2 minutes fa, Neshira dice:

Anche Cappuccetto Rosso e i Soliti Sospetti è divertente e dinamico

Ah si, questo l'abbiamo visto diverse volte 

Per gli altri provo a vedere, grazie!

14 hours fa, Phoenix dice:

In questo momento non rammento film anime che possano essere adatti alla visione infantile.

Sarà che spesso i film d'animazione giapponesi parlano del tema della crescita, e questo a volte li rende "indigesti" ad un pubblico infantile (si pensi ai film di Evangelion).

@Manifredde ci avrei scommesso che saresti andato a vedere Tenet. Non ho letto lo spoiler che hai messo perché non voglio anticiparmi nulla del film, ti vorrei solo chiedere che voto gli daresti nel suo complesso e se è veramente così farraginoso come dicono.

20 minutes fa, Euron Gioiagrigia dice:

Non ho letto lo spoiler che hai messo perché non voglio anticiparmi nulla del film, ti vorrei solo chiedere che voto gli daresti nel suo complesso e se è veramente così farraginoso come dicono.

Onestamente non saprei che voto dargli: come esperienza é davvero notevole e lo consiglio certamente a chi ama lo spettacolo e il cinema come intrattenimento. Come ho scritto, lo si potrebbe paragonare (in un certo senso) a film come Avatar, Gravity o 1917: non lo si guarda per la storia, ma per le emozioni che si provano nel vederlo su grande schermo, al di lá del giudizio che poi, a mente fredda, gli si puó dare. Ed é un film destinato necessariamente a dividere, perché non molto convenzionale. Anzi, al di lá del gimmick del "tenet", rimane "solo" un thriller alla "Bourne", se vogliamo. Io lo posso certamente consigliare a quelli che amano meravigliarsi di fronte a qualcosa di nuovo, che sia il "found footage" di Blair Witch Project piuttosto che il montaggio alla Memento. Se ti piace ancora stupirti al di lá del valore effettivo "classico" del film, allora te lo consiglio.

E se per farragginoso intendi incomprensibile, ti risponderei di si. Intendiamoci, ci sono persone che seguono i film meglio di altre: io appena ci sono intrighi internazionali o cose del genere mi perdo subito e inizio a non capire piú chi é chi e chi fa cosa. Peró film come Inception e (soprattutto) Interstellar non mi hanno creato alcun problema (e in questo secondo caso, non ho mai capito chi si lamentava che fosse complesso: era estremamente lineare, invece).

Non solo é complesso (diciamo alla Primer o alla Coherence, per capirci), ma regia, montaggio e scelte di design lo rendono in alcuni casi anche di difficile lettura: non si capisce ció che accade perché, dietro le tute, non riesci a riconoscere chi sono i vari personaggi, o perché il montaggio é frenetico proprio quando avresti bisogno di alcuni secondi per capire chi sono i personaggi e cosa stanno facendo. Un pó come transformers, solo che lá non c'é dubbio su "cosa" stia accadendo, solo sul come. Qua il cosa é ambiguo proprio per il "tenet".

Quindi si, non ti aspettare di capirlo tutto. Se ci riesci, poi viene qua a spiegarmelo 

Mettiamola cosí: é come leggere un libro di Algebra. Alla prima lettura ti fai una idea generale e magari alla fine hai pressapoco capito il contenuto, cosa sono i vettori, le matrici e persino gli autovalori e gli autovettori. Ma se vuoi davvero capire i vari teoremi, ti tocca riaprire il libro a pagina 1 e rivederti tutti i concetti passo dopo passo 

The Old Guard (2020) di Gina Prince-Bythewood

Basato sulla graphic novel The Old Guard 1 - Fuoco d'apertura scritta da Greg Rucka (qui anche sceneggiatore) e disegnata da Leandro Fernandez, è un film d'azione solido nelle scene di combattimento ma che risulta piuttosto banale nell'intreccio e nelle dinamiche. Il tema della storia, ossia l'immortalità di un gruppo di guerrieri dalla vita millenaria, è molto interessante e i temi della solitudine e dell'emarginazione che ciò comporta sono affrontati in modo dignitoso, ma alla fine tutto si riduce alla resa dei conti tra un gruppo di buoni indistruttibili (o quasi) e il cattivo e stereotipato dirigente di azienda che vuole carpire il loro segreto. E sappiamo tutti come potrà andare a finire. Ovviamente, data la natura da action movie, inutile tenere conto di spostamenti fra i vari posti alla velocità della luce (GoT ha insegnato molto).

