49 minuti fa, Hero of Sky ha scritto:follia totale.
Modalità sarcasmo on
Come,cosa ? Noi diavoli occidentali non vogliamo fare qualsiasi sacrificio all'unica divinità che valga la pena pregare ,ovvero Madre Natura ? Se vogliamo che i nostri nipoti possano forse incontrare a testa altra gli altri innocenti popoli del mondo dobbiamo metterci in testa di comprare la nostra bella auto elettrica ( made in china), rinunciare alla carne per gli insetti, imparare a parlare solo col genere neutro e apprendere le ultime novità nel campo della filosofia esistenziale dai ferragnez e dagli altri artisti come loro
Laghi e fiumi che in media sono sotto il livello di un 30%, danni all'agricoltura che Coldiretti calcola nell'ordine delle decine di miliardi, episodi atmosferici (locali e non) sempre più violenti, dissesto idrogeologico, migrazioni di massa a causa del cambiamento climatico.
E ancora stiamo a fare la stand up comedy su Greta Thunberg e la farina di grilli.
Modalità sarcasmo on:
Scherzi a parte le auto elettriche a batterie non sono l'unica soluzione a basse emissioni, le auto alimentate con celle a combustibile (idrogeno o ammoniaca) sono sempre sul tavolo, invece di piagnucolare delle politiche turbowoke/liberal/gretine o qualsiasi altra menata detta per preservare lo status Quo si potrebbe indirizzate il dibattito pubblico verso quelle politiche che si ritengono più efficaci, come avvenuto in Francia o in Svezia.
E' una delle cose che fatico a spiegarmi, un conto è dire "per noi quella scelta è sbagliata", altro è restare impiantati su quella posizione e non fare niente. Non c'è neanche da guadagnarci voti. Boh...
A mio avviso, una parte non trascurabile degli oppositori alle politiche ambientalistiche non crede (o finge di non credere) al cambiamento climatico o lo sminuisce, e proprio per questo pensa di non fare nulla.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
19 ore fa, Il Lord ha scritto:si potrebbe indirizzate il dibattito pubblico verso quelle politiche che si ritengono più efficaci, come avvenuto in Francia o in Svezia.
Ti riferisci a qualche proposta in particolare? Lo chiedo perché non so cosa si sia discusso o si stia discutendo in quei Paesi.
12 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:A mio avviso, una parte non trascurabile degli oppositori alle politiche ambientalistiche non crede (o finge di non credere) al cambiamento climatico o lo sminuisce, e proprio per questo pensa di non fare nulla.
È probabile, ma c'è anche chi si preoccupa delle ricadute economiche e sociali di una transizione ecologica troppo affrettata, specie in Paesi come il nostro che sono prostrati ormai da anni di crisi economica più o meno accentuata. Per non parlare dei rischi derivanti da un'ulteriore invasione di prodotti cinesi nel nostro mercato anche in questo settore, con tutte le conseguenze economiche e politiche immaginabili. La fretta può annebbiare il giudizio, sia negli esseri umani che nei governi nazionali e nelle entità sovranazionali come la UE. D'altra parte non fare nulla è anche peggio: classica situazione lose-lose.
