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Tutela dell'ambiente, sviluppo sostenibile, energie rinnovabili ecc.
di Euron Gioiagrigia
creato il 30 gennaio 2019


Euron Gioiagrigia
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Inviato il 31 dicembre 2021 13:42 Autore

La Germania chiude tre delle sue sei centrali nucleari ancora attive. La scommessa tedesca a favore del rinnovabile e contro nucleare e carbone funzionerà?

 

https://www.ilpost.it/2021/12/31/germania-spegne-tre-centrali-nucleari/

Modificato il 05 July 2024 17:07


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Inviato il 21 gennaio 2022 16:18 Autore

Cingolani comincia a non piacermi più: apprezzo la sua formazione scientifica, ma tagliare gli incentivi alle rinnovabili per finanziare il caro energia è una scelta miope e a brevissimo termine.

 

https://www.avvenire.it/economia/pagine/meno-incentivi-a-solare-e-idroelettrico-la-strategia-antirinnovabili-di-ci

 

Il caro energia ha molte cause, non solo quella citata dall'articolo dovuta ai ricatti del gas di Putin, e bisogna affrontarla in modo razionale e concreto. Sono d'accordo a usare il gas e il petrolio italiano per evitare di comprarlo dall'estero, ma anche questa dev'essere una soluzione di transizione, e al contrario di Cingolani non credo si possa parlare ancora di nucleare: i Paesi che lo hanno già possono continuare a rinnovare e costruire centrali con costi sostenibili, ma l'Italia dovrebbe ricominciare da zero con dei costi di partenza elevatissimi e problematiche enormi connesse a sicurezze e scorie. Mi chiedo ancora perché con tanta spazzatura prodotta ogni anno non si faccia qualcosa, basterebbero dei banali inceneritori che producano energia elettrica e calore dai rifiuti per risolvere una parte dei problemi.

In ogni caso è un po' che ci penso: se questa crisi energetica è in parte dovuta alla transizione ecologica, stiamo assistendo ad un limite della democrazia, ossia quello di prendere decisioni necessarie ma impopolari con il rischio che il consenso venga meno, e che il governo successivo, sorretto da una maggioranza parlamentare diversa e di visione opposta alla precedente, faccia appunto scelte ben recepite dal popolo ma dannose a lungo termine. È un problema non di secondo piano, e ovviamente non riguarda solo noi ma molti altri Paesi occidentali e democratici, e a parte responsabilizzare gradualmente le persone e instillare loro senso civico e consapevolezza di cosa le circonda (e questo non riguarda solo l'ambiente), non so cos'altro si può fare. 



Maya
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Inviato il 22 gennaio 2022 7:58

La transizione energetica è un piano a scadenza troppo lunga. Il caro energia è purtroppo un’immediata e preoccupante urgenza. Il secondo è (anche) figlio della carenza della prima e questo dovrebbe far pensare.

 

Il limite che vediamo non è nella democrazia, ma in quel tipo di politica che schiva qualsiasi decisione potenzialmente impopolare per salvaguardare se stessa nell’immediato futuro.

Modificato il 05 July 2024 17:07

"Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità" (La ragazza nella nebbia - Donato Carrisi)

 

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Inviato il 28 gennaio 2022 7:47
Il 21/1/2022 at 16:18, Euron Gioiagrigia ha scritto:

con dei costi di partenza elevatissimi e problematiche enormi connesse a sicurezze e scorie

 

Ultimamente mi é capitato di sentire scienziati riaprire il discorso sostenendo l'altissima sicurezza delle tecnologie di fissione moderne, e onestamente non sono molto preoccupato da questo. Dei tre incidenti che conosco, uno é stato causato da un azzardo umano, uno da un maremoto in una zona notoriamente sismica. L'unico che se non sbaglio é stato causato da un problema tecnico (a Three miles island) é avvenuto in una centrale progettata a metá degli anni 60 :wacko:

 

Peró il problema delle scorie rimane cosí come la paura che la malagestione italiana mand tutto in malora. Ho sentito tuttavia parlare di generatori "portatili", grandi come container, che in futuro si pensa possano essere portati in zone di guerra, o in basi scientifiche in posti remoti, o sul luogo di disastri per alimentare le operazioni di soccorso. Non so se prodotti di questo tipo, opportunamente dimensionati, potrebbero aiutare senza richiedere 10 anni di lavori o investimenti da decine di miliardi....


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Inviato il 29 gennaio 2022 4:32

Le scorie nucleari non verrebbero gestire dalle sole autorità italiane ma principalmente dalle autorità internazionali su cui la criminalità organizzata nostrana ha molto meno mordente, la stessa radioattività è un "vantaggio" in quanto rende le scorie facilmente individuabili (basterebbe un contatore geiger come quelli che vendevano all'edicola quand'ero bambino per scoprire un deposito abusivo) a meno che non si scavi a profondità allucinanti per nasconderle, ma i costi esorbitanti della cosa farebbero venire meno la convenienza dell'operazione clandestina.

I generatori portatili dovrebbero essere gli SMR (small modular reactors), di fatto un evoluzione dei reattori nucleari navali, sono considerati una delle soluzioni più interessanti per la produzione energetica: il grande vantaggio è costituito dalla produzione in serie che abbatte costi e tempi (le aziende indicano in un anno i tempi assemblaggio di un smr) e dalla possibilità di cogenerazione, ad oggi la gran parte del calore generato dalle centrali nucleari viene disperso nell'atmosfera (il fumo bianco che fuoriesce dalle torri di condensazione non è altro che vapore acqueo) ma installando un SMR in un centro cittadino si potrebbe generare sia energia elettrica, sia vapore per la termoregolazione delle abitazioni. Inoltre sono molte le industrie che hanno bisogno di una costante fornitura di elettricità e di calore e molte le aziende che hanno già mostrato interesse per farsi un reattore tutto loro (con blackjack e squillo di lusso!); la possibilità di muoverli con un semplice tir consente di smantellarli in strutture apposite e con meno ansia per la popolazione, tra l'altro non richiedono la sostituzione del combustibile, quindi sono un po' come una grossa pila usa e getta: lo compri, lo usi e 25 anni dopo lo butti.

Il discorso è bene che venga riaperto perché le rinnovabili, essendo aleatorie, non consentono di coprire il carico di base, lo potrebbero fare se ci fosse una congrue capacità d'accumulo ma le uniche tecnologie disponibili sono l'accumulo idroelettrico (in Italia giunto alla saturazione) e l'accumulo termico (in Italia, curiosamente, il solare termodinamico non esiste più, soppiantato dal fotovoltaico); le associazioni ambientaliste parlando di accumulo con batterie al litio ma, al momento, sono solo progetti di concreto non esiste niente questi progetti, posso dire che mi fanno abbastanza ribrezzo?, le batterie al litio non sono scalabili e per stoccare le quantità di energia necessarie ad alimentare una nazione (cosa che includerebbe anche un accumulo stagionale) dovremmo tappezzare l'Italia di "piramide di Cheope" di litio, considerando quanto è inquinante l'estrazione del litio si preannuncia un disastro ambientale di proporzioni bibliche (ma vabbè avverrà in Africa od Asia, non da noi, green peace ha bloccato il progetto della miniera Serba, Occhio non vede cuore non duole...), Francamente le 400 tonnellate annue di scorie prodotte dalle ipotetiche centrali nucleari necessarie a coprire l'attuale carico di base non mi sembrano così drammatiche

Modificato il 05 July 2024 17:07


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Inviato il 29 gennaio 2022 10:18 Autore

Io rimango convinto che prima di passare al nucleare dovremmo valutare tutte le altre fonti a disposizione: spazzatura (e ne abbiamo davvero tanta!), biomasse, miniidrolettrico e minieolico (se fai tanti piccoli impianti, alla fine l'energia ricavata è in quantità dignitosa), impianti per la forza mareomotrice, geotermico e come dici tu solare termico, oltre ovviamente a eolico e fotovoltaico. Come ho detto in passato il nucleare mi affascina per la capacità di generare enormi quantità di energia con poco combustibile e con impianti delle dimensioni classiche di una centrale, e sicuramente l'Italia ha fatto male a non fare più ricerca su questo settore dopo il famoso referendum, ma io non lo reintrodurrei in Italia, a meno di non usare piccoli impianti come gli SMR come dici tu.

Riguardo i problemi dell'accumulo, anche io penso che le associazioni ambientaliste siano troppo superficiali sui problemi legati all'estrazione dei materiali per fare le batterie, e questo discorso vale anche per i materiali con cui banalmente realizzare parte dei generatori elettrici che devono ad esempio essere collegati alle turbine eoliche: ad esempio, se si usano come generatori elettrici macchine sincrone a magneti permanenti si devono utilizzare per i magneti materiali come neodimio o terre rare, che di certo non sono economici e comuni. Del resto lo stesso discorso vale per qualche dispositivo elettronico (PC, smartphone ecc.), per assemblarli servono metalli e materiali che si estraggono prevalentemente nei Paesi poveri. Per l'accumulo io punterei a soluzioni miste: un po' le batterie, un po' le centrali idroelettriche ad accumulo dove possibile e un po' l'accumulo inerziale, ossia usare dei volani mossi da macchine elettriche che possano "caricarsi" di energia meccanica quando il consumo elettrico diminuisce e "scaricarsi" quando aumenta. Di certo la soluzione non verrà da una tecnologia sola.

Nel frattempo, dato che il gas e il petrolio ci serviranno ancora per la transizione, punterei sulle estrazioni nel nostro Paese, altrimenti saremo sempre dipendenti da Russia e affini e risentiremo delle tensioni internazionali con conseguenti fluttuazioni sui prezzi.


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Inviato il 31 gennaio 2022 9:34

Nello scenario migliore, dobbiamo solo coprire il fabbisogno per i prossimi 50 anni, poi potremo contare sulla fusione.

Se solo si potesse pianificare con questa certezza, penso che si placherebbero molte ansie :blink:


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Inviato il 31 gennaio 2022 10:17

È interessante capire se le ricerche sulla fusione potrebbero trovare applicazione anche in altri campi, per esempio la ricerca di nuovi materiali capaci di sostenere le condizioni estreme all'interno del reattore potrebbero essere adattate per trivellare a profondità maggiori e sfruttare la geotermia in maniera più diffusa e massiccia?

 

Nel frattempo allego un tool per calcolare l'impatto di varie fonti d'energia:

 

https://energy.glex.no/footprint?fbclid=IwAR0KFVKtHkLKhIiE4UdgDTAn7XuUV2GBXWSbyVv1MSccGIuBYEKb2NZmauk


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Inviato il 05 febbraio 2022 18:07

Anche il Portogallo tenta di avviare un'industria del litio, dite che si ripeterà lo stesso copione visto in Serbia?

https://it.euronews.com/2022/02/05/portogallo-si-apre-la-corsa-al-litio?utm_term=Autofeed&utm_medium=Social&utm_source=Facebook#Echobox=1644076994



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Inviato il 05 febbraio 2022 19:11 Autore

La faccenda dei costi economici e sociali dei materiali usati per impianti FV e batterie è veramente problematica, ne parlavo proprio con un amico pochi giorni fa. Io sono dubbioso sulla fissione nucleare come ho scritto in questa discussione e di certo non sono a favore di gas, petrolio e carbone a lungo termine, ma mi chiedo quale sarà l'impatto della produzione estesa di pannelli solari e batterie che richiedono materiali come silicio e litio per funzionare, materiali la cui estrazione avviene spesso in Paesi poveri (con tutti i problemi del caso) e la cui lavorazione è assai inquinante.

Io credo, come diceva joramun in passato, che bisogna diversificare la produzione energetica: biomasse (spazzatura compresa), eolico e minieolico, solare fotovoltaico e termico, geotermia dove possibile, energia dal moto ondoso e mantenere l'idroelettrico con una particolare attenzione agli impianti di pompaggio che funzionano come batterie idrauliche.

Oltre a tutto questo, punterei sulla ristrutturazione energetica degli edifici, specie quelli con classe energetica più scadente. Se si consuma di meno, si deve produrre anche di meno.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico e privato, oltre a intensificare il traffico su rotaia dove possibile per le lunghe distanze, punterei su auto a Euro 6 e ibride come soluzioni di transizione per arrivare ad una diffusione di quelle elettriche, cercando di investire in più possibile in soluzioni per quanto riguarda gli accumulatori che siano meno impattanti possibile sull'ambiente. Altre soluzioni non ne vedo: si parla anche di auto a idrogeno ma l'idrogeno da quello che so è un gas problematico, molto volatile e infiammabile.


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Inviato il 05 febbraio 2022 21:21

La commissione europea si stà già attivando in materia:

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_21_6683

Personalmente trovo molto interessante il legno lamellare (sia il CLT che il GLT) come nuovo materiale da costruzione, oltre a fornire ottime performance strutturali ed un prezzo invidiabile (addirittura un terzo del costo di un analogo edificio classico) comporta emissioni di CO2 inferiori del 60% rispetto alle tecniche comuni, a questo poi si aggiunge tutta la co2 filtrata dalla coltivazione di alberi e una maggiore coibentazione. In Austria sta riscuotendo grande successo, in particolare nella recente riqualificazione di Vienna. In Italia potrebbe dare vita ad un piano di edilizia popolare niente male, sarebbero ottimi per le aree a maggior rischio sismico e un industria del legno in zone strategiche potrebbe porre un freno al dissesto idrogeologico.


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Inviato il 07 febbraio 2022 8:17

Non so esattamente a quale tecnologia si affideranno, ma proprio vicino a casa mia stanno per costruire un condominio i cui piani sopra al primo (o al secondo) saranno "in legno". Sono curioso di vedere come verrá.

Cero che una edilizia piú ecologica, in una epoca di "giungle di cemento", non sarebbe affatto male...


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Inviato il 07 febbraio 2022 16:49

Beh tienici aggiornati, soprattutto se sei in buoni rapporti con qualcuno degli inquilini e puoi fargli qualche domanda.


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Inviato il 08 febbraio 2022 8:21

No, non conosco nessuno di loro, ma vedró se riesco ad ottenere informazioni in futuro (i lavori sono appena agli inizi) :)



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Inviato il 09 febbraio 2022 16:50

https://www.corriere.it/cronache/22_febbraio_09/passo-avanti-la-fusione-nucleare-nuovo-record-energia-prodotta-7e4c6cd0-899e-11ec-ab70-14f9e3dc0d34.shtml

Dai che forse non ci tocca aspettare il 2050 per avere "la potenza del sole nel palmo della mia mano" (citazione cinematografica necessaria) 


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