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D di Drogon
creato il 11 maggio 2007

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sharingan
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Inviato il 06 luglio 2009 22:23

un altro spunto sulla questione "federer il più grande di sempre?" che ho trovato leggiucchiando su forum di tennis...

 

federer è l'unico giocatore che è riuscito a vincere tante alcune finali di slam (e tanti semifinali/quarti) giocando al 60-70% delle sue possibilità tecnico-agonistiche.

questo in effetti lo rende ancora più straordinario.

 

Anche questo può essere un punto a favore di Roger certo. Ma può anche essere un punto a sfavore. Perchè si potrebbe dire che gli avversari sono talmente scarsi che lui vince anche al 60/70%. Insomma si può dire un po' di tutto.

 

Comunque forse la questione è questa. Questi discorsi vanno benissimo a patto che vengano fatti in modo semi-serio e senza forti partigianerie. Il punto è che non esiste un metodo omogeneo per stabilire se uno sportivo è migliore di un'altro, quindi più o meno tutte le opinioni vanno bene. Roger è il più forte? Forse sì, sicuramente uno dei più grandi.

 

Facendo il paragone con altri sport, possiamo dire che Schumacher è migliore di Senna perchè ha vinto molti più titoli? E tornando al tennis, se Borg non si fosse ritirato dove sarebbe arrivato? Insomma le variabili sono molteplici, tra cui la bestia nera Nadal e per esempio il record di vittorie assolute di Connors. 109 titoli totali, Roger arriverà al massimo a un'ottantina di titoli. Se ne potrebbe discutere all'infinito.

 

inoltre: non so se avete visto la partita su sky, ma anche voi avete trovato la telecronaca di tommasi-clerici stucchevole, supponente e imprecisa come mai era successo a questi grande telecronisti?

 

Direi di no. Forse Clerici era un po' meno "in palla" del solito, faceva meno riferimenti leggeri del solito, però nel complesso mi sono sembrati sempre loro.

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Malkex
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Inviato il 06 luglio 2009 22:34

Povero regista inglese...quante se n'è prese da Clerici


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Ser Balon Swann
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Inviato il 06 luglio 2009 23:25

ovviamente con i "se" non si arriverà mai a una conclusione.

 

se Senna fosse sopravvissuto, se Connors avesse avuto la Babolat pure drive, se a Roddick fosse entrata la voleè, se invece di Baghdatis e Gonzalez Federer avesse dovuto affrontare Becker e Sampras...

 

insomma potrebbe venir anche fuori che il migliore di sempre è stato Thomas Johansson.. e sarebbe una tesi rispettabilissima <img alt=" />

 

 

però secondo me ci sono dei fatti quasi incontestabili...

 

1. da vent'anni a questa parte i giocatori sono più forti, completi e resistenti. E non è solo una questione di materiali: guardi Borg e vedi che è nettamente più scarso di Ferrero.

ovviamente non posso portare prove scientifiche e incontrovertibili, ma è come quando si guarda il maestro che gioca con l'allievo. E' ovvio che il maestro è più forte. Salta all'occhio.

Certo che se l'allievo avesse la muscolatura del maestro, e se invece che la racchettina per bambini avesse una racchetta seria, e se avesse l'esperienza del maestro... forse sarebbe più forte lui.

Però è più scarso. Come Borg era più scarso di Federer.

 

2. fermarsi solo all'aspetto tecnico può portare a conclusioni curiose... ci sono giocatori che in una partita, o in un torneo, o in un anno, hanno espresso un livello di gioco che forse Federer non è mai riuscito a esprimere. Guardando quelle poche partite si potrebbe concludere che Gasquet o Safin sono più forti di Federer.

Per questo vengono prese in considerazione le vittorie nei tornei slam... perchè sono tornei fatti da partite lunghe (non è quasi mai sufficiente fare i fenomeni per mezzora e basta), che durano due settimane, si collocano in un arco di 8 mesi (la "settimana da Dio" può capitare a tutti, diverso è mantenere il livello di gioco costante per tutto l'anno), e vengono riproposti, sempre uguali, di anno in anno.