La scena finale però ha ricatturato la mia attenzione e apre la strada per un seguito, che tutto sommato mi vedrei anche solo per curiosità di sapere come si evolve la storia.

Voto: 6,5

Drive, Nicolas Winding Refn (2011)

Il film che ha lanciato Ryan Gosling nel Gota di Hollywood mi è piaciuto, ma non mi ha folgorata come mi sarei aspettata, forse per colpa, appunto, delle aspettative altissime che avevo. È sicuramente un film che merita di essere visto, anche solo per l'interpretazione monstre di Gosling che pennella alla perfezione il disadattato autista-pilota-meccanico-controfigura che quasi non parla, dal cuore buono ma capace di una violenza quasi animalesca contro chi minaccia lui o le persone che ama. L'anonimo "driver" è un personaggio che nasce già come cult, lo si intuisce dalla prima scena, da uno sguardo, dalla giacca sporca con lo scorpione sulla schiena e i guanti di pelle. Strepitosa anche la fotografia - non siamo ai livelli di The Neon Demon, dove la ricerca della perfezione nelle inquadrature era quasi maniacale, chirurgica e volutamente artefatta - con quella scena, quella dell'ascensore, che è a parer mio destinata a rimanere per sempre scolpita negli annali del cinema d'autore. Film che scorre stranamente "fluido", quasi sottotono, persino nel colpo di scena che determina il punto di svolta della vicenda, ritmo interrotto solo dagli improvvisi, inaspettati eccessi di violenza del protagonista.

Passando alle cose che mi hanno invece delusa un po', in primis direi il corollario di personaggi che ruotano attorno a Ryan Gosling e, soprattutto, il loro rapporto con lui. Persino per quanto riguarda Irene (Carey Mulligan) lo sviluppo del suo rapporto con il protagonista è appena accennato, come dicevo prima, "sottotono". Non è un personaggio che rimanga impresso, non è rilevante - e fin qui va bene, dal momento che è uno solo il personaggio fulcro cui il film ruota attorno - ma visto che il legame tra i due è il motore di quanto avviene nel film, mi sarei aspettato un maggiore soffermarsi sul suo sviluppo. Un altro aspetto da cui mi sarei aspettata di più è poi, appunto, la trama. Per un film del genere mi sarei aspettata una vicenda non più complessa, ma che osasse un po' di più, che mettesse qualcosa di più sul piatto insomma. E che desse modo di far convergere la tensione del film in una o più scene che lasciassero il segno e suggellassero il capolavoro compiuto.

Il finale lascia addosso una sensazione di amarezza, ma questo è appunto in linea con lo stile del film. Non c'è ecatombe ma nemmeno lieto fine.

Voto: 8 (ma potrebbe alzarsi, previa una seconda - forse anche una terza - visione)

Macchine mortali (Christian Rivers, 2018)

Da alcune recensioni lette nel corso degli ultimi anni mi aspettavo una vera atrocità, mentre devo ammettere che, considerando il tipo di film (fumettone fantastico pieno di colori e azione) non c'è davvero nulla che non vada un questo film. Ovvio che bisogna considerare quale tipo di film voleva essere e paragonarlo ad altri simili, e onestamente non sfigura di fianco a molti film supereroistici e l'ho trovato decisamente meglio fatto rispetto ad altri film come Narnia, Piercy Jackson, la Torre Nera etc. Credo quindi che il fallimento di questo film sia del tutto immotivato, sono certo che il pubblico verso cui era diretto lo avrà trovato godibile quanto basta. E se non è così, allora quel pubblico non esiste e farebbero a meno di fare quei film direttamente.

Ho notato che la regia, ufficialmente di Rivers, ricorda moltissimo quella di Jackson:  mi domando se sia l'influenza di quest'ultimo durante gli ultimi 20 anni di collaborazione, oppure se Jackson ha "aiutato" l'amico quà e là.

In ogni caso, film che soffre i limiti di questo genere di film ma che, all'interno di tali limiti, se la cava decentemente.

Anche io mi aspettavo di peggio, alla fine intrattiene abbastanza (e lo dice una che odia questi sci-fi steampunk e coloratissimi).

Direi che il problema principale è che manca una storia, iniziando in medias res continuando senza spiegare molto del passato e senza una vera conclusione. 

Tenet. 

Concordo con molte osservazioni di @Manifredde.

