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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Inviato il 07 luglio 2010 6:12

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La rosa purpurea del Cairo, di Woody Allen. Con Jeff Daniels, Mia Farrow, Danny Aiello, Paul Herman, Viggo Mortensen. Una barista, tradita dal marito e licenziata al lavoro, ha una grande passione per il cinema. Un giorno, un personaggio di un film interpreteto dal suo attore preferito, esce letteralmente dallo schermo, innamorandosi di lei. Allen questa volta si dedica solo alla regia, e sforna uno dei suoi film migliori. Attraverso il rapporto tra realtà e immaginazione, tra verità e pellicola, regala un frizzante e irresistibile omaggio al Cinema, ironico, garbato, in perfetto equilibrio tra comicità e introspezione. Ottimo cast, su cui spicca un Daniels in una delle prove migliori della sua carriera. Champagne. Voto 4 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 08 luglio 2010 3:03

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Vivere, di Akira Kurosawa. Con Takashi Shimura, Shinichi Himori, Haruo Tanaka, Minoru Chiaki, Miki Odagiri. Un funzionario statale, prossimo alla pensione, scopre di avere un cancro incurabile. Capische che negli ultimi trent'anni ha sprecato la sua vita, e cerca un motivo che lo spinga a "vivere" fino alla fine. Drammatico e commosso ritratto di un uomo morente, che nei suoi ultimi giorni cerca di fare qualcosa di buono per gli altri. Intenso, sorretto dall'interpretazione monumentale di un intenso Shimura, rappresenta la vecchiaia con innata delicatezza, offrendo anche uno sguardo sulla realtà giapponese dell'epoca. Toccante. Voto 5 / 5


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Inviato il 08 luglio 2010 5:08

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Harry ti presento Sally, di Rob Reiner. Con Meg Ryan, Carrie Fisher, Billy Crystal, Bruno Kirby, Lisa Jane Persky. Harry e Sally si incontrano per tre volte nell'arco di dieci anni, e dalla diffidenza iniziale, diventano inseparabili amici. Ma il problema viene a galla quando entrambi si accorgono di provare qualcosa di più: l'amore metterà a rischio il loro rapporto? Simpatica commedia, assunta a cult per la dolce sfrontatezza di alcune scene clou, che gioca sulla leggenda che uomo e donna non possano essere amici senza complicazioni di carattere sessuale. Battute divertenti, frizzanti interpretazioni di Crystal e la Ryan, e un tema più comune di quanto si possa pensare lo hanno relegato a piccolo classico del suo genere. Nulla di più, nulla di meno. Diligente. Voto 3 / 5


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Inviato il 09 luglio 2010 3:47

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Bastardi senza gloria, di Quentin Tarantino. Con Brad Pitt, Christoph Waltz, Eli Roth, Mélanie Laurent, Diane Kruger, Daniel Brühl, Til Schweiger, Michael Fassbender, B.J. Novak. Un gruppo di soldanti americani, chiamati i bastardi, da del filo da torcere ai nazisti occupanti in Francia. Nel frattempo il cinema di un'ebrea (con copertura francese), sfuggita anni prima al massacro della sua famiglia, viene scelto per presentare un film tedesco molto atteso, tanto che alla prima è annunciata la presenza del Fuhrer in persona. Ma non tutti hanno fatto i conti col crudele e astuto colonnello Hans Landa, chiamato "il cacciatore di ebrei". Tarantino rivolge il suo sguardo al cinema Classico, impregnato di reminescenze Leoniane, e realizza il suo film più commerciale, ma anche uno dei più riusciti. Eccessivo solo a tratti, in sporadiche quanto gustose divagazioni sanguinolesche, BsG si muove sul filo del thriller bellico con grande efficacia, ibridando perfettamente un'alta dose di tensione a una costruzione narrativa impeccabile, che si concede anche sviluppi fantastorici. Scene madre potenti, che mostrano cosa sia la Settima Arte nella sua concezione più pura del semplice, e genuino, spettacolo non vincolato da richiami autoriali, in cui si muove un cast in splendida forma, su cui si erge prepotentemente il diabolico Waltz nei panni di Landa. Ineccepibile. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 12 luglio 2010 14:48

