Il grande dittatore, di Charles Chaplin, con Jack Oakie, Charles Chaplin, Paulette Goddard, Henry Daniell, Reginald Gardiner, Billy Gilbert. La vita di due persone fisicamente identiche, un semplice barbiere ebreo e il dittatore della Tomania, i cui destini finiranno per incrociarsi. Parodia satirica, ma non priva di amarezza e drammaticità, della Germania nazista, nella quale Chaplin si sdoppia in due personaggi completamente opposti fra loro. Il genio di Charlot si fa apprezzare sia nelle scene tipicamente comiche, com'era d'altronde lecito aspettarsi, che nelle situazioni più intense e cupe. Un film entrato di diritto nella storia del cinema, con alcune scene memorabili, su tutte il dittatore che gioca con un mappamondo. Primo film completamente parlato di Chaplin, e seppur venato di un moralismo a tratti stancante, rimane un fermo e geniale apologo contro tutti i regimi. Penetrante genio. Voto 4.5 / 5
Desiderio, di Frank Borzage, con Gary Cooper, Akim Tamiroff, Marlene Dietrich, Ernest Cossart, John Halliday, William Frawley. Americano in vacanza in Spagna, incontra per caso sulla sua strada una bella ladra di gioielli. Quest'ultima, aiutata dal suo complice, cercherà di abbindolare il turista, ma finirà per innamorarsene. Prodotta da Lubitsch, porta indiscutibilmente la mano del maestro tedesco, e pare soprattutto nella prima parte di trovarsi di fronte a un "L'ottava moglie di Barbablù" in fase da spy story. Peccato per la mezzora finale dove l'eccesso di buonismo soffoca la cinica ironia vista in precedenza, ma rimane comunque un divertente, leggero, scacciapensieri di indubbia qualità. Risate d'altri tempi. Voto 3 / 5
La follia di Barbablù, di Edgard George Ulmer, con Nils Asther, John Carradine, Jean Parker. A parigi diverse ragazze vengono trovate assassinate. Si viene così a creare la paura di Barbablu, fantomatico serial killer senza identità. Nel frattempo un burattinaio dallo strano passato, dipinge alcune delle giovani che poi moriranno. E' incredibile come con pochi mezzi e poco tempo (il film è stato girato in soli 7 giorni, nel 1944) si possano creare opere così interessanti. Se infatti il plot non è poi così originale, va dato un grande merito all'atmosfera, alle scenografie e alla regia, capace di donare un sapore visionario, espressionista e oscuro di grandissimo effetto. Suggestive poi certe scene, su tutte quella della rappresentazione di burattini, assolutamente da brividi. Pazzia fascinosa. Voto 4 / 5
The Inside Man 5/5 , dovrei ammalarmi più spesso... mi è piaciuto moltissimo, soprattutto nella scelta dei dialoghi e delle scene. Una storia apparentemente banale, completamente trasformata
moralismo stancante il grande dittatore?ma va va, veramente.....
finalmente visto Match Point di Woody Allen. Film ben costruito sui rapporti amorosi, spruzzatina di giallo e mistero, e diagonali univoche nelle relazioni ben marcate, che ti viene da chiedere "dio, ma quanto è co***one il protagonista!". Beh, da un lato c'è quella bomba di Scarlett, però questo non giustifica alcunché. Sono poco chiaro perchè amo parlare meno possibile dei film che guardo, strano visto quello che faccio , però è un film che va seguito, e che fa sicuramente riflettere. Almeno, a me ha fatto questo effetto, e mi ha fatto passare qualche voglia strana e insana. Bello bello bello.
Non è più tempo di eroi, di Robert Aldrich, con Henry Fonda, Michael Caine, Cliff Robertson, Percy Herbert, Ronald Fraser, Patrick Jordan, Sam Kydd, Ian Bannen. Soldato americano viene mandato a collaborare con l'esercito inglese per una pericolosa missione alle Ebridi. Ma i giapponesi sono in agguato nella giungla. Solida pellicola bellica, ambientata per lo più tra le fitte e selvagge foreste, resa più tragica oltre che dalla trama, anche dalla caratterizzazione dei personaggi. Nessun eroe, solo uomini deboli, impauriti e vigliacchi, pronti a vendere le vite degli altri pur d'aver salva la propria. Un comparto musicale avvincente,la buona regia di Aldrich, giustamente equilibrata tra azione e "dramma", e le interpretazioni di Caine e Robertson (e di Fonda, seppur in una piccola parte), rendono questo un film imperdibile per tutti gli amanti del genere. Dannata impresa. Voto 3.5 / 5
Videodrome, di David Cronenberg, con James Woods, Deborah Harry, Sonja Smits. Direttore di una rete locale che trasmette materiale pornografico, viene a conoscenza di fantomatici programmi nei quali la gente viene torturata. Addentrandosi sempre più a fondo, finirà in un gioco allucinogeno più grande di lui. Un "thriller" fantascientifico schizzato, malato, perverso ma ricco di grande fascino cyberpunk. Visionario, violento, con effetti speciali veramente riusciti per l'epoca (1983) che vanno a modificare, deturpare il corpo umano come fosse creta. Woods è adatto al personaggio, che gli sembra cucito addosso. Uno dei primi passi del maestro Cronenberg verso quella ossessione uomo-macchina che caratterizzerà buona parte del suo cinema. E pone anche un dibattito interessante sul rapporto popolo-televisione, da non sottovalutare. Destabilizzante. Voto 3.5 / 5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
La legge del più forte, di George Marshall, con Shirley MacLaine, Glenn Ford, Leslie Nielsen. Un forestiero appena giunto in città con un treno carico di pecore, viene minacciato dai grandi allevatori. Western divertente, scanzonato, ma non privo di momenti più drammatici e intensi. Ford delinea un personaggio a tratti irresistibile, sempre con la risposta (e l'azione) pronta. Alcune situazioni e risvolti affettivi ripetono i classici clichè del genere, ma rimane comunque una pellicola godibilissima soprattutto per i fan del vecchio west. Colpo a segno. Voto 3 / 5 " />" />
Letters from Iwo Jima
Scrivere un commento su questo film é difficile. Inanzitutto é veramente un gran bel film, molto diverso e molto piu coinvolgente della sua controparte Flags from our Fathers, che a tratti era soporifero, concentrato piu sul reclutamento, che sulla guerra. Iwo Jima invece é un film sulla guerra. Senza se e senza ma.
