L'uomo dai sette capestri, di John Huston. Con Paul Newman, Jacqueline Bisset, Anthony Perkins, Tab Hunter, Ava Gardner, Victoria Principal, John Huston, Stacy Keach, Roddy McDowall. Vita e morte di Roy Bean, ex-fuorilegge autoproclamatosi giudice di un paesino desertico ad ovest del fiume pecos. Convinto di essere nel giusto Bean amministra la legge in quel posto dimenticato da dio, finché alcune tragedie non incombono nella sua vita privata e un losco avvocato gli mette i bastoni tra le ruote, scatenando (seppur a scoppio ritardato) la sua vendetta. Western anomalo ma assai affascinante, seconda escursione pura nel genere del grande John Huston (anche presente in un breve cameo), che vive sempre in bilico tra atmosfere ironico / grottesche ed un sapore nostalgico/crepuscolare, che esplode prepotente nei minuti finali nei quali, sorretta da una sottoveste epica, si celebra il tramonto di un'epoca. Maestoso Newman in un cast che alterna volti più o meno famosi sino all'apparizione nell'epilogo della sempre bellissima Ava Gardner. Saporito.

Un tranquillo posto di campagna, di Elio Petri. Con Franco Nero, Vanessa Redgrave, Georges Géret, Gabriella Grimaldi, Rita Calderoni, Madeleine Damien, Camillo Besenzon, Renato Lupi. Un pittore, vero e proprio talento della pop art, in crisi creativa è ossessionato da un'antica villa disabitata nelle campagne venete. Grazie all'aiuto economico della manager / amante l'uomo riesce a trasferirsi nell'antica magione, dove scopre che aleggia ancora lo spirito di una giovane contessa, morta a soli diciasette anni in tragiche circostanze. Sfruttando la tematica delle ghost story "campagnole", genere assai in voga nel periodo, Petri da libero sfogo al suo estro creativo realizzando un magnetico esercizio di stile registico, con virtuosismi esasperati e geniali degni del grande autore che era. Se la paura è pressoché assente è invece ben presente una tesa inquietudine che ci accompagna in un baratro di ossessiva follia ben incarnata dalla performance di un alienato Franco Nero, vittima e carnefice sospeso tra due mondi. Assillante.

To kill a mockingbird (Il buio oltre la siepe), tratto dall'omonimo romanzo di Harper Lee.

L'ho guardato in lingua originale, sottotitolato sempre in inglese, e da assoluta ignorante in materia l'ho trovato fatto benissimo: oltre a Gregory Peck come Atticus molto bravi anche Mary Badham che interpreta la piccola Scout e Brock Peters come Tom Robinson (in generale tutto il cast mi è sembrato molto azzeccato).

Di sicuro è entrato dritto nella lista dei miei film preferiti.

Avventurieri dell'aria, di Howard Hawks. Con Cary Grant, Jean Arthur, Rita Hayworth, Richard Barthelmess, Thomas Mitchell, Pat Flaherty. A Barranca, piccola isoletta in sudamerica, vi è un piccolo aereoporto fondamentale per le comunicazioni della zona. Un gruppo di piloti civili, facente capo al tenace Carter, rischia ogni giorno la vita durante le consegne in condizioni climatiche improbe. L'arrivo a Barranca di una spaesata turista americana rivoluzionerà le vite di Carter e dei suoi uomini... Invecchiato assai bene dal punto di vista registico (le sequenze aeree, spettacolari per l'epoca, sortiscono un discreto effetto ancor oggi) e un po' meno da quello squisitamente narrativo (ma i momenti gustosi non mancano), un Hawks da molti considerato minore ma che si fa guardare assai piacevolmente, grazie anche all'ottimo cast, comprimari inclusi. Tra inaspettati triangoli e pericolose missioni, un dramma d'avventura classico forse un po' ingenuo ma non privo di emozioni. Tradizionale.

Noah, di Darren Aronofsky.

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Ero davvero curioso di vederlo, e devo dire che non mi ha lasciato nè deluso nè soddisfattissimo. È un film particolare, e in certi punti mi ha davvero lasciato col fiato sospeso in attesa di risposte. Ottima prova per la mia amata Emma Watson, straordinari Russell Crowe e Jennifer Connelly.

Indubbiamente è un film che fa riflettere, e non si limita a trasporre la storie di Noè biblicamente parlando, anzi, ci sono numerose differenze.

Voto: 7.5

Questa sera ho visto Still Life (2013) scritto, prodotto e diretto da Uberto Pasolini e lo consiglio vivamente!

Ho appena visto Moon di Duncan Jones. Film inglese a basso budget del 2009 davvero molto bello e coinvolgente nonostante tematiche abbastanza tradizionali. Fantascienza fatta come si deve e dal sapore molto anni '70 con un Sam Rockwell veramente bravo che tiene su tutta la baracca per 90 minuti di film...
Lo consiglio a tutti, gli appassionati del genere non dovrebbero perderselo...

