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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Blindevil
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Inviato il 24 giugno 2010 0:10

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Visitor Q, di Takashi Miike. Con Kenichi Endo, Shungiku Uchida, Kazushi Watanabe, Shôko Nakahara. La storia di una famiglia allo sfascio. Il padre è un giornalista frustato che cerca il reportage "shock", finendo con giovani prostitute o riprendendo scene di violenza. La madre è vessata dal figlio (a sua volta picchiato dai compagni di scuola), e vive in casa in una sorta di terrore costante di percosse. A cambiare la loro vita sarà Mr Q. ,uno estraneo che si insinua nel loro ambiente familiare. Troppo semplice definire grottesco una pellicola che, pur tramite scene forti, spinte e volutamente eccessive, dipinge un ritratto di un nucleo allo sbando, riprendendo in parte manie e fobie della cultura giapponese odierna. Nonostante la violenza, più morale che fisica, non manca una vena di ispirata e disincantata ironia nera che, unita all'inconfondibile stile di Miike, regala un gioiellino degno di esser visto più volte. Irriverente. Voto 4 / 5


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Inviato il 24 giugno 2010 0:44

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The butterfly murders, di Tsui Hark, con Lau Siu-ming, Michelle Lai-suet, Jojo Chan Kei-kei, Chang Kuo-chu, Wong Shu-tong, Ha Kwong-li, Tsui Siu-ling, Eddy Ko Hung, Tino Wong Cheung. Delle farfalle assassine assediano il castello di Shum. Sul posto vengono inviati Le dieci bandiere, elite scelta, per indagare sull'accaduto, ma non sono gli unici. Infatti anche lo studioso Fang giunge al castello, e altri nomi leggendari fanno inaspettatamente la loro comparsa. L'esordio di Tsui Hark è un interessante wuxia con elementi da "giallo", e numerosi colpi di scena, che indaga sull'identità e le motivazioni dei protagonisti. Vige un impronta dark che permea la storia, mantenuta abilmente su un filo di costante tensione che avvolge fino all'avvincente finale. Le scene d'azione, messe a confronto con gli ultimi prodotti di genere, risentono forse un pò il peso degli anni, ma la visione denota comunque diversi spunti degni di visione. Accattivante. Voto 3.5 / 5


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 24 giugno 2010 1:31

La morte corre sul fiume

Avevo letto che era bellissimo. Morandini gli da 5 stelle.

Sarà anche stato bellissimo negli anni 50 (???), ma è veramente vecchio come film. Invecchiato male proprio. Ci sono delle scene quasi ridicole, scene identiche a quelle usate nei film-parodia.

Un messaggio morale ingenuo da cristianesimo per vecchie comari, per non dire peggio: i bambini sopportano le malvagità della vita->grazie Dio per i bambini. Potevi tenerti i bambini e lasciar perdere le malvagità della vita, no?

Una visione della donna oltemodo disturbante. La bambina è una cretina senza la minima coerenza emotiva, la bambina-lolita credo abbia subito danni cerebrali gravi e irreversibili, la mamma ha la personalità di un teiera e si fa plagiare dal primo che passa nel giro di 2 massimo 3 minuti, la vecchia che fa le torte è anche lei una deficiente patentata.

 

Bravissimo Robert Mitchum, la storiella della mano destra-mano sinistra (stuprata da Spike Lee e dal panzone con la radio nel suo sopravvalutato "fa la cosa giusta") è leggendaria, ma non basta mica, eh...

