Stavo considerando l'idea di portare le due bimbe a vedere Inside Out questa domenica al cinema, ma se non é un film che puó essere apprezzato completamente dai bimbi (quatto anni e mezzo e sei anni) mi sa che passo. In compenso mi hai incuriosito: la Pixar dei bei tempi era quella che sapeva parlare tanto ai bimbi quanto ai grandi (Cars e la sua vena nostalgica, Up e il tema della vecchiaia e del lutto, Wall-e con i suoi lunghi silenzi, etc. Temevo che Inside Out fosse l'ennesimo film marchiato Pixar ma di fatto Disney, come Cars 2, Brave e compagnia bella. Forse mi sbaglio.
Stavo considerando l'idea di portare le due bimbe a vedere Inside Out questa domenica al cinema, ma se non é un film che puó essere apprezzato completamente dai bimbi (quatto anni e mezzo e sei anni) mi sa che passo. In compenso mi hai incuriosito: la Pixar dei bei tempi era quella che sapeva parlare tanto ai bimbi quanto ai grandi (Cars e la sua vena nostalgica, Up e il tema della vecchiaia e del lutto, Wall-e con i suoi lunghi silenzi, etc. Temevo che Inside Out fosse l'ennesimo film marchiato Pixar ma di fatto Disney, come Cars 2, Brave e compagnia bella. Forse mi sbaglio.
Assolutamente. I giri a vuoto targati Brave, Monsters University e Cars 2 sono solo un ricordo: questa è la Pixar di Up!, WALL-E e Toy story, senza dubbio. Ma hai ragione a dubitare nel portarci i pargoli: questo è anche il film Pixar eno "per bambini" in assoluto: si ride poco, la storia non ha il ritmo tipico delle storie per bambini, e la (raffinatissima, e lo dico da studente di psicologia) simbologia con cui è rappresentata la psiche umana non è immediatamente comprensibile ad un bambino.
"Inside Out " è un capolavoro della Pixar, ma decisamente per un target adulto ! Io ho portato le mie tre nipoti (6/7/8 anni) , si sono "moderatamente"divertite, ma l'unica cosa che è rimasta loro impressa sono stati i personaggi. Infatti , quando alla fine ho chiesto cosa ne pensavano del finale, la piccola mi ha risposto :"Te l'avevo detto che non poteva finire male(era da metà film che continuava a dirmi che" le isole "non potevano distruggersi tutte) e che alla fine Gioia avrebbe risolto ogni cosa. Io voglio essere Gioia!" Dopo di che è scoppiato un battibecco perché tutte volevano essere Gioia.
Bene bene, sono davvero incuriosito...
Serenity (Joss Whedon - 2005)
Si tratta del capitolo finale della serie tv Firefly, purtroppo terminata prematuramente nonostante l'alta godibilitá. Per dare una conclusione alle vicende, Whedon ha diretto questo film che per destino o sfortuna ha condiviso la stessa sorte della serie tv: apprezzato dalla critica e con un pugno di estimatori che lo hanno elevato quasi al rango di cult movie, ma dallo scarso successo commerciale. Peccato, perché sebbene contenga ingenuitá e non sia una capolvoro del cinema, é comunque un'opera valida che coniuga dialoghi spesso divertenti ad una azione che, considerato il budget, rivaleggia a volte con produzioni di altra categoria. I personaggi sono quelli incontrati nella serie tv, forse un pó rimodellati per meglio adattarsi alle necessitá cinematografiche. La regia é spesso interessante (ad esempio l'introduzione dell'equipaggio in un lungo piano sequenza, o i combattimenti di River) e anche se come detto la sceneggiatura ogni tanto ha qualche buco
(la reazione di Zoe alla morte del marito non ha senso in nessun universo conosciuto, e non ho capito bene perché all'inizio sembra che la Serenity non possa venir distrutta per non uccidere River, e poi alla fine non ci si fanno probemi simili. Non é chiaro neppure come ci si sposti tra i pianeti: se gli spostamenti sono a velocitá superluminali, perché hanno paura dei reavers?)
ma a parte questo il film é godibile, ben realizzato e non credo che sfiguri affatto davanti alla maggior parte dei film di fantascienza di quel periodo.
P.S: peccato che nella edizione italiana siano cambiati praticamente tutti i doppiatori: non sono male, ma guardando serenity come ultimo episodio di Firefly, la differenza si sente
Mi piace Serenity, ma avrei preferito altre 5 stagioni di Firefly xD
Ultimamente mi sono fissato abbastanza con la cara vecchia fantascienza anni '80 che ultimamente stanno cercando di rifare senza successo, quindi l'altro giorno ho colmato una grave lacuna guardando Predator.
Film più infarcito di stereotipi di un supplì: tutti i personaggi sono delle macchiette e superata la mezz'ora risulta già chiaro
che l'unico a rimanere vivo fino alla fine sarà il tamarrissimo Schwarzenegger.
