28 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:Sei contrario all'uso smodato dei forestierismi e dei prestiti, fenomeni fisiologici naturali da sempre presenti nelle lingue e fonte di loro arricchimento, poi però sei favorevole all'introduzione a tavolino totalmente artificiale dello schwa o dell'asterisco? Questa è proprio una sorpresa.
Non credo di averlo mai detto. Sono favorevole a un linguaggio inclusivo (ad esempio, l'uso di termini quali "ministra", "ingegnera" o "avvocata" come femminili dei mestieri), ma senza "introduzioni a tavolino totalmente artificiali". Fra l'altro, gli stessi promotori di scevà e asterisco sono consapevoli che non sono qualcosa che può essere calato dall'alto, ma si tratta di un esperimento limitato a determinati contesti e che deve seguire il normale processo di trasformazione di una lingua. Fra scevà e asterisco preferisco l'asterisco, in quanto è praticamente un'evoluzione del vecchio sistema a/o (per esempio, al posto di "il/la sottoscritto/a", si può scrivere "l* sottoscritt*"), ma prediligo altre soluzioni, specialmente nel linguaggio parlato (per esempio, citando il tuo ultimo post, "colleghe e colleghi" al posto di "colleg*").
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
1 ora fa, Hero of Sky ha scritto:https://www.youtube.com/watch?v=hDM1kLDYgxM buon video.
L'ho visto, e ho anche letto il ddl. Grosso modo la Pani ha ragione: la mia idea è che la proposta di legge rimarrà a prendere polvere in qualche commissione parlamentare, ma concordo con lei sul fatto che non si tratti di propaganda fascista o amenità simili. Mi è anche piaciuto quando verso la fine del video ha sottolineato che in democrazia funziona che si valuta (o si dovrebbe valutare) la proposta altrui senza condizionamenti mentali e pregiudizi, ma solo sulla sua effettiva utilità ed efficacia. Cosa che in Italia si fa raramente, purtroppo.
Visto il video è… ok tutto, ma resta che c’è un ministero del “Made in Italy” e, stando a quanto scritto nel DDL, sarebbe teoricamente soggetto a multa da 5.000 a 100.000 perché si tratta di pubblico ufficio. Dai, siamo onesti: fa veramente troppo ridere che non ci abbiamo pensato.
Sinceramente questo DDL mi pare tanto una scusa per poter creare con il famoso comitato qualche altro ufficio e qualche altra poltrona da caricare sui conti pubblici
48 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Fra scevà e asterisco preferisco l'asterisco, in quanto è praticamente un'evoluzione del vecchio sistema a/o (per esempio, al posto di "il/la sottoscritto/a", si può scrivere "l* sottoscritt*"), ma prediligo altre soluzioni, specialmente nel linguaggio parlato (per esempio, citando il tuo ultimo post, "colleghe e colleghi" al posto di "colleg*").
Quindi l'asterisco si va bene ma in realtà forse no. Chiarissimo.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
A me l’asterisco ripugna, sinceramente.
Quanto al declinare al femminile tutte le professioni e le qualifiche: non credo che aggiunga nè tolga nulla alle qualità intrinseche della donna in questione, e non mi importerebbe nulla l’esser chiamata “sindaco” piuttosto che “sindaca”.
Tuttavia, ci sono dei termini che declinati al femminile sono davvero cacofonici e francamente inutilizzabili.
M’immagino la faccia di Lyra diventare (e giustamente!) livida nel sentirsi appellare come ”Professora”
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
It’s gonna be legend… wait for it… dary!
Challenge accepted!
Barney Stinson
The person, be it gentleman or lady, who has not pleasure in a good novel, must be intolerably stupid.
Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
21 minuti fa, Lyra Stark ha scritto:Quindi l'asterisco si va bene ma in realtà forse no. Chiarissimo.
Secondo me l'asterisco per forza di cose non si può usare nel linguaggio parlato, mentre nel linguaggio scritto in certi contesti funziona e in altri no.
15 minuti fa, Daenys The Dreamer ha scritto:Quanto al declinare al femminile tutte le professioni e le qualifiche: non credo che aggiunga nè tolga nulla alle qualità intrinseche della donna in questione, e non mi importerebbe nulla l’esser chiamata “sindaco” piuttosto che “sindaca”.
