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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005


Euron Gioiagrigia
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Inviato il 18 novembre 2019 17:25

Airplane! (1980) di Jim Abrahams, David Zucker, Jerry Zucker

 

Scritto e diretto dal mitico trio ZAZ, è il primo vero capolavoro di comicità demenziale, l'inizio di un genere che con buona fortuna sarebbe durato fino a Scary Movie 4 (film, ricordiamo, del 2006), per poi decadere nella banalità e nel turpiloquio più spinto. In questo gioiellino, invece, tutto è ben bilanciato, dalle gag demenziali a qualche pudico (ma non troppo) riferimento sessuale (si pensi alla scena del "gonfiaggio"), dal tratteggio dei personaggi all'assurdità delle situazioni (tutti quelli che sentono i discorsi stralunati di Striker non reggono). È inoltre il film che ha reso noto Leslie Nielsen, attore maestro della comicità demenziale, che troverà il suo apice nella saga della Pallottola Spuntata (non ha caso trilogia diretta dallo stesso David Zucker), e che con la sua aria assolutamente seria rende ogni sua comparsata assolutamente imperdibile (si pensi alla scena del naso da Pinocchio).

In definitiva, un film imperdibile, e non ha caso è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Assolutamente incantevole Julie Hagerty.

 

Nota importante: il film va assolutamente visto in lingua inglese, magari con i sottotitoli se non si è pratici con la parlata inglese. Il doppiaggio italiano infatti rovina irrimediabilmente la comicità dei dialoghi svilendo inesorabilmente il film. Questo contraddice la nota alta qualità del doppiaggio italiano, ma contraddice anche la teoria secondo lui il doppiaggio sarebbe peggiorato nel corso dei decenni, implicando che qualche decennio fa fosse migliore di adesso. In effetti non ho mai capito da che basi partisse questa credenza, visto che nei film odierni ho sempre notato un'alta qualità delle voci (la traduzione poi è un'altra cosa).

 

Voto: 10


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Inviato il 19 novembre 2019 8:42

Film fantastico (e bellissimo anche il seguito!). Visto decine di volte da ragazzino. Come del resto una pallottola spuntata (ma solo il primo, credo, gli altri non me li ricordo).

Ovviamente l'ho visto in italiano. Solo che da quel che ricordo era caratterizzato da molti giochi di parole e parlata veloce: compito arduo guardarlo in lingua originale. 

Perché pensi che la versione doppiata rovini il film?



Euron Gioiagrigia
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Inviato il 19 novembre 2019 10:32
1 hour fa, Manifredde dice:

Perché pensi che la versione doppiata rovini il film?

 

Perché rovina la comicità di moltissime battute alterandone il significato, molte volte senza alcun motivo. Lo so per certo perché l'ho visto sia in italiano che in inglese.

Certe volte l'alterazione della gag è originale è inevitabile (ad esempio i due passeggeri di colore che in originale parlano il tipico incomprensibile slang di strada, in italiano tradotto in napoletano), altre volte totalmente gratuita. Es. alcuni dialoghi tra il protagonista e la sua ex.: ve n'è uno in cui in originale ricordano i bei tempi andati e il fatto che lui non riesce a dimenticare il suo passato, mentre nella versione italiana hanno messo in mezzo le preferenze sulle posizioni sessuali :wacko: .

Se recuperi il DVD, ti consiglio di vederlo in originale, magari con i sottotitoli in italiano che dovrebbero essere corretti.


M
Manifredde
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Inviato il 19 novembre 2019 10:44

Ah! Se mi capita ne approfitto di sicuro!



Corvina
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Inviato il 20 novembre 2019 8:43

Ricomincio da noi, Richard Loncraine (2017)

 

Di solito non guardo commedie, ma questa è una di quelle che riesco a digerire, paradossalmente proprio per i risvolti agrodolci e i toni ironici, a tratti quasi spietati. Lo sguardo che getta sulle tematiche dell'anzianità, della malattia e della voglia di riscatto, della contrapposizione sull'opulenza e il vivere secondo l'arte di "cavarsela", del rapporto complicato fra familiari, risulta tutto sommato delicato e inaspettatamente arguto. Un plauso a Imelda Staunton e Celia Imrie (che la mia mente ormai anziana tende sempre a confondere tra l'altro), e naturalmente il grandissimo Timothy Spall.