In Francia già in campagna elettorale i vari candidati proponevano la costruzione di una filiale dell'idrogeno (reattori nucleari appositi, fabbriche di elettrolizzatori, ecc), negli ultimi mesi Macron si è scontrato con Spagna e Germania, bloccando il progetto di un gasdotto che collegasse i due paesi tramite i Pirenei proponendo la vendita di idrogeno alla Germania (sfruttando il potenziale nucleare inutilizzato), il tutto si è risolto in un compromesso che prevede la costruzione di un gasdotto sottomarino Barcellona-marsiglia con la predisposizione per il futuro trasporto di idrogeno; in Svezia il nuovo governo ha presentato son dalla campagna elettorale un piano energetico che si concentrasse non sulla produzione da fonti rinnovabili ma da fonti a basse emissioni di carbonio (cosa che include anche la cattura di co2 ed il nucleare), spostando quindi l'attenzione dall'elemento ideologico (pannelli solari e pale eoliche a stecca) verso il risultato (ridurre le emissioni nocive), inoltre sempre in Svezia è stato annunciata la costruzione di una nuova acciaieria presso la città di Boden che sfrutta per la produzione di acciaio un nuovo processo a base di idrogeno che promette di ridurre del 95% le emissioni di CO2 (ad oggi la produzione di acciaio è una delle filiere più inquinanti, se a Boden avranno successo saremo di fronte ad una vera e propria rivoluzione), dovrebbe entrare iniziare a produrre nel 2025. Francia e Svezia sono state in prima fila in Europa per l'inserimento dell'idrogeno prodotto dal nucleare nella lista dell'idrogeno green, cosa fortemente osteggiata da paesi come Germania, Spagna e d Austria, e qualche giorno fa l'hanno spuntata (almeno in commissione, poi l'atto dovrà essere approvato in parlamento e consiglio, quindi è tutto da vedere) dimostrando quanto puntino sull'idrogeno, anche se in realtà un po' in tutti i paesi non è stato dimenticato e qua e la cicciano fuori progetti vari (qua in Italia di tanto in tanto si parla di "autostrade d'idrogeno" o slogan simili) ma solo in quei paesi dove può essere prodotto in maniera continuativa ed a basso costo si fanno progetti di una certa portata (quindi la Francia con la sua vasta flotta nucleare o la Svezia con la sua enorme capacità idroelettrica, uscendo dall'UE è molto attivo il Giappone).
L'impostazione Svedese mi sembra un ottimo esempio di critiche costruttive (che dovrebbero sfociare in progetti concreti, poi chi lo sa, o governo cialtroni sono una realtà concreta) a prescindere dal fatto che si concordi o meno, di sicuro non se ne sono usciti con "gretini, gretini, gretini!" per poi tornare a crogiolarsi nell'immobilismo.
14 ore fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:A mio avviso, una parte non trascurabile degli oppositori alle politiche ambientalistiche non crede (o finge di non credere) al cambiamento climatico o lo sminuisce, e proprio per questo pensa di non fare nulla.
Che dell'emergenza climatica non freghi poi molto ad una larga parte del Paese (a cittadini come a politici) è assodato, ma la decisione dell'UE è vincolante anche per l'Italia, quindi il non fare niente alla lunga danneggerà tutti. Protendo per la spiegazione tristemente più probabile: non sanno che pesci pigliare.
Il 18/2/2023 at 13:12, Menevyn ha scritto:Che dell'emergenza climatica non freghi poi molto ad una larga parte del Paese
Mah, secondo me il problema é che il cittadino comune le risorse per grandi cambiamenti non ce le ha. I 40k euro per una auto elettrica non ce li ha, i 5k euro per installarsi pannelli solari ovunque non ce li ha, i 10k-100k euro per aggiornare caldaie o passare al teleriscaldamento non ce li ha. Il 110 per migliorare le classi energetiche sono andati a ruba, la differenziata (da quello che so) va piuttosto bene in italia e (perlomeno a bolzano) tutti i nuovi condomini devono avere precise regole (il quartiere dove vivo é ad emissioni 0 per capirci). Ma se arrivare a fine mese non é scontato, c'é un limite al coinvolgimento che si puó chiedere alle persone. Occuparsi dei "massimi sistemi" é qualcosa che la maggior parte delle persone non puó permettersi di fare, sfortunatamente.
Il giorno in cui le persone avranno soluzioni non solo piú ecologiche, ma anche piú economiche e pratiche, vedrai che le adotteranno.
(caso di vita reale: quest'anno pago 3300 euro di spese condominiali: pannelli solari per le zone comuni, teleriscaldamento, casa clima che dovrebbe avere bassissima dispersione termica, ma com'é che pago di piú di prima?).
16 minuti fa, Manifredde ha scritto:
Mah, secondo me il problema é che il cittadino comune le risorse per grandi cambiamenti non ce le ha. I 40k euro per una auto elettrica non ce li ha, i 5k euro per installarsi pannelli solari ovunque non ce li ha, i 10k-100k euro per aggiornare caldaie o passare al teleriscaldamento non ce li ha. Il 110 per migliorare le classi energetiche sono andati a ruba, la differenziata (da quello che so) va piuttosto bene in italia e (perlomeno a bolzano) tutti i nuovi condomini devono avere precise regole (il quartiere dove vivo é ad emissioni 0 per capirci). Ma se arrivare a fine mese non é scontato, c'é un limite al coinvolgimento che si puó chiedere alle persone. Occuparsi dei "massimi sistemi" é qualcosa che la maggior parte delle persone non puó permettersi di fare, sfortunatamente.
Il giorno in cui le persone avranno soluzioni non solo piú ecologiche, ma anche piú economiche e pratiche, vedrai che le adotteranno.
(caso di vita reale: quest'anno pago 3300 euro di spese condominiali: pannelli solari per le zone comuni, teleriscaldamento, casa clima che dovrebbe avere bassissima dispersione termica, ma com'é che pago di piú di prima?).
EDIT:
ad esempio:
si chiede di rendere obbligatorie le auto aziendali entro il 2030.
Questo é molto piú sensato di chiedere al singolo cittadino la stessa cosa, perché le ditte cambiano comunque auto relativamente spesso, e da qui al 2030 il tempo per prepararsi ce lo hanno.
Inoltre, fanno notare, questo garantirebbe un aumento di auto elettriche sul mercato dell'usato, cosa che incentiverebbe l'acquisto di elettriche anche da parte di persone che il nuovo non potrebbero permetterselo.
Dall'articolo:
CitaCome sottolineano le associazioni, circa il 60% delle auto immatricolate in Europa sono veicoli aziendali che percorrono quasi il doppio dei chilometri percorsi dalle auto private. Non a caso, dunque, l’approvazione di una simile norma viene considerata del tutto benefica. Tra gli effetti positivi includono non solo la rapida riduzione delle emissioni ma anche una dipendenza limitata per petrolio dai Paesi esteri.
Inoltre le auto aziendali, con i km che percorrono, sono anche quelle che potrebbero comunque guadagnare nonostante la maggiore spesa iniziale, a differenza di chi, come me, con l'auto fa 10k km all'anno e quindi spendere 15k euro di piú all'inizio non li recupera piú.
Insomma, si puó essere piú sofisticati di mettere solo divieti a spese dei soliti noti...
7 ore fa, Manifredde ha scritto:Mah, secondo me il problema é che il cittadino comune le risorse per grandi cambiamenti non ce le ha
Sono d'accordo, ma io parlavo in senso più ampio, anche per i cambiamenti più piccoli a livello personale vedo molta, molta insofferenza - comunque l'elettrica che costa 40k nessuno la paga subito sull'unghia, come per qualsiasi altra auto. E poi c'è questa reazione apocalittica da parte delle istituzioni trovo non stia nè in cielo nè in terra.
Tutto questo al netto della sensatezza di alcune soluzioni più che di altre. Il divieto di vendita delle auto a benzina/diesel dal 2035, per dire, non lo trovo particolarmente furbo per tutta una serie di ragioni (occupazione, impatto ambientale, produzione ed approvigionamento energetico e altre) che vanno oltre le difficoltà che il singolo incontrerà per adeguarsi.
1 ora fa, Menevyn ha scritto:
Sono d'accordo, ma io parlavo in senso più ampio, anche per i cambiamenti più piccoli a livello personale vedo molta, molta insofferenza - comunque l'elettrica che costa 40k nessuno la paga subito sull'unghia, come per qualsiasi altra auto. E poi c'è questa reazione apocalittica da parte delle istituzioni trovo non stia nè in cielo nè in terra.
Ne stanno parlando come fosse una sorta di pena di morte per i possessori di auto con motore a scoppio, quando in realtà si tratta di uno stop alle IMMATRICOLAZIONI.
Vale a dire che a partire dal 2035 (quando le auto elettriche non costeranno più 40mila euro e ci sarà molta più scelta) chi avrà una macchina a diesel, gpl, ibride, benzina o metano continuerà ad usufruirne fino alla fine del ciclo vitale del veicolo. Chi invece dovrà acquistare un nuovo veicolo dovrà optare per l'elettrico. Stop.
