« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Per celebrare il nuovo anno,ieri sera ho visto (avendo passato il capodanno da solo a casa) Ladyhawke.
Ladyhawke
Regia di Richard Donner,musiche (fantastiche)di Andrew Powell,cast Rutger Hauer (Navarre),Michelle Pfeiffer (Isabeau...la donna più bella che abbia mai visto),Matthew Broderick (Philippe il topo),Leo McKern (Imperius il monaco),John Wood (il vescovo di Aguillon).
In un medioevo fantastico (la Francia,a giudicare dai nomi e da alcuni riferimenti),si svolge quella che è secondo me la più bella storia d'amore e avventura mai narrata al cinema.Un giovane ladruncolo,Philippe Gaston detto il Topo,fugge dalle prigioni di Aguillon,città sotto il ferreo controllo di un malvagio vescovo. Il ladruncolo trova protezione da parte di un misterioso cavaliere nero,Etienne Navarre,il cui altruismo è presto spiegato con la necessità di sfruttare l'abilità di Philippe per penetrare nella città ed uccidere il vescovo. Costui un tempo infatti maledì il valoroso cavaliere e la sua innamorata,Isabeau d'Anjou (figlia del conte d'Anjou),poichè pazzamente geloso del loro amore.La terribile maledizione fa si che i due amanti non possano mai toccarsi o parlarsi,essendo lui di giorno umano e lei uno splendido falco,mentre al calar del sole il cavaliere assume le sembianze di un lupo nero e lei torna una splendida donna. Al gruppo si unisce un ex prete,Imperius,che un tempo tradì gli amanti ma che ora conosce il modo per spezzare la maledizione... Sarà un viaggio ricco di pericoli e di dolore,ma anche di gioia e di amore.
La storia in se stessa appare forse scontata (il cavaliere lotta per salvare la sua bella,contro un tiranno al di sopra di lui),ma l'idea della maledizione è veramente originale (al tempo,era il 1985) e contribuisce a donare alla storia di cappa e spada un tocco soprannaturale veramente incantevole.I due attori sono perfetti per la parte e una delle scene più belle è proprio quella in cui,al sorgere del sole,possono quasi toccarsi...senza però riuscirvi.Un ruolo di primo piano è però ricoperto da quello che,a prima vista,sembrerebbe un semplice comprimario,ovvero Philippe.E' lui a dare all'azione il suo ritmo,lui ad alleggerire il pathos con un gradevole umorismo (memorabili sono i suoi personali dialoghi col Signore!)e lui a fungere da intermediario tra Navarre ed Isabeau,essendo di fatto l'unico a poter parlare con entrambi. Splendida la fotografia del film (mi pare vinse un Oscar,vinto peraltro da un italiano,Storaro),che si giova degli splendidi paesaggi del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga,a Campo Imperatore(il film fu girato in Italia e vanta un buon numero di italiani nel cast e nel personale).Le musiche sono da colonna sonora anni '80,ma adeguate all'ambientazione medievale.Il motivetto d'amore del film è bellissimo e talmente efficace che,durante le riprese,divenne la canzone d'amore tra il regista,Richard Donner,e la produttrice,Lauren Shuler-Donner (se si sono sposati,dev'essere una canzone efficace).
In conclusione,un bel film da vedere in qualunque momento si necessiti di amore,avventura e umorismo,specialmente indicato per una serata con la tipa (o tipo) o per chi ama il cinema fantasy.Voto 5 su 5.
PS=nel caso non si fosse capito, adoro questo film (lo vidi ai tempi delle medie e conservo gelosamente la VHS,anche se ora che sto convertendo le cassette in DVD è stato il primo che mi sono fatto regalare)e sono riuscito anche a procurarmi il CD della colonna sonora. ">
Prima linea, di Robert Aldrich, con Eddie Albert, Jack Palance, Lee Marvin, Robert Strauss, William Smithers. Seconda guerra mondiale: una compagnia americana è mal comandata da un capitano inetto e codardo. Per colpa sua molti uomini perdono la vita. Un coraggioso colonnello deciderà di ribellarsi alla situazione. Duro, cinico, a tratti psicologicamente violento, è un apologo sul potere messo in mani sbagliate, per meri interessi personali. I soldati semplici muoiono mentre i vigliacchi bevono whiskey al caldo dell'accampamento: pur essendo incentrato soprattutto sul fattore delle personalità dei vari personaggi, la pellicola di Aldrich non latita di scene d'azione che, seppur realizzate con pochi mezzi, risultano coinvolgenti quanto basta. La maschera di Palance è lo specchio migliore nel quale inquadrare questo film: sporco, grezzo ma ricco di fascino. Guerra d'autore. Voto 3.5 / 5 " />" />
Recentemente sono andato al cinema a vedere "La bussola d'oro", premetto che non ho letto ancora il libro, ma il film non mi è sembrato niente di eccezionale. Carine le idee dei Daemon e della Polvere (che vorrei capire meglio), ma per il resto non mi ha entusiasmato. Alla protagonista viene servito su vassoi d'argento tutte le mosse successive, è come se fosse una bambola in balia degli eventi. Nota positiva l'orso, fatto decisamente bene dalla computer grafica. Nel complesso 2.5/5
In televisione ho visto "Eragon" e qui ho letto il libro. Davvero brutto... il libro mi era piaciuto, ma non estasiato, ma il film è osceno... il protagonista ha la faccia inespressiva, altro che eroe... la voce di Saphira è inascoltabile, ma fatto bene, anche se mi pare un pò diverso dalla descrizione del libro. Gli eventi non sono fedeli al libro e nel complesso non fanno capire un granchè. Voto 1/5...
