Per "prepararmi" alla visione di Oppenheimer questa estate, ho pensato di rileggere alcuni dei miei libri sullo sviluppo della bomba atomica. Ho pensato di partire da "Il club dell'Uranio di Hitler", libro basato sulle registrazioni che gli inglesi fecero delle conversazioni all'interno di Farm Hall dove tenevano "ospiti" alcuni tra i piú importanti fisici tedeschi, come Heisenberg, Hahn e von Laue. Il libro offre una abbondate introduzione in cui spiega il contesto storico e scientifico, e le conversazioni sono corredate di annotazioni dell'autore, lui stesso un fisico, che aiuta a chiarire le conversazioni e mette in evidenza gli errori e le contraddizioni che gli scienziati tedeschi, che nonostante tutto non avevano mai capito la fisica della bomba prima di Hiroshima, facevano nei loro ragionamenti, cosí come nel creare la "Lesart", ovvero l'intepretazione che poi hanno mantenuto successivamente secondo cui hanno volontariamente boicottato il lavoro per non dare a Hitler la bomba.
Appena finito questo ne inizio uno che invece racconta la storia del progetto Manhattan, anche quello molto bello di cui parleró prossimamente.
Il 23/3/2023 at 02:58, Daenys The Dreamer ha scritto:Ad esempio, ricordo di aver letto i 15 libri (rectius: 14 + il prequel) di The Wheel of Time in meno di tre mesi, quando già lavoravo; e, come sa chiunque li abbia letti, sono piuttosto lunghetti.
Io in più di 4 anni ne ho letti cinque, quindi i miei complimenti. Ho sempre ritenuto la trama generale molto interessante e accattivante, ma lo stile di Jordan è prolisso e spesso pesante. Prima o poi riprenderò la lettura, ma non a breve.
Il 23/3/2023 at 02:58, Daenys The Dreamer ha scritto:Con Malazan, quindi - 10 volumi anch’essi belli corposi - avevo calcolato circa lo stesso tempo, tenuto conto che l’amico che mi aveva consigliato la Saga mi aveva preannunciato che era un po’… « difficile » da leggere.
Ricordo di aver letto il primo e parte del terzo libro in inglese e la scrittura di Erikson è decisamente ostica, per non parlare della trama complicata. Una cosa che pure mi ha fatto desistere dal continuare la lettura è la caratterizzazione dei personaggi, che non mi è piaciuta. Sono tutti duri e determinati, anche nelle situazioni più difficili, e negli anni mi sono troppo abituato a quelli più umani e fallibili alla Martin.
Fra l'altro non so se sai che il Fallen nel titolo originario è usato in modo ambiguo: può essere sia inteso come caduti, in riferimento a tutte le morti che occorrono durante la saga, che come caduto in riferimento al Dio Storpio.
Ci sono comunque due discussioni sulla saga.
13 ore fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:
Io in più di 4 anni ne ho letti cinque, quindi i miei complimenti. Ho sempre ritenuto la trama generale molto interessante e accattivante, ma lo stile di Jordan è prolisso e spesso pesante. Prima o poi riprenderò la lettura, ma non a breve.
Grazie.
Se mi posso permettere, ti consiglio di finire la saga. È vero, qua e là è un po’ ripetitiva, il ritmo a volte troppo lento, alcuni personaggi non sono stati sufficientemente ripensati, riletti e riscritti, Jordan è totalmente privo del dono della sintesi… insomma, ci sono dei difetti; tuttavia, ho trovato la storia bellissima, con un degno finale scritto da Sanderson sulla falsariga delle indicazioni lasciate da Jordan (del quale Sanderson ho successivamente letto alcuni romanzi, ma nessuno a mio avviso neanche lontanamente piacevole come Twot)
CitaRicordo di aver letto il primo e parte del terzo libro in inglese e la scrittura di Erikson è decisamente ostica, per non parlare della trama complicata. Una cosa che pure mi ha fatto desistere dal continuare la lettura è la caratterizzazione dei personaggi, che non mi è piaciuta. Sono tutti duri e determinati, anche nelle situazioni più difficili, e negli anni mi sono troppo abituato a quelli più umani e fallibili alla Martin.
L’amico che me la consigliò all’epoca viveva negli USA per lavoro da due anni e - pur conoscendo molto bene l’inglese - mi disse che lui stesso aveva dovuto leggerla in italiano, sia per il linguaggio che per la trama decisamente complicata.
