a me invece Jon Con piace molto se devo dirti la verità. I suoi capitoli sono tra quelli scritti meglio di ADWD.

10 minuti fa, Daenys The Dreamer ha scritto:

È molto bella, in effetti.

Non ricordavo a chi appartenesse, ho googlato.

 

A me Connington - se non è lui correggetemi, per favore- non sta particolarmente simpatico, anzi.

 

Tuttavia, apprezzo chi cerca di realizzare i propri sogni e vive la vita intensamente.

 

E poi, se va male… pazienza: l’importante è averci provato

 

(Morbo grigio a parte, quello è stato un bruttissimo tiro di dado).

Non mi riferivo alla qualità dei capitoli (anche a me sono piaciuti), ma proprio al personaggio in sè per sè.

Diciamo che non brilla, e che sta giocando ad un gioco pericolosissimo (sono malato, ma cosa vuoi che sia, un paio di guantoni e nessuno si farà male…).

Apprezzo assolutamente la sua devozione verso Rhaegar e fAegon, questo sì.

Credo che per me sia giunto il momento di leggere Asoiaf in inglese.

oggi vi propongo una citazione che trovo molto significativa di quello che con ogni probabilità è il mio personaggio preferito in assoluto di ASOIAF 

And me, that boy I was ... when did he die, I wonder? When I donned the white cloak? When I opened Aerys's throat? That boy had wanted to be Ser Arthur Dayne, but someplace along the way he had become the Smiling Knight instead.

Forse lo ha capito in questo frangente.

ASOS, Jaime III

Cita

King Aerys made a great show of Jaime's investiture. He said his vows before the king's pavilion, kneeling on the green grass in white armor while half the realm looked on. When Ser Gerold Hightower raised him up and put the white cloak about his shoulders, a roar went up that Jaime still remembered, all these years later. But that very night Aerys had turned sour, declaring that he had no need of seven Kingsguard here at Harrenhal. Jaime was commanded to return to King's Landing to guard the queen and little Prince Viserys, who'd remained behind. Even when the White Bull offered to take that duty himself, so Jaime might compete in Lord Whent's tourney, Aerys had refused. "He'll win no glory here," the king had said. "He's mine now, not Tywin's. He'll serve as I see fit. I am the king. I rule, and he'll obey."

That was the first time that Jaime understood. It was not his skill with sword and lance that had won him his white cloak, nor any feats of valor he'd performed against the Kingswood Brotherhood. Aerys had chosen him to spite his father, to rob Lord Tywin of his heir.

"Chi legge vive mille vite prima di morire. Chi non legge, ne vive una sola"

"il tuo cuore è nobile Jon, ma c'è una lezione che devi imparare. Non spetta a noi raddrizzare i torti del mondo. Non è il nostro scopo. I Guardiani della Notte hanno altre guerre da combattere.

Nel quinto libro Jon si dimentica di queste parole e ne paga le conseguenze.

Era giusto così: una chiusura perfetta del cerchio. Jon Snow non poteva essere il "classico" comandante dei GdN occupato a rallentare la decadenza dell'ordine e prendere tempo in vista dell'urto definitivo con il male che vive e opera nel profondo Nord, perché sappiamo (o almeno supponiamo) che il suo ruolo debba andare ben oltre, anche questo comportasse la fine del suddetto ordine che per tanti anni ha vigilato sulla Barriera. Non è un caso che Jeor Mormont muoia e Maestro Aemon venga allontanato, così che Jon si ritrovi in ADWD in un certo senso da solo, privo di figure autorevoli a guidarlo. Questo però non si traduce in un comportamento manchevole o ignavo, ma al contrario in un accrescimento del personaggio che alla fine riesce a "uccidere il ragazzo", pur a costo della sua vita per quel che è dato capire dal suo ultimo POV. L'istinto di Jon era quello: Jeor gliela aveva fatta passare liscia quando aveva tentato in AGOT di unirsi a Robb, ma alla fine l'amore per la famiglia è ritornato in maniera più forte e consapevole.

Alla fine anche Maester Aemon era pronto a "tradire" il giuramento da Guardiano della Notte per raggiungere Daenerys, ma era troppo tardi per farlo. Eppure, tralasciando la questione dell'amore familiare, per Jon ed Aemon aiutare i possibili Azor Ahai (Stannis da una parte e Dany dall'altra) non era di per sé rispettare il giuramento? In fondo, come dice Jaime, come si fa a rispettare un obbligo morale senza mai finire in contraddizione con un altro? Si può fare la cosa giusta anche facendo strappi alle regole.

43 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:

Eppure, tralasciando la questione dell'amore familiare, per Jon ed Aemon aiutare i possibili Azor Ahai (Stannis da una parte e Dany dall'altra) non era di per sé rispettare il giuramento?

Nella convulsa situazione di fine ADWD, Jon è convinto per effetto della lettera rosa che Stannis sia morto. Il suo scopo principale è salvare Arya (che lui non sa essere Jeyne Poole), e chiama a sé addirittura i Bruti cosa che contribuisce a spingere Bowen Marsh e gli altri ad accoltellarlo.

Nei prossimi capitoli di Melisandre succederà un disastro. I Bruti si ammutimeranno sarà un bagno di sangue.

19 minuti fa, Euron Gioiagrigia ha scritto:

Nella convulsa situazione di fine ADWD, Jon è convinto per effetto della lettera rosa che Stannis sia morto. Il suo scopo principale è salvare Arya (che lui non sa essere Jeyne Poole), e chiama a sé addirittura i Bruti cosa che contribuisce a spingere Bowen Marsh e gli altri ad accoltellarlo.

Certo, ma Jon cammina sul filo del rasoio, immischiandosi nella politica di Westeros, fin dall'inizio, ospitando Stannis e aiutandolo nella sua campagna. Mano a mano diventa sempre più esplicito il secondo fine concernente Arya, ma anche verso la conclusione c'è una patina di autogiustificazione politica (Ramsay lo ha minacciato personalmente e lui deve rispondere alla sfida, facendosi accompagnare dai Bruti per non coinvolgere direttamente la confraternita nel conflitto).