Direi che in ogni caso Jorah per Daenerys è il migliore consigliere possibile dato che la ama e non parla per secondi fini .E comunque l’affermazione che onore e valore non sempre pagano vale per molti altri personaggi di ASOIAF basti fare l’esempio di Eddard Stark e questo perché dove domina la lotta per il potere (e per la propria vita in senso lato ) il fine giustificherà sempre il mezzo e giocare “pulito “ non sempre rende ,anzi può essere controproducente.Non a caso Ned Stark che ha avuto rispetto per bambini innocenti come i figli di Cersei ,è stato giudicato un ingenuo idealista che si è condannato con le sue mani .Come sarà condannato il dolente Jon della serie
Spoiler GoT 7 e 8
per essersi mostrato leale al giuramento fatto alla sua regina e anche per averla uccisa .Ho sempre apprezzato il Jon serie dopo la sua rinascita perché egli è stato disilluso su tante sue credenze sull’al di là dove non ha trovato nulla Non sono certa che un Jon dark e vendicativo sia la scelta migliore di Martin anche se probabile .
Circa la regina dei draghi beh Jorah è sempre al suo fianco e sa che non sempre ha fatto cose onorevoli ,inoltre egli conosce il suo enorme desiderio di potere assoluto che secondo lei le spettava per nascita ergo sa perfettamente che ella essendo una dominatrice e non Maria Teresa di Calcutta ,seguirà percorsi oscuri .
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Il 10/01/2020 at 15:33, JonSnow; dice:E la metamorfosi è un'esperienza sublime proprio perché straziante. Enorme è lo sforzo della ragazza, ed enormi sono il premio e la condanna. […] Così abbiamo la porcellana, raffinato promemoria di estrema sensibilità e di purezza interiore, l'avorio, elemento prezioso nella sua durezza e inclinazione decorativa, ma altresì utile (vedasi l'uso che ne faceva la civiltà Greca), infine l'acciaio, agrodolce testimonianza dell'enorme forza che le permette un impensabile fedeltà a sé stessa.
Il divenire di Sansa è il ricollocarsi di tutte le sue pelli. Pelli potenti nel loro continuo evolvere e nel loro essere quasi sempre prive di forma. Ogni strato dell'interiorità di Sansa si amalgama e confonde al punto da essere impossibile da raggiungere; le sue pelli non possono che formare un dipinto di perfetto impressionismo astratto.
E quindi... porcelain, ivory, steel.
Recupero solo oggi le vostre citazioni, questa in particolare che come è evidente non può che toccarmi profondamente.
Ringrazio dunque @JonSnow; per averla proposta e per averne evidenziato in maniera così poetica, raffinata e potente il significato più autentico al di sotto della superficie.
Porcelain, ivory, steel. Un processo stratificato di fortificazione sempre maggiore, anche un indurimento, certo, da parte della lupa rossa, un temporaneo accantonare le parti più sensibili e vulnerabili della Sansa ragazzina per far nascere la giovane donna, un modellare su se stessa una corazza splendente e luccicante che la isoli emotivamente da un mondo che - ora lo sa - non fa sconti, feroce, violento e terrificante, un mondo nel quale i cavalieri cortesi molto spesso celano le anime più nere mentre i cosiddetti mostri si rivelano più umani, affidabili e caritatevoli di chi come tali li addita.
Non dubito che, come detto da Jon, anche questo suo divenire acciaio sarà per Sansa non un punto di arrivo ma l'ennesimo strato, l'ennesima tappa della sua personale crescita ed evoluzione; nonostante appaia tale, ella non è mai soggetto fermo, mai placido, mai statico, tutt'altro, è in continua ridefinizione ed in continua riscoperta di sé.
Nonostante ella fortifichi ed indurisca temporaneamente se stessa allo scopo di preservare la propria parte più pura da un mondo e da una violenza che sa non appartenerle, ed alla quale mai ella apparterrà, sono fortemente convinta che giungerà nel prossimo futuro ad evolvere in una nuova pelle, ancora diversa, forse definitiva; una pelle che abbracci tutte le precedenti, memore di ogni centimetro che ha preservato e come di quelli che ha sacrificato per divenire infine una donna forte, saggia, consapevole.
La sua fierezza sta proprio nella dignità con cui ella porta ogni sua cicatrice, non nascondendola e non magnificandola, ma questo devo dire che è un tratto comune a molte delle figure femminili che esprimono forza in ASOIAF.
Molto bella poi questa tua riflessione, @Oathkeeper:
"Avrei preferito una Sansa fatta di legno di quercia, potente, saggia e piena di vita.