 

 

scarso

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Blindevil
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Inviato il 24 giugno 2010 23:34

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Fearless, di Ronny Yu. Con Jet Li, Sun Li, Dong Yong, Shido Nakamura, Betty Sun, Yong Dong, Hee Ching Paw. Un maestro di arti marziali, che pensa solo a vincere ogni incontro e diventare il più forte di tutti, uccide in preda alla collera un pari suo rivale. Allo stesso tempo però, gli allievi del deceduto gli massacrano la famiglia. Dopo essersi esiliato per alcuni anni, torna alla città natale e la trova invasa dagli occidentali. Ma le sue doti potrebbero dare nuovo morale al popolo cinese, in un epico torneo contro gli invasori. Fearless gioca quasi tutte le sue carte sul protagonista Jet Li, maestro nelle scene coreografiche e capace di acrobazie incredibili, che qui offre anche una buona prova recitativa. Il resto del film si poggia su una trama lineare, prevedibile, ma comunque avvincente fino al drammatico e intenso epilogo finale. Ciò nonostante rimane un alone di incompletezza, complice anche l'infelice uscita "tagliata" che ha eliminato oltre trenta minuti, recuperati in una più completa, e si presume riuscita, director's cut. Discreto. Voto 2.5 / 5


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Blindevil
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Inviato il 25 giugno 2010 3:00

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Ashes of time redux, di Wong Kar-wai. Con Leslie Cheung, Jacky Cheung, Maggie Cheung, Carina Lau, Tony Leung Chu Wai, Tony Leung Ka Fai, Brigitte Lin. Un maestro di spada, da tempo decaduto, vive in solitudine facendo da contatto tra mercenari e persone in cerca di vendetta. Incontra diversi personaggi, e con lo scorrere delle stagioni, comincia a raccontare le loro storie. La versione "definitiva" del capolavoro di Wong Kar-wai, datato 1994, invece di aggiungere, toglie minutaggio all'originale. Rimane l'essenza più pura di una pellicola intensa, stilisticamente perfetta ma non priva di un'anima pulsante e malinconica, girata soavemente con inquadrature che rasentano la perfezione. Solo un Maestro poteva trasformare un plot da wuxiapan in introspettivo viaggio dell'anima, che rimembra lo spirito buddhista e aleggia tra ricordi e rimorsi di un passato lontano. L'Arte rimane intatta, redux o meno Ashes of time è un gioiello inestimabile per gli amanti della Settima Arte. Immenso. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 25 giugno 2010 6:14

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49 days, di Lam Kin-Lung, Tsui Siu-Ming, con Stephen Fung Tak-Lun, Gillian Chung Yun-Tung, Raymond Wong Ho-Yin, Jess Zhang (Cheung Sai), Kau Lap-Yi, Steven Cheung Chi-Hung, Wong Yat-Fei. Lau Sing, lontano da casa da quattro anni per questioni di lavoro, sta per tonravi e riabbracciare così la moglie e la figlia dopo tanto tempo. Ma un terribile incendio distrugge il suo negozio, e sette dei suoi dipendenti muoiono tra le fiamme. Lau viene accusato dall'amico fraterno di aver appiccato il rogo, e viene condannato a morte. Solo una ragazza, laureanda in legge, sceglie di aiutarlo. Thriller sovrannaturale che gioca sul tema degli spiriti, e dei cosiddetti 49 giorni in cui un'anima errante può risolvere le questioni che aveva in vita. Assistiamo così alla lotta di un innocente, metà uomo metà spirito, che cerca di salvare la vita della figlia, messa a repentaglio da loschi intrighi malavitosi. La trama è senza dubbio accattivante, ma la sceneggiatura è a tratti lacunosa e forzata e non crea la giusta atmosfera, trasformando una ghost-story potenzialmente interessante, in un prodotto di routine, non disprezzabile ma nemmeno eccelso. Una storia che se messa in mano a un Autore con la a maiuscola, avrebbe potuto dire molto, e che così invece fa di 49 days una pellicola per una serata divertente, ma scevra di altri significati. Così così. Voto 2.5 / 5


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sharingan
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Inviato il 25 giugno 2010 15:54

THX 1138-L'uomo che fuggì dal futuro di George Lucas con Robert Duvall, Donald Pleasence, Don Pedro Colley, Maggie McOmie

