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Spagna:Sì ai matrimoni gay
S di Ser Garlan Tyrell
creato il 21 aprile 2005

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.
il vostro parere a riguardo... 117 votanti
il vostro parere a riguardo...
Sì al matrimonio gay - sì all'adozione per le coppie gay
21.4% (25 voti)
Sì al matrimonio gay - no all'adozione per le coppie gay
42.7% (50 voti)
No al matrimonio gay - no all'adozione per le coppie gay
33.3% (39 voti)
Le votazioni sono chiuse
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Ser Loras Tyrell
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Ser Loras Tyrell
Confratello

S

Utente
5543 messaggi
Inviato il 23 maggio 2006 2:15

/me moderator mode on

 

Ragazzi,mi raccomando i termini che usate :lol: Siam su un forum pubblico eh =P

 

/me moderator mode off

 

 

Raga,so che a qualcuno sembrerà strano,ma dal punto di vista del diritto l'Italia NON è uno stato laico.



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 23 maggio 2006 9:43

Lord Beric

 

io parto dalla convinzione che in una vera democrazia, tutti abbiano diritto alla tutela dei propri diritti, ma nessuno ha più diritti di ogni altro. Un conto è fare leggi che garantiscano agli omosessuali, agli zingari, agli immigrati, agli ebrei, agli islamici, ai cristiani di tutte le confessioni, ecc... lo stesso trattamento e quindi il superamento di qualsiasi barriera discriminatoria. Ben altra cosa è creare leggi che favoriscano in qualche modo una categoria, oppure ne discriminino volontariamente un'altra. Che poi la Chiesa compia una serie di discriminazioni, è vero: noi stessi "pagani" (odinisti, celtisti, ecc...) veniamo spesso "tacciati" di satanismo, ma non è assolutamente vero.

 

Ma su questo per quanto mi riguarda siamo perfettamente d'accordo...

Il problema sussiste quando i dettami di una parte della popolazione, in questo caso quella cattolica, per essere rispettati devono compiere una discriminazione su chi cattolico non è. Mi sembra sia questo il caso di PACS, coppie omo e via dicendo.

 

Quindi: lo Stato deve accettare il dogma della Chiesa e discriminare coloro che cattolici non sono, oppure deve estendere il maggior numero di diritti a tutti, discriminando il dogma della Chiesa? Ovviamente le risposte possibili sono tante, mi permetto di esprimere nulla più che un'opnione.

Dal momento che:

- lo Stato dovrebbe preoccuparsi principalmente dei valori "civili" e "sociali"

- il fatto di dare diritti civili ai gay non lede i diritti delle famiglie, ma ne mette solo in discussione l'unicità, dogma religioso e non civile

io penso che lo Stato dovrebbe scegliere quello che è il male minore...

Dopotutto il Cristianesimo da questo punto di vista non mi pare fatto per la convivenza con altre confessioni o ideologie, mentre uno stato moderno per definizione deve offrire l'eguaglianza a tutti.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Alekseij Targaryen
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3068 messaggi
Alekseij Targaryen
Confratello

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Inviato il 23 maggio 2006 21:05

Alexej

 

Di fatto affermi che la Santa Sede non ha lo stesso diritto di ogni altra istituzione religiosa (di qualsiasi fede) a far valere la propria dignità morale.

 

Interessante!

 

...E' un concetto di pseudo-democrazia che rasenta al contempo il patetico ed il meschino, e che naviga in un tale mare d'ipocrisia che è perfino impossibile da quantificare.

 

... Illuminaci!

 

... Per quale motivo un cattolico ha meno diritto di un omosessuale a veder tutelati i valori in cui crede? ...Per quale motivo se l'Arcigay pretende leggi su misura e va tutto bene, se la Santa Sede chiede il rispetto dei valori su cui essa si fonda, allora abusa della propria posizione? ...Ha forse più diritti un gay di un cattolico?

 

Spero proprio di no, perché vorrebbe dire che la Costituzione Italiana è ormai buona solo per pulircisi il c**o, che la Democrazia è solo una parola vuota, e che l' Uguaglianza è solo un alibi per avvalorare presunti diritti a favore di pochi e a danno di molti.

 

Complimenti x l'esempio di civiltà. Tra parentesi, sono curioso pure io di sapere che cos'è un "odinista"... Illuminaci tu...

