La signora omicidi, di Alexander MacKendrick. Con Herbert Lom, Peter Sellers, Alec Guinness, Katie Johnson, Danny Green, Jack Warner, Philip Stainton, Frankie Howerd. Una banda di rapinatori, spacciandosi per un gruppo di musicisti, affitta la stanza di una vecchia signora per preparare l'ultimo colpo. A rapina conclusa però, scoperti, pensano di eliminare la proprietaria finendo per mettersi l'uno contro l'altro... Gran cast per un classico della commedia britannica (non a caso rifatto nel 2004 dai fratelli Coen) in bilico tra humour nero e tinte giallo-rosa, con alcuni tocchi di contagiosa simpatia nelle parti che vedono protagonista l'anziana signora. Non tutti i risvolti sono così immediati e qualche forzatura narrativa è presente, ma il divertimento è comunque assicurato. Guinness recita con un trucco deformante che lo rende quasi irriconoscibile. Pimpante.

Solo gli amanti sopravvivono, di Jim Jarmusch. Con Tom Hiddleston, Tilda Swinton, Mia Wasikowska, John Hurt, Anton Yelchin, Jeffrey Wright, Slimane Dazi, Carter Logan, Wayne Brinston, Ali Amine. Adam ed Eve sono vampiri che da molto tempo hanno deciso di cibarsi solamente di sangue da laboratorio, vivendo isolati dal mondo coltivando il loro amore. Lui si è rinchiuso in una totale solitudine in una casa isolata a Detroit, componendo pezzi rock, mentre lei vive a Tangeri tra stoffe e libri e passa le nottate in compagnia di un vecchio amico/simile. Quando Adam ricade per l'ennesima volta in una forte depressione suicida, Eve torna prontamente in America... Romantico, decadente, gotico: Jarmusch plasma a suo piacimento il vampire-movie per raccontarci una storia d'amore che sublima illimitati confini del tempo con un tocco unico nel genere (i cui echi vagano raramente in brevi sequenze) in questa profonda ballata rock che abbaglia e commuove. Delicato nella sua placida, apparente, lentezza in realtà in costante divenire, Only lovers left alive si pone anche quesiti sociali nei dialoghi nei quali gli uomini vengono paragonati agli zombie e offre un inno potente al significato dell'esistenza, raggiungendo apici di strepitoso magnetismo poetico con un finale magnifico. Magnifico come i due protagonisti: Hiddleston ed una splendida Swinton sono tra i più affascinanti succhiasangue mai apparsi su grande schermo. Gioiello.

Il calamaro e la balena, di Noah Baumbach. Con Jeff Daniels, Laura Linney, Jesse Eisenberg, Owen Kline, Anna Paquin, William Baldwin, Halley Feiffer. Bernard e Joan sono sposati da quasi vent'anni e hanno due figli, uno piccolo e l'altro nella piena adolescenza. Ma un giorno la coppia, dopo mesi di litigi, decide di separarsi e la prole dovrà fare avanti e indietro tra le rispettive case dei genitori, mentre vecchi rancori tornano inevitabilmente a galla... E' nella semplicità dell'intreccio che si nasconde il maggior pregio di questo bel film di Baumbach. Il regista infatti trova la sua carta vincente nel raccontare una storia familiare come tante altre, priva di abbellimenti di sorta ma ricca di momenti e situazioni realistici, affidandosi ad un cast strepitoso avvantaggiato anche dall'ottima caratterizzazione dei personaggi, con i quali è davvero facile empatizzare. Ottimo il finale, in cui si spiega anche la particolare scelta del titolo. Nitido.

Hollywood party, di Blake Edwards. Con Peter Sellers, Claudine Longet, Natalia Borisova, Jean Carson, Marge Champion, Al Checco, Corinne Cole, Dick Crockett, Frances Davis. Hrundi V. Bakshi è una comparsa indiana licenziata dal suo ultimo film per aver provocato involontariamente l'esplosione di un forte. Per errore l'uomo si ritrova invitato alla festa organizzata dal produttore della pellicola, dove nessuno lo conosce, e finisce per combinarne di tutti i colori trovando anche l'amore... Il cult di Blake Edwards è una delle commedie invecchiate meglio della storia del Cinema anni '60, la cui atmosfera è presente in ogni fotogramma. Una sequela ininterrotta di gag irresistibili (alcune citate da molte opere future) che vedono protagonista un funambolico e straordinario Sellers alle prese con un affiatato cast di comprimari (altrettanto efficace il cameriere perennemente ubriaco). Finale in crescendo con una vera e propria apoteosi acquatica che, seppur caotica all'inverosimile, strappa ancora risate su risate. Con un pizzico di malinconia, tra richiami slapstick e omaggi ai classici, amabilmente delirante nel suo strabordante eccedere. Scatenato.