Quindi un giocatore che riesce a vincere 4-5 slam in carriera è da considerarsi senz'altro un giocatore "quasi costantemente al top"... per non parlare di vincerne addirittura 15.

 

 

ovviamente questo è il mio metro di giudizio, un mix di sano e pragmatico spirito di osservazione messo alla prova più settimane in più anni.

certo questo metodo "sperimentale" non porta a certezze assolute (se un sasso cade giù dalla torre invece che volare via per cento volte non vuol dire necessariamente che cadrà anche la centunesima), però i risultati solitamente sono corretti.


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sharingan
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Inviato il 07 luglio 2009 10:03

Repubblica dice la sua sulla questione dei numero 1 partendo proprio da Federer e gli altri:

 

Lo sport ha famiglie omeriche, vive sulla supremazia, sul suo bisogno di forti e vincenti. Ma non condanna mai i suoi campioni alla solitudine. Ettore e Achille

hanno un albero genealogico che non finisce mai, sprofonda nel passato e si allunga al futuro. Gli eroi non sono orfani, si riallaccia ai grandi padri (e madri), rimescola gerarchie, nel tentativo di arrivare all'assoluto e di trovare un po' di vecchio nel nuovo. Non esiste relativismo, lo sport vuole certezze: numeri uno che non temano confronti.

 

 

Per questo li fa scannare tra di loro, anche nell'impossibilità del ricordo. Federer è nel mito, ma questo svizzero che ha imparato a piangere e che ha

messo via il quindicesimo Slam, è veramente il più

grande? O è Laver? Lo sport ci tiene a mettere i suoi

campioni nello stesso album di famiglia, allarga la

cornice, e li costringe al tie-break. Chi è il migliore di

sempre? Ma come fai a mettere insieme il tartan alla zolla di terra, la fibra di carbonio all'acciaio, la camera d'aria con la ruota lenticolare, lo sponsor con la sfida contro cavalli e cani? Unica eccezione, tra i re del ring Mike Tyson è stato il più giovane e dal pugno più veloce, ma Alì con la sua boxe ribelle e politica resterà sempre il più grande. Per come ha vinto.

 

È la nuova Calligaris, si disse di Federica Pellegrini,

argento ai Giochi di Atene nel 2004. Trentadue anni

dopo Monaco '72 un'azzurra ritornava in cima al nuoto. Tutte e due venete: Novella cresciuta a Padova, Federica a Venezia. Ma incomparabili: un ragnetto e una stangona. Quando Novella batte il record mondiale, l'altra non è ancora nata. Novella alle sei di

mattina è costretta ad allenarsi con gli uomini, per

avere stimoli, fa molti pesi. Ieri molta quantità, oggi

tanta qualità, e soprattutto più scioltezza articolare.

 

Oggi non esiste più un modello, va bene tutto, basta sia funzionale. Novella si comprava il costume, Federica litiga perché in tanti vorrebbero coprire (e comprare) il suo corpo. Novella se la riconoscevano per strada diceva: si sbaglia, non sono io. Federica è più consapevole del suo ruolo, mette le canottiere, ostenta non nasconde, si allena a Verona, è seguita da un computer giapponese e dal ct Castagnetti. Novella a 13 anni e mezzo si ritrovò sola contro il mondo, suo padre, preoccupato, le chiedeva: "Sei stanca?". Allo scientifico venne rimandata, "per immaturità", aveva appena migliorato un record europeo. In classe le avevano dato il tema: "L'unica cosa intelligente che può fare un cretino è lo sport". Federica ha uno sponsor giapponese, sei tatuaggi, un piercing e un iPod inseparabile fino al momento del tuffo. Novella smise a 21 anni, perché la piscina le toglieva vita, amicizie, occasioni e perché quando sei sola ti sembra che il mondo si allontani senza di te. Federica a 21 anni ha vinto gli attacchi di panico, migliorato il mondiale dei 400 stile libero, è la star dei prossimi mondiali di nuoto a Roma. Continua perché il nuoto le dà: un futuro spalancato, un presente denso, un compagno di vita e di allenamento con cui faticare e divertirsi, una società che le può assicurare molto. Novella era un'isolata in un'Italia che non nuotava, Federica è la sirenetta che segnala che i baby-boomers delle piscine sono ormai al potere.

