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Game of Thrones, Episodio 8x03
di Viserion
creato il 25 marzo 2019

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Ancalagon
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Inviato il 30 aprile 2019 9:51

In questo caso non vedo le colpe di Martin. Sono sempre stati loro a voler creare il NK e dare una fortissima importanza agli estranei. Alla fine però hanno scelto di intraprendere Un altra direzione perdendo coerenza con se stessi tutto qui 


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hexenwolf
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Inviato il 30 aprile 2019 10:11

Appunto , hanno creato loro il NK per poter liquidare gli zombie in un solo colpo, senza doverci fare altre 5/6 puntate, la serie aveva bisogno di un avversario singolo che rappresentasse il male, così che  uno dei buoni potesse ucciderlo. Martin , per me, ha la colpa di aver abbandonato la sua creatura  


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Zelda
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Inviato il 30 aprile 2019 10:11

Il fatto è che per uccidere il Night King non c'è stato nessun sacrificio veramente importante. Alla fine stiamo parlando, in teoria, della minaccia più grande e temibile dell'universo di Westeros, della morte che incombe, e vedere il tutto ridotto ad una pugnalata fa storcere un po' il naso.


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Ghost86
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Inviato il 30 aprile 2019 10:17

Ce lo hanno anticipato nn so quante volte che l’unica speranza per sconfiggerli era uccidere il re della notte, che vi aspettavate? È morta mezza westereos che dovevano sacrificare ancora?


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Dargil
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Inviato il 30 aprile 2019 10:20

Mezza Westeros non è morta per colpa degli Estranei, piuttosto quasi tutti i Bruti e l'esercito di Dany. Cose molto diverse. A conti fatti il danno peggiore che NK ha fatto ai fini della trama rimane ancora Vyserion, che, di nuovo, è un danno a Dany più che a Westeros o Essos


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Kain
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Inviato il 30 aprile 2019 10:20
In questo caso non vedo le colpe di Martin. Sono sempre stati loro a voler creare il NK e dare una fortissima importanza agli estranei. Alla fine però hanno scelto di intraprendere Un altra direzione perdendo coerenza con se stessi tutto qui 

Si, ma non possono farlo dopo 8 anni, 70 episodi ed a poche ore dalla fine della saga! È ovvio che lo spettatore si senta preso per i fondelli.

Mettere due o tre indizi apparentemente insignificanti, (quanti di noi sbuffavano per il training di Arya nella casa del bianco e nero?) per poi farli poi detonare sulla colonna portante della storia e farla crollare, implica che la "carica" deve essere così potente (convincente) da permetterne il crollo senza troppe elucubrazioni o rimpianti di ciò che si era fino ad allora costruito.

 

La ricerca del WTF ad ogni costo può portare a compromettere tutta la credibilità dell'intero arco narrativo.

Ha funzionato con le nozze rosse, con la decapitazione di Ned tanto da farne caratteristica della saga, ma a 3 ore dalla fine, rendere Arya il deus ex che spazza via gli estranei con un "si ma poi non erano quelli i veri cattivi"..fa leggermente irritare.

 

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Angorian
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Inviato il 30 aprile 2019 10:21
1 minute fa, Ghost86 dice:

Ce lo hanno anticipato nn so quante volte che l’unica speranza per sconfiggerli era uccidere il re della notte, che vi aspettavate? È morta mezza westereos che dovevano sacrificare ancora?

 

Il problema è proprio che non è morta mezza Westeros :excl2: se in futuro Dany salisse sul trono e raccontasse ai suoi sudditi di come è stata coraggiosa a proteggere il continente dall'ondata zombie, tra i suoi infiniti nomi aggiungerebbero anche "la matta che credeva agli Estranei".


«When you heard him play his high harp with the silver strings and sing of twilights and tears

and the death of kings, you could not but feel that he was singing of himself and those he loved.»

 

— A STORM OF SWORDS

 

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Oathkeeper
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Inviato il 30 aprile 2019 10:22

Arrivo a commentare in ritardo.

 

Puntata molto bella, ma con alcune pecche.