Concordo sul fatto che i personaggi di Erickson siano (spesso, non sempre), duri e determinati in (quasi) tutte le occasioni, ma secondo me il suo difetto principale è questo: Erickson non sa descrivere affatto i personaggi femminili (Martin è molto più bravo sotto questo profilo)e non riesce a variare caratteri e temperamenti.
Insomma, sembrano fatti un po’ tutti con lo stampino.
Sì, lo sapevo, ma grazie per averlo segnalato
CitaFra l'altro non so se sai che il Fallen nel titolo originario è usato in modo ambiguo: può essere sia inteso come caduti, in riferimento a tutte le morti che occorrono durante la saga, che come caduto in riferimento al Dio Storpio.
Ci sono comunque due discussioni sulla saga.
…
ed ovviamente anche per il richiamo alle discussioni, che leggerò senz’altro!
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
Ecco, finito in un lampo (un mese ) anche il libro "Hiroshima, la fisica conosce il peccato" di Pietro Greco. E uallá, scopro che é del '95... e credo di averlo da allora
Bel libro, che ben descrive i personaggi e gli intrecci che hanno preceduto e seguito il progetto per la bomba. É piú interessato agli aspetti umani ed etici che a quelli scientifici, alla posizione che hanno assunto i vari scienziati coinvolti e a come questa posizione é cambiata al mutare delle circostanze (e il caso di Leo Szilard é emblematico a questo proposito).
Ora dovrei essere pronto (magari mi rileggo un paio di altre cose che ho, compreso un libro piuttosto vecchio che ho preso da una scuola che stava per buttarlo, ma che non ho ancora mai letto).
Forza Nolan, vediamo cosa sai fare
I sette peccati capitali dell'economia italiana di Carlo Cottarelli
In meno di 200 pagine, l'autore illustra in modo lucido e sintetico i sette grandi problemi della nostra economia: evasione fiscale, corruzione, eccesso di burocrazia, lentezza della giustizia, crollo demografico, divario tra Nord e Sud e difficoltà a convivere con l'Euro e in generale le regole europee. Cottarelli non introduce mai battaglie ideologiche che lasciano il tempo che trovano ma si limita ad analizzare i problemi esposti riportando numerosissime fonti e suggerendo, dove possibile, rimedi a lungo termine. Tuttavia vi è un grosso limite: l'autore sembra non considerare le particolari contorsioni politiche che caratterizzano la nostra sciagurata nazione e il fatto che molti dei rimedi offerti hanno bisogno della volontà politica per essere attuati, volontà che manca se a sua volta manca il consenso elettorale, rischio molto probabile se il rimedio prevede dei sacrifici e non dà certezze di funzionare. Di conseguenza, ritengo questo libro una involontaria anticipazione del lento collasso che caratterizzerà il nostro Paese. Forma inoltre un trittico ideale con La politica economica italiana dal 1968 ad oggi di Salvatore Rossi e Il sistema politico italiano di Carlo Guarnieri, testi che sto leggendo in questo periodo.
Voto: 8
Il sistema politico italiano di Carlo Guarnieri
Volume conciso ma denso sul sisema politico italiano dall'Unità ad oggi. Le peculari caratteristiche della nostra politica e delle nostre istituzioni e delle loro evoluzioni, spesso anche solo a livello di prassi, sono esaminate e descritte con molta accuratezza e senza creare noia anche in un non addetto ai lavori benché interessato alla materia come me. Inutile dire che rileggere il capitolo dedicato al periodo 1946-1992 non può non avermi fatto venire nostalgia per un periodo che pure non ho mai vissuto. Erano bei tempi quando il ParlamAnto era protagonista e non depotenziato dall'esecutivo e da leggi elettorali criminali.
Voto: 9
Dopo qualche mese di abbandono/ripresa sono riuscita a finire Le otto montagne che mi era stato regalato. Diciamo che se fosse stato per me non lo avrei scelto, tuttavia è un buon libro, scritto bene, paragonabile a un romanzo di formazione, se vogliamo (infatti estratti vengono spesso proposti a scuola). Tuttavia mi è rimasta questa sensazione di non aver capito il messaggio di fondo, di un qualcosa di insoluto insomma.
Ci sono pochi personaggi, soprattutto maschili, forse anche per questo non ho empatizzato molto, poi devo dire che la narrazione è un po' lenta e per questo ho faticato, tuttavia non è il mio genere.