Il vento e il leone, di John Milius. Con Sean Connery, Brian Keith, Candice Bergen, John Huston, Geoffrey Lewis, Steve Kanaly, Nadim Sawalha. Lo sceicco Mulai Ahmed er Raisuli, detto il Magnifico, rapisce una vedova americana e i suoi due figli. Come riscatto chiede la testa di un pascià e la liberalizzazione dal giogo imperialista che sta opprimendo il Marocco. Nel frattempo tra rapiti e rapitore si sviluppa un rapporto di rispetto e amicizia. Se dal punto di vista narrativo, seppur ben giostrato nelle varie alternanze logistiche, si può denotare qualche ingenuità dovuta soprattutto all'inserimento forzato di donna e bambini (la vicenda reale al quale il film è ispirato vedeva un uomo preso in ostaggio), dal punto di vista dell'azione e del respiro avventuroso il film è assolutamente impeccabile, in pieno stile John Milius. Il grande dispiego di comparse e gli scenari mozzafiato rendono la visione piacevole, accompagnata in oltre dalla sontuosa colonna sonora del maestro Jerry Goldsmith. Sean Connery è discretamente in parte ma John Huston e soprattutto Brian Keith nei panni di Roosevelt sono qui su un altro livello. Esotico.

Oscar insanguinato, di Douglas Hickox. Con Vincent Price, Harry Andrews, Diana Rigg, Ian Hendry, Jack Hawkins, Arthur Lowe. Edward Lionheart, un attore teatrale ritenuto morto, è in realtà ancora in vita e prepara la sua vendetta contro un circolo di critici che denigrarono le sue interpretazioni. Per ognuno di loro organizza un "omicidio" ad hoc legato alle opere di Shakespeare, mentre la polizia brancola nel buio... Se la trama può ricordare quella di un altro classico con Price, L'abominevole dottor Phibes, la messa in scena va comunque premiata per l'ingegno col quale vengono orchestrati, e messi su schermo, i vari delitti. Il fascino delle macabre esecuzioni fa passare in secondo piano diverse ingenuità narrative, soprattutto per ciò che riguarda i comportamenti delle vittime designate e delle forze di polizia, davvero troppo stupida per sembrar vera. Ma l'originalità del risultato, unita alla sontuosa prova di un Price magnifico, vale comunque la visione. Machiavellico.

Un evaso ha bussato alla porta, di George Stevens. Con Cary Grant, Edgar Buchanan, Jean Arthur, Ronald Colman, Charles Dingle, Emma Dunn, Glenda Farrell. Il giovane Leopold Dilg, accusato ingiustamente di aver appiccato un incendio nel quale è morto un uomo, fugge di prigione e si rifugia nella casa di Nora Shelley. La dimora, che era in affittasi, vede arrivare proprio nella stessa notte anche il suo nuovo inquilino, lo stimato professore di legge Michael Lightcap. Nora ora per difendere Dilg, che ella ritiene innocente, lo presenta a Lightcap come il giardiniere, dando il via ad una serie di equivoci... Raffinata commedia che sfrutta abilmente sia il lato romantico (nell'insolito e originale menage a trois tra i protagonisti) che l'istinto sociale, con ampie discussioni sul significato e l'interpretazione della legge. Candidato a 7 premi Oscar (senza vincerne neanche uno) il film è diretto magnificamente da Stevens e interpretato con il giusto brio da Grant, Colman e la Arthur, intensi in questo racconto leggero e profondo al contempo. Piacente.

Il profumo della papaya verde, di Anh-Hung Tran. Con Tran Nu Ven Khe, Lu Man San, Truong Thi Loc, Nguyen Anh Hoa. Mui è solo una bambina quando viene mandata a lavorare come domestica in una famiglia dai diversi problemi. Il padre si assenta spesso di casa portando con sé tutti i risparmi, la madre è afflitta da queste sue improvvise partenze e dalla morte, sette anni prima, della loro unica figlia femmina. Ben presto Mui si fa ben volere dalla sua padrona e crescendo diventa una splendida ragazza che attira le attenzioni di un amico di famiglia, musicista, già felicemente sposato... Grande successo di critica (candidato all'Oscar come miglior film straniero e vincitore della Camera d'or a Cannes) questo bel film del vietnamita, naturalizzato francese, Anh-Hung Tran (già noto agli onori dei Festival) è un film che splende della sua semplicità raccontando una storia tenera e commovente, che riesce con piccoli tocchi a intessere intensi rapporti umani e una splendida coesione tra le magnifiche immagini e il centro focale della narrazione. Più istintivo e sincero nella prima parte, in parte contratto nella mezzora finale, comunque meritevole, l'opera si avvale soprattutto dell'ottima interpretazione della giovanissima Man San Lu, volto di Mui a dieci anni. Terrenamente magico.

