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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Inviato il 17 ottobre 2010 3:37

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The beast and the beauty, di Lee Gye-byeok, con Ahn Sang-tae, Kim Kang-woo, Ryu Seung-beom, Shin Min-a. Hae-Joo è cieca. Il suo unico conforto nella vita è la presenza del suo ragazzo Dong-Gun , con cui ha un rapporto platonico. Un intervento però riporta alla vista la giovane, e Dong Gun, avendo mentito sul suo aspetto e temendo di non piacere più alla sua amata, è indeciso o meno se mostrare il suo vero volto, provocando una serie di disavventure amorose che metteranno in mezzo anche un suo vecchio compagno di scuola, ora poliziotto, la cui fisionomia è proprio quella della bugia detta da Dong Gun. Commedia coreana che non convince del tutto, e distaccandosi dalla splendida commistione di comicità e romanticismo di classici come My sassy girl e Windstruck, propone una storia trita e ritrita, prevedibile così come i rapporti tra i personaggi e con ben pochi momenti per ridere di gusto. Ciò nonostante si lascia guardare senza troppi problemi, complice la durata limitata, ma visto il buon cast e qualche, sporadico, guizzo registico, era lecito attendersi qualcosina di più. Timido. Voto 2.5 / 5


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Inviato il 17 ottobre 2010 17:20

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Apparition, di Hideo Nakata. Con Kumiko Aso, Takaaki Enoki, Tae Kimura, Reona Hirota, Teisui Ichiryûsai. Un samurai si innamora, ricambiato, di una maestra di musica del suo villaggio. Durante un litigio, dovuto all'eccessiva ossessione della donna, l'uomo la ferisce incidentalmente al volto, provocandole un'orribile ferità che la condurrà alla morte. Da qui lo spirito della maestra comincia a perseguitandolo, avvertendolo che ogni donna che amerà da quel giorno in poi morirà di atroci sofferenze. Nakata, finalmente, torna in Giappone e sforna un interessante semi-horror in costume. Semi perchè se è vero che non mancano alcuni momenti di classica inquietudine spettrale, l'atmosfera è quella di un dramma storico, che riprende la tradizione del kaidan (che è anche il titolo originale del film), la storia di donne vendicative verso mariti infedeli. Alcune scene sono di grande impatto, incluso il convulso finale dove l'acqua, elemento cardine del cinema del regista, ha ancora una volta un ruolo fondamentale. Implacabile. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 17 ottobre 2010 17:53

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Robin Hood, di Ridley Scott. Con Russell Crowe, Cate Blanchett, William Hurt, Mark Strong, Mark Addy, Oscar Isaac, Danny Huston, Eileen Atkins, Kevin Durand, Scott Grimes, Alan Doyle, Max von Sydow. Robin Longstride, condannato a morte da Re Riccardo per un diverbio, riesce a fuggire dopo la morte del sovrano caduto in battaglia e torna in Inghilterra dopo dieci anni di Crociate. Qui si spaccia per Robert Loxley, e insieme al padre e alla moglie dell'uomo di cui ha preso il posto, lotterà per salvare il popolo dalle ingiuste tasse del nuovo Re Giovanni, a sua volta ingannato da spie francesi. La Francia infatti è pronta a invadere la Gran Bretagna, e i nobili inglesi dovranno essere uniti per respingere gli invasori. Scott ci offre una versione di Robin Hood assai diversa dalle classiche cui ci hanno abituato, e l'indomito arciere è distante anni luce dai romantici eroi di Flynn e Costner. Costruendo una sorta di genesi del personaggio, introducendo quindi le basi per i futuri seguiti, l'accoppiata de Il gladiatore convince con un film non semplice, ricco di intrighi e magheggi che forse nella prima parte appesantiscono un pò il ritmo. Ma la mezzora finale, intensa ed avvincente, la realizzazione tecnica impeccabile, il fascino dell'ambientazione e della storia emergono potenti con delle scene d'azione dal sapore quasi epico e spettacolare. Il cast è eccelso, Crowe è un Robin umano e imperfetto, la Blanchett è come sempre superba (anche se la svolta "belligera" nel finale fa un pò sorridere) e non si può fare a meno di menzionare il vecchio leone von Sydow che ruggisce ancora come un tempo. Deciso. Voto 4 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 18 ottobre 2010 4:50