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Andromeda, di Robert Wise. Con David Wayne, Arthur Hill, James Olson, Kate Reid, Paula Kelly. Un virus alieno decima l'intera popolazione di un villaggio, eccetto un vecchio affetto da diabete e un bambino di pochi giorni. Un gruppo di scienziati e dottori indaga affinchè il morbo non si diffondi su più larga scala, all'interno di un enorme complesso sotterraneo nel deserto. Film di fantascienza "al chiuso", nel più classico del filone sci-fi di ambientazione terrestre. Un luogo enorme, asettico, sottoterra, dove la tensione seppur smorzata da un nemico invisibile, un minuscolo e sconosciuto virus, riesce a coinvolgere per oltre due ore senza rallentamenti di sorta. Un cast diligente, senza grandissimi nomi ma comunque ricco di volti conosciuti dell'epoca, con un messaggio di fondo etico ma che oggi appare, forse, un pò banale. Funzionale. Voto 3 / 5


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Inviato il 12 luglio 2010 22:17

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Woyzeck, di Werner Herzog. Con Klaus Kinski, Eva Mattes, Wolfgang Reichmann, Willy Semmelrogge. Un soldato con turbe psichiche, impegnato con una prostituta, subisce le angherie del suo capitano, e viene sfruttato come esperimento scientifico da un cinico dottore. Le conseguenze saranno tragiche. Di nuovo Herzog e Kinski, per un'altra grande pagina di Cinema. Un film sulle difficoltà esistenziali, la crudeltà dei rapporti, il male che, volutamente o meno, viene fatto ogni giorno alle persone. Crudo, sporco ma ricco di una sopraffine caratterizzazione piscologica, sorretto da un'interpretazione maestosa di un Kinski in stato di grazia (ma d'altronde, con Herzog, lo è sempre stato). La scena dell'omicidio passionale è potente e trasmette tutto il dolore e l'angoscia fin li maturati. Aguzzo. Voto 4 / 5


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Inviato il 13 luglio 2010 0:31

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Alice in Wonderland, di Tim Burton, con Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Crispin Glover, Anne Hathaway, Stephen Fry, Christopher Lee, Michael Sheen, Alan Rickman, Matt Lucas, Timothy Spall. Fuggendo da una proposta di matrimonio appena fattale, la giovane Alice entra in un mondo magico, in cui con l'aiuto del Cappellaio Matto e della Regina Bianca dovrà contrastare il dominio di terrore della Regina Rossa. E sarà pronta a diventare la nuova paladina della giustizia prima di far ritorno alla realtà. Burton ha ormai lasciato quello stile cupo e dark, ma semplice ed efficace, con cui tanto aveva impressionato agli esordi, e con la trasposizione disneyana del libro di Carroll tocca veramente il fondo. Alice in Wonderland è un prodotto mainstream e privo d'anima, fatto più per accontentare i bambini di mezzo mondo grazie ai suoi colorati effetti speciali, che per rendere onore alla fonte originaria. Virtuosismi fini a se stessi, un mood visionario ricco di stereotipi ed eccessi, personaggi monocordi con cui è difficile entrare in empatia. E questa volta nemmeno Johnny Depp, in una delle prove più sottotono della sua carriera recente, riesce a tenere a galla la barca. Uniche a non affondare a picco sono Anne Hathaway, una splendida e candida Regina Bianca, e la semi esordiende Wasikowska, novella Alice di cui, in futuro, sentiremo parlare molto spesso. Il resto è una discreta confezione priva di contenuto. Un Burton nell'acqua. Voto 1.5 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 13 luglio 2010 4:17

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Fires on a plain, di Ichikawa Kon, con Funakoshi Eiji, Takizawa Osamu, Curtis Mickey, Ushio Mantarô, Sazanaka Kyu. Sul finire della seconda guerra mondiale, sul fronte filippino, l'esercito giapponese è stremato, in fuga, senza i suoi comandanti a dirigere le operazioni. I soldati, stanchi, affamati, sotto costante pressione degli americani, cercano in ogni modo di sopravvivere, anche arrivando a compiere atti di cannibalismo. Un crudo Capolavoro sulla brutalità della guerra, una maestosa e toccante ricostruzione sulla fine di un conflitto, su uomini provati da mesi e mesi di scontri e sofferenze. L'azione, seppur presente in scene estreme di massa, è secondaria, e l'attenzione è puntata sulla psiche di questi uomini "soli", alla ricerca di una salvezza che appare lontana, nonostante l'imminente conclusione della guerra. Violento, a tratti disturbante, ma pervaso di un'umanità toccante inserita in un evolversi macabro, e quasi inevitabile, degli eventi. Uno dei più bei film a sfondo bellico mai realizzati. Eccelso. Voto 5 / 5