 

Voto: 7

Modificato il 05 July 2024 17:07


Euron Gioiagrigia
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Inviato il 24 novembre 2019 15:52

Training Day (2001) di Antoine Fuqua

 

Il film che è valso a Denzel Washington il meritato Oscar come miglior attore protagonista, è un crudo e realistico spaccato su un certo tipo di America, un'America sporca e degradata dove non conta la distinzione e la contrapposizione tra legge e illegalità ma solo quelle tra "lupi" e "pecore". In questo senso è assolutamente fondamentale l'evoluzione del coprotagonista interpretata da Hawke che nel corso della storia si fa le ossa e riesce ad evolversi fino a prevalere sul suo istruttore corrotto, anticipando così la struttura narrativa di Collateral. Ma il film anticipa anche i temi e le atmosfere della favolosa serie tv The Shield, e del resto sia il film che la serie sono basate sul noto scandalo Rampart. Film girato sui luoghi veri della Los Angeles malfamata di quegli anni.

 

Voto: 8


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Lyra Stark
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Inviato il 24 novembre 2019 18:36

Appena visto 

Il testimone invisibile 

Per quanto non ami di solito i film italici e soprattutto Scamarcio questo mi ha piacevolmente sorpresa.

Buona regia, bravi gli interpreti, belle ambientazioni (con l'apporto degli stupendi paesaggi del Trentino)

Trattasi di un thriller che non ha nulla da invidiare ai prodotti esteri, anzi.

Si tratta di un'idea semplice (ovvero giocare con le linee narrative infilando qualche colpo a effetto ogni tanto) ma in questi casi ció che conta è come il tutto viene portato avanti. Non male davvero, purtroppo non posso rivelare nulla perché si andrebbe a rovinare la visione, anche se peccato per un dettaglio che da 3/4 mi ha fatto intuire dove si voleva andare a parare rovinando un po' il colpo di scena finale. Ciononostante sono stata piacevolmente sorpresa, chi ne avesse l'occasione lo recuperi perché sono 120 minuti circa ben spesi.

Voto 9


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
What do they say of Robb Stark in the North?
They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 

Corvina
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Inviato il 25 novembre 2019 14:41

E' stato caldamente consigliato anche a me. Credo che lo recupererò insieme alla prima visione di Non sono un assassino, visto che siamo in tema Scamarcio...



Euron Gioiagrigia
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Inviato il 25 novembre 2019 19:31

Gli onorevoli (1963) di Sergio Corbucci

 

Classica commedia all'italiana che fa satira dell'atmosfera che contorna le elezioni politiche in quei tempi lontani (ma il tema è applicabile anche oggi). Non è tra i migliori film in cui compare Totò che ho mai visto, ma le sequenze con Totò e Peppino De Filippo sono assolutamente esilaranti. È comunque una testimonianza di una società ormai lontana.

 

Voto: 6,5


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Lyra Stark
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Inviato il 26 novembre 2019 6:52
8 hours fa, Neshira dice:

 il revisionismo o peggio l'esaltazione di un villain

Ecco questo è un fenomeno cui si sta assistendo ormai prepotentemente da anni vuoi anche per la questione che "pure i cattivi hanno le loro giustificazioni" o meglio i cattivi non esistono ma esistono le sfumature. Vero da un certo punto di vista ma ciò non toglie gravità e sdegno alle azioni che alcuni compiono. Per non parlare di rendere i malvagi affascinanti e simpatici, trasformandoli in una versione friendly che trasforma in marachelle e barzellette pure le loro gesta o comunque ne mina la gravità per censura morale. 

Personalmente non nutro alcun amore né interesse per il personaggio che trovo solo negativo quindi il film non mi attira. Trovo invece preoccupante che questa figura sia divenuta beniamino delle masse soprattutto di giovani.


E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

When the snows fall and the white winds blow,

the lone wolf dies, but the pack survives

 

Stark è grigio e Greyjoy è nero

Ma sembra che il vento sia in entrambi

 
 
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They call him The Young Wolf
They say he can't be killed...
 
A thousand years before the Conquest, a promise was made, and oaths were sworn in the Wolf's Den before the old gods and the new. When we were sore beset and friendless, hounded from our homes and in peril of our lives, the wolves took us in and nourished us and protected us against our enemies. The city is built upon the land they gave us. In return we swore that we should always be their men. Stark men!