Per quanto la vita ci forgi sempre a martellate, è giusto mantenere un cuore di grazia e bellezza, soprattutto se si è femmine." Non sai quanto io ne condivida ogni parola.
La citazione su Theon di @Figlia dell' estate è per me una delle più belle dell'intera saga: sono i capitoli di ADWD che preferisco, insieme a quelli di Jon, poiché ci portano dritti al cuore dell'Inverno e lo fanno non attraverso un figlio dell'Inverno, come ci si potrebbe aspettare, bensì attraverso chi in quell'Inverno non ci è nato ma ha imparato ad amarlo e, nonostante tutte le sofferenze che quel luogo gli provoca, non può esimersi dal sentire di appartenervi profondamente.
Man mano che scorrono i capitoli, prima di Reek, poi del Principe di Grande Inverno, poi del Fantasma, infine di Theon, comprendiamo quanto il figlio di Pyke si senta in verità scisso a metà: metà piovra, metà lupo. La sua è una intima silenziosa supplica di fronte all'albero diga tanto caro agli Stark ed ai re dell'Inverno, una preghiera perché egli, se deve, possa giungere alla fine riappropriandosi della propria identità: Theon di casa Greyjoy, protetto di lord Eddard ed amico dei suoi figli, non Reek di Ramsay Bolton.
Come il Giuda delle Scritture anela a sacrificare se stesso non sopportando il peso dell'aver tradito l'uomo che gli ha dato così tanta fiducia, allo stesso modo in questo frangente Theon si sente una carcassa inutile e raggiunge davvero il punto più basso della propria esistenza; al contempo da qui inizia la sua risalita, il suo moto di ribellione ad una mortificazione fisica e psicologica che egli non riesce più a tollerare. Emblematico, come dicevate, che ciò avvenga al cospetto degli alberi sacri agli Stark, ed importantissimo che ad ascoltare le sue preghiere ci sia con ogni probabilità il piccolo Bran.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
___
"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
« When your enemies defy you, you must serve them steel and fire. When they go to their knees, however, you must help them back on their feet. Elsewise no man will ever bend knee to you. » - Tywin Lannister
Una massima che ho sempre trovato molto saggia e applicabile all'esistenza stessa.
Essa è esplicativa di quanto di fronte all'essere umano che non ammetta le proprie responsabilità nei propri confronti sia necessario un atteggiamento ferreo e determinato, ma come al tempo stesso sia necessario porvi un freno qualora la medesima persona riconosca l'errore commesso e provi a farvi ammenda. Il chiedere scusa è un atto di profonda coscienza, che sottolinea evidenti meccanismi di auto-consapevolezza, nonché il superamento di tratti poderosi ma parimenti socialmente limitanti quanto l'orgoglio. L'interpersonale che annulla e mistifica sé stesso, rinascendo in nuove forme indissolubili.
Il leader di Casa Lannister, nell'occasione, ci ricorda quanto autodistruttivo possa essere continuare a infliggere sofferenza e strazio su un qualcuno che ha già riconosciuto le proprie responsabilità. Per quanto nella vita non si possa riparare a determinati errori e non si possa realmente chiudere determinate ferite una volta aperte, è sempre giusto ed equo premiare l'onestà di coloro che hanno la forza interiore necessaria ad ammettere un comportamento errato nei propri confronti, sia esso stato solo lievemente o profondamente lesivo.
L'autoconservazione nell'essere umano è un procedimento inferiore solo alla tendenza ad autoassolversi, sono due istanze che vengono soddisfatte al fine di preservare uno status quo personale e sociale. Eppure nel momento in cui una simile dinamica è messa alla prova da una totale cognizione delle proprie gesta errate in talune circostanze, lo sforzo è tale che, oltre ad essere incoraggiato, andrebbe quantomeno apprezzato nel suo innescarsi ed estrinsecarsi.
Molto pregnante anche il come la citazione si concluda e sia applicabile al contesto sociale: ove tu rifiuti coloro che fanno ammenda e nonostante loro si scusino con te tu continui invece a mortificarli, le altre persone che commetteranno un torto nei tuoi confronti o ti feriranno non saranno mai portate ad ammetterlo né a porgerti quelle stesse scuse, perché saranno memori dell'esempio precedente.
Senza dubbio una lezione umana non da poco.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Certamente trattasi di grande lezione umana ma non solo secondo me
No perché nella vita non puoi sempre stare a ribattere colpo su colpo ai tuoi nemici ,in un modo o nell’altro ,con questo atteggiamento dovrai sempre essere sul chi va là aspettandoti pugnalate non solo alle spalle .
