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ADWD - Progetto Rilettura ASOIAF
A di Albert Stark
creato il 25 marzo 2015

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Inviato il 21 marzo 2018 0:29

Faccio un recap di quanto espresso finora per l'organizzazione della rilettura.

Ricordo ai votanti che stanno esprimendo una maggioranza che vincolerà l'intero gruppo di rilettura fino alla fine di ASOS, per cui esprimete la vostra preferenza con cognizione di causa e responsabilità derivante dalla buona volontà con cui vi proponete di partecipare a questa attività. :)

Al momento abbiamo le seguenti preferenze:

- sequenza di Martin: sharingan, maya

- isolamento: aemon

- astenuti: aegon, khaleesi

Inviterei gli astenuti a esprimere una preferenza, se se la sentono.

Chiuderei il voto venerdì sera, visto che tra i 4 POV di settimana prossima dovremo decidere se includere o meno Danaerys.

Vista la continuità avuta finora con AGOT e ACOK, mi piacerebbe soprattutto se, nei prossimi giorni, Jon e Aegon riuscissero ad esprimere una preferenza. :)

 

Nel frattempo, potete iniziare a postare la prima sessione che include prologo e POV 1-4 (Jamie I; Catelyn I; Arya I; Tyrion I).

 


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

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Inviato il 21 marzo 2018 10:27

Come mi era capitato di dire tempo fa presso questi lidi, l'isolamenti di un POV mi ha entusiasmato fino ad un certo punto. La mia astensione era per permettere di rifarlo, qualora avreste voluto ripetere l'esperienza.

Di mio preferisco la lettura "ordinata".


                   2zexno1.png                       

 

" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "

 

Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Inviato il 21 marzo 2018 19:34

Vada per la lettura ordinata. ;)


firmabarriera2.jpg

 

- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -

 

- If I look back I am lost. -

 

- There are ghosts everywhere. We carry them with us wherever we go. -

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Inviato il 22 marzo 2018 0:46

Mi sono riservata un po' di tempo per pensarci, perché ammetto di non aver avuto le idee ben chiare.

Probabilmente non le ho neanche adesso, comunque, personalmente, credo dopo l'esperienza ACOK di avere una preferenza per l'isolamento del POV di Danaerys, visto che storicamente la proposta di focalizzarci su delle parti specifiche come sperimentazione à la westeros.org al tempo partì dalla sottoscritta. Soprattutto in vista dello sviluppo di topic paralleli con focus sul personaggio sullo stile dell'analisi di Sansa che trovate nell'indice. Dopo l'esperienza ACOK, devo dire di aver un po' rimpianto di dover saltare i POV di Dany quando erano al loro posto, ma di aver apprezzato, sul finale la lettura tutta di seguito.

Ciononostante, se la maggioranza preferisce la rilettura classica, come ho già detto prima, va benissimo uguale. Ripeto, per la decisione finale, attenderei fino a venerdì. Visto che questa non impatta sui POV di questa settimana, potete iniziare a postare l'analisi del prologo e i primi 4 POV. :)

 

Modificato il 05 July 2024 17:07

"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

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"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

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Inviato il 22 marzo 2018 23:51

Visto che la rilettura riprendeva lunedì e che la settimana scorre veloce come il tempo, sarà il caso di cominciare.

 

 

Prologo

 

Chett è risentito perché Jon fece in modo di scippargli il comodo posto di lavoro per rifilarlo al grasso amichetto. Ed è particolarmente contrariato dal fatto di ritrovarsi “a ghiacciarsi le palle assieme a un branco di cani, nelle profondità della foresta Stregata”. Sicché, con i suoi amichetti ha elaborato un piano abbastanza concreto e fattibile per ammazzare a morte il comandante ed altri soggetti problematici, in modo da tornare al riparo della barriera e mettere le “palle” al caldo. Si devono sbrigare inoltre, poiché i Bruti si avvicinano. Fondamentalmente anche la storia di Chett è una storia triste come tutte quelle del popolino, più che triste, bieca e di basso profilo. Ed in modo bieco vorrebbe continuare a vivere. Peccato che il corno suona tre volte, come non accadeva da migliaia di anni e anziché Messer Porcello, a pisciarsi addosso è Chett.