 

 

Euron Gioiagrigia
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Inviato il 26 novembre 2019 11:18

L'ultimo boy scout - Missione sopravvivere (1991) di Tony Scott

 

Secondo alcuni, della famiglia Scott, Tony era l'unico sano di mente, o comunque con la testa a posto. Ovviamente è una boutade, ma salta all'occhio la differenza tra il cinema complesso e pieno di sfaccettature di Ridley e quello adrenalinico, violento e pieno di battute di Tony. Questo è forse uno dei suoi film più rappresentativi: mettendo come tema centrale i non originali problemi di corruzione politica e il problema del mondo dello scommesse del football, Tony Scott riesce a creare una pellicola mai noiosa, molto divertente e anche piuttosto grezza. Nel complesso due ore spese bene.

 

Voto: 7,5



Euron Gioiagrigia
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Inviato il 26 novembre 2019 15:13
8 hours fa, Lyra Stark dice:

Ecco questo è un fenomeno cui si sta assistendo ormai prepotentemente da anni vuoi anche per la questione che "pure i cattivi hanno le loro giustificazioni" o meglio i cattivi non esistono ma esistono le sfumature. 

 

Non credo sia questo il caso del film di Todd Philips.

 

8 hours fa, Lyra Stark dice:

Trovo invece preoccupante che questa figura sia divenuta beniamino delle masse soprattutto di giovani.

 

Solo una moda passeggera già terminata.


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Lyra Stark
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Inviato il 26 novembre 2019 16:17
%d/%m/%Y %i:%s, Euron Gioiagrigia dice:

Non credo sia questo il caso del film di Todd Philips.

Difatti non mi riferivo con quella mia frase al film ma a tanti altri fenomeni letterari/cinematografici TV e anche social, riallacciandomi anche al discorso che si faceva sulla politica. 

Si tratta però di un discorso molto ampio e dalle varie implicazioni che forse non è il caso di fare in questa sede.

Modificato il 05 July 2024 17:07

E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.

 

A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.

 

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T
Timett figlio di Timett
Gran Visir delle Montagne della Luna
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Timett figlio di Timett
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T

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Inviato il 27 novembre 2019 12:01

Moderator mode

Visto l'interesse per il film Joker, e per evitare di andare largamente fuori argomento, apro una discussione apposita e vi sposto gli ultimi messaggi.

 


 

greyjoy.jpg

Team Greyjoy

 

image.png

 

#SaveSerBalzo!

Fondatore del comitato di quelli che venerano Nina Gold :ninja:

Co-ideatore del comitato pro-mozzarelloni headbangers (in cerca di nuovo mozzarellone headbanger) :huh: 

Appartente al comitato di protesta: Merret Frey stava solo bevendo!! >_>

 


Corvina
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Inviato il 28 novembre 2019 0:12

Recupero due film visti qualche settimana fa.

 

Doctor Sleep (Mike Flanagan, 2019)

 

Ammetto di non aver mai letto il romanzo di King da cui è stato tratto lo Shining di Kubrick, ma c'è una cosa su cui tutti sembrano essere d'accordo: le due opere sono diametralmente distanti l'una dall'altra. 

 

Questo spiega, probabilmente, il mio straniamento quando, nell'accingermi a guardare questo Doctor Sleep, ho avuto l'impressione di stare guardando un seguito della Torre Nera più che un sequel dell'horror forse più famoso di sempre. Perché l'elemento che subito balza all'occhio in questo film è quello fantasy. Per una buona ora e mezza, fatta eccezione per un paio di scene, la sensazione di stare guardando un horror non si ha proprio. E non è una critica, sia chiaro: probabilmente è proprio il romanzo da cui il film è tratto a presentare queste caratteristiche, solo che non avendo letto né questo né il suo antecedente un po' di confusione resta.

 

Confusione che comunque il regista non ha fatto nulla per cancellare, (soprattutto per quanto riguarda la vera natura dei cattivi del film, che viene spiegata in modo tardivo e quantomeno parziale, ma non solo). E in una pellicola tratta da un romanzo, nel limite del possibile, si dovrebbe sempre fare in modo che anche i non lettori capiscano quello che stanno vedendo.

