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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Inviato il 05 agosto 2010 2:48

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Il pozzo e il pendolo, di Roger Corman. Con Vincent Price, Barbara Steele, John Kerr, Luana Anders. Nella Spagna del Cinquecento, un nobile, che pensa d'aver sepolto la moglie viva, perde il senno dopo la visita del fratello della donna, giunto per portare omaggio al corpo della sorella. Da un racconto di Poe, un film in costume a sfondo orrorifico intenso e crudele, che beneficia di interpretazioni eccelse e di stampo teatrale, su cui spicca un immenso Vincent Price. Scenografie di gran classe, così come i costumi, fanno di questa storia un affresco inquietante sui mezzi di tortura usati nel Medioevo, e che si rivelano in tutta la loro brutalità nel drammatico epilogo. Conturbante. Voto 3 / 5


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Inviato il 05 agosto 2010 4:35

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La signora di Musashino, di Kenji Mizoguchi, con Kinuyo Tanaka, Yukiko Todoroki, Masayuki Mori, Akihiko Katayama, Sô Yamamura. Verso la fine della guerra, in una Tokyo semi-distrutta dai bombardamenti, Michiko torna a vivere nella casa natale dei genitori con suo marito. Ma il matrimonio è stato combinato, e l'amore non c'è. Le cose poi si complicano quando dalla guerra torna un cugino di cui è sempre stata innamorata. Mizoguchi regala un'altra grande pagina di Cinema, questa volta incentrata su un Giappone prossimo a un'era di cambiamenti, in seguito alla disfatta nelle seconda guerra mondiale. Tra tradizione ed evoluzione assistiamo alla nascita e la morte di un amore sincero ma irrealizzabile, vittima della condizione sociale della donna e della povertà che la ricostruzione comporta. Interpretazioni sublimi, e una storia pura e veicolo di forti emozioni. Grandioso. Voto 5 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 05 agosto 2010 15:43

I Guardiani della Notte, tratto dall'omonimo libro...

La Dama aveva visto i primi venti minuti di film due o tre settimane fa, restandone piuttosto delusa, ma rendendosi conto che c'erano possibilità di miglioramento...

Poi ha visto il libro della trilogia completa (Guardiani della Notte, del Giorno, del Crepuscolo) e ha deciso di ignorare l'impressione non proprio piacevole che le avevano fatto quei primi venti minuti di film, e l'ha comprato...

Ha divorato il primo libro, notando fin dal principio alcune sostanziali differenze col film, ma rendendosi conto che la storia meritava davvero di essere anche vista e non solo letta, per cui è tornata al film...

Ed è ben contenta di aver letto il libro PRIMA di aver visto i restanti 80 minuti della pellicola: nonostante molti cambiamenti (significativi, ma che in fondo riescono a non modificare davvero la trama, per cui tanto valeva non farli), più o meno si narra la prima parte del primo libro, facendo intravedere un personaggio fondamentale nella seconda parte (Maksim), ma senza dare nessuna informazione su di lui (cosa che sarebbe cmq superflua, visto che il film racconta solo un terzo del libro), peccato che il tutto risulti caotico, senza nessuna vera spiegazione, senza consentire allo spettatore di rendersi conto di cosa sta davvero succedendo, di quale sia la storia dietro le azioni girate...

Peccato, poteva esser fatto davvero molto meglio, pur con i cambiamenti e i tagli...

Ora la Dama aspetta di leggere il secondo libro per guardar poi (a suo rischio e pericolo) anche "I Guardiani del Giorno"...

