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Commenti su film appena visti
D di Darrosquall
creato il 25 luglio 2005

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Inviato il 29 marzo 2010 1:01

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Prendi i soldi e scappa, di Woody Allen. Con Woody Allen, Janet Margolin, Marcel Hillaire, Lonny Chapman, Jan Merlin. Un ometto di Baltimora, dall'infanzia problematica e dal presente incasinato, decide di darsi alle rapine, ma non gliene va una giusta. Conosce anche l'amore, mentre continua a entrare e uscire dal carcere senza sosta. Il primo film da regista di Allen è già pregno del marchio di fabbrica del suo Cinema: un susseguirsi di gag e situazioni comiche, con sempre l'occhio lucido e irriverente dall'alto della sua enorme Cultura, cinematografica e non. Cita il cinema dei gangster, i reportage documentaristici, con dovizia e meticolosità, trasformandoli al meglio col (e nel) suo stile. Quando il buongiorno si vede dal mattino. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 29 marzo 2010 13:52

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Mother, di Bong Joon-ho. Con Bin Won, Ku Jin, Hye-ja Kim, Je-mun Yun, Mi-seon Jeon. Un giovane "ritardato" viene accusato dell'omicidio di una studentessa. La madre fa di tutto per provare la sua innocenza, e comincia a indagare di persona sul delitto. Dopo Memories of murder, Bon Joon-ho ci regala un'Opera assai simile ma allo stesso tempo diversa. La piccola cittadina, dove non avvenivano omicidi da anni, e l'accusa a chi, incapace di intendere e volere, si prende la colpa del crimine ricordano il precedente capolavoro, ma qui l'atmosfera è più virata al dramma, con una forte e tesa introspezione psicologica sottolineata magnificamente dalla sublime interpretazione di Kim Hye-ja, madre coraggiosa pronta a tutto pur di difendere il proprio figlio, anche dopo il clamoroso colpo di scena verso la fine. Bon Joon-ho si conferma tra gli autori più interessanti dell'odierno Cinema coreano. Magistrale. Voto 4 / 5


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Inviato il 30 marzo 2010 0:46

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Le notti di Cabiria, di Federico Fellini. Con Franca Marzi, Giulietta Masina, Amedeo Nazzari, Dorian Gray, François Périer. La storia di Cabiria, una prostituta romana che vive piccole (dis) avventure nelle notti capitoline, finchè non incontra un uomo che potrebbe farla felice. Ma i sogni non sempre si realizzano. La caduta e l'ascesa si rincorrono in questo intenso omaggio di Felline alle "donne di vita", narrato con mano magistrale e una sensibilità intensa e attenta ai dettagli, con una superba caratterizzazione dei personaggi. Mattatrice assoluta una bravissima Masina, che seguiamo nelle sue peripezie amorose, su cui spiccano l'incontro con l'attore interpretato da Nazzari e la scena dell'ipnotizzatore. Sofferente nella sua ciclicità, quasi che il cammino riconducesse di nuovo allo stesso inizio, è un'ennesima grande pagina di quel Cinema italiano che non c'è più. Struggente. Voto 4 / 5


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Inviato il 30 marzo 2010 4:36

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Bullet ballet, di Shinya Tsukamoto, con Nakamura Tatsuya, Suzuki Kyoka, Tsujioka Masato, Tsukamoto Kôji, Tsukamoto Shinya. Pubblicitario trova la propria fidanzata morta suicida, e comincia a essere ossessionato dall'arma che l'ha uccisa. Quando si imbatte nella gang della giovane Chisato, entra in una spirale di violenza dalla quale non riesce ad uscire. Una morbosa passione scatenata da un dramma, Tsukamoto ci conduce ancora una volta nei meandri più folli e perversi della mente umana, rinunciando però alla violenza visionaria e destabilizzante tipica del suo Cinema, in favore di una brutalità più reale ed (dis)umana. E' il degrado di un uomo in un mondo fino ad allora sconosciuto, attratto dalla totale assenza di regole e morale, salvo poi trovarsi a proteggere colei considerata degna di salvezza. Lo stile cyberpunk è qui più sobrio e appena accennato, più interiore che esteriore, per un ennesimo lavoro degno di esser visto, pur non figurando tra i Capolavori del regista giapponese. Carnale. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 30 marzo 2010 22:27