Credo peraltro che Tywin abbia raggiunto questo convincimento perché estremamente pragmatico visto che un uomo grato è certamente ben diverso da un uomo che si sente perseguitato e vilipeso : il primo sarà un alleato convinto mentre il secondo farà di tutto per vendicarsi ergo sarà un avversario implacabile finché non avrà distrutto chi lo oltraggia secondo lui.
In certe cose Tywin è davvero molto sagace e previdente ma in altre invece tipo il suo interfacciarsi al figlio Tyrion mostrerà un lato emotivo e vendicativo che non avrebbe dovuto avere da illuminato soggetto politico .
Nel caso di Tyrion cui non perdona ne’ dal quale accetta nulla ,la sua tempesta emotiva collegata alla morte della sua amata moglie ,nonché al suo orgoglio ferito per essere padre di un mostro, non gli consentono di essere lucido e di fare le cosa giusta ,anche per esempio mostrando considerazione e rispetto per il figlio sfortunato che da lui cercava in modo evidente amore e rispetto.
E del resto anche Robert Baratheon aveva scelto di risparmiare Barristan Selmy come pure
Spoiler GoT 7
lo stesso Jon che si comporta in modo magnanimo con gli eredi dei traditori Karstark e Umber rifiutandosi di alienare i loro possedimenti e titoli nonostante che Sansa ed altri bramosi Lords poco lungimiranti, volessero convincerlo del contrario e prende una controversa decisione sapendo che tutti possono essere convertiti ad una causa ma non con la violenza e l’imposizione ma riaccettandoli benignamente alla sua corte
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
La mia citazione del giorno
Vestiranno tuo fratello Robb di satin, sete e velluti di cento diversi colori, mentre tu vivrai e morirai in una cotta di maglia di ferro nera. Lui sposerà una qualche bella principessa e sarà il padre dei figli che lei gli darà. Tu non avrai mai moglie, né mai stringerai tra le braccia un figlio nato dal tuo sangue. Robb dominerà, tu servirai. Gli altri uomini ti chiameranno "corvo nero", e chiameranno lui "maestà". I menestrelli canteranno ogni sua più insignificante impresa, mentre tutte le tue più grandi gesta resteranno ignote. Allora, Jon Snow, dimmi che nulla di tutto questo ti turba... e io ti darò del bugiardo, sapendo che è la verità.» Jon si erse, teso come una corda d'arco. «E se anche mi turbasse, che cosa potrei fare, da quel bastardo che sono?» «Che cosa farai?» lo incalzò Mormont. «Da quel bastardo che sei?» «Resterò turbato» rispose Jon. «E manterrò fede al mio giuramento
Si parla della scelta dolorosa ma obbligata che un bastardo come Jon è costretto a fare per cercare un posto degno in una società in cui essere un bastardo era estremamente disonorevole,a prescindere dal valore della persona stessa.
E ci viene ulteriormente mostrato il carattere onorevole e fermo di Jon che , fatta una scelta errata perchè aveva un concetto estremamente errato sui guardiani della notte ,del tutto avulso dalla vera realtà che toccherà con mano solo dopo essere arrivato a Castello Nero, decide di onorarla fino in fondo perchè suo dovere .
Notare come Mormont tocca punti molto sensibili dell'animo umano proprio per testare l'indole di Jon e le sue convinzioni e se fosse uomo che si nutrisse di sentimenti negativi, invidia in primis.
Bellissima la risposta di Jon : resterò turbato ( alias ammissione sincera dei suoi stati di animo estremamente amareggiati ), e manterrò fede al mio giuramento...Jon si mostra uomo con debolezze perfettamente comprensibili,ma uomo affidabile perchè intenzionato a mantenere la parola data a qualsieasi costo,anche della sua totale insoddisfazione.
E così si dimostra un vero leader
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
3 hours fa, JonSnow; dice:« When your enemies defy you, you must serve them steel and fire. When they go to their knees, however, you must help them back on their feet. Elsewise no man will ever bend knee to you. » - Tywin Lannister
Bellissima citazione.
Tywin ha suscitato sempre in me un sentimento ambivalente di disprezzo e ammirazione. E' un estremista, inflessibile verso se stesso e gli altri, soprattutto dai figli. Cersei lo accusa di tenere più alla sua Eredità spirituale che ai propri figli ed è davvero così. Per lui gli altri sono degni di considerazione solo se assolvono al proprio ruolo.
E' indubbiamente un grande statista e guerriero e se non fosse così tremendamente anaffettivo e privo di empatia, potrebbe anche essere il migliore sovrano mai visto a Westeros.
