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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Inviato il 11 maggio 2010 3:13

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Umberto D, di Vittorio De Sica. Con Maria Pia Casilio, Carlo Battisti, Lina Gennari, Memmo Carotenuto, Alberto Albani Barbieri. Un pensionato, colpito duramente dalla crisi economica, si barcamena per cercare di mantenere lui e il suo amato cagnolino. Ma lo sfratto è imminente, e non è facile recuperare i soldi in una società sull'orlo della povertà. La tragica, normale vita di un uomo qualunque alle prese con il periodo più difficile della sua intera esistenza, dove la speranza per il domani si limita a quella di sopravvivere giorno per giorno. Circondato da persone nelle sue stesse condizioni, o che si disinteressano totalmente di lui, trova un pò di sincero affetto solo nella giovane cameriera del suo stabile, alla quale sente di dare consigli paternali. Le situazione di questa drammatica realtà in un Italia "provata" sono emotivamente toccanti, dalla tappa al canile per ritrovata l'amato cane disperso, ai vani tentativi di ricevere aiuti senza cedere allo stato dell'elemosina. Il protagonista Battisti è un ennesimo attore per caso, un professore universitario calatosi più che degnamente nella parte. Ennesimo capolavoro di De Sica. Importante. Voto 5 / 5


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Inviato il 11 maggio 2010 5:54

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Forbidden siren, di Yukihiko Tsutsumi, con Yui Ichikawa, Leo Morimoto, Naoki Tanaka, Hiroshi Abe. La giovane Yuki si reca su un'isola remota col padre e il fratellino, quest'ultimo bisognoso di cure per una grave malattia. Ma sul posto regna una strana leggenda: quando la terza sirena suonerà, nessuno dovrà trovarsi fuori di casa. Gli abitanti del luogo inoltre hanno dei comportamenti strani, e la verità per la ragazza sarà dura da accettare. Tratto dall'omonimo videogame, il film di Tsutsumi più che un horror è un thriller-mistery dalle vaghe reminescenze romeriane, capace di creare un'inquietante astmosfera e condita da una storia senza dubbio affascinante. Criticato un pò ovunque, Forbidden siren è invece un prodotto onesto e che adempie senza troppi fronzoli il suo compitino, risultando avvincente quanto basta. Finale al cardiopalma, con colpo di scena non certo originale ma nemmeno così scontato. Godibile. Voto 3 / 5


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Inviato il 12 maggio 2010 1:35

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Germania anno zero, di Roberto Rossellini, con Franz Kruger, Edmund Moeschke, Barbara Hintze, Ingetraud Hinze, Ernst Pittschau, Erich Gühne. 1946: in una Berlino reduce dalle rovine della seconda guerra mondiale, un ragazzino cerca di mantenere la famiglia compiendo piccoli furti. Ma ben presto dovrà arrendersi alla povertà, e si troverà a dover scegliere della vita del padre, da tempo gravemente malato. Rossellini pone uno sguardo crudo e sofferente su un popolo e una nazione provati duramente dalla sconfitta, e lo fa attraverso gli occhi di un bambino che perde nettamente la propria innocenza pur di garantire la sua sopravvivenza e quella dei suoi cari. Un neoralismo intenso e drammatico, che chiude il suo viaggio mostrando la simbiosi tra i protagonisti e la città, entrambi feriti quasi a morte. Profondo. Voto 4.5 / 5


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Inviato il 12 maggio 2010 5:34

