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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Lucrezia-Noin
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Lucrezia-Noin
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Inviato il 11 ottobre 2010 6:54

Boadicea tieni sempre a mente che i giudizi dati sono strettamente personali, quindi le valutazioni variano in base ai propri gusti.

 

Personalmente non mi piacciono le commedie, quelle di Boldi e De Sica ad esempio negli anni sono peggiorate. Puntano molto di più sulla bonazza di turno e sulle battutacce a sfondo sessuali o comunque volgari. Ma allo stesso tempo ci sono commedie che si basano su altri fattori che mi piacciono decisamente di più (un po' come la serie di The Big Bang Theory).

 

Ovviamente : D ma di solito mi fido dei giudizi degli altri in base ai film. So che a volte perdo dei film che potrebbero personalmente piacermi, ma il tempo è poco e devo tagliare tagliare tagliare.

(Adoro Big Bang Theory)


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satan_shark
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satan_shark
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Inviato il 11 ottobre 2010 11:07

(Adoro Big Bang Theory)

Piacere, Sheldon! <img alt=" />

O almeno quelli che mi conoscono dicono che sono uguale, tranne per le manie ossessive compulsive. E poi ci sarebbero un paio di retroscena interessanti di cose che ho fatto e che sono state inserite nella serie.


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Lucrezia-Noin
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Lucrezia-Noin
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Inviato il 11 ottobre 2010 12:42

ohh, Sheldon X3 è un personaggio adorabile (Bazinga <3)

Io credo di avere un debole per Leslie Winkle XD

 

Perdonatemi, sono andata OT.


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 11 ottobre 2010 13:34

Lasciami entrare di Tomas Alfredson con Kåre Hedebrant, Lina Leandersson, Per Ragnar, Henrik Dahl

Svezia 1982. Un bambino di 12 anni di nome Oskar, perseguitato dai suoi compagni di classe e desideroso di vendetta, fa conoscenza con una bambina della stessa età, Eli, da poco trasferitasi nel quartiere con il padre. Mentre l'amicizia tra i due ragazzini si fa sempre più solida e profonda, nella zona si verificano omicidi efferati ed inquietanti e parimenti inquietante appare il comportamento di Eli, la quale non sente il freddo e non conosce nemmeno la propria data di nascita. Quale segreto nasconde? La soluzione di questo mistero renderà il rapporto tra i due ancor più pericoloso ed ambiguo ma anche più profondo e interessante. Una tematica che avvicina questo racconto all'horror ma che viene sviluppata in un modo del tutto diverso e originale, senza facili spaventi nè un utilizzo particolarmente frequente del gore e dello splatter. Ma nonostante questo l'inquietudine generata è reale ed efficace, grazie a uno sviluppo d'insieme quasi senza punti deboli. La regia e la fotografia sono molto personali e suggestive e danno alle location un tratto un po' realistico e un po' immaginifico che ben rende l'idea generale di chiusura dello spazio intorno ai protagonisti; gli attori bambini sono semplicemente eccezionali, denotano una consapevolezza del proprio ruolo difficilmente rintracciabile e danno ai propri personaggi uno spessore straordinario; le tematiche infine (prima tra tutti l'infanzia) sono sviluppate in modo per nulla banale, riuscendo a coniugare nel contempo provocazione e misura, eccesso e moderazione. Unica pecca: si tratta di un film abbastanza lento, dove succedono pochi eventi fondamentali e le scene sono molto lunghe (non nego che a tratti mi sono annoiato). Se si cerca un'opera di puro intrattenimento, consolatoria e/o appassionante ne sconsiglio vivamente la visione. VOTO: 4/5

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Blindevil
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Inviato il 11 ottobre 2010 21:31

