Mr. Magoo (1997) di Stanley Tong
Basato sul personaggio di Mr. Magoo, è una commedia innocua e leggera, nel tipico stile Disney, tutta basata sugli equivoci e i paradossi generati dalla miopia del protagonista e dalla sua capacità di sfuggire ad ogni danno ed ogni pericolo, proprio come nei cortometraggi incentrati su tale personaggio. Nonostante la presenza scenica di Leslie Nielsen, non mi ha molto divertito, anche se alcune scene sono abbastanza riuscite (come la sequenza in casa del protagonista, in cui gli infiltrati non sanno della presenza altrui).
Voto: 5
Parasite - Bong Joon Ho - 2019
Trama originale e personaggi spassosi, ai quali ci si affeziona subito e per i quali é facile prendere parte . Il tema dei poveri disperati che si rivalgono sulla classe dirigente
ma che poi si ritrovano confrontati con la dura realtà
rivisitato in modo efficace, catturando il zeitgeist e la situazione economica sociale valida in gran parte del mondo civilizzato oggi.
Una buona idea realizzata bene, giustificato il premio Oscar come miglior film estero, forse anche quello per il migliore copione originale. Non mi trovo d'accordo con la migliore regia, non ha davvero niente di eccezionale in questo senso, e sono anche scettico per il premio Oscar per il migliore film in assoluto, anche se ammiro il coraggio dell'Academy nel premiare un film senza nemmeno un attore di colore
Insomma buon film, ma per quanto mi riguarda nessun capolavoro. Manca il colpo di genio.
Voto 7/10
Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964) di Stanley Kubrick
Liberamente basato sul romanzo Red Alert di Peter George (Kubrick basava quasi tutti i suoi film su romanzi), è uno dei primi capolavori del regista. Il film fondamentalmente è un'amara e sarcastica riflessione sui bassi istinti che muovono il comportamento umano (altro tema caro a Kubrick), dagli istinti legati all'aggressività (in questo caso le armi nucleari) a quelli sessuali (nel film si parla in continuazione di difendere i "fluidi corporei" e la "linfa vitale"). Un capolavoro senza tempo, che a distanza di quasi 60 anni ha ancora moltissimo da insegnare ai registi contemporanei su come si dirigono gli attori e si trasmettono messaggi universali. Sono rimaste iconiche la triplice interpretazione di Peter Sellers (è il colonnello Mandrake, il presidente Muffley e il dottor Stranamore) e la scena del comandante d'aereo a cavallo dell'ordigno nucleare nel più classico stile cowboy.
Voto: 10 e lode
Bellissimo film, che vidi credo alle superiori e poi alcuni anni fa. Ricordo che mi divertì davvero molto uno dei dialoghi via telefono tra il presidente americano e il governante russo. Ricordo anche che fui colpito dall'interprestazione di tutti gli attori, Sellers, ovviamente, primo tra tutti.
Il 1/8/2020 at 21:34, Phoenix dice:Ho rivisto Dirty Dancing dopo anni. Non mi ero mai resa conto che il personaggio di Baby risulta essere un po' fuori contesto per essere un film ambientato negli anni '60. Molto emancipata nei confronti dei genitori, fa lei il primo passo con Johnny e passa intere nottate con lui. Il protagonista sembra perfino un po' impacciato e insicuro rapportandosi a lei.
Rivedendolo, ho proprio cambiato il mio punto di vista nei confronti di quest'opera.
Tutto è fuori contesto in dirty dancing. A parte che a me non piace e non ho mai capito i motivi del suo successo, sembra un film ambientato negli anni 80 in cui la gente per gioco si sia vestita come negli anni 60. Per non parlare dell'obbrobrio di quella tipica musica disco nella scena del ballo
Il 12/8/2020 at 11:37, Pongi dice:sembra un film ambientato negli anni 80 in cui la gente per gioco si sia vestita come negli anni 60
in effetti è proprio così!
Stretch - Guida o muori (2014) di Joe Carnahan
Un film poco conosciuto che intende recuperare le atmosfere folli della duologia di Crank e della saga di Una notte da leoni (c'è pure Ed Helms), con il protagonista che deve svolgere una missione quasi impossibile lottando contro il tempo e avendo a che fare con personaggi particolari. Per la prima parte del film si ride e ci si diverte, poi però il film si affloscia nel finale, troppo inconcludente e con una sorpresa che io avevo intuito fin dall'inizio. Emerge in ogni caso una satira pesante verso il mondo di Hollywood, come dimostra tra le altre cose il passaggio con Ray Liotta.
Voto: 6
Brimstone, Martin Koolhoven (2016)
Era da tanto che volevo recuperare questo film e alla fine ce l'ho fatta. Non conoscevo Koolhoven ma devo dire che mi ha davvero impressionata, con un film che sembra il punto di incontro tra i western moderni e il sadismo perverso dei film di Lars Von Trier.