Sarò sintetico come sempre:

300 l'Alba di un impero (2013). Al film manca l'aspetto più epico e mitologico del predecessore (le creature mostruose, il romanticismo di fondo, il sacrificio dei 300, etc) ma se del primo avete apprezzato l'aspetto visivo e ne volevate dell'altro, allora con questo secondo capitolo potrete fare il bis. A me è piaciuto, sebbene fossi partito un pò prevenuto.

Monuments Men (2014). Ogni tanto mi piace staccare dalle megaproduzioni per qualcosa maggiormente basato sui personaggi. E qui certo la storia e i personaggi ci sono, così come gli attori in grado di dare vita alla vicenda. Insomma, bel film che mi ha lasciato arricchito, solleticando la mia sensibilità artistica e che mi ha mostrato alcuni sorprendenti retroscena circa il lavoro che c'è dietro al recupero e la conservazione di quelle opere che a volte, ammirandole nei musei, do forse troppo per scontate.

The Black Hole (1979). Diciamo subito che se davvero voleva essere la risposta Disney a Star Wars, non ci si è neanche minimamente avvicinata: non abbastanza visionario, non abbastanza ben scritto (personaggi assolutamente piatti e a volte sovrapposti tra loro, trama che spesso rallenta fin quasi a fermarsi, dialoghi poco brillanti), ne abbastanza ben diretto. Sebbene io capisca che l'accurata rappresentazione di un buco nero non fosse ricercata, e che "Dal Big Bang ai Buchi Neri" arriverà soltanto 10 anni più tardi, avrei voluto qualcosa di un pelo più verosimile, considerato che l'ambientazione non è fiabesca ma 'scientifica' (uno dei protagonisti e lo stesso villain sono scienziati, e lo stesso scopo della missione è l'esplorazione scientifica).

Tuttavia, prendendolo al di fuori del paragone improbabile con SW, e considerando l'anno di uscita, il mio giudizio è più tenero: non un capolavoro, ma un film abbastanza rappresentativo della SF di quegli anni, e come tale meritevole di essere visto.

Ho anche rivisto Snowpiercer in italiano e confermo il mio apprezzamento (visto che ho anche capito alcuni dettagli aggiuntivi: la prima volta non avevo neanche i sottotitoli). Mi hanno disturbato alcuni punti deboli nella sceneggiatura (perchè dozzine di guardie e 'corpi speciali' su un treno di un centinaio di persone? Come si esercitano tra una rivolta e l'altra? E perchè uno dei 'capi' della sicurezza è tanto scemo da sparare contro le vetrate pur sapendo quanto pericoloso sia questo gesto, e spara ai propri uomini per capriccio pur sapendo che, in un mondo chiuso come quello del treno, il ricambio non sarà forse possibile? E da dove arrivano i poteri della ragazza? Etc etc...) ma questo non rovina la visione.

Capitan America: The Winter Soldier (2014): film pieno di azione ed effetti speciali, quindi da questo punto di vista, dato il genere, è curato e ben riuscito. Sfortunatamente è anche la sagra del già visto, dove i colpi di scena non sono colpi di scena ma deja vu, le battute non sono battute ma clichè e i personaggi non sono personaggi ma stereotipi. La sceneggiatura è banale e mai originale, quindi il film va visto come un semplice, ennesimo capitolo di questi film Marvel che stanno diventando sempre più bigiotteria costosa ma non preziosa.

La bella e la bestia, di Christophe Gans. Con Vincent Cassel, Léa Seydoux, André Dussollier, Eduardo Noriega, Myriam Charleins. Un mercante finito in bancarotta dopo il naufragio delle sue tre navi, si imbatte casualmente in un misterioso castello dove trova una nuova fortuna. Ma la magione è abitata dalla Bestia, una creatura mostruosa, che lo condanna a morte per aver rubato una rosa promessa dall'uomo a sua figlia Belle. Per salvare la vita del padre, la giovane decide di prenderne il posto e si reca al castello... Traendo spunto dalla forse più famosa versione della fiaba, quella di Madame Villeneuve, Cristophe Gans realizza un film dalle grande ambizioni che, a dispetto di una confezione estetica impeccabile, perde la sua forza proprio nel centro focale della storia, e cioè nella costruzione deò rapporto tra i due protagonisti, che appare sin troppo sbrigativa e superficiale. Pur non privo di passaggi evocativi, sorretti da ottimi effetti speciali, il film punta troppo sugli elementi fantastici e poco sulla componente romantica, peccando inoltre in una sceneggiatura a tratti confusa in parte bilanciata dalla suadente atmosfera gotica. Nonostante caratterizzazioni dei rispettivi personaggi non impeccabili, Cassel e la luminosa Lea Seydoux svolgono il loro compito egregiamente. Insoluto.