Questa citazione riassume le sue doti di stratega. La sua clemenza non deriva dalla pietà ma dalla consapevolezza che un uomo spezzato non ha nulla da perdere ed è quindi un nemico più pericoloso di un uomo piegato.
Questo però cozza un po' con ciò che viene cantato in Rains of Castamere, col quale Lord non ha di certo avuto la stessa clemenza.
@Iceandfire In un altro post ho scritto che Jon è più inflessibile di Ned e lo riconfermo. Tuttavia parte di questa propensione all'onestà, onore e capacità di mantenersi fermo nelle decisioni deriva sempre dalla sua necessità di essere riconosciuto all'esterno nei valori che incarna in quanto figlio bastardo dell'uomo che più ha ammirato nella sua giovane vita.
E' alla continua ricerca di conferma dell'essere suo degno erede
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Ottime citazioni, complimenti.
Dal canto mio, oggi sento di condividere questa:
Never forget what you are, for sure the world will not. Make it your strenght. Then it can never be your weakness. Armor yourself in it, and it will never be used to hurt you.
Una lezione molto importante di Tyrion verso Jon, ma anche un insegnamento di vita. Tale massima ci insegna a rivendicare la nostra identità, gli aspetti che gli altri possono additarci come difetti ma che noi sappiamo non esserlo, e a farli propri, in modo che interiorizzandoli non possano essere visti da noi stessi come "estranei". In questo modo, eventuali accuse o stilettate da altrui riguardo questi stessi nostri aspetti non potranno ferirci, perché li sentiamo come nostri e giusti.
Ovviamente tale riflessione non deve farci evitare di correggere gli aspetti sgradevoli che ci segnalano gli altri, è solo un modo per essere totalmente "integri" come persona.
Diciamo che tywin sa essere pragmatico quando non è in gioco la sua visione di sé. In questo caso diventa fin troppo passionale (e meschino).
La cosa triste sulla frase di mormont è che a Robb è andata in tutt'altro modo
Sempre più belle e significative le vostre citazioni; vado in ordine così da non dimenticarne nessuna.
6 hours fa, JonSnow; dice:« When your enemies defy you, you must serve them steel and fire. When they go to their knees, however, you must help them back on their feet. Elsewise no man will ever bend knee to you. » - Tywin Lannister
Fortemente indicativa della personalità e del grande acume tattico - politico di lord Tywin, che come ben afferma @Oathkeeper sarebbe potuto essere uno dei migliori governanti dei Sette Regni se non fosse stato così privo di misericordia e di empatia; l'atto di chiedere perdono viene vissuto in un primo momento come mortificante, poiché scusarsi implica prendere atto di aver sbagliato ed esprimere al contempo la volontà di porre rimedio all'errore. E' però anche indicativo di una certa dose di coraggio, poiché chiedere perdono sottopone il questuante al giudizio insindacabile di colui a cui le scuse vengono porte, ed attraverso le scuse questo si dichiara pronto ad accettarne l'esito, qualsiasi esso sia.
Tywin Lannister è un uomo che conosce bene il valore della mortificazione, anche se indirettamente, avendo subito quella della propria casata per mano del padre Tytos; sbaglieremmo a giudicare la durezza dell'uomo non tenendo conto di quanto questo episodio abbia influito sulla sua personalità fino a plasmarla, rendendolo un essere duro e glaciale, totalmente incapace di dimenticare un torto, pur condonandolo quando gli conviene e quando ciò è necessario al raggiungimento dei propri interessi.
Tuttavia, per me è ancor più interessante mettere l'accento sulla seconda parte della citazione, che se non ricordo male è una lectio rivolta ad un acerbo re Joffrey, sempre smanioso di punire oltremodo qualsiasi essere umano non gli dimostri cieca venerazione e condiscendenza.
Tywin postula come la concessione di perdono ed una certa dose di misericordia, quando esplicitamente richiesti, siano non solo appropriati ma doverosi da parte di chi ambisce a regnare, ma tale ragionamento può tranquillamente essere esteso anche alla nostra quotidianità.
Se ci mostriamo deboli al punto da perdonare ogni torto, la gente ci crederà immeritevoli tanto di lealtà quanto di rispetto e tenderà sempre a sottostimarci; ma se invece, quando occorre, saremo capaci di perdonare un torto subito e chi lo ha commesso, allora la nostra condotta sarà di esempio e parlerà per noi facendo sì che anche altri sappiano che nel nostro ventaglio di comportamenti non c'è spazio per il rancore e la vendetta gratuita.