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Spider Forest, di Kim Dae-hyeon, con Kam Woo-seong, Seo Jeong, Kang Gyeong-heon, Jang Hyeon-seong, Son Byeong-ho. Kang Min, produttore televisivo, ritrova in una baita nella foresta i corpi senza vita della sua fidanzata e del proprio capo, prima di essere assalito da un misterioso individuo. Risvegliatosi dal coma, comincia a indagare sulle cause del duplice omicidio, fino a scoprire strani fatti legati al passato e alla Foresta del Ragno, così chiamata per delle leggende sul mondo degli spiriti. Un thriller onirico, pregno di reminescenze lynchiane, con una trama che inizialmente vira sul fantastico per poi addentrarsi nei meandri della psiche e dei ricordi, tramite l'uso di svariati flashback senza un preciso ordine temporale. Nonostante a tratti sia un pò confuso, il film regala la giusta dose di emozioni e colpi di scena a discapito del ritmo a tratti sin troppo lento. Da guardare con attenzione, visto che è uno di quei casi in cui i dettagli contano parecchio. Complesso. Voto 3 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 12 ottobre 2010 1:34

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Interiors, di Woody Allen. Con Diane Keaton, Richard Jordan, Geraldine Page, Mary Beth Hurt, Kristin Griffith, Maureen Stapleton, E.G. Marshall, Sam Waterston. Tre sorelle reagiscono diversamente alla separazione dei genitori, che provoca nella madre una forte depressione. Le cose peggiorano quando il padre è pronto a risposarsi con una coetanea conosciuta da soltanto un mese. Primo dramma di Allen, come sempre infarcito di crisi familiari e d'identità, su figure sempre sul punto di esplodere per un'infelicità costante. Ed ecco così che tra tradimenti e cose non dette si consuma lentamente una tragedia "annunciata", in un ultimo viaggio di rassegnazione verso l'immensità del mare. Personaggi con un'anima, fortemente ancorati a problemi reali e comuni, e che innescano perciò una profonda empatia. Reminescenze di Bergman è un cast monumentale fanno questo Allen una delle migliori divagazioni del regista dal suo cinema classico. Intimo. 4 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 13 ottobre 2010 4:16

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G@me, di Isaka Satoshi, con Fujiki Naohito, Ishibashi Ryo, Izam, Nakama Yukie, Uzaki Ryudo. Un pubblicitario vede un suo grosso progetto andare in fumo in seguito alle reticenze di un grande e potente uomo d'affari. Ne conosce la figlia, in rapporti burrascosi col padre, e insieme a lei organizza il finto rapimento della stessa, richiedendo un cospicuo riscatto che sarà diviso poi tra i due. Ma qualcosa non va come previsto. Thriller "moderno", che si giostra senza troppi problemi tra la ricerca di una pulizia e decoro estetico e un susseguirsi di colpi di scena, che nell'ultima mezzora sembrano addirittura strabordare fuori dal vaso. Nonostante il vero finale sia troppo tirato per le lunghe, la miscela è adatta per una serata di puro intrattenimento e di intuizioni mentali, con tanto di platonica love story (a tal proposito, da segnalare la maliarda bellezza di Nakama Yukie), ma non sarà certo ricordato ai posteri. Funzionale. Voto 3 / 5


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Inviato il 13 ottobre 2010 23:12

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Windstruck, di Kwak Jae-young, con Jeon Ji-hyun, Jang Hyuk, Kim Su-ro, Lee Ki-woo. Lei, esuberante poliziotta, lui tranquillo professore. Si incontrano per un caso "fortuito" e si innamorano. Ma una tragedia è destinata a separarli... Il regista di My sassy girl ("citato" nel finale) regala una commedia divertente e romantica, divisa tra una prima parte ricca di gag esilaranti e una seconda malinconica e più portata al dolore della perdita, senza dimenticare però mai la tenerezza con cui accompagnare i personaggi. Windstuck è un film leggero, ricco di citazioni cinematografiche da ogni dove, che non mancherà di suscitare forti emozioni negli spettatori più sensibili. Se la tematica appare forse più adatta a un pubblico femminile, la presenza della bella e brava Jeon Ji-hyun farà piacere anche all'altro sesso. Rimane comunque un fulgido esempio, ben lontano dai classici clichè hollywoodiani odierni, di come realizzare un film divertente e anche toccante non fine a se stesso. Fresco. Voto 3.5 / 5


