Qualche tempo fa, non ricordo se qui o sul forum di westeros, qualcuno aveva provato a fare un po' di calcoli e ne era emerso che il numero dei fan comunque è solo una minima parte del tutto.
Considerate che AFFC a suo tempo ha venduto più di 250 000 copie per l'hardcover USA..poi inserendo chi ha letto il paperback, calcolando le copie lette da più persone e togliendo una parte dei lettori che per un motivo o per l'altro non seguirà la serie (es. giovani che non possono/vogliono pagarsi il canale HBO) dovrebbe venire un numero diverso, ma comunque più o meno in quest'ordine di grandezza. Adesso non ricordo più con precisione i dati per le puntate di True Blood (che erano state usate per fare un confronto), ma si parlava di qualche milione di spettatori (5-6?). Non hanno deciso di fare una trasposizione di ASOIAF perché è una serie di successo (del resto qualcuno di voi aveva mai sentito parlare dei libri di True Blood?), ma perché hanno pensato che avrebbe potuto andare alla grande come serie televisiva. Del resto, perché Martin e non Jordan, che vende molto di più? Be', chiunque abbia letto entrambe le saghe sarà d'accordo con me sul fatto che Martin si adatta molto più facilmente al passaggio al piccolo schermo (al di là della bellezza o meno dell'opera letteraria).
Per quanto riguarda il discorso "dettagli", vorrei capire una cosa. Parlate della loro importanza, ok, posso anche essere d'accordo, ma è evidente che non si possono mantenere tutti nella serie TV: dunque, non vale la pena di vedere se quello del Pesce Nero è uno di 1000 dettagli che vengono omessi/trasformati o l'unico dei 1000 dettagli che subisce questo triste destino? Non si tratta forse di vedere il bicchiere mezzo vuoto per i dettagli mancanti o mezzo pieno per quelli che ci sono? O, ancora prima, di vedere effettivamente com'è la serie?
Inoltre: sono completamente ignorante per quanto riguarda TV e cinema...ma i dettagli che rendono grande un'opera letteraria sono gli stessi che rendono grande una serie TV/film? Non ci sono parametri differenti? Esempio: nell'opera letteraria, Martin può descrivere dignitosamente una persona o un vestito o un paesaggio in poche righe e riuscire a rendere più reale il mondo che ha creato senza spezzare il ritmo della narrazione (ma se descrivesse tutto nei minimi dettagli sarebbe illeggibile). Al contrario, in TV se tutti i vestiti sono curati è certamente meglio che vedere il protagonista a posto e tutti i suoi servi in jeans (sto volutamente esagerando) o vestiti di stracci..non possono esserci criteri diversi anche a livello di trama? Intendiamoci, potete anche concordare con me su questo punto e rimanere della vostra opinione (potrei farvi diversi esempi di cambiamenti da libro a film infelici anche sullo schermo), ma mi sembra importante partire da questo punto per riflettere sulla questione.
Inoltre, è forse vero che i dettagli fanno grande un'opera, sì, ma non ci sono solo quelli. Un'opera curata nei suoi contenuti principali (trama, personaggi ecc) con dettagli poco curati può essere comunque buona o almeno discreta: un'opera curata nei dettagli ma con una pessima trama principale/personaggi ecc. può essere davvero una schifezza. Quindi, dopo aver visto certi adattamenti fatti in passato, mi ritengo soddisfatto se le cose più importanti sono mantenute.
E se anche le differenze fossero molte, sono vaccinato: nella mia infanzia avevo letto i libri di un certo Hugh Lofting che raccontavano le storie del Dottor Dolittle, un medico inglese del '700, basso, pallido e grassottello, al quale un pappagallo insegnava a parlare con gli animali. Poi ho visto un film che teoricamente si ispira ai libri, dove il Dottor Dolittle è Eddie Murphy (di colore, americano, alto e magro) che vive alla fine del XX secolo e scopre per caso di saper parlare con gli animali (per non dire poi che la trama non c'entra proprio niente). (forse era una parodia voluta e non l'ho mai saputo...) Peggio di così non può andare...