E' pur vero però, come da voi rimarcato, che Tywin non si è sempre dimostrato all'altezza di tale sua affermazione, infatti con Tyrion e nei confronti dei Reyne di Castamere sappiamo che si è lasciato guidare dai propri sentimenti e dalla propria emotività e non è stato in grado di porre in essere la sua lezione.
Un atteggiamento molto umano, il suo, pertanto comprensibile; davvero grande è chi riesce ad andare oltre se stesso e la propria natura, anche e soprattutto quando le rivalse personali tendono a falsarne la capacità di giudizio.
3 hours fa, Iceandfire dice:Jon si erse, teso come una corda d'arco. «E se anche mi turbasse, che cosa potrei fare, da quel bastardo che sono?» «Che cosa farai?» lo incalzò Mormont. «Da quel bastardo che sei?» «Resterò turbato» rispose Jon. «E manterrò fede al mio giuramento
Si parla della scelta dolorosa ma obbligata che un bastardo come Jon è costretto a fare per cercare un posto degno in una società in cui essere un bastardo era estremamente disonorevole, a prescindere dal valore della persona stessa.
E ci viene ulteriormente mostrato il carattere onorevole e fermo di Jon che, fatta una scelta errata […], decide di onorarla fino in fondo perchè suo dovere .
Qui, oltre al grande valore della citazione, già emblematica della personalità in fieri di Jon, mi piace sottolineare la potenza didascalica insita nella linearità che vi è nello scambio veloce e secco di battute tra Jeor Mormont e la giovane recluta, Jon Snow.
L'estrema franchezza di Jon è l'unica replica possibile alla domanda diretta e precisa del Lord Comandante Mormont. Come dicevate nel topic sui Mentori di Jon, il Vecchio Orso è il primo a rivestire tale ruolo di guida e lo fa nel migliore dei modi, non edulcorando amari calici al giovane rampollo, seppur bastardo, di casa Stark.
Egli deve fin da subito scegliere chi e cosa essere, se un ragazzino che gioca alla guerra o un confratello dei GdN pronto in qualsiasi istante ad onorare il suo giuramento. Ad un uomo del genere è impossibile mentire, di fronte a Jeor Mormont Jon si sente messo a nudo e dunque non esita a rispondere come sa che il Lord Comandante si aspetta da lui, e come egli stesso si aspetta da se stesso. Oltretutto, per quanto il suo cuore desideri le stesse cose che il destino egli crede essere destinate al solo Robb (quanta ironia..), e nonostante egli lo riconosca, è inaccettabile per lui anche solo il pensiero di fare un torto al fratello.
Una specularità anche verbale tra i due di grande potenza.
2 hours fa, Euron Gioiagrigia dice:Never forget what you are, for sure the world will not. Make it your strenght. Then it can never be your weakness. Armor yourself in it, and it will never be used to hurt you.
Tyrion Lannister ha l'onore e l'onere, prima ancora di Jeor Mormont, di aprire gli occhi ad un ancora ingenuo ed immaturo Jon sulla brutale verità del mondo a cui loro, in quanto esclusi e reietti, appartengono.
Lo fa alla sua maniera, con amaro sarcasmo, e lo fa senza mezze misure. Ma prima ancora che un monito a Jon su quanto egli debba riconoscere quelle che egli avverte come sue debolezze, farle proprie, introiettarle ed evitare così che altri possano utilizzarle per ferirlo, egli ricorda costantemente a se stesso di fare la stessa cosa.
Al di là dell'apparenza sicura e sfrontata del Folletto, infatti, sappiamo celarsi in lui grande dispiacere, amarezza e dolore per la sua condizione di nanismo e per il disprezzo paterno che egli subisce da quando è nato.
Passando alla mia odierna:
E' la frase che chiude il secondo libro, ACOK, ed a pronunciarla sotto forma di pensiero è Bran lo Spezzato mentre fugge da Winterfell in fiamme insieme al piccolo Rickon, ai loro metalupi, ad Hodor ed Osha.
Ho scelto questa frase sia perchè è da sempre una delle mie preferite - poiché mi da l'impressione che chiuda perfettamente un cerchio, una fase, e che in automatico spiani la strada per aprirne una nuova - sia perché ci parla della forza della pietra sulla quale è eretta Grande Inverno, delle radici degli alberi diga, dei re dell'Inverno che, in barba all'incendio che si scatena sul suolo, continuano imperterriti a regnare e, in qualche modo ci viene fatto intendere, a proteggere quel luogo dal sottosuolo.