Brimstone è uno dei film più violenti e conturbanti che abbia mai visto, ma che non scade (quasi) mai nell'esagerazione o nella gratuità delle scene; e la violenza è terribile non tanto per la modalità o la quantità in cui viene mostrata, ma per quelle che ne sono le vittime. La condizione della donna nel contesto delle comunità americane di fine '800 viene mostrata in modo spietato, senza filtri, portata all'estremo, sbattuta in faccia allo spettatore - anche essendo la storia volutamente caricaturale nella sua crudeltà.
Fanatismo religioso, violenza sessuale, ogni genere di abusi. Dakota Fanning (qui ineditamente magnetica e credibile, in un ruolo difficilissimo) cerca di scappare da tutto questo (e da un Guy Pearce demoniaco) attraverso un continuo riavvolgersi dell'intricato nastro che racconta le vicende terribili del suo passato, fino all'atto finale che nasconde un ultimo colpo di scena, e un'ultima beffa.
Un film per stomaci forti.
Voto: 8/9
Il castello errante di Howl
Strano, ero convinto di averlo già visto una dozzina di anni fa, a vederlo oggi non mi ha detto nulla.
Animazione fantastica, sia come tecnica che come stile, con tante cose interessanti da vedere. I personaggi sono bizzarri quanto basta, rimane quella sensazione che succedano cose "troppo strane" per i miei gusti, soprattutto per quanto riguarda i personaggi e le loro azioni, che a volte fatico a capire (giapponesi...).
Mio figlio (5 anni e mezzo) ha commentato, ad un certo punto: "accadono un sacco di cose strane"
Comunque merita di essere visto, e posso capire perchè ad alcuni possa piacere enormemente questo genere.
Dal punto di vista dell'animazione è un vero capolavoro, ma credo sia l'opera più sopravallutata in assoluto di Miyazaki.
Si, non confondere Howl con 'il genere' Miyazaki. Entra nel genere 'Studio Ghibli' ma nemmeno in quelli storici. Anche perchè la base è da un libro di fantasy strettamente occidentale che secondo me è abbastanza lontano dalla sensibilità del regista e che personalmente non ho apprezzato granchè, e le parti più belle del film (sempre secondo me) sono quelle che nel libro mancano... (il volo, quel tipo di guerra etc). Parti che però in mezzo a questa trama suonano infilate a forza e spezzano parecchio il ritmo.
Ah, capisco! In realtá non sono mai stato attratto dai manga e dai film di animazione giapponesi, ma i bimbi, lasciati a loro stessi, tendono a usare quelle 2 o 3 orette di tv che permetto loro di guardare per rivedere sempre gli stessi episodi degli stessi telefilm/cartoni animati. Ogni tanto mi impunto e propongo loro cose nuove.
Per curiositá, quali sono quelli che mi consigliereste, anche come visione per bimbi?
In questo momento non rammento film anime che possano essere adatti alla visione infantile. Vuoi per i personaggi complessi, vuoi per gli svolgimenti "difficili" (Japan mode ON) delle trame, vuoi per i contenuti spesso non adatti ai bambini.
@Phoenix ok, grazie
Tenet (Christopher Nolan, 2020)
Ieri sera sono andato a vederlo con mio padre, in una sala sostanzialmente vuota (saremo stati 10 se é tanto).
E.... WOW!!! Soltanto WOW!!! Nolan, io ti a.d.o.r.o! Per la tua ambizione, per la tua audacia, per la tua voglia di sperimentare. Credo che tu sia come James Cameron e pochissimi altri uno dei grandi esploratori delle potenzialitá del cinema come linguaggio ed esperienza. Tenet entra nella lista di film che, assieme ad altri come Avatar, Gravity, Interstellar, 1917 etc sono prima di tutto "esperienze" da vivere, e poi storie da raccontare.
Nolan dimostra con questo film che ci sono ancora degli angolini non presenti sulla mappa del linguaggio cinematografico, ed é intenzionato ad esplorarne quanti piú possibile, soprattutto quelli legati al tempo. Lo aveva fatto con Memento con l'uso del montaggio, con Inception con le scatole cinesi dei sogni e con Interstellar promuovendo la relativitá generale da mera teoria scientifica a dramma umano e famigliare.
E ora lo rifá, dimostrando che al di lá di tutte le invasioni aliene in cg, si puó ancora fare qualcosa di "mai visto".
Un film che non é affatto per tutti: immaginate la complessitá di un Prime, di un Triangle, di un Coherence, di un Synedoche, a supporto di un blockbuster fantascientifico da 200 milioni. Una scommessa di una audacia enorme. Se Inception era stato da alcuni criticato come "incomprensibile" (mai capito il perché, poi), questo sembrerá pura stregoneria. A questo si aggiungano le numerose ed evidenti pecche, e abbiamo una ricetta che potrebbe non portare al successo sperato (e il covid certo non aiuta).
I pregi di questo film sono essenzialmente nell'idea e nell'esecuzione: girare questo film deve essere stato un incubo organizzativo a cui non voglio neppure pensare. Soprattutto per certe sequenze (metá del film) deve esserci stata una versione praticamente completa in previz giá prima delle riprese, e il montaggio deve aver richiesto un bel pó di ingegno e pazienza. Il risultato é qualcosa che non si é mai vista prima, come la carica dei Rohirrim sul Pelennor, come il bullet time in matrix, come gli inseguimenti dei tie fighter e degli x-wing lungo la superficie della Morte Nera.
