6 minutes fa, Iceandfire dice:Quindi la mia citazione di oggi è
“La ragazza sì inchinò. Anche quello era sbagliato. La vera Arya Stark gli avrebbe sputato in faccia”
Theon Greyjoy
Ecco Arya certamente non ricamava inutili centrini ma era forte ,ribelle e direttaPersino Theon la ammira
Questa porta con sé una verità a dir poco tragicomica.
Hai ragione nel sottolineare che, al di là dell'aspetto ilare, essa delinei il filo diretto che ha sempre costituito la personalità di Arya. Non esistono cortesie e diplomazie nella sua personalità, né una tendenza ad accumulare e incamerare le proprie emozioni, seppellendole. E' un continuo coacervo di esplosioni e di esorbitanti franchezze. Questo la potrebbe rendere limitata da un punto di vista personale, perché alle volte le persone preferiscono la falsa cortesia ad una cocente estensione del pensiero negativo, ciononostante la rende impeccabile da un punto di vista morale e di correttezza relazionale.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Arya non ne ha bisogno di essere falsamente cortese ,ha scelto scientemente di non essere una lady e ha faticato moltissimo per poter essere sempre franca,non inquadrabile e mai servile ergo ha diritto a mostrarsi come vuole
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Il 9/1/2020 at 18:36, porcelain.ivory.steel dice:Questo perché, come molte volte ed in molti altri contesti da voi espresso, Jon Snow è un osservatore, arguto, raffinato e dalla mente affilata, come rimarca maestro Aemon al loro primo incontro. Nonostante la diffidenza verso la sacerdotessa rossa, il suo dio e le sue pratiche abominevoli, Jon non può fare a meno di ascoltare e vagliare in maniera critica tutto ciò che le sue orecchie odono, e quando Melisandre lo mette in guardia verso i falsi amici più che verso coloro che seppur brutalmente gli parlano in maniera leale, egli sa che farebbe bene a prestarle ascolto.
Sarà per questo che siamo tutti arrabbiati per SPOILER GOT
Jon tontolone e ingenuotto delle ultime stagioni di GOT.
Il Jon dei libri è molto più scaltro e forse persino più rigido del padre/zio, che dopotutto ha messo da parte l'onore per salvargli la vita, mentre Jon fino ad oggi ha scelto sempre l'onore.
La mia citazione di oggi in verità è composta da due parti.
"Ombra… Un'ombra è un'entità delle tenebre."
"Sei più ignorante di un bambino, messer cavaliere. Non esistono ombre nelle tenebre. Le ombre sono serve della luce, sono figlie del fuoco. Ed è la fiamma più vivida a proiettare le ombre più oscure."
(Melisandre a Ser Davos)
"Il male è il trono del bene", dicono i saggi della tradizione esoterica.
Nel corso degli eventi vediamo cose terribili accadere per mano dei fanatici che idolatrano il Signore della Luce e trovo interessanti tutti i passaggi in cui il fanatismo di Melisandre giustifica i suoi atti attraverso spiegazioni difficili da accettare ma innegabilmente vere.
Vedremo però questo stesso fanatismo agire in nome del bene supremo, del resto è Melisandre a spingere Stannis a fare quello che fa in previsione della Grande Guerra, che non è certo quella dei troni, che lei sente prossima.
E sono sicura che anche nei libri, forse più che nella serie, il fanatismo dei devoti a R'hllor sarà fondamentale per la vittoria sulla lunga notte.
E' per questo che non possiamo non odiare la sacerdotessa quando la vediamo manipolare i potenti, sfruttare i deboli e bruciare i nemici. Non possiamo evitare di detestarla quando mette a rogo una bambina. Eppure possiamo allo stesso tempo ammettere che di lei si avrà bisogno (soprattutto se gli eventi seguiranno quelli di GOT).
C'è anche un parallelo tra questa frase di Meli e ciò che dice Varys a Tyrion:
“So power is a mummer’s trick?”
“A shadow on the wall,” Varys murmured, “yet shadows can kill. And ofttimes a very small man can cast a very large shadow.”
Varys non solo parla di ombre che possono uccidere,
come quella partorita da Melisandre
, ma dice a Tyrion che piccoli uomini, che possiamo paragonare a piccole fiamme di vita, possono proiettare ombre molto grandi ed essere quindi strumenti chiave, proprio perché i grandi uomini li ritengono innocue fiammelle.
A me piace molto anche il verbo "to cast" che in inglese viene usato anche quando si parla di "lanciare magie", per questo ho preferito lasciare la citazione in lingua originale. Rende meglio l'idea rispetto a una proiezione di sè stessi, in quanto "castare" (verbo italianizzato che i videogiocatori conoscono bene) simboleggia più un potere che un riflesso.
"Ed è la fiamma più vivida a proiettare le ombre più scure" può anche essere un indizio sul destino SPOILER GOT S8
di follia di Daenerys. Quale fiamma più vivida tra gli uomini può splendere della condottiera rinata dalle fiamme che, sempre seguendo il filo narrativo di GOT, dovrebbe arrivare a proiettare un'enorme ombra sopra King's landing a dorso di Drogon, fuoco fatto carne?
Mentre la frase di Varys indubbiamente presagisce l'importanza che avrà Tyrion nei futuri eventi.
Edit_ Ho messo un sacco di cose sotto spoiler perché qualcuno mi ha fatto notare che qui vale ancora questo regolamento. Per sicurezza ho quindi nascosto praticamente tutto
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
24 minutes fa, Oathkeeper dice:“So power is a mummer’s trick?”
“A shadow on the wall,” Varys murmured, “yet shadows can kill. And ofttimes a very small man can cast a very large shadow.”
Mentre la frase di Varys indubbiamente presagisce l'importanza che avrà Tyrion nei futuri eventi.
Questa mi ricorda anche il passaggio di AGOT, dal POV di Jon, in cui l'ombra di Tyrion sembrava quella di un re. Direi che gli indizi ci sono tutti.
Apro la giornata di oggi con forse la citazione più classica di ASOIAF:
Kill the boy, and let the man be born.
I significati dietro questa citazione sono molteplici e profondi. Al di là della funzione narrativa (è un invito a Jon a rendersi più consapevole di cosa lo circonda, e infatti alla fine sarà così), è un monito a tutti verso una maggior maturità morale ed intellettiva. Prima o poi, qualunque sia la nostra età, dobbiamo uccidere l'immaturità che è in noi, e renderci veramente completi e responsabili, quindi uomini. In un'epoca piena di "adultescenti" (di cui io faccio parte, lo ammetto), è un messaggio quanto mai attuale.
Soprattutto se pensi che il Jon dei libri avrà avuto... 16 anni quando gli è stato suggerito ciò?
Oggi si direbbe che non si può pretendere che un adolescente sia maturo, il nostro Jon a 16 anni decideva del destino di regni e uomini.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )
Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Perché è stato dimostrato che le nostre idee (e i nostri preconcetti) sullo sviluppo dei ragazzi influenzano lo sviluppo stesso. Perciò l'adolescenza è un fatto fisiologico (e neurologico), ma anche una costruzione sociale.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
A parte il fatto che nell’epoca pseudomedievale in cui è ambientata GoT la vita media era al più di circa 40 anni e di certo ai ragazzi maschi e femmine (già sposate a 13 anni in genere ) non era concesso di fare l’adolescente di adesso .
Tutto veniva bruciato in poco tempo
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Mi viene sempre in mente cosa aveva fatto Alessandro magno a 19 anni e cosa facevo io
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)
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Una scelta che vira tra l'esoterico e l'esistenziale.
L'uomo teme l'ombra, eppure nel temerla contraddice e teme sé stesso, perché egli è l'ombra ed è altresì proiezione della medesima. In questo senso la tematica dell'ombra è quantomai accostabile al concetto da sempre accentuato dalla dottrina di Jung: la paradossale intolleranza verso parti della propria personalità e della psiche che vengono obnubilate e negate a sé stesse, ma riflesse negli altri. Ogni uomo tende a rifuggire ad alcune parti di sé e vive il contrappasso di non poterle accettare, nonché di giudicare meccaniche simili nella complessità altrui, rendendosi quindi monco e inaccettabile perfino a sé stesso. Ma l'ombra è parte di ognuno ed è prodotta da ognuno. L'ombra ha un retrogusto amaro, ma al tempo stesso lezioso, poiché conferma l'esistenza di istanze positive in ognuno. L'ombra necessita di luce per esistere. Tanto in ASOIAF quanto nella vita, l'essere umano tende a fuggire a dettami autocritici, virando nella colpevolizzazione del prossimo ai fini di un'autoassoluzione che non viene mai percepita disturbante come l'indagine e la scoperta di responsabilità ascrivibili a sé stessi.
Emblematica anche la parte relativa ai piccoli uomini, nella fattispecie Tyrion, che sono in grado di estendere la propria sagoma sugli altri in modi inaspettati. Tale quote ci fa anche capire come la sottovalutazione del prossimo, già affrontata nel dibattere delle parole di Tywin in precedenza, possa essere letale e smentire qualunque forma di propensione razionale, tanto da accecare in false convinzioni.
Essa è da sempre molto esplicativa.