Esprime tutta la potenza e la bellezza di ciò che io ho sempre individuato nelle descrizioni della fortezza degli Stark, ed allo stesso tempo la forza caratteriale di Bran, il ragazzino dalle ossa spezzate che ha perso tutta la propria famiglia e che si è ritrovato all'improvviso fuggitivo dalla propria casa natia.
Egli è spaventato indubbiamente, ma deve mostrarsi forte, ed ecco che tale forza egli intuisce di doverla trarre da Winterfell stessa: "la pietra è forte, le radici degli alberi scendono profonde.. Finchè ciò sopravvive, Winterfell stessa rimane, io rimango, io resisto e con me la memoria degli Stark", sembra pensare.
Brandon di casa Stark , che incarna idealmente tutti i Brandon Stark della storia di Winterfell, dichiara che egli non soccomberà, che gli Stark continueranno a stare lì dove sono sempre stati e dove sono destinati a rimanere per sempre. - HOME -
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
9 hours fa, Iceandfire dice:La mia citazione del giorno
Vestiranno tuo fratello Robb di satin, sete e velluti di cento diversi colori, mentre tu vivrai e morirai in una cotta di maglia di ferro nera. Lui sposerà una qualche bella principessa e sarà il padre dei figli che lei gli darà. Tu non avrai mai moglie, né mai stringerai tra le braccia un figlio nato dal tuo sangue. Robb dominerà, tu servirai. Gli altri uomini ti chiameranno "corvo nero", e chiameranno lui "maestà". I menestrelli canteranno ogni sua più insignificante impresa, mentre tutte le tue più grandi gesta resteranno ignote. Allora, Jon Snow, dimmi che nulla di tutto questo ti turba... e io ti darò del bugiardo, sapendo che è la verità.» Jon si erse, teso come una corda d'arco. «E se anche mi turbasse, che cosa potrei fare, da quel bastardo che sono?» «Che cosa farai?» lo incalzò Mormont. «Da quel bastardo che sei?» «Resterò turbato» rispose Jon. «E manterrò fede al mio giuramento
La portata del suddetto confronto è da ricercare nei procedimenti di tentazione materiale e di resistenza morale.
Per comprendere il nucleo di tale scambio è possibile compiere un parallelo con la volontà intesa come potenza, dapprima affrontata da Spinoza e poi forgiata concettualmente da Nietzsche. La risolutezza che diviene potenza nell'Uomo e che lo rende capace di sottrarsi alla fragilità del desiderio personale, confermando sé stesso in un moto perpetuo che mira ad una completa adesione a bisogni quale la morale e il dislivello etico. Meccanismi mediante i quali l'individuo capisce di essere in grado di sovvertire la debolezza dell'Ego e mutarla in forza rivendicativa, sino ad un comportamento statico nel suo essere tributo e conferma di una morale che chiama a sé e che viene percepita come fattibile e degna. Nella circostanza Jon Snow è in grado di cogliere quanto dentro di sé alberghino sentimenti di angoscia e di inquietudine, quasi mortificanti per quanto crudeli nel loro rappresentargli ciò che egli non potrà mai avere. Eppure in questo passaggio dà compimento alla sua volontà e fa sì che l'inflessibile morale taciti del tutto quella stessa conflittualità effimera se correlata al bisogno collettivo. E' a dir poco poetico come nel rinunciare alle necessità più adulatorie e ammalianti della sua individualità, mettendola così da parte, egli in vero riesca a rivendicarla e a modellarla in nuove forme, che sono omaggio a quella morale che lo guida ed apertura ad un'evoluzione che in lui non troverà mai fine.
8 hours fa, Euron Gioiagrigia dice:Ottime citazioni, complimenti.
Dal canto mio, oggi sento di condividere questa:
Never forget what you are, for sure the world will not. Make it your strenght. Then it can never be your weakness. Armor yourself in it, and it will never be used to hurt you.
Una lezione molto importante di Tyrion verso Jon, ma anche un insegnamento di vita. [...]
Questa è la citazione più utile e forse famosa dell'intera opera.
E' un inno all'Iperbole costituita dalla mancata accettazione di sé, nonché un'induzione a perorare quello stesso atto. Nelle meccaniche della costruzione del proprio Io solo una nitida percezione di sé può portare ad un'efficace sviluppo della personalità e dell'Individualità di un determinato carattere. Qualora si privi sé stessi del seguire una simile didattica si entra invece in spirali di una confusione così tale da risultare coreografica nella sua metodica e dannosa monotonia priva di sbocchi evolutivi. L'unico metodo che ha l'individuo per percepire il mondo e la società in modo integro e non inficiato è quello di guardare a sé stesso con un approccio critico, strumentalmente idoneo all'individuazione e alla sublimazione delle sue ombre e fragilità. Una percezione inficiata dei propri assetti oscuri può trasbordare ineluttabilmente in una percezione distorta e fallace nella stessa realtà e del contesto sociale.
