Ero convinta di aver postato la mia recensione finale...
Sul finire
Leggendo uno degli ultimi come di consueto incalzanti capitoli mi ha colpito questa nota autobiografica
"Cosa si può dire, infatti, sul modo come uno scrive dei libri? Che prima pensa a qualcosa e che quando l'ha pensato deve sedersi e scriverlo. È tutto qui."
E mi è venuto subito in mente Martin!
Parte spoiler
Comunque negli ultimi 2 capitoli il mistero giunge rapidamente al termine secondo il classico espediente del particolare insignificante rivelato per caso che fa scattare la molla a Poirot.
Da quel momento in poi è chiaro che lui ha capito, noi peró siamo tenuti all'oscuro sino all'ultimissimo e fondamentalmente non è neanche che nel testo ci siano così tanto indizi da permetterci di risolvere il mistero in anticipo.
Devo dire che da un certo punto in poi le allusioni erano così tante che qualcosa si intuiva (per esempio il continuo riferirsi alle capacità di Lady Stubs troppo in contrasto tra loro, la sua strana scomparsa proprio quando arriva l'unica persona che l'ha conosciuta in passato, il suo amore per i grandi cappelli, la strana posizione della Follia, l'ovvia figura della signora Folliat che si intuisce sapere più di quanto dice, la strana scomparsa dei suoi figli - io pensavo sarebbe ricomparso quello morto in mare) però tutta la parte di Marlene spiona e ricattatrice sinceramente è stata un po' deludente e banale come espediente.
Così come tutto il contorno degli altri personaggi che alla fine si sono rivelati inutili ai fini della trama (nessuna sottotrama o apparente colpevolezza/implicazione) e piuttosto noiosi. C'è appena qualche sottotrama accennata (quella dei coniugi Legge) ma di cui non si capisce proprio nulla (lui si era avvicinato al comunismo? E quindi?).
Come al solito anche in questo caso Poirot si rivela impiccione e consulente di coppia, che è una delle caratteristiche che me lo rendono simpatico, molto in antitesi col suo carattere perfezionista e borghese. E quel tocco di feuiletton nei gialli d'antan mi ha sempre conquistato.
Considerazioni final generali...
Riassunto: romanzo della Christie sui generis. Non tra i suoi migliori, storia piuttosto banale e poco succosa, molto confusionario, ma interessante dal punto di vista testuale e soprattutto metatestuale. Quasi un tentativo di fare dell'ironia sui clichè del genere. Sarebbe utile ai fini didattici.
Voto: 7
Come dicevo: se per qualcuno questo è stato il primo approccio con Agatha Christie e Poirot spero non si faccia scoraggiare. Di sicuro non lo consiglierei come esempio della sua migliore produzione.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Finito anche io 
È stato il mio secondo libro della Christie. Il primo è stato Dieci piccoli indiani.
L’ho trovato un libro decisamente scorrevole e piacevole e devo dire che a differenza dell’altro nel quale ricordo di aver trovato il finale per alcuni versi un po’ forzato, qui non mi ha lasciato del tutto perplessa.
Anche io appena letta la descrizione del posto ho avuto come primo pensiero “scommettiamo che il cadavere lo trovano qui” ma per il resto non avevo assolutamente intuito tutto il resto della trama 
Mi è piaciuta molto l’idea di fondo della sagra e della caccia.
Quello che mi ha lasciato più perplessa è
la sotto trama di Alec Legge, alle sue conclusioni Poirot ci è arrivato praticamente tirando a indovinare.
La Oliver non l’ho trovata cosi insopportabile 
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
20 hours fa, Lyra Stark dice:La verità è che abbiamo capito tutti tutto troppo presto perché abbiamo visto troppe puntate della Signora in giallo
Uhm no io penso peggio. Penso che la Christie scriva proprio coome Ariadne e si preoccupi tantissimo come lei di
SPOILER ESTREMO DI TUTTO IL LIBRO e DEL FINALE
ottenere l'effetto 'novità' e 'sorpresa a tutti i costi' sul colpevole, omettendo indizi fondamentali ai lettori ma dandoli all'investigatore 'fuori scena'...o peggio a volte (soprattutto in due-tre libri con la Marple) fingendo di averli dati con supercazzola. Per far questo arriva a forzare come appunto ha percepito @Lady Lyanna in DPI.
Il guaio è che chi ha letto anche pochi dei suoi libri ormai lo sa e 'a senso' si butta sul colpevole presentato come più improbabile, sulla spiegazione in assoluto meno telefonata e sui dettagli apparentemente meno significativi. E se lo fai abbastanza presto, poi tutte le contraddizioni e i depistaggi seminati ti fanno solo scattare più campanelli d'allarme e trovare gli incastri giusti 
.