 

Cmq sia, stiamo parlando di due cose diverse: il cattolico vuole vedere tutelati i valori in cui crede, l'omosessuale vuole vedere tutelati i DIRITTI che gli devono essere riconociuti come uomo e cittadino.


J
Jon Lin Sandor
Confratello
Utente
27 messaggi
Jon Lin Sandor
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Utente
27 messaggi
Inviato il 24 maggio 2006 1:08

Alexej

 

Di fatto affermi che la Santa Sede non ha lo stesso diritto di ogni altra istituzione religiosa (di qualsiasi fede) a far valere la propria dignità morale.

 

Interessante!

 

Far valere la propria dignità morale è diverso da ledere i diritti di indipendenza di uno stato..

 

 

...E' un concetto di pseudo-democrazia che rasenta al contempo il patetico ed il meschino, e che naviga in un tale mare d'ipocrisia che è perfino impossibile da quantificare.

 

... Illuminaci!

 

... Per quale motivo un cattolico ha meno diritto di un omosessuale a veder tutelati i valori in cui crede? ...Per quale motivo se l'Arcigay pretende leggi su misura e va tutto bene, se la Santa Sede chiede il rispetto dei valori su cui essa si fonda, allora abusa della propria posizione? ...Ha forse più diritti un gay di un cattolico?

 

Vista la situazione attuale direi proprio di no.. Si sente solo l'opinione della Chiesa e quella della sua opposizione, mica quella (ad esempio) di mussulmani (che iniziano ad essere una bella fetta della popolazione) o degli ebrei..

 

Spero proprio di no, perché vorrebbe dire che la Costituzione Italiana è ormai buona solo per pulircisi il c**o, che la Democrazia è solo una parola vuota, e che l' Uguaglianza è solo un alibi per avvalorare presunti diritti a favore di pochi e a danno di molti.

 

Danno de che? Scusa, dare la possibilità a due persone (indipendentemente dal sesso) di avvalersi di

1) Reversibilità della pensione

2)Diritto di successione

3)Responsabilità in casi di incapacità

 

leda in qualche modo i tuoi diritti? Uno può non essere daccordo con l'uso di questa legge, e va bene, ma nessuno ti sta obbligando a usarla.. te tutti i giorni ti avvali del diritto legale di spostare un processo, o magari di spalmare su più anni i debiti della tua società di calcio?

 

Ripeto, da cristiano e cattolico, che crede nel libero arbitrio, doppio si.

Meglio bambini con genitori, e persone che si amano a decidere l'espianto degli organi piuttosto che il cuggino di nuova iork....


D
Drogon
Confratello
Utente
4621 messaggi
Drogon
Confratello

D

Utente
4621 messaggi
Inviato il 24 maggio 2006 9:40

solo un piccolo intervento: secondo me in questo momento stiamo trascurando una cosa fondamentale,

cioè che la Chiesa può parlare quanto vuole, ma le decisioni le prende lo stato senza dover sottostare alla Chiesa, quindi direi che non è il caso di colpevolizzarla, visto che come tutti gli altri organi esprime un opinione.

che poi quello che dice la Chiesa ha molta più influenza rispetto a quello che viene detto da altre persone è indubbio,

ma nessuno può negare ad un Papa, per esempio, di consigliare i fedeli, che poi sono sempre liberi di fare quello che vogliono.

ciao tutti ^_^ ^_^ ^_^



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 24 maggio 2006 10:29

Drogon, nessuno colpevolizza la Chiesa quando parla alle coscienze. Personalmente sono infastidito quando invece il Papa afferma cose del tipo "lo Stato dovrebbe fare così, lo Stato non dovrebbe fare cosà".

Se gli appelli della Chiesa fossero rivolti unicamente ai fedeli, dicendo: "tu, donna, hai il libero arbitrio: puoi scegliere se abortire o meno, ma se sei una brava cattolica non lo fai", secondo me non ci sarebbe nessun "attacco" alla Chiesa.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

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We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
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L
Lyga Stark
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2375 messaggi
Lyga Stark
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L

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2375 messaggi
Inviato il 24 maggio 2006 11:25

NON SONO UNA FAMIGLIA ma solo una coppia o un gruppo di persone: non hanno diritto a nessuna tutela straordinaria e soprattutto non hanno né possono avere diritto ad adottare figli.

 

Pienamente d'accordo su quello che scrivi, punto per punto:

-Non sono una famiglia: c'è da chiedersi se esista però un concetto fermo di famiglia; negli stati islamici abbiamo un uomo e fino a 4 donne. Non è famiglia? Secondo me è il termine stesso che cambia significato da contesto a contesto. Nel contesto italiano una "famiglia" gay non è una famiglia.