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Siworae - Il mare, di Lee Hyun-seung con Lee Jung-Jae, Jun Ji-hyun, Kim Mu-saeng, Jo Seung-Yeon, Min Yun-jae, Choe Yun-Yeong. Una casa sul mare, abitata in anni diversi da entrambi, mette in contatto nel tempo Sung-Hyun e Eun-Joo. I due si scrivono missive che, nonostante le differenze temporali (lui si trova nel 1998, lei nel 1999), arrivano nella loro cassetta delle lettere. Il rapporto finirà per crescere e trasformarsi in un amore platonico, ma come riuscire a incontrarsi vivendo in due diverse linee temporali? Una storia fiabesca e impossibile al servizio di una deliziosa e magica commedia romantica. Ovviamente gli americani non hanno perso tempo, realizzandone il remake La casa sul lago del tempo, ma la bellezza dell'originale coreano è irraggiungibile. Una dolcezza eterea e sognante, fatta di un sentimento diviso da barriere apparentemente invalicabili, narrata con un tocco poetico capace di emozionare ed avvolgere in un limbo di malinconia non priva di speranza. Bravissimi i due protagonisti, amanti che nemmeno il tempo sembra poter separare. Soave. Voto 4 / 5

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 13 maggio 2010 0:26

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Scoop, di Woody Allen. Con Scarlett Johansson, Woody Allen, Ian McShane, Hugh Jackman, Romola Garai. In gita a Londra l'americana Sondra, aspirante giornalista, viene avvisata dal fantasma di un reporter trapassato dei sospetti sull'identità di un serial killer di prostitute che da tempo terrorizza la città. Con l'aiuto di un bizzarro illusionista sua conpatriota, la ragazza comincia a indagare. Ma finisce per innamorarsi del sospettato... Simpatica commedia made in Allen, che sembra più un divertente gioco, raffinato e scanzonato, scevro del cinema citazionista dell'autore, qui nelle irresistibili vesti di un imbranato mago. Irresistibili le scene in cui compare la morte, e non mancano alcuni guizzi di brillante genialità. Brava e bella la Johansson, mentre si limita al minimo sindacale Jackman. Disinvolto. Voto 3 / 5


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Inviato il 14 maggio 2010 0:07

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Sciarada, di Stanley Donen. Con James Coburn, Cary Grant, Audrey Hepburn, Walter Matthau, George Kennedy. Il marito di una giovane americana viene trovato morto, e l'intero, ingente, patrimonio totalmente sparito. La donna comincia a subire le minacce di tre uomini, compagni dell'ex consorte nell'esercito, sulle tracce dei soldi. Ad aiutarla un misterioso e affascinante compatriota. Donen firma una commedia / giallo assolutamente perfetta, che si avvale della grazia dei due protagonisti, una sempre incantevole Audrey Hepburn e un già maturo ma piacente Cary Grant, senza dimenticare nomi di grosso calibro nel resto del cast. Una storia di inganni e fughe, che risulta incredibilmente deliziosa nella sua perfezione stilistica. Dalle parti di Hithcock, ma meno cupo. Seducente. Voto 4 / 5


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Inviato il 16 maggio 2010 22:01

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Stardust memories, di Woody Allen. Con Charlotte Rampling, Woody Allen, Jessica Harper, Marie-Christine Barrault, Tony Roberts. Un regista di commedie, ossessionato dalla stampa e dai fan, diviso tra l'amore e i preparativi del suo ultimo film, cui i produttori hanno cambiato il finale. E' forse la pellicola più introspettiva di Allen dopo Manhattan, in cui cinema e vita sembrano collidere. Che il regista della storia sia in parte l'alterego dell'autore è vero a metà: nel personaggio Allen mette tanto di se stesso, ma sembra non voler far dimenticare le differenze tra finzione e realtà, creando un racconto atipico e surreale nella sua profonda attinenza al vero. Tra gli Allen meno immediati e più "cerebrali", ma comunque degno di nota. Gustoso. Voto 3 / 5


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Inviato il 16 maggio 2010 23:34

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Broadway Danny Rose, di Woody Allen. Con Mia Farrow, Woody Allen, Nick Apollo Forte, Sandy Baron, Milton Berle. Un agente teatrale annovera tra i suoi protetti un cantante di origini italiane, che tradisce la moglie con una giovane bionda. Per colpa della donna l'uomo diventa l'obiettivo di una famiglia di mafiosi. E' un Allen malinconico, tenero, straripante come sempre di genialità ma qui al servizio di una storia più lineare di tradimenti e azione. Alcune scene sono memorabili, e i duetti tra l'autore e la Farrow sono davvero irresistibili. Fresco. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 17 maggio 2010 4:53