 

Jaime

 

“Il vento da est soffiava tra i suoi capelli incrostati, morbido e delicato come le dita di Cersei.”, bella ed emblematica immagine iniziale dell’alba di un POV che, a questo punto, il lettore non si sarebbe aspettato. Jaime studia la possente e inquietante Brienne e pensa fin da subito alla fuga. Colpisce in generale, rispetto all’impressione che si desumeva dagli altri pov, quanto Jaime sia sveglio, consapevole, intuitivo, anche se un po’ vanesio. Il viaggio ha come sfondo la devastazione della guerra. Brienne dà prova di coraggio e di capacità natatorie. Jaime è simpatico, non avrà l’arguzia del fratello, ma un pezzetto di lingua in comune sì.

 

Catelyn

 

Estrema genialata da vera trota di acqua nordica: liberare lo Sterminatore di Re. La testarda Cat ha tentato il tutto per tutto per provare a riavere le sue figlie, scommessa azzardatissima, senza pensare alla brutta situazione in cui avrebbe ed ha messo il figlio maggiore, il giovin lupetto.

Devo dire che questo ennesimo sipario di lei al capezzale del padre mi ha fatto venire veramente a  noia il personaggio, sempre più accartocciato su sé stesso.

Chi sarà questa Tansy? Si tratterà di un aborto forzato nei confronti di Lysa? Di un figlio di Ditocorto magari?

 

Arya

 

Arya di nuovo a spasso per il tridente, con la sua lista dell’odio, Gendry e Frittella. Ennesimo riferimento al suo rapporto con Jon. Un sogno di lupo.

 

Tyrion

 

Tyrion sente sempre di più il cerchio della sua famiglia chiuderglisi attorno a soffocarlo. Sir Bronn delle acque nere, per volere del padre, è un altro segnale. I suoi selvaggi sono dispersi o cacciati via. “Il sangue del suo sangue gli aveva strappato gli artigli uno ad uno” . Ovviamente Tyrion, ferito nel suo orgoglio e nella sua sensibilità ancor più che fisicamente, sente l’impellente bisogno di reagire il prima possibile. Dopo una vita in disparte, ha assaporato le luci dei riflettori ed il gioco del trono gli è molto piaciuto e non intende smettere di giocarvi. “Il nano è tornato dal regno dei morti… ed è più brutto di prima…”

Tywin, dopo aver sconfitto Stannis con spade e picche, si appresta intanto a sconfiggere Robb con carta, inchiostro e corvi. Tyrion invece si trova nella spiacevole situazione di non poter parlare chiaramente del tentativo di assassinio commissionato da Cersei, accuse per cui ha parecchi sospetti, scarse prove e menzogne della sorellina a fare da contraltare. Abbiamo conferma che Bolton ha già tradito il giovin lupastro. Come ipotizzato, la mossa di spedire Glover e Tallhart nelle terre della corona era una trappola, infatti Tarly farà da incudine e Clegane da martello. E per quanto riguarda la gratitudine, sembra proprio che Tyrion non ne riceverà.


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" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "

 

Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Inviato il 23 marzo 2018 12:21

Finalmente, qualcuno ha rotto il ghiaccio. Seguo a ruota.

 

Prologue

Il terzo prologo ripercorre idealmente il primo svoltosi oltre la Barriera. Ritorna forte il tema della paura: ma questa volta è quella per l’orda di wildling.

 

Three hundred sworn brothers of the Night’s Watch had ridden north, two hundred from Castle Black and another hundred from the Shadow Tower. It was the biggest ranging in living memory, near a third of the Watch’s strength. They meant to find Ben Stark, Ser Waymar Royce, and the other rangers who’d gone missing, and discover why the wildlings were leaving their villages. Well, they were no closer to Stark and Royce than when they’d left the Wall, but they’d learned where all the wildlings had gone - up into the icy heights of the godsforsaken Frostfangs. They could squat up there till the end of time and it wouldn’t prick Chett’s boils none.

But no. They were coming down.

 

Il punto di vista è quello di Chett, aka un grande interprete della legge di Murphy: tutto quello che gli può andare male, gli va effettivamente male, condito anche da un tocco di mediocrità e sopravvalutazione propria del personaggio. Personaggio che non è altro che un naturale prodotto della società di Westeros, le cui caratteristiche sono ben tratteggiate nell'analisi di @Aegon il mediocre e dalle scelte lessicali che utilizza per evidenziarle maggiormente. Vista in questa ottica la vicenda assume toni terribilmente comici e grotteschi.