-Non hanno diritto a nessuna tutela straordinaria: Vero, infatti la tutela dovrebbe essere ordinaria, non straordinaria. Ovvero applicabile a tutti i cittadini omosessuali in qualsiasi situazione essi versino e senza distinzione alcuna.

-Non hanno né possono diritto ad avere figli: Anche qui sono d'accordo. La società italiana non ancora è pronta a questo; i figli passerebbero una vita d'inferno, divenendo il bersaglio principale degli sfottò dei loro amici (oppure peggio). C'è da dire che nell'ordinamento italiano i diritti dei figli hanno una posizione nettamente preminente rispetto anche a quelli dei genitori, quindi l'adozione "non sarebbe nell'interesse dei minori".

 

 

Spero proprio di no, perché vorrebbe dire che la Costituzione Italiana è ormai buona solo per pulircisi il c**o, che la Democrazia è solo una parola vuota, e che l' Uguaglianza è solo un alibi per avvalorare presunti diritti a favore di pochi e a danno di molti.

 

Riconoscere agli omosessuali il diritto ad unirsi CIVILMENTE non mi pare che danneggi più di tanto le persone eterosessuali. Io non mi sento per niente danneggiato, per lo meno.

Piuttosto dalla Chiesa apprezzerei un discorso del tipo "i gay cristiani dovrebbero praticare l'astinenza", non un discorso del tipo "tutti i gay, cristiani o no, dovrebbero fare ciò che diciamo noi" (ergo: non godere di una tutela giuridica legittimamente richiesta).

 

Non sto dicendo che i gay non devono avere diritti. Però non esiste che una categoria di persona, per giunta assolutamente minoritaria, in uno stato autenticamente democratico, goda di maggiori diritti di tutti gli altri, o di diritti "esclusivi" legati alla propria condizione. Non è più democrazia.

 

Se due gay s'incontrano, si amano, vivono assieme, basta un foglio di carta chiamato TESTAMENTO a garantire il passaggio di beni in caso di morte, ed una qualsiasi autocertificazione ad attestare che in caso di malattia grave o incidente improvviso, la persona coinvolta desideri avere al proprio fianco la persona amata.

 

La convenzione Europea per i diritti dell'uomo a proposito di ciò dice che una persona non può esser oggetto di discriminazioni a causa del proprio sesso, religione, convinzione politica, gruppo etnico o ORIENTAMENTO SESSUALE. Ciò per me basta ed avanza.

In più in diritto testamentario esiste la cosiddetta "quota di legittima", di cui il defunto non può disporre, che è destinata, nell'ordine, ai figli (se ne ha), al coniuge (se è sposato), ai genitori/parenti più prossimi, nell'ultima ipotesi.

Ora secondo quale principio i genitori di un gay, che magari l'hanno anche cacciato di casa, debbano avere più diritti successori rispetto alla persona che ha amato nel corso della sua vita? E non venire a dirmi "perchè gli hanno dato la vita", altrimenti nelle quote di legittima di una persona "normale" (le virgolette sono volute) dovrebbero esser preferiti anche al marito/moglie di quest'ultima.

 

Raga,so che a qualcuno sembrerà strano,ma dal punto di vista del diritto l'Italia NON è uno stato laico.

 

Certo che sì invece! Stati confessionali sono quelli con una "religione di stato" riconosciuta, come possono essere Israele o l'Iran, ad esempio. Questa è la situazione di diritto, per lo meno.

La situazione di fatto, invece, offre un desolante strapotere della Chiesa Cattolica, con negazioni di diritti come quella che stiamo analizzando.

 

Infine faccio notare che i "pacs", o come si voglia chiamarli, sarebbero conformi alla stessa Costituzione, e la loro stessa mancata approvazione potrebbe essere anticostituzionale.

Ciò in base all'articolo 10 ("L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.") che impone all'Italia di conformarsi ai trattati di cui si è resa firmataria (una delle norme suddette è proprio questa:"i trattati vanno rispettati."), compresi quelli che vietano qualsiasi discriminazione basata sugli orientamenti sessuali.

