Volevo ringraziare per il voto, per tutti i commenti e suggerimenti e in generale per esservi presi il tempo di leggere il racconto. A @misterpirelli volevo rispondere che la mia idea era che il racconto di Aileeen fosse una favola, insomma una leggenda presa da un libro a caso di leggende scozzesi. :)

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@misterpirelli

Con la tua osservazione sul fuoco, prendo l'occasione per dare la spiegazione al perché non succede niente nel racconto, e non c'è trama e di conseguenza è un tran tran isolano.

Deve essere così.

L'inutile fuoco è tale perché nonostante serva accenderlo, si spegnerà, e verrà riacceso.

Non è inutile alla sopravvivenza sull'isola, tant'è che è la prima cosa che fa il protagonista, dopo aver fatto il funerale al ricordo della figlia.

Qui si trattava in generale di mettere cose a caso, di una vita da naufrago, in un racconto che vuole sottolineare ben altro.

Il protagonista esce fuori da un tran tran civile che lo aveva alienato, dove la sua vita è un fallimento.

Quando sta sull'isola, tutto quello che fa, deve sembrare facile e prevedibile perché instaura un altro abitudinario quotidiano, nel quale però il tipo si sente molto più a suo agio.

Ed ecco che l'unica cosa che gli manca, è il suo cane, Geralt, col quale evidentemente si era ritagliato i momenti davvero liberi dal mondo, e cui però sveva dovuto rinunciare.

Tutto il resto è obbligo, persino l'amore per sua figlia, che gli fa capire che quel che lui vuole, è restare lì, in quell'isola, dove è libero di essere se stesso.

Se ci avessi messo un qualunque altro espediente narrativo di trama, avrei perso la prospettiva principale che mi premeva mostrare e far provare a chi legge.

Non volevo scrivere nè un'avventura e nemmeno uno spaccato di survival.

Li trovavo superflui e fuorvianti.

Se qualcuno avesse idea di cosa avrei potuto inserire in tal senso, mi fa un favore.

No sul serio dico XD

Caso ha voluto che mi è capitato di rileggere i primi contest di scrittura, dove ho notato ci fosse una sorta di dialogo collaborativo, quasi da laboratorio, per puntualizzare e focalizzare al meglio le impressioni, e farle capire a chi aveva scritto cosa.

Mi piace molto questa impostazione.

In parte c'era anche durante i primi contest a cui ho partecipato.

Per cui, nel mio caso noto che l'appunto più "grande" è quello indicato sopra, e non le virgolette o gli spazi tra i periodi XD

Questi li rimetterei uguale.

Sul contenuto ho dei dubbi, nel senso: cosa avrei potuto scrivere?

Mi fate un gran favore, naturalmente se volete e se avete tempo.

 

 

@SenzaVolto

 

Spoiler

Buone le prime tre frasi. Creano curiosità e invogliano alla lettura.

Buono lo stile di scrittura. Uno stile che, come ti ho già detto, secondo me si adatterebbe bene per testi più lunghi.

Infatti si vede che hai fatto fatica a starci dentro le 5000 battute. Come ti ho già detto, a prima lettura mi sono perso un passaggio, che però a mio avviso è fondamentale. Non avevo subito capito che il protagonista nuotava in mezzo all'acqua. E ciò ha creato un po' confusione durante la lettura.

Mi piacerebbe leggere la versione più lunga, senza tagli.

Sotto il profilo del 'mostrare senza dire', fatto bene. Ho apprezzato la lotta del protagonista per aggrapparsi al albero.

Forse non sarebbe stato male inserire qualche riferimento al freddo in acqua. O in generale, qualche descrizione in più su quello che il protagonista sente al livello fisico, oltre ai pensieri che gli passano per la testa.

Cmq un buon racconto. Mi è piaciuto. Se mai un giorno ti deciderai di pubblicare le tue opere più lunghe, sarò uno dei primi ad acquistarle.

 

 

 

 

 

 

Mi spiace non poter rispondere direttamente a tutti, ma per qualche giorno sono un po' preso.

