Penso sia una specie di challenge per quella che si reputa "la scena perfetta". Credo.
Il 25/7/2020 at 19:23, Menevyn dice:Penso sia una specie di challenge per quella che si reputa "la scena perfetta". Credo.
Però riguarda solo X-men. Boh?
Ho appena finito Wonder park (Dylan Brown, 2019)
Film che i bambini troveranno certamente godibilissimo. Forse non memorabile, ma non c'è nulla che non vada per un'ora e mezza di svago. Purtroppo non offre nulla di più, visto che la "morale" è sostanzialmente qualche buon sentimento e i personaggi sono cartonati. Il film è lungo una novantina di minuti, ma passano molto in fretta anche per via della regia ipercinetica che predilige (e di parecchio) i rocamboleschi inseguimenti allo sviluppo dei personaggi e della storia, lasciando alla fine con la sensazione di aver semplicemente fatto un giro "su una giostra".
Premetto che non ho idea di che challenge sia, ma la x di
Il 24/7/2020 at 23:31, Manifredde dice:One X-cellent scene
potrebbe essere un preciso riferimento proprio agli x - men
9 minutes fa, Phoenix dice:Premetto che non ho idea di che challenge sia, ma la x di
potrebbe essere un preciso riferimento proprio agli x - men
Sicuro lo è, solo non so quale sia l'origine di questa iniziativa
1917 (Sam Mendes, 2019)
Che bello!! Ritrovarsi ancora emozionati da un film, meravigliati e sorpresi e toccati! Mi accade sempre piú di rado ultimamente, sono certo che in alcune delle scene di questo film, se lo avessi visto al cinema, qualche lacrima mi sarebbe scesa!
I film di guerra non sono tra i miei preferiti. Neanche lontanamente. Troppo crudi. Poi quando si parla di guerre di trincea, mi pare una cosa cosí stupida (e non sono necessariamente un "pacifista", sebbene ritenga la guerra una cosa sciocca nel 99% dei casi) che fatico a comprendere il senso di quello che vedo.
Certo ci sono stati film che ho adorato: Full Metal Jacket e Salvate il soldato Ryan, per citarne un paio, ma sempre per i meriti registici, e mai per la storia. E, mi verrebbe da dire, é anche questo il caso per 1917, che non mi sarei neppure filato di striscio se non fosse stato per il giochetto del long take.
Eppure non si tratta solo di un artificio tecnico, ostentazione di vana abilitá: l'immersivitá che offre, la percezione dello scorrere del tempo in sincronia tra noi e la storia, il fuoco costante sul protagonista, permette di esplorare un linguaggio che non é quello usuale del cinema, che da ormai oltre un secolo basa gran parte del proprio linguaggio sull'esistenza stessa del montaggio (primo vero effetto speciale). Il montaggio, ovvero il susseguirsi delle inquadrature, é un argomento di per sé estremamente complesso, con proprie regole e filosofie, e siamo cosí abituati ad esso che fino a pochi anni fa non si pensava che si potesse fare a meno. Ci sono stati alcuni esperimenti, come Nodo alla Gola, e svariati film che hanno usato piani sequenza prolungati (di recente i vari i figli degli uomini, gravity, revenant) e io credo che l'introduzione delle cineprese digitali (ben piú leggere e piccole di quelle tradizionali) e degli effetti speciali che permettono la giunzione perfetta di riprese separate abbia dato nuove possibilitá ai registi, che ora ne stanno esplorando le potenzialitá.
E 1917, secondo me, ha ben trovato modo di sfruttare le nuove opzioni messe in campo dal piano sequenza, ad esempio durante l'inseguimento nel villaggio, o nella scena sul fiume, o ancora in quelle nelle trincee.
Magnifico film, perlomeno dal mio punto di vista, non incline ai film di guerra.
In realtà ho sempre considerato 1917 un puro esercizio di stile, ma a livello di tematiche non mi ha colpito molto. È un film troppo freddo.
L'anno del dragone (1985) di Michael Cimino
Basato sull'omonimo romanzo di Robert Daley sceneggiato dal regista e da Oliver Stone e girato cinque anni dopo lo sfortunato e immeritato flop de I cancelli del cielo, è un magnifico western urbano che si trasforma anche in acuta riflessione sul razzismo strisciante nella società americana, sul tradimento del sogno americano stesso e sulla connivenza tra mafia, soldi e potere. Il tutto presenta le atmosfere tipiche del noir, incarnate da un protagonista che come da tradizione del genere è scontroso, ossessionato dal lavoro e in lotta più che integrato con la società in cui vive. Magnifica interpretazione di Mickey Rourke, doppiato in italiano da Ferruccio Amendola. Prodotto da Dino De Laurentiis.
Aggiungo un'ottima recensione di un sito specializzato.
Voto: 9
24 minutes fa, Euron Gioiagrigia dice:In realtà ho sempre considerato 1917 un puro esercizio di stile, ma a livello di tematiche non mi ha colpito molto. È un film troppo freddo.