Ho riletto il brano per comprendere le ragioni di questa isteria collettiva, ma non succede davvero nulla durante quel tragitto: tra le descrizioni del paesaggio e gli aggiornamenti su Rodrick, Marillion, Bronn e Tyrion, Brynden si limita a informare Catelyn sulla situazione politica nella Valle, in maniera molto concisa. Poi abbandona la scena in favore di Mya Stone, prima di riapparire di sfuggita (una decina di righe) mentre lascia il castello. All’inizio è inserita qualche breve informazione sul suo passato, per presentarlo ai lettori e spiegarne il soprannome, ma solo attraverso i ricordi di Catelyn; in realtà non c’è nessuno scambio memorabile di battute tra i due, nè azioni o decisioni che richiedano la sua specifica presenza. Non viene data una forte impronta al personaggio, com’è avvenuto, tanto per citare episodi analoghi, con Oberyn o Asha.
Ho invece avuto l’impressione che Martin abbia approfittato di un momento piatto e di transizione, in attesa di quelli clou al Nido dell’Aquila, per introdurre una figura che gli sarebbe servita solo in seguito e sfruttarla per qualche accenno di background. A questo punto mi sembra molto più funzionale dare un po’ di dignità a Ser Vardis, che nel libro era talmente anonimo da apparire chiaramente come una vittima sacrificale.
Insomma, devo dire che le modifiche non mi dispiacciono, se sono intelligenti come questa. Per chi ha già letto i libri (che sono sempre lì!), può essere interessante assistere a scene inedite o mostrate attraverso prospettive differenti. Mi stupisco, anzi, dell’enorme rispetto che gli autori finora hanno mostrato verso quest’opera (il paragone con le altierate non c’entra proprio nulla).
E poi hanno scelto Aidan Gillen per Ditocorto: io non so davvero cosa chiedere di più.
Per quanto riguarda il nome Robert/Robin, in realtà un motivo per cui valeva più che la pena mantenerlo originale c'é: le ultime parole di Jon Arryn... Tutti dicono che continua a chiamare quel nome, senza esser certi se parli del re o del figlio, ma quando inizia a dire che "il seme è forte", chi ha la coscienza sporca trema, gli altri pensano si tratti di un augurio per il figlio... Col procedere della trama questo è un indizio importante per consentire a Ned di arrivare al nocciolo della questione: il lettore già sa a cosa si riferisce, ma per Ned è un tassello fondamentale, perchè solo il libro non basterebbe (in fondo, senza quella frase, il fatto che lui vada a prendere l'ultimo libro letto da Lord Arryn sembra davvero solo un elemento forzato perchè il povero tontolone arrivi a capire quello che tutti già sanno)...
Questo è il motivo per cui alla Dama spiace più per questa modifica che non per l'assenza del Pesce Nero (che riesce a capire e ad accettare, che sa essere una cosa logica per tutti i motivi già citati, ma che un pochino pochino le fa pensare "ehi, un momento, avete tolto al Pesce Nero uan parte importante del suo background!", sempre che non gli lascino il titolo e giustifichino la sua assenza in qualche modo ben che convincente)...
Piccola noticina personale: anche alla Dama piacerebbe guardare la serie con Nonno Tyrion, perchè sarebbe un fantastico modo per riscoprire parti delle Cronache che magari per lei sono passate in sordina e per lui no (e, chissà, forse anche viceversa :) ), e questo nonostante lei riesca a leggere la traduzione di Altieri senza troppe remore (anche se è lieta di sapere dove ci sono differenze, per lettura diretta in lingua originale, in minor parte, e grazie alle puntuali precisazioni per tutta l'enorme mole del resto) ^_^
Per quanto riguarda il nome Robert/Robin, in realtà un motivo per cui valeva più che la pena mantenerlo originale c'é: le ultime parole di Jon Arryn... Tutti dicono che continua a chiamare quel nome, senza esser certi se parli del re o del figlio, ma quando inizia a dire che "il seme è forte", chi ha la coscienza sporca trema, gli altri pensano si tratti di un augurio per il figlio...
cavolo qui hai ragione...