I difetti, molti e che purtroppo si fanno sentire (soprattutto se si vuole valutare il film oggettivamente al di lá dell'effetto meraviglia), li metto sotto spoiler, anche se non credo di fare veri e propri spoiler:
-Innanzitutto, la prima parte del film é affrettata da matti. Ho fatto fatica a capire chi fossero le parti in causa, le loro motivazioni, per quali agenzie lavorassero etc. La presentazione dell'"effetto tenet" é frettolosa in maniera imbarazzante: mi sono venuti in mente almeno un paio di modi alternativi migliori per introdurre il fenomeno, quello scelto é talmente blando che la reazione di stupore del protagonista di fronte a quell'incredibile fenomeno é stata minore della mia di fronte al film
-In secondo luogo il film é freddo: i personaggi non vengono minimamente approfonditi, non c'é umanitá dietro di loro. Non si capisce cosa vogliano, da dove vengono. Gli unici con un minimo di spessore sono il villain e la moglie, il resto é piatto. Ci sono una serie di personaggi di contorno, che hanno peró un ruolo importante nel "meccanismo" su cui si regge la trama, di cui onestamente non ho ben capito la natura: chi sono, cosa fanno, per chi lavorano.
-Le scene "tenet" sono confuse in maniera terrificante: se le prime sono complesse, tutta la battaglia finale é assolutamente inintelleggibile. Nolan non si é sforzato neppure lontanamente di renderla chiara, non dico a tutti, ma almeno a quelli con il desiderio di seguirla e comprenderla: i personaggi sono vestiti allo stesso modo e indossano le maschere, rendendo giá difficile identificarli. Ma inoltre importante sarebbe stato quello di riconoscere chiaramente i "diritti" dai "rovesci". Di fatto, di tutta la fase conclusiva non ci ho capito un'acca o quasi. Sarebbe stato sicuramente utile avere dei riferimenti visivi, come un colore delle tute diverso etc.
-Il finale non mi é chiaro: i protagonisti parlano tra loro in quello che sembra un mezzo spiegone cammuffato ma che presumerrebbe l'aver compreso il resto. Cosí non é, e posso solo immaginare di cosa parlassero.
Dei tanti film che si prendono il tempo di fare spiegoni e flashback superflui, questo é quello che piú ne avrebbe beneficiato. Non stimo i registi che pensano gli spettatori siano tutti dei rimbambiti, ma la fiducia che Nolan ha riposto nei suoi spettatori é credo eccessiva. Al meccanismo "tenet" si aggiunga una trama giá di per sé relativamente complessa, e si ha di che farsi venire il mal di testa: i fan di Prime magari poi vanno su iinternet a cercare i diagrammi, agli spettatori di un blockbuster da 200 milioni non si puó chiedere tanto.
Alcuni riferimenti visivi, come tute di colore diverso, una fotografica (es color grading) vagamente alterata tra i pov "dritti" e quelli "rovesci", sarebbe stata di grande aiuto. *credo* di aver notato una colonna sonora con suoni invertiti durante i pov rovesci, ma non ne sono completamente sicuro.
Qualche spiegazione piú dettagliata poi sarebbe stata gradita: al Cooper di Interstellar (un astronauta fissato con la scienza!) spiegano la distorsione temporale del buco nero con tanto di carta e penna, mentre qui nulla
Un film, insomma, che io ho apprezzato tantissimo, ma che non sará certo ricordato tra i migliori di Nolan perché, alla fine, non c'é la vicenda umana di un Cooper o di un Cobb, il loro arco e la loro vittoria, ma solo un meccanismo che va compreso (per chi ha voglia di comprenderlo) e ammirato.
Il 26/8/2020 at 10:48, Manifredde dice:Ah, capisco! In realtá non sono mai stato attratto dai manga e dai film di animazione giapponesi, ma i bimbi, lasciati a loro stessi, tendono a usare quelle 2 o 3 orette di tv che permetto loro di guardare per rivedere sempre gli stessi episodi degli stessi telefilm/cartoni animati. Ogni tanto mi impunto e propongo loro cose nuove.
Per curiositá, quali sono quelli che mi consigliereste, anche come visione per bimbi?
Ah giusto...ok i nostri commenti erano da adulto ad adulto scusa .
Howl va benissimo per i bambini e soprattutto le bambine (anche il libro fa questo effetto).
Vanno bene anche i due Studio Ghibli dichiaratamente 'per l'infanzia': Kiki e Totoro.
Assurdamente, Una Tomba per le Lucciole io continuo a trovarla nelle liste dei cartoni per bambini ma anche no, evita!
E poi negli ultimi anni sono uscite invece un sacco di opere non giappe-non Disney per bambini ma bellini da vedere per gli adulti, qualcuna l'abbiamo citata in questo topic: La Canzone del Mare, L'invasione degli orsi in Sicilia.
Anche Cappuccetto Rosso e i Soliti Sospetti è divertente e dinamico e con modelli femminili positivi e tosti se ci tieni (in tempi di politically correct...)