In un futuribile mondo immaginario, l'umanità è sottoposta allo stretto controllo di un sistema computerizzato basato sull'ostilità verso l'amore e il controllo su qualsiasi libertà individuale. Ma una donna si ribella al sistema e cerca di coinvolgere anche il suo amato in questa fuga per la libertà. E' il primo film diretto da George Lucas, papà di "Star Wars" e difficilmente lo avrei potuto intuire. Se la saga è diventata famosa per aver rivoluzionato il cinema di evasione, THX contiene ben poco del film per famiglie adatto a passare una serata. E' invece molto serio, se non serioso, ed ha una cupezza e un pessimismo di fondo che supera nettamente anche il più arrabbiato dei "Darth Vader". Purtroppo risulta anche essere piuttosto pesante, con sequenze ridondanti ed eccessivamente lunghe e i dialoghi ridotti al minimo sindacale, con una netta prevalenza dell'aspetto visivo su quello parlato (questo sì che "fa molto Lucas"). A tratti si perde anche il filo del racconto e si rischia di distrarsi dalle poco interessanti vicende. VOTO: 2/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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sharingan
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Inviato il 25 giugno 2010 20:30

Funeral Party di Frank Oz con Ewen Bremner, Peter Dinklage, Matthew MacFayden, Kris Marshall

Variopinta famiglia inglese si ritrova nella casa di campagna per assistere al funerale del patriarca. Uno scrittore di successo, un nano misterioso, un tossico involontario, un vecchio zio sclerotico e tanti altri personaggi daranno vita a una serie di situazioni grottesche che trasformeranno il tragico evento in una vera e propria farsa. Inizio sottotono in cui vengono presentati tutti gli attori della tragicommedia ma la trama e il divertimento crescono con il passare del tempo, fino a toccare punte davvero esilaranti. Due le storyline principali che ogni tanto finiscono per collidere: una storia di sesso e ricatti, che è la più riuscita e rappresenta il vero pezzo forte del film e un'altra di incomprensioni e gelosia, più debole e isolata dal contesto generale. Risultato pregevole, seppur con qualche limite. Eccellenti gli attori, soprattutto Dinklage (futuro Tyrion). VOTO: 3,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 26 giugno 2010 11:40

Il segreto dei suoi occhi di Juan José Campanella con Ricardo Darín, Soledad Villamil, Pablo Rago, Javier Godino

Benjamín Esposito, magistrato in pensione, decide di scrivere un libro sul caso di Liliana Coloto, una ragazza uccisa e stuprata 25 anni prima a Buenos Aires. Per riorganizzare le idee chiede aiuto al suo capo di allora, Irene, riuscendo così a rivivere quelle vicende e a riaprire vecchie storie che sembravano ormai concluse. Diversi generi si mescolano in questo lungometraggio argentino, fresco vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero: c'è il giallo, con le indagini sull'omicidio, gli indizi, gli interrogatori, i sospetti, etc...; c'è la denuncia del sistema giudiziario corrotto e dello Stato repressivo; c'è la storia d'amore, che emerge in modo non del tutto aspettato e si rivela forse il punto centrale della vicenda; c'è la commedia, con momenti di puro intrattenimento utili ad alleggerire gli spiacevoli avvenimenti; e infine c'è anche il dramma, che emerge con maggior forza nel sorprendente e disperato finale, ma che aleggia comunque fin dall'inizio. Non era facile riunire tutti questi elementi, riuscendo nel contempo a dare un'idea di coerenza e linearità, ma sceneggiatori e regista ci sono riusciti appieno, perchè il film funziona sempre e scorre via bene, nonostante l'utilizzo abbastanza frequente di flashback non convenzionali. Pur non avendo visto gli altri film in concorso, si può azzardare nel dire che l'Academy Award per il film straniero sia meritato. VOTO: 4/5

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

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Stand in the desert. Near them on the sand,
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And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
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sharingan
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Inviato il 26 giugno 2010 21:03

Marie Antoinette di Sofia Coppola con Kirsten Dunst, Jason Schwartzman, Judy Davis, Rip Torn