Il ragazzo non parte naturalmente avvantaggiato: non si può dire che sia un soggetto su cui faccia piacere posare lo sguardo. In più dal punto di vista sociale, è un popolano, figlio di un – chiamiamolo – raccoglitore di sanguisughe, che non esita a picchiarlo il giorno in cui si fa sopraffare dalla paura e ne uccide una che non potrà far parte dei lotti da 12. Finisce alla Barriera presto, per aver pugnalato la easy gal del villaggio quando lo schernisce rifiutandolo. Il liege Lord locale non si scomoda neanche a venire a giudicarlo, mandando uno dei suoi bastardi. Alla Barriera inizialmente va un po’ meglio, finché non si schianta contro Snow: Snow Jon e Snow neve. Jon lo fa degradare in favore di Sam, e la neve - per essere più precisi gli Estranei che la portano ed i corvi che pronunciano la parola Snow -,  oltre a rovinare il suo piano di ammutinamento, gli rovina anche il premio di consolazione di vendicarsi sul povero Sam, in un finale molto esilarante:

 

“Three,” he squeaked to Chett, “that was three, I heard three. They never blow three. Not for hundreds and thousands of years. Three means -”

“- Others.” Chett made a sound that was half a laugh and half a sob, and suddenly his smallclothes were wet, and he could feel the piss running down his leg, see steam rising off the front of his breeches.

 

Oltre ad una facile e divertente lettura però c’è anche da dire, che il nostro Chett, per quanto sia un naturale prodotto della società westerosiana, è anche dotato di libero arbitrio e discernimento, per cui avrebbe anche potuto controllarsi in diversi frangenti, evitando di commettere atti sommamente empi, come l’omicidio che lo condanna, giustamente, a una vita alla Barriera, o il lasciarsi andare inesorabilmente ai peggiori istinti, al rancore verso gli altri che impedisce una reale analisi della propria persona percepita come meritevole a priori e quindi nettamente sopravvalutata. Ma si sa, sopravvalutarsi, spesso è un comune errore molto umano:

 

The plan was Chett’s. He was the clever one; he’d been steward to old Maester Aemon for four good years before that bastard Jon Snow had done him out so his job could be handed to his fat pig of a friend.

Just the sight of Samwell Tarly filled him with anger. Stewarding for Maester Aemon had been as good a life as he’d ever known. The old blind man was undemanding, and Clydas had taken care of most of his wants anyway. Chett’s duties were easy: cleaning the rookery, a few fires to build, a few meals to fetch... and Aemon never once hit him. Thinks he can just walk in and shove me out, on account of being highborn and knowing how to read.

 

Parlavo di grandissimo rancore e astio. Quello che prova per Jon lo fa gioire per l’elevata possibilità che il suo ritardo nel rientrare possa significarne la morte. La morte di colui che ha peggiorato le sue condizioni di vita alla Barriera. Se la prende anche col meteo quando sembra marciare contro il suo piano:

 

snow’s taken it all from me... the bloody snow... Snow had ruined him once before. Snow and his pet pig.

 

Jamie I

Inizia il viaggio di Jamie con Brienne. Ha ragione @Aegon il mediocre nel rilevare che questo è un POV che non ti aspetti e proprio per questo un POV a cui, in rilettura, non vedi l'ora di arrivare. Per Brienne, fin dall’inizio, Jamie denota una certa curiosità, nonostante l’atteggiamento canzonatorio:

 

Even after rowing half the night, she showed no signs of tiring, which was more than could be said for his cousin Ser Cleos, laboring on the other oar. A big strong peasant wench to look at her, yet she speaks like one highborn and wears longsword and dagger. Ah, but can she use them? Jaime meant to find out, as soon as he rid himself of these fetters.

Jaime watched her eyes. Pretty eyes, he thought, and calm. He knew how to read a man’s eyes. He knew what fear looked like. She is determined, not desperate.

 

Questa curiosità emerge soprattutto nel momento in cui, dopo essersi disfatti della nave degli inseguitori, Jamie si trova quasi sorpreso nel porgere il remo a Brienne anziché colpirla:

 

One good swing when she comes paddling up and I’ll be free of her. Instead he found himself stretching the oar out over the water. Brienne grabbed hold, and Jaime pulled her in.