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Korei - Seance, di Kiyoshi Kurosawa, con Koji Yakusho, Jun Fubuki, Tsuyoshi Kusanagi, Ittoku Kishibe, Kitarou, Hikari Ishida, Ren Osugi, Sho Aikawa, Haruhiko Katô. Una medium è contattata dalla polizia per indagare sulla scomparsa di una bambina. Per puro caso questa, in fuga dal suo aguzzino, si nasconde nella valigia del marito della donna. Scoperta la presenza della ragazzina, la coppia deve decidere se consegnarla alle autorità o mantenere il segreto. Ma non tutto va come previsto... Questo film per la tv giapponese, mostra ancora una volta le innate doti di K. Kurosawa, capace ogni volta di inquietare con le sue atmosfere cupe e destabilizzanti, trasformando una trama da semplice j-horror in qualcosa di metafisico, ricco di ripercussioni introspettive, utilizzando la paura come veicolo di tensione e malessere interiore, senza mai scatenarla gratuitamente per far saltare dalla sedia. Korei è un film intenso, potente, interpretato sublimamente dal feticcio del regista, Koji Yakusho, che non mancherà di creare disgressioni morali sulla scelta del giusto o sbagliato. Ma in fondo, è spesso il destino a decidere le sorti delle persone. Acuto. Voto 4 / 5


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Guardiano della notte
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Inviato il 19 maggio 2010 1:22

Appena tornato dalla visione di "Robin Hood", di Ridley Scott. La storia del leggendario arciere di Sherwood è qui rivista in un'ottica interessante.

Sul finire del XII secolo, Robin Longstride è un abile arciere popolano al servizio di re Riccardo. Quando questi cade di ritorno dalle Crociate, determinando la salita al trono del fratello Giovanni, Robin finisce per assumere i panni del nobile Robert di Locksley, nobile incaricato di riportare in patria la corona dell'ormai defunto re. Sarà per lui l'occasione, giunto nella Nottingham di Locksley, di toccare con mano la dura vita della gente sotto il governo di re Giovanni e di dare una mano alla bella Marion, vedova di Locksley. Ma c'è un traditore alla corte di re Giovanni, un traditore che vuole indebolire il regno inglese per preparare l'invasione del re francese Filippo. E Robin ha visto in faccia il traditore...

Ridley Scott confeziona un film storico che si prende qualche libertà, ma che nel complesso restituisce con una certa accuratezza la vita dell'Inghilterra del XII secolo. Credibili i personaggi, sebbene non dotati di grande spessore. Su tutti, spicca naturalmente Russell Crowe, di nuovo nei panni di un guerriero storico, al quale dona grande fisicità, a scapito però della tradizionale astuzia dell'arciere di Sherwood. Cate Blanchett interpreta una Marion vigorosa ed energica, con concessioni (simpatiche) all'ironia e alla guerra (queste meno piacevoli...dimostratemi come una donna con quelle braccine possa tendere un longbow o brandire una spada a cavallo). Ben costruita la trama, con qualche "leggera" forzatura logica (come fanno dei cavalieri partiti da Nottingham ad arrivare lo stesso giorno sulle coste di Dover?).

Nel complesso, un film tutto sommato godibile e ben costruito, con ottimi ambienti e un buon protagonista, ma che avrebbe potuto rendere meglio se coprotagonisti e trama fossero stati maggiormente curati.