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sharingan
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Inviato il 13 ottobre 2010 23:48

Scontro tra Titani di Louis Leterrier con Sam Worthington, Liam Neeson, Ralph Fiennes, Gemma Arterton

A causa di un'eresia compiuta dagli abitanti di Argo,Ade convince Zeus a scatenare contro la città il Kraken, per ricordare agli umani chi comanda davvero. L'unico modo che gli abitanti hanno per sfuggire a questa sorte è sacrificare Andromeda, figlia del re di Argo. Ma Perseo, figlio di Zeus e di una mortale, si opporrà e insieme a un pugno di valorosi combattenti si recherà dalla Streghe dello Stige, le uniche che conoscono il modo per uccidere il Kraken. Debole trasposizione cinematografica del mito di Perseo, che regge poco su vari fronti e si salva soltanto su uno. L'unico pregio è fornito da tutto il comparto visivo e sonoro, dalle imponenti scenografie ai costumi, dal trucco alle musiche, ma soprattutto gli effetti speciali sono particolarmente convincenti e utili a dare al film quel tono epico che dovrebbe avere. Ma qui finisce tutto il bello. I personaggi sono iper-stereotipati, dal carisma inesistente, spesso fuori parte e talvolta anche decisamente stupidi. Mi viene in mente in particolar modo un frangente del film, quando ad alcuni di loro viene detto di fare in un determinato modo e subito dopo si comportano nella maniera opposta. Al di là dei personaggi anche gli attori sembrano poco convincenti nei ruoli, a partire dal monofacciale Worthington fino al veterano Neeson (forse alla sua peggior interpretazione in carriera), incapace di dare un minimo di grandezza e di timore reverenziale a una figura come quella di Zeus, che per ovvie ragioni si immagina potente ed imponente (qui sembra addirittura un po' scemo). A tutto questo si aggiunga che il film vale pochino anche come intrattenimento d'azione, anche perchè la vicenda di base appare già di per sè poco interessante. VOTO: 2/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
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Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
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Inviato il 14 ottobre 2010 21:41

Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci con Tomas Milian, Irene Papas, Florinda Bolkan, Barbara Bouchet

Nell'immaginario paese lucano di Accendura, un misterioso omicida semina il panico uccidendo innocenti bambini. La vicenda coinvolgerà un variegato e variopinto universo di personaggi, tra cui un giornalista, il parroco del paese, una ricca donna, una fattucchiera, un malato di mente, una bambina sordomuta, il maresciallo dei carabinieri, etc... Altra piccola perla del cinema "nascosto" italiano, questo thriller di Fulci è stato a lungo sottovalutato e criticato sia per le tematiche morbose che coinvolgono dei minori, sia per una scena sessualmente troppo allusiva a causa della quale il regista è stato addirittura processato. L'aspetto giallo della trama, comunque interessante, fa però da contorno alla superba descrizione umana del paese di Accendura, simbolo di un'umanità bigotta e retrograda che continua ad esistere nell'Italia post-boom economico. In questo sperduto luogo dell'Italia profonda tutto è ritualizzato e non sempre è necessario parlare per esprimere un concetto poichè gli abitanti sono depositari di un bagaglio di conoscenze "ancestrali" contro le quali i forestieri vanno a sbattere inesorabilmente. Ma è soprattutto la violenza qui a mantenere un certo valore primordiale e viene utilizzata più volte dalle persone, senza alcun senso di colpa, quasi fosse uno dei tanti rituali sui quali si fonda la vita dei paese. Regia intelligente, ottima fotografia, egregia le musiche e il sonoro, più che soddisfacente la recitazione. Indubbiamente un film sorprendente. VOTO: 4/5

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

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Inviato il 16 ottobre 2010 10:46