Stick It... mi ricorda quegli spumantini da quattro soldi...
Per carità è carino, non è che ho buttato un'ora e mezza, ma non varrebbe la pena di noleggiarlo. Molto superficiale, americano, e semplicistico. Unico pregio il fatto di non avere il classico happy ending.
Poi io l'ho visto in inglese, non so se in italiano fa più ridere.... " />
Senza indizio, di Thom Eberhardt, con Michael Caine, Paul Freeman, Ben Kingsley. Il personaggio di Sherlock Holmes in realtà non esiste, ma è interpretato da un attore fallito di teatro, sotto le direttive del medico Watson. La strana coppia indaga qui su un furto che potrebbe mettere in serio pericolo l'economia britannica. Elegamente commedia, tipicamente british, che vede il suo punto di forza nell' insolita rilettura di una figura classica dell'investigazione, qui posta in maniera farsesca e scanzonata. Alcune situazioni forse appaiono un pò forzate, ma il tutto viene rimediato dalla coppia d'assi, Kingsley e Caine, che pur non raggiungendo i loro massimi, si fanno comunque apprezzare. Una commedia particolare, forse non indimenticabile, ma che riesce nello scopo di risultare originale. Sfiziosa. Voto 3 / 5 " />" />" />
Soffio al cuore, di Louis Malle, con Michael Lonsdale, Daniel Gélin, Lea Massari, Ave Ninchi, Benoit Ferreux. L'iniziazione sessuale di un quindicenne parigino malato di cuore, che coltiva un rapporto più che ambiguo con la madre. Un tema difficile come quello della sessualità giovanile trattato con grande finezza da Malle, che ci regala uno spaccato riuscito delle pulsioni adolescenziali. Contrasti col padre, la perdita della verginità in seguito alle scorribande coi due fratelli maggiori, e quella sorta di amore impossibile verso la genitrice rendono il film carico di emozioni. Brava Lea Massari nei panni dell'oggetto del desiderio. Intenso. Voto 3.5 / 5 " />" />" />
Come d'incanto - Enchanted
Aspettative bassissime, sono andata a vederlo solo per fare serata...invece mi ha piacevolmente sorpreso!!
Nonostante inizi come il più stereotipato dei film Disney, poi l'azione si sposta nel "nostro" mondo, con una serie di scene spassose e surreali.
Colonna sonora piacevolissima e godibile, bravi attori, bellissimi costumi...e un canonico (ma nemmeno tanto) "per sempre felici e contenti!"
Voto: 4/5
Lions for Lambs. Regia di Robert Redfort. Con Robert Redfort, Tom Cruise, Meryl Streep, Michael Peña.
Il film narra il dietro le quinte di una giornata a Washington in cui vengono prese decisioni importanti per il conflitto militare in Afghanistan, tramite due dialoghi e l'azione di alcuni soldati in missione. Il primo dialogo avviene tra una giornalista (Meryl Streep) e un senatore, interpretato ottimamente da Cruise; il secondo tra un professore della facoltà di scienze politiche (Redfort) e un suo studente.
Il film merita una platea ben più vasta di quella cui è costretto dai vari cine-panettoni, blockbuster, et similia. E' un film impegnato, ma diversamente da molte opere autoriali del recente passato non scade nella facile retorica. Come Redfort stesso dice in numerose interviste, non è un film che voglia fare politica, ma in qualche modo, nei dialoghi che si sovrappongono, risulta difficile rimanere impassibili. Iniziare a riflettere sulla situazione americana, ma che può benissimo adattarsi a quella italiana, risulta persino facile, poichè in molti punti gli interrogativi che si pongono i protagonisti sono diretti verso/allo spettatore tramite un uso abbastanza riuscito di primi piano.
Cruise in alcuni momenti riesce persino a convincerci di essere un senatore tanto sembra immerso nella parte, la Streep non deve lavorare troppo per indossare panni che sembrano esserle stati cuciti addosso. Lo stesso discorso vale per Redfort.