Voto 2,5/5.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 20 maggio 2010 3:37

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Air doll, di Koreeda Hirokazu, con Bae Du-na, Arata, Itsuji Itao, Joe Odagiri, Masaya Takahashi, Kimiko Yo, Ryo Iwamatsu, Mari Hoshino, Susumu Terajima, Sumiko Fuji. Una bambola gonfiabile prende inspiegabilmente vita e cerca di integrarsi, a modo suo, nel mondo che la circonda. E' come una bambina, ogni cosa per lei è nuova, ma di notte torna a fingere di essere ciò che era, per compiacere il suo proprietario. Ma scopre l'amore, e tutto cambierà per lei. Koreeda ci regala un'Opera toccante e visionaria, addobbandola di suadenti dosi di tenerezza che permettono di affezionarsi al personaggio, interpretato magnificamente dalla splendida Bae Du-Na. Riflessioni morali che provengono da un essere fino ad allora inaminato cozzano però inesorabilmente con la realtà della vita, come dimostra il drammatico e graffiante finale. Il senso profondo dell'isolamento degli uomini, spesso soli in mezzo a una società di simili, è reso perfettamente dallo sguardo lanciato sulle figure di contorno, comprimari per minutaggio ma che incarnano il significato del film. Ricco di citazioni cinematografiche, è un gioiello che sarà amato dai cinefili più incalliti che non hanno perso la voglia di sognare e sperimentare. Asetticamente empatico. Voto 4 / 5


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sharingan
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Inviato il 20 maggio 2010 23:24

Saw V - Non crederai ai tuoi occhi di David Hackl con Tobin Bell, Scott Patterson, Costas Mandylor, Betsy Russell

Dopo un terzo e un quarto capitolo poco soddisfacenti, che facevano intuire come la saga dell'Enigmista rischiasse seriamente di sprofondare nella ripetizione e nella noia, il quinto episodio risolleva un poco il livello. Nulla di eccezionale e con alcuni dei difetti tipici dei film precedenti, ma con una maggior razionalizzazione della trama e dei personaggi. Paradossalmente il fatto di conoscere già in anticipo l'identità del killer è un fatto positivo che semplifica le trovate di sceneggiatura e non rende il tutto come qualcosa di improbabile e basato sull'effetto sorpresa a tutti i costi. Anche il finale, seppur abbastanza semplice e poco innovativo, è comunque efficace e intelligente, uno dei migliori della serie. Mi pare anche di aver notato meno effettacci splatter del solito e una struttura generale che si avvicina più al thriller che all'horror. VOTO: 3/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Ser Balon Swann
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Inviato il 21 maggio 2010 1:18

2001 Odissea nello spazio

 

Non mi è mica sembrato tutto questo gran capolavoro, eh...

 

Ok, ci sono delle bellissime scene e delle bellissime trovate, Kubrick è un virtuoso e si sapeva, ma

1. Alla fin fine cosa vuol dire? Io pensavo che alla fine ci fosse dietro un messaggio incredibile, invece è solo fantascienza, molto fanta e poco scienza... sonde magiche, viaggi simil-Lsd, eterno ritorno e altre cose non molto credibili.

2. La scene delle navi spaziali sono troppe, orrende e lunghissime... sarà almeno un ora di film di modellini schifosi che si muovono a 3 km/h su uno sfondo di cartone nero. Capisco che negli anni '60 potevano essere spettacolari, ma sono effetti speciali auto-compiaciuti e per giunta invecchiati malissimo. Inguardabili.

 

in attesa che qualcuno mi spieghi cosa ha di tanto speciale, 6/10 (e la sufficenza è raggiunta solo grazie al rapporto computer-uomo)

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 21 maggio 2010 1:25

2001 : Odissea nello spazio è un'esperienza, e va interpretato come tale (se cerchi su google trove molte interpretazioni della storia). Se tutti i film si dovessero per forza "capire" allora quasi tutta la cinematografia di Lynch si dovrebbe buttare nel cassonetto...

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 21 maggio 2010 1:33

ok, allora per me è stata un esperienza tendenzialmente noiosa e scialba, certo con alcuni momenti di grande spessore, ma che alla fine non ha lasciato nulla che abbia un vero significato <img alt=" />

 

interpretazione: la vita di ogni uomo (decadentista mode on)

Modificato il 05 July 2024 17:07

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