 

Ed è proprio nel suo sarcasmo, nella sua ironia, non solo verso gli altri ma anche sé stesso che Jamie esprime anche la sua vitalità. Le prese in giro che rivolge agli altri, non le risparmia neanche a sé stesso:

The wine had made him sleepy, and it felt good to stretch, a luxury his chains had not permitted him in the cell. Jaime had long ago learned to snatch sleep in the saddle during a march. This was no harder. Tyrion is going to laugh himself sick when he hears how I slept through my own escape.

 

Ed irride direttamente Brienne soltanto nel momento in cui lei per prima sceglie di chiamarlo Kingslayer. Non che un’offesa autorizzi ad una risposta scortese, ma senz’altro può metterla in prospettiva, soprattutto per noi rilettori che ben sappiamo che cosa per Jamie si nasconda dietro l’epiteto di Kingslayer.

 

“My lady,” he called out, “if you’ll strike off these chains, I’ll spell you at those oars.”

She scowled again, her face all horse teeth and glowering suspicion. “You’ll wear your chains, Kingslayer.”

“You figure to row all the way to King’s Landing, wench?”

“You will call me Brienne. Not wench.”

“My name is Ser Jaime. Not Kingslayer.”

“Do you deny that you slew a king?”

“No. Do you deny your sex? If so, unlace those breeches and show me.” He gave her an innocent smile. “I’d ask you to open your bodice, but from the look of you that wouldn’t prove much.”

 

E proprio per la sua famosa storia relativa ai voti e l’onore. Vediamo già una sua critica in questo senso:

 

They’d all done a deal of vowing back in that cell, Jaime most of all. That was Lady Catelyn’s price for loosing him. She had laid the point of the big wench’s sword against his heart and said, “Swear that you will never again take up arms against Stark nor Tully. Swear that you will compel your brother to honor his pledge to return my daughters safe and unharmed. Swear on your honor as a knight, on your honor as a Lannister, on your honor as a Sworn Brother of the Kingsguard. Swear it by your sister’s life, and your father’s, and your son’s, by the old gods and the new, and I’ll send you back to your sister. Refuse, and I will have your blood.” He remembered the prick of the steel through his rags as she twisted the point of the sword.

I wonder what the High Septon would have to say about the sanctity of oaths sworn while dead drunk, chained to a wall, with a sword pressed to your chest? Not that Jaime was truly concerned about that fat fraud, or the gods he claimed to serve.

 

E sempre per questi suoi noti trascorsi con voti ed onore, con molta amarezza riconosce che le speranze di Cat non erano certo riposte in lui ma in Tyrion.

L’opinione iniziale che Brienne ha di Jamie è molto perentoria:

 

I have no words for monsters.” […] “A man who would violate his own sister, murder his king, and fling an innocent child to his death deserves no other name.”

 

Questo ci dà finalmente l’occasione per assistere al primo pensiero diretto di Jamie su quanto accaduto a Winterfell. Per il momento, tende verso un’assoluzione autoreferenziale. Ma rimpiange anche quello che sembra essere un atto sconsiderato commesso per Cersei, perché aveva scorto che Cersei si aspettasse da lui quell’atto (come al tempo interpretai qua)

Se non avete voglia di cercare, surprise:

Jamie inizialmente vedendo Bran cadere istintivamente sembra tentare di salvarlo. Cersei esprime il suo sconcerto. Jamie gli chiede quanti anni ha, dice a Cersei "the things I do for love" con disgusto e poi lo spinge.

Noi sappiamo che Jamie è un uomo d'azione e d'istinto, cresciuto da Tywin per essere lord di Casterly Rock, finché, a sorpresa, a 15 anni, non entra nella guardia reale. Quindi oltre ad essere uomo d'istinto e azione come è necessario che sia un cavaliere, combattente che abbia un minimo d'istinto di sopravvivenza, è anche un uomo a cui è stato inculcato il principio della famiglia e della sopravvivenza del casato e del suo potere, prima di tutto e a qualsiasi costo. Ed in questo contesto si inserisce l'azione di Jamie.