6 hours fa, porcelain.ivory.steel dice:Sempre più belle e significative le vostre citazioni; vado in ordine così da non dimenticarne nessuna.
Fortemente indicativa della personalità e del grande acume tattico - politico di lord Tywin, [...]
Se ci mostriamo deboli al punto da perdonare ogni torto, la gente ci crederà immeritevoli tanto di lealtà quanto di rispetto e tenderà sempre a sottostimarci; ma se invece, quando occorre, saremo capaci di perdonare un torto subito e chi lo ha commesso, allora la nostra condotta sarà di esempio e parlerà per noi facendo sì che anche altri sappiano che nel nostro ventaglio di comportamenti non c'è spazio per il rancore e la vendetta gratuita.
E' pur vero però, come da voi rimarcato, che Tywin non si è sempre dimostrato all'altezza di tale sua affermazione, infatti con Tyrion e nei confronti dei Reyne di Castamere sappiamo che si è lasciato guidare dai propri sentimenti e dalla propria emotività e non è stato in grado di porre in essere la sua lezione.
Un atteggiamento molto umano, il suo, pertanto comprensibile; davvero grande è chi riesce ad andare oltre se stesso e la propria natura, anche e soprattutto quando le rivalse personali tendono a falsarne la capacità di giudizio.
Passando alla mia odierna:
“The stone is strong." Bran told himself. "The roots of the trees go deep, and under the ground the Kings of Winter sit their thrones. So long as those remained, Winterfell remained. It was not dead, just broken. Like me", he thought. "I'm not dead either.”
E' la frase che chiude il secondo libro, ACOK, ed a pronunciarla sotto forma di pensiero è Bran lo Spezzato mentre fugge da Winterfell in fiamme insieme al piccolo Rickon, ai loro metalupi, ad Hodor ed Osha.
Ho scelto questa frase sia perchè è da sempre una delle mie preferite - poiché mi da l'impressione che chiuda perfettamente un cerchio, una fase, e che in automatico spiani la strada per aprirne una nuova [...]-
Tywin non riesce ad ottemperare alla sua stessa massima. Eppure ciò lo rende solo meravigliosamente incoerente; gli esseri umani sono gli artisti più abili nel creare il modello ideale, e nell'essere i primi a non riuscire a seguirlo. La smentita di sé, la fragilità del possibile conseguimento, fa parte dell'individuo ed accentua solamente la sua umanità, per quanto essa possa essere solamente latente o enfatica. Talvolta le persone hanno il bisbetico bisogno di mutilare e svuotare di senso qualunque cosa possa rivelarsi saggia. Molte volte l'individuo è confinato nel peccato proprio perché la saggezza gli è inaccessibile. E Tywin non fa eccezione, non fa eccezione come guscio di una mente prodiga e tagliente, la stessa che lo rende un eccellente amministratore ma un regnante mediocre ed un padre ancor più mediocre. L'empatia non è necessaria solo per concedersi una posizione comprensiva e di tolleranza, ma lo è anche e soprattutto per conferire lustro e dinamismo a quello stesso intelletto che privato di essa sarebbe tremendamente monco, abbandonato a sé stesso come un passionale amante dopo una notte di delirio. Ciononostante le sue parole, applicate all'esistenza, permangono assolutamente rispettabili, fruttuosamente valide, quasi eque nella ripromessa di suddetto comportamento.
Questo passaggio è invece sublime nella sua essenza puramente esoterica. In ogni frammento di esso percettibile è il potere di quelle mura, il sussulto delle sorgenti al di sotto del suolo, il sibilo del vento che si infrange contro la fredda e inamovibile pietra. E' un tributo a tutto ciò che gli Stark sono sempre stati: il ritratto austero di una terra austera, apparentemente disincantata e arida, ma ricolma di incompresa e indubbia bellezza che tutto permea e tutto invade. In Winterfell sussistono le derivazioni di ogni gelo, la crudeltà dell'esistenza e la sua stessa infausta e raffinata estetica, un'estetica che è roccaforte di inaccessibile forza terrena e spirituale, adempimento e promessa silente. Tutto di quelle mura e di quel passaggio ci è indice del segno lasciato dagli orgogliosi e irraggiungibili Lupi del Nord, lupi il cui simbolo è destinato a tornare a garrire nel vento, come se fosse stato lasciato indietro solo per pochi istanti, ma eternamene cristallizzato nella sua sembianza di gloria e moralità.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Interessante che, come tywin, pure tyrion non riesce a seguire del tutto il suo stesso consiglio.