Dragon Trainer 2

Una parola: Spettacolo!

A livello visivo è veramente bello,sia come sono gestiti i vari momenti (soprattutto le scene di volo) sia il 3d, che in questo caso merita.

E poi il film in sè..Avevo già amato il primo e questo sequel non mi ha delusa, anzi. Sono rimasta anche un po' spiazzata

Dai rumors avevo capito che

ma accidenti non

La moglie del vescovo, di Henry Koster. Con David Niven, Loretta Young, Cary Grant, Monty Wooley, James Gleason, Gladys Cooper. Il vescovo Brougham sta attraversando un periodo difficile. Il religioso infatti, oltre ad essere in crisi con la moglie, non riesce a reperire i fondi per una cattedrale di imminente costruzione. Un giorno in seguito ad una preghiera al Signore, gli si palesa dinanzi Dudley, un simpatico e affascinante angelo, che cambierà il suo destino... Commedia classica che più classica non si può, La moglie del vescovo è una visione edificante che racchiude al suo interno il giusto mix di divertimento e sentimento, affidandosi in questo ad un cast strepitoso che, oltre al trio di star Grant - Niven - Young, annovera caratteristi d'eccezione. Registicamente ispirato (nomination all'Oscar per la miglior regia), un film per tutta la famiglia fin troppo sottovalutato/misconosciuto rispetto ai suoi reali meriti. Esemplare.

Come uccidere vostra moglie, di Richard Quine. Con Jack Lemmon, Terry Thomas, Virna Lisi, Claire Trevor, Sidney Blackmer. Stanley Ford è un famoso fumettista, scapolo per scelta. Ma una mattina, dopo una notte di ubriachezza, si risveglia incredibilmente sposato con una ragazza di origini greche. Impossibilitato, almeno momentaneamente, ad ottenere il divorzio l'uomo è costretto ad abitare con l'indesiderata moglie che gliene combina di tutti i colori, portandolo ad escogitare ogni modo per sbarazzarsene definitivamente... Grande ritmo e un susseguirsi ininterrotto di ispirate gag in questa commedia in tono di farsa che sfrutta l'estro di Lemmon, la bellezza di Virna Lisi e la riuscita alchimia di un bravo gruppo di caratteristi. Con qualche graffiata di innocua misoginia ed un pizzico di romanticismo l'operazione può dirsi pienamente riuscita. Nella versione originale il personaggio della Lisi era di origini italiane, ma per esigenze di doppiaggio si è dovuto cambiarle. Vivace.

24 City, di Jia Zhang-Ke. Con Chen Jianbin, Joan Chen, Lu Liping, Tao Zhao. La fabbrica 420 di Chengdu, fondamentale un tempo per l'economia bellica in quanto vi si realizzavano importanti progetti aereonautici, viene smantellata per far spazio ad un imponente quartiere residenziale / commerciale. Un vero e proprio mondo a parte che ha vissuto per generazioni in quel luogo, la cui storia rivive attraverso i racconti di alcuni degli operai che vi lavorarono. Cinque racconti veri e tre di finzione per questo appassionante documentario del maestro cinese che indaga ancora una volta con scrupolosa lucidità nelle contraddizioni e nei cambiamenti della Cina odierna attraverso storie di gente comune. Registicamente magnetico, narrativamente equilibrato, 24 City si prende i suoi giusti tempi e si concentra sulla piccola, grande, umanità del popolo, ripreso in immagini la cui apparente sobrietà racchiude un innato magnetismo che coinvolge ed ammalia toccando alte vette artistiche. E con una dolente e intensa Joan Chen come guest star d'eccezione. Superbo.

 

Dragon Trainer 2

Una parola: Spettacolo!

A livello visivo è veramente bello,sia come sono gestiti i vari momenti (soprattutto le scene di volo) sia il 3d, che in questo caso merita.

Visto anche io al cinema insieme alla bimba "grande". Mi è piaciuto molto. Ho trovato uno dei punti di forza ma anche di debolezza il fatto che non abbia cercato di risultare originale: questo fa si che sia godibile quanto il primo, ma contemporaneamente non offre nulla di davvero nuovo. Ad esempio, ho trovato davvero curioso che abbiano messo nuovamente un drago gigantesco quale principale antagonista, proprio come nel primo (a dir la verità, mi piacerebbe sapere quanto film come Pacific Rim e Godzilla abbiano influito, ma vabbè).

A parte questo, la storia è ben congegnata, divertente e sicuramente ben realizzata (anni luce dalla Pixar a livello tecnico). Mi è piaciuto l'approfondimento della parte sentimentale, con i vari colpi di scena (il primo abbastanza scontato, il secondo per nulla). Spero però che per un eventuale terzo capitolo trovino qualcosa di nuovo.