Il film si pone a metà strada tra le opinioni contrastanti dei suoi protagonisti e lascia che i dialoghi tra loro facciano spuntare alcune considerazioni riguardo la società statunitense, le colpe dei fallimenti in Iraq e Afghanistan, la stampa, la televisione, il ruolo dei giovani nella società.
Un piccolo capolavoro che non mancherà di stupirvi. 8/10
Ho visto il film dei Simpson.
Tutto sommato mi é piaciuto. Alcune scene sono veramente divertenti. Peró niente di eccezzionale. Sembra un episodio normale lungo il triplo.
Voto 3/5
Come per incanto o qualcosa del genere!!!
bellissimo!finalmente una ventata di aria fresca in casa disney fa ridere e si fà pure il verso con numerose citazioni!
4 su 5
Il mistero delle pagine perdute, di Jon Turteltaub, con Nicolas Cage, Jon Voight, Harvey Keitel, Ed Harris, Diane Kruger, Justin Bartha, Helen Mirren, Bruce Greenwood. Per scagionare un loro antenato dall'accusa di complotto nei confronti del presidente Lincoln, Ben Gates e la sua ciurma tornano in azione. Ostacolati da un avventuriero rivale, arriveranno perfino a "rapire" il presidente degli Stati Uniti. Il secondo episodio di National Treasures è una degna continuazione del primo, divertente capitolo. Un pò Indiana Jones, un pò action in stile Bruckenheimer Productions, regala due ore mozzafiato e avvincenti, seppur ricche di qualche momento di stanca e parecchie ingenuità. Al cast già visto nel precedente episodio, si aggiungono due pezzi da novanta come Ed Harris e Helen Mirren. Formula semplice, per una serata in leggerezza senza troppo impegno. Frizzante. Voto 3 / 5 " />" />" />
Operazione diabolica, di John Frankenheimer, con Rock Hudson, Will Geer, Salomé Jens, John Randolph, Jeff Corey, Elizabeth Fraser, Richard Anderson, Frank Campanella. Organizzazione segreta inscena la morte dei suoi clienti, e propone loro una nuova vita, comprensiva di intervento facciale e cambio di identità. Ma uno dei prescelti non si riterrà soddisfatto del servizio... Fanta-thriller dalle accentuati componenti drammatiche, che cerca di puntare fortemente sulla componente psicologica, a tratti però risultando eccessivo e pesante. Alcune scene sono palesemente forzate, così come la interpretazione di un Rock Hudson non al suo meglio. La regia di Frankenheimer non taglia come al solito, e lo stile del regista appare qui un pò appannato, esclusi gli istanti finali, angoscianti ai massimi livelli. Potenziale sprecato. Voto 2 / 5 " />" />" />
I segreti di Brokeback Mountain, di Ang Lee, con Jake Gyllenhaal, Heath Ledger, Michelle Williams, Anne Hathaway, Randy Quaid, Linda Cardellini, Anna Faris, Scott Michael Campbell, Kate Mara. Durante un comune lavoro in montagna, due giovani cowboy si innamorano e avviano una relazione che durerà nell'arco di 20 anni, nonostante entrambi siano ormai sposati e con prole a carico. Difficile trattare un tema come quello dell'omosessualità senza scadere nella facile retorica, impresa che riesce perfettemente a un maestro del cinema come Ang Lee. Infatti se la storia e i personaggi possono o meno suscitare (dis)approvazione, non si può mettere in dubbio la bellezza stilistica del film, davvero impeccabile. Dai paesaggi strepitosi del Wyoming, a quell'atmosfera così dannatamente radicata negli anni del secolo scorso, alla potenza di una regia indubbiamente perfetta. Si può denotare qualche lungaggine forse eccessiva, e l'invecchiamento dei personaggi praticamente inesistente all'occhio dello spettatore. Bravi i due protagonisti, ma la menzione d'onore va fatta per un'intensa Michelle Williams : dai tempi di Dawson's Creek ne ha fatta di strada la ragazza. Premi a profusione, tra Oscar e Leoni d'Oro: forse eccessivi, ma comunque la pellicola c'è e funziona. E non è poco. Voto 4 / 5 " />" />" />
Ho visto domenica pomeriggio Breakfast on Pluto, di Neil Jordan, con Cillian Murphy, Liam Neeson e molti altri attori che non ho riconosciuto (e/o che erano in parti molto minori) " />
E' un film un po' diverso da quello che mi aspettavo: a parte la solita impressione che chi scrive le presentazioni dei film spesso non li abbia visti per intero, l'ho trovato interessante.
Vari temi sullo sfondo: l'identità sessuale, l'IRA (temi entrambi già presenti in modo più drammatico nell'unico film di Jordan che ricordo di aver visto, La moglie del soldato), preti e sesso.
Tutti trattati con leggerezza ma senza sminuirne l'importanza, secondo me.