Tuttavia, ci sono dei termini che declinati al femminile sono davvero cacofonici e francamente inutilizzabili.
M’immagino la faccia di Lyra diventare (e giustamente!) livida nel sentirsi appellare come ”Professora”
Da che mondo e mondo esiste professoressa.
Comunque, più che cacofonia il problema è la mancanza di abitudine a usare certi termini, che per questo motivo ci sembrano strani.
Per me usare termini come ministra o sindaca non è solo più inclusivo, ma è anche più efficace ed elegante rispetto a sindaco donna o ministro donna.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
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41 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:
Da che mondo e mondo esiste professoressa.
certo, lo so! (Ne ho avute anche tante)
Era una provocazione voluta, una battuta che ho capito solo io, evidentemente, per significare che a volte si passa dall‘Altra parte nel voler essere ad ogni costo inclusivi…
Comunque.
Alcuni termini mi piacciono, altri meno: ad esempio, sindaca e ministra sì, assessora no.
Ingegnera, secondo me, non si può sentire.
Forse non siamo abituati, come dici tu.
CitaComunque, più che cacofonia il problema è la mancanza di abitudine a usare certi termini, che per questo motivo ci sembrano strani.
A mio modesto avviso, non è (nè dovrebbe essere) necessario specificare se il sindaco o il ministro in questione sia uomo o donna.
Quello che volevo dire è che, se fossi ministro, per me sarebbe completamente indifferente essere chiamata ministro o ministra.
Tutto qui.
Mi sono spiegata meglio?
CitaPer me usare termini come ministra o sindaca non è solo più inclusivo, ma è anche più efficace ed elegante rispetto a sindaco donna o ministro donna.
Prima, per mera dimenticanza, avevo tralasciato l’argomento reale degli ultimi post: la lotta all’uso eccessivo dei termini stranieri.
Se ho ben capito le vostre posizioni, mi collocherei a metà tra @Jacaerys Velaryon e @Lyra Stark: i forestierismi arricchiscono sì la lingua, ma l’uso massivo mi disturba ed in alcuni contesti sarebbe persino fuori luogo.
La lettura è un rapporto con noi stessi e non solo col libro, col nostro mondo interiore attraverso il mondo che il libro ci apre.
Italo Calvino
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Jane Austen
Le piccole cose hanno la loro importanza: é sempre per le piccole cose che ci si perde.
Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Bien sûr je te ferai mal. Bien sûr tu me feras mal. Bien sûr nous aurons mal. Mais ça c’est la condition de l’existence. Se faire printemps, c’est prendre le risque de l’hiver. Se faire présent, c’est prendre le risque de l’absence.
Antoine de Saint-Exupéry
C’é una vergogna positiva, che prima di aprire bocca ti fa chiedere se hai veramente titolo per dire quello che stai per dire. É la grande assente di questo secolo.
Zerocalcare
Ogni persona che passa nella nostra vita è unica. Sempre lascia un po’ di sé e si porta via un po’ di noi. Ci sarà chi si é portato via molto, ma non ci sarà mai chi non avrà lasciato nulla. Questa é la più grande responsabilità della nostra vita e la prova evidente che due anime non si incontrano per caso.
Jorge Luis Borges
Faccio outing comunque, sull'argomento grammatica inclusiva e amenità simili sono un becero reazionario, ogni volta che mi arrivava una mail stracolma di asterischi dall'uni prima di un esame rischiavo di vomitare e anche i femminili forzati e non necessari non li posso sentire. Sulla schwa poi meglio stendere un velo pietoso.
45 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Secondo me l'asterisco per forza di cose non si può usare nel linguaggio parlato, mentre nel linguaggio scritto in certi contesti funziona e in altri no.
Biascica non ha avuto particolari problemi nella quarta di Boris
6 minuti fa, Hero of Sky ha scritto:Sulla schwa poi meglio stendere un velo pietoso.
Sono le mode del momento, purtroppo. Ogni epoca ne ha avute di più o meno sensate. Questa lo è molto poco in considerazione soprattutto dell'attuale situazione geopolitica, economica e sociale, ma tant'è.
1 ora fa, Daenys The Dreamer ha scritto:A me l’asterisco ripugna, sinceramente.