Difatti vediamo come tyrion ci rimanga molto male per essere considerato la 'scimmia demoniaca' (giusto?) nonostante i suoi sforzi per la difesa della capitale e per contenere le peggio azioni di joffrey e cersei. Proprio questa irriconoscenza porterà allo scoppio d'ira durante il processo. Cosa triste è che lo stesso tyrion, ritenendo impossibile essere ammirato, non ha mai pensato a indire una campagna pubblicitaria a suo favore per risollevare la sua immagine
La mia citazione di oggi è di un personaggio molto sottovalutato da taluni, Doran Martell. Non sarà l'ultima che farò di lui, ne ho già in mente un'altra:
I am not blind, nor deaf. I know that you believe me weak, frightened, feeble. Your father knew me better. Oberyn was ever the viper. Deadly, dangerous, unpredictable. No man dared tread on him. I was the grass. Pleasant, complaisant, sweet-smelling, swaying with every breeze. Who fears to walk upon the grass? But it is the grass that hides the viper from his enemies and shelters him until he strikes. Your father and I worked more closely than you know… but he is gone. The question is, can I trust his daughters to serve me in his place ?
La citazione mostra che Doran non è un personaggio da prendere alla leggera. Più in generale, mostra di come non fidarsi delle apparenze e di ciò che ci pare semplice ed innocuo, che invece spesso nasconde molte insidie.
Adoro anche io il personaggio di Doran e questa citazione, come altre sue, è sicuramente una delle migliori. In generale, tutto ciò che dice Doran è importante e mai banale, in quanto sempre frutto di lunga e profonda riflessione.
Come ben dici, ci indica non solo il grande amore che egli nutriva per il fratello, l'indimenticato Oberyn Martell, e quanto egli soffra per la sua uccisione che non nasconde di ritenere vana, inutile e del tutto non calcolata, poiché costringe Doran a ripensare a tutto il suo cosiddetto masterplan.
Ci racconta di come i due abbiano sempre, fino al momento del trial by combat per Tyrion, strategicamente concordato ogni singola mossa per l'indebolimento dei Lannister, ed anche di come, giustamente, si dovrebbe temere in egual misura, se non in misura maggiore, chi non eccede, chi sa controllare le proprie emozioni e mantenere una basso profilo, poiché chi dimostra autocontrollo può essere letale tanto quanto personalità più impetuose, se non di più.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
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"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
Doran è uno stratega quanto Tywin. Quello che li divide profondamente è che il Lord di Casterly Rock è orgoglioso, vendicativo e ambizioso.
Doran è cauto, riservato e riflessivo.
in GOT
si fa uccidere come un pollo dalle Charlie's angels
In ASOIAF vedremo quale sarà il suo piano e se riuscirà a portarlo a compimento.
Nella citazione ci mostra che Oberyn era il principe spaccone, tutti gli camminavano attorno come sulle uova, affasscinante quanto mortale ma anche prevedibile in qualche modo. Doran invece è l'acqua cheta, il placido lago, ma chissà cosa nasconde nelle profondità delle sue acque.
Visto che la giornata non è ancora finita, rilancio con:
"Puoi costringermi a guardare le teste” si disse. “Ma non puoi costringermi a vederle."
Lo pensa Sansa mentre Joff la costringe a guardare le teste mozzate del padre e della septa.
Questo è il momento in cui Sansa indossa per la prima volta la sua armatura di acciaio. Il rifugio al dolore è l'astrazione, la decapitazione dei suoi cari diventa un concetto e non un fatto e solo così lei può posare gli occhi su quell'orrore senza realmente vederlo. Inoltre, con questa frase, inizia il suo gioco del trono. Devo dire che ammiro la sua capacità di mantenere il sangue freddo in mezzo ai nemici, nonostante certe piccole ingenuità.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Apro la giornata di oggi con un'altra citazione di marchio Stark, espressa da Ned in AGOT nel primo POV di Bran:
"Can a man still be brave if he's afraid?"
"That is the only time a man can be brave".
Ho sempre trovato significativa questa citazione perché, dietro un'apparente contraddizione, lancia un messaggio di fondo: paura e vergogna non devono essere motivi di abbattimento, ma il motore con il quale trovale il riscatto. È dalle situazioni di difficoltà che l'uomo può trovare il meglio di sé.
Per citare Hermann Hesse:
I dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.