Sulla raccolta differenziata va anche detto che, passato il momento di "entusiasmo" di una decina di anni fa quando alcuni comuni consegnavano cestini, sacchetti e bellissimi libricini colorati con tutte le istruzioni, il tema è stato molto abbandonato anche dalle amministrazioni locali.
Inoltre, dopo anni che affrontiamo la raccolta differenziata ancora non si è arrivati a definire regole chiare, comuni e diffuse per lo smistamento (ed evidentemente quindi per la gestione) dei rifiuti. Risultato: tante persone ci provano ma probabilmente non ci riescono.
Per non dire delle difficoltà legate al conferimento in isola ecologica dei rifiuti speciali: tra orari impossibili e personale non sempre disponibile, capisco che tanti e tante abbiano un po' mollato. Tuttavia, sì, serve più informazione, più educazione e probabilmente anche più collaborazione su questo tema.
Comunque oggi è il primo giorno della Germania senza reattori nucleari e niente le emissioni di CO2 rispetto a ieri sono quasi raddoppiate:
5 ore fa, Il Lord ha scritto:Comunque oggi è il primo giorno della Germania senza reattori nucleari e niente le emissioni di CO2 rispetto a ieri sono quasi raddoppiate:
Ma sbaglio o i reattori che hanno spento ieri contribuivano per qualcosa come il 6% del fabbisogno energetico della Germania?
E ma il carbone inquina parecchio! Poi ad onor del vero oggi c'era meno vento rispetto a ieri quindi quel "quasi raddoppiate" non è effettivamente corretto, l'impennata però è comunque significativa.
Approvate 2 mozioni che impegnano il governo a valutare la possibilità di inserire il nucleare nel mix energetico nazionale, è solo un piccolissimo passo avanti ma magari è la volta buona.
https://www.open.online/2023/05/09/svolta-nucleare-camera-mozioni/
Video dal tono (giustamente) provocatorio e con vari spunti interessanti.
sono anch'io un fedelissimo di Nova Lectio.
Serie piuttosto interessante dell'Accademia dei Lincei per Rai Cultura, di cui ho iniziato a vedere qualche episodio.
https://formiche.net/2023/09/nucleare-piattaforma-mase-zollino/
Sul nucleare ho trovato questo
Da una recente inchiesta del Guardian, è emerso che il Regno Unito ha drasticamente cambiato la sua politica di controllo delle acque dolci.
Fintanto che era membro UE, era sottoposto alla Water Framework Directive, che imponeva controlli annuali della qualità dell'acqua dal punto di vista chimico ed ecologico.
Dopo la Brexit, è invece capitato che il WFD fosse recepito nella legislazione britannica in forma monca. In primo luogo, è sparito ogni riferimento alla frequenza dei controlli, e secondariamente la lista delle sostanze da controllare non fa più riferimento alla legislazione UE, ma a quella britannica, in cui c'è una tolleranza molto più alta verso pesticidi e composti chimici.
L'ultimo controllo globale risale al 2019, ed è emerso che solo il 14% dei corsi d'acqua e laghi UK è ecologicamente sano, e che nessuno è chimicamente sano.
Nel 2022, la pandemia venne usata come scusa per non effettuare un controllo globale, ne fecero uno a campione, i cui dati proiettati, indicavano un sostanziale peggioramento.
Malgrado questo, nessun nuovo controllo globale è previsto fino al 2025.
Inoltre, il governo sta ipotizzando di modificare il metodo di analisi pre-Brexit con un altro, di cui ancora nessuno sa i dettagli... soprattutto gli enti coinvolti.
Il problema di fondo è politico: c'è una precisa volontà da parte dell'attuale governo e maggioranza di cancellare ogni forma di legame con la UE, anche laddove i benefici erano evidenti. Persino la Trade and Business Commission, non esattamente una associazione ambientalista, ha dichiarato per bocca del suo portavoce che "Brexit shouldn’t equate to compromised environmental standards. Aligning with the EU, especially on matters as vital as clean water, is not just beneficial but essential for those who value environmental integrity over profits."
Ambiente ben tutelato a Pantelleria, dove è stato nominato come Commissario del Parco Nazionale dell'isola, Italo Cucci, di professione giornalista sportivo.
Ha fatto abbastanza rumore la puntata di Report del 19/11, in cui Ranucci & co hanno fatto una serie di interessanti servizi in merito alla filiera dei veicoli elettrici, tenendo in materia un atteggiamento estremamente critico.
Così Report stessa:
Green hypocrisy. La rivoluzione verde, come tutte le rivoluzioni, non è un pranzo di gala.
Deforestazione, centrali a carbone, interi villaggi sgomberati con la forza, scarti chimici nelle acque, operai bruciati vivi, schiavi bambini, fauna e flora devastate, incidenti mortali. Sono il prezzo nascosto dell’auto elettrica. La rivoluzione verde, infatti, come tutte le rivoluzioni, non è un pranzo di gala.
In sostanza, Report accusa apertamente l'industria dell'elettrico di star devastando intere parti del pianeta nel nome di una illusoria transizione ecologica di cui al massimo potrebbero beneficiare Europa e USA.
Purtroppo, e spiace dirlo di un programma come Report, nelle inchieste riportate sono presenti diverse inesattezze, e poiché il diavolo si nasconde nei dettagli (e che dettagli), credo sia opportuno approfondire un minimo la questione.
Il primo tema riguarda la Commissione UE, "rea" di aver deciso che dal 2035 si potranno vendere solo auto elettriche.
In questa affermazione, sostenuta da Report, ci sono ben due inesattezze.