Quindi io ho deciso presto ma senza basi che il marito era fishy, che la tizia era scappata di suo nonostante le preoccupazioni di tutti, che quell'italiana nominata come contorno giusto due volte non poteva essere davvero di contorno e che sia la segretaria che l'architetto dicevano la verità quindi Hattie aveva macchinato qualcosa.
E credo che lo abbiamo fatto tutti, senza pensarci, e totalmente contro il percorso del libro 
Io preferisco giallisti più onesti in questo (Asimov, anche la Lackberg) persino se loro non li indovino. Però anzi..la Christie qui si è moooolto limitata in questo trucco, forse proprio per fare da contraltare ad Ariadne e al gioco di livelli di vero/falso, il che è stato un bonus.
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Sono d'accordo in parte. Nel senso che effettivamente è come dici tu per la ricerca del colpo di scena a tutti i costi e per il discorso indizi (che era un po' una tendenza dei giallisti del passato - anche in SH non è sempre tutto limpidissimo ma sicuramente meglio), però nel mio caso vale anche il mantra di Sherlock Holmes: più un particolare è strano e originale più va considerato e il suo contrario: sono le cose più insignificanti quelle spesso importanti.
Comunque aldilá di questo alcuni libri sono tutto sommato ben fatti con una certa articolazione. Questo devo dire è parecchio svogliato nella costruzione.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Da ragazzo ricordo che mi ero imbattuto in alcuni decaloghi del giallista perfetto, scritti da giallisti più o meno noti (di sicuro c'era S.S. Van Dine, ma anche altri che non ricordo): una delle regole fondamentali indicate da tutti era l'onestà nel mettere a disposizione del lettore tutti gli indizi... Ed era divertente notare che i giallisti più apprezzati, come la Christie, fossero spesso esempi del contrario
Nel caso specifico, comunque, avevo colto ben pochi indizi veri e propri, più che altro elementi di natura narrativa (se l'autore si sofferma su un certo elemento, di solito quello ha un certo peso).
1 hour fa, Koorlick dice:avevo colto ben pochi indizi veri e propri, più che altro elementi di natura narrativa (se l'autore si sofferma su un certo elemento, di solito quello ha un certo peso).
Non li hai colti perché di fatto non c'è ne sono. Me ne vengono in mente pochissimi e del tutto circostanziali:
1. I grandi cappelli di Lady Stubbs: ottimi per nascondere il volto;
2. La signora Folliat che ha eliminato tutte le fotografie della sua famiglia: ottimo modo per nascondere la faccia di qualcuno;
3. Le frasi scritte da Marlene sul giornalino indici di una sua propensione, da qui a farne una ricattatrice provetta ce ne vuole.
4. Si continua a ribadire che la Follia è costruita in un luogo inadatto. Dovrebbe essere rimossa ma il proprietario si oppone fermamente;
5. Le facoltà mentali di Lady Stubbs più volte sottolineate e più volte messe in dubbio;
6. La scomparsa di Lady Stubbs quando guardacaso compare l'unica persona che l'ha conosciuta da giovane.
7. I discorsi pessimistici della signora Folliat.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
A onor del vero non è che i libri della Christie siano tutti così colmi di indizi fuori scena.
Se prendiamo i suoi masterpiece il discutibile ricorso a questo tipo di escamotage è scarso o nullo. Penso ad Assassinio sull'Orient Express, L'assassinio di Robert Acroyd, Se morisse mio marito, Il ritratto di Elsa Greer, C'è un cadavere in biblioteca e tanti altri in cui gli indizi sono tutti lì, solo che il lettore non ha le "celluline grigie" di Poirot o il proverbiale intuito di Miss Marple (lei sì che è un personaggio femminile con i contro fiocchi, altro che Ariadne Oliver) oppure a thriller come Dieci piccoli indiani... e non ne rimase nessuno - che ancora oggi mi fa venire i brividi lungo la schiena - o Tre topolini ciechi.
Diciamo che questa è una nota meno intonata nella ricca produzione di una "campionessa" assoluta del genere.
"Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità" (La ragazza nella nebbia - Donato Carrisi)
Appunto, appunto. Diciamo che questo qui è proprio un caso sfortunato.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Nel frattempo io vorrei azzardare una proposta come prossima lettura dal momento che l’ho appena ritirato in biblioteca:
”Abbiamo sempre vissuto nel castello” di Shirley Jackson. Questo romanzo è considerato il capostipite del genere horror/thriller psicologico alla Hitchcock. Mi pare adatto al periodo.
che ne dite?
"Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità" (La ragazza nella nebbia - Donato Carrisi)
Ho finito anche io! E come mio tipico il giorno prima della scadenza!