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Basta che funzioni, di Woody Allen. Con Ed Begley jr, Patricia Clarkson, Larry David, Conleth Hill, Michael McKean, Evan Rachel Wood. Boris, matematico dalla grande cultura ormai anziano, sposa una giovane ragazzina che gli aveva chiesto ospitalità. Quando anche la madre della ragazza arriva in città alla ricerca della figlia, le cose si complicano inevitabilmente. Woody Allen invecchia benissimo, e regala uno dei suoi film migliori dell'ultimo decennio. Gioca con il pubblico, prende in giro tutte le ipocrisie e i buonismi popolari ma allo stesso tempo li asseconda, parla di tutto con un tocco magico che provoca insieme risate e pensieri. Basta che funzioni è un ritorno, dopo una lunga vacanza europea, alla Grande Mela e ai suoi racconti di amori e tradimenti che si incrociano fino a formare un puzzle di precisa logica. Larry David è bravo, ma viene da chiedersi perchè lo stesso regista non abbia interpretato la parte, visto che il personaggio è il "suo" classico schizzato e nevrotico che ha narrato in quasi tutto il suo Cinema. Gran classe. Voto 4 / 5


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Inviato il 18 ottobre 2010 17:21

La vita privata di Sherlock Holmes del 1970. Un "capitolo unico" e poco ortodosso della avventure dell'investigatore, ambientato poco a Londra (in un appartamento ricoswtruito dove il salotto appare molto più grande di quanto non sia in realtà) e molto in Scozia, sulle rive del Loch Ness, tra nebbie, mostri di passaggio, spie affascinanti e nani, ballerine russe ed una regina troppo sportiva per capire le ragioni della guerra politica; con Christopher Lee in uno splendido cammeo nel ruolo di Mycroft Holmes, fratello di uno Sherlock ancora dotato di capelli folti (!) accompagnato da un dottor Watston tutt'altro che imperturbabile.

Il film è del 1970, quindi i colori e la qualità delle riprese è ben lontana dalla patina lucida cui siamo abituati, ma conferisce a tutta la pellicola quella bellissima atmosfera vintage ci si apprezza quando il film vale; la storia potrebbe essere tranquillamente una "vera" avventura di Holmes, molto più che non spin-off successivi.

Consigliatoa tutti, agli amanti della Scozia in particolare (bellissma la scena di Watson che, in kilt, dopo un bagno nel lago, cerca di far asciugare le chiappe....)

voto 5/5


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Inviato il 19 ottobre 2010 3:37

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New York Stories, di Woody Allen, Martin Scorsese, Francis Ford Coppola. Con Giancarlo Giannini, Mia Farrow, Woody Allen, Mae Questel, Molly Regan, Nick Nolte, Rosanna Arquette, Steve Buscemi. Tre racconti di vita a New York. Nel primo (Scorsese), un pittore è ossessionato dalla compagna che lo tradisce ripetutamente. Nel secondo (Coppola) una ragazzina si rivela più matura dei suoi genitori. Nel terzo un avvocato è pronto a risposarsi ma la madre cerca di impedirglielo in tutti i modi. New York, New York cantava Liza Minelli. Alla Grande Mela è dedicato questo progetto a episodi che vede sprazzi intensi nei capitoli di Allen (esilarante) e Scorsese (l'amore in tutto il suo masochismo), e un eccesso di carineria edipiana nella parentesi coppoliana. Un lavoro di tre maestri godibile e con diversi spunti di interesse. Omaggio. Voto 3 / 5


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Inviato il 19 ottobre 2010 3:52

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La lettera non spedita, di Mikhail Kalatozov. Con Innokenti Smoktunovsky, Tatiana Samojlova, Vassili Livanov. Un gruppo di ricercatori di diamanti in missione in Siberia viene bloccato da un grosso incendio che impedisce ai soccorsi di raggiungerli. Nella lotta per la sopravvivenza non tutti avranno la meglio. Kalazotov dirige un film potente, magnifico nelle immagini e nella costruzione narrativa, anche se forse la parte centrale soffre di un'eccessiva lentezza. Ciò nonostante alcune scene sono di una grande potenza visiva, come quella del maestoso incendio o il solitario viaggio finale alla ricerca della salvezza. Un film sull'uomo e sulla natura, che trova la migliore metafora nella lettera del titolo, simbolo di un obiettivo sempre più ostico da raggiungere. Superbi gli attori. Desolato. Voto 4 / 5