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Com'era verde la mia terra, di John Ford. Con Anna Lee, Walter Pidgeon, Maureen O'Hara, John Loder. Saga di una famiglia di minatori nel Galles alla fine del diciannovesimo secolo. Il tutto visto dagli occhi del figlio più piccolo, che osserva da ingenuo e innocente ciò che gli accade intorno, dalle rivolte ai tradimenti. Un Ford che rinuncia alla sua epica di frontiera per raccontare una storia familiare drammatica, vista attraverso gli occhi di un bambino. Soprusi in una società che cambia, mentre le vite dei fratelli sono segnate inesorabilmente dagli eventi. Stilisticamente perfetto (e i quattro oscar, tra cui miglior film e regia lo confermano), ma a tratti eccessivamente lento e con un occhio troppo aperto al sentimentalismo più retorico. (Sin troppo) classico. Voto 3 / 5


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Inviato il 31 marzo 2010 5:01

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As tears go by, di Wong Kar-wai. Con Andy Lau, Jacky Cheung, Maggie Cheung. Gangster di quartiere si innamora di sua cugina, ma deve proteggere allo stesso tempo il suo compagno, una testa calda sempre pronta a mettersi nei guai. Alla fine dovrà scegliere tra amore e lealtà. L'esordio di Kar-wai è già pregno dei punti cardine del suo stile: una forbita eleganza, qui ancora grezza ma già visibile, nel trattare amori difficili, se non impossibili. Questa volta inserisce il tutto in un contesto da melodramma metropolitano, senza perdere nulla della sua essenza poetica, con alcune scene di grande impatto emotivo, con un uso delle musiche di grande atmosfera. Un ottimo antipasto prima dei veri e propri capolavori dell'autore cinese. Inaugurale. Voto 3 / 5


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Timett figlio di Timett
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Inviato il 31 marzo 2010 9:59

Ultimatum alla terra

 

Di Scott Derrickson, con Keanu Reeves, Jennifer Connelly.

 

L'alieno Klaatu (Keanu Reeves) sbarca sulla terra e annuncia, che per via del suo comportamento autodistruttivo e pericoloso per il piante, l'umanitá verrá annientata. Sará compito della dottoressa Helen Benson (Jennifer Connelly) convincerlo del contrario.

 

Remake dell'omonimo film del 1951, Ultimatum alla terra ha il pregio di mantenere una bella suspence, di essere sintetico, man non troppo, e quindi di un montaggio scorrevole. I pregi purtroppo finiscono qui, visto che apparentemente un bambino di tre anni ha scritto il copione, gli effetti speciali non sono certo all'altezza di un film tanto pompato al momento dell'uscita nelle sale cinematografiche, e la prestazione di Keanu Reeves é semplicemente penosa.

Delusione. Voto 2/5


 

greyjoy.jpg

Team Greyjoy

 

image.png

 

#SaveSerBalzo!

Fondatore del comitato di quelli che venerano Nina Gold :ninja:

Co-ideatore del comitato pro-mozzarelloni headbangers (in cerca di nuovo mozzarellone headbanger) :huh: 

Appartente al comitato di protesta: Merret Frey stava solo bevendo!! >_>

 

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Inviato il 03 aprile 2010 11:45

La prima cosa bella di Paolo Virzì con Micaela Ramazzotti, Valerio Mastrandrea, Stefania Sandrelli, Claudia Pandolfi

Bruno Michelucci è un professore di mezz'età che vive a Milano, stanco e disilluso dalla vita. Un giorno viene chiamato a Livorno (sua città natale) dalla sorella, la quale lo informa che la loro madre è ormai arrivata alla fine dei giorni. Riluttante, Bruno accetta di tornare e sarà questa l'occasione per ricordare la stravagante storia di sua madre e della sua famiglia, una storia che lo ha profondamente segnato e dalla quale vorrebbe uscire. Il film si dipana in due segmenti cronologici diversi: in uno noi siamo nel 2009, al tempo presente, e vediamo Bruno impegnato con i suoi difficili rapporti con la madre morente; l'altro è raccontato in flashback e narra dell'adolescenza di Bruno. I flashback soni però strettamente collegati alla contemporaneità e servono soprattutto per giustificare i personaggi e far capire come sono potuti arrivare ad attuar determinati comportamenti in età adulta. Ne risulta un film riuscito, commovente e originale al punto giusto e che non disdegna momenti di puro umorismo. Punto forte è la trama, ben congegnata e articolata, mai banale e capace di alternare momenti e personaggi diversi, senza che questo appesantisca la sceneggiatura. Tra tutti gli attori in evidenza soprattutto Mastrandrea. VOTO: 3,5/5


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

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Inviato il 03 aprile 2010 15:24