Voto: 2/5


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Inviato il 06 agosto 2010 2:27

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Alice, di Woody Allen. Con Alec Baldwin, Joe Mantegna, Mia Farrow, William Hurt, Judy Davis. Alice ha quarant'anni e crede di avere una vita felice. Le sue certezze crollando quando incomincia una relazione extra-coniugale, che cambia inesorabilmente il suo modo di vedere le cose. Un Allen come sempre furbo e ispirato nella costruzione della storia, ma che qui appare a tratti "spento", creando una commedia discontinua con qualche guizzo interessante ma che non si eleva al livello dei suoi miglior film. Si nota una certa banalità di fondo, fattore solitamente impensabile per Woody, e anche la brava Farrow qui pare sforzarsi per delineare un personaggio sin troppo sopra le righe. Rimangono comunque trovate da commedia alleniana, e l'incontro col "fantasma" Baldwin strappa più di un sorriso. Instabile.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 06 agosto 2010 4:20

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La musica di Gion - A geisha, di Kenji Mizoguchi, con Michiyo Kogure, Ayako Wakao, Seizaburo Kawazu, Eitaro Shindo, Ichiro Sugai, Kanji Koshiba. Una giovane, dopo la morte della madre, va a lavorare in una casa di piacere con un'amica della donna, famosa geisha, che la prende sotto la sua protezione. Ma la vita che si trova davanti non è quello che si aspettava. Mizoguchi e le geishe, Mizoguchi e le donne. Il Maestro ci regala un'altra grande pagina di Cinema, con un racconto intimo, semplice nella sua costruzione narrativa, ma assai ricco di emozioni e risvolti morali. La condizione della donna giapponese, vittima di una società fortemente maschilista, è mostrata in tutta la rassegnazione e impossibilità di cambiare le cose. E di come quel mondo, pur costellato da legami di amicizia sincera, sia dominato inevitabilmente dal dio denaro. Profondo. Voto 4 / 5


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Inviato il 09 agosto 2010 14:24

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Mariti e mogli, di Woody Allen. Con Juliette Lewis, Mia Farrow, Woody Allen, Judy Davis, Liam Neeson, Sydney Pollack. Due coppie di amici, sposate da anni, sull'orlo della separazione, tra intrecci amorosi e nuove avventure alle porte. Un Allen copioso in quanto a gag e situazioni, ricco di dialoghi esilaranti e acuti, con un'analisi del rapporto matrimoniale cinica e irriverente, che mostra pregi ma soprattutto difetti dei legami affettivi duraturi. Un cast di alto livello, cu sui spicca una giovane ma già irresistibile Juliette Lewis. Appetitoso. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 09 agosto 2010 16:25

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Le donne della notte, di Kenji Mizoguchi, con Fusako Maki, Hiroshi Aoyama, Sanae Takasugi, Kinuyo Tanaka. Nel Giappone post-bellico, le difficoltà per le donne nel mondo lavorativo sono ancora più elevate, e vista la povertà dilagante, sempre di più finiscono nel mondo della prostituzione. La storia di due sorelle, amanti dello stesso uomo, che loro malgrado entrano a contatto con questa realtà ai margini. La donna, la prostituzione, l'elemento cardine del Cinema di Mizoguchi in un'Opera sontuosa e potente, una storia di dannati e di dannazione, di lucido sguardo sulla condizione del gentil sesso in un periodo gravoso per l'intero suolo nipponico. Piccole crudeltà, che conducono ad altro dolore, vendette verso quel mondo maschile così spietato nell'ignorare i problemi dell'universo femminile, e nemmeno il finale contagiato da un alito di speranza è poi così liberatorio. Cruciale. Voto 4 / 5


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Inviato il 10 agosto 2010 17:56

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La maledizione dello scorpione di giada, di Woody Allen. Con Woody Allen, Helen Hunt, Dan Aykroyd, Charlize Theron, Brian Markinson. Investigatore di mezz'età, che lavora per un'agenzia di assicurazioni, viene costretto sotto ipnosi da un prestigiatore a commettere dei furti su cui poi sarà lui stesso ad indagare. Stessa sorte tocca a una sua collega con la quale si detestano reciprocamente. Commedia classica di stampo giallo a modo e interpretazione di Woody Allen. Riprendendo gli stilemi classici dei polizieschi / noir della Hollywood d'oro, Allen dirige un film frizzante, comico e ricco di gusto e un'innata classe. Interpretazioni eccelse, ed è un vero spettacolo osservare i frenetici e arguti battibecchi tra lo stesso Allen e una bravissima Helen Hunt. Intelligenza e risate vanno a braccetto in modo pressochè perfetto. Lucido divertimento. Voto 4 / 5


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Inviato il 11 agosto 2010 20:19

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La congiura dei boiardi, di Sergej M. Ejzenstejn. Con Nikolay Ceikasov, Lyudmila Tselikovskaya, Serafina Birman, Andrei Abrikosov. Ivan torna sul trono, ma una congiura per eliminarlo è già in atto, capeggiata da sua zia che spera di eleggere zar suo figlio, il debole nipote di Ivan. Secondo capitolo della trilogia purtroppo incompiuta (a causa della morte del regista) di Ejzenstein sulla figura di Ivan il terribile. Uscito soltanto nel 1958, a oltre dieci anni dalla realizzazione, per una sorta di censura da parte dell'allora governo sovietico, è ricco di rimandi sociali anche all'attualità del tempo, con non pochi rimandi alla figura di Stalin. Stilisticamente si muove sulle orme del primo episodio, sontuoso e potente, scenograficamente stupendo e con una recitazione di prim'ordine. Splendida la fotografia e alcune scelte visive, che aleggiano più volte tra l'epica e l'oscurità. Magnifico. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 11 agosto 2010 22:32

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Dead or alive 2, di Miike Takashi,con Aikawa Sho, Takeuchi Riki, Aota Noriko, Edison Chen, Endo Kenichi, Isayama Hiroko. Due vecchi amici si ritrovano dopo anni, scoprendo di essere entrambi dei killer. Insieme tornano sull'isola dove sono cresciuti per cercare di ricostruire i legami col passato. Il secondo capitolo della saga del "vivo o morto" di Miike è un inno malinconico e folle, che punta molto di più sulle emozioni dei personaggi rispetto al primo episodio. Meno violento ed estremo del classico Miike, è comunque pervaso da una leggiadra e mai invadente dose di follia, qui relegata però in secondo piano rispetto al rapporto d'amicizia che lega i due amici. Visivamente è ricco di scene quasi poetiche, con tanto di ali che spuntano qua e là addosso ai protagonisti, e non a caso il sottotitolo del film è proprio Birds. Finale geniale nella sua simpatica insensatezza. Nostalgico. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 12 agosto 2010 0:17

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Begotten, di Elias Merhige, con Brian Salzberg, Donna Dempsey, Stephen Charles Barry. Un uomo, con indosso una maschera, segregato in una casa nel bosco, si dilania le membra fino ad uccidersi. Poco dopo una donna, prima nascosta, e anch'essa mascherata, comincia a masturbare il cadavere, dal cui seme nasce un figlio deforme. Questo, insieme alla madre, viene torturato da una tribù di uomini incappucciati. Begotten è l'essenza più pura del cinema sperimentale, un'Opera disturbante più per la violenza psicologica che per quella visiva, alla fine "calmata" dall'uso di un bianco e nero sporco e sfuocato, stile film muto. Con cui in comune ha (quasi) anche il sonoro, con dialoghi totalmente assenti, e pochi frusci e rumori affidati ai suoni della natura. Svariate interpretazioni sono state date alla storia, ma verso la fine si scopre un fondo di verità. Dio e Madre natura, la crudeltà degli uomini, i danni che questi compiono oggi giorno verso madre terra, il film di Merhige è tutto fuorchè fine a se stesso, ma è un esempio crudele e visionario di come si possa trasmettere significati più profondi attraverso le immagini, splendide nella loro brutalità, che assumono a percorsi interpretativi che spremono l'amina e la ragione. Folgorante. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 12 agosto 2010 16:04