So che ne hanno tratto anche un film ma non credo lo guarderò, se forse per esigenze didattiche.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Dopo eoni leggo nuovamente un romanzo. Si tratta di Hail Mary di Andy Weir (lo stesso di the martian). Non l'ho ancora terminato, ma quasi, e sono pronto a dire che mi é piaciuto. Molto originale, sia nella trama che nella forma (scientificamente ricercato, ricorda il Chrichton di Jurassic Park in questo senso). C'é qualcosa nella prosa che mi fa storcere il naso, ma forse é una questione di traduzione, e non ho mai amato i romanzo in prima persona, con l'eccezione di 22.11.63 di King. Ma qua non mi disturba, anche perché il focus é sugli eventi piú che su pensieri e riflessioni e sensazioni ed emozioni, e ci sono spesso feedback nel piú comune imperfetto che mi alleggeriscono la lettura.
57 minuti fa, Manifredde ha scritto:Dopo eoni leggo nuovamente un romanzo. Si tratta di Hail Mary di Andy Weir
A me è piaciuto.
CitaProject Hail Mary di Andy Weir. Piaciuto. Somiglia a The Martian come impostazione, con fondamentalmente un solo protagonista e parti tecnico-scientifiche che non appesantiscono, anzi, scorre molto velocemente e c'è l'aggiunta di un personaggio che rende questo libro più spassoso e interessante dell'altro.
Ho letto che il film, con protagonista Ryan Gosling, è entrato in produzione prima ancora che il libro fosse pubblicato.
1 ora fa, Manifredde ha scritto:Dopo eoni leggo nuovamente un romanzo. Si tratta di Hail Mary di Andy Weir (lo stesso di the martian). Non l'ho ancora terminato, ma quasi, e sono pronto a dire che mi é piaciuto. Molto originale, sia nella trama che nella forma (scientificamente ricercato, ricorda il Chrichton di Jurassic Park in questo senso). C'é qualcosa nella prosa che mi fa storcere il naso, ma forse é una questione di traduzione, e non ho mai amato i romanzo in prima persona, con l'eccezione di 22.11.63 di King. Ma qua non mi disturba, anche perché il focus é sugli eventi piú che su pensieri e riflessioni e sensazioni ed emozioni, e ci sono spesso feedback nel piú comune imperfetto che mi alleggeriscono la lettura.
Grazie Manifredde, io mi sento orfana di Crichton (sto rileggendo Congo) per cui proverò a darci un'occhiata sicuramente.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
@Lyra Stark ricorda quel Crichton per la verosimiglianza scientifica, ma non azzarderei necessariamente altre analogie, quindi non é detto che ti piacerá. Ad esempio, questo é totalmente fantascientifico (astronavi, spazio etc). Peró, si, dacci una occhiata che merita.
Stimolata da @Euron Gioiagrigiae da @Lyra Stark, la scorsa settimana ho finalmente letto Sfera di Crichton.
Premetto che sicuramente lo rileggerò (quindi vuol dire che mi é piaciuto!), appena ho un attimo di tempo posterò il mio commento,
che penso possa riassumersi in una crasi tra il pensiero di @Euron Gioiagrigia e quello di @Lyra Stark.
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@Daenys The Dreamer hai fatto benissimo a laggerlo, magnifico romanzo che anche io ho letto piú volte!
@Manifredde
Effettivamente è bellissimo, un po’ mi vergogno di averlo trascurato sinora.
Probabilmente è successo perché ero impegnata nella ventesima rilettura di un qualche Classico!
Scherzi a parte, mi rendo conto che, a volte, per quanto riguarda gli autori nuovi o relativamente nuovi, mi manca proprio chi mi indirizzi: fortuna ci siete voi!
Ora ho comprato Jurassic Park ed Andromeda, voglio approfondire la scrittura di Crichton.
Mi appaleserò a breve!
Ah, e auguri in ritardissimo a tua figlia!
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Italo Calvino
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Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
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C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
lo devo recuperare anch'io allora... Io, che durante l'estate salvo casi particolari non sono in vena di lettore complesse, sto rileggendo per l'ennesima volta la trilogia Millennium di Larsson, ottimi thriller con un accuratissimo lavoro di ricerca dietro e scritti magistralmente. Peccato che l'autore sia morto subito dopo averli consegnati e che chi ha sviluppato la stesura dei successivi abbia fatto un pessimo lavoro.