 

Spero di essere stato chiaro, se così non fosse mazzapicchioatemi... ^_^


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Warin
Confratello
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Warin
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Inviato il 24 maggio 2006 13:25

Lord Beric

 

io parto dalla convinzione che in una vera democrazia, tutti abbiano diritto alla tutela dei propri diritti, ma nessuno ha più diritti di ogni altro. Un conto è fare leggi che garantiscano agli omosessuali, agli zingari, agli immigrati, agli ebrei, agli islamici, ai cristiani di tutte le confessioni, ecc... lo stesso trattamento e quindi il superamento di qualsiasi barriera discriminatoria. Ben altra cosa è creare leggi che favoriscano in qualche modo una categoria, oppure ne discriminino volontariamente un'altra. Che poi la Chiesa compia una serie di discriminazioni, è vero: noi stessi "pagani" (odinisti, celtisti, ecc...) veniamo spesso "tacciati" di satanismo, ma non è assolutamente vero.

 

Ma su questo per quanto mi riguarda siamo perfettamente d'accordo...

Il problema sussiste quando i dettami di una parte della popolazione, in questo caso quella cattolica, per essere rispettati devono compiere una discriminazione su chi cattolico non è. Mi sembra sia questo il caso di PACS, coppie omo e via dicendo.

 

Quindi: lo Stato deve accettare il dogma della Chiesa e discriminare coloro che cattolici non sono, oppure deve estendere il maggior numero di diritti a tutti, discriminando il dogma della Chiesa? Ovviamente le risposte possibili sono tante, mi permetto di esprimere nulla più che un'opnione.

Dal momento che:

- lo Stato dovrebbe preoccuparsi principalmente dei valori "civili" e "sociali"

- il fatto di dare diritti civili ai gay non lede i diritti delle famiglie, ma ne mette solo in discussione l'unicità, dogma religioso e non civile

io penso che lo Stato dovrebbe scegliere quello che è il male minore...

Dopotutto il Cristianesimo da questo punto di vista non mi pare fatto per la convivenza con altre confessioni o ideologie, mentre uno stato moderno per definizione deve offrire l'eguaglianza a tutti.

 

 

No. Lo Stato non deve imporre un dogma rispetto un altro. Ma dal momento che, ci piaccia o no, i cattolici rappresentano una fascia tra il 65 e il 70% di tutto l'elettorato nazionale, mi pare giusto che il Governo ne tenga conto. E' forse democrazia, insultare la sensibilità morale di oltre la metà del proprio popolo solo per soddisfare una ristretta minoranza? ...Non si sta dicendo d'imporre i dogmi cattolici come Legge dello Stato: non siamo un paese islamico, per cui religione e giurisprudenza coincidono. Però credo sia doveroso rispettare la fede della massa ed evitare leggi che possano offenderne i valori.


W
Warin
Confratello
Utente
65 messaggi
Warin
Confratello

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Utente
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Inviato il 24 maggio 2006 13:38

Drogon, nessuno colpevolizza la Chiesa quando parla alle coscienze. Personalmente sono infastidito quando invece il Papa afferma cose del tipo "lo Stato dovrebbe fare così, lo Stato non dovrebbe fare cosà".

Se gli appelli della Chiesa fossero rivolti unicamente ai fedeli, dicendo: "tu, donna, hai il libero arbitrio: puoi scegliere se abortire o meno, ma se sei una brava cattolica non lo fai", secondo me non ci sarebbe nessun "attacco" alla Chiesa.

 

 

Temo che ci sarebbe comunque: ormai è una moda. E lo trovo abbastanza pericoloso. Se un islamico viene offeso per la sua fede, c'è il carcere. Lo stesso per un ebreo. Ma se ad essere offeso è un cattolico, oppure un pagano, non c'è nessuna misura punitiva legalmente predefinita. Ci sono quotidiani che offendono la Fede cattolica ogni giorno con vignette più che blasfeme, ma su quelle si ride su e nessuno prende alcun provvedimento. Per vignette assai meno blasfeme, è insorto tutto il mondo islamico, sono state lanciate condanne a morte non finire dai capi religiosi musulmani, e sono volate parole di fuoco proprio da quelle testate per cui offendere cattolici (e da qualche tempo anche ebrei) è ormai da anni il passatempo preferito.

 

C'è una volontà politica di delegittimare la morale religiosa per sostituirla con quella laica. E questo non va assolutamente bene.