 

Lo sport non confina i suoi talenti, li mette sempre allo specchio, pretende di più. Salire sul podio non è niente, è scalare la storia che conta. A Michael Phelps, kid di Baltimora, squalo nel nuoto, nel 2004 offrono un milione di dollari per superare Mark Spitz, sette ori ai Giochi di Monaco nel '72. Phelps è nato nell'85, non ha mai visto l'altro gareggiare, né ha mai guardato i suoi filmati. Michael è passato professionista subito, Mark è diventato odontoiatra. Sette medaglie d'oro non facevano curriculum. Spitz a Monaco nuotò con un doppio slippino perché era così dimagrito che aveva paura di restare nudo, Phelps ha un costume integrale studiato da un professore di software in liquidi, da uno specialista di flussi della Nuova Zelanda, da un esperto di effetti speciali di Hollywood (Matrix, Spiderman e Charlie's Angels) e da un professore di squali del Museo di Storia naturale di Londra. A Spitz, dilettante, il gruppo Stern offrì 7.500 dollari per un servizio fotografico: "Meglio di 2 anni di scuole dei denti". Phelps con il premio dello sponsor si è comprato un centro acquatico dove inaugurerà una scuola con il suo metodo che esporterà in tutto il mondo.

 

I piedi della velocità non hanno gli stessi razzi, ma chi frantuma i cento metri ha vincoli di sangue che attraversano i secoli. Di Lewis si disse che era il nuovo Owens, di Bolt si è detto che è il nuovo Lewis, solo Owens non ha avuto didascalie al passato perché è stato un vento nero improvviso e strepitoso. Nel '35 cinque record del mondo migliorati e un altro eguagliato nello spazio di 45 minuti. Lasciamo stare che Hitler nel '36 non gli volle dare la mano, ma nemmeno F. D. Roosvelt lo invitò alla Casa Bianca.

 

Essere più veloci degli altri non contava se eri il nipote di uno schiavo. Correva sulla terra, nel fango, senza buchetta alla partenza, senza le scarpette di oggi che ti mettono le ali. Per il giamaicano Bolt si muovono presidente e primo ministro, sarà il primo uomo dell'atletica a rompere la cifra record di 10 milioni di dollari l'anno, Owens invece rischiò di essere cacciato dall'università perché per mantenersi aveva fatto l'ascensorista e dovette dare indietro la paga: 159 dollari. Bolt che è una giraffa corre perché le sue gambe hanno bisogno di scatenarsi, Lewis che era un cigno delicato volava verso il traguardo per ribadire che la perfezione era nella leggerezza e nel non cercare mai di confrontarsi con il limite. La sua era una corsa omeopatica, quasi new age. Epoche diverse, musiche differenti, dal jazz, alla disco, al reggae, eppure la domanda è sempre quella: allora, tra di loro, chi è il più forte?

 

Pelé e Maradona sono dei della stessa religione o dicono messe diverse? E per chi di loro due vale la pena rischiare la propria fede? Per l'argentino, un mondiale vinto da solo e un altro perso da solo, 353 gol, solo 6 con il destro? O per il brasiliano, tre mondiali vinti, 1.282 gol segnati di destro, sinistro e testa? Chissà se ha ragione Cesar Luis Menotti, ex ct dell'Argentina, quando dice: "Meglio di Pelè forse Gesù e qualche volta Dio", o il giornale francese l'Equipe che dà il premio di miglior calciatore del secolo a Maradona "perché più bambino" mentre la Fifa consegna la sua corona a O Rei. Si gioca in undici, ma la palla in porta la manda uno solo.

