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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Inviato il 19 settembre 2010 22:35

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Moon child, di Takahisa Zeze, con Gackt Camui, Hyde, Zeny Kwok, Etsushi Toyokawa, Lee-Hom Wang, Taro Yamamoto. Nel 2014, in un Giappone in preda a una gravissima crisi economica, un bambino fa amicizia con un vampiro. Anni dopo i due saranno coinvolti in una lotta tra gang in cui gli amici d'infanzia si troveranno su opposte barricate. Interpretato, discretamente, da due famosi j-rockers, il film di Takahisa gioca tutto su atmosfere malinconiche sull'importanza dei legami che il tempo tende a corrompere inevitabilmente. Aggiungendo la tematica "fantastica" del vampirismo e, quindi, dell'immortalità, ciò assume un valore ancora più importante e fondamentale, proponendo anche scene d'azione rocambolesche e divertenti. Niente di trascendentale, ma un prodotto che non si fa disprezzare per quanto imperfetto. Godibile. Voto 3 / 5


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Inviato il 19 settembre 2010 22:45

Il ragazzo di campagna di Castellano e Pipolo con Renato Pozzetto, Donna Osterbuhr, Clara Colosimo, Massimo Boldi

Artemio è un ragazzo della campagna lombarda che trascorre la vita tranquillo con la madre, gli anziani del posto, il canto dei galli, etc.... Un giorno decide di dare una svolta alla sua vita trasferendosi a Milano e avventurandosi alla ricerca di un lavoro e di una nuova esistenza. Incontrerà numerose difficoltà. Un classico della commedia italiana che stupisce per la sobrietà e semplicità, contrapposta alla deriva pecoreccia e volgare dei cinepanettoni moderni. Certo anche qui non mancano del tutto trovate da "basso ventre" ma sono comunque distillate con misura e senza eccessi esagerati. Probabilmente è un film che soffre un po' gli anni che porta, che al giorno d'oggi non riesce del tutto a divertire, ma che tutto sommato porta un certo buonumore e con attori comici di livello, tra cui l'impeccabile Pozzetto e anche lo stesso Boldi impegnato in una piccola ma gustosa parte. VOTO: 3/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 20 settembre 2010 1:04

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Miyamoto Musashi, di Kenji Mizoguchi. Con Chojuro Kawarazaki, Ganemon Nakamura, Kinuyo Tanaka, Kigoro Ikushima. Fratello e sorella chiedono di essere addestrati all'arte della spada da Musashi, nobile guerriero, per vendicare la morte del padre. Alla fine Musashi dovrà sfidare a duello Kojiro, colpevole dell'omicidio del suo giovane allievo. Un Mizoguchi minore, ma comunque godibile. Una storia di onore e lealtà sull'arte del combattimento, sull'onore da difendere e sul senso della vendetta. Lo scontro finale, su un'isola desertà, è da ricordare. Ferrato. Voto 3 / 5


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Inviato il 20 settembre 2010 5:31

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Yi Yi...e uno...e due, di Edward Yang. Con Elaine Jin, Nien-Jen Wu, Issey Ogata, Kelly Lee. La storia di una famiglia cinese media, osservata dai diversi punti di vista dei componenti. Dal marito in crisi lavorativa e che ritrova dopo molti anni il primo amore, alla moglie che soffre per la madre finita in coma, alla figlia adolescente alle prese con le prime relazioni, e infine al figlio più piccolo, dileggiato dai compagni ma con una passione per la fotografia. E' incredibile come le circa tre ore dell'ultimo film di Yang (prima della morte) volino come niente, tanto che se ne vorrebbero almeno altrettante. E' infatti una sorta di magia che ci fa affezionare ai protagonisti e ai loro problemi, forse perchè figli di una realtà come tante con la quale è facile immedismarsi, nonostante le ovvie differenze culturali. Ma gli amori, i dolori, le prime delusioni e la ricerca di quella felicità da tutti bramata sono valori universali che risaltano magistralmente da questo racconto familiare intenso e profondo. Un'Opera da vedere e rivedere. Limpido. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 20 settembre 2010 7:20

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Futago, di Fung Yuen-Man, con Hisako Shirata, Tony Ho Wah-Chiu, Emily Kwan Bo-Wai, Samuel Pang King-Chi. Una misteriosa ragazza arriva all'hotel dove alloggiava la sorella gemella, che però sembra sparita nel nulla. Anche un poliziotto si mette a indagare, mentre i residenti dell'hotel sembrano avere qualcosa da nascondere. Classico horror con spirito vendicativo annesso, che cerca delle soluzioni "nuove", ma finisce per risollevarsi solo nei minuti finali. In mezzo, oltre a dei momenti confusi, succede poco o nulla, nonostante una buona regia che mantiene alto il filo della tensione e ad un'eccellente fotografia. Ottima la protagonista, dallo sguardo davvero inquietante. Per i patiti del genere. Voto 2.5 / 5


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Inviato il 21 settembre 2010 3:52

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Gozu, di Takashi Miike, con Hideki Sone, Sho Aikawa, Kimika Yoshino, Shohei Hino. Ozaki è uno yakuza che sta manifestando problemi mentali e perciò deve essere fatto fuori per non nuocere al clan. Il compito viene delegato a Minami, fratello di sangue di Ozaki. Ma giunto in una cittadina sperduta, Minami perde le tracce di Ozaki, solo per poi ritrovarlo nelle vesti di un'affascinante ragazza. Delirio, ossessione, simbolismi: Gozu è un ennesimo parto malato e geniale di Miike. Un film potente, con scene di vero e proprio culto (il demone vitello, il latte mammario o lo splendido, inquietante e "masturbante" finale). Da comprendere, capire e assaporare in ogni suo più flebile alito di follia e sregolatezza, in un viaggio della mente onirico e suadente, dai molteplici significati. Irrefrenabile. Voto 4 / 5


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Inviato il 21 settembre 2010 6:19

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Maborosi, di Koreeda Hirokazu, con Esumi Makiko, Naitô Takashi, Asano Tadanobu, Kashiyama Gohki, Watanabe Naomi, Kiuchi Midori. Una giovane donna, sposata e con un figlio piccolo, perde il marito, apparentemente suicida. Anni dopo, si trasferisce in un'altra città col suo nuovo compagno, ma il ricordo del vecchio amato sembra non abbandonarla. L'esordio di Koreeda, regista Maestro nell'indagare nelle inquietudine dell'animo, nel dolore delle perdite e della strada per continuare ciò nonostante. Con una storia dal forte impatto drammatico, senza mai scadere nella retorica o nelle lacrimi facili, Maborosi è un ritratto malinconico e doloroso di un passato rimpianto, di un amore che continua nonostante la morte e che porta con sè domande che non avranno mai una risposta. Emozioni sempre presenti, sotterranee, che esplodono in scene dal grande impatto emotivo, come nel finale che ha tutta l'aria di un canto di liberazione dai fantasmi della coscienza. Toccante. Voto 4 / 5


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Worthless
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Inviato il 21 settembre 2010 14:07

The Blob

 

Premetto che di fantascienza non ho visto moltissimi film, come genere non mi ha mai interessato più di tanto e a dire il vero non volevo neanche comprarlo, però una volta dentro il negozio dove mi rifornisco di dvd (ormai ho legato con i proprietari e quando ci vado chiacchiero per delle ore) mi vede e mi dice "so che tu punti più sull'horror, però questo lo devi avere, tutti dovrebbero aver visto questo film, è un classico della fantascienza", beh dopo qualche chiacchiera mi faccio convincere. Dopo averlo visto devo dire che sinceramente mi sono divertito, ovviamente come concetti è superato, ormai cose del genere fanno solamente sorridere, ma questo non è necessariamente un male. Il film si lascia guardare che è un piacere, la Creatura è oltremodo deliziosa, l'ho trovata davvero adorabile, insomma è il sogno di ogni bambino, mi ha fatto ricordare di quando ero piccolo e giocavo con Batman e quella cosa gelatinosa. Per quanto riguarda i personaggi mi son sembrati abbastanza, anzi direi troppo forse, stereotipati, per il resto a mio avviso è un film godibile ancora oggi, e sento di potervelo consigliare nel caso non l'abbiate visto.

Resident Evil Afterlife

 

 

 

Io solamente perchè non sapevo che fare malgrado i pareri negativi ho deciso di dargli un'opportunità anche se devo dire che nella saga l'unico che mi è piaciuto davvero è stato il primo, e considerando anche questo il punto più basso raggiunto dai quattro film è stato il secondo, che se fatto con un po' di impegno in più sarebbe stato molto meglio, tanto per dirne una Nemesis con quello sguardo da cane bastonato non mi sta bene. Tornando a parlare di Afterlife non mi sono pentito di averlo visto, in fondo sono un amante di quelle adorabili creature chiamate zombie e malgrado non facciano granchè in questo film, ci sono state delle sequenze splendide, in particolare alcune cose mi hanno ricordato un po' "The land of the dead". Il 3D non mi piace più di tanto, e qui non eccelle molto, come tutti coloro che l'hanno visto anche io non posso che concordare sul fatto che hanno abusato troppo del "bullet time", però come ho detto alcune scene mi son piaciute, ovvero lo sfondamento del cancello del carcere e il combattimento contro il tyrant. A modo suo ho apprezzato anche il combattimento finale sulla nave anche se è stato principalmente per la comparsa degli adorabili cani zombie. Tolto questo il film può essere evitato, sia per il prezzo troppo alto (purtroppo con i film in 3d è così) sia perchè non è di certo un film memorabile, forse buono solamente per i fan più sfegatati della saga videoludica in astinenza.

 

ps. L'umbrella ha decisamente buon gusto in fatto di arredamento.


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Inviato il 21 settembre 2010 19:35

Il Ladrone di Pasquale Festa Campanile, con Enrico Montesano, Edvige Fenech, Claudio Cassinelli, Bernadette Lafont, Enzo Robutti, Daniele Vargas.

Il miglior film di Montesano (forse l'unico in cui sfugge alla solita comicità crassa e volgarotta; l'unico film decente di Edvige Fenech, che comunque si spoglia o almeno si mostra generosamente - ma la Fenech è stato il classico prototipo di "attrice" buona solo perché si spogliava; Cassinelli dignitoso nella parte del Cristo eratico e poco comunicativo, e Robutti dà il meglio di sé nel ruolo di romano dominatore.

Caleb (Montesano), il ladrone del film, passa da una disavventura all'altra nella Galilea del 30 d.C., tartassato da soldato sadico e stupido (Robutti), innamorato della prostituta Deborah (Fenech), amante della moglie (Lafont) del governatore romano (Vargas): il suo unico amico è il cane bianco che lo accompagna ovunque. Incrociando ripetutamente Gesù, è convinto che si tratti solo di un volgare truffatore, un ladrone come lui, e tenta inutilmente di emularlo (bellissima la scena in cui prova a camminare sulle acque).

Come da racconto biblico, si riscatterà sulla croce, urlando all'altro ladrone di tacere perché in fondo Gesù non è colpevole di nulla; e quando il Cristo gli promette il paradiso, ringrazia con un commovente "vai avanti tu".

voto 4/5


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Inviato il 21 settembre 2010 22:27

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Graveyard of honor, di Miike Takashi, con Arimori Narimi, Daichi Yoshiyuki, Honda Hirotaro, Inoue Harumi, Ishibashi Renji, Kishitani Goro, Miike Takashi. Un barista salva la vita a un boss della Yakuza, e in questo modo diventa un pezzo grosso dell'organizzazione. Ma è come una scheggia impazzita fuori controllo, e la sua strada sarà costellata di vittime, sia tra i nemici che tra gli amici. Miike dirige il remake di un classico degli Yakuza movie, e realizza un film crudo, violento e disperato, la storia di un uomo senza più anima, il cui unico scopo sembra risiedere nella violenza, che non farà sconti con niente e nessuno. Nichilismo all'ennesima potenza, in questo percorso di rabbia e dolore, droga e cieca vendetta, amore estremo e fedeltà tradite. Strepitoso il protagonista Goro Kishitani, apparentemene "immobile" nel suo fisso sguardo che mostrando il nulla, contiene il tutto. Brutale. Voto 4 / 5


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Inviato il 22 settembre 2010 4:06

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Nobody knows, di Koreeda Hirokazu, con Yagira Yûya, Kitaura Ayu, Kimura Hiei, Shimizu Momoko, Kan Hanae, You, Kushida Kazumi, Okamoto Yukiko. Una madre si trasferisce con i suoi quattro figli in una nuova casa in affitto. Fa credere alla proprietaria di aver soltanto un figlio maschio, nascondendo i due più piccoli nelle valigie e lasciando la sorella maggiore ad attendere in stazione, per evitare problemi condominiali e quindi l'ennesimo sfratto. La donna si trasferisce più volte fuori città per trovare il denario necessario al mantenimento familiare, stando lontana anche per più di un mese. Fino a quando non tornerà affatto, lasciando i piccoli in balia del loro destino. Tratto da una straziante storia vera che commosse il Giappone, il film di Koreeda è un autentico capolavoro di emozioni, capace come pochi di raccontare una storia difficile con una naturalezza e genuinità da applausi. Un Opera che tocca più volte le corde del cuore, in oltre 2 ore e 20 minuti di sensazioni e sofferenza, di tenerezza e crudeltà del destino. Koreeda si erge a osservatore, non esprime giudizi morali sulle scelte della madre, e permette un approccio più sincero e scevro da retoriche di sorta, affidandosi soltanto alle incredibili prove dei piccoli protagonisti (il fratello maggiore è stato l'attore più giovane di sempre premiato al Festival di Cannes). Sublimente amaro. Voto 5 / 5


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Inviato il 22 settembre 2010 14:31

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The big spook war, di Takashi Miike, con Ryunosuke Kamiki, Bunta Sugawara, Chiaki Kuriyama, Kaho Minami, Hiroyuki Miyasako, Mai Takahashi, Masaomi Kondo, Naoto Takenaka. In una festa popolare, un ragazzino viene eletto cavaliere Kirin, figura mitica che secondo la leggenda ha il compito di difendere il mondo reale dai demoni. E' così che con l'aiuto di alcuni improbabili amici Yokai il bambino si oppone a uno spietato demone che sta invadendo Tokyo coi suoi enormi robot. Miike dirige un film per bambini e lo rende godibilissimo per un pubblico di ogni età. Questo grazie a una carica visionaria assolutamente irresistibile, figlia di una fantasia smisurata (le centinaia di spiritelli e mostriciattoli, derivati dai racconti popolari nipponici, brillano per un look ricco di ironia e genialità) che ben si adatta a una storia dal sapore "ambientalista", e non negandosi qualche breve sprazzo, ovviamente scevro di violenza, della sua follia. Eccentrico. Voto 3 / 5


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Inviato il 22 settembre 2010 20:48

GIUSTIZIA PRIVATA....Strepitoso e camaleontico Butler,al quale riescono bene sia i ruoli comici che quelli drammatici...

Clyde Shelton decide di abbandonare la sua professione di ingegnere meccanico della CIA per stare vicino alla sua famiglia. Però una sera due malviventi bussano alla porta lo aggrediscono e davanti ai sui occhi uccidono la moglie e la figlia. Clyde riconosce i due malviventi e li denuncia. Purtroppo il pubblico ministero Nick Rice pur di vincere la causa patteggia una pena più leggera e così il processo non si fa. Clyde si sente tradito dal sistema giudiziario e decide di farsi giustizia da solo vendicandosi non solo dell'uomo che ha concesso la grazia agli assassini ma di tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò....

Sicuramente da vedere...finale un pò "fuori dai tempi" (intesi proprio come orari...) però non banale...voto...a me è piaciuto un sacco dico 8/10...


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Inviato il 23 settembre 2010 3:12

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Hana yori mo naho, di Koreeda Hirokazu, con Okada Junichi, Miyazawa Rie, Furuta Arata, Kunimura Jun, Nakamura Katsuo, Asano Tadanobu, Susumu Terajima. Un samurai è da tempo alla ricerca dell'assassino del padre. La sua abilità nell'arte della spada è però assai scarsa, e così nell'attesa si dedica all'insegnamento della scrittura in un quartiere povero. Si innamora di una giovane vedova, e dovrà scegliere tra la vendetta e l'amore. Kooreda si dedica a una commedia in costume, distaccandosi dal suo stile classico, ma riuscendo comunque a creare la giusta combinazione di momenti drammatici e intensi e parti più distese e divertenti. Non manca il suo "tocco magico", capace di trasmettere i sentimenti e le emozioni con una totale e delicata naturalezza, ma l'atmosfera ariosa, che comunque indaga velatamente sulle differenze di classi nell'era del crepuscolo dei samurai, dona al film tutto un altro sapore. Rilassato. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 23 settembre 2010 5:17

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Suspiria, di Dario Argento. Con Flavio Bucci, Alida Valli, Stefania Casini, Jessica Harper, Miguel Bosè. Aspirante ballerina americana che studia danza a Friburgo, scopre che la scuola è luogo di oscure presenze, che metteranno a rischio la sua vita. Il primo capitolo della trilogia delle Madri di Argento è un thriller travestito da horror che viaggia costantemente sul filo della tensione, puntando più sull'intensità e la resa delle scene di paura e violenza che sulla reale solidità della trama, a dire il vero un pò pasticciata. Complice la colonna sonora dei Goblin, Suspiria però convince e riesce senza troppi problemi nell'obiettivo prefissato, anche se oggi, a oltre trent'anni dall'uscita, è un pò arduo spaventarsi per "così poco". Affascinante la fotografia, che tra luci di ombre e colori riesce a dipingere un contesto davvero inquientante. Incubo. Voto 3 / 5


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