Per quanto riguarda il nome Robert/Robin, in realtà un motivo per cui valeva più che la pena mantenerlo originale c'é: le ultime parole di Jon Arryn... Tutti dicono che continua a chiamare quel nome, senza esser certi se parli del re o del figlio, ma quando inizia a dire che "il seme è forte", chi ha la coscienza sporca trema, gli altri pensano si tratti di un augurio per il figlio...
cavolo qui hai ragione...
E c'ha ragione si. Se prima mi infastidiva questa modifica, adesso ho una ragione in piu' per trovarla insulsa!
Eh che dire, quoto. Se vi aspettate di guardare la serie tv col libro aperto in mano declamando le battute degli attori, dovrete ricredervi :P
E' praticamente impossibile traslare su una serie tv un ciclo letterario pari pari, gli adattamenti sono obbligati, e molti saranno anche radicali. Cercate di farvene una ragione. O così o niente, fino a prova contraria.
Spero che tu non stia parlando a me, perche' allora non hai capito proprio un accidente di niente, eh? ^_^
Infatti e' proprio per i lettori che si fa la serie.
Di questo non sono affatto convinto: si conta sul fatto che almeno i lettori lo guarderanno, ma se fose per loro che lo fanno, allora sarebbe facile fare trasposizioni televisive/cinematografiche.
No: e' sufficiente arrivare al punto in cui il biglietto e' venduto, nient'altro. Il film puo' essere tranquillamente una schifezza (come ho dimostrato ampiamente nel mail precedente).
E' evidentissimo che il film si fa perche' il libro ha avuto un tale successo che "il biglietto lo compra di sicuro almeno chi ha letto il libro", e quindi e' una impresa a basso rischio. Talmente basso, che il film puo' permettersi di essere spazzatura, e siccome la spazzatura costa meno, si fara' spazzatura.
Controprova: e' molto piu' facile che sia bello un film tratto da un libro del tutto sconosciuto. Questo semplicemente perche', se si vuole vendere, il film deve essere veramente bello.
Oh, sono concetti troppo semplici per menti sofisticate come le vostre, vero?
Io concordo con Lord Beric: al di la' di considerazioni economiche, un personaggio che compare 5 minuti e poi scompare per interi episodi (perche' qui si parla di episodi, cioe' settimane) e' quasi impossibile che il grosso del pubblico lo ricordi. Non fanno la serie per onorare Martin e il suo genio (quello, forse, in futuro), ma per essere di intrattenimento per milioni di persone.
Investimenti del genere hanno le loro regole, e molte di queste le ha decise il pubblico stesso 'democraticamente' tramite la selezione naturale dei successi e dei flop degli ultimi anni.
Secondo la mia umilissima opinione, Beric ha detto cose talmente sbagliate da non stare ne' in cielo ne' in terra, prima fra tutte che un film tratto da un best-seller non e' fatto per i lettori (e' come dire che Disneyland non e' stata costruita per i bambini che amano Pippo, Topolino, e Paperino).
Ho gia' detto (numerose volte: ah, che goduria discutere con voi) che la trasposizione cinematografica richiede espressamente un cambio enorme del linguaggio (il modo di esprimere le cose e' totalmente diverso nella scrittura e nella cinematografia - un lungo discorso puo' essere sostituito da una sola occhiata ad esempio). Per questo la frase di Lochlann circa il "declamare testualmente le frasi dei personaggi del libro" da parte degli attori mi manda davvero su tutte le furie, perche' non e' assolutamente questo cio' che voglio dalla serie.
Dico solo che, pur con tutte le modifiche obbligatorie richieste dalla trasposizione cinematografica, le cose che succedono devono rimanere le stesse.
Ah, buona la faccenda di Robin/Robert: dettaglio importantissimo, si scopre oggi, perche' rende ambigua la frase di John Arryn sul "seme forte", e svia le prime indagini di Ned. Altro dettaglio che ha inizialmente "fatto sorridere" tanti di voi, e che ora ci si accorge non doveva essere toccato.