 

E chi è meglio tra Juan Manuel Fangio, 5 mondiali vinti, argentino, figlio di emigranti abruzzesi, che esordisce in pista negli anni '50 con un taxi adattato alle strade della Temporada, corsa massacrante che è il Bronx della F.1, o il tedesco Michael Schumacher, 7 mondiali conquistati, che corre con un cuore e una macchina supertecnologica, anche nel giorno in cui è morta la madre, per onorare il suo professionismo? E del record di 65 pole position di Ayrton Senna, morto nel '94, eguagliato da Schumacher nel 2006 ne vogliamo parlare? Senna che a Montecarlo corre col cambio rotto in mano. E non c'è pace nemmeno sulle due sacre ruote, perché il sorpasso è sempre lì in agguato. Lance Armstrong, 37 anni, ciclista americano, 7 successi consecutivi al Tour, "la sua gara" dal 1999 al 2005 è più grande di Eddy Merckx, avido di traguardi, 5 vittorie nella corsa francese, ma anche 3 campionati del mondo e cinque giri d'Italia? Valentino Rossi, l'eterno ragazzo, è arrivato a quota 100 Gp vinti, è il secondo pilota della storia, il primo è Giacomo Agostini, bel tenebroso, con 123. Tempi e moto diverse, e pure dinamica e meccanica. Agostini ci riuscì in 13 anni, dal '64 al '77, Valentino è in pista dal '96. Però, dai, dimmi chi è il più bravo a smanettare e a non far slittare la moto. La verità è che ogni campione è il filo dell'orizzonte di un altro, e per salire in alto hai bisogno di una traccia. Il resto è solo infinito.

 

Anche quest'articolo mi conferma quello che dicevo in precedenza. Ci sono troppe variabili per affermare che uno sportivo è più forte di un'altro, se hanno giocato in epoche diverse.

 

Se negli ultimi anni i giocatori hanno una condizione fisica migliore non è un merito loro, ma dello sviluppo della tecnologia e della specializzazione delle tecniche di allenamento. Se un'atleta nato 30 anni prima non po teva usufruire di questo, perchè evidenziare quest'aspetto?


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
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Brynden "PesceNero"
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Inviato il 07 luglio 2009 11:29

Clerici è stato insopportabile per tutto il torneo!! Tommasi sempre più confuso.

 

Roger ha fatto un match decisamente sottotono contro Roddick..sarà stata l'agitazione..ma alla fine riesce a vincere lo stesso anche senza praticare il tennis che ci aspettavamo. Grandissimo <img alt=" />

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Ser Balon Swann
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Inviato il 07 luglio 2009 18:06

molto interessante l'articolo. Non posso che essere d'accordo.

 

provando a ragionare così, provo a dire la mia su chi è il tennista più "grande" di tutti i tempi: è uno qualunque di quei ragazzi disabili che hanno imparato a giocare a tennis in modo egregio sulla sedia a rotelle.

 

ok, adesso che abbiamo stabilito chi è (o chi non è) stato il più grande, provo a stabilire chi è stato il più efficace (colpi+fisico+numero delle vittorie/permanenza ai massimi livelli)

 

vediamo... il tennista più efficace di tutti i tempi è Roger Federer <img alt=" />

Modificato il 05 July 2024 17:07

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sharingan
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Inviato il 07 luglio 2009 19:40

molto interessante l'articolo. Non posso che essere d'accordo.

 

provando a ragionare così, provo a dire la mia su chi è il tennista più "grande" di tutti i tempi: è uno qualunque di quei ragazzi disabili che hanno imparato a giocare a tennis in modo egregio sulla sedia a rotelle.

 

ok, adesso che abbiamo stabilito chi è (o chi non è) stato il più grande, provo a stabilire chi è stato il più efficace (colpi+fisico+numero delle vittorie/permanenza ai massimi livelli)

 

vediamo... il tennista più efficace di tutti i tempi è Roger Federer <img alt=">

 

L'Oracolo di Delfi ha emesso il verdetto ;) .