N
Ninaeve
Confratello
Utente
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Ninaeve
Confratello

N

Utente
739 messaggi
Inviato il 24 maggio 2006 14:27

scusa, ma sono in comppleto disaccordo.

io sono convinta che sia corretto che una morale pubblica debba essere laica, quella personale attiene all'etica di ciascuno.

non mi sembra corretto fare del relativismo culturale spiccio del tipo "ma gli isalmici fanno così e cosà" perchè semplicemente non è pertinente, in questo caso.

poi una legge in questo caso non sancirebbe un dovere, come la leva obbligatoria o il pagamento delle tasse, ma un'opzione: a discrezione del singolo ricorrervi o meno. come per abortire, contrarre marimonio, prendere i voti ecc.

quindi esiste uno spazio sia per l'etica pubblica che per quella personale e religiosa.. E' una scelta, e, secondo me, nello spazio della scelta s colloca la democrazia. Nel dare la possibilità di scelta ai cittadini in vista di un bene superiore che deve essere laico, non nel senso di amorale o ateo, ma che possa racchiudere nel suo orizzonte il bene comune, e non solo della maggioranza.

fare quello che dice la maggioranza, senza curarsi della volontà di chi è in inferiorità non è giustizia, non è etico.

come si tutelano, bada non ho detto si proteggono ma si riconoscono le specificità, le altre minoranze, forse sarebe opportuno ragionare anche su questa, ma farlo con sincerità, prendendo la cosa per quello che è: una specificità del comportamento umano, non dannosa per gli altri e che ha a che fare soprattutto con la sfera privata dell'esistenza. siceramente non vedo perchè vietarla in base ad una mero calcolo numerico.

si dovrebbe vietare allora anche il bilinguismo in alto adige, i diritti speciali per le categorie protette ecc.

non è, o non dovrebbe essere una questione religiosa, ma bisognerebbe chidersi se è un comportamento umano da sanzionare oppure no e in base a quali principi prendere l'una o l'altra scelta.

ma sono solo parle, oguno poi si tiene le sue convinzioni. e anche questo è democrazia.


A
Ashan 'Tyr
Confratello
Utente
1376 messaggi
Ashan 'Tyr
Confratello

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Utente
1376 messaggi
Inviato il 24 maggio 2006 14:32

sì, ma non ho ancora capito che male c'è a dare ai gay il diritto di unirsi civilmente: forse che impedendo loro di avere dei diritti sulla propria vita, essi "capiranno di aver sbagliato" e torneranno sulla retta via sposandosi una brava donna e sfornando pargoli?

No, continueranno a vivere la loro sacrosanta vita ma privi di diritti elementari quali la possibilità di assistere il proprio compagno-a nei momenti difficili.

 

E comunque, ripeto, i pacs non sono una "legge per gay": io sono etero e atea, non credo nel matrimonio come istituzione, ma suppongo in futuro di convivere col mio compagno, senza l'obbligo di un pezzo di carta che attesta che sarò sempre innamorata di lui (a proposito, qual è la percentuale di divorzio in Italia...?)..

io conosco tantissime persone con genitori separati o divorziati, e ho visto tante coppie "scoppiare" dopo pochi anni di matrimonio. bisogna capire che ormai la mentalità collettiva E' CAMBIATA, una volta si rimaneva sposati tutta la vita facendo mazzi di corna chilometrici al compagno/compagna, adesso si ha la decenza di capire quando una storia non può andare avanti... perchè allora negare la possibilità di convivere ed avere qualche diritto, piuttosto che imporre un tipo di morale ormai desueta? posso ricordare che i costumi della gente CAMBIANO continuamente nel tempo?

I greci vivevano la famiglia diversamente dagli egiziani, e i romani la vivevano in modo diverso dai pagani o dai primi cristiani... era costume che le donne mangiassero in stanze separate rispetto agli uomini fino a un paio di secoli fa anche da noi, per non parlare poi di come si concepiva la famiglia nel lontano oriente o in America prima dell'invasione europea.

 

Quindi questa lunga tiritera solo per dire: è utile attaccarsi con le unghie a un "idilliaco" retaggio culturale che ormai non è più adatto ai tempi moderni? o non è il caso di trovare nuove regole per una nuova società, più aperte, tolleranti e democratiche?



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 24 maggio 2006 15:09

Come al solito ci si ricorda solo della parte attiva del principio democratico... la volontà della maggioranza.

 

Democrazia vuol dire volontà della maggioranza nel rispetto dei diritti delle minoranze.

 

Uno Stato, in quanto tale, se si definisce laico, non deve dipendere dai dogmi della religione, qualunque essa sia.