Il racconto originale aveva circa 7000 battute. Ho pensato alla cosa del freddo, quindi mi sono messo a studiare le temperature dell'acqua dell'Atlantico e il tempo, in base alle temperature, che impiega a sopraggiungere l'ipotermia. Ho così constatato che ci stavo con i tempi e che andava bene così. Il problema si sarebbe presentato se avessi continuato dal momento che si aggrappa all'albero, se avesse avuto qualche parte del corpo a mollo.

Non ho ancora letto tutti i commenti sul mio scritto. Lo farò quanto prima ma volevo un attimo precisare una cosa. In realtà fin da quando ho iniziato a scrivere, trattare di temi già affrontati, anche se tristi, mi è sempre venuto facile, perché potevo partire da un'idea di base, anche se offuscata, che era uno spunto precuso. Ma grazie a questo round, ho capito che non è sempre la strada più apprezzata. Forse non la apprezzo neanche io. Grazie a tutti per i complimenti e le critiche. Non credo parteciperò al prossimo round, ho bisogno di trovare la mia strada vera e continuare su quella, la scrittura è una mia passione ma se forse non sfrutto il mio "talento" (che non ho mai creduto di possedere, per inciso) a dovere, forse è inutile scrivere.

Mi sento tirata in causa e mi dispiace.

Se hai inteso il mio commento come un secco "non mi piace, scrivi altro" sbagli.

A parte il fatto che uno scrive ciò che gli piace e che si senta gli riesca meglio, il mio commento era un voler giustificare il perchè il tuo racconto, nonostante fosse scritto benissimo, non riusciva a piacermi.

Era un po' un modo di dire "guarda, cavolo, trovo che scrivi benissimo ma purtroppo questi temi proprio non mi attirano ed è un peccato PER ME perchè mi piace come scrivi e vorrei leggere qualcosa di diverso", insomma, non so se mi spiego.

Commentare non è semplice perchè non mi sento una persona in grado di dare giudizi oggettivi su un racconto, le mie considerazioni si fermano al solo "questo tema non mi piace/questo stile non mi aggrada".

Se leggi bene ho mosso la stessa osservazione a DaenerysArya.

E' vero anche che uno può semplicemente fermarsi al "guarda, il tema purtroppo non mi attira" come effettivamente ho fatto per senza volto ed Aeron Plain (metà dei racconti non mi hanno attirato per il tema, l'ho anche scritto nella premessa... infatti quando ho visto "Isola" non volevo manco leggerli perchè sapevo a cosa sarei andata incontro, ma proprio Aeron Plain ha insistito ), mentre invece a te ho scritto che mi piacerebbe leggere di temi più leggeri ma perchè, almeno secondo me, scrivere di certe cose è più difficile. Però ciò non significa che tutti la pensino come me!

Insomma, se uno lo fa perchè gli piace e non riesce a scrivere di altro perchè dovrebbe smettere per l'opinione singola e ASSOLUTAMENTE SOGGETTIVA di una persona estranea che davvero non ci capisce nulla ed infatti non si permette di giudicare il racconto dal punto di vista oggettivo?

@hackuana

quello che dici ha un suo senso. Il fatto che sull'isola non succede niente, enfatizza quello che succede dentro il personaggio. Ci sta.

Come detto, la mia non era una critica, ma solo un punto sui cui ragionare.

Commentini! (Per i commenti ai vostri commenti dovete aspettare xD)

Hackutana - Tra le mani

Uno dei racconti che ho preferito in questo round. Mi piace la struttura, mi piace il naufrago, mi piace il modo in cui l'introspezione non risulta pesante e apprezzo gli spazi che sembrano scandire il ritmo quasi fosse un ibrido tra una poesia e un racconto.

Sono molto incuriosita da Geralt e dal rapporto col protagonista. Il finale semplice che quasi non è un finale mi piace ed è d'impatto. Se c'è qualcosa che non mi convince è proprio il momento in cui si dice che "non gli manca la figlia". Era un momento "forte" ma secondo me col periodo leggermente più lungo sul temere di essere anaffettivo ha spezzato un po' il ritmo di un racconto con frasi secche e stringenti che a mio parere sono molto efficaci.