Il 28/03/2023, infatti, il Consiglio Europeo (quindi l'assemblea dei singoli stati, e non le istituzioni di Bruxelles) delibera che dal 2030 al 2034 sarò consentita la vendita di auto con emissioni dimezzate (circa) rispetto ai livelli del 2021, e dal 2035, nell'ambito del pacchetto "Fit for 55", si potranno vendere nella UE solo veicoli a zero emissioni: da nessuna parte si parla di elettrico.
Questo è importante da specificare perché Italia e Germania hanno lamentato che "la UE affossa il mercato dei biocombustibili, che sono ad emissioni nette nulle", mentre semplicemente questo non è vero: se al contrario è vero che saranno ad emissioni nulle, potranno tranquillamente essere prodotte e vendute.
I temi successivi riguardano le critiche ambientali fatte da Report alla filiera dell'elettrico.
Parliamo di nickel, usato nelle batterie dell'automotive elettrico. L'estrazione del nickel è un processo dispendioso, inquinante, che genera povertà e sfruttamento, Report mi pare abbia descritto il caso indonesiano. Tutto vero.
Se tuttavia si va a guardare il Global EV Report 2023, prodotto dalla IEA (International Energy Agency), si nota come il nickel destinato alla produzione di batterie elettriche sia circa il 10% del totale. Se si prende il periodo di riferimento considerato da Report, era addirittura il 2%.
Io apprezzo la sensibilità di Report verso la filiera del nickel. E quindi, se questi sono i toni usati per il 2% del consumo di nickel globale, mi aspetto puntate roboanti verso chi ne consuma molto di più.
Circa il 70% del nickel mondiale viene usato per la produzione di acciaio inox, con applicazioni praticamente globali.
Il resto viene usato per la produzione di batterie non destinate alle auto, quindi tablet, smartphone, pc, eccetera. Vi immaginate una puntata di Report contro i telefonini?
Si potrebbe obiettare: ma se siamo passati dal 2% al 10%, è prevedibile che il problema diventerà rilevante nei prossimi anni. Vediamo questa cosa.
Le batterie che usano il nickel sono della tipologia "litio - nickel - manganese - cobalto ossido", altrimenti dette NMC, e che come dicevo sopra sono usate in tutte le apparecchiature elettroniche, non solo nelle auto.
Ora, mentre nel mondo degli smartphone non ci sono sviluppi concreti per evolvere verso altri tipi di batteria, nel mondo automotive l'evoluzione non solo è in arrivo, ma c'è già, e sono le batteria "litio - ferro - fosforo", dette LFP. No nickel, e per soprammercato no cobalto.
Parliamo di un futuro lontanissimo? Ci viene ancora in aiuto la IEA, che certifica che nel 2022 le batterie LFP erano già il 40% del totale. Le LFP sono più economiche delle NMC, hanno minore autonomia, ma essendo una tecnologia più fresca ci sono anche più margini di sviluppo.
A causa della politica molto lungimirante di chi ci guida e non ha scommesso sull'elettrico, il 95% del mercato delle LFP è tra l'altro controllato dalla Cina.
E allora passiamo al litio.
Che venga dalle saline boliviane (citate da Report) o dalle miniere australiane (non citate da Report), è chiaro che il litio è e sarà ancora per molto tempo un componente indispensabile.
Resta però valido quanto detto sopra sul nickel in merito al peso relativo della destinazione d'uso... e anche se per ora parliamo solo di prototipia, esistono già le prime batterie lithium-free, in cui il litio è appunto sostituito con il sodio, esattamente quello disciolto negli oceani, quello del sale da cucina.
La Cina, guarda caso, è leader anche in questo step evolutivo, con una trentina di plant produttivi di batterie al sodio tra attivi e in costruzione. Entro breve la Hua Xianzi, auto elettrica prodotta da una joint venture sino-tedesca, verrà equipaggiata con le batterie al sodio prodotte dalla HiNa Battery Technologies.
Ferma ancora a livello di annuncio è invece la Seagull, della cinese BYD, leader mondiale della costruzione di auto elettriche.
Abbiamo finito? No. Un parco naturale in Liguria è minacciato dall'estrazione del (biossido di) titanio.
Il titanio è oggi usato in un numero eseguo di tipologie di batterie, solo in quelle di alta fascia (litio-titanato, e poi le nuovissime al niobio) a ricarica veloce, e la Tesla lo usa anche per le componenti protettive contro gli incendi al motore.
Ma vale per il titanio quanto detto per il nickel: pesiamo la percentuale di utilizzo? Oggi il titanio, a causa della sua capacità riflessione che dona luminosità e brillantezza è un componente fondamentali delle vernici bianche (sì, quelle sui muri di casa), e poi è usato per la produzione di ceramiche, creazione di pigmenti colorati, plastica, carta, cartone e persino creme solari, quelle di cui ci ricopriamo in spiaggia e che spandiamo in mare quando andiamo a fare il bagno.
DISCLAIMER: ho dato qui una visione estremamente incompleta delle tipologie di batterie, e ho semplificato dove questo non comprometteva la veridicità delle affermazioni riportate. In caso possiamo scendere maggiormente nel dettaglio.
8 ore fa, Lord Beric ha scritto:spiace dirlo di un programma come Report
Fa un cherry picking spaventoso, è dalla puntata sui vaccini Covid che non lo guardo più.
12 ore fa, Phoenix ha scritto:
Fa un cherry picking spaventoso, è dalla puntata sui vaccini Covid che non lo guardo più.
Sul giornalismo politico per me sono i migliori in Italia.
Quando toccano temi tecnico-scientifici... ecco, non è il loro pane. E non ci sarebbe nulla di male, il problema è dovrebbero appoggiarsi a qualcuno di capace.
Video interessante, anche se non sono del tutto sicuro che la frase che Dal Ferro attribuisce all'inizio a Extinction Rebellion sia stata effettivamente detta da un membro ufficiale del gruppo.