Fai attenzione alle tue parole, Warin: hai appena detto che un cattolico non è libero di esprimere la propria fede se i suoi diritti sono in comune con altre persone... Hai appena detto che il cattolicesimo non è libero di esprimersi se un'istituzione civile viene estesa agli omosessuali...

 

Ma se è tanto fondamentale il dogma cattolico per la vita dello Stato, perché le famiglie senza figli sono legalmente riconosciute? Me lo spieghi?

 

Ribadisco quanto già detto prima: laddove una religione impone delle discriminazioni tra le persone, la via della religione e dello Stato devono separarsi. Uno Stato non deve permettersi di fare distinzioni tra i suoi cittadini, per razza, confessione, censo, inclinazioni sessuali o altro.

 

Sono il primo a dire che non ha senso il matrimonio religioso tra omosessuali...

Lì è la Chiesa a decidere, e la Chiesa ha tutto il diritto che vuole a dire che i figli di Dio non hanno gli stessi diritti, se le aggrada.

 

Ma qui stiamo parlando di istituzioni civili e diritti civili.


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Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
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We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
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W
Warin
Confratello
Utente
65 messaggi
Warin
Confratello

W

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Inviato il 24 maggio 2006 18:55

scusa, ma sono in comppleto disaccordo.

io sono convinta che sia corretto che una morale pubblica debba essere laica, quella personale attiene all'etica di ciascuno.

non mi sembra corretto fare del relativismo culturale spiccio del tipo "ma gli isalmici fanno così e cosà" perchè semplicemente non è pertinente, in questo caso.

poi una legge in questo caso non sancirebbe un dovere, come la leva obbligatoria o il pagamento delle tasse, ma un'opzione: a discrezione del singolo ricorrervi o meno. come per abortire, contrarre marimonio, prendere i voti ecc.

quindi esiste uno spazio sia per l'etica pubblica che per quella personale e religiosa.. E' una scelta, e, secondo me, nello spazio della scelta s colloca la democrazia. Nel dare la possibilità di scelta ai cittadini in vista di un bene superiore che deve essere laico, non nel senso di amorale o ateo, ma che possa racchiudere nel suo orizzonte il bene comune, e non solo della maggioranza.

fare quello che dice la maggioranza, senza curarsi della volontà di chi è in inferiorità non è giustizia, non è etico.

come si tutelano, bada non ho detto si proteggono ma si riconoscono le specificità, le altre minoranze, forse sarebe opportuno ragionare anche su questa, ma farlo con sincerità, prendendo la cosa per quello che è: una specificità del comportamento umano, non dannosa per gli altri e che ha a che fare soprattutto con la sfera privata dell'esistenza. siceramente non vedo perchè vietarla in base ad una mero calcolo numerico.

si dovrebbe vietare allora anche il bilinguismo in alto adige, i diritti speciali per le categorie protette ecc.

non è, o non dovrebbe essere una questione religiosa, ma bisognerebbe chidersi se è un comportamento umano da sanzionare oppure no e in base a quali principi prendere l'una o l'altra scelta.

ma sono solo parle, oguno poi si tiene le sue convinzioni. e anche questo è democrazia.

 

Nina: mi sa che non hai colto la sfumatura!

 

In Italia, se offendi la sensibilità di qualcuno, anche involontariamente (non importa!), allora sei considerata alla pari dei peggiori criminali sulla faccia della terra! ... Questo vale per tutti fuorché per i cattolici, oppure i cristiani in generale. Pubblica anche solo 1 vignetta in cui si prenda in giro un islamico, un gay, uno zingaro, un extracomunitario di qualsiasi paese sia... E subito ti daranno contro TUTTI, con una ferocia ed ostilità tali da far pensare che tu abbia commesso il reato peggiore che si possa commettere! ...Se però la tua vignetta è contro la Santa Sede, o contro la morale cristiana, come fanno TUTTI I GIORNI una quantità di quotidiani, allora cosa succede? ... Assolutamente nulla! ... Anzi! ... Ti vengono perfino a stringere la mano! ... E più è delatoria, più larghi saranno i sorrisi e calorose le strette di mano! ...Per quale motivo in questo Paese non si può offendere nessuno fuorché un cattolico? ...Anzi! ... Peggio ancora! ... Per quale motivo, più insulti i cristiani con battute indecenti e vignette pesantemente offensive, più sei considerato "in" negli ambienti che contano? ...La verità è che in questo paese, se c'è una categoria di persone PESANTEMENTE DISCRIMINATE, quelle non sono certamente i gay, né tantomeno gli extracomunitari, gli ebrei, o i musulmani. I soli ad essere pesantemente discriminati in Italia, sono i cristiani, ossia il 65-70% della popolazione. Ed è questa la cosa mostruosa! ... Che si parla tanto di "no al razzismo", "no all'intolleranza", "no alla discriminazione razziale, sessuale, e religiosa", e poi, se sei cristiano (e lo sono la maggior parte degli italiani) allora non hai nessun diritto ad essere tutelato. Puoi essere insultato. Puoi essere emarginato. Puoi essere perfino vittima di violenze fisiche, ma non ci sarà 1 solo magistrato a darti ragione. Perché? ...Perché essere cristiani, in questo paese, non è più un diritto. Puoi ammazzare chi vuoi in nome di Allah e sei fuori "perché sei un eroico partigiano" ma se solo ti lasci scappare "frocio" allora meriti l'ergastolo.