Continuate cosi', saggi uomini. Mangiate la pappa che vi passano, e giustificatela pure, ossequiosamente, usando tutti gli elaborati intellettualismi che potete.
Il punto 2) e' delicato, perche' si articola nel modo seguente:
a) Lettore cui piace il libro, e capisce perche'.
b) Lettore cui piace il libro, ma non capisce perche'.
c) Lettore cui piace il libro, solo che gli piacerebbe anche la spazzatura quindi non vale.
:) .....io probabilmente faccio parte del gruppo B......lo dico senza problemi,forse perchè non gli dò la stessa connotazione negativa che gli dai te... ^_^
La connotazione negativa di B sorge nel momento in cui B si mette a sragionare dicendo che "i dettagli non servono". Gli sono serviti, non li ha notati coscientemente (cosa accettabilissima), ma che abbia almeno l'umilta' di sapere che questi dettagli ci sono e sono importanti.
Per curiosità,tu in quale delle tre ti collocheresti? ^_^
Sono un B intellligente.
Eh che dire, quoto. Se vi aspettate di guardare la serie tv col libro aperto in mano declamando le battute degli attori, dovrete ricredervi :P
E' praticamente impossibile traslare su una serie tv un ciclo letterario pari pari, gli adattamenti sono obbligati, e molti saranno anche radicali. Cercate di farvene una ragione. O così o niente, fino a prova contraria.
Spero che tu non stia parlando a me, perche' allora non hai capito proprio un accidente di niente, eh? ^_^
Anche a te, si.
Onestamente è un pò indisponente questo tuo: non hai capito niente qua non capisci niente là, Martin lo capisco veramente io, vi piace ma non capite perchè eccetera.. Perchè se non è questo quello che stai dicendo veramente, allora dovresti spiegarti un pò meglio dato che sembra proprio, seppur implicitamente, che i concetti di fondo che esprimi sono questi.
Ho gia' detto (numerose volte: ah, che goduria discutere con voi) che la trasposizione cinematografica richiede espressamente un cambio enorme del linguaggio (il modo di esprimere le cose e' totalmente diverso nella scrittura e nella cinematografia - un lungo discorso puo' essere sostituito da una sola occhiata ad esempio).[...]
Dico solo che, pur con tutte le modifiche obbligatorie richieste dalla trasposizione cinematografica, le cose che succedono devono rimanere le stesse
A me queste frasi paiono in contraddizione, adesso. Cioè ma almeno aspettate di vedere le puntate, prima di urlare al sacrilegio. Poi magari verrà fuori una cagata assurda, ma magari no, sapranno rendere bene le variazioni dai libri in altri modo.
Quando parli di differenti linguaggi non ti viene in mente che sono proprio questi i casi in questione?
Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.
All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.
"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.
I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"
"Yes" said Caladan Brood "you never learn."
Infatti e' proprio per i lettori che si fa la serie.
Di questo non sono affatto convinto: si conta sul fatto che almeno i lettori lo guarderanno, ma se fose per loro che lo fanno, allora sarebbe facile fare trasposizioni televisive/cinematografiche.
No: e' sufficiente arrivare al punto in cui il biglietto e' venduto, nient'altro. Il film puo' essere tranquillamente una schifezza (come ho dimostrato ampiamente nel mail precedente).
E io dove avrei discusso della qualita'? :)
E' evidentissimo che il film si fa perche' il libro ha avuto un tale successo che "il biglietto lo compra di sicuro almeno chi ha letto il libro", e quindi e' una impresa a basso rischio. Talmente basso, che il film puo' permettersi di essere spazzatura, e siccome la spazzatura costa meno, si fara' spazzatura.
Se il film/telefilm e' a basso costo, allora puo' permettersi i soli fan del libro (esempio: la maggior parte dei film tratti da Stephen King). Se costa 130 milioni di dollari del 93 come Jurassic Park, allora i soli fan di Crichton non sono neanche lontanamente sufficenti, e il film deve attrarre molte piu' persone. Almeno tentare di farlo bene e' quindi indispensabile, se la serie e' costosa (questa' lo e'?), e se si vuole una seconda stagione.