10 ore fa, joramun ha scritto:Vale a dire che a partire dal 2035 (quando le auto elettriche non costeranno più 40mila euro e ci sarà molta più scelta)
Questa é una cosa che ovviamente si augurano tutti, ma che dovrebbe (secondo me) essere in qualche modo anche garantita da quelle stesse misure prese a livello politico. Ho dovuto "buttare via" giá 2 auto perfettamente funzionanti in meno di 15 anni perché il sindaco mi impediva di usarle (o minacciava di farlo a breve). Non sono cose che passano inosservate, chiaro poi che la gente si spaventa quando all'orizzonte paventi simili obblighi/divieti. A questo punto, pare chiaro che a chi decide, delle difficoltá dei singoli di adattarsi ad ogni nuova limitazione non importi poi molto.
Potevano ad esempio partire con il divieto per auto solo di classi/cilindrate superiori, cosí da dare un pó piú di tempo a chi ha meno disponibilitá economica di attendere che la tecnologia diventasse piú a buon prezzo. Anche il segnale inviato sarebbe stato diverso...
O cose cosí...
Citain realtà si tratta di uno stop alle IMMATRICOLAZIONI.
Questo é vero.
14 ore fa, joramun ha scritto:quando le auto elettriche non costeranno più 40mila euro
E anche adesso comunque mi risulta ce ne siano di molto più economiche.
4 ore fa, Manifredde ha scritto:chiaro poi che la gente si spaventa quando all'orizzonte paventi simili obblighi/divieti.
Sì, ma uno dei compiti delle istituzioni sarebbe anche quello di spiegare alla gente come stanno davvero le cose, "ma state tranquilli, non è che dovrete ipotecarvi la casa per permettervi la macchina", "guardate che nessuno viene a portarvi via la vecchia macchina se già ne avete una". Se uno legge dell'obbligo/divieto e poi al telegiornale fanno vedere la capa del governo che parla di danni irreversibili, scelte sbagliatissime con gli occhi fuori dalle orbite, chiaro che poi le reazioni sono di un certo tipo.
45 minuti fa, Menevyn ha scritto:E anche adesso comunque mi risulta ce ne siano di molto più economiche.
Purtroppo no. Ci sono macchinette che 10 anni fa ti portavi a casa a 12k euro e che ora con gli incentivi se ti va bene te le prendi con 18k, poi ci sono i macchinoni da 50k.
Auto per famiglie non ce ne sono: le classiche Focus, Astra, 307, magari sw, semplicemente non esistono e le poche alternative che si trovano in giro meno di 40k non costano (ovvero un buon 10 - 15k euro in piú rispetto a anni fa).
Confido che prima o poi arriveranno.
Citacome stanno davvero le cose,
E come stanno davvero? Come ho detto, il "mio" buon sindaco non si é fatto tanti problemi, mi pare, a fare divieti su divieti obbligandomi a buttare via auto perfettamente funzionanti (e mica catorci con 250k km e 30 anni sul groppone, sia chiaro!). Mio padre, che la usa poco quanto me, dovrá probabilmente cambiarla a brevissimo. Auto con meno di 150k km, tenuta perfettamente. Usa molto i mezzi e cammina anche molto, ma quando serve serve e con l'etá che avanza sará necessaria sempre di piú. Ma dovrá cambiarla, cosí, per quei 5-7k km l'anno.
Le rassicurazioni servono poco, se poi ogni 3 per due spuntano fuori nuovi divieti che sembrano fatti apposta per incoraggiare un darwinismo economico che premia chi puó permettersi l'auto nuova e gli appartamenti eco.
Se, come dicevo, avessero iniziato magari dalle auto aziendali e da quelle di classe piú elevata, avrebbero veicolato un intento piú comprensivo per le difficoltá (soprattutto attuali) delle persone pur garantendo un percorso verso l'elettrificazione (perché non é che se domani abbiamo tutti l'auto elettrica allora il mondo é salvo, eh).
Anzi, visto quanto vende Tesla e che molti altri marchi premium spingono altrettanto, potevano proprio partire da quelle, magari addirittura con 2 o 3 anni di anticipo, in modo che si andava a creare un mercato dell'usato che avrebbe ulteriormente aiutato gli altri.
Il punto é: prima sviluppi l'alternativa valida, poi vieti quella vecchia.
Qua stanno facendo il contrario, nella speranza che il mercato sará pronto quando loro sperano che lo sia. Incrociamo le dita che sia cosí.
Poi per caritá: mancano 12 anni, puó accadere di tutto, dalla fine del mondo all'arrivo di batterie finalmente a buon prezzo