Storia di Maria-Antonietta d'Asburgo-Lorena, regina di Francia, dal suo matrimonio con il Delfino Luigi-Augusto fino alla fuga da Versailles sotto la spinta della pressione popolare. Nonostante questi dettagli storici, questo film è decisamente molto lontano da ciò che normalmente si intende per film storico. La Storia è infatti semplice cornice della vita privata della giovane regina, una vita che è però la stessa di qualsiasi ragazza, non del XVIII secolo ma dei giorni nostri. Certo a differenza delle teenager moderne Maria Antonietta deve accettare un matrimonio con una persona che non ha mai visto, è tenuta a rispettare un protocollo puntiglioso e ridicolo ed è pure costretta a procreare per far sì che il suo matrimonio divenga per davvero un'alleanza politica. Ma in fin dei conti i suoi desideri e le sue passioni sono le stesse delle giovani degli anni Duemila. Feste, un fugace amore per il belloccio di turno, i pettegolezzi con le amiche, etc... questa è la vita di Maria Antonietta, E quando qualcuno le fa ricordare i suoi doveri di sovrana lei se ne disinteressa, infastidita. Prima parte brillante e piacevole, mentre la seconda funziona di meno anche perchè sembra di notare un'incertezza riguardo a cosa raccontare e cosa no. Il finale è sorprendente perchè si decide di non raccontare la fine della regina, ma dopotutto è coerente con l'impostazione generale di film non-storico. Onore al merito ai costumi, davvero bellissimi e alle musiche inusuali per un film di questo tipo (la musica classica si mescola sovente al rock). VOTO: 3/5


 

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zack86sq
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Inviato il 26 giugno 2010 22:14

Unthinkable di Gregor Jordan con Samuel L. Jackson, Carrie-Anne Moss, Michael Sheen, Stephen Root, Lora Kojovic, Martin Donovan.

Ammetto di aver fatto una cosa cattiva cattiva: ho visto un film ancora non distribuito in Italia. Non chiedetemi perchè, come, quando; però avevo sentito nei paraggi parlar bene di qesta pellicola e scoperti i protagonisti, con tutti i casini che ha passato alla sua uscita negli States (direttamente homevideo), non potevo aspettare che uscisse (improbabile) nel Bel Paese.

Un B-movie con gente brava come Jackson, Moss, e soprattutto Sheen che parla di un argomento difficilissimo e tostissimo come la guerra al terrorismo e la tortura, che assomiglia ad un horror claustrofobico e che non ha paura di affondare il pugno dritto allo stomaco con ettolitri di sangue sparsi qua e là, non potevo perdermelo. Perciò senza indugiare troppo ve lo consiglio. Non sarà tecnicamente eccelso, ma quanto a sceneggiatura e performance attoriali direi che vale proprio la pena. <_<

8/10


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sharingan
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Inviato il 27 giugno 2010 15:39

Il ponte sul fiume Kwai di David Lean con Alce Guinness, Sessue Hayakawa, William Holden, Jack Hawkins

Birmania, seconda guerra mondiale: in un campo di lavoro giapponese, dei soldati inglesi capeggiati dal loro colonnello Nicholson, vengono obbligati a costruire un ponte. Ne nascerà una guerra psicologica tra lo stesso Nicholson e il colonnello nipponico Saito, deciso a far sì che anche gli ufficiali inglesi partecipino alle attività manuali. Nel frattempo ad un'altro gruppo alleato è stato affidato il compito di distruggere il ponte. Film di guerra antimilitarista, si basa soprattutto sull'opposizione tra personaggi moralmente antitetici. Inizialmente il conflitto è tra i due capi carismatici della storia, Saito e Nicholson, che, seppur nemici e con alcune differenze, condividono l'idea della superiorità dell'etica militare e pian piano finiscono per comprendersi e collaborare. Ma il vero conflitto è tra questi due personaggi, simboli della morale guerresca fine a sè stessa e il prigioniero americano Shiers, militare suo malgrado e che non vede l'ora di tornarsene a casa. E se la prima parte del film può sembrare un'inno al coraggio e al valore del soldato, con il passare del tempo ci si accorge che l'intento del regista è evidenziare la futilità della guerra e dei valori ad essa connessi. Buon film, attori superbi a cui forse però manca un po' di dinamismo e qualche sequenza d'azione in più. VOTO: 3,5/5