Il suo primo istinto sembra essere salvare Bran, la voce di Cersei lo riporta alla realtà, alle conseguenze che qiesto gesto potrebbe avere per i Lannister, per Cersei, che lui ama, e per sé stesso. Prende tempo e valuta la decisione velocemente, chiedendo a Bran quanti anni ha, la sua età può far trasparire un forte disgusto verso il gesto per prendere una vita così giovane ed una forte gravità dell'incesto tra i 2, che come sappiamo potrebbe condurre alla scoperta del fatto che i piccoli Baratheon, non sono figli di Robert.

Qua abbiamo un'anteprima del tormento tra i vari giuramenti a cui deve ottemperare un cavaliere/lord, quando questi sono portatori di interessi diversi e talvolta inconciliabili: difendi gli innocenti (Bran vs piccoli Baratheon).

mentre invece, su quell’atto, Cersei iniziò a tormentarlo. In tutta questa vicenda, appare chiaro come Bran non fosse che una comparsa accidentale agli occhi di Jamie. Per Jamie, tutto ruota attorno a Cersei: quel giorno a Winterfell la voleva talmente da scegliere di buttare Bran dalla finestra, rimpiange il gesto solo perché scopre non essere ciò che Cersei da lui si attendeva, non vuole sprecare il loro tempo a parlare della vicenda anziché godere della carnalità di Cersei. Si può dire che sia quasi ossessivo nel desiderio e bisogno sessuale della sorella:

 

Innocent? The wretched boy was spying on us. All Jaime had wanted was an hour alone with Cersei. Their journey north had been one long torment; seeing her every day, unable to touch her, knowing that Robert stumbled drunkenly into her bed every night in that great creaking wheelhouse. Tyrion had done his best to keep him in a good humor, but it had not been enough.

If truth be told, Jaime had come to rue heaving Brandon Stark out that window. Cersei had given him no end of grief afterward, when the boy refused to die. “He was seven, Jaime,” she’d berated him. “Even if he understood what he saw, we should have been able to frighten him into silence.”

“I didn’t think you’d want -”

“You never think. If the boy should wake and tell his father what he saw -”

“If if if.” He had pulled her into his lap. “if he wakes we’ll say he was dreaming, we’ll call him a liar, and should worse come to worst I’ll kill Ned Stark.”

“And then what do you imagine Robert will do?”

“Let Robert do as he pleases. I’ll go to war with him if I must. The War for Cersei’s Cunt, the singers will call it.”

“Jaime, let go of me!” she raged, struggling to rise.

Instead he had kissed her. For a moment she resisted, but then her mouth opened under his. He remembered the taste of wine and cloves on her tongue. She gave a shudder. His hand went to her bodice and yanked, tearing the silk so her breasts spilled free, and for a time the Stark boy had been forgotten.

Had Cersei remembered him afterward and hired this man Lady Catelyn spoke of, to make sure the boy never woke? If she wanted him dead she would have sent me. And it is not like her to chose a catspaw who would make such a royal botch of the killing.

 

Si scorge anche lievemente l’altrettanto dinamica patologica della relazione che al contrario lega Cersei a Jamie. Cersei brama Jamie perché lo riconosce come il proprio riflesso maschile. Si tratta quindi di una relazione egoistica ed autoreferenziale, ne è attratta perché in lui vede sé stessa e per colmare la sua invidia del cromosoma Y:

 

The reflection in the water was a man he did not know. Not only was he bald, but he looked as though he had aged five years in that dungeon; his face was thinner, with hollows under his eyes and lines he did not remember. I don’t look as much like Cersei this way. She’ll hate that.

 

In questa dinamica di dialogo molto diretto tra Jamie e Brienne e i continui richiami alle maniere cortesi di Cleos, ricompare il tema delle false buone maniere che ha contraddistinto le interazioni di Sansa e Sandor. In questo caso, è Brienne che si ferma alle apparenze, alla forma, provocando un certo stizzimento nel suo interlocutore e quindi una certa crudezza. Così come l’innocenza e la positività di Sansa scatenavano in Sandor un forte cinismo.

 

A thin grey finger crooked them on. It was rising from the south bank several miles on, twisting and curling. Below, Jaime made out the smoldering remains of a large building, and a live oak full of dead women.

The crows had scarcely started on their corpses. The thin ropes cut deeply into the soft flesh of their throats, and when the wind blew they twisted and swayed. “This was not chivalrously done,” said Brienne when they were close enough to see it clearly. “No true knight would condone such wanton butchery.”