Ho apprezzato il fatto che hanno voluto girare con illuminazione realistica (quando in altri film vedo scene notturne in cui tutto si vede come se fosse mezzogiorno mi viene la pelle d'oca), però in molti momenti non capivo nemmeno chi stessi vedendo.

 

Spettro. Chi è Spettro? Ah sì, quella comparsa che ormai si vede 3 secondi a puntata. Jonnino si è dimenticato del legame profondo col metalupo, se non ci pensava Jorah finiva in canile.

 

Alcune scene davvero ansiogene e belle. La carica kamikaze dei dothraki (si vede che pagare tutta quella gente per le restanti 3 puntate non ce la facevano) è visivamente bellissima. Jon che corre con i morti che piovono dal cielo. Arya nella biblioteca in versione stealth. Tyrion che bacia la mano a Sansa. Daenerys che piange la morte di Jorah con Drogon che la chiude con le ali in modo protettivo. 

 

Belle anche le scene con Melisandre, ma non ho capito come ha fatto ad arrivare passeggiando a cavallo in mezzo a 100.000 zombie. Inoltre, dopo che si era separata da Varys dicendo che andava a Volantis mi aspettavo che tornasse con un esercito di preti rossi. Bella la scena della sua morte all'alba.

 

Bello anche il combattimento tra draghi, ma non ci ho capito niente, solo grazie ai vostri post ho capito che Rhaegal è ancora vivo. Mi aspettavo che Drogon avrebbe fatto fuori Zombiserion e invece pippa.

 

Nelle cripte non mi ha dato fastidio la resurrezione degli Stark, solo potevano far fare qualcosa di più a Tyrion e Sansa lì sotto.

 

Mi spiegate lo scopo dell'esistenza di Bran? Quando si è wargato nei corvi ho pensato che alla fine avrebbe fatto qualcosa di epico lui per sconfiggere il NK, invece pippa anche stavolta.

 

Theon for president. La sua morte e quella di Jorah sono state pesanti da digerire, ma me le aspettavo.

 

Edd è morto come il personaggio sfigato all'inizio dei film horror. Un colpo al cuore.

 

Le cose per cui ci sono rimasta davvero male sono la mancata morte di qualcuno dei personaggi. Data l'epicità della minaccia, mi ero preparata a piangere molta più gente. Inoltre il Nk è morto in modo stupido,  anche se c'erano gli indizi non credevo che lo avrebbero davvero fatto uccidere così da Arya. E Azor Ahai? tutto il pippone sul principe promesso?

 

In sostanza hanno sofferto troppo poco e questa lunga notte è durata poche ore. 

 


Questa è l'unica Odissea:  gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,

colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)

 

Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )

 

Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.

(benedettini disertori)

 



 

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King Glice
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Inviato il 30 aprile 2019 10:31
42 minutes fa, hexenwolf dice:

Vedrò la serie come andrà a finire convincendomi che sono due opere diverse.

Ma lo sono infatti XD


F
Figlia dell' estate
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Figlia dell' estate
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Inviato il 30 aprile 2019 10:33

Morta mezza Westeros non direi. Sono morti i Dothraki e l'esercito del Nord. Ma se quelli di Barrowton e di Porto Bianco hanno avuto l'intelligenza di Non recarsi a Winterfell alla fine anche il Nord l'ha scampata. Per un personaggio come Sansa le Nozze Rosse sono state piú drammatiche che l'invasione dei non morti. Nel primo caso ha perso madre e fratelli, nel secondo solo Theon. Io pensavo che dopo la puntata d'addio della scorsa settimana morissero molte piú persone, anche solo per una banale questione economica (eliminare alcunalcuni attori dal libretto degli assegni), invece no, le solite comparse.

Comunque da nessuna parte si dice che il Principe che fu Promesso debba essere colui che uccide materialmente il capo degli Estranei. Il Principe che fu Promesso é colui che forgia l'arma per sconfiggere la minaccia. Il problema é che Jon Snow in questa stagione e nella settima ha fatto solo danni. Praticamente il Signore della Luce ha resuscitato sei volte Beric perché saltasse Arya, ma ha resuscitato Jon Snow non si sa perché.

Ora peró sono convinta che riesumeranno la Profezia del Principe che fu Promesso per il trono. Avrebbe senso: una profezia contenuta nei sacri libri di una religione di Essos (perché nella serie ne parlano solo i preti rossi) che parla del diritto di successione di Westeros. Perché tanto la serie si chiama "Il trono di spade".


"Gli dei esistono" ripetè a se stessa. "E anche i veri cavalieri. Tutto questo non può essere una menzogna".

 

Comitato Pro Brandon Stark; Comitato S.P.A. Salvate il piccolo Aemon (in difesa del figlio di Mance, del figlio di Gilly e di tutti gli altri bimbi di ASOIAF); Comitato QUANDO C'ERA LUI (Meglio Tywin di quella psicopatica di sua figlia); Comitato A.T.P.A. (Aemon Targaryen pro-pro-prozio dell'anno); Comitato E.S.S.S. (Eddard Stark Santo Subito); Comitato E.T.S.T. (Eddison Tollett li seppellirà tutti); Comitato M.E.F.H. (Martin esci fuori Howland) gemellato con M.E.F.W. (Martin esci fuori Willas); Comitato T.M.G.M.S.  (Theon Mezzo Greyjoy Mezzo Stark); Comitato Y.L.J.E.M. (Ygritte levati, Jon è mio), Comitato T+S: Tyrion+Sansa (possibilmente a regnare su Castel Granito); Comitato Pro Jojen e Meera Reed; Comitato G.M.S.S. (Giù le mani da Sansa Stark); Comitato L'unico Vero Aegon (ovvero l'Egg delle novelle);

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JonSnow;
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Inviato il 30 aprile 2019 10:44

Dopo tanto tempo... un commento sporadico in occasione del gran finale anticipato.

Onde evitare un atteggiamento eccessivamente votato alla critica che impedisse qualunque piacere nella visione, mi sono ripromesso di approcciarmi agli episodi di GoT 8 senza alcuna predisposizione alla minuzia o eccessiva elucubrazione tecnica, pertanto sorvolerò sulle medesime e immancabili incongruenze e sui buchi, limitandomi ad un giudizio generale che esula dai parametri di cui sopra. 

 

 

 

Un'eco rauca si protrae percettibile, rimbombano i concetti enunciati da Bran. Il nemico ha in sé il desiderio evidente di erodere qualunque memoria e di conseguenza qualunque identità, conducendo la figura dell'uomo alla condanna di essere poco più che un'unità di un collettivo grigio, privo di forme emotive, privo di desiderio, privo di rilevanza, del tutto istintivo, rassicurante nella sua insensata ripetitività. Emblematico che coloro che si oppongono al prospetto di una tale mutazione identitaria e umana siano costretti ad un ulteriore e parziale mutazione, naturale conseguenza del conflitto: brutalità e bestialità. L'uomo è tanto preda quanto cacciatore, costretto a ritornare agli antichi prodromi della sua evoluzione, come se essa non fosse mai avvenuta, retrocedendo così ad istinti meramente primordiali, non dissimili dalla sfera animale.

 

Unico metodo ideologico per offendere e difendersi, una riformulazione delle proprie priorità. Il contrasto animale azzera ogni prefisso morale. Lo scontro è segnato da una moltitudine di manovre emotive che non hanno polarità; come ogni animale che si rispetti si caccia il nemico e si fugge. Come ogni animale che si rispetti il proprio cuore è palpitante dalla paura. I sensi sono all'erta. Predomina la pulsione di prevaricazione e di preservazione di sé. L'uomo si ricongiunge con le parti più brutali di sé stesso, di cui si riscopre un derivato, non può più scindersi. Nessuna pretesa razionale. L'unica salvezza è la bestialità, adoperata dapprima strategicamente, e dopo con la sola solerzia della risolutezza, ove chi si ha di fronte non ne adopera. Chi si ha di fronte rappresenta un elemento capace di annullare il proprio passato. Un assedio ideologico a gusci vuoti, alla percussione di ossa stridenti, ora prive di anima alcuna. Alla fine l'unico modo per opporsi ad un'avanzata così metodologicamente sinistra è mutare parzialmente in ciò che si è stati incapaci di essere, in ciò che quello stesso nemico vorrebbe per sé: un collettivo, sia esso senziente o meno. Quelle stesse individualità, ora indistinguibili al di sotto di un unico vessillo, non possono più mentire a sé stesse. Fotogramma per fotogramma l'uomo si ricongiunge alla bestia e non è più in grado nemmeno di provare rassegnazione o pessimismo. L'uomo segue la bestia e la bestia segue l'uomo, per quanto esso voglia sprofondare nei concetti più lugubri e dirsi che è finita, non può fare a meno di palpitare e di essere assoggettato ad un insito spirito di conservazione, spirito che si intreccia con quello della caccia. Non vi sono più ideologie, non vi è più etica. Non vi è più restrizione. Solo morte, e l'esigente spettro della sopravvivenza.

 

L'iniziale buio dimora nei cieli quanto nei cuori, da frammento a frammento di quell'assenza di luce l'unica deduzione è la solitudine. L'uomo è solo, non vi sono Dei al di sopra. L'uomo è esule da sé stesso, dal proprio mondo. I suoi respiri sono un tutt'uno con nuvole annerite e sensi sviscerati in una smodata rassegnazione. Nell'ora più buia solo la donna rossa è risoluta. Ella è guidata da una convinzione inestinguibile, da un dono singolare e articolato nella sua complessità: non la speranza, la fede. E così quella coltre di nero comincia ad essere divorata da unità di luci da sole prive di significato, ma che unite esprimono il significato recondito di un moto di speranza, ove gli egoismi sono nulli, ove il bene è distinguibile, ove si ha cognizione che dinanzi a ciò che è morte tutto il peggio estrinsecato dalla propria umanità, tutti i desideri, tutte le ambizioni, sono effimere. Le torce sono accese, così come cominciano ad esserlo i cuori. Tutto è morte, e rimbomba ancora Tennyson: ''Tutto chiude la morte, ma può qualche impresa compiersi prima di uomini degni che già combatterono a prova coi numi.'' Perché nonostante ciò l'uomo ha possibilità di redimersi, di conoscersi davvero in quell'ultimo istante che lo frappone tra sé stesso e la conoscenza.

L'oscuro tentacolo dell'angoscia si interseca, segue le curve degli animi umani e le cinge, di pari passo con la prima, infruttifera carica. Vi è solo la contemplazione dell'orrore, una strenua opposizione istintiva, un tentativo nonostante tutto.

 

Le lame cozzano e nello stridere echeggiano i passi di Sansa, il suo ingresso nelle Cripte espleta l'annientamento del tempo. Si vuole distruggere la storia, ma non vi è più tempo alcuno. Tutto è parte della medesima dimensione. E in quell'ingresso Sansa vive un qualcosa che ha già vissuto. Gli spettri della lunga e ansiogena attesa tra le donne durante la Battaglia delle Acque Nere. Il presente è il passato. Il passato è il presente. Ma lei non ha più forza e voce per pregare. Il suo animo è corrotto dal più subdolo dei violatori: un profondo, corrosivo cinismo. Un cinismo che diviene forza attrattiva verso la realtà. Non vi è alcun invito in Sansa. Solo glaciale fermezza, il controproducente ausilio di una razionalità che sfinisce l'uomo. Le sue parole, la ricerca di un insensibile espressione. Tutti hanno il dovere di fronteggiare la realtà, per quanto le menti come quella di Tyrion non accettino una sensazione di impotenza. Audace lezione.

Note di pianoforte accompagnano Sansa in posti in cui nessuna persona dovrebbe mai trovarsi. La mano stringe tremante la daga, nei suoi occhi alberga una malcelata supplica. Il dispiegamento della volontà di vita in un atto di morte, un qualcosa di così poderoso e nefasto verso cui perfino Tyrion il Ridanciano non è più tale. Non vi sono maschere né difese. Solo pause, scandite da respiri affannosi, sonora vibrazione di un atto di volontà che comporta il superamento del proprio spirito di conservazione.

 

Il sangue cola, la disperazione serpeggia, i legami non soccombono. Nell'ora peggiore Sandor Clegane sceglie di non temere più, il suo corpo torna a muoversi da sé. Un dovere emotivo lo sottrae ad un nascondiglio di spaesamento e dolore. L'amore paterno per Arya è un motivo per vivere, è propulsore medesimo che lo sospinge, è ciò che lo fa assurgere ad ombra di colei di cui un tempo si era già fatto carico. Ed allora quel fuoco diviene solo una sbieca visione, un frantume di rosso calore, un qualcosa che non lo fa più arretrare. Sandor non desiste più. Egli ha appena scoperto il valore propedeutico di ogni legame. Non vi è paura nella protezione di coloro che si amano. Non vi è più prigionia emotiva nelle intimità di Brienne e Jaime. Il loro dualismo è l'autenticazione della pace interiore, del raggiungimento di sensi mai scoperti davvero, la fine di ogni autoflagellazione, la fine delle inquietudini. Le loro spade sono firmamento, i loro movimenti sono l'espressione di due entità che potrebbero cadere in qualunque momento e dirsi complete. Tutto è assolto, tutto è baratro.

 

Di carcassa in carcassa nessun uomo crede davvero nella rivalsa. Si è piegati dalla propria umanità, da un'inclinazione a disseminare solo l'aspettativa peggiore. Ma ancora, la Donna Rossa è l'unica a trascendere; la sua fede la estrania da un concettualismo emotivo da cui non è piegabile. Le fiamme divampano, un nuovo temporaneo muro è eretto. Memento. Bisogna ricordare il giungere della propria ora, tanto quanto la speranza.

Gli impulsi dominano Daenerys; qualunque strategia cessa di esistere, il lato migliore di lei la domina, e ironicamente la induce alla confusione. Ella non è sospinta dal dovere, e non combatte per sé stessa. La piètas pervade la sua natura come non la pervadeva da tempo. Il suo animo rifugge l'accettazione, il suo corpo si curva in fermo diniego, una ribellione morale al delirio di morte innanzi a sé. Una ribellione morale, autentica, umana. Jon Snow non può che vedere la catarsi di ciò di cui ha fatto la sua ragione di vita; guardia sui domini degli uomini. E' il senso di dovere e guardia a non farlo vacillare. Per quanto umano egli sia, per quanto egli possa voler soccorrere coloro che combattono, per quanto persuasivo il suo buon cuore possa essere perfino verso sé stesso, non può fare altrimenti che inseguire un senso di razionalità che lo conduce al suo esclusivo nemico.

Ma vi è solo buio, solo fallimento, il senno di un impeto incompleto.

 

Dinanzi ad un albero del cuore l'uomo dal sorriso distorto e maltrattato riceve finalmente ciò a cui il suo spirito anela: l'assoluzione. Ma Theon Greyjoy ottiene in vero il dono più grande: il riconoscimento familiare. Gli è stato concesso un posto al mondo, un posto di cui si è dimostrato degno, un posto che egli stesso tanto ha desiderato, dando prova che si può cadere e perdere l'onore, ma che è altrettanto possibile espiare. Egli ottiene da Bran ciò che da sempre ha voluto con tutto sé stesso: una famiglia. Una famiglia di cui fa parte, e per cui ha scelto di dare la vita. Una lacrima solca il suo volto ma è una carica ricca di gioia e dignità che lo conduce all'epilogo. Non vi è più inquietudine. La sua anima è libera.

 

Nel momento più infido, nell'istante più ingannevole riceviamo il maggior messaggio: solo la morte batte la morte.

La sagoma di Arya si staglia nel vento per l'amara gloria. Emblematico è quell'atto. Il pugnale scivola dalla sua mano sinistra, segno del fallimento, per poi essere afferrato dalla destra, che assesta il colpo decisivo. Ella è da sempre mancina, eppure finisce per adoperare la mano più debole. Ciò testimonia una metafora umana necessaria: l'uomo non può scindersi dal cambiamento della sua natura, dall'accrescimento di sé e dallo sradicamento di convinzioni sbagliate. L'uomo non può esimersi da un'evoluzione identitaria, solo così può sopravvivere e trarre ciò che gli è dovuto. E quel cambiamento è scandito nel ritmo cadenzato da quell'alternanza di mani.

 

Il buio comincia dunque a dissiparsi. Ora è l'alba a divampare nei cieli, e la Donna Rossa non può che tenere fede al lamento di cui è profetessa. Una stanchezza di secoli lascia la vera vincitrice di questo conflitto. Un corpo stanco si accascia, ed una mente consapevole di aver svolto il suo ruolo si consuma. La conclusività di un'anima che ha ritrovato sé stessa nelle proprie convinzioni, in un attaccamento alla fede un tempo perduto. Ella ha creduto e gli eventi le hanno reso onore.

Lo sguardo attonito di un uomo ora cosciente di aver ottenuto giustizia firma l'ultimo frammento di un epilogo straziante.

 

Migliaia di vite hanno cessato di essere, ma altrettanto è cessata la società corrente. Le convinzioni individuali si sono provate sbagliate. Nella rinascita sarà ora compito dei ricostruttori far sì che sorga un nuovo ideale di società basato su prospettive meno egoistiche, ove la collettività dell'uomo si è provata determinante.

 

Allora si saprà se l'Uomo è bestia, incapace di scindersi dai suoi istinti e dai suoi desideri atavici, ripercorrendo così i medesimi errore, o se sarà creatura nuova, in grado di ricostruire sé stessa.

Onore ai caduti, poiché giunge con serenità la loro partenza, e mai più morte sarà possibile violare.Finita è la sopravvivenza.

Nell'alba c'è ora solo la vita.


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« I did what I thought was right. » Jon Snow

« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister

« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learnWinterfell is Our Home, we have to fight for it.  » - Sansa Stark 

« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark

« good act does not wash out the bad, norbad act the good. » - Stannis Baratheon

Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.

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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.

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Inviato il 30 aprile 2019 10:44

Non so se qualcuno di voi si ricorda la serie Ally Mc Beal, ma gli ufficiali del NK hanno avuto la stessa importanza delle segretarie che seguivano ovunque Richard Fish.


Questa è l'unica Odissea:  gli Argonauti partono in cerca della realtà per trovare, alla fine,

colui che la sta sognando. (Il pappagallo dalle sette lingue)

 

Flectere si nequeo superos, Acheronta movebo. ( Virgilio - Eneide )

 

Tutte le fini sono il mio inizio, tutti i cammini sono il mio sentiero.

(benedettini disertori)

 



 

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Inviato il 30 aprile 2019 10:49
%d/%m/%Y %i:%s, Pongi dice:

Veramente quello che si è perduto per strada è Martin, loro devono rimediare e fanno quello che possono. Un'idea su come concludere la saga l'hanno, poi potrà non piacere ma almeno esiste. Io al posto vostro me la prenderei con lui, non con loro, che stanno comunque facendo quello che per una serie TV è più efficace. I commenti delle mie conoscenze  fuori di qui sono entusiastici,  immagino valga un po' ovunque.

 

Esatto, tra chi segue solo la serie è piaciuta praticamente a tutti e non poco. Unica critica che spopola è il buio per chi non lo vede alla TV o comunque con uno schermo ottimo. 

 

Inoltre vero le colpe sono tutte di chi non ha concluso e non concluderà mai la saga, loro come dici giustamente fanno quello che possono. Vorrei vedere tanti criticoni al loro posto, io comunque ribadisco che per me è una puntata stupenda, rivedendola ne sono ancora più convinto 


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Dargil
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Inviato il 30 aprile 2019 10:51

@Oathkeeper :stralol:

 

NK e la sua combricola hanno ufficialmente superato Voldemort nella classifica degli overlord che hanno fatto una fine ilare


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Drusilla
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Inviato il 30 aprile 2019 10:52

Un momento tremendo, che mi ha fatto male, è quando Sam chiede aiuto a Jon e questo lo ignora, perché il suo solo oggettivo è giungere a Bran per evitare che il NK lo ammazzi. 


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