Secondo me Flashforward era una serie davvero bella, e fatta molto bene, ma costava troppo e non c'e' stata una seconda stagione. Se la serie delle Cronache non e' bella, non ce ne sara' una seconda stagione, fan o non fan.
D'altronde, se devono fare una scelta, preferiranno accontentare il milione di fan o i 9 milioni di spettatori che mai hanno letto le cronache?
Controprova: e' molto piu' facile che sia bello un film tratto da un libro del tutto sconosciuto. Questo semplicemente perche', se si vuole vendere, il film deve essere veramente bello.
Posso anche essere d'accordo, ma piu' che una prova, e' una ipotesi che va provata ^_^
Oh, sono concetti troppo semplici per menti sofisticate come le vostre, vero?
No, tranquillo, fin qui ti seguo.
Secondo la mia umilissima opinione, Beric ha detto cose talmente sbagliate da non stare ne' in cielo ne' in terra,
Beh, almeno una cosa giusta l'ha detta: che la serie tv Game of Throne non è A Song of Ice and Fire.
Vabbè da questi discorsi non se ne viene fuori.
L'unica cosa certa è che i produttori &Co. faranno la serie come meglio credono, cercando di sborsare il meno possibile, ma allo stesso tempo di ottenere un prodotto che possa garantire più pubblico possibile. E noi non potremmo fare niente, se non guardare e commentare.
In alternativa Tyrion, io ho una handycam. Raccatiamo un po' di barboni alla stazione e ci facciamo la serie delle Cronache con tutti i dettagli che vogliamo! ^_^
Tanto per allentare la tensione un altro po', che ne dite, nell'ipotesi di un fan-cast, di Ron Rifkin come Maestro Cressen?
Forse costerebbe un po' troppo (o forse no?) però farebbe solo un episodio e si potrebbe inserire come Special Guest.
p.s. Intanto con tutti i vostri discorsi avete interdetto il nostro Brynden, che c'è rimasto talmente male che non risponde più. Forse sarà lui il primo a non voler guardare la serie. Speriamo non gli sia venuto un complesso di inferiorità visto che molti di voi hanno detto che il Pesce Nero è un personaggio talmente inutile da poter essere ripiegato e gettato nel mucchio delle cose da fare per la prossima stagione.
La connotazione negativa di B sorge nel momento in cui B si mette a sragionare dicendo che "i dettagli non servono". Gli sono serviti, non li ha notati coscientemente (cosa accettabilissima), ma che abbia almeno l'umilta' di sapere che questi dettagli ci sono e sono importanti.
Perfetto,allora son d'accordo con te.... ^_^
Aggiungo però che (dal mio punto di vista,eh),la bravura di un scrittore sta proprio nel impedire al lettore di notare (a meno di non metterseli a cercare a forza) questi dettagli.....quindi in un certo senso la sua bravura si misura dal numero di fan B rispetto ai fan A e C....
Onestamente è un pò indisponente questo tuo: non hai capito niente qua non capisci niente là, Martin lo capisco veramente io, vi piace ma non capite perchè eccetera.. Perchè se non è questo quello che stai dicendo veramente, allora dovresti spiegarti un pò meglio dato sembra proprio che, seppur implicitamente, i concetti di fondo che esprimi sono questi.
Se Tyrion non si offende ad avere l'avvocato difensore,non penso che i suoi post derivino da un atteggiamento arrogante o saccente......più che altro lui pensa (correggimi se sbaglio... ^_^ ) che la massima bellezza nell'apprezzare un opera d'Arte sta nella consapevolezza:sapere il perchè di ogni pennellata di Van Gogh,le ragioni dietro a ogni terzina di Dante,le motivazioni dietro a ogni dettaglio delle Cronache......e ci crede talmente tanto che,quando gli si dice che la HBO non fa male a togliere Brynden dalla prima stagione,non può fare a meno di guardarti come guarderebbe un alieno o un matto.....o Altieri.... :)
Personalmente capisco questo punto di vista,ma (come gli ho detto in altre occasioni.... ^_^ ) non lo condivido.....per me leggere un libro è.....boh,è come....beh ce l'avete presente la scena di Matrix in cui Cypher si accorda con gli agenti?