 

Esaurita questa doverosa premessa, arrivo al dunque: il film, pur avendo disatteso in parte le mie aspettative, mi è piaciuto. Tanto. Anche se mi sembra impossibile non dividere nettamente la pellicola in due parti:

la prima, la più lunga, che inizia con Danny ancora bambino e termina con la morte di tutti i membri del vero nodo a parte Rose (come ho detto, parte essenzialmente fantasy con qualche sprazzo di horror). La seconda, ovviamente, il ritorno all'Overlook Hotel e tutto quanto ne consegue, e qui il legame con il film precedente si palesa in tutta la sua forza recuperandone atmosfere e producendosi in omaggi che vanno oltre l'esplicito.

 

Ora, lasciando perdere il fatto che Ewan McGregor sia stato il mio primo amore cinematografico, seguire le vicende di Danny Torrance da adulto è stato appassionante, avvolgente, sorprendente a volte. Vedere quella banda di cattivi vestita in maniera improponibile andare in giro ad adescare o uccidere ragazzini per nutrirsi della loro "luccicanza" è stato a tratti, come dicevo prima, estraniante, ma anche piuttosto conturbante

(la scena dell'uccisione di Jacob Tremblay mi dà ancora i brividi se ci penso).

 

L’aspetto del film che ho sicuramente apprezzato di più è la struttura quasi a climax ascendente: è un continuo susseguirsi di sequenze narrative nettamente intervallate da viaggi in macchina, tutti magistralmente ripresi dall’alto e in qualche modo resi inquietanti in queste strade americane diritte come fusi e isolate da tutto, e ogni volta il pensiero dello spettatore si rivolge istintivamente a quella che sarà l’ultima (annunciata) destinazione dei personaggi, venendo più volte disatteso prima dell’effettivo ritorno, fatto spasmodicamente attendere per tutto il film. La sequenza che ricalca quasi perfettamente la scena iniziale di Shining, a cominciare dalla immortale e perturbante colonna sonora, introduce una sezione di film che è più che altro una sorta di monumento cinematografico. Dopo un intero film in cui ogni inquadratura dall'alto delle strade ti ha fatto presagire il momento, vedere l'auto di Dan che costeggia (di notte, questa volta) quel maledetto lago suscita brividi in tutto il corpo.

 

Con una posta in gioco così alta, era fortemente probabile che il finale mi lasciasse delusa, ma stranamente – fatta eccezione per un paio di aspetti - mi ha piacevolmente sorpresa. La degna conclusione di un’epopea infernale durata per tutta la vita e mai realmente interrotta, con tanto di colpi di scena a catena.

La morte di Rose è assolutamente geniale, ah! E quella di Dan… beh, in un certo senso era inevitabile. Le chiavi di lettura sono molteplici: la sua vita come ultimo sacrificio all’Overlook prima che esso, inteso sia fisicamente che come entità, cessi di esistere; la sua morte come chiusura obbligata del cerchio, apertosi in quello stesso luogo e necessariamente da compiersi lì; o ancora la morte come liberazione dagli spettri che per tutta la vita hanno tormentato la sua mente: è significativo in questo senso che Dan li affronti e li sconfigga, pur sacrificandosi, proprio nel luogo in cui essi sono più forti. E l’ultima visione della madre Wendy sarà pure roba da lacrime facili, ma a me ha strappato un sospiro di commozione.

 

Voto: 8

 

 

The Gallows - L'esecuzione (Travis Cluff, Chris Lofing, 2015)

 

Horror tranquillo ma abbastanza godibile. Salvo un paio di scene non riesce neanche lontanamente a spaventare ma l'idea di base è carina, ossia quella dello spettacolo teatrale funestato da una tragedia, la quale innescherà tutta una serie di conseguenze paranormali. Insomma, il concept non è particolarmente stereotipato e anche le ambientazioni (il dietro le quinte del teatro scolastico, i corridoi, le aule, tutto di notte) sono abbastanza suggestive. Il colpo di scena verso la fine devo ammettere che mi ha spiazzata. Peccato solo che sia filmato in found footage, tecnica che negli horror generalmente detesto in quanto nella stragrande maggioranza dei casi, nel tentativo di far apparire le cose più concitate e realistiche, ti fa perdere la cognizione di quello che sta accadendo sullo schermo. Il che non suscita paura ma sonno.

 

Voto: 6.5 d'incoraggiamento.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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