Certe sequenze devono aver richiesto un'immaginazione e una capacità tecnica di altissimo livello. Tuttavia la complessità della trama avrebbe richiesto qualche spiegone in più per cui consiglio la visione a chi vuole godersi solo lo spettacolo o a chi è pronto a farsi qualche schema con carta e penna. Promosso comunque alla grande.

Chissà se pure Nolan può dire di averci capito tutto... 

Il 28/8/2020 at 08:59, Manifredde dice:

Se Inception era stato da alcuni criticato come "incomprensibile"

Mai capito il perché di questa definizione, continuo a reputarlo il miglior film di Nolan al momento. 

Il 28/8/2020 at 08:59, Manifredde dice:

questo sembrerá pura stregoneria

Ho capito che il titolo e la trama contengono riferimenti al 

quindi il termine stregoneria mi sembra più che mai azzeccato. 

Siamo un passettino oltre al sator, addirittura Tenet è un palindromo cioè una parola che può essere letta da destra a sinistra e da sinistra a destra o dall'alto al basso e viceversa in modo indifferente sempre perfettamente simmetrica e speculare. Il che è molto significativo da quanto ho capito della trama.

Ieri sono tornato a vedere il film una seconda volta e devo dire che é come il vino: migliora con il tempo. Ho trovato ancora "stonata" l'introduzione frettolosa, ma i personaggi piatti non sono piú sembrati approssimativi: alla fine Tenet é un misto tra un film di spionaggio alla 007 e un heist movie, generi che di solito non hanno nell'approfondimento psicologico il loro punto di forza. Inception é l'eccezione, ma parlando di subconscio, era fondamentale questo aspetto (che comunque vale solo per Cobb, perché degli altri non sappiamo assolutamente nulla di nulla).

Sono riuscito a cogliere alcuni elementi in piú e a capire un maggior numero di passaggi, ma non tutto ancora mi é chiaro. Sarei tentato di andare a vederlo una terza volta, ma a sto punto mi sa che aspetto il bd.

You were never really here, Lynne Ramsay (2017)

Neanche a farlo apposta, poco dopo aver visto Drive ho guardato questo (il cui titolo nella versione italiana è A beautiful day), che per molti tratti gli si ispira abbastanza evidentemente. Per descrivere questo film non c'è definizione migliore di quella data da MyMovies: "Leon incontra Drive", ed effettivamente la pellicola (e il libro da cui è tratta, anche se non so fino a che punto) deve molto a entrambi i due film. Risultando però molto più strano di entrambi. Ora, non ci vuole un genio per capire che il fulcro della vicenda non è quello che avviene all'esterno, bensì all'interno della mente del protagonista (Joaquin Phoenix, e ancora una volta ne approfitto per ribadire quanto per me sia il miglior attore in circolazione al momento), ma anche così comprendere il reale intento del regista è un'impresa ardua. È un film che lascia addosso una sensazione di incompiutezza, vaga confusione e anche un po' di delusione. Un elemento che ho notato e che è palesemente voluto, è che sono molto più lunghe e soppesate le scene di pura "stasi", o in cui il protagonista compie movimenti mostrati fin nei minimi dettagli, o mentre guida, rispetto a quelle "d'azione" o di dialogo. È una scelta coraggiosa che attribuisce al film un'aurea onirica, ma non basta questo a costruire qualcosa di veramente solido a meno che dietro non ci sia un vero e compiuto significato allegorico o introspettivo. Insomma, la regista si spinge oltre il limite del film "normale" ma non riesce ad approdare fino in fondo nel genere della pellicola puramente psicologica. 
 

Voto: 7/8

Mi accodo a coloro che hanno già recensito Tenet di Nolan.

Tenet pare racchiudere tutti i film di Nolan messi insieme. Il concetto di base del film è semplice ma la sua esecuzione rende a volte difficile coglierne tutti gli aspetti perché il film in sè è molto veloce e il cervello non riesce a stare dietro a tutto. Sicuramente da rivedere per sedimentare tutte le informazioni.

Io sono fan di Nolan e dei film cervellotici quindi per me è stata una pacchia guardarlo. Ottimo Pattinson, che non ho mai sopportato a causa di Twilight ma che negli anni mi ha fatto ricredere.

Pare che gli incassi di Tenet stiano andando bene: https://www.cinefilos.it/cinema-news/2020/tenet-incassi-460369.

Non ho riportato l'articolo nell'altra discussione aperta da Manifredde per non imbattermi in qualche spoiler.