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Inviato il 19 ottobre 2010 23:45

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Audition, di Takashi Miike. Con Ryo Ishibashi, Eihi Shiina, Tetsu Sawaki, Jun Kunimura, Miyuki Matsuda. Dirigente vedovo da anni sceglie di cercarsi una nuova moglie inscenando un finto casting per un film. Conosce una bella ragazza, dal passato difficile, con la quale instaura una relazione. Ma la giovane ha degli inquietanti segreti nell'armadio... Uno dei Capolavori di Takashi Miike. Audition si divide nettamente in due parti, una oppressiva nel dramma interiore dei protagonisti, ma che in un certo quasi tranquillizza lo spettatore per il suo incentrarsi sul passato e la ricerca di una nuova felicità. Poi inizia il delirio, surreale e onirico, in cui le maggiori perversioni cominciano ad avere luogo, in un macabro inno alla violenza e alla tortura, sconsigliata a chi ha una forte fobia per gli aghi. Detto ciò, rimane una grandissima pagina di Cinema, diabolico e perverso, che dietro la sua anima sanguinolenta nasconde significati più profondi sulla vita e ciò che essa comporta. Macabro splendore. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 20 ottobre 2010 2:24

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Barbarossa, di Akira Kurosawa. Con Kyôko Kagawa, Toshiro Mifune, Yuzo Kayama, Yoshio Tsushiya. Giovane medico, alle prime esperienze dirette sul "campo", va a lavorare nell'ospedale di un povero villaggio. Dopo le prime reticenze, e grazie alla guida del burbero ma gentile dottore Barbarossa, capirà l'importanza del suo compito. Tre ore per un monumentale racconto di ambiente medico, ricco di spunti psicologici ed esistenziali, in una sorta di percorso di formazione ricco di pagine che toccano nel profondo. Personaggi sublimi, disavventure di gente al limite che entrano nel cuore, per una storia che nonostante la durata non annoia mai. Ricco di immagini stupende, si avvale di interpretazioni di alto livello su cui si eleva uno straordinario Toshiro Mifune nei panni di Barbarossa, regalandoci anche un combattimento davvero spettacolare. A regola d'arte. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 21 ottobre 2010 5:06

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Santa sangre - Sangue santo, di Alejandro Jodorowsky. Con Guy Stockwell, Alejandro Jodorowsky, Blanca Guerra, Sabrina Dennison. La vita di un uomo rinchiuso in manicomio per gli spaventosi traumi subiti quand'era soltanto un bambino. La madre, che perse le braccia per un gesto violento del suo compagno, a sua volta evirato dalla donna con dell'acido solforico, dopo anni usa gli arti del figlio come se comandasse la sua mente, portandolo a divenire un folle omicida. In un ambiente circense, Jodorowsky trasporta magistralmente il suo cinema alchemico e perverso, realizzando un piccolo gioiello di violenza, mentale e psicologica, popolato dai suoi tanto amati freaks e dalle sue visioni sociali e anticlericali. Un horror più dell'anima che della carne, nonostante il sangue (come chiarisce già il titolo) sgorghi a fiotti, ma privo di quell'efferatezza gratuita, bensì veicolo di un'espressione di follia e genio cui il regista ci ha abituati nella sua pur breve ma ispirata filmografia. Maliardo. Voto 4 / 5


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Inviato il 22 ottobre 2010 4:09

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Scene da un matrimonio, di Ingmar Bergman. Con Bibi Andersson, Erland Josephson, Liv Ullmann, Jan Malmsjö, Anita Wall. Dieci anni nella vita di una coppia, sempre sull'orlo della crisi fino all'inevitabile divorzio, che nonostante ciò non cambia il loro rapporto di ostile complicità. Incentrato sui due, sublimi, protagonisti, Bergman indaga nel rapporto di coppia, sulle cose non dette, sui rimorsi e le bugie, sui dolori e le ripicche, con una naturalezza sconcertante che mette a confronto i due universi, quello maschile e femminile, con un innato attaccamento alla realtà. Diviso in sei capitoli, è una sorta di strada di perdizione, dove amore e odio convivono nell'ineluttabilità che le cose, pur cambiando, sono destinate a rimanere le stesse. I gesti, le parole, gli sguardi sui volti sofferenti o irati di Liv Ullmann ed Erland Josephson raccontano ciò che, tra i suoi alti e bassi, comporta assai spesso l'aspetto coniugale di una relazione. Perfetto. Voto 5 / 5


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Inviato il 22 ottobre 2010 10:43

Adèele e l'enigma del faraone deludentissimo film di Luc Besson, appena uscito nelle sale e tranquillamente sconsigliato.