Lady Dragon Snow - Aileen

Un racconto che mi lascia in maniera strana, devo dire. L'ho riletto più volte e c'è un senso di confusione che non riesco a scrollarmi, ma prima di tutto devo dire che tutta la parte centrale mi sembra ben strutturata. Sei riuscita a catapultarmi nell'ambiente, nel bosco... in realtà anche per quanto riguarda il piano presente riesci bene a creare le immagini. Quello che mi stona è il passaggio finale. È come se anche sapendo il seguito - dopo la rilettura - mi viene sempre da alzare il sopracciglio appena lo rileggo. Ritengo però che questo possa essere un "difetto" dovuto alla restrizione di caratteri, quindi lo capisco.

La chiusura mi piace molto.

TyrionSonOfTwin: l'isola di Tilda

Prima di tutto, dati i commenti precedenti, ti direi di non smettere di partecipare se è dovuto ai commenti. Qui scriviamo per divertirci e migliorare e credo tu abbia potenziale e sarebbe un peccato perché penso che qui nessuno, che sia più o meno diretto o che critichi o elogi lo faccia con malizia, ma dia dei giudizi basati sulle sensazioni e sui gusti.

Passando al commento. Questo scritto mi è piaciuto di più del precedente. Mi sei arrivata di più e l'ho trovato più pulito. Dialoghi giusti, tema che hai affrontato con delicatezza e costruzione che mi ha coinvolta, benché si possa definire un tema spesso usato (ma quali non lo sono??)

Confesso che ho trovato difficoltà nella parte iniziale e che mi ha spiazzato un po' l'inserimento di un personaggio - la nipote - che credevo avesse un ruolo e invece si trattava solo dell'input del racconto. Ma il resto scorre abbastanza bene e lo trovo gradevole.

Non mollare!

Senza Volto - Hakim

Incipit coinvolgente, che ti fa venir voglia di leggere il seguito all'istante. Il protagonista mi sembra ben delineato. Il finale onestamente non mi dispiace, anzi.

Se proprio devo puntualizzare qualcosa direi che in alcuni punti la scorrevolezza ne risente soprattutto a causa di alcuni punti al cui posto io avrei messo punti e virgole o due punti.

Un racconto che mi è piaciuto ma che pecca il non restare "indimenticabile", diciamo.

Aegon il Mediocre - Ospiti

Racconto che mi ha lasciato sensazioni strane. Anche qui trovo interessante il protagonista. Riesco a entrare nella sua testolina "non proprio sana" e apprezzo molto tutta la parte finale e la descrizione dell' "isola". Il centro del racconto mi suona un po' meno ma trovo che sia complicato dover raccontare una storia che precede la storia in sé in pochi caratteri. Comunque l'ho apprezzato, anche se non è un tema che personalmente mi attrae troppo.

Aeron Plain - Il nuovo mondo

E vabbè. Mi strapiace. Mi piace il tuo stile, mi piace la struttura a diario, adoro il "Levithaan" e quando sono giunta alle prime frasi de "la fine" ero talmente coinvolta che mi sono scordata che c'era poco spazio a disposizione e volevo leggere molto di più.

E niente, ti ho votato.

Maya - L'uomo nel faro

Parto col dire che mi piace il fatto che tu sia passata da una storia adatta anche a bambini a un "thriller", e che le atmosfere son ben create. È comunicativo, e la chiusura da "casa infestata" è secondo me sempre attuale, il che non deve necessariamente far rima con banale, anzi.

Se c'è qualcosa che però devo ""contestare"" è che personalmente ho avuto difficoltà inizialmente a capire il racconto. Dopo la prima lettura mi sono detta "aspè, ritorniamo al principio" e che la struttura mi è sembrata un po' confusionaria come se non proseguisse in maniera scorrevole, ecco.

L'ho apprezzato sicuramente più dopo averlo riletto e ririletto.

Seija - EEA. AVVISO AI NAVIGANTi

Parto col dire che è uno dei migliori racconti del turno, indubbiamente, e che non l'ho votato esclusivamente perché, per gusto personale, ne ho preferiti altri, che mi han coinvolto maggiormente

Scritto molto bene, col courier new

Bella l'apertura con citazione; stile poetico e sensuale; dialoghi azzeccati. Veramente poco da dire. Mi ha ricordato American Gods, e questo parla da sé.

Misterpirelli - memorie indiane

Oh, l'altro a cui ho dato il mio voto

Anche in questo caso diciamo che era un "diario". Prima di tuto, avevo apprezzato già il precedente racconto, poi con questo scorcio sull'India in questo turno mi hai conquistato. Sicuramente l'ho adorato per gusto personale e interesse nei confronti dell'India, ma lo trovo anche ben scritto, interessante e coinvolgente. Si legge piacevolmente e eventuali imperfezioni o miglioramenti onestamente non sono memorabili in confronto all'immergersi nella vita del narratore. Interessante la figura della donna, che delicatamente si conquista la sua parte dello scritto.

Niente, mi piace tanto.

Aemon Targaryen - Flutti

Anche qui in realtà ho poco da dire. Un altro racconto molto ben scritto. Interessante il Re Granchio che poi puff, viene spazzato via dimostrandosi il non-protagonista.

Bel simbolismo, belle immagini. È un racconto che "parla" anche ben oltre quanto scritto e che ti lascia qualcosa, dopo. Non votarlo è stata tosta XD Si vede che davvero è ben curato e comunque sto apprezzando i tuoi lavori, anche nel vecchio turno.

Unica pecca i "troppi" pensieri di Jean, ma più che altro solo per il limite di 5000 parole.

Bravo.

Ma certo mister :)

Punti su cui ragionare e critiche costruttive, in ogni caso, ben vengano.

Altrimenti sarei già nato imparato XD

Se replico, non è per riaffermarmi su qualcosa che non condivido, ma proprio per cercare di capire meglio.

Come poi del resto faccio io spiegando le mie intenzioni, che possono essere riuscite bene o male, e vie di mezzo, anche a seconda di gusti personali ovvio.

Nel contest precedente mi sono "impuntato" su un particolare con Maya, per questo motivo.

Mi piace ragionare sugli scritti, che siano miei o altrui, e mi piace quando chi ha creato qualcosa, mostra i processi creativi e le idee all'origine.

È una cosa che spero non vada persa nel contest, in occasioni come queste.

Giustificherebbe ancor di più il tempo a disposizione più lungo.

Non ci sarebbero punti morti durante un turno.

Poi è solo il mio punto di vista :)

Ho letto tutto . Questi i miei commenti. Spero che nessuno se la prenda, ma queste sono le mie impressioni ed opinioni.

@hacktuhana

Ho trovato intrigante la scelta del flusso di coscienza stile Ulisse di Joyce e mi piace che tu abbia comunque cercato di piegare il tuo stile ad un genere che di solito non scegli. Devo ammettere però che mi sono un po’ persa. Alcune pensieri e concetti mi sembrano slegati tra loro. Mancano i riferimenti contestuali cui agganciarsi per riuscire a cogliere l’insieme del messaggio.

@LadyDragon Snow

In generale mi piace l’idea del racconto nel racconto ed anche il concetto di fare un parallelismo tra una solitudine del passato ed una del presente. Onestamente però mi pare che il concetto sia forzato in entrambi gli scenari. La ragione della solitudine di Malcolm non è evidente, al di là del fatto che lui lo dichiara. Aileen è al primo stadio del lutto, per cui la riflessione che fa sulla solitudine che l’attende, sul fatto di non poter tornare dalla sua famiglia di origine… mi pare prematura. Lo avrei gestito con un salto temporale. C’è poi un cambio di POV all’inizio dell’ultimo blocco (da Katrine a Malcolm) che in effetti mi ha mandata in tilt.