"Vede questa bistecca Agente Smith?
Beh,io so che non esiste.....e so che quando la infilerò in bocca,Matrix suggerirà al mio cervello che essa è...succosa e ...deliziosa.
Ho finalmente capito che l'ignoranza è un bene"
Beh,per me in questa scena è descritta l'essenza del mestiere dell'Artista (e dello scrittore in particolare):fare una bistecca talmente buona che quando la mangi ti dimentichi del fatto che non esiste...
Per cui (tornando in tema).....
-se la serie sarà una ciofeca,vorrà dire che non è riuscita nell' "inganno della bistecca".....e molto probabilmente sarà perchè si sono discostati troppo dall'opera letteraria,ma forse anche per altri motivi....
-se la serie sarà un buon lavoro,vorrà dire che l' "inganno della bistecca è riuscito.....e questo potrà dipendere dal fatto che si sono attenuti scrupolosamente alle Cronache,ma forse anche per altri motivi....
^_^ ^_^ ^_^ ^_^ ^_^
Vabbè dai,in fondo si sa che film e telefilm tratti dai libri per varie ragioni non possono essere perfettamente identici alle opere a cui si ispirano...In fondo sopravviveremo anche se alcune cose saranno diverse o,perchè no, completamente inventate...Dobbiamo solo aspettare e vedere,magari esce fuori un qualcosa di buono anche se non totalmente fedele all'originale,oppure un prodotto molto fedele,ma noioso da guardare,chi lo sa?Insomma,onestamente non mi pare un problema se cambiano un nome qua e là,aggiungono tale personaggio o eliminano quell'altro...Non è il caso di farsi venire una crisi per questo,mica voglio rimetterci la salute,eh!
^_^
Aggiungo però che (dal mio punto di vista,eh),la bravura di un scrittore sta proprio nel impedire al lettore di notare (a meno di non metterseli a cercare a forza) questi dettagli.....quindi in un certo senso la sua bravura si misura dal numero di fan B rispetto ai fan A e C....
[...]
"Vede questa bistecca Agente Smith?
Beh,io so che non esiste.....e so che quando la infilerò in bocca,Matrix suggerirà al mio cervello che essa è...succosa e ...deliziosa.
Ho finalmente capito che l'ignoranza è un bene"
Beh,per me in questa scena è descritta l'essenza del mestiere dell'Artista (e dello scrittore in particolare):fare una bistecca talmente buona che quando la mangi ti dimentichi del fatto che non esiste...
Questo si chiama parlare. Concordo pienamente, e anzi, mi hai fatto capire con chiarezza cose che non avevo colto in pieno.
Pero' c'e' una cosa importante: nel momento in cui si comincia a parlare dei dettagli, come facciamo ora, non si dovrebbe usare il fatto di non averli notati per affermare che sono irrilevanti (e passare a C con un tonfo), ma bisognerebbe riconoscere che la loro importanza e' effettiva (e levitare gloriosamente ad A).
Se il film/telefilm e' a basso costo, allora puo' permettersi i soli fan del libro (esempio: la maggior parte dei film tratti da Stephen King). Se costa 130 milioni di dollari del 93 come Jurassic Park, allora i soli fan di Crichton non sono neanche lontanamente sufficenti, e il film deve attrarre molte piu' persone. Almeno tentare di farlo bene e' quindi indispensabile, se la serie e' costosa (questa' lo e'?), e se si vuole una seconda stagione.
Anche per fare questo però i fan sono importanti. Perchè sarà anche grazie a loro che altri consumatori si avvicinano alla serie TV. I fan spargono la voce con parenti e amici, in un certo senso fanno pubblicità. E più hanno il sentore che la serie sarà bella e rispettosa dell'originale, più si daranno da fare. E infatti mi pare che la HBO stia puntando decisamente sul fanbase per espandere il proprio appeal, tant'è che stiamo discutendo di faccende abbastanza marginali, segno che per ora il grosso del pubblico martiniano doc non è affatto deluso da come le cose stanno procedendo.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »