ASOIAF è pieno di citazioni significative ed emblematiche, sia sotto il profilo personale, che ideologico e filosofico. Nell'attesa di The Winds Of Winter, porrei l'attenzione sulla moltitudine delle stesse. Perciò, ispirandomi al sistema della Canzone del Giorno di Pentos, apro questa discussione per dibattere delle Citazioni del Giorno inerenti ad ASOIAF.
Comincio io con la mia scelta di oggi, che è la seguente:
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Si tratta per me della migliore esternazione compiuta da Stannis in ASOIAF, al di là del bellissimo passaggio della famosa pesca.
Con la suddetta affermazione Stannis pone l'accento su un sistema di giudizio e percezione che trovo quantomai equo e lungimirante: in ogni relazione è necessario ricordare il male subito quanto il bene subito, nonché il male compiuto quanto il bene compiuto. Tutto ciò che si compie permane e ha uno strascico, dunque è doveroso rapportarsi alle proprie azioni con consapevolezza e responsabilità, non distanziandosi mai da una dimensione che sia critica e al tempo stesso autocritica. Pertanto le parti in causa non andrebbero mai idealizzate, né nel bene che compiono, né nel male che attuano. Tutto andrebbe sempre soppesato, con anche elativa equidistanza.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
La mia citazione di oggi è una frase pronunciata da Tyrion Lannister
"Il sonno fa bene" rispose Tyrion " i libri fanno ancora meglio"
Come dare torto al folletto ? Certamente non era amato da padre e da quella specie di sorella che aveva ,ma aveva reagito e aveva capito che la vera cultura è fondamentale anche in un mondo in cui la forza bruta,gli inganni e le maldicenze e le congiure erano all’ordine del giorno .
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Bello! Se mi é concesso vorrei proporre due citazioni:
"Penny, tu sei vergine?"
Lei arrossì. "Sì, certo. Chi mai avrebbe..."
"Rimani come sei. L'amore é follia, e la lussuria é veleno".
Questo dialogo mi ha sempre colpito perché sembra andare contro ogni credo del Folletto. Sono piccoli spiragli in cui le persone mostrano lati sconosciuti di sé e tu ti chiedi se siano impazziti o se, viceversa, non siano mai stati così lucidi. Poi quell'attimo svanisce e tutto torna alla normalitá.
L'altra citazione é sempre legata a Tyrion ma é stata pronunciata dalla pu***na di Vogarro:
"So chi é il nano e so che cosa é." I suoi occhi neri, duri come la pietra, fissarono Tyrion. "Assassino di consanguinei, assassino di re, omicida, voltagabbana. Lannister." Sibilò l'ultima parola come se fosse un'imprecazione oscena.
"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".
Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S. (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);
Forse una delle più belle citazioni di ASOIAF viene da un personaggio assolutamente secondario nel libro più bistratto della saga, ossia Big Bucket Wull in ADWD. La citazione fa parte di un dialogo più lungo che riporto integralmente:
"Ned's girl", echoed Big Bucket Wull. "And we should have had here and the castle both if you prancing southron jackanapes didn't piss your satin breeches at a little snow".
[...]
"Aye, men are dying. More will die before we see Winterfell. What of it? This is war. Men die in war. That is as it should be. As it has alwasy been".
[...]
"I want to live forever in a land where summer lasts a thousand years. I want a castle in the clouds where I can look down over the world. I want to be six-and-twenty again. When I was six-and-twenty I could fight all day and fuck all night. What men want doesn't matter. Winter is almost upon us, boy. And winter is death. I would sooner my men die fighting for the Ned's little girl than alone and hungry in the snow, weeping tears that freeze upon their cheeks. No one sings songs of men who die like that".
Tutto ciò esprime una rudezza e una franchezza di fronte alle avversità della vita che è uno dei messaggi più belli di ASOIAF e nobilita un libro che pare odiato da tutti.
Sempre bello e piacevole tornare a parlare di ASOIAF. Tra le tante, tantissime citazioni a me care, scelgo di inaugurare il mio contributo in questo interessantissimo topic con una di quelle emblematiche e descrittive non solo del personaggio ma anche di ciò che lo rende ciò che è egli è quando lo consociamo.
Erroneamente si tende a credere che il mio character preferito delle Cronache sia Sansa Stark, in realtà lo è ma almeno a pari merito con altri tre, il primo dei quali è senza dubbio alcuno Jaime Lannister, lo Sterminatore di Re, spergiuro e uomo senza onore per eccellenza.
Rappresenta la prima vera catarsi di Jaime, Il primo vero momento in cui lo osserviamo oltre la sua dorata corazza, oltre l’atteggiamento sferzante e sfrontato che è solito mettere in campo. Comprendiamo quanto l’etichetta che gli è stata appiccicata addosso e l’impossibilità da parte sua di disfarsene, di contraddirla e confutarla, quali che siano i suoi comportamenti ed i suoi sforzi, sia divenuta ormai parte essenziale del suo porsi con il resto del mondo, e quanto gli pesi la superficialità con cui egli viene costantemente giudicato.
Jaime non è un indifferente, proprio no.
Al netto di tutto, che si condivida o meno questo modus vivendi, è innegabile che egli sia in questo frangente un uomo conscio che il suo meglio, se ancora un meglio per lui esiste, dovrà faticare enormemente per essere compreso ed accettato da chi lo ha già da tempo catalogato come uomo inaffidabile.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
___
"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
___
"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
___
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
Quante riflessioni interessanti che avete proposto...
E' allietante constatare che ASOIAF vive ancora.
Credo che in quell'esternazione fuoriesca l'inclinazione alla conoscenza insita in Tyrion, un qualcosa che emerge altrettanto in diverse occasioni, come quella nella quale si autodefinisce un cavaliere della mente. I libri spesso non sono che un sinonimo di quella stessa conoscenza, o se non altro sono il filtro necessario, una sorta di Caronte materiale che possa traghettarci sulle rive del sapere e dell'arricchimento interiore. In questo caso l'affermazione di Tyrion è singolare nella sua semplicità. I libri fanno bene, una verità complessa dietro i confini di una locuzione a tratti elementare. Non bisogna, dunque, mai sottovalutare l'importanza del sapere racchiuso tra le pagine, né la delicatezza e contemporaneamente la portata emotiva e personale che esse possano scaturire, conferendo alla persona di estendersi e di evolvere.
Molto suggestiva la tua scelta.
Parli di spiragli, e a ragion veduta direi. Nell'occasione osserviamo Tyrion offrire una sorta di consiglio a Penny, che ha il retrogusto del monito. Eppure se ci sforziamo e adoperiamo l'immaginazione possiamo associare a queste parentesi verbali un volto contratto dalla propria desolazione, delle fattezze facciali adombrate dall'essere del tutto soprappensiero, e i suoi asimmetrici occhi che fissano tutto e nulla, avvolti in nessuna direzione. Ne consegue che è come se Tyrion non avesse interlocutori, ma compiesse una sorta di breve monologo che non è tale. E' un sospirare con rammarico alla vacuità dell'esistenza e ad una miseria umana di cui egli stesso è fautore, avvampando però nel ritorno alla stessa poco dopo.
E' vero, ADWD è un tomo bistrattato e in tale disputa mi colloco tra coloro che lo ritengono la pecora nera della saga. Ciò non significa che sia esente da picchi di altissimo livello che nei tomi precedenti non vediamo (Jon che diventa uomo, uccidendo in parte il ragazzo, ma soprattutto Theon e i suoi Pov). Comunque oltre che franchezza e rudezza vedo nella citazione da te scelta molta ineluttabilità. Un contraddittorio assetto di pragmatismo e nobile ideale. L'esistenza è qui approcciata con realismo e auto riflessione, ma al tempo stesso l'ineluttabilità della medesima non viene accolta con disfacimento personale, ma come monito e movente con cui arricchire ogni parte di sé con concetti simbolici e incontrovertibili. La possibilità di eseguire i canoni della vita stessa mediante atti altisonanti e idealistici. Meglio dunque soccombere per una nobile causa, piuttosto che con il desolante ozio.
La citazione è il palesarsi di una percezione dolorosa, struggente e veritiera.
Potremmo erroneamente intravedervi del sarcasmo, ma è in realtà esternata con rammarico, afflizione, pedissequo tormento per un contrasto esistenziale che non viene mai realmente accettato, ma solo pragmaticamente tollerato. Jaime è fautore di un immaginifico noema, la contrattura della sua intimità dinanzi alle meccaniche del giudizio ferale avanza e incede in ogni variante puramente discorsiva, lasciando che sia la sua stessa voce a renderlo testimone dell'insolita e beffarda antinomia che sotto pelle si accanisce su ogni centimetro del suo Sé. E' a tratti laconico, sorpreso, ma contemporaneamente consapevole. Egli nulla può dinanzi all'odio di un corollario che ha scelto di credere in un'unica proiezione di lui, proiezione che egli ha di riflesso, in modo del tutto reazionario e canzonatorio, scelto di abbracciare e introiettare ancora di più dentro sé stesso, fino ad arrivare a convincere gli altri di essere ben peggio di ciò che egli stessi sentenzino, fino ad arrivare a convincere sé stesso di una cotanta artificiosa e rarefatta verità. Ogni parte del suo Io brulica di sofferenza e ardimento nel constatare la vacuità di ogni atto migliore, sfiorando pertanto il disincanto e l'inevitabilità di quello stesso giudizio. Nulla può l'uomo dinanzi ad una tale ed efferata convinzione e inclinazione, nulla può l'uomo solo col proprio tormento, dinanzi al baccano costituito dal veleno degli altri, di coloro che demonizzando qualcuno possono dormire sonni migliori e sentirsi molto più pii.
Eppure questo dolore non è mai scisso da lui; lo schiamazzo delle altrui lingue e la contorsione delle altrui menti lorda la sua anima più di quanto la sua lama sia stata lordata del sangue di un Re violento e immeritevole. Egli non può che essere condannato a soffrire in eterno il contrasto tra la proiezione di Sé che gli altri richiedono da lui e che egli non esita ad offrire, e ciò che realmente è.
Ma ciò che egli realmente è sarà visibile solo a pochi eletti, come a Brienne, la quale individua la sua reale natura perché ha scelto di voler andare oltre qualunque proiezione e sciarada, natura che egli sceglie in poche occasioni di mostrare.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Apro la giornata di oggi con una citazione del mitico Ned Stark, personaggio davvero centrale in AGOT e la cui ombra si allunga su tutta la saga. Il passaggio è quello drammatico in cui Cersei, con l'inerzia di Robert, ha deciso la morte di Lady:
She is of the North. She deserves better than a butcher.
La citazione dimostra il vero senso dell'onore di Ned, un onore vero ma non ingenuo, e mostra tutta la differenza tra il comportamento a schiena dritta del capofamiglia Stark e la pusillanimeria di Robert, che in quel frangente ha perso l'ennesima occasione per dimostrare di essere davvero un re non solo di nome.
La citazione ha, fra l'altro, un tragico senso dell'ironia visto che Robb, anch'egli vero figlio del Nord, verrà "macellato" nelle tragiche Nozze Rosse. Ma il Nord aspetta paziente il suo momento...
Ringrazio te, @JonSnow;, per aver pensato di aprire un simile topic di citazioni, a ben pensarci molti di noi, nelle nostre analisi più disparate, siamo soliti ricorrere a citazioni tratte dal mondo di ASOIAF, dunque accolgo con sincero entusiasmo la nascita di uno spazio ad esse dedicato.
La tua citazione rappresenta e descrive la statura morale dell'uomo Stannis, prima ancora che dello Stannis generale e condottiero di eserciti. Ed è anche ciò che lo rende una bestia nera, inavvicinabile ed incorruttibile agli occhi di molti. Perché chi è incline a valutare con un metro di giudizio differente i comportamenti altrui a seconda dell'opportunità del momento, non sarà mai un uomo equilibrato ma sarà invece sempre un uomo manipolabile perché in balìa dei propri dei propri impulsi.
Diversamente, Stannis può essere stoicamente coriaceo nel perseguire ideali giusti con metodi sbagliati, come dirà molto più avanti, ma di certo la sua condotta non fa che confermare la sua convinzione di come bene e male comportino conseguenze che non possono in alcun modo compensarsi o oscurarsi a vicenda, né influire più del necessario nel giudizio finale, sia esso positivo o negativo.
Poiché, come ben ricordi, è troppo semplice illudersi che una buona azione ne cancelli una cattiva e viceversa una cattiva oscuri il bene prodotto da una buona; esse possono coesistere all'interno del variegato ventaglio dei comportamenti umani, ma non si posso mai compensare né possono divenire complementari, pertanto è necessario sempre vagliarle con equità ed in maniera indipendente.
Quando Martin fa affermare a Donal Noye, in ACOK, che Robert è vero acciaio ma Stannis è ferro, nero e duro e forte, che si spezzerà pur di non piegarsi, dice esattamente la verità. E gli uomini di tale foggia spaventano ed inquietano poiché posseggono tempra tale da far desistere chiunque da qualsivoglia tentativo di corruzione o lusinga per portarli dalla propria parte.
Belle anche tutte le altre citazioni, in particolare quella di @Euron Gioiagrigia mi ricorda quanto nelle Cronache Martin abbia infuso pari dignità, in molti casi, a characters di maggiore o minor prestigio, anzi spesso mettendo in bocca ai secondi alcuni tra i concetti più belli e profondi del proprio pensiero.
”My faith's in people, I guess. Individuals. And I'm happy to say that, for the most part, they haven't let me down.”
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"Dreams don't mean anything, Dolores. They're just noise, they're not real." "What is real?" "That wich is irreplaceable."
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"Gli umani sono strane creature, ogni loro azione è guidata dal desiderio, i loro caratteri forgiati dalla sofferenza. Per quanto essi provino, non potranno mai liberarsi dall'essere eternamente schiavi dei loro sentimenti. Finchè la tempesta li sconvolgerà dall'interno non riusciranno a trovare pace. Né da vivi, né da morti. E quindi, giorno dopo giorno, faranno ciò che è necessario.
La sofferenza sarà la loro nave.. il desiderio la loro bussola."
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Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza; ti salverò da ogni malinconia
perché sei un Essere speciale ed io avrò cura di te. Io sì, che avrò cura di te.
37 minutes fa, porcelain.ivory.steel dice:Ringrazio te, @JonSnow;, per aver pensato di aprire un simile topic di citazioni, a ben pensarci molti di noi, nelle nostre analisi più disparate, siamo soliti ricorrere a citazioni tratte dal mondo di ASOIAF, dunque accolgo con sincero entusiasmo la nascita di uno spazio ad esse dedicato.
[...]
Prego, ma riguardo questo mi limito a prendere in prestito le parole di un qualcuno che noi conosciamo molto bene: « I am but your humble servant. »
Comunque, come ben osservi, il significato della citazione di Stannis è proprio quello: l'impossibilità di bene e male di oscurasi a vicenda. Oltre che un encomiabile e pragmatico metodo di giudizio, è anche un promemoria della portata delle azioni di ognuno. Qualsivoglia gesto una persona possa compiere verso un'altra è destinato a permanere tanto nella sua memoria fattuale quanto nella sua memoria emotiva. Compiere il bene e il male verso qualcuno irrimediabilmente ne condiziona le sorti interiori, acuendone la sensibilità.
Come la condotta di ognuno permane nell'immaginario collettivo, in quanto uomini si è difatti contenitori ed enti di possibile etica e morale, nonché di coscienza. Ciò che l'ultimo dei Baratheon intende dire di fondo è che è davvero illecito ed aleatorio considerare le gesta positive come spugna in grado di eliminare quanto di malevolo precedentemente si è compiuto, così come è altrettanto illecito ed aleatorio considerare solo le gesta negative ricevute e non il positivo che quella stessa persona ha compiuto verso di noi.
La metrica morale si palesa qui richiedendo equilibrio ed equidistanza. Ogni uomo è padrone del proprio destino ed è responsabile delle proprie azioni, deve pertanto essere giudicato in modo equo, laddove compia il bene, laddove compia il male. Nulla annulla la portata di una rigatura su un vetro, nel momento in cui essa si forma. Nulla la rimuoverà mai. Ciononostante la stessa persona che l'ha rigato potrebbe mantenere quella superficie pulita, prendendosene cura costantemente. I gesti vanno contestualizzati e soppesati; la vera traccia di sé che l'uomo lascia alle proprie spalle è la moltitudine delle proprie azioni, azioni che tendono a parlare e ad essere spesso inequivocabili più di mille vacue e inafferrabili parole. Stannis ci invita pertanto a slegare noi stessi da processi di idealizzazione positiva, ma fa lo stesso verso processi di demonizzazione negativa.
E' stupefacente constatare quanto fermo e perentorio, quanto equo egli si dimostri nell'esplicare una simile meccanica ideologica. Bene e male sono essenze incapaci di sovrastarsi realmente l'un l'altra, che vivono nell'essere umano da qualsivoglia generazione e tempo, alimentandolo e plasmandolo. Si è dunque liberi di perorare l'uno e l'altro, di contemplarli, ma non si può sfuggire alla responsabilità di quanto si compie, né si può annullare quanto si è compiuto dopo averlo fatto.
Tutto permane, il positivo e il negativo, e tutto va racchiuso dentro di sé, con smodata auto consapevolezza.
Per me è un metro di giudizio sull'esistenza molto valido, che denota appunto grande equità e lucidità. Sarebbe da applicare sempre, per quanto l'umanità insita in ognuno ci renda fragili e fallibili al punto da non poter sempre ottemperare allo stesso. E' il giogo in cui tutti siamo intrappolati, ciò che ci rende creature disdicevoli o meravigliose nella propria transitorietà e intensa temporaneità.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
sai ho scelto per iniziare questa frase di Tyrion per una serie di motivi .
Innanzitutto per omaggiare la figura del folletto certamente ironica e sarcastica ma non per questo umanamente non di grande interesse .
Egli era uno scherzo della natura ma non per questo non aveva sentimenti ,aspirazioni ,voglia di mettersi in gioco per dare lustro ad una casata della quale oggettivamente era il rampollo disprezzato e pure maledetto ma a conti fatti quello di maggiore peso specifico ,Castel Granito come eredità era certamente sua per merito non per diritto di discendenza .Certamente soffriva molto per essere un nano deforme e per il disprezzo che lo circondava da parte di quasi tutta la sua famiglia che lo incolpava di aver ucciso la madre come se ai tempi non fosse frequente che una donna potesse morire di parto .
E’ certamente il più intelligente della famiglia ( non a caso Tywin gli da l’incarico di essere primo cavaliere a KL ) e capisce che deve reagire alla sua condizione, non piangersi addosso ,non annullarsi tra bordelli e abuso di vino ,e allora realizza che la cultura ,la conoscenza ne faranno una persona che quanto meno potrà indurre rispetto in coloro che anche essi nutrono la mente .Piu’ si legge , più si aumenta la propria cultura allenando la mente ma anche acquisendo conoscenze e arricchendosi e meglio si possono affrontare le avversità e avere anche rispetto di se stessi perché non si spreca vanamente la propria vita .Del resto Platone nella sua repubblica parla dell’importanza di avere saggi sapienti come re che sono i soli a poter governare bene con capacità e giustizia .
Inoltre anche allora chi leggeva molto era stimato anche se forse considerato un originale dato che nello specifico di Tyrion non aveva bisogno materialmente della cultura che acquisiva .Infatti Cat ,non proprio il massimo della sagacia ,ordina molte candele per la stanza di Tyrion che di notte leggeva molto.
Andando poi sul generale non è che la cultura a Westeros fosse particolarmente perseguita ne’ ovvio tra il popolo ne ‘ tra i nobili anzi ricordiamo come Samwell Tarly fosse considerato dal padre come un imbelle perché amava leggere e acculturarsi : tempo perso e rubato ad altre attività .E invece il desiderio di Sam di conoscere e allenare la mente è fondamentale nell’ambito della gestione della minaccia estranei .Entrambi mal considerati in famiglia avranno ruoli chiave in molte vicende di ASOIAF comprese credo quelle a venire come per dimostrare che una mente ben allenata vince su un braccio armato altrettanto ben allenato o che lo supporta al meglio .
