Ho sempre letto molto fin da bambino e avevo una fascinazione per i dinosauri. Ma ero e sono ossessivo con la precisione della rappresentazione. Non riesco a vedere un solo Jurassic park sia perché non è esattamente il mio genere sia perché abbandona deliberatamente qualsiasi velleità di attendibilità scientifica.

14 ore fa, Lyra Stark ha scritto:

Per 2 motivi 

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Quello che hai già scritto tu, tutte quelle morti invano e senza che nessuno sappia mai la verità, e la perdita della conoscenza sui viaggi spaziali sapendo che l'evento ignoto continuerà a rimanere ignoto.

 

Intendevo 

Comunque è anche vero che qualsiasi altro finale avrebbe richiesto altre tantissime pagine per venire dipanato, quindi è stata la soluzione più efficace.

Dimenticavo: altro elemento sempre presente nei libri di M Crichton è il genio di turno, e intendo davvero genio del tipo che a 12 anni era in grado di capire argomenti da universita e magari pure di frequentarla (c'è in Andromeda, JP, Sfera, Congo e forse me ne dimentico qualcuno). Per me è sempre stato un elemento un po' esagerato, ma magari in USA sono diffusi.

Nel film viene ben spiegato. Harry dice a Norman (parafrasando e a memoria):

13 ore fa, Lyra Stark ha scritto:

Dimenticavo: altro elemento sempre presente nei libri di M Crichton è il genio di turno

Altro elemento ricorrente é il gruppo di esperti di diverse discipline che si trovano assieme ad indagare. Poi la fissa per i bimbi prodigio é tipica degli americani: sono soggetti affascinanti, ma a memoria ne ricordo gran pochi che nel corso della vita hanno poi effettivamente fatto cose grandiose. Perlomeno nella scienza e nell'arte dell'ultimo secolo e mezzo.

Il 9/8/2023 at 11:23, Lyra Stark ha scritto:

Si vede proprio che sei figlio della generazone post Jurassic Park per cui i dinosauri hanno perso ogni meraviglia e fascinazione. Questo purtroppo vale per molte altre cose della vita.

Ricordo che negli anni 80 ci affascinavano molte cose: gli ufo, l'illusionismo, il paranormale, il mondo (chi ricorda il programma Overland?)
Ora, con Internet e Youtube e i content creators che documentano qualsiasi cosa, se non si trova lá non solo non esiste (scetticismo anche comprensibile), ma non vale la pena neppure fantasticarci sopra. Negli anni 80 i media facevano arrivare abbastanza "voci" da stuzzicare l'immaginazione, ma non abbastanza da saziarci l'appetito, e lasciavamo le porte aperte all'insolito e l'impossibile. Un pó come i marinai quando tornavano dai loro viaggi carichi di storie dei mondi lontani.

Giusto giusto l'universi sembra reggere nell'immaginario collettivo, tra quasar, buchi neri, esopianeti e quant'altro. E infatti i documentari abbondano. (l giorno in cui sveleremo i segreti dei buchi neri sará agrodolce )

31 minuti fa, Manifredde ha scritto:

Nel film viene ben spiegato. Harry dice a Norman (parafrasando e a memoria):

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Ted é stato bravo a capire tutto. E ora torneremo a casa e lo racconteremo agli altri. E allora perché nel futuro, la nave registra il buco nero come evento ignoto? Se non lo conosce, significa che non lo abbiamo raccontato a nessuno e se non lo abbiamo raccontato a nessuno, significa che non siamo tornati. Ergo, noi moriamo qui.

 

Altro elemento ricorrente é il gruppo di esperti di diverse discipline che si trovano assieme ad indagare. Poi la fissa per i bimbi prodigio é tipica degli americani: sono soggetti affascinanti, ma a memoria ne ricordo gran pochi che nel corso della vita hanno poi effettivamente fatto cose grandiose. Perlomeno nella scienza e nell'arte dell'ultimo secolo e mezzo.

 

Ricordo che negli anni 80 ci affascinavano molte cose: gli ufo, l'illusionismo, il paranormale, il mondo (chi ricorda il programma Overland?)
Ora, con Internet e Youtube e i content creators che documentano qualsiasi cosa, se non si trova lá non solo non esiste (scetticismo anche comprensibile), ma non vale la pena neppure fantasticarci sopra. Negli anni 80 i media facevano arrivare abbastanza "voci" da stuzzicare l'immaginazione, ma non abbastanza da saziarci l'appetito, e lasciavamo le porte aperte all'insolito e l'impossibile. Un pó come i marinai quando tornavano dai loro viaggi carichi di storie dei mondi lontani.

 

Giusto giusto l'universi sembra reggere nell'immaginario collettivo, tra quasar, buchi neri, esopianeti e quant'altro. E infatti i documentari abbondano. (l giorno in cui sveleremo i segreti dei buchi neri sará agrodolce )

Personalmente ho iniziato a usare internet solo quando avevo quattordici anni, prima mi basavo solo sulle mie vaste letture e sui vari documentari e programmi di approfondimento che divoravo avidamente. Anch'io fin da piccolo ho avuto fascinazione per paranormale ufo e più avanti occulto. Per molti è una fase. Infatti non leggo più articoli e libri su questi argomenti con la frequenza di una volta...