E' una frase tagliente, sintetica, crudele e dolce al tempo stesso. E' l'arrivo dell'Inverno sull'eterna estate, lo schiocco di una frusta tenuta in mano dalla realtà, il flebile suono di una canzone che sta per volgere al suo termine. E' l'addio alla spensieratezza, ma anche alla superficialità e ad una tendenza al dipendere dalle meccaniche più egoistiche e frivole del proprio Io. E' la rinuncia a ciò che si è stati, una rinuncia a memorie di imberbe intemperanze, e il dover sacrificare le parti più pure e ingenue di sé al fine di giungere a vera consapevolezza e cognizione dell'esistenza. La sincopante e dolorosa nascita di una nuova individualità che sia ferma e che indisturbata possa trovare forme definite nell'autocoscienza e nella placida calma dell'introspezione.
Venendo a me, oggi scelgo la seguente frase:
« My skin has gone from porcelain, to ivory, to steel. » - Sansa Stark
Per me la riflessione più profonda di Sansa Stark in A Song Of Ice and Fire.
Pone in essere quanto i meccanismi della mutazione siano insiti in lei e nell'essere umano. La stessa pelle che diventa una porzione contraddittoria del proprio Sé, una convinzione che si sgretola lasciando spazio a una superficie insolita, di cui non si ha conoscenza. L'individuo Sansa è al centro di dinamiche evolutive accostabili ai pensieri di Proust e Jünger. Nel primo l'evoluzione è intesa come un risalto della coscienza, un processo indefinito che non definirà mai realmente l'uomo, poiché soggetto ad un moto perenne, che non si arresterà mai in alcuna forma. Nel secondo osserviamo come l'evoluzione stessa possa rivestire un ruolo più importante dell'esistenza e di una posizione passiva alla stessa. Nel pensiero di Jünger l'individuo non ha tempo né contezza del suo passivo esistere, ed è pertanto annebbiato dall'inerzia che tale stato comporti, poiché la possibilità di evolvere dovrebbe essere intesa come più vivida e interiormente utile del mero esistere astraendosi da questo procedimento.
Ed è quanto Sansa accumula, la coscienza e la convinzione del proprio evolvere, sino alla scoperta di nuove parti di sé invero già latenti in sé stessa, già presenti a livello inconscio, ma che ella ha sempre percepito solo in parte e come corpi a lei estranei, eco la cui voce non è riconoscibile alla sua intimità. Ella non si trasforma, ella muta del tutto. E la metamorfosi è un'esperienza sublime proprio perché straziante. Enorme è lo sforzo della ragazza, ed enormi sono il premio e la condanna.
La riflessione è così pulsante ed elegante da risultare quasi poetica, connaturata in un dinamismo artistico, tale da ricordare il come Hofmann intendesse la metamorfosi proprio su questo piano: come il plasmarsi di un Sé che trova la sua realtà spirituale attraverso l'incamerare di aspetti concreti percepiti esterni.
Così abbiamo la porcellana, raffinato promemoria di estrema sensibilità e di purezza interiore, l'avorio, elemento prezioso nella sua durezza e inclinazione decorativa, ma altresì utile (vedasi l'uso che ne faceva la civiltà Greca), infine l'acciaio, agrodolce testimonianza dell'enorme forza che le permette un impensabile fedeltà a sé stessa.
Il divenire di Sansa è il ricollocarsi di tutte le sue pelli. Pelli potenti nel loro continuo evolvere e nel loro essere quasi sempre prive di forma. Ogni strato dell'interiorità di Sansa si amalgama e confonde al punto da essere impossibile da raggiungere; le sue pelli non possono che formare un dipinto di perfetto impressionismo astratto.
E quindi... porcelain, ivory, steel.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
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« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Anche io amo molto questa citazione e trovo al contempo triste che l'acciaio sia il risultato finale di questa mutazione. L'acciaio è freddo e associabile a cose pratiche quanto mortali, come le lame con cui gli uomini del suo mondo portano la morte.
Avrei preferito una Sansa fatta di legno di quercia, potente, saggia e piena di vita.
Per quanto la vita ci forgi sempre a martellate, è giusto mantenere un cuore di grazia e bellezza, soprattutto se si è femmine.
Provo pena per lei e temo che questo acciaio la renderà sì più forte ma anche più arida.
Questa è l'unica Odissea: gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,
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Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.
(benedettini disertori)
Il bello dell'evoluzione di Sansa, oltre all'indicibile forza con cui ella preserva i centimetri migliori del suo Sé, è che non abbia mai forma definitiva. Dunque il fatto che l'acciaio termini la frase è solamente transitorio. Ella continuerà ad evolvere e ad essere epicentro di un metamorfico divenire. Si tratta di continua assimilazione.