@tyrionsonoftywin

Mi è piaciuta l’idea ed anche come l’hai strutturata. Forse è un po’ troppo detto e poco mostrato. Sarebbe stato perfetto, per i miei gusti, se la parte centrale dedicata ai due amanti tu l’avessi costruita sui dettagli più che sulle parole.

@senzavolto

Molto ben scritto ed interessante la storia. Non mi convince al 100% il finale, non tanto come scelta narrativa (anche se, secondo me, una scena “viva” sarebbe stata più d’effetto… ma sono gusti). Quello che non mi convince è il registro: un linguaggio più giornalistico sarebbe stato più adatto per quello che è dichiaratamente un articolo.

@Aegon Il Mediocre

Devo ammettere che il tuo racconto sembra una buona preparazione, più che una storia vera e propria. Hai lavorato molto sul vissuto del personaggio – cosa poco comune, ma molto apprezzabile – . Il testo è però un po’ troppo sbilanciato sulla parte flashback: si capisce come e perché il nostro personaggio è arrivato dov’è, ma a quel punto la storia non parte del tutto. Non è chiaro perché il protagonista fa quello che fa e cosa vuole (a parte avere tutta per sé la ragazza .) ). Manca la “motivazione all’azione”. C’è un potenziale psicopatico da manuale, ma – a mio modesto parere – manca un percorso su cui farlo verosimilmente camminare. Dal punto vista della scrittura è tecnicamente buono, a parte l’inizio: il tuo soggetto nella prima frase è il binocolo per cui “con la schiena appoggiata al campanile”…

@DaenerysArya2510

E’ un’approfondita descrizione di un tragico vissuto. E’ scritto molto bene, ma se devo essere sincera è una dettagliata istantanea del quotidiano dolore di Asia, più che una storia. L’evoluzione è davvero troppo accennata e non aiuta il fatto che il “turning point” sia affidato ad un elemento, l’incipit di “Anna Karenina”, che di fatto nel testo non c’è. A meno di non conoscerlo - e non è detto che il lettore debba conoscere il romanzo in questione – si resta a mani vuote: Asia ha capito cosa farà, ma il lettore magari no.

@ Aeron Plain

I tuoi scritti sono sempre una certezza: sai scrivere, sai mostrare e – di più – riesci a trascinare il lettore nel tuo mondo. Mi piace la scelta di una tematica un po’ steampunk (un genere che ultimamente mi intriga moltissimo) in un contesto che – non so perché – mi ha fatto pensare a “Cloud Atlas” (bellissimo tanto il libro quanto il film). Il tuo livello è altissimo e quindi, porta pazienza, con te sono. Non mi convincono due cose: la prima è la scelta di affidare il ritrovamento delle memorie ad altri. Hai fatto la coraggiosa scelta del diario e saresti stato un mito a portarla avanti dall’inizio alla fine. Invece la sensazione è che tu all’ultimo non te la sia sentita di rischiare. La seconda cosa è che… mi è mancato Aeron Plain nella scelta del finale. Avendo letto altri tuoi racconti, mi aspettavo qualcosa tipo “Blade Runner” con la rivelazione che la mostruosità tecnologica altro non fosse che il frutto delle perversioni del nostro tempo. Comunque, ok, stiamo parlando di virgole qui.

@Seja

Finalmente la sensualità nel contest letterario di Barriera! Grazie per aver rotto questo tabù! Ho apprezzato l’idea, ma la realizzazione onestamente non mi ha convinta. Hai sicuramente maestria con le parole, ma - a gusto mio - la sensualità è un po’ soffocata dagli aggettivi, dalle figure retoriche… L’obiettivo della camera continua a spostarsi sui dettagli del contesto e, paradossalmente, il risultato è un “molto detto, poco mostrato”. Fino all'ultimo ho immaginato che alla fine si scoprisse che qualcuno stesse osservando un quadro.

@misterpirelli

E’ un testo nel tuo stile, come linguaggio e come idea. Mi piace la parte del dialogo, molto ritmico, con le due voci ben distinti e distinguibili. La prima parte l’avrei preferita più discorsiva, più “morbida”. Da fan delle frasi corte e secche è strano che lo dica, ma in questo caso avrei preferito qualche periodo un po’ più lungo e lento.

@Aemon Targaryen

Il topos dello specchio è uno dei miei preferiti per cui non posso che apprezzare il tuo racconto. La prima parte mi piace moltissimo, un po’ meno la seconda che ha un ritmo un po’ confuso, quasi “balbettante”. Avrei fatto entrare in scena il Lupo un po’ prima, per preparare meglio il colpo di scena finale. In generale è un racconto molto mostrato e ben scritto.

@Maya

"Alcune pensieri e concetti mi sembrano slegati tra loro. Mancano i riferimenti contestuali cui agganciarsi per riuscire a cogliere l’insieme del messaggio."

mi fai qualche esempio?

Non riesco a trovare cosa sia slegato e cosa no altrimenti.

Non vorrei monopolizzare il topic, ma allo stesso tempo vorrei cogliere ogni occasione per capire dove far funzionare meglio le cose.

Il problema è che a tratti non si capisce quando si passa dal pensiero narrato a quello diretto. Ti faccio un esempio

Sarebbe bastato un fuoco acceso, una scritta sulla sabbia, "un colpo di cannone in direzione giusta"

Subito prima il protagonista sta facendo una riflessione sulla sua vita, mescolandolo ad un ricordo. L'ho dovuto rileggere più volte per capire che invece, con questa frase, non eravamo più a livello di riflessione/ricordo, ma eravamo passati ad una considerazione relativa al contesto presente. I passaggi tra i due spazi temporali, il ricordo ed il contesto presente, non sono chiari. Magari bastava fare delle scelte grafiche diverse, utilizzando il corsivo.

le virgolette, di quel tipo, si usano per mostrare i pensieri diretti, come si può usare il corsivo, sono scelte stilistiche che addirittura contraddistinguono certe case editrici.

La difficoltà che credo di aver scelto, è quella di provare a far coincidere pensiero presente del protagonista e pensiero narrato onnisciente, senza indicarli esplicitamente, se non con quelle virgolette.

È come se il protagonista stesse discutendo con se stesso e con il narratore, ed emerge quando è il protagonista a prendere la penna, o la tastiera XD

Grazie :)

Voglio dare il mio voto a Maya. Adoro i racconti di questo tipo, con un'aurea un po' quasi da giallo vecchio stile e mi piace che non sia nulla scontato e il lettore scopra le cose man mano che va avanti leggendo.

le virgolette, di quel tipo, si usano per mostrare i pensieri diretti, come si può usare il corsivo, sono scelte stilistiche che addirittura contraddistinguono certe case editrici.

 

La difficoltà che credo di aver scelto, è quella di provare a far coincidere pensiero presente del protagonista e pensiero narrato onnisciente, senza indicarli esplicitamente, se non con quelle virgolette.

 

È come se il protagonista stesse discutendo con se stesso e con il narratore, ed emerge quando è il protagonista a prendere la penna, o la tastiera XD

 

Grazie :)

Non dico che non sia corretto usare virgolette e/o corsivo. Dico che se decidi di mescolare due distinti livelli di pensiero, a mio avviso, è necessario contenerli in due distinte modalità grafiche. :)

Per altro, la confusione è amplificata dal fatto che le virgolette le hai usate anche per "evidenziare" solo alcuni concetti.

Esempi:

... meno tempo dedicato al suo "cuore di figlioletta".

... in compagnia di una "sufficiente" vegetazione...

... ed aveva pensato che lo avrebbero trovato, "prima o poi".

:)

Grazie a chi ha partecipato, per la passione e per l'impegno.

Grazie a chi ha dedicato parte del proprio tempo a lasciare un commento. E ovviamente grazie a coloro che lo faranno.

Grazie ad Aegon per il voto.