A dispetto del titolo non c'è alcun mistero da risolvere, nessun enigma da decifrare, le mmmie e l'Egitto contano relativamente in tutto lo sviluppo della storia e lo svolgimento dell'intera storia è lento, con pochi colpi di scena. La bella e antipatica protagonista, descritta dalle recensioni come "un Indiana Jones in gonnella", fa del suo meglio, ma non basta afar decollare un film che non c'. Le scene della Parigi di inizio '900, con i protagonisti che sembrano caricature dei personaggi dei romanzi di Zola, Maupassant e Hugo, fanno sorridere - e talvolta ridacchiare - ma nulla di più. Tanta possibile carne al fuoco che ne esce un puzzle stracotto o mezzo crudo a seconda dei gusti (magari completamente crudo, per la gioia dello pterodattilo). Si può tranquillamente non vedere.

voto 1/5


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Inviato il 23 ottobre 2010 21:52

Viola di Mare, di Donatella Maiorca: un bel film tratto dal romanzo mi***ia di Re - una storia francamente poco credibile (un rapporto d'amore lesbico tollerato, sia pure per pura ipocrisia, nella sicilia della fine del XIX secolo) - ben diretto e girato, e ben recitato da Valeria Solarino (Angela/Angelo), Isabella Ragonese (Sara) ed Ennio Fantastichini (il padre); una irriconoscibile Maria Grazia Cucinotta dà il meglio sé (parla poco o niente).

Angela e Sara crescono insieme, ma una subisce i soprusi di un padre violento che non le ha perdonato di nascere femmina, l'altra perde il padre in guerra e lascia l'isola per tornarvi solo dopo anni. Innamoratesi anni dopo, le due donne devono superare le resistenze dei genitori, del prete (facilmente ricattabile dati i suoi trascorsi), degli ex-promessi, per poter vivere insieme, fino al tragico finale.

Unico vero neo in tutto, al colonna sonora di chiusura, affidata a Gianna Nannini, che sta al resto dei film come i cavoli a merenda.

voto 4/5


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Inviato il 24 ottobre 2010 1:15

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Bright future, di Kiyoshi Kurosawa, con Tadanobu Asano, Tatsuya Fuji, Joh Odagiri, Takashi Sasano, Marumi Shiraishi. Mamoru viene condannato a morte per il tentato omicio del suo datore di lavoro. Il compagno fraterno Yuji, giovane sbandato, cerca di realizzare l'obiettivo del suo amico dietro le sbarre: far sopravvivere una medusa nell'acqua dolce. L'aiuterà il padre di Mamoru, da anni in contrasto col figlio. Kurosawa dirige un film generazione a modo suo: lo infarcisce perciò di metafore che, attraverso la figura della medusa, rappresentano la possibilità di cambiare ed uscire da una vita sempre al limite. Nonostante il fascino di diverse scene (l'invasione di meduse nel fiume di Tokyo è sublime), una certa mancanza di ritmo penalizza una storia ambiziosa, riuscita solo in parte a un autore che ci ha regalato ben altri capolavori. Annacquato. Voto 2.5 / 5


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Inviato il 24 ottobre 2010 5:12

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Sarabanda, di Ingmar Bergman. Con Liv Ullmann, Erland Josephson, Borje Ahlstedt, Julia Dufvenius, Gunnel Fred. Dopo trent'anni Marianne e Johan si rincontrano nella casa di campagna in cui l'uomo è andato ad abitare da diverso tempo. Il rapporto burrascoso col figlio dell'uomo, un ambiguo musicista, e la figlia di questi, una ragazzina legata da un legame incestuoso al padre, segneranno la permanenza di Marianne nella dimora. Bergman torna sul "luogo del delitto" di Scene da un matrimonio, e nella sua ultima regia ritrova la Ullmann e Josephson, invecchiati ma sempre pronti a ruggire, in una storia dai risvolti torbidi e ricca di estasi drammatica. L'importanza dei rapporti tra i personaggi è il centro focale su cui il film vive, non disdegnando particolari scomodi e un finale sofferto, per l'ultima regia di un Maestro del Cinema. Commiato. Voto 4 / 5


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