Il tutto di certo non facile da raggiungere allora in cui gli esseri colti si formavano nella cittadella diventando una sorta di casta chiusa che certamente non diffondeva la cultura vera , con alcuni peraltro neanche in grado di metabolizzarla in proprio .
Cultura poi in ASOIAF vuol dire anche conoscere le proprie radici anche solo leggendo le storie di casate e di draghi perché anche esse formano una persona ,la storia siamo noi e dobbiamo conoscerla per non farci plagiare e magari per esserne orgogliosi no perché la diversità non è mai un difetto ,casomai lo è l’omologazione magari pure forzata
E mi riferisco anche alla principessa Shireen che insegna a Davos a leggere rendendolo libero anche dalla possibilità di essere plagiato .Ergo cultura è libertà
Infine un piccolo rimando ai nostri tempi : con la rete sempre meno gente legge libri e forma la sua cultura su di essi il che la rende preda di fake news o di santoni che diffondono schiocchezze fasulle e interessate con quello che ne consegue vedi ignoranza sull’importanza dei vaccini per la salute umana .
Eppure questa “tragedia “ che si sta compiendo non interessa a nessuno ,si persegue non la vera cultura che può essere pure pericolosa perche apre sempre la mente ,ma la moda del momento che peccato
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Sollevi punti molto delicati e interessanti, @Iceandfire, su cui non si potrebbe mai terminare di disquisire .
Leggere significa, inevitabilmente, scoprire e conoscere. Come giustamente rilevi, Tyrion è mosso non da sinistre e sinconpanti motivazioni, bensì da quella basilare che avvicina da sempre l'essere umano al sapere: la curiosità. Senza tale e solleticante base difficilmente si sarà indotti alla conoscenza, né sarà possibile conferire a sé stessi il tipo di virtuosismo atto a condurci sulle sue rive.
Quanto affermi su Platone è emblematico e pone in risalto quanto in ogni società sia necessario formare una cultura che sia di aggregazione e che nobiliti tanto il collettivo quanto l'individuo, rendendosi accessibile e di completamento per la vita di ognuno. Leggere è cultura, ed è anche vivere mille vite in pochi secondi. Senza cultura non possono esserci valori e ideali in cui credere, né rosei futuri su cui poter edificare sé stessi e le proprie ambizioni, nonché i desideri più reconditi. La lettura è il meccanismo viscerale con cui la conoscenza può distanziarsi dall'inafferrabile.
Eppure anche in Tyrion e in ASOIAF possiamo vedere quanto questo sia un processo che spaventi e che desti timori. Cultura e sapere divengono talvolta elementi da osteggiare e a cui opporsi, più si alimentano nell'individuo e più parimenti vi saranno altri individui che tenteranno di mettere in atto il suddetto modus operandi. Il sapere, inevitabilmente, spaventa. Reca una sorta di timore reverenziale che va al di là della soggezione. E' come se lo sforzo costituito dall'approcciarsi alla conoscenza e la scoperta di nuove consapevolezze possa spaventare l'uomo al punto da irretirne i sensi e l'anima, portandolo a respingere quella possibilità e a ostacolarla, come se non fosse acqua di una fonte da cui ognuno, se volesse, potrebbe abbeverarsi.
Significativo segno della paura verso la lettura, la conoscenza e il sapere è il famoso Falò delle vanità, ad opera di Savonarola e dei suoi seguaci. Dozzine e dozzine di testi che contenevano sapere vennero distrutti dal fanatismo dei pochi, di coloro che rifiutavano quella stessa conoscenza e vi vedevano un qualcosa di immorale, considerando la lettura stessa di quei tomi del tutto sacrilega, come se il leggere potesse allontanare da Dio, come se l'erudirsi comportasse il cedere alla dannazione, una forma di cerebrale lussuria. Da sempre l'uomo ha vissuto tale paradosso, non potendosi scindere dal soffrirne.