@Hero of Sky si si, ma il mio discorso non era rivolto a te, é l'idea che mi sono fatto negli ultimi anni, guardando a me, ai miei figli e confrontando la mia infanzia con la loro, guardando al tipo di film e videogiochi che vengono fatti, al cinismo di queste industrie, alla totale mancanza di immaginazione. 

Ma credo anche che certe necessitá e tendenze ci siano nell'animo umano: 30 anni fa X-Files divenne un fenomeno mondiale. Oggi abbiamo le creepy pasta che sono di nicchia ma, credo, assolvano ad uno scopo tutto sommato analogo.

che i bambini/ragazzini di oggi non abbiano immaginazione (almeno in molti casi) è forse la cosa più drammatica-

Internet ha rotto il velo di mistero su molte cose, ma dato la possibilità di conoscere moltissime cose interessanti. Il problema è che il più delle volte non viene utilizzato nelle sue piene potenzialità positive, ma per ragioni più triviali o, purtroppo, negative.

@Manifredde Vedevo Overland da ragazzino e dovrei aver conservato i VHS da qualche parte. Altri tempi. Comunque credo di essere una delle ultime persone al mondo ad avere ancora un lettore VHS funzionante 

no il videoregistratore ce l'ho anche io, ogni tanto lo uso ancora. Le VHS le tengo tutte, o quasi, in un armadietto dell'ingresso.

Il 10/8/2023 at 19:30, Lyra Stark ha scritto:

Dimenticavo: altro elemento sempre presente nei libri di M Crichton è il genio di turno, e intendo davvero genio del tipo che a 12 anni era in grado di capire argomenti da universita e magari pure di frequentarla.

 

Per me è sempre stato un elemento un po' esagerato.

Concordo, e non piace molto neppure a me, come rilevavo supra.
 

12 ore fa, Manifredde ha scritto:

Nel film viene ben spiegato. Harry dice a Norman (parafrasando e a memoria):

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Ted é stato bravo a capire tutto. E ora torneremo a casa e lo racconteremo agli altri. E allora perché nel futuro, la nave registra il buco nero come evento ignoto? Se non lo conosce, significa che non lo abbiamo raccontato a nessuno e se non lo abbiamo raccontato a nessuno, significa che non siamo tornati. Ergo, noi moriamo qui.

Ottima memoria!
 

Cita

Altro elemento ricorrente é il gruppo di esperti di diverse discipline che si trovano assieme ad indagare.

Questo elemento a me piace molto, mi affascina vedere figure altamente specializzate che cooperano.
 

Cita

Poi la fissa per i bimbi prodigio é tipica degli americani: sono soggetti affascinanti, ma a memoria ne ricordo gran pochi che nel corso della vita hanno poi effettivamente fatto cose grandiose. 

Tranne SLC, come ben sa @Euron Gioiagrigia
 

11 ore fa, Daenys The Dreamer ha scritto:

Tranne SLC, come ben sa @Euron Gioiagrigia

Si sa, l'ambiente universitario americano è ferocemente selettivo.

Ho appena finito “Le sette lune di Maali Almeida“ di Shehan Karunatilaka

Romanzo vincitore dell’ultimo Booker Prize, è ambientato nello Sri Lanka degli Anni ‘90, Paese ferito a morte dagli scontri tra i diversi gruppi etnici locali. Maali fotografo, fixer, omosessuale non dichiarato con il vizio del gioco si sveglia… morto. Ha sette lune per scoprire come e perché è morto facendo i conti con il lascito di una vita di amore, passioni ed eccessi, mentre forze avversarie e spiriti improbabili si contendono la sua anima. Ironico, crudo, avvincente per gli amanti del realismo magico e di Salman Rushdie 

Ho anche recuperato “Uomini e topi” di John Steinbeck: un piccolo gioiello della letteratura americana che non ha bisogno di ulteriori presentazioni né di lodi aggiuntive. Consigliatissimo  

@Lyra Stark qualche giorno fa ho finito Andromeda (chi altro l’aveva letto? @Manifredde, forse?) ed ho iniziato Congo.

Andromeda parte molto bene all’inizio, molto inquietante ed angosciante in una cornice ambientale decisamente perfetta (io avrei dedicato ancora più spazio a Piedmont).

Man mano che prosegue perde un po’ di appeal, a mio parere, ma rimane un godibilissimo thriller fantascientifico che tratta di un tema a mio avviso molto affascinante: la diffusione nel nostro pianeta di batteri extraterrestri e le relative conseguenze.

Ho apprezzato in particolare, tra le altre

cose, la maniacale ricostruzione della (finta) documentazione ufficiale e segreta, il team di scienziati (che mi é sembrato più verosimile rispetto a quello degli altri romanzi di C. sinora letti, probabilmente anche per lo scarso carisma dei componenti), l’assenza del ragazzino prodigio che se la cava meglio degli adulti, la carenza di imprese fisiche al limite del credibile.

Peccato per il finale che, anche in questo romanzo, ho trovato un po’ tirato via e frettoloso (e forse pure un po’ deludente).

Crichton buon’anima aveva sempre così fretta di finire?

Al momento, il mio preferito di C. rimane Sfera.

@Lyra Stark non ricordo se poi ti avevo risposto su Elizabeth Bennet.

Tenevo a precisare che non é la mia preferita, ma la apprezzo molto pure io