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A DANCE WITH DRAGONS: news e speculazioni
K di Koorlick
creato il 15 maggio 2006

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sharingan
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sharingan
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Inviato il 20 febbraio 2009 16:23
Io critico Martin per diverse scelte. Per un anticonformismo di contrappasso talmente spinto da diventare conformista. Per una tecnica (PDV) che non sarà in grado di mantenere fino alla fine. Per una impostazione eccessivamente filmica dei capitoli. Critico il suo lavoro dove ritengo sia da criticare, ma non me ne lamento. Sono due cose estremamente diverse.

 

Il confine tra critica e lamento in questo caso lo trovo molto labile. Mi verrebbe da chiederti ugualmente perchè non smetti di leggere Martin. Ma non lo faccio perchè non ha senso e perchè se si critica un'aspetto di un'autore questo non significa necessariamente dire che costui fa schifo. Quindi per me Martin non è il massimo da un punto di vista tempistico ma apprezzo comunque quello che scrive.

 

Conclusione: critico l'aspetto tempistico/comunicativo e apprezzo tutto il resto. Dov'è il problema? Perchè la critica ai POV sarebbe più valida di quella sui tempi di scrittura o della comunicazione col pubblico? E perchè la prima sarebbe una critica e la seconda un lamento?

 

Nel mio post ho detto che, viste le critiche che gli vengono mosse, in particolare di non essere uno scrittore intellettualmente onesto e di mancare di professionalità verso il proprio pubblico, troverei maggiormente coerente, più che la lamentela, la reazione. Nel caso, visto che la si mette sul piano professionale, e visto che noi paghiamo Martin per il suo lavoro, un dipendente inadeguato si licenzia. Forse un datore di lavoro (e tali noi siamo per Martin) è saggio a lamentarsi per la disonestà del suo sottoposto senza prendere provvedimenti? No, non lo è.

 

Il punto è che tu insisti nel parlare di economia, lavoro, stipendi e guadagni, etc... cosa che in questo caso non ha senso. O meglio può avere senso per te, ma per me no. Va bene che va di moda razionalizzare tutto ma se io voglio adottare altri parametri? A me Martin piace quindi non ho alcuna intenzione di non-leggerlo, perchè facendo così non farei altro che danneggiare me stesso.

 

La lamentela la trovo fine a sé stessa. Io sono per la reazione.

 

La reazione è la discussione su Barriera.

 

Quello che mi fa ridere è che molti, qui e non solo, da parte propria non prenderebbero mai in considerazione l'idea di rinunciare alla lettura della saga, ma al tempo stesso non si adeguano ai modi e ai tempi dell'autore. Per questo dico: volete la botte piena e la moglie ubriaca. Non volete rinunciare al frutto del lavoro di Martin ma non volete sottostare alle sue modalità di lavoro. Però poi non lamentatevi se queste pretese vengono disilluse...

 

Se tu riesci a mantenere il tutto in un piano esclusivamente razionale non posso che farti i complimenti. Purtroppo c'è anche chi interpreta le vicende da un punto di vista diverso, magari più imperfetto senza dubbio, più emotivo se vogliamo, ma sono contento di far parte di questo gruppo. Ognuno la vive nella maniera più vicina alla propria personalità, basta che questo aspetto non venga dileggiato da chi si vanta del proprio autocontrollo.

 

Ma secondo me sono indicazioni senza nessun dovere di rispettarle per forza e senza nessuna pretesa di garanzia. Non c'è alcun dovere morale.

 

Uffa che pizza con questa storia :figo: Va bene mettiamola così: per me Martin ha dei doveri morali. MORALI sì: non è una parolaccia. Chiamali intellettuali o cos'altro ma la penso così. Come già detto non riesco a razionalizzare il tutto.

 

Bah, a questo punto io subisco un danno psicologico anche se Martin fa morire Arya

 

Come volevasi dimostrare :D


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

A
AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
Guardiani della Notte
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AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera

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Inviato il 20 febbraio 2009 16:34

Noi non vogliamo niente a parte un po' di rispetto e coerenza con gli impegni presi, nei tempi e nei modi che Martin preferisca, ma senza eccedere in mancanza di rispetto in coloro che che lo seguono e ormai sono suoi affezionati lettori.

E per favore risparmiatemi la guasconata del "non ho letto alcun contratto vincolante".

Che cosa del concetto di "onestà intellettuale" necessita di spiegazioni?

Il punto è che tu tiri in mezzo il rispetto verso i lettori, quindi ne fai una questione morale. Io non ci vedo nessuna mancanza di rispetto o immoralità. Se l'onestà intellettuale la intendi come qualcosa di vincolato a questi aspetti, allora non sono d'accordo.

Il fatto che non abbia firmato contratto o fatto solenni premesse c'entra eccome, visto che per me in questo modo non possiamo parlare di presa in giro (cosa da cui deriverebbe invece la mancanza di rispetto). Per me "iniziare a pubblicare una saga" non significa affatto "firmare un patto con il potenziale lettore". Per me vuol dire semplicemente "pubblicare un libro con l'intenzione di continuare e finire la trama con i volumi successivi, ma senza alcuna promessa o garanzia". Il lettore dovrebbe tenere presente la seconda accezione e quindi non sentirsi preso in giro se la saga non finisce/procede molto lentamente. Per me è così. Poi sono punti di vista.

 

Uffa che pizza con questa storia :figo: Va bene mettiamola così: per me Martin ha dei doveri morali. MORALI sì: non è una parolaccia. Chiamali intellettuali o cos'altro ma la penso così. Come già detto non riesco a razionalizzare il tutto.

Per me invece non c'è proprio alcun dovere morale, per tutti i motivi che ho espresso.

Non è che non creda in "doveri morali" in generale, ma secondo me in questo caso non ce ne sono :unsure:

 

Non si puo' dire che abbia infranto un contratto scritto, ovviamente, ma certo si puo' sostenere che ha disatteso le aspettative che lui stesso ha contribuito a creare.

Certo... Però IMHO non ha nessun dovere legale o morale di soddisfare per forza tali aspettative.

E' una questione di livello artistico, di capacità di raggiungere i propri obiettivi... ma di non moralità e rispetto verso il prossimo.

 

Speriamo ora che si sia distratto con queste altre opere e che possa tornare a concludere una delle piu' grandi saghe fantasy mai scritte.

 

D'altronde, Le cronache potrebbero vivere in futuro quanto il signore degli anelli, ma temo che questo potra' succedere solo se le completera'. Questo basterebbe a me per lavorarci con grande impegno, fosse l'ultima cosa che faccio :D

Certo...

Infatti lo si può benissimo criticare per questo, ma non condivido il tirare in mezzo il rispetto e la moralità.



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Inviato il 20 febbraio 2009 17:11

Quello che un po' infastidisce e' pero' che Martin ha lavorato con notevole produttivita' in molti progetti a scapito di quello che gli ha dato il grande successo, deludendo cosi' le aspettative dei tantissimi appassionati che lo hanno costantemente seguito negli anni.

 

Certo, perché Martin si è trovato ad avere molti più fan di ASOIAF rispetto al resto.

Ma non ho mai messo in dubbio la cosa.

Ma un conto è essere delusi, un conto è essere offesi.

Io sono deluso dal fatto che Martin abbia scelto di dedicarsi alle Wild Cards piuttosto che a Dance. Non ne sono offeso. Penso che Martin avesse la piena libertà morale, intellettuale e materiale di scegliere a cosa dedicarsi. Non penso che Martin avesse un dovere verso di me, che sarebbe stato intellettualmente o professionalmente (PS per Doran: io avrò fatto una tirata sul libero mercato, ma il discorso del dovere professionale non l'ho tirato fuori io) più onesto a dedicarsi a Dance.

Voi evidentemente sì. Per voi Martin non era moralmente libero di scegliere il progetto per lui più appagante. Non so cosa dirvi, amen.

Secondo me vivete male l'attesa. :D

 

Noi non vogliamo niente a parte un po' di rispetto e coerenza con gli impegni presi, nei tempi e nei modi che Martin preferisca, ma senza eccedere in mancanza di rispetto in coloro che che lo seguono e ormai sono suoi affezionati lettori.

E per favore risparmiatemi la guasconata del "non ho letto alcun contratto vincolante".

Che cosa del concetto di "onestà intellettuale" necessita di spiegazioni?

 

Non si puo' dire che abbia infranto un contratto scritto, ovviamente, ma certo si puo' sostenere che ha disatteso le aspettative che lui stesso ha contribuito a creare. Speriamo ora che si sia distratto con queste altre opere e che possa tornare a concludere una delle piu' grandi saghe fantasy mai scritte.

 

Il punto è che tu insisti nel parlare di economia, lavoro, stipendi e guadagni, etc... cosa che in questo caso non ha senso. O meglio può avere senso per te, ma per me no. Va bene che va di moda razionalizzare tutto ma se io voglio adottare altri parametri? A me Martin piace quindi non ho alcuna intenzione di non-leggerlo, perchè facendo così non farei altro che danneggiare me stesso.

 

Quello che ho sostenuto, e che sostengo, è che Martin non è tenuto ad offrire alcuna onestà intellettuale.

Così come ha creato delle aspettative, può permettersi di disilluderle e pagarne e il prezzo, se ritiene di averne voglia.

Un lavoratore che a metà di un progetto riceve, per dire, una proposta di lavoro altrove al doppio dello stipendio, o più appagante professionalmente, dovrebbe rifiutarla "perché altrimenti non sarebbe onesto moralmente e intellettualmente"? Perché ha un dovere morale verso il suo attuale datore di lavoro? Non credo proprio...

Se Martin si diverte di più a scrivere le Wild Cards, perché non dovrebbe farlo? Perché i suoi fan si offendono? Bene, ne paga il prezzo, visto che evidentemente perderà dei fan.

Ma i fan, lo pagano il prezzo?

Il punto è questo. Non vogliono. Non si vuole rinunciare a leggere Martin. Ma al tempo stesso si vuole leggerlo secondo i propri comodi e non secondo quelli dell'autore. :figo: Comodo, così...

 

C'è qualcosa di più nel rapporto tra autore e pubblico, leggo. Ma Martin, questo qualcosa verso il pubblico, ce l'ha?

Martin pensa di avere dei doveri verso il pubblico?

O siete voi che glieli attribuite?

 

 

 

 

 

 

 

@sharingan: riguardo le critiche a Martin. Ti pregherei di spulciare il forum alla ricerca di mie osservazioni di lamentela verso i punti sopracitati. Non penso ne troverai. Semplicemente perché non ne vale la pena. Martin è Martin. Dire "vorrei che fosse diversamente" vorrebbe dire "vorrei che Martin non fosse Martin". Ciò vuol dire prendere atto delle imperfezioni della sua opera, riconoscerle come tali, e finire lì. Sperare che la situazione cambi vuol dire sperare che Martin diventi qualcosa d'altro, ed è qualcosa che in buona fede posso sperare ma non pretendere. Ecco la differenza tra una critica e una lamentela. Io spero che lo stile di Martin si evolva, non lo richiedo. Non penso mi sia dovuto. Io spero che Martin si dia una mossa. Non lo richiedo e non penso mi sia dovuto.

Il tutto imho, sia chiaro. Poi, come detto, ciascuno vive l'attesa nel modo che più si confà al suo carattere. Arrivare a offendere l'autore e la persona, tuttavia, lo ritengo sempre e comunque esagerato e fuori luogo.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Lochlann
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Lochlann
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Inviato il 20 febbraio 2009 17:18

Scusate tutti ma credo avete incasinato abbastanza una cosa in sè molto semplice.

Leggo di moralità, onestà intellettuale, libero mercato, della morte (O.O) ecc. ma la questione è che

George R.R. Martin ha scritto, o fatto scrivere sul suo blog semplicemente, per l'ennesima volta, che gli spiace di essere in ritardo. Che pensa finirà il lavoro a giugno e poi che si incaxxa se la gente lo insulta e gli manda mail che veramente potevano essere evitate.

Da qui ad arrivare a tutti i discorsi fatti c'è un bel tratto di strada credo.

Una cosa positiva di Martin è anche fare (indirettamente) tutto questo casino semplicemente mettendo giù due righe :wacko:

Il mio pensiero è che Martin abbia iniziato un gran bel lavoro, sobbarcandosi una bella dose di fatica, e riuscendo grazie a ciò a sfondare (dato che gli altri suoi lavori imho sono inferiori, naturalmente non dico che fanno schifo, essere inferiore alle Cronache non è poi così difficile :figo:). Un lavoro lungo, lunghissimo, quindi se lui si prende una pausa, lunga quello che volete, insieme ad un'evidente carenza creativa, insieme a problemi di natura strutturale delle Cronache (le critiche di Beric mi trovano d'accordo in toto), per me trova una scusante, anche bella grossa. Poi però, d'altro lato, è naturale che dopo tutto 'sto tempo la gente inizia a sbroccare, a lamentarsi del sentirsi dire work in progress e di non poter leggere the end, ed io sono sicuramente tra questi, aspetto da troppo tempo 'sto benedetto ADWD, ma penso, anzi sono sicuro, che anche se può dargli fastidio, Martin accetta tutto, dato che si becca tonnellate di mail di protesta, così come di incoraggiamento, e non mi pare abbia querelato nessuno fino ad ora. Poi se ci racconta di mail che gli dicono "finisci 'sti libri brutto sacco di letame adiposo che stai per morire!!!", bè io mi lamenterei, voi no?

Penso che lui voglia finire le Cronache, ma che possa anche avere una vita tutta sua. Semplice.

Dato che ognuno è persona a sè, ci sta che ci siano persone che diano al lavoro finito un valore "morale", però imho questo non è un problema strettamente di Martin, che dice "spero di finire per X del 200Y" e non "finirò il libro il mese tot", ma sia un problema, per carità condivisibilissimo, di chi è fan delle Cronache.

In sintesi sono il primo a criticare lo zio George del ritardo, ma se c'è gente che la mette sull'onestà intellettuale, allora avrebbe dovuto smettere di leggere le Cronache da un pezzo. :D

 

EDIT quoto in toto il discorso di cui sopra di Lord Beric :wacko:

 

RIEDIT ecco Tyrion Hill che riposta nello stesso istante di altri.. sicuro di non avere quell'add-on? :unsure:


Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.

All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.

200s6pw.jpg

"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.

I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"

"Yes" said Caladan Brood "you never learn."

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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 20 febbraio 2009 17:18

Per me e' una questione morale, in tutto e per tutto, nel momento stesso in cui Martin lascia il messaggino: "Non preoccupatevi, in realta' ho gia' scritto anche ADWD, tra pochi mesi arriva pure quello", eccetera, come ha scritto alla fine di AFFC. Correva l'anno... 2005, giusto? La questione viene posta immediatamente su un piano morale, dopo che il contatto personale/famigliare/d'amicizia con i lettori viene stabilito (per sua scelta consapevole!).

 

Se una persona promette qualcosa, e poi non mantiene, e' chiaro che fa rabbia. E fa rabbia perche' e' una questione morale. E Martin sente il bisogno di scusarsi - e si scusa, spiegando il perche' del ritardo - proprio perche' e' una questione morale! Lo sa lui, e lo sappiamo tutti noi. E concordo completamente con quanto scritto da Sharingan e altri.

 

Se Martin fosse un personaggio misterioso, che evita la vita pubblica, che si nasconde dai giornalisti, senza mantenere blog e altre attivita' pubbliche, limitandosi a mandare i suoi scritti all'editore ogni volta che gli gira di farlo, nessuno si sognerebbe di lamentarsi con lui di nulla (a parte l'editore, forse). Ma invece Martin adora esibirsi, celebrarsi e vezzeggiarsi. Gode dell'ammirazione del pubblico, e si sbrodola su se' stesso alle interviste. Nulla da dire su tutto questo, pero' se vuole un contatto "amichevole" col pubblico, e se lo vuole rendere anche piu' amichevole facendo promesse e lanciando anticipazioni sui capitoli a venire, ebbene, se poi smette di lavorare sul libro e' chiaro che il pubblico s'incazza. Ed e' piu' che giusto che s'incazzi.

 

E riguardo ai messaggi del tipo "Concludi prima di morire": personalmente, se fossi Martin e ricevessi un messaggio di questo genere, mi farei una grandissima e felicissima risata. Mi farebbe piacere vedere che la gente ama cio' che scrivo al punto da tenere per la mia salute. Non c'e' proprio niente di male nel riconoscere il fatto che, se si e' amati veramente, e' per cio' che si sa fare. E non perche' un folle ci ha scambiato per un suo sogno.