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Inviato il 13 luglio 2010 21:38

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Una commedia sexy in una notte di mezz'estate, di Woody Allen. Con Mia Farrow, Tony Roberts, Woody Allen, José Ferrer, Julie Hagerty, Mary Steenburgen, Michael Higgins. Una coppia in crisi ospita per un weekend due coppie di amici, una prossima al matrimonio, l'altra formata da un dottore e la sua disinibita infermiera. Ma tra risvolti del passato, incontri segreti e tradimenti tentati, niente sarà più come prima. Qualcuno, visto il titolo e l'ammirazione di Allen per Bergman, potrà pensare a un riferimento al Sorrisi di una notte d'estate del Maestro svedese. E non andrà molto lontano. Ma naturalmente Allen realizza comunque un film originale, ricco di sfacciata e sopraffina ironia "sentimentale", sui vizi e vizietti di coppie più o meno legate da vincoli d'amore. Personaggi caratterizzati splendidamente, che regalano triangoli, o addirittura "rettangoli" di spassoso divertimento. Con tanto di elementi soprannaturali nel funambolico finale. Spumeggiante. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 14 luglio 2010 12:10

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Una commedia sexy in una notte di mezz'estate, di Woody Allen. Con Mia Farrow, Tony Roberts, Woody Allen, José Ferrer, Julie Hagerty, Mary Steenburgen, Michael Higgins. Una coppia in crisi ospita per un weekend due coppie di amici, una prossima al matrimonio, l'altra formata da un dottore e la sua disinibita infermiera. Ma tra risvolti del passato, incontri segreti e tradimenti tentati, niente sarà più come prima. Qualcuno, visto il titolo e l'ammirazione di Allen per Bergman, potrà pensare a un riferimento al Sorrisi di una notte d'estate del Maestro svedese. E non andrà molto lontano. Ma naturalmente Allen realizza comunque un film originale, ricco di sfacciata e sopraffina ironia "sentimentale", sui vizi e vizietti di coppie più o meno legate da vincoli d'amore. Personaggi caratterizzati splendidamente, che regalano triangoli, o addirittura "rettangoli" di spassoso divertimento. Con tanto di elementi soprannaturali nel funambolico finale. Spumeggiante. Voto 3.5 / 5

 

Il finale mi ha fatto morire! ;):)


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Inviato il 15 luglio 2010 5:37

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Hausu, di Nobuhiko Obayashi, con Kimiko Ikegami, Kumiko Ooba, Ai Matsubara, Miki Jinbo, Youko Minamida, Haruko Wanibuchi. Un gruppo di ragazze si reca per le vacanze estive nell'enorme villa, di proprietà della zia di una di loro. Ma la magione è luogo di oscure presenze. Psichedelia allo stato puro, tra commedia e horror. Hausu è un concentrato di genialità dai rimandi splatter, e quando una a una le ragazze vengono "ingoiate" dalla folle magia della casa, non potrà che scappare una divertita risata unita a un plauso per la genialità delle scene. Una regia forsennata, mai immobili, che si muove tra musical e violenza, tra forsennati spunti comici e sottile inquietudine. Personaggi irresistibili, caratterizzati in maniera monocorde, dall'esperta di kung-fu alla secchiona, dalla timida alla golosa, per una pellicola folle e colorata, originale e completamente fuori di testa, capace di conquistare chi si lascerà trasportare dal suo imprevedibile delirio. Schizzata energia. Voto 4 / 5


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Inviato il 15 luglio 2010 21:48