Tuttavia questi evidenti limiti (che sono poi i limiti del cinema d'azione americano) sono superati da una messa in scena splendida: neanche nei film sul Vietnam la foresta rappresentava una minaccia così presente e angosciante, e la trama è abbastanza scarna di dettaglia da permettere all'ambientazione e alle scene d'azione di risaltare nella loro bellezza. Tanto per fare un esempio, di fatto non riusciamo a capire
perché il predator si dilettasse ad andare a caccia di uomini
ma questo non costituisce un problema perché, azione a parte, il film è di fatto una metafora sulla paura dell'ignoto. La scena che meglio rappresenta questo concetto è
quella in cui il primo membro del commando viene ucciso dal predator reso quasi invisibile dalla sua armatura, e la ragazza terrorizzata dice che "la foresta lo ha preso".
Brividi
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
Mi pare di capire che i predator scelgono prede specifiche per cacciare,e lo fanno perché sono appunto cacciatori, per quinto limitato il primo predator rimane molto bello da vedere a parer mio.(sempre meglio del secondo XD)
A me piace il primo Predator, certo non è un capolavoro come Alien, ma lo trovo piacevole xD
Ho visto GREEN INFERNO. Piacevole omaggio ai Cannibal, con alcuni spunti di riflessione. Ma visto il vm18 mo aspettavo qualcosa in più sul fronte splatter. Sui titoli di coda Roth scrive tutti i Cannibal storici e c'è un ben "Per Ruggero".
Ruggero Deodato, regista di quel gioiello chiamato CANNIBAL HOLOCAUST, tutt'oggi irraggiungibile sia tra i Cannibal che tra i falsi documentari...
Avengers: age of Ultron (Joss Whedon, 2015)
Alla fine l'ho visto. La mia prima conclusione é che sto invecchiando: sequenze che 10 anni fa mi avrebbero fatto sbavare tutto il pavimento ora mi procurano un misto di noia e fastidio. Non c'é piú l'effetto WOW!
Detto questo, il film é un giocattolone tipicamente Marvel, con la minima profonditá necessaria perché stia in piedi, senza particolari pregi da questo punto di vista (non che uno cerchi la filosofia in un film cosí). Whedon si riconferma molto abile nel dirigere un cast ampio e importante, riuscendo a dare ad ognuno anche un piccolo spazio di approfondimento, e addirittura ci da l'illusione che siano tutti protagonisti. Pur essendo diventato un (bel) pó infastidito dal modo schifosamente industriale con cui la Disney (ma non solo) sta fagocitando il mercato cinematografico con prodotti usa e getta di poco valore, devo dire che trovo comunque piacevole, un paio di volte l'anno, guardarmi un fim di supereroi. E che Avengers, come il primo, é tra le migliori produzioni in questo senso.
Tra i punti positivi che mi sento di premiare in questo film:
-Dialoghi in alcune occasioni divertenti che riescono di quando in quando quasi ad apparire profondi. É una illusione, ma che arricchisce un pó il film.
-Tutti i personaggi hanno una loro importanza individuale e tutti hanno un momento di approfondimento.
-Il film NON é ambientato a New York, a Los Angeles o a Washington. Vale solo questo metá del prezzo del biglietto.
-Ci sono diverse scene di grande azione e anche se nel 2015 sembra quasi che si sia visto tutto, l'inseguimento sul camion o la cittá volante sono comunque meglio di una scazzottata tra i grattaceli.
Tra i punti che non mi sono piaciuti
-Troppi personaggi. E rispetto al gruppo solito hanno aggiunto ben 3 nuovi eroi.
-Troppo ingenuo: mi costringono a credere cose che sono oggettivamente ridicole (ma questo é dovuto certo al tipo di film unito alla mia etá anagrafica in crescita )
-Ancora ROBOT! Ma basta! Ma quanti film con robot cattivi che vogliono distruggere il mondo devono fare? 50 anni di storia fumettistica e non riescono davvero ad inventarsi qualcos'altro?
-Scontato: era ovvio che finiva come é finito.
Alla fine questi film devono essere presi per quello che sono: giostre. Nessuno sale sulle montagne russe per avere una nuova conoscenza sul destino dell'uomo. Peró non mi capacito di quanti ne possano fare, e ancora riescono a raggiungere il miliardo di incassi. Ma la gente non si stanca mai?
Ma solo a me Ultron ricordava costantemente i robot antipatici del film di animazione Robots?
Ho visto Inside Out... L'ho adorato.
Concordo nel dire che dei bambini, soprattutto piccoli, non possono capirlo in profondità.
In realtà anche a bambini dell'età di Riley, la protagonista, (11 anni) lo sconsiglierei.
Invece è un gioiellino per adulti!
A me ha fatto ridere, commuovere in certi momenti, e soprattutto riflettere.
Veramente ben fatto.
Inside Out, molto carino, argomenti più comprensibili per gli adulti.
The Martian, ottimo. Davvero un bel film ed una bella storia. Ma il vero grande dubbio più che sulla sopravvivenza di Matt Damon è su Sean Bean
Anche io ho apprezzato molto The Martian.... certo che però potevano anche evitare di mettere "Sopravvissuto".
Hai già svelato il film. Le scene degli astronauti intorno all'astronave mi ha ricordato Gravity.
Mitico l'astronauta tedesco.
Appena tornato dalla visione di The Martian. Ridley Scott è finalmente tornato tra noi: film bellissimo, di una coerenza spaventosa.
Potete tranquillamente aggiungerlo a quella lista dei "film che sono meglio di Interstellar" che avevamo fatto nel topic dedicato.