Capisco cosa intendi dire, ma io credo che con questo film si stia finalmente delineando quello che intendevo con
%d/%m/%Y %i:%s, Manifredde dice:permette di esplorare un linguaggio che non é quello usuale del cinema
senza piú il trucco del montaggio, si pede un pó quella capacitá che un occhio "divinamente" potente poteva avere nello scegliere cosa e come mostrare: le sequenze avvengono necessariamente in ordine cronologico, localmente, da punti di vista estremamente limitati (praticamente uno solo in questo film) e continui sia spazialmente che temporalmente. Le inquadrature possibili sono vincolate da questa necessitá. Metá degli strumenti a disposizione del regista spariscono: come si suol dire: "un film viene creato 3 volte. Una in fase di sceneggiatura, una in fase di ripresa, una in fase di montaggio".
Quindi bisogna esplorare altre strade e anche se il linguaggio limitato puó far sembrare fredda la narrazione, si aprono nuove possibilitá. Basti vedere cosa sono riusciti a fare Spielberg con la sequenza iniziale di Salvate il soldato Ryan, in cui si era "vincolato" ad una ripresa dal punto di vista dei soldati, o Cuaron con l'inizio di Gravity. Ma anche Strange Days aveva fatto scuola con le sue riprese POV all'epoca (e a proposito della Bigalow, il primo "long shot" che io ricordo di aver mai notato é stato proprio nel suo film Point Break. Nulla di rivoluzionario, ma ad una delle varie visioni, da ragazzino, notai questa cosa per la prima volta )
Tutto giusto, ma non so se il linguaggio dell'unico piano sequenza si affermerà davvero o rimarrà qualcosa di nicchia. Prima di questo film l'avevo visto solo in Birdman e in parte in Gravity (film che peraltro non mi era piaciuto), e so che l'aveva usato anche Aleksandr Sokurov in Arca russa, ma mi sembra una tecnica comunque molto costosa e problematica.
Sicuramente però è qualcosa che arricchisce il mondo del cinema, questo sì.
Si, sono convinto anche io che rimarrá di nicchia, e spero che sia cosí perché questa tecnica non venga banalizzata come lo é stata la CGI. Inoltre non é che sia adatta a tutti i generi: in una commedia o un film comico farei ad esempio fatica a vederla, cosí come in un musical.
Come ho fatto a non citare Birdman?
Arca russa é un film che ho sempre voluto vedere, ma che ancora non ho avuto occasione di farlo.
1 hour fa, Manifredde dice:in una commedia o un film comico farei ad esempio fatica a vederla
Sarebbe bellissimo vedere La pallottola spuntata come un unico piano sequenza
Ho rivisto Dirty Dancing dopo anni. Non mi ero mai resa conto che il personaggio di Baby risulta essere un po' fuori contesto per essere un film ambientato negli anni '60. Molto emancipata nei confronti dei genitori, fa lei il primo passo con Johnny e passa intere nottate con lui. Il protagonista sembra perfino un po' impacciato e insicuro rapportandosi a lei.
Rivedendolo, ho proprio cambiato il mio punto di vista nei confronti di quest'opera.
Anche io ne ho rivisto un pezzetto dato che lo ripassavano... eh si alla fine, forse anche complice un casting non proprio azzeccato (che poi l'attrice manco è lei a ballare quindi non si capisce la scelta), lei sembra quasi una milf altro che Baby!Mentre Johnny è vero che non pare a suo agio all'inizio, pur essendo uno che donne ne maneggia a dozzine. Forse sarà la giovane età di lei (che non si percepisce quindi le dinamiche sembrano strane) o calcano molto anche sulla differenza di classe sociale per cui Johnny si sente in soggezione.
Comunque pare confermato il seguito, di cui sono anni che si parla, perché recentemente hanno acquisito i diritti e "Baby" ha fatto sapere di avere un progetto in ballo come regista.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Il 1/8/2020 at 21:34, Phoenix dice:Ho rivisto Dirty Dancing dopo anni
Ricordo di averlo visto alle superiori. Poche cose erano piú lontane dai miei gusti, ma, hey, se a propormelo é una ragazza che pare che questo sia l'unico film della sua vita, io mi metto sull'attenti e dico signorsí signora
Bravo! Così si fa! Ormai non li fanno più gli uomini così
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Il primo re - Matteo Rovere - 2019
Apocalypto goes italian. Intenso, crudo, epico. Uno dei migliori film italiani mai visti, lontano dai cliché dell'ammore e della dolce vita. Fotografia grandiosa, zero CGI, una trama semplice ma sviluppata bene. La scelta di usare il protolatino fa la sua sporca figura ed evita accostamenti facili ad altre produzioni (ok, tranne forse alle pellicole osate di Mel Gibson). L'accuratezza storica, o comunque il tentativo di dare a una leggenda un'accuratezza storica é un altro punto forte. Bravi anche gli attori, tutti, convincenti nei loro ruoli.
Se facessero un sequel non mi lamenterei (magari sul ratto delle Sabine), di tutti i sequel inutili che girano, questo avrebbe almeno un senso, ma la vedo difficile.
Intanto mi sono goduto questo piccolo capolavoro.
Voto 9/10