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Un'altra donna, di Woody Allen. Con Gene Hackman, Mia Farrow, Gena Rowlands, Ian Holm, Blythe Danner. Una donna, alle soglia dei cinquant'anni, entra in crisi dopo aver ascoltato involontariamente una seduta psicoanalitica dai vicini. Si pone domande sulle scelte compiute, e come avrebbe potuto, o potrebbe ancora, cambiare la sua vita. Un Allen intimo, sottile ma assai arguto, memore dello stile bergmaniano, per una storia "ostica" ma assai affascinante per introspezione psicologica. Nell'analizzare i rimorsi e i rimpianti del passato, si volge uno sguardo lucido e deciso verso il futuro. Cast di alta classe, su cui spicca un'intensa Gena Rowlands. Segreto. Voto 4 / 5


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Inviato il 18 luglio 2010 12:55

Cabin Fever di Eli Roth con Rider Strong, Jordan Ladd, James DeBello, Cerina Vincent

Cinque baldi giovani decidono di trascorrere un allegro week-end nei boschi, ma vengono contagiati da un terribile virus che deturpa e decompone i corpi di coloro che ne vengono in contatto. Inizia così una difficile corsa contro il tempo per cercare aiuto e sfuggire dall'epidemia. Primo lungometraggio di Eli Roth, il regista del già pessimo "Hostel", che con la sua prima opera riesce a fare giusto un pochino meglio ma non quanto basta da meritarsi la sufficienza. Il film presenta da subito tutto un campionario di personaggi e situazioni che rappresentano lo stereotipo dei film horror all'ennesima potenza: persone che inspiegabilmente si allontano senza un motivo, gente che fa sesso nei momenti più improbabili, l'amico scemo in cerca di guai, etc... ma il fatto più problematico è che non si capisce bene quale sia l'intento del regista, se voglia cioè omaggiare queste tipiche peculiarità del genere o le voglia invece ridicolizzare in stile "Scary Movie". Il dubbio fa sì che lo spettatore non riesca a prendere la vicenda veramente sul serio e la trama finisce per coinvolgere poco, se non annoiare. Unico momento geniale la sequenza finale, totalmente slegata dalla trama ma decisamente spassosa. VOTO: 1,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 18 luglio 2010 19:58

Cani arrabbiati di Mario Bava con Riccardo Cucciolla, Maurice Poli, George Eastman, Don Backy

Tre rapinatori fuggono a bordo di una macchina, sequestrando una donna, un padre e il suo bambino malato. I malcapitati devono obbedire ciecamente ai banditi, pena la perdita della loro vita, ma diversi imprevisti ne ostacoleranno la fuga. E' un thriller italiano del 1974, ma che uscì (in DVD) solo nel 1995 perchè la casa di produzione di allora fallì e il film non potette così andare in sala. E' un peccato perchè si tratta di un vero capolavoro del genere. I mezzi utilizzati sono modesti e quasi tutte le scene sono girate su un'auto in fuga, ma la resa drammatica è notevole, il ritmo incalzante anche grazie alle musiche e al montaggio frenetico. Ma il pezzo forte è l'interazione tra i personaggi che viene affrontata in molteplici direzioni: all'inizio gli unici rapporti sono quelli banditi/ostaggi, ma pian piano la situazione cambia e si innestano interessanti dinamiche nello stesso gruppo dei rapitori. In realtà non esiste alcun gruppo in questa vicenda e ognuno tenta di far quello che può esclusivamente per i propri interessi. Il finale funziona alla grande e sorprende. Da quest'opera Quentin Tarantino ha preso spunto per la realizzazione del suo primo film, "Le iene". VOTO: 5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 19 luglio 2010 3:45

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Green snake, di Tsui Hark, Joey Wong, Maggie Cheung, Man Cheuk Chiu, Hsing-kuo Wu. Due serpenti si trasformano in bellissime donne. Una di loro seduce un timido insegnante, provocando la gelosia della sorella. E sulle loro tracce vi è un insicuro monaco buddista, diviso tra le fede e le tentazioni della carne. Splendido fantasy firmato Tsui Hark. Colorato, divertente, ma ricco di un'intensa carica drammatica che raggiunge il suo culmine nell'epico finale. Ottime le coreografie, che trasformano gli scontri in sinuose danze volanti, così come l'incantevole e magnetica bellezza delle due protagoniste, e tra Joey Wong e Maggie Cheung è dura proclamare una vincitrice. Suadente. Voto 4 / 5


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