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 20 febbraio 2009 17:38

io sono per mandare una lettera di sostegno ufficiale a Martin!

 

c'è una cosa che secondo me sfugge.

la saga è SUA. Ha i diritti d'autore, il copyright. SUA PROPRIETA', a tutti gli effetti.

anzi più proprietà della normale proprietà, visto che è stata partorita dal suo ingnegno, qualcosa di personalissimo e inalienabile.

 

e Martin ha il diritto di farci quel cavolo che vuole con la sua proprietà.

 

può venderla, affitarla, in tutto, in parte, decidere che gli fa schifo e demolirla. Può anche promettere senza vincoli di farci qualcosa, e poi non mantenere questa promessa.

 

 

tu, fan o lettore, non hai il MINIMO DIRITTO, e se hai qualsiasi pretesa, essa vale meno di zero.

tutto ciò che devi fare è astenerti dal rompere le balle, se tale rottura di balle non è gradita al proprietario.

 

 

capisco che emotivamente ci si possa affezionare alla saga, cominciare a considerarla propria, pensare di poter avere delle pretese, ma non è mica così, è un comportamento estremamente infantile.

 

mamma mamma voglio il gelato! se il gelataio ha deciso di chiudere un ora prima per andare a spasso, inutile che strilli e lo definisci poco professionale. taci vai da un altro gelataio.

non vuoi andare da un altro gelataio perchè è meno buono?

beh, ma allora mi spiegate il vantaggio di essere un bravissimo gelataio se non puoi chiudere un'ora prima senza per questo perdere clienti?

 

in tutte le vostre affermazioni sostituite al termine "Martin" il termine "gelataio", e vedrete quanto risulteranno ridicole

 

 

sulla questione morale: promettere e poi non mantenere le promesse è un comportamente condannabile? solo se c'è mala fede, a mio avviso.

e visto che la mala fede è tutta da dimostrare, io continuo a sostenere martin :D


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AryaSnow
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Guardiani della Notte
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AryaSnow
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Inviato il 20 febbraio 2009 17:59

Per me e' una questione morale, in tutto e per tutto, nel momento stesso in cui Martin lascia il messaggino: "Non preoccupatevi, in realta' ho gia' scritto anche ADWD, tra pochi mesi arriva pure quello", eccetera, come ha scritto alla fine di AFFC. Correva l'anno... 2005, giusto? La questione viene posta immediatamente su un piano morale, dopo che il contatto personale/famigliare/d'amicizia con i lettori viene stabilito (per sua scelta consapevole!).

Dov'è che lo avrebbe detto?

Io nella mia versione di AFFC nella postfazione non ho letto promesse riguardo ai tempi di scrittura.

C'è scritto che ha scritto molto su di loro (ma questo non significa che ha scritto tutto il necessario per il nuovo libro, nè che il nuovo libro arriverà presto).

Poi leggo "...tutti gli altri personaggi che amate, o odiate, arriveranno l'anno prossimo (spero ardentemente) in ADWD..."

Precisa proprio che lo spera, e questo per me vuol dire proprio mancanza di una garanzia.

Questo almeno è ciò che dice la mia versione italiana...

 

Se una persona promette qualcosa, e poi non mantiene, e' chiaro che fa rabbia. E fa rabbia perche' e' una questione morale. E Martin sente il bisogno di scusarsi - e si scusa, spiegando il perche' del ritardo - proprio perche' e' una questione morale! Lo sa lui, e lo sappiamo tutti noi. E concordo completamente con quanto scritto da Sharingan e altri.

Per me spiegare il perchè non significa per forza chiedere scusa. E non mi pare si sia mai scusato. Se lo avesse fatto, comunque non credo che avesse il dovere morale di farlo.

 

Comunque io da pubblico mi incavolerei molto di più se fosse un autore solitario che nemmeno lanciasse anticipazioni e previsioni. Preferisco di gran lunga così com'è ora.

 

E riguardo ai messaggi del tipo "Concludi prima di morire": personalmente, se fossi Martin e ricevessi un messaggio di questo genere, mi farei una grandissima e felicissima risata. Mi farebbe piacere vedere che la gente ama cio' che scrivo al punto da tenere per la mia salute. Non c'e' proprio niente di male nel riconoscere il fatto che, se si e' amati veramente, e' per cio' che si sa fare. E non perche' un folle ci ha scambiato per un suo sogno.

Dire "Fra poco morirai, ma concludi prima di morire" non significa amare la persona per quello che fa, ma semplicemente amare quello che fa e basta. C'è una sottile differenza.

Non che occorra per forza amare Martin, eh, solo che ricevere in continuazione messaggi che profetizzano la propria morte imminente, accompagnati in più da un tono di cinico menefreghismo verso la propria persona, a lungo andare dà fastidio. Ok, è un dato di fatto che molti ragionano così ed giusto guardare in faccia a tale realtà. Ma a lungo andare sentirlo ripetere in continuazione scoccia anche, comprensibilmente.


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Doran Nymerios
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Doran Nymerios
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Inviato il 20 febbraio 2009 18:04

 

 

Quello che ho sostenuto, e che sostengo, è che Martin non è tenuto ad offrire alcuna onestà intellettuale.

 

su questo, sotto il semplice profilo razionale, non hai ragione, hai stra-ragione.

 

Il problema è che mi pare una ben misera consolazione per Martin, che dici? Ne esce un figuretto abbastanza squallido...

 

 

C'è qualcosa di più nel rapporto tra autore e pubblico, leggo. Ma Martin, questo qualcosa verso il pubblico, ce l'ha?

Martin pensa di avere dei doveri verso il pubblico?

O siete voi che glieli attribuite?

 

 

Il punto è proprio qui.

 

Il problema della destinazione letteraria è tutt'altro che scontato e facile da sviscerare. In generale, credo che la scrittura debba vivere di due momenti che si integrano, ovvero scrivere per gli altri ma anche scrivere per se stessi.

Ora, è evidente che il disgusto che Martin deve provare davanti a un manoscritto che si porta dietro da troppo tempo deve ha probabilmente e largamente superato il piacere di scrivere e lo scrivere per puro piacere. E' anche evidente che il sentirsi ferito nell'amor proprio dagli insulti dei lettori indica che in realtà è solo a loro che pensa quando scrive. Ovvero, ormai l'opera non gli appartiente più, è stanco, demotivato o quello che vi pare.

Certo che a queste condizioni non si possa costringere qualcuno a lavorare sulla base di una presunta etica nei confronti del pubblico.

 

Però diciamocela tutta, narrare è un'attività che rivolgi prevalentemente all'esterno. Le motivazioni possono essere le più nobili o le più narcisistiche, ma se narri è perchè vuoi sorprendere, colpire, ammaliare un pubblico. Quindi è un'attività che richiede una estrema vocazione orientata verso il pubblico.

QUando decidi di smettere di farlo a treno in corsa, per così dire, è evidente che le tue motivazioni per iniziare a farlo fossero più probabilmente egoistiche che non il piacere di condividere storie e avventure. Non lo contesterò, come dici tu siamo in libero mercato, e Martin in qualità di erogatore del servizio può scegliere di interromperlo quando vuole.

Ma converrai che è squallido, no?

 

E con Lady delle Foglie, se una certa etica del proprio mestiere lo avesse sostenuto fin dall'inizio, avrebbe evitato di illudere milioni di lettori per un suo ghiribizzo narcisista o autocelebrativo. Oppure si doveva limitare a creare storielle autoconclusive, non saghe che restano in sospeso per millenni, illudendo i lettori circa la CERTEZZA che tu produrrai un seguito. Non insistete per favore nel fallimentare tasto del "hai visto qualche firma a un contratto?": che cosa significa secondo voi che un romanzo viene venduto a metà?? Evidentemente che ha intenzione di continuare. E se non lo fa, il pubblico ha ragione ad incaz.zarsi.

 

Sto parlando per ipotesi, per carità, spero che sia chiaro.

Diciamo che i prossimi mesi saranno cruciali per avere chiarezza anche in merito a questo, ovvero se Martin sia semplicemente stanco e demoralizzato (per la miriade di problemi che non cita ma che teme possano suonare come scuse. Certo che se poi la mette così, anche con tutto il bene e la clemenza che gli si può concedere, sembra che abbia davvero la coscienza un po' sporca...), oppure se sia davvero un misero figuro che ha pensato di arricchirsi finchè poteva sfruttando un po' di fortuna, qualche buona idea una indubbia felicità di scrittura.

Al di là dei giudizi morali, ne rimarrei deluso, perchè credevo di avere a che fare con uno scrittore vero, non con uno scribacchino commerciale di successo.


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lord-jon
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lord-jon
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Inviato il 20 febbraio 2009 18:12

Sto pensando che sarebbe una buona cosa sostenerlo con qualche mail positiva, oltre a quelle negative. Che ne dite di mandargli un'email collettiva da parte di quegli utenti di Barriera che stanno dalla sua parte? Sto pensando a scrivere una mail di incoraggiamento e poi raccogliere le firme di utenti (basta aggiungere i nick ufficiali di chi vuole partecipare). E se non interessa a nessuno, può darsi che la scriva comunque da solo, anche se sarebbe molto meno bello e efficace. (Se ci sono adesioni, apriremo un'altra discussione)

 

Rispondendo un po’ di corsa, subito dopo aver letto i messaggi di Martin anche a me era venuta questa idea, ma avevo pensato anche a ciò che ha detto Koorlick… Personalmente sono arrivato alla conclusione che sarebbe una cosa positiva mandargli una mail di sostegno a nome del forum (con i nomi di chi è d’accordo ovviamente). In questo modo (per quanto riguarda noi della Barriera) non dovrebbe leggersi tot mail da tot persone, ma una sola che per quanto sia una goccia in mezzo al mare gli farebbe sicuramente piacere.

Penso che il messaggio da trasmettere sia che con ASOIAF stia facendo davvero qualcosa di stupefacente, e che, soprattutto in ambito artistico, per fare cose molto belle occorre tanto tempo…


R
Red Snow
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Red Snow
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744 messaggi
Inviato il 20 febbraio 2009 18:39

@ Beric : a Me sembra che anche Martin vuole la moglie ubriaca e la botte piena....cioè a Lui piace il contatto con il pubblico fin quando sono elogii ma se son critiche si infastidisce, gli piace avere il forum e il blog finchè gli serve per svuotare la sua cantina di libri autografati del '30 o per far pubblicità ad altri progetti che gli stanno a cuore però poi non vuole che arrivino mail di protesta...non capisco mica tutti gli autori si danno così da fare per essere raggiungibili dai propri fan se lo fai accetti il rischio che non tutti siano così contenti delle sue priorità...altrimenti secondo il tuo ragionamento basta che chiude il blog ed è fatta, se vuoi rimanere nascosto non ci vuol nulla invece no, Lui vuole usare le cronache per pubblicizzare tutto il resto però poi si arrabbia se qualcuno gli dice che il resto non gli interessa.

 

Io non ne faccio una questione morale, mi farebbe più piacere parlare del capitolo di Arya dico solo che tutto ha un prezzo e se il prezzo di milioni di fan in tutto il mondo sono qualche centinaio di mail di protesta: si può sopportare. :D



Lord Beric
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Inviato il 20 febbraio 2009 18:46

@ Beric : a Me sembra che anche Martin vuole la moglie ubriaca e la botte piena....cioè a Lui piace il contatto con il pubblico fin quando sono elogii ma se son critiche si infastidisce, gli piace avere il forum e il blog finchè gli serve per svuotare la sua cantina di libri autografati del '30 o per far pubblicità ad altri progetti che gli stanno a cuore però poi non vuole che arrivino mail di protesta...non capisco mica tutti gli autori si danno così da fare per essere raggiungibili dai propri fan se lo fai accetti il rischio che non tutti siano così contenti delle sue priorità...altrimenti secondo il tuo ragionamento basta che chiude il blog ed è fatta, se vuoi rimanere nascosto non ci vuol nulla invece no, Lui vuole usare le cronache per pubblicizzare tutto il resto però poi si arrabbia se qualcuno gli dice che il resto non gli interessa.

 

Non è esatto: nel post del suo blog, Martin non ha detto che si lamenta perché alla gente non interessano le spade, per dire. Si lamenta perché la gente si offende se lui parla nel suo blog delle spade. :figo:

C'è una profonda differenza.