Ciononostante chi ha reale consapevolezza della cultura e dell'atto di leggere non può che concordare e applicare quanto Emerson ci ricorda: ossia che il sapere è la forma più elevata di contrasto alla paura costituita da tracotante e violenta ignoranza. Solo inseguendola ed accettandola come parte di noi possiamo evolvere e porre un'inibizione a quei processi distruttivi e fallaci che chi si oppone ad essa mette in atto, sentendosi anche pago di ciò che compie.
Vera lettura è contezza e coscienza totale di ciò che si assimila. Vera cultura non è mai rifiuto, ma inclusione. La vera conoscenza è quella che una volta assimilata viene condivisa e non arroccata nell'autoreferenzialità. Il vero sapere è il manifestarsi di aggregazione, è inclusività, mai prevaricazione. Diversamente non si ha reale conoscenza, ma solo un suo vanesio e pericoloso surrogato.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
“ Tu non sai niente, Jon Snow”
detto da Melisandre
Molto interessanti le tue argomentazioni
Aggiungo solo che ai tempi di ASOIAF in cui i libri erano scritti a mano e credo pure illustrati con miniature usando pergamene , solo pochi ricchi e gli eruditi casta potevano fruirne.
Con la scoperta della stampa secondo me inizia la vera rivoluzione culturale perchè con essa i libri sono alla maggiore portata di chi vuole conoscere .
Essi sono stati in grado di annullare superstizioni e catene con le quali esse vincolavano gli uomini ignoranti che erano facilmente manipolati es dalla chiesa .
In effetti la religione luterana che contestava il papato che faceva simonia si è affermata grazie alla scoperta della stampa e alla diffusione di libri non a caso definiti come parto del demonio da chi non voleva spergessero idee per loro "sacrileghe" di uomini che con la conoscenza cominciavano a pensare in proprio
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
23 hours fa, Euron Gioiagrigia dice:
She is of the North. She deserves better than a butcher.
La citazione dimostra il vero senso dell'onore di Ned, un onore vero ma non ingenuo, e mostra tutta la differenza tra il comportamento a schiena dritta del capofamiglia Stark e la pusillanimeria di Robert, che in quel frangente ha perso l'ennesima occasione per dimostrare di essere davvero un re non solo di nome.
La citazione ha, fra l'altro, un tragico senso dell'ironia visto che Robb, anch'egli vero figlio del Nord, verrà "macellato" nelle tragiche Nozze Rosse. Ma il Nord aspetta paziente il suo momento...
Bella citazione ,Ned Stark era uomo profondamente giusto e che amava la sua famiglia.Aveva anche grande rispetto per i bambini che difendeva sempre come poteva ed è vero c'è un abisso morale tra lui e Robert Baratheon ,che faceva l'amicone avvinazzato quando gli conveniva,ma se contrastato ,giustamente e con coraggio da Ned ,si mostrava per la belva egocentrica che era.
Infatti se si mettono a confronto Ned e Robert si capisce chi è un vero uomo e chi era un quacquaracquà manco dei migliori il che è tutto dire
Decidere di far ammazzare l'innocente Lady , metalupo della sua prossima nuora del cui dolore l'avvinazzato non si cura, per far contenta una moglie che disprezzava è proprio da meschini all'ennesima potenza
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
Il 3/1/2020 at 21:29, JonSnow; dice:« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
"Tu eri un eroe ed un contrabbandiere".
Ripensando a questa citazione, si nota come essa faccia leva su una pretesa di assoluta oggettività nell'esprimere un giudizio su una persona. Il concetto è potente anche per la giurisprudenza attuale, figuriamoci per un mondo medievale come quello di ASOIAF dove la giustizia era tutto tranne che oggettiva.
Aggiungo anche che è un'oggettività così fredda e cristallina da risultare quasi disumana, dove per disumana si intende la capacità di andare oltre il punto di vista limitato dell'essere umano (se una persona ci fa uno sgarbo, difficilmente ci ricordiamo del bene che ci può aver fatto in passato).
Al di là di questo, è un precetto morale espresso in maniera assolutamente secca e sintetica, come è nello stile di Stannis. In inglese risalta ancora meglio, perché l'inglese è una lingua molto più sintetica dell'italiano.