E' stato interessante leggere i vostri commenti di "lettori di giallo incalliti" Io di gialli ne ho letti veramente pochi, credo 10-12 se è tanto: non è il mio genere, soprattutto perché non ho acume e logica e non riesco mai a capire chi è l'assassino, e stare fino alla fine senza aver l'idea di chi sia stato mi crea troppa suspence Della Christie ho letto tantissimo tempo fa Orient Express e a inizio anno Dieci Piccoli Indiani: un capolavoro, e lì stranamente aveva capito prima chi è era il colpevole!
PARTE SPOILEROSA
Qui invece come sempre buio totale, non avrei mai pensato che fosse Sir George, mi è sembrato sempre un brav'uomo! Nel corso della lettura ho avuto due sospetti: la segretaria, che ho scartato quando si capisce che è solo questione di gelosia; Alec Legge, specie per la questione degli incontri nella Follia, ma anche lì la cosa si sgonfia negli ultimi capitoli. Quindi sono arrivato al finale "disarmato", proprio dicendomi "ma chi caspita è stato?"
Diciamo che per i giallisti, anche quelli più incapaci, sono un lettore ideale: un pollo che non capisce nulla fino al momento della Rivelazione Avevo dei sospetti sulla Follia e sulla Folliat, non come assassina ma che sapesse di più di quel che diceva. Anche le turiste gettate là all'inizio dovevano avere un senso ma ovviamente non l'ho colto. Non ho notato per nulla la schizofrenia nei giudizi su Lady Stubbs, perché sono un lettore disattento evidentemente. Mai avuto sospetti su Lady Stubbs: si capiva che era un po' furbetta e faceva un po' finta, ma pensavo solo per far spendere i soldoni al marito! Lo scambio di persona finale non me lo aspettavo e sinceramente non mi ha appassionato molto: mi è sembrato per un attimo di essere in una teoria folle del fandom martiniano... Non so, questi scambi di persona non riconosciuti da nessuno mi lasciano sempre un po' perplesso. Soprattutto nella fase del piano Lady Stubbs/turista italiana.
Non avendo letto molti Poirot non ho notato strani comportamenti/ragionamenti in lui... non mi è sembrato un non-Poirot ma credo che questo possano giudicarlo solo coloro che lo consocono davvero... Ho notato però l'incapacità della polizia che si accanisce sullo "straniero", certe cantonate che manco io avrei fatto ed è tutto dire.
Nota a margine. "Cosa si può dire, infatti, sul modo come uno scrive dei libri? Che prima pensa a qualcosa e che quando l'ha pensato deve sedersi e scriverlo. È tutto qui." E con questa frase Ariadne Oliver entra nell'Olimpo. Andremo molto d'accordo, noi due. 
Bene, 15 di ottobre, possiamo parlare liberamente senza spoiler del libro appena letto e diciamo iniziare a pensare al prossimo.
Direi che ognuno di noi può proporre un solo titolo e poi usare random.org per sceglierlo: così diamo un po' di suspance. 
Allora, sicuramente la Sagra del Delitto non è il miglior romanzo della Christie. Lo sapevo, ma l'ho scelto per un motivo ben specifico: è abbastanza di nicchia. Sicuramente molti di noi avranno visto le decine di trasposizioni cinematografiche o televisive, oltre ad aver letto i più noti romanzi della Dama. Detto questo io ho una gran passione per Ariadne Oliver, come si era già capito all'inizio. Come il Nonno, quando lo lessi la prima volta pensavo che c'entrasse qualcosa la signora Folliat, anche se non me la vedevo proprio come una assassina. Certo che pure complice è difficile da immaginare. Ho apprezzato, anche se qui è solo accennato, la trama spionistica: avrei voluto che fosse più sviluppata e che portasse a qualcosa di più consistente che non ad una storiellina d'amore. Avrò tempo di rifarmi con altri libri della Christie con Spie ed agenti segreti.
Detto questo, mi sta piacendo questo club del libro e spero che in tanti vogliano continuarlo.
Per il prossimo mese propongo: Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino. Temo lo abbiano letto tutti tranne me, però
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Io per esempio non l'ho letto
E manco io Per me il sistema casuale va benone! Io propongo Tito Andronico di Shakespeare che spero nessuno o pochi abbiano letto 
Io propongo qualcosa di Marquez che ancora mi manca da leggere ovvero Cronaca di una morte annunciata.
La scelta random per va benissimo
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
1 hour fa, Lady Monica dice:Allora, sicuramente la Sagra del Delitto non è il miglior romanzo della Christie. Lo sapevo, ma l'ho scelto per un motivo ben specifico: è abbastanza di nicchia.
Infatti hai fatto bene, perché anche se ha i vari problemi che abbiamo elencato ha comunque delle sue particolarità e permette anche un buon margine di dibattito.
Bellissime tutte le vostre proposte.
Io rilancio con qualcosa di forse non troppo conosciuto: Congo di M. Crichton (o in alternativa Andromeda peró mi pare che Lady Monica lo conosca già).
Benissimo il sistema random.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