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The enchanting shadow, di Li Han-hsiang, con Chao Lei, Betty Loh Ti, Yeung Chi Ying, Lee Kwan, Fung Ngai, Su Chiang. Giovane esattore, non trovando alloggio nella cittadina dove è appena arrivato, si reca per la notte a un vicino tempio che si dice infestato dagli spettri. Qui conosce un eroico condottiero e una bellissima ragazza che dipinge e recita poesie alla luna. Assai simile alla più recente trilogia di Storia di fantasmi cinesi, ma realizzato molti anni prima, questo piccolo capolavoro di Han-hsiang, candidato anche alla Palma d'Oro nel 1960, è un un racconto poetico e malinconico tra amore e mistero. Un'atmosfera suadente, quasi onirica e fiabesca, che accompagna i suoi protagonisti, su cui spicca la bellezza di di Betty Loh Ti. Pur puntando sul lato melodrammatico, non mancano momenti avvincenti e spettacolari, per una storia dal sapore veramente immortale. Incantato. Voto 4.5 / 5


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sharingan
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Inviato il 12 agosto 2010 18:36

Il giorno dello sciacallo di Fred Zinnemann con Edward Fox, Alan Badel, Tony Britton, Cyril Cusack

L'OAS, l'organizzazione terroristica francese contraria alla decolonizzazione dell'Algeria, è in crisi e sull'orlo della fine. Decide così di assoldare un killer professionista straniero (lo "Sciacallo") con il compito di uccidere il Presidente Charles De Gaulle. Da qui una corsa contro il tempo che coinvolge il controspionaggio, il Governo, la polizia, etc. per evitare che il misfatto abbia luogo. Tratto dall'omonimo romanzo di Frederick Forsyth, si tratta di una buona spy-story efficace e senza fronzoli ma che manca troppe volte di suspance e ritmo. L'impressione è che l'azione sia sempre un po' troppo ridotta per un film di questo tipo e l'eccessiva lunghezza del film non aiuta in questo senso. Anche il finale appare troppo sbrigativo e facilone. Probabile che i meriti siano quasi tutti da ascrivere al materiale di partenza letterario. VOTO: 3/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 13 agosto 2010 2:30

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Rocco e i suoi fratelli, di Luchino Visconti. Con Claudia Cardinale, Alain Delon, Roger Hanin, Katina Paxinou, Annie Girardot, Renato Salvatori, Alessandra Panaro, Claudia Mori, Corrado Pani. Una famiglia lucana si trasferisce a Milano, dove abita già da tempo uno dei fratelli. Tra liti, incomprensioni e crisi economica, ben presto i rapporti si compromettono inevitabilmente, fino a una tragica conclusione. Melodramma sontuoso, intenso e potente, sorretto da un cast in forma straordinaria. Rappresentando le contraddizioni tra due mondi diversi, tra la difficoltà dell'integrazione e l'incomunicabilità di caratteri agli antipodi, Visconti ci regala una grande pagina di Cinema. La lunghezza corposa è necessaria per calare al pieno in questa storia a tinte forti, anche cause di censure e processi mediatici e non allo stesso regista. Ma le disavventure di Rocco e i suoi fratelli sono assunte a pagine immortale di un tempo che fu, non poi così lontano e diverso dall'Oggi. Coraggioso. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 14 agosto 2010 23:41

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Dead or alive 3 - Final, di Takashi Miike, con Sho Aikawa, Riki Takeuchi, Josie Ho, Terence Yin, Richard Chen. Yokohama, 2346. Il dittatore Woo ha vietato le nascite di bambini grazie a una potente droga abortiva, e chi non rispetta le regole rischia la morte. A lui si oppone un replicante, alleatosi con un gruppo di ribelli. Sulle sue tracce un poliziotto, succube di Woo ma pronto a cambiare sponda quando scopre una verità fino ad allora celata. Il capitolo finale della trilogia di DOA è forse il film più incostante della saga, ma non per questo privo di un eccentrico fascino in perfetto stile Miike. Un'ambientazione interessante, seppur appena accennata, in una storia divisa tra ironia e violenza, che raggiunge l'apice del nonsense in un finale al limite dell'assurdo che cerca di ricollegarsi ai precedenti episodi. Sempre ottimi Aikawa e Takeuchi, presenti in tutta la trilogia seppur con ruoli sempre diversi. Effervescente. Voto 3 / 5


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