 

« I met a traveller from an antique land
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Inviato il 07 luglio 2009 19:48

E così sia, per Giove tonante! <img alt=" />


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Inviato il 07 luglio 2009 22:12

ehehe <img alt=" />

 

un modo alternativo per giudicare la bravura di giocatori/personaggi in epoca diversa è quello di considerare i risultati in confronto agli altri giocatori della stessa epoca, assumendo che i vantaggi della tecnologia contemporanea siano uguali per tutti. Insomma, considerare più bravo = più dominante. In questo caso, la complicazione è data dal fatto che a quanto pare abbiamo due campioni stratosferici che giocano contemporaneamente ;)


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Inviato il 07 luglio 2009 23:04

un modo alternativo per giudicare la bravura di giocatori/personaggi in epoca diversa è quello di considerare i risultati in confronto agli altri giocatori della stessa epoca, assumendo che i vantaggi della tecnologia contemporanea siano uguali per tutti. Insomma, considerare più bravo = più dominante.

ovvero in soldoni chi vince più slam (magari considerando una media slam+master cup per anno per almeno cinque anni) ... <img alt=" />

 

ovvero... Roger Federer ;)

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 08 luglio 2009 2:18

un modo alternativo per giudicare la bravura di giocatori/personaggi in epoca diversa è quello di considerare i risultati in confronto agli altri giocatori della stessa epoca, assumendo che i vantaggi della tecnologia contemporanea siano uguali per tutti. Insomma, considerare più bravo = più dominante.

ovvero in soldoni chi vince più slam (magari considerando una media slam+master cup per anno per almeno cinque anni) ... <img alt=" />

 

ovvero... Roger Federer ;)

 

Lol <img alt=" /><img alt=" />;)

 

Intanto i bookmakers danno a 1,50 la possibilità che Fed resti a due slam per questo 2009 e a 2,50 che arrivi la vittoria anche agli US Open. Probabilmente, leggevo, le quote sono basate soprattutto sul ritorno di un Nadal "fresco e riposato".


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Inviato il 08 luglio 2009 11:31 Autore

sono date anche dal fatto che Roger ha dichiarato di essere appagato, per via dell'accoppiata Roland Garros-Wimbledon e per il raggiungimento dei 15 slam e che considererà un bonus tutti gli slam che arriveranno d'ora in poi.

Ha detto che vuole dedicarsi di più alla famiglia e allenarsi un po' meno.... ecco perchè sembra più probabile che non vinca lo US Open, anche se per me ce la fa <img alt=" />


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Inviato il 08 luglio 2009 12:13

sono date anche dal fatto che Roger ha dichiarato di essere appagato, per via dell'accoppiata Roland Garros-Wimbledon e per il raggiungimento dei 15 slam e che considererà un bonus tutti gli slam che arriveranno d'ora in poi.

Ha detto che vuole dedicarsi di più alla famiglia e allenarsi un po' meno.... ecco perchè sembra più probabile che non vinca lo US Open, anche se per me ce la fa <img alt=" />

 

Imho questo rischia di essere di gran giovamento al buon Roger negli slam, magari non vincerà più 10 e più tornei l'anno, ma sui 5 set giocando tranquillo rimane comunque praticamente imbattibile ;)


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Inviato il 08 luglio 2009 19:58

trovo preoccupante quel "allenarsi un po' meno"... se si tratta di mezzora al giorno passi pure, ma adesso che non è più giovanissimo se perde quella straordinaria forma fisica che l'ha sempre sorretto rischia di perdere quella netta superiorità che ha sempre avuto nei cinque set


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Inviato il 08 luglio 2009 23:53

trovo preoccupante quel "allenarsi un po' meno"... se si tratta di mezzora al giorno passi pure, ma adesso che non è più giovanissimo se perde quella straordinaria forma fisica che l'ha sempre sorretto rischia di perdere quella netta superiorità che ha sempre avuto nei cinque set

 

più che fisica è una superiorità tecnico-tattica, il suo gioco è meno dispendioso rispetto ai tanti pallettari che ci sono ora, e tatticamente Roger ha sempre giocato alla grande i punti decisivi, in condizioni normali è difficile che ceda qualcosa all'avversario in 3 set differenti <img alt=" />


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