The Town di Ben Affleck con Ben Affleck, Rebecca Hall, Jon Hamm, Jeremy Renner

Charlestown, quartiere di Boston. Il film si apre con una rapina in banca compiuta da quattro banditi mascherati, capeggiati dal ladro Doug MacRay (Ben Affleck) al termine della quale, come garanzia di successo, prendono in ostaggio un'impiegata (Rebecca Hall) rilasciandola dopo poco tempo. Per assicurarsi che la donna non abbia visto nulla di compromettente, MacRay stringe con lei un rapporto intimo finendo però per innamorarsene. Mantenere questa doppia identità di bravo ragazzo innamorato e bandito criminale diverrà per lui sempre più insostenibile. Dopo l'ottimo esordio di "Gone Baby Gone", Affleck conferma il proprio talento dietro la macchina da presa con un gangster movie solido e tradizionale ma di sicuro impatto. L'aspetto forse migliore è la scelta e direzione degli attori, utilizzati spesso con parsimonia ma tutti con qualcosa di significativo da fare e da dire nell'ambito della vicenda. Anche alcune scelte che parrebbero stonate (per esempio Blake Lively, cioè la Serena Van Der Woodsen del serial TV "Gossip Girl") si rilevano tutte funzionali e coerenti con la sceneggiatura, altro grande pezzo forte di Ben Affleck (in questa categoria già premio Oscar per "Will Hunting"), con la quale tiene viva la vicenda dall'inizio alla fine grazie a dialoghi intelligenti e scene che provocano una viva tensione emotiva. VOTO: 4/5


 

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sharingan
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Inviato il 16 ottobre 2010 22:47

Halloween V: la vendetta di Michael Myers di Dominique Othenin-Girard con Donald Pleasence, Danielle Harris, Ellie Cornell, Beau Starr

Sfuggito per l'ennesima volta alla morte e rimasto in stato di coma per un anno, il pluriomicida Michael Myers si risveglia il giorno di Halloween e subito si lancia all'assalto della nipote Jamie, ora in un ospedale psichico per i traumi subiti a causa del folle zio. Come sempre il dottor Loomis proverà a fermare la furia di Michael. Dopo un buon quarto episodio, la saga creata da John Carpenter inciampa in un film meno riuscito, meno pauroso e meno credibile. La storia in sè è forse l'elemento più debole con trovate quasi mai sorprendenti ed innovative e un tentativo di riproporre all'infinito i soliti schemi. Soprattutto colpisce l'atteggiamento di indifferenza di alcuni personaggi verso il pericolo rappresentato da Michael Myers, il redivivo mostro che nella sua lunga carriera è sopravissuto a migliaia di proiettili, incendi e svariate altre armi e pericoli. Dopo tutto questo c'è ancora chi fa fatica a credere alla sua leggenda, chi la prende alla leggera o chi preferisce andare a divertirsi con il proprio ragazzo. Poteva essere credibile nei primi episodi, ma arrivati a questo punto le regole del gioco dovrebbero essere note a tutti e tutti dovrebbero prenderle sul serio, pena la morte (ma si potrebbe obiettare che senza i soliti personaggi idioti un horror non sarebbe un horror). Inoltre anche il dottor Loomis, oramai massimo esperto di Michael Myers, subisce un regresso tra il fanatico e lo stupido tanto che prende rischi e azzardi incomprensibili e pazzeschi, fino a mettere in rischio la vita della piccola Jamie. Nemmeno dal punto di vista dello spavento puro si registrano particolari picchi, con una tensione piuttosto media e ridondante. VOTO: 2,5/5


 

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Blindevil
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Blindevil
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Inviato il 17 ottobre 2010 0:38