I personaggi sono di un coinvolgente che piu non si puó. Il Generale e le sue difficoltá di mantenere il comando nei confronti dei suoi ufficiali fanatici, il sottufficiale, che vinse i giochi olimpici, e ha conosciuto un mondo senza differnze di nazioni, il soldato della MP giapponese e la sua toccante storia, il polentone giapponese che si vede costretto a fingere di essere onorato di andare in guerra ecc.
Nel film non ci sono i 'buoni' o i 'cattivi', Giapponesi e Americani, sono tutti e due 'nel giusto', é la guerra ad essere dalla parte del torto.
La fotografia é particolare. Troppo grigio, é innaturale. Insomma, alla fine combattevano su un isola, che anche se con scarsa vegetazione, deve essere un posto tutt'altro che tetro.
Da vedere in giapponese con sottotitoli.
Voto 4/5
Il sipario strappato, di Alfred Hitchcock, con David Opatoshu, Paul Newman, Lila Kedrova, Hansjörg Felmy, Julie Andrews, Tamara Toumanova, Wolfgang Kieling, Ludwig Donath. Scienziato americano si reca in Germania per consegnare ai tedeschi degli importanti piani militari. In realtà è una spia al servizio del governo statunitense. Incalzante e teso thriller dal maestro del brivido, fantapolitica che pur nella sua ovvia esagerazione senza un briciolo di veridicità, tiene incollati allo schermo. Alcune scene memorabili, dall'uccisione di un agente tedesco al lungo inseguimento di autobus. Newman e la Andrews sono una coppia perfetta. Si pecca in qualche prevedibile banalità e in una storyline a tratti inverosimile, ma niente di grave. Infiltrato. Voto 3.5 / 5
La bussola d'oro, al cinema.
Film ben fatto, ambientazione bellissima, fine 1800, con tecnologie alternative. Per il resto abbastanza simile alle cronache di Narnia (manca babbo natale ).
Niente di particolarmente innovativo, comunque. Le mie aspettative forse erano un po troppo alte, colpa del bellissimo trailer.
Veramente brava l'attrice protagonista, fa impallidire tutto il cast di Harry Potter messo insieme.
Attenderó l'ennesimo sequel.
Voto 3/5
La bussola d'oro, al cinema.
Film ben fatto, ambientazione bellissima, fine 1800, con tecnologie alternative. Per il resto abbastanza simile alle cronache di Narnia (manca babbo natale " />).
Niente di particolarmente innovativo, comunque. Le mie aspettative forse erano un po troppo alte, colpa del bellissimo trailer.
Veramente brava l'attrice protagonista, fa impallidire tutto il cast di Harry Potter messo insieme.
Attenderó l'ennesimo sequel.
Voto 3/5
Be', se faranno un film per ongi libro, i sequel son d'obbligo, visto che è una trilogia! " />
Non ho ancora visto il film però in America è stato un grande flop quindi il sequel è in forte rischio... conto comunque di vederlo al più presto...
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
La fuga, di Delmer Daves, con Humphrey Bogart, Lauren Bacall, Agnes Moorehead. Uxoricida evaso trova aiuto in una ragazza che aveva assistito al suo processo. Farà una plastica facciale, ma il passato tornerà comunque a perseguitarlo, e dovrà dimostrare la sua innocenza. Noir drammatico, dalle varie peripezie narrative, che non snaturano comunque una storia affascinante. La prima mezzora, fino all'intervento chirurgico, è girata completamente in soggettiva ed è visivamente suggestiva. Ancora una volta insieme la coppia (anche nella vita) Bogart - Bacall, ormai a proprio agio negli stilemi del cinema "nero". Sinuoso. Voto 3.5 / 5 " />" />