The Descent - Discesa nelle tenebre di Neil Marshall con Shauna Macdonald, Natalie Jackson Mendoza, Alex Reid, Saskia Mulder

Sei amiche, appassionate di sport estremi, si ritrovano per esplorare delle grotte. Motivo principale è quello di risollevare il morale a pezzi di una di loro, Sarah, che un'anno prima ha perso il marito e la figlia in un terribile incidente d'auto. L'impresa sembra semplice e a portata di mano, finchè le ragazze non rimangono intrappolate e scoprono che le grotte sono abitate da degli esseri mostruosi. Da qui inizierà una durissima battaglia tra loro e le creature. Sorprendente horror britannico al femminile, che stupisce per più di un motivo ma soprattutto per uno: fa davvero paura. Pochi o nulli gli effetti in CGI, i mostri sembrano piuttosto ricreati artigianalmente e le attrici stesse danno prova di una grande resistenza fisica. Il tutto risulta così essere molto naturale, estremamente realistico e terrificante. Le grotte sono un vero e proprio Inferno, popolato da dannati, e nel quale i vivi non hanno posto. Il confronto con questo luogo però muta la psicologia e il carattere delle sei amiche: tra di loro nascono sospetti, vecchi rancori e scheletri nell'armadio e chi era entrata timorosa e impaurita ne esce (metaforicamente?!) forte e spietata e viceversa. Un plauso anche a regia e fotografia. VOTO: 4/5

Modificato il 05 July 2024 17:07

 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
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Inviato il 05 aprile 2010 0:22

Rec di Paco Plaza e Jaume Balagueró con Manuela Velasco, Martha Carbonell, Vicente Gil, Pablo Rosso

Una giovane reporter si reca alla stazione dei vigili del fuoco di Barcellona per girare un reportage sulla vita dei pompieri. In seguito ad una chiamata riguardo un'anziana signora che è rimasta bloccata in casa, la giornalista si reca sul posto insieme ai pompieri. Ma la realtà è ben diversa e la vecchia aggredisce i soccorritori azzannando il volto di uno di loro. Da qui si moltiplicano i casi di questo tipo e si scopre che un'epidemia sta trasformando la gente nella palazzina in mostri assettati di sangue umano. Inizia così una lotta di tutti contro tutti per la sopravvivenza. Il film è interamente girato dal punto di vista del cameramen, aiutante della giornalista, che filma ogni singolo evento come se stesse davvero facendo un servizio TV. E' più o meno lo stesso sistema utilizzato in altri film del genere quali "The Blair Witch Project", "Cloverfield" o "Paranormal Activity", un sistema con il quale si vuol dare una maggiore sensazione di realismo e di contatto diretto con i protagonisti (senza tener però conto che nessun cameramen con un po' di sale in zucca si preoccuperebbe di filmare mentre rischia la vita). Rispetto agli altri film citati di questo tipo, Rec ha qualcosa in più, una maggiore capacità di creare tensione, una trama complessivamente più credibile e ambizioni molto minori. Il difetto invece sta nell'eccessivo utilizzo dell'urlo, del baccano vero e proprio, che sarà pure normale in situazioni di questo tipo, ma che spesso disturba notevolmente l'audio e rende alcune scene piuttosto irritanti. Un buon horror, in certi casi banale, in altri meno e con un finale all'altezza. VOTO: 3/5


 

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Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
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Inviato il 05 aprile 2010 15:17

L'orribile verità di Leo McCarey con Irene Dunne, Cary Grant, Ralph Bellamy, Alexander D'Arcy

Jerry e Lucy Warrimer, felice coppia newyorkese, divorziano accusandosi reciprocamente di infedeltà. Entrambi intraprendono delle nuove relazioni sentimentali ma tutti e due, spinti dalla gelosia, fanno di tutto per intromettersi nella vita dell'altro. Tutto questo da vita a situazioni ambigue e divertenti. Tratta da un'opera teatrale, è una commedia brillante, scanzonata e vivace, anche se non priva di cinismo e cattiveria. Gran merito va agli attori, sia principali (Grant e Dunne), che dimostrano un'alto grado di affiatamento; sia quelli secondari, che, seppur siano delle macchiette piuttosto che veri personaggi a tutto tondo, completano alla grande la vicenda e offrono spesso gli spunti più apprezzabili e divertenti. Meglio la prima parte, in cui un petroliere dell'Oklahoma cerca di conquistare la mano di Lucy, piuttosto che la seconda dove Jerry cerca di sposare una ricca ereditiera. VOTO: 4/5


