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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Inviato il 29 agosto 2010 4:39

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Legend of the Taira Clan, di Kenji Mizoguchi, con Hayashi Narutoshi, Ichikawa Raizô, Ishiguro Tatsuya, Kogure Michiyo, Kôno Akitake, Kuga Yoshiko. Kyoto, 1137. L'impero è diviso in due fazioni: i monaci guerrieri, e i nobili guidati dall'imperatore Toba. I samurai, da sempre messi in secondo piano e costretti a diverse umiliazioni, sono pronti a prendersi la loro rivincita dopo l'ennesimo sopruso, guidati dal clan dei Taira. Mizoguchi ci racconta un'altra storia dal sapore epico ponendo l'accento sulla psicologia dei personaggi, e lasciando da parte la componente d'azione. Ciò nonostante ne esce nuovamente un grande film del Maestro, tra i più sottovalutati. Messa in scena di grande fascino visivo, buona ricostruzione storica e interpretazioni convincenti ci regalano un ennesimo affresco della storia del Giappone intenso e fascinoso. Maestoso. Voto 4 / 5


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Inviato il 29 agosto 2010 5:27

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La jetée, di Chris Marker. Con Hélène Chatelain, Davos Hanich, Jacques Ledoux. Dopo lo scoppio della terza guerra mondiale, Parigi è completamente distrutta. Nei sotterranei della città, un gruppo di scienziati conduce degli esperimenti su alcuni sopravvissuti, cercando di comunicare con il passato e il futuro affinchè siano di aiuto in qualche modo al presente. La jetéè è una perla del Cinema d'avanguardia, un non-film, fatto di immagini fisse che si susseguono tra loro, con un fascino inquietante e morboso che attanaglia per tutta la sua breve durata, accompagnate da una voce narrante. La storia, affascinante, gioca sul tema dei viaggi temporali, e il finale è l'ennesima dichiarazione di come il tempo sia immutabile, e niente possa cambiarne il corso. Terry Gilliam vi si è ispirato per il suo L'esercito delle dodici scimmie. Geniale. Voto 4.5 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 29 agosto 2010 8:51

Jennifer's Body di Karyn Kusama con Megan Fox, Amanda Seyfried, Johnny Simmons, Adam Brody

Jennifer, ragazza bellissima e disinibita, si reca ad un concerto con l'amica Needy con l'obiettivo di portarsi a letto il leader di una rock band. In seguito ad un incendio che distrugge il locale dove si trovavano, Jennifer fugge con i musicisti ma si presenterà all'amica totalmente diversa, piena di sangue, con un aspetto demoniaco e con uno strano liquido nero che le esce dalla bocca. Cosa le è successo? Commedia-horror-adolescenziale grottesca (una specie di anti-Twilight), quasi ingiudicabile a causa dell'alternanza di momenti interessanti e positivi, con altri meno efficaci e talvolta un po' trash. Meglio la prima parte, più leggera e divertente, che la seconda dove prevale il dramma e che a tratti diventa confusionaria. Il film non ha avuto una buona accoglienza da parte della stampa, anche se trovo che le critiche siano state esagerate soprattutto quelle rivolte a Megan Fox che, pur non essendo esattamente Jodie Foster, se la cava sufficientemente bene in un ruolo che sembra cucito apposta per lei. Probabile che tra 10-15 anni diventi un film cult. VOTO: 3/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 29 agosto 2010 14:24

Drag Me to Hell di Sam Raimi con Alison Lohman, Justin Long, Lorna Raver, David Paymer

Per ottenere una promozione in un istituto di credito, la giovane Christine nega ad un'anziana zingara la proroga di un prestito senza la quale perderà la propria casa. Christine viene così maledetta dalla gitana e subito intorno a lei si verificheranno strani eventi. Dopo gli anni di Spider-Man, Raimi torna alle origini con un film horror non particolarmente brillante che inizia bene, continua con una parte centrale ripetitiva e monotona e conclude con un finale telefonatissimo e prevedibile. Il pezzo forte è il personaggio della zingara effettivamente inquietante e spaventoso al posto giusto, un villain di un certo spessore insomma, ma è l'unico elemento significativo. Trama scontata e ripetitiva, effetti speciali addirittura brutti e una mediocrità generale che pervade ogni aspetto della pellicola. La firma di Raimi ha probabilmente permesso al film di guadagnare l'altrimenti inspiegabile consenso della critica e dei fans. VOTO: 2,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 29 agosto 2010 21:22

Exam di Stuart Hazeldine con Adar Beck, Gemma Chan, Nathalie Cox, John Lloyd Fillingham

Otto persone partecipano ad un esame per accedere a un posto di prestigio in un'importante multinazionale. La prova si svolge in una stanza spoglia con otto tavoli, otto matite e otto fogli numerati per ognuno di loro e con una guardia armata che sorveglia immobile e silente. Un esaminatore spiega le regole del test e così la gara ha inizio. Ma quella che sarebbe solo un'innocua selezione di candidati diventa una vera e propria guerra psicologica (e non solo), una guerra dalla quale uno solo ne uscirà vincitore.... Film inglese scritto e diretto da un esordiente che stupisce subito per l'efficacia narrativa ed emotiva combinata con l'estrema semplicità della realizzazione. Tutto si svolge in un'unica stanza e tutto verte sulla perfetta sceneggiatura che crea un meccanismo preciso e impeccabile capace di generare una tensione costante e di tenere sempre la mente impegnata. I personaggi sono tutti ben tratteggiati, ognuno diverso dall'altro ma soprattutto viene data grande importanza alle relazioni tra di loro che sono molteplici e variabili nel corso del tempo; al'inizio i protagonisti sono otto estranei, poi diventano quasi un gruppo ma il gruppo poi si sfalda e nascono così nuovi sottogruppi, mai stabili, mai fissi. E poi in sottofondo una tematica non banale: cosa si è disposti a fare per raggiungere un obiettivo? Quali sono i limiti che ci impone la nostra morale? Capolavoro (a sorpresa). VOTO: 5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 29 agosto 2010 22:09

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Celebrity, di Woody Allen. Con Joe Mantegna, Kenneth Branagh, Melanie Griffith, Judy Davis, Leonardo DiCaprio, Charlize Theron, Winona Ryder, Famke Janssen, Hank Azaria. La storia di undici personaggi al picco della celebrità. Le attenzioni si concentrano soprattutto su un giornalista, in crisi con la moglie. Allen, al nono film in cui si "limita" solo a dirigere, regala una commedia ironica e "crudele" sul mondo della ricchezza e della fama. Crisi di nervi, perversioni, tradimenti all'ordine del giorno per personaggi sulla bocca di tutti, tramite i quali Allen vuole mostrare il decadimento morale della società attuale, troppo pronta a costruire dei che si rivelano tutto fuorchè perfetti. Branagh, protagonista principale, è bravissimo nel ergersi ad alter-ego del regista, dandogli però una sua personalità e non limitandosi passivamente alla semplice fotocopia. Strepitosi camei, su cui spiccano quelli di Di Caprio e di una sensualissima Ryder. Irriverente. Voto 4 / 5


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Inviato il 30 agosto 2010 5:40

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The moon warriors, di Sammo Hung, con Andy Lau, Anita Mui, Maggie Cheung, Kenny Bee, Kelvin Wong. L'imperatore è in fuga dal fratello minore che ne ha preso il posto con la forza. In viaggio con lui la bella Mo Shin-yee, infatuata di lui ma con un segreto da nascondere. Devono raggiungere il fedele Lord Lanling, di cui la figlia Moon è promessa sposa del sovrano. Nel tragitto ricevono l'aiuto del pescatore Fei, che durante una rocambolesca fuga finirà per innamorarsi proprio di Moon. Un wuxia dalle atmosfere fiabesche, equamente diviso tra un'ispirata componente action (con splendide coreografie) e un velato umorismo. In mezzo al triangolo (quadrato?) amoroso, fa capolino anche un eco ecologista attraverso la figura dell'orca "amica" di Andy Lau, presenza insolita ma senza dubbio azzeccata nell'incanalare in sè l'essenza della Natura. Suggestivo. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 31 agosto 2010 17:58

Saw VI - Credi in lui di Kevin Greutert con Shawnee Smith, Tobin Bell, Tanedra Howard, Costas Mandylor

Giunto al suo sesto capitolo la saga horror dell'Enigmista fa un passo indietro rispetto al capitolo precedente, in cui sembrava di vedere una piccola rinascita in confronto a tutti i film precedenti dal terzo in poi. Così il sesto è forse quello meno coinvolgente e quello più confuso in assoluto. I vari stratagemmi di uccisione sono ormai sempre gli stessi e vengono riproposti in sequenza l'uno dopo l'altro, finchè giunge una sorta di saturazione e le varie morti non appaiono più così intollerabili ma bensì noiose e ridondanti. Sempre per questo motivo diventa arduo cogliere i flashback riferiti a precedenti episodi della saga in cui compaiono personaggi e vecchie vittime dell'Enigmista (a meno che non si è degli appassionati veri e propri), figure ormai spersonalizzate e diluite nell'infinita sequenza di morte. Assassini e assassinati, vittime e carnefici si confondono di continuo e senza per altro contribuire a rendere l'intreccio più interessante. A corredo del tutto l'ingombrante presenza di un personaggio ormai morto da tempo ma che continua a comparire e filosofeggiare in improbabili video, quasi come se tutto fosse ancora diretto da lui dall'Aldilà. E' un sistema che andava bene per uno o due episodi ma che ora ha francamente stancato. Emerge anche un tono più marcatamente anticapitalistico del solito, che in sè non sarebbe nulla di scandaloso ma che inserito in questo contesto appesantisce ancor di più la trama. VOTO: 2/5


 

« I met a traveller from an antique land
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Inviato il 01 settembre 2010 1:02

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Shrek...e vissero felici e contenti, di Mike Mitchell con Mike Meyers, Eddie Murphy, Cameron Diaz, e Antonio Banderas.

Quarto ed ultimo (presumibilmente) episodio della spassosa saga dell'Orco Verde più amato dagli umani!

Stavolta si ricomincia tutto d'accapo. In seguito allo stress causato dalla vita coniugale e l'irruenza di Ciuchino e Gatto, Shrek decide di fare un patto col "diavolo" nelle vesti del folletto Tremolino. Il folletto propone a Shrek un patto, scambiare un giorno qualsiasi della sua vita passata, un giorno che neppure ricorda, in cambio di un giorno in cui l'orco torna ad essere temuto da tutti com'era in passato.

Shrek torna così ad essere l'orco terrificante di un tempo, ma qualcosa è cambiato, il Folletto Tremolino ha cancellato il giorno della nascita di Shrek cosicchè l'orco non è mai nato e non ha mai liberato Fiona costringendo il Re e la Regina a firmare un altro patto con Tremolino: la liberazione di Fiona in cambio del Regno di Molto Molto Lontano.

Da queste premesse parte una sorta di mondo al contrario in cui Shrek non esiste, Ciuchino è uno schiavo, Fiona è il capo degli orchi che si ribellano a Tremolino e Gatto è oltremodo sovrappeso!!

Nonostante la trama sia semplice e lineare per esser fruita dai più piccini non mancano numerose esilaranti citazioni sia delle fiabe classiche che della cinematografia moderna. Degne di nota sono la corsa sulle scope volanti che si rifà alle partite di Quidditch di Harry Potter, l'Omino di Marzapane che combatte in un'arena contro dei biscotti a forma di animali che si rifà al Gladiatore di Ridley Scott, le movenze del Gatto che imitano Garfield e la presenza del Pifferaio Magico in grado di ammaestrare qualsiasi cosa persino i calzini di Tremolino!

Una volta finito il film ci vien voglia di dire: Ancora, ancora, ancora perchè non si è mai domi delle esilaranti trovate.

 

Voto: 4/5


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Inviato il 01 settembre 2010 1:20

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The banquet, di Xiaogang Feng. Con You Ge, Xiaoming Huang, Jingwu Ma, Daniel Wu, Zhang Ziyi, Xun Zhou. Il principe Wu Lian, che aveva una relazione con Wan la donna che diverrà sposa di suo padre, sceglie di andare in esilio. Quando l'Imperatore viene assassinato dal fratello, che ne usurpa il trono e sceglie Wan come sua compagna, Wu Lian torna a palazzo dopo essere sfuggito ai sicari del nuovo regnante, timoroso che l'erede tornasse in cerca di vendetta. Rivisitazione dell'Amleto di Shakespeare in salsa wuxia. Il film di Xiaogang Feng, dopo un promettente inizio, si perde quasi completamente nell'apparenza lasciando da parte l'anima del racconto, che risulta sin troppo statico e privo di emozione. Non mancano scene spettacolari, coreografie eccelse, costumi e ambientazioni vivisivamente splendide, ma la regia sembra quasi compiaciuta, più attenta ai dettagli che all'essenza. Il cast è comunque di buon livello, e la bella Zhang Ziyi è come sempre incantevole. Perso per strada. Voto 2.5 / 5


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Inviato il 01 settembre 2010 3:23

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I cinque segreti del deserto, di di Billy Wilder. Con Franchot Tone, Akim Tamiroff, Peter van Eyck, Anne Baxter, Eric von Stroheim, Fortunio Bonanova. Un soldati inglese, disperso e stremato dopo la sconfitta a Tobruk, viene scambiato dai tedeschi per un loro agente infiltrato. Con l'aiuto di un albergatore e una bella cameriera, riuscirà ad avvisare gli Alleati dei piani dei nazisti. Il secondo film di Wilder è un concentrato di suspence e dramma, con un azzeccato retrogusto da commedia. Personaggi "tagliati" con l'accetta, ma questo è più che normale per un film uscito quando la seconda guerra mondiale era ancora in corso. Ciò nonostante, la retorica pur presente non è eccessiva, ed è messa in secondo piano rispetto all'avvincente storia e ai caratteri dei personaggi. Ottimo von Stroheim. Soddisfacente. Voto 3 / 5


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Inviato il 01 settembre 2010 5:26

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I racconti della luna pallida d'agosto, di Kenji Mizoguchi. Con Machiko Kyô, Masayuki Mori, Tanaka Kinuyo, Sakae Ozawa, Mito Mitsuko. Giappone, XVI secolo. Durante la guerra civile, due fratelli abbandonano le mogli, uno per il sogno di diventare samurai, l'altro per la brama di ricchezza. Le conseguenze saranno tragiche. Mizoguchi firma un altro dei suoi Capolavori, con la storia (tratta da due racconti di Akinaru Ueda) di due uomini intenti a realizzare i propri sogni, dimenticando ciò che è veramente importante nella vita. Girato con la tecnica del piano sequenza, interpretato magistralmente, è un racconto morale che fulmina per il suo svolgimento circolare, tale che l'inquadratura iniziale e finale collimano per immagini, come se il Mondo, immobile, stia a guardare le vicende dei viventi. Giocato sui rapporti umani, sulla sofferenza della solitudine, sul dolore dell'abbandono e sul rimorso della colpa, non lesina di sviluppi da ghost story nella parte centrale e nel toccante ed intenso epilogo. Ancora una volta la condizione della donna è mostrata in tutta la sua crudeltà, e sono proprio loro le basi solide che riportano i compagni alle difficoltà della vita, nonchè le più colpite letteralmente dalla tragedia. Meraviglioso. Voto 5 / 5


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Inviato il 01 settembre 2010 23:38

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L'aquila solitaria, di Billy Wilder. Con James Stewart, Murray Hamilton, Bartlett Robinson, Carleton Young, Marc Connelly. Charles Lindbergh, fino ad allora semplice pilota di aerei postali, decide di tentare il primo viaggio transoceanico ed entrare così nella storia. Ispirato al libro biografico dello stesso Lindbergh, il film di Wilder è forse il più canonico del regista, che si limita a "raccontare", con classe e perizia, un'impresa dal sapore eroico, di un uomo che sfida i propri limiti. Tramite flashback, divertenti espedienti (la mosca all'interno del velivolo, unico compagno di viaggio) e grazie a un'ottima prova del sempre ligio Stewart, le quasi due ora trascorrono senza troppa pesantezza. Corretto. Voto 3 / 5


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Inviato il 02 settembre 2010 5:09

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Haxan - La stregoneria attraverso i secoli, di Benjamin Christensen. Con Benjamin Christensen, Maren Pedersen, K. Winther. Attraverso documenti storici e una parte filmica di alto livello, nel 1922 Christensen gira quest'Opera sul mondo della Stregoneria, dal sapore fortemente anticlericale e con diverse strizzatine d'occhio al Cinema d'orrore del tempo e condita da guizzanti spunti comici. La parte di finzione, per quanto collegata, a quanto detto dall'autore negli intertitoli, a fatti realmente accaduti nel passato, è realizzata splendidamente, con make-up e costumi di grande effetto che riescono a inquietare ancor oggi nonostante sia trascorso quasi un secolo. Strepitoso lo stesso regista nei panni, divertiti e sghignazzanti, di un "simpatico" Satana tentatore. Gustoso. Voto 4 / 5


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Eddard Seaworth
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Inviato il 02 settembre 2010 7:04

Breaker Morant - esecuzione di un eroe cion Edward Woodwards. Sul finire della guerra anglo-boera, un sergente inglese veterano del reggimento dei Bushmill Rangers, composto quasi interamente di volontari australiani esegue l'ordine non scritto di fucilare i prigionieri boeri, senza processo, dopo che il suo superiore/cognato è caduto in un'imboscata ed è stato torturato a morte.

Per ordine di Lord Kitchener, comandante supremo dlle forze britanniche in Africa e preoccupato di trovare una rapida conclusione ad una guerra in cui l'Inghilterra sta facendo una pessima figura, il sergente Morant (soprannominato "breaker", domatore, per la sua abilità con i cavalli) e due suoi diretti collaboratori vengono trascinati in un processo-farsa in cui, a dispetto dell'inattesa capacità dell'avvocato difensore (scelto dai superiori perché non si è mai occupato di crimini da corte marziale) e del verdetto di assoluzione di due dei cinque giudici, i tre vengono condannati a morte per ragion di stato - pena commutata nei lavori forzati per il più giovane.

Un film dove, contrariamente a quanto ci si può aspettare, non compaiono i grandiosi paesagi del sud Africa, e l'azione violenta e trascinante non esiste: quasi tutte le azioni, fatta eccezione per i flashback, si svolgono tra l'aula del tribunale, le celle dei prigionieri e la stanza di lord Kitchener. Predominano i dialoghi, le introspezioni, gli spaccati psicologici dei protagonisti.

voto: 4/5


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