A me più che l'asterisco in sè ripugna proprio il fatto che alcuni "illuminati" abbiano ad un certo punto deciso di mettersi a usare questa novità forzando la lingua italiana in modo totalmente arbitrario inserendolo persino in comunicazioni e documenti ufficiali. Allo stesso modo io da domani abolirò le doppie e l'accento per la gioia degli studenti in modo da non escludere quelli che si ostinano a non usarle. E anche l'h dato che siamo.
1 ora fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:ministra
Io ogni volta devo sforzarmi perché leggo minestra...
44 minuti fa, Daenys The Dreamer ha scritto:A mio modesto avviso, non è (nè dovrebbe essere) necessario specificare se il sindaco o il ministro in questione sia uomo o donna.
Quello che volevo dire è che, se fossi ministro, per me sarebbe completamente indifferente essere chiamata ministro o ministra.
Tutto qui.
Quello che vado dicendo pure io da eoni.
44 minuti fa, Daenys The Dreamer ha scritto:i forestierismi arricchiscono sì la lingua, ma l’uso massivo mi disturba ed in alcuni contesti sarebbe persino fuori luogo.
Io non sono a favore nè a sfavore, mi limitavo a segnalare che essendo le lingue vive il fenomeno è intrinseco in loro ed è normale che in quest'epoca di plurilinguismo e multiculturalismo i forestierismi abbondino.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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Ma sembra che il vento sia in entrambi
34 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Biascica non ha avuto particolari problemi nella quarta di Boris
Chapeau!
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
56 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:Biascica non ha avuto particolari problemi nella quarta di Boris
Biascica è un uomo che guarda al futuro, che non rimane ancorato al passato... Tranne quando si tratta del gol di Turone.
1 ora fa, Daenys The Dreamer ha scritto:A mio modesto avviso, non è (nè dovrebbe essere) necessario specificare se il sindaco o il ministro in questione sia uomo o donna.
Quello che volevo dire è che, se fossi ministro, per me sarebbe completamente indifferente essere chiamata ministro o ministra.
In certi casi può non essere necessario specificarlo, ma in altri sì, per esempio in circostanze in cui usare solo il maschile causerebbe equivoci.
Personalmente, se diventassi per assurdo ministro e venissi chiamato ministra rimarrei quanto meno stupito.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
23 ore fa, Hero of Sky ha scritto:Faccio outing comunque, sull'argomento grammatica inclusiva e amenità simili sono un becero reazionario, ogni volta che mi arrivava una mail stracolma di asterischi dall'uni prima di un esame rischiavo di vomitare e anche i femminili forzati e non necessari non li posso sentire. Sulla schwa poi meglio stendere un velo pietoso.
Semplice: evidentemente non fai parte di quelle categorie cui certe abitudini linguistiche ricordano ogni giorno la loro condizione di marginalizzazione.
23 ore fa, Lyra Stark ha scritto:Allo stesso modo io da domani abolirò le doppie e l'accento per la gioia degli studenti in modo da non escludere quelli che si ostinano a non usarle. E anche l'h dato che siamo.
Perchè notoriamente chi non usa l'H è vittima di discriminazioni e marginalizzazioni paragonabili a quelle di genere.
Pensavo che tu saresti stato l'unico a sollevare perplessità sulla mia battuta ma solo perché l'avresti collegata alla questione dei dislessici non riconosciuti per tanti anni e soggetti a discriminazioni da parte del sistema scolastico (bocciature, voti bassi, incapacità, rimproveri da parte dei genitori). Invece no.
Evidentemente ci sono discriminazioni che valgono più di altre.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
2 ore fa, Lyra Stark ha scritto:Pensavo che tu saresti stato l'unico a sollevare perplessità sulla mia battuta ma solo perché l'avresti collegata alla questione dei dislessici non riconosciuti per tanti anni e soggetti a discriminazioni da parte del sistema scolastico (bocciature, voti bassi, incapacità, rimproveri da parte dei genitori). Invece no.
Evidentemente ci sono discriminazioni che valgono più di altre.
I dislessici li hai tirati in mezzo adesso perché non sapevi dove andare a parare.
Altrimenti non avresti parlato di "gioia degli studenti che si ostinano a non usarle". Un ragazzo affetto da dislessia non si "ostina" a non usare correttamente le H e le doppie. Non riesce a farlo. E non prova "gioia" nel non riuscirci.