 

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Inviato il 07 aprile 2010 1:27

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Kamikaze girls, di Nakashima Tetsuya. Con Kyoko Fukada, Anna Tsuchiya, Miyasako Hiroyuki, Ryoko Shinohara, Abe Sadao. L'improbabile amicizia tra due ragazze, una appassionata del periodo rococò, e che spende tutto per vestiti e seguire la sua originale moda. L'altra facente parte di una banda di motocicliste, grezza e senza peli sulla lingua. Ma il loro rapporto sconfiggerà ogni convenzione. Kamikaze girls è un film adorabile per la tenera assurdità di una trama al limite, marchiatamente giapponese, intrisa di tutte le influenze kawaii portate all'estremo, quasi a creare una sorta di bislacco ma originale cartone animato in carne e ossa. Una caricatura colorata e delirante di tutte le manie del Sol Levante, che si avvale di due protagoniste assolutamente incantevoli, le cui attrici oltre alla loro carineria mettono in mostra anche un talento non indifferente. Puntato al divertimento più puro, ma non scevro di una carica malinconica e sognante sul valore di un'amicizia. Irresistibile. Voto 4 /5


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Inviato il 09 aprile 2010 0:26

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Il grido, di Michelangelo Antonioni. Con Steve Cochran, Alida Valli, Betsy Blair, Gabriella Pallotta, Dorian Gray. Un operaio, tradito da una donna sposata con la quale viveva da sette anni, comincia a vagabondare con la figlia piccola, alla ricerca di un lavoro. Ma il suo cammino è costellato solo di delusioni, e le fugaci relazioni sentimentali che instaura si rivelano anch'esse un totale fallimento. La tragedia è alle porte. Antonioni firma uno dei suoi capolavori, sull'impossibilità di creare solidi legami affettivi e sulla strenua lotta di un uomo messo di fronte alle prove della vita. La desolazione della pianura padana è lo specchio delle emozioni provate dal protagonista, errante vagabondo in un mondo duro. Cupo. Voto 4 / 5


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Inviato il 13 aprile 2010 3:39

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Following, di Christopher Nolan. Con John Nolan, Jeremy Theobald, Alex Haw, Lucy Russell. Un aspirante scrittore pedina delle persone scelte a caso, per passare il tempo e trovare l'ispirazione. Ma un giorno un uomo da lui seguito lo mette al centro di un diabolico gioco dal quale gli sarà impossibile uscire. L'esordio di Nolan è folgorante: in poco più di un'ora ci mostra già il suo enorme talento e alcuni punti cardine del suo cinema esteta. Continui flashback, una trama complessa ma mai strabordante, una ricerca attenta del dettaglio e dell'immagine, qui mostrata in un azzeccato bianco e nero. Debitore in parte al noir, con tanto di dark-lady, Following è un film formalmente perfetto, ancora un pò grezzo ma dal quale si intravede già la brillantezza di uno dei migliori autori contemporanei. Dritto in buca. Voto 3.5 / 5


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Inviato il 13 aprile 2010 22:38

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Memories of Matsuko, di Nakashima Tetsuya, con Nakatani Miki, Eita, Iseya Yusuke, Kagawa Teruyuki, Ichikawa Mikako, Kurosawa Asuka. Sho, un ragazzo stralunato, riceva la visita del padre tornato in città per la morte di Matsuko, sua sorella maggiore, e zia del giovane che ne ignorava l'esistenza. Sho scoprirà in pochi giorni molte cose della sfortunata vita della zia, dall'infanzia fino alla "discesa agli inferi" che ne ha provocato la morte. Memories of Matsuko è un film che riesce nell'apparentemente impossibile impresa di straziare il cuore e far ridere a crepapelle contemporaneamente. Con un'atmosfera e un'immagine pop, variopinto e colorato nei costumi e nelle scenografie, aiutate spesso anche dal digitale, presente anche nella strepitosa e commuovente colonna sonora, Nakashima (già regista del cult Kamikaze girls) ci racconta una vita al limite, di una donna altruista il cui bene donato è sempre stato ricambiato da violenza e soprusi. Ma la forza interiore di Matsuko, splendida protagonista in tutte le sue varie incarnazioni d'età, è il vero fulcro portante di una storia al limite del paradossale, dove sofferenza e voglia di vivere convivono perfettamente. Riesce nell'arduo compito di non esagerare mai, nonostante personaggi e situazioni estreme, e alla fine lascia con un sapore dolce amaro sul significato della vita. Da non perdere.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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