Ad ogni modo, sarà certamente più consapevole. Maggiore è la spinta della propria coscienza, maggiore sarà la sofferenza e lo strascico che ella avrà dentro di sé.
Eppure c'è sempre una scelta, indipendentemente dalle circostanze nefaste o positive dell'esistenza.
L'essere umano che sperimenta dolore è sempre dinanzi ad un incrocio. Il dolore può portare ad una totale chiusura e all'aridità, così come a causare quello stesso male agli altri. Ma la consapevolezza del dolore può anche ammorbidire. Coloro che hanno contezza di cosa sia il dolore e l'hanno sperimentato, potrebbero essere più inclini a percepirlo e a comprenderlo nel prossimo, evitando così di perorare altro male.
Vedremo quindi quale dei due sentieri sceglierà Sansa.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
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« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
mentre drogon faceva quello che voleva a meereen e dintorni, daenerys riflette sul suo legame con i draghi e sulle sue insicurezze, e questo passo è uno di quelli che mi ha dato sempre l'impressione, magari credendo anche di fare le cose giuste o nell'interesse di chi subiva molte cose brutte, che il potere, la conquista fossero i suoi unici capisaldi, le sue linee guida e che senza quelli sarebbe tornata alla situazione pre pentos, giusto per ricollegarmi a quanto avevate scritto ieri a proposito della sua citazione sul passato...
la daenerys di meereen è una maschera, quella vera è la stessa che ascolta ammaliata drogo che minaccia di compiere le peggiori cose a westeros, o che SPOILER GOT
nella serie pianifica di bruciare tutte le citta...
dalla prima volta che ho letto ASOIAF, ho sempre faticato a trovare in daenerys un personaggio positivo, non che sia il peggior villain della storia, ma la sua è un'indole da conquistatrice e la madre dei draghi non poteva che regnare con diffidenza e portando molto spesso terrore e, magari abbastanza in profondita risplendendo nel frattempo di una luce che i tanti schiavi da lei liberati le hanno posto attorno, lei fondamentalmente sa chi è e che cosa vuole, e anche cosa dovra fare per ottenerlo...
"Madre dei draghi", penso Daenerys, "Una madre di mostri. Che cosa ho scatenato sul mondo? Sono una regina, ma il mio trono è fatto di ossa bruciate e appoggia sulle sabbie mobili." Ma senza i draghi, come poteva sperare di tenere Meereen e di riconquistare l'Occidente? "Io sono il sangue del drago." penso. "Se loro sono dei mostri, lo sono anch'io."
" A Grande Inverno giuriamo la fedeltà della Torre delle Acque Grigie. Cuore e focolare e raccolto a te noi doniamo, mio lord. Le nostre spade, le lance e le frecce sono al tuo comando. Da’ misericordia ai nostri deboli, aiuta i nostri inermi e fa’ giustizia per tutti. Noi mai ti volteremo le spalle. Lo giuro sulla terra e sull’acqua. Lo giuro sul bronzo e sul ferro. Lo giuriamo sul ghiaccio e sul fuoco. "
La mia citazione di oggi è uno dei passi che ho amato di più. Essa rappresenta non solo l'incontro tra due dei miei personaggi preferiti, ma anche l'incontro di Theon con il proprio passato e la propria identità:
"Era una notte sena vento, la neve scendeva diritta dal freddo cielo nero, eppure le foglie dell'albero stormivano il suo nome. "Theon" sembravano sussurrare. "Theon."
"Gli antichi dei. Loro sanno chi sono. Loro conoscono il mio nome. Ero Theon della Casa Greyjoy. Ero il protetto di Eddard Stark, amico e fratello dei suoi figli." Cadde in ginocchio. "Una spada, è tutto quello che chiedo. Lasciatemi morire come Theon, non come Reek." Lacrime rotolarono lungo le sue guance, lacrime assurdamente calde. "Ero un uomo di ferro. Un figlio... un figlio di Pyke, delle isole."
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
Questo è stato il momento più basso di Theon. Da qui in poi parte la sua rinascita.
Apro la giornata di oggi con un'altra delle mie citazioni preferite, da parte di un altro personaggio secondario: Jorah Mormont.
Rhaegar fought valiantly, Rhaegar foughth nobly, and Rhaegar died.
Martin, con la sua consueta schiettezza, mette in bocca ad un personaggio disilluso (e non del tutto positivo) come Jorah una massima di ASOIAF: l'onore e il valore non sempre pagano, perché si scontrano con la nuda realtà. Ma è anche una lezione per Daenerys: per conquistare il potere bisognerà seguire percorso oscuri.