Di seguito le risposte ai commenti sul mio racconto.

@hack Sei già partecipe dei segreti del mio miserabile naufrago, quindi, per comodità, ti salto. Vedrò se sarà possibile riciclare alcune spiegazioni.

 

Non so se è un escamotage o questione di fretta, ma l’elenco con cui hai descritto la storia del personaggio è come un flusso di pensieri rapido, attorno al fuoco del naufrago .

 

Per il resto del commento ti ringrazio molto. Ho quotato questa parte perché mi permette di dare risposte parziali anche ad altri commenti.

Ho dovuto tener conto di due grosse criticità: far conoscere qualcosa di Jean al lettore ed i 5000 caratteri. Se avessi presentato il mio naufrago con la tecnica utilizzata da hack per presentare il suo, non sarei mai riuscito a portare in scena il confronto con il Lupo, almeno non nei termini in cui avrei voluto. Per cui, potremmo quasi dire che abbia preso in prestito l'inutile fuoco di Tra le mani e... il resto va da sé.

Grazie per il commento.

 

Dopo secondo me ti sei perso un po' troppo nella smania di spiegare: le frasi frammentate dei pensieri di Jean sono belle, ma alla lunga spezzano troppo la lettura. E sull'identità del Lupo, un detto-non-detto sarebbe stato forse un modo migliore di affrontare la vicenda, magari sfruttando qualche decina di caratteri recuperati dai paragrafi precedenti. In generale comunque un racconto di alto livello.

 

Intanto ti ringrazio molto dei complimenti.

Questa è l'altra faccia della medaglia. Rispondo a questo tuo appunto, ma ovviamente vale anche per gli altri sulla stessa lunghezza d'onda, penso a quelli di @_ladybolton

Accetto la critica.

Vero, può darsi che ci fossero i presupposti per recuperare qualcosa dalle sezioni precedenti, per poi sfruttare i caratteri recuperati al fine di migliorare la parte finale.

Grazie per il commento.

 

Molto non detto ma non riesce a traspirare nulla dell'intenzione del messaggio proposto dallo scrittore.

 

Accetto la tua critica. Temo, però, di non poterti rispondere in maniera esaustiva, essenzialmente per due motivi:

1. svelare determinate cose, da parte dell'autore, sarebbe fuori luogo;
2. se ti sei reso conto che il messaggio non traspira, devi certamente esserti chiesto quale fosse. Come autore, per un verso, dovrò ripensare a questa tua critica, mentre per l'altro – viste le intenzioni con cui ho scritto il racconto – potrebbe andarmi già bene così.

In ogni caso, grazie per il commento.

 

Unico dubbio. Una lunga lista di cose che il protagonista ricorda. Si vede ci hai pensato parecchio, sul background del protagonista. Ma forse (e ribadisco forse) avresti ottenuto un risultato migliore, concentrandoti su meno punti, ma in compenso entrando più nello specifico

 

In effetti ci ho pensato. Sul punto, non credo di poter affermare con assoluta certezza che quella soluzione potesse essere effettivamente migliore. Il rischio è sempre quello di guadagnarci da un lato e perderci dall'altro. Interessante questo tuo commento. Dal punto di vista dell'ottimizzazione della parte riguardante i pensieri di Jean si pone come alternativa all'idea di Lord Beric.

Grazie per il commento.

 

La prima parte mi piace moltissimo, un po’ meno la seconda che ha un ritmo un po’ confuso, quasi “balbettante”. Avrei fatto entrare in scena il Lupo un po’ prima, per preparare meglio il colpo di scena finale.

 

La seconda parte è intesa dalla morte del granchio in poi?

In realtà, sul far entrare in scena il Lupo un po' prima, ci avevo pensato. Forse, per avere caratteri a sufficienza, avrei dovuto tagliare non soltanto nella parte del flusso di pensieri, ma probabilmente anche nella breve sequenza successiva.

Grazie per il commento. :)

@hacktuhana in effetti, fare una specie di laboratorio di scrittura creativa, mi sembra un'idea interessante.