I Mercenari 3, per chi è cresciuto con gli action anni 80 questa saga è un must!! Il 2 resta il migliore, ma anche questo film merita xD

I nostri vecchi amici ci regalano un altra avventura tutta esplosioni e botte, ma senza mai prendersi sul serio :)

Per un pugno di dollari, vederlo e sentirlo al cinema è...WOW

Furia bianca, di Byron Haskin. Con Eleanor Parker, Charlton Heston, Abraham Sofaer, William Conrad, Douglas Fowley. A solo diciannove anni Christopher Leiningen si è imbarcato per il Sud America e ha fatto la sua fortuna nel Rio Negro, diventando un facoltoso proprietario terriero. Quindici anni dopo per caso l'uomo sposa una vedova americana, con la quale nasce subito un rapporto teso e contrastato. Ma quando una temibile invasione di formiche rischia di distruggere tutto, il coraggio dimostrato dalla donna farà ricredere Leiningen... Curiosa, ma avvincente, avventura sospesa tra il melodramma esotico e influenze fanta-ecologiste che si fa notare per l'ottima caratterizzazione dei suoi protagonisti (buona la spigolosa sintonia tra Heston e la Parker) e per alcune sequenze ad alta dose di spettacolo, soprattutto nel turbolento tour de force finale. Non manca qualche ingenuità nel tratteggio delle tribù indigene (fatto alquanto comune in quel periodo) ma rimane inalterata la qualità della confezione. Suggestivo.

Ghost Dog - Il codice del samurai, di Jim Jarmusch. Con Forest Whitaker, Henry Silva, Cliff Gorman, John Tormey, Frank Adonis. Ghost Dog è un sicario afroamericano che lavora su commissione seguendo le regole comportamentali dei Samurai. Quando per un equivoco la banda di italoamericani per cui lavora comincia a dargli la caccia, sterminando tutti i suoi amati piccioni, il killer andrà in cerca di vendetta. Ennesimo grande film di Jarmusch che costruisce un film strano, anomalo, che segue le linee guida del noir francese (tra i ringraziamenti è citato non a caso il maestro Jean-Pierre Melville) imbastendo un racconto cupo e profondamente filosofico, inframezzato da frasi provenienti direttamente dall'Hakagure, storico libro-codice dei veri samurai, con più un omaggio anche ad Akira Kurosawa (pure lui citato nei credits e nel libro di Rashomon). Con uno stile secco ed al contempo ricco di una malinconica poetica, non privo di una ficcante ironia (i gangster in tv guardano solo cartoni animati) e di un curato rapporto tra "padrone" e "servitore" che si rifà per l'appunto al Giappone antico, il film può inoltre contare su un cast affiatato dove spicca la grande prova di Forest Whitaker. Pregevole.

The Amazing Spider-Man 2, per la regia di Marc Webb.

L'input di questo nuovo reboot dell'arrampicamuri mi era piaciuto col primo film due anni fa, e devo dire che avevo basse aspettative per questo secondo film (temevo il nuovo polpettone alla Spider-Man 3, con tre villain). Mi è invece piaciuta la linea che congiunge Peter ai suoi genitori, gli Osborn e la Oscorp, e infine il rapporto con Gwen, il cui destino noto ai più inciderà profondamente sul carattere di Spidey.

http://tapatalk.imageshack.com/v2/14/09/11/bb510a99408dd5e121387553d900c0ae.jpg

Voto: 8

Corvo inviato utilizzando Tapatalk

Sto guardando per sarà la decima volta American Beauty

Ogni tanto mi faccio un giro qua per farmi convincere a vedere qualche film, o per scoprirne di nuovi :)))

American beauty è uno dei miei 5 film preferiti!

Blindevil se ladykillers ti è piaciuto dovresti provare a guardare il remake con tom hanks per regia dei Cohen :) (ha un sapore un po' diverso eh ma è comunque carino :) )

Ghost dog è effettivamente uno dei pochi film del genere (ovvero dove occidentali inseriscono elementi orientali...e per di più è un film francese! @_@) che è veramente riuscito :)

non so se qualcuno lo ha già consigliato o l'avete già visto; non l'ho visto ultimamente ma visto che citate molti film orientali vi suggerisco Departures :) :

https://www.youtube.com/watch?v=hgmzPp8py2A

Si alza il vento

Le vent se lève, il faut tenter de vivre!

Sarebbe impossibile elencare tutte le emozioni che due ore di proiezione di "Si alza il vento" mi hanno trasmesso, non riesco neanche a ricordarle tutte senza quelle immagini davanti agli occhi e quei suoni nelle orecchie.
Innanzitutto, com'era prevedibile, la qualità dei disegni è impareggiabile: ogni singolo fotogramma lo prenderei, incornicerei e appenderei alle pareti di camera mia. E la musica è sempre quella di Hisaishi, maestro incredibile! Bellissimo il modo in cui certe tematiche vengono affrontate, con delicatezza o comicità secondo il momento.

Il progresso visto come sogno (ir)raggiungibile ma anche come causa di distruzione. Sullo sfondo gli anni precedenti e preparatori alla Seconda Guerra Mondiale, in primo piano il volo: uccellini, modellini di carta, aeroplani, cappelli e ombrelli.. ma anche la fantasia, i ricordi, il pensiero che ti porta lontano, dove arriva il vento quando si alza.

Miyazaki non si smentisce regalandomi un film che considero sicuramente tra i miei preferiti di sempre, per quanto mi sia difficile fare classifiche in questi casi :)

Come rugiada sui fili d'erba di Musashino, così scompare la nostra vita.