 

E' l'ipocrisia che sta alla base di tutta questa me**a che mi sta sul gozzo! ...Poi, della chiesa in sè, non me ne può fregare di meno. Ma se questa è una democrazia, deve esserlo per tutti! ...E se la Santa Sede non ha diritto ad avanzare pretese, il Governo ha il dovere di tutelare i cristiani e rispettare la loro morale (ossia non calpestarla palesemente) esattamente come fa con chiunque altro. Se poi decide di fregarsene dei cristiani e d'insultarli con leggi che il 70% degli italiani (ossia i credenti in Italia) considera IMMORALI, allora la Chiesa ha tutto il diritto di protestare. Così come hanno diritto a protestare gli islamici, gli ebrei, e tutti gli altri, quando si ritengono offesi dalla condotta del Governo nei loro confronti.


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Warin
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Warin
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Inviato il 24 maggio 2006 19:06

Come al solito ci si ricorda solo della parte attiva del principio democratico... la volontà della maggioranza.

 

Democrazia vuol dire volontà della maggioranza nel rispetto dei diritti delle minoranze.

 

Uno Stato, in quanto tale, se si definisce laico, non deve dipendere dai dogmi della religione, qualunque essa sia.

Fai attenzione alle tue parole, Warin: hai appena detto che un cattolico non è libero di esprimere la propria fede se i suoi diritti sono in comune con altre persone... Hai appena detto che il cattolicesimo non è libero di esprimersi se un'istituzione civile viene estesa agli omosessuali...

 

Ma se è tanto fondamentale il dogma cattolico per la vita dello Stato, perché le famiglie senza figli sono legalmente riconosciute? Me lo spieghi?

 

Ribadisco quanto già detto prima: laddove una religione impone delle discriminazioni tra le persone, la via della religione e dello Stato devono separarsi. Uno Stato non deve permettersi di fare distinzioni tra i suoi cittadini, per razza, confessione, censo, inclinazioni sessuali o altro.

 

Sono il primo a dire che non ha senso il matrimonio religioso tra omosessuali...

Lì è la Chiesa a decidere, e la Chiesa ha tutto il diritto che vuole a dire che i figli di Dio non hanno gli stessi diritti, se le aggrada.

 

Ma qui stiamo parlando di istituzioni civili e diritti civili.

 

 

Lord Beric

 

... La democrazia si basa su questo: la maggioranza vince. Punto. Se non ti piace, prendi e va a vivere in un paese non democratico. Oppure accetta la realtà e fattene una ragione.

 

In Italia, la Fede cristiana è la più diffusa. Di conseguenza, il senso morale cristiano è quello prevalente. Dato che siamo in un paese DEMOCRATICO, allora, DEMOCRAZIA VUOLE che la morale cristiana prevalga su tutte le altre. Offendere questa morale, significa offendere la maggioranza degli italiani. Se il governo non lo capisce, non ha diritto a governare. Si dimetta.


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Mithrin
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Mithrin
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Inviato il 24 maggio 2006 19:06
Nina: mi sa che non hai colto la sfumatura!