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

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Inviato il 29 giugno 2010 14:32

Grindhouse - Planet Terror di Robert Rodriguez con Rose McGowan, Freddy Rodriguez, Michael Biehn, Jeff Fahey

La prima parte del film "Grindhouse", concepito dai registi Tarantino e Rodriguez come un unico film ma poi presentato in due opere distinte in alcuni mercati, è un omaggio esplicito ai film splatter di serie B soprattutto italiani e orientali. "Planet Terror", girato da Robert Rodriguez, è sicuramente migliore di "A prova di morte", che porta la firma di Quentin Tarantino ma è una supremazia che non conta molto vista la pochezza del rivale. E' chiaro che opere di questo genere siano fatte più per divertirsi che per divertire e qui sta proprio il punto debole del progetto. Se la trama non prende, se si ride pochissimo e l'interesse generale suscitato dalla pellicola è modesto allora viene davvero difficile pensare che il film possa raggiungere la sufficienza. La debolezza non sta nell'inverosimiglianza del soggetto, nelle scene trash fine a sè stesse o nella ridicola caratterizzazione dei personaggi, che sono tutti elementi già codificati come parte del "genere", quanto nella sensazione che si tratti di un lavoro meramente citazionista e artigianale, realizzato da due amici che non avevano nulla di meglio da fare in un pomeriggio e che non riescono ad andare al di là del collage di scene tratte dai loro film preferiti. Le poche cose che si salvano sono: il finto trailer del film "Machete" (che ora diverrà un film vero e proprio), la gnoccaggine delle protagoniste femminili (con menzione speciale a Rose McGowan e alla sua go-go dance) e qualche battuta qua e là. VOTO: 2/5


 

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Tyrion Hill
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Inviato il 29 giugno 2010 14:50

"Planet Terror", girato da Robert Rodriguez, è sicuramente migliore di "A prova di morte"

 

Non e' "sicuramente" migliore: e' solo una tua opinione (con la quale, incidentalmente, sono in totale disaccordo). "A prova di morte" e' semplicemente un capolavoro. Secondo me.

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Blindevil
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Inviato il 29 giugno 2010 14:58

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Goemon, di Kazuaki Kiriya, con Ryoko Hirosue, Takao Osawa, Jun Kaname, Yosuke Eguchi, Gori, Ryo. Il leggendario ladro Goemon Ishikawa, con un passato da abile shinobi, ruba ai ricchi per dare ai poveri. Quando scopre un tradimento del passato, che ha portato al potere il nuovo imperatore, fa di tutto per ottenere la vendetta e salvare la donna amata, divenuta nel frattempo concubina del regnante. Dopo la riuscita trasposizione di Kyashan, Kiriya prende un personaggio storico della storia giapponese come Goemon Ishikawa (antenato dell'omonino Lupiniano televisivo) e lo inserisce in contesto fantastico, in una realtà in eterno conflitto in cui lui, antieroe indistruttibile, sembra esser l'unico che può cambiare le cose. Il film è pomposo, a tratti eccessivamente barocco, con un uso smodato degli effetti speciali che immergono in un mondo rigorosamente "finto" ma comunque non privo di una forte carica visionaria e dark. Acrobazie incredibili, scene d'azione pesantemente ritoccate dal digitale, non snaturano comunque una storia di coraggio e amore che, imprevedibilmente, riesce a coinvolgere il giusto nonostante l'artificiosità della messa in scena. Bravo e simpatico il protagonista Eguchi, per un personaggio diviso tra sofferenza e commedia, e sempre irresistibile la bella Ryoko Hirosue, vista recentemente in Departures e conosciuta più in occidente per esser stata la figlia di Jean Reno in Wasabi. Divertente spettacolone. Voto 3 / 5


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