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Three, di Kim Ji-woon, Peter Chan, Nimibutr Nonzee, con Kim Hye-su, Jeong Bo-seok, Panjamawat Suwinit, Leon Lai, Eric Tsang, Eugenia Yuan, Li Ting-Fung. Tre diversi episodi dell'orrore. Nel primo un uomo ha delle allucinazioni in seguito alla scomparsa della moglie. Nel secondo delle bambole maledette perseguitano una famiglia thailandese. Nel terzo un poliziotto alla ricerca del figlio si imbatte in un uomo che cerca di riportare in vita la moglie morta da tre anni. Film a episodi che mette insieme tre grandi nomi del cinema orientale. Ciò nonostante a convincere sono soltanto il primo e l'ultimo episodio, mentre il secondo di Nonzee è davvero dimenticabile, se non a tratti addirrittura ridicolo, sia per messa in scena che per recitazione. Kim Ji-woon dipinge un'inquieto disagio dell'anima che sfocia in un colpo di scena finale intenso e potente, per una visione profonda. Stupendo invece l'episodio di Peter Chan, ossessivo, intriso di una speranza ostinata e abilmente oscillante tra classici stereotipi dell'horror d'Oriente e una vena intimista di grande commozione. Corrente alternata. Voto 3.5 / 5


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Guardiano della notte
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Inviato il 17 ottobre 2010 0:46

Ho appena finito di vedere "Blade Runner", nella versione Director's Cut del 1992.

Girato da Ridley Scott e basato sul racconto "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" di Philip K. Dick, il film è ambientato in una Los Angeles distopica, nel 2019. La tecnologia genetica ha permesso da tempo la creazione di replicanti, del tutto identici agli umani ma superiori sotto molti aspetti. I replicanti sono però diventati fuorilegge e il compito di quelli come Deckard, il compito dei Blade Runner, è rintracciarli ed eliminarli. Quando un gruppo di 6 replicanti, guidati dal carismatico Roy Batty, arriva in città, dove ha sede la Tyrell Corporation che produce i replicanti, Deckard viene costretto a tornare in pista.

Uno dei capolavori del cinema di tutti i tempi, nonchè pietra miliare del genere fantascientifico, il film si caratterizza per un'ambientazione superba, dark e noir allo stesso tempo, fantascientifica eppure anche deliziosamente retrò per certi versi, senza contare alcune anticipazioni di quello che sarebbe poi diventato il cyberpunk. La musica crea un accompagnamento assolutamente perfetto al film, mescolando sintetizzatori con melodie classiche: memorabili il tema del film (che chiunque avrà sentito almeno una volta in vita sua), il "Love Theme" di Deckard e l'accompagnamento della scena d'apertura del film.

I personaggi sono resi in maniera assolutamente superba, soprattutto Deckard e Roy (ma Rachel e Pris sono di poco indietro): la scena del confronto finale tra Roy e Deckard è una delle migliori mai viste e il monologo di Roy è entrato meritatamente nella storia del cinema. La trama riesce ad essere profonda senza essere ingarbugliata, ma bisogna sempre tenere presente quale versione del film si sta guardando, visto che sono state rilasciate ben 7 versioni del film, ognuna con particolari diversi. Le tre principali sono la International Cut del 1982 (quella classica), la Director's Cut del 1992 (con scene aggiuntive che danno un senso totalmente diverso al film ed un finale cambiato) e la Final Cut del 2007 (ancora più elaborata e migliore di quella del 1992).

E' un film che ha plasmato il genere, nonchè dato vita al saccheggio delle opere di Dick da parte di Hollywood. Pur non avendo avuto un grande successo di botteghino negli USA, è a tutt'oggi considerato un cult.

In definitiva, un capolavoro del cinema, da consigliare a chiunque ami i grandi film. Nella videoteca degli amanti della fantascienza, è praticamente obbligatorio.

 

PS: ora devo assolutamente vedere la Final Cut. Ho appena scoperto che esiste anche un cofanetto in edizione limitata che contiene le 5 principali versioni del film, più scene tagliate di vario tipo e altri gadget. Vedrò se si riesce a trovare in giro: nel caso, sarà mio.


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satan_shark
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satan_shark
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Inviato il 17 ottobre 2010 1:37

Lo trovi per pochi euro in versione Blu Ray a 1080p e ne vale la pena.

Purtroppo nella Final Cut manca il finale col volo dell'aquila.


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