 

Riprendendo l'esempio di Balon del gelataio: il gelataio fa un gusto che non mi piace. Io posso prenderlo o non prenderlo, non lamentarmi che lui lo produca. :D

 

Martin può usare il suo blog come gli pare, tenerlo, chiuderlo, disattivare i commenti. Di certo può scriverci quello che vuole. La sua agenda sta a lui dettarla. Certo, ai fan sta il diritto di commentare. E Martin non mi pare si lamenti se gli arrivano critiche. Non mi pare si sia mai lamentato di qualcuno che gli abbia detto che non gli interessano le Wild Cards o che le spade fanno schifo.

Si lamenta del fatto che i fan gli dicono che, poiché per loro è tempo sprecato, deve essere così anche per lui, e dovrebbe dedicarsi a quello che per loro tempo sprecato non è.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Doran Nymerios
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Inviato il 20 febbraio 2009 19:01

è un po' diverso, se permetti: George è un gelataio, il blog è il suo negozio o almeno la sua vetrina, uno va a vedere cosa c'è di buono e trova invece di cestelli del gelato: collezioni di figurine, oggettini vari, progetti di gusti che non realizza da 3 ann, poi pizze, panini i e tante chiacchiere da parte del gelataio stesso. MA niente gelato.

Capisco l'incavolatura di chi vorrebbe chiedere al gelataio di occuparsi di gelati. E il gelataio si offende pure se gli dici che perde tempo a fare altro invece che il gelato.

Il problema non è: se non vi piace il mio gelato, non entrate nel mio negozio, perchè questo gelataio in realtà non offre più gelato al suo banchetto.

La vedo piuttosto come: non ti piace più fare il gelataio? vai a fare il pizzaiolo allora, non sforzarti di fare il gelataio mentre per di più ti lamenti che i tuoi affezionati clienti ti chiedono solo quello cui li hai abituati. Gelato!


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Lochlann
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Inviato il 20 febbraio 2009 19:15

si ma continuando su sto esempio, sperando di nn dover pagare i diritti a Balon Swann :figo: , non mi pare corretto parlare di pizze, panini e chiacchiere, quanto di gusti di gelato diversi, dato che è uno scrittore, e al massimo delle foto attaccate al muro della sua famiglia e della formazione del Milan 1989/90..

un gelataio può proporre gusti nuovi (tipo il puffo :D ) che a molti faranno schifo, e può continuare ad avere una vita propria, mica è legato indissolubilmente alla gelateria..


Sol da poco son giunto in queste terre, da una estrema ultima Thule. Un paese selvaggio che giace, sublime, fuori dal Tempo, fuori dallo Spazio.

All fled, all done, so lift me on the pyre. The feast is over and the lamps expire.

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"I walked this land when the Tlan Imass were but children. I have commanded armies a hundred thousand strong.

I have spread the fire of my wrath across entire continents, and sat alone upon tall thrones. Do you grasp the meaning of this?"

"Yes" said Caladan Brood "you never learn."

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Inviato il 20 febbraio 2009 19:49

(Sì, lo so che avevo detto precedentemente che speravo di finirlo per la fine del 2008. E prima di questo, avevo detto che speravo di finirlo per giugno 2008, prima del mio viaggio in Spagna e Portogallo. E prima ancora, avevo detto che speravo di finirlo per la fine del 2007. Lo so, lo so, lo so. No, non stavo mentendo. Mi sono sbagliato. E mi sono sbagliato ancora. E mi sono sbagliato prima ancora. Questa volta spero di non sbagliarmi. Ma lo sapete, non posso giurarlo. Scrivo una capitolo alla volta. Una pagina alla volta. Una parola alla volta. E poi passo a quqella dopo.)

 

Caro Martin,

non sono un tuo detrattore nè ti giudicherò se non riuscirai a finire la saga...se scrivi che non hai mentito, ti credo perchè sono sempre abituato (per educazione e forma mentis) a concedere il beneficio del dubbio a chiunque però tu devi farmi una cortesia: non prendermi ancora in giro!

 

ecco, ad una e-mail di questo tenore mi associerei anch'io :D


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Doran Nymerios
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Inviato il 20 febbraio 2009 19:52

quello che intendevo dire è che, fatto salvo il sacrosanto diritto ad avere una vita privata, vedersela sbandierata quando uno si aspetta di sapere come procede il lavoro, fa insorgere il sospetto che il lavoro non proceda per eccesso di spazio accordato alle altre, innumerevoli, passioni... :D


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