 

In Italia, se offendi la sensibilità di qualcuno, anche involontariamente (non importa!), allora sei considerata alla pari dei peggiori criminali sulla faccia della terra! ... Questo vale per tutti fuorché per i cattolici, oppure i cristiani in generale. Pubblica anche solo 1 vignetta in cui si prenda in giro un islamico, un gay, uno zingaro, un extracomunitario di qualsiasi paese sia... E subito ti daranno contro TUTTI, con una ferocia ed ostilità tali da far pensare che tu abbia commesso il reato peggiore che si possa commettere! ...Se però la tua vignetta è contro la Santa Sede, o contro la morale cristiana, come fanno TUTTI I GIORNI una quantità di quotidiani, allora cosa succede? ... Assolutamente nulla! ... Anzi! ... Ti vengono perfino a stringere la mano! ... E più è delatoria, più larghi saranno i sorrisi e calorose le strette di mano! ...Per quale motivo in questo Paese non si può offendere nessuno fuorché un cattolico? ...Anzi! ... Peggio ancora! ... Per quale motivo, più insulti i cristiani con battute indecenti e vignette pesantemente offensive, più sei considerato "in" negli ambienti che contano? ...La verità è che in questo paese, se c'è una categoria di persone PESANTEMENTE DISCRIMINATE, quelle non sono certamente i gay, né tantomeno gli extracomunitari, gli ebrei, o i musulmani. I soli ad essere pesantemente discriminati in Italia, sono i cristiani, ossia il 65-70% della popolazione. Ed è questa la cosa mostruosa! ... Che si parla tanto di "no al razzismo", "no all'intolleranza", "no alla discriminazione razziale, sessuale, e religiosa", e poi, se sei cristiano (e lo sono la maggior parte degli italiani) allora non hai nessun diritto ad essere tutelato. Puoi essere insultato. Puoi essere emarginato. Puoi essere perfino vittima di violenze fisiche, ma non ci sarà 1 solo magistrato a darti ragione. Perché? ...Perché essere cristiani, in questo paese, non è più un diritto. Puoi ammazzare chi vuoi in nome di Allah e sei fuori "perché sei un eroico partigiano" ma se solo ti lasci scappare "frocio" allora meriti l'ergastolo.

 

E' l'ipocrisia che sta alla base di tutta questa me**a che mi sta sul gozzo! ...Poi, della chiesa in sè, non me ne può fregare di meno. Ma se questa è una democrazia, deve esserlo per tutti! ...E se la Santa Sede non ha diritto ad avanzare pretese, il Governo ha il dovere di tutelare i cristiani e rispettare la loro morale (ossia non calpestarla palesemente) esattamente come fa con chiunque altro. Se poi decide di fregarsene dei cristiani e d'insultarli con leggi che il 70% degli italiani (ossia i credenti in Italia) considera IMMORALI, allora la Chiesa ha tutto il diritto di protestare. Così come hanno diritto a protestare gli islamici, gli ebrei, e tutti gli altri, quando si ritengono offesi dalla condotta del Governo nei loro confronti.

 

Io sinceramente non vedo questa crociata contro il crisrianesimo qui in Italia; mi pare al più che ad essere semmai "attaccata" ogni tanto sia la Chiesa/Santa Sede come istituzione non il cattolicesimo come religione.

 

Inoltre mi diresti quando mai in Italia è stato permesso l'omicidio in nome di Allah ? no perchè mi sfugge.... oppure chi è stato incarcerato per aver detto frocio ?

 

C'è anche da considerare che un "frocio" o "finocchio", come tu esemplificavi, sono un offesa immotivata a un cittadino, mentre l'esprimere il proprio disaccordo con ciò che propone la Chiesa non è un insulto, è vivere in un paese democratico a quanto la vedo io

 

... La democrazia si basa su questo: la maggioranza vince. Punto. Se non ti piace, prendi e va a vivere in un paese non democratico. Oppure accetta la realtà e fattene una ragione.

 

In Italia, la Fede cristiana è la più diffusa. Di conseguenza, il senso morale cristiano è quello prevalente. Dato che siamo in un paese DEMOCRATICO, allora, DEMOCRAZIA VUOLE che la morale cristiana prevalga su tutte le altre. Offendere questa morale, significa offendere la maggioranza degli italiani. Se il governo non lo capisce, non ha diritto a governare. Si dimetta.

 

Ma non è assolutamente vero che è questo la democrazia anzi è l'antitesi di un paese dove la morale dominante "pprevale" sulle altre. Democrazia significa garantire a tutti i cittadini i diritti fondamentali.

E comunque se la maggioranza degli italiani è cattolica e i cattolici vengono offesi da tutti come dici tu, beh allora significa che si offendono da soli.


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