“True knights see worse every time they ride to war, wench,” said Jaime. “And do worse, yes.”

Brienne turned the rudder toward the shore. “I’ll leave no innocents to be food for crows.”

“A heartless wench. Crows need to eat as well. Stay to the river and leave the dead alone, woman.”

 

Si lascia intendere che questi corpi appesi alla quercia possano essere stati opera dei Bolton. La volontà di Brienne di fermarsi a seppellire tutte quelle donne è almeno toccante e folle quanto lo fu quella di Arya di tornare a seppellire Yoren in ACOK. E folle è anche il suo coraggio nel disfarsi della nave inseguitrice.

Jamie ha la consapevolezza di non avere una mente brillante come quella di Tyrion, ma la sua mente di uomo d’armi esce molto lucidamente dall’analisi che fa della nave che li insegue e il suo orgoglio ed il suo coraggio troneggiano di fronte al cugino:

 

They’ll be exhausted. just now the sight of our sail has given them a burst of strength, but that will not last. We ought to be able to kill a good many of them.”

Ser Cleos gaped. “But... there are eighteen.”

“At the least. More likely twenty or twenty-five.”

His cousin groaned. “We can’t hope to defeat eighteen.”

“Did I say we could? The best we can hope for is to die with swords in our hands.” He was perfectly sincere. Jaime Lannister had never been afraid of death.

 

Catelyn I

Alla fine di ACOK abbiamo visto Cat pian piano distaccarsi dalla strada di Rob. Un distacco che culmina con la visita alla cella di Jamie e il suo invio a KL nel disperato tentativo di riprendere Sansa e Arya. ASOS inizia con una sua dichiarazione di responsabilità, coraggio e orgoglio:

 

“I understood what I was doing and knew it was treasonous. If you fail to punish me, men will believe that we connived together to free Jaime Lannister. It was mine own act and mine alone, and I alone must answer for it. Put me in the Kingslayer’s empty irons, and I will wear them proudly, if that is how it must be.”

 

A dire il vero mandare due cavalieri e l’ostaggio così caro a Cersei a KL sperando che il piano riesca è una follia, potrebbero essere sopraffatti facilmente e Jamie sarebbe liberato senza la necessità di uno scambio con le piccole Stark. Ma è così ineffabile il dolore di una madre che perde due dei suoi figli in così tenera età che probabilmente compirebbe qualsiasi follia pur di non provare di nuovo tali sensazioni. E per lei è sufficiente attaccarsi all’apparente buon senso e onore di Tyrion:

 

She still grieved for Ned, she would always grieve for Ned, but to have her babies taken as well... “It is a monstrous cruel thing to lose a child,” she whispered softly, more to herself than to her father.

 

Intanto Hoster continua a rimpiangere l’aborto a cui costrinse Lysa:

 

“Forgive me... the blood... oh, please... Tansy... […] Lord Hoster groaned. “Dead.” His hand groped for hers. “You’ll have others... sweet babes, and trueborn.” […] “... be a good wife and the gods will bless you... sons... trueborn sons...

 

La Tansy, che Cat pensa sia una donna, si intuisce facilmente che sia in realtà l’erba usata per il fatto:

 

Tansy, did you say? The smallfolk often name their daughters after flowers and herbs.”

 

Probabilmente da questo trauma, si può capire meglio perché Lysa si sia lasciata manipolare da Littlefinger. L’affanno con cui Hoster cerca così tanto il suo perdono lascia intendere che i 2 si siano lasciati molto male, così come il fatto che lei non raggiunga Riverrun per dargli l’estremo saluto. E’ estremamente probabile che Lysa abbia rinnegato silentemente i Tully e, da quando Jon Arryn prese Petyr al suo servizio, abbia affogato il suo dolore in questa sua ossessione. Alla luce di questo non sono poi così peregrine quelle teorie che vogliono Robert figlio di Petyr anziché di Jon, ma non ci sono grosse evidenze al momento.

 

She remembered the first time she gave her sister Robb to hold; small, red-faced, and squalling, but strong even then, full of life. No sooner had Catelyn placed the babe in her sister’s arms than Lysa’s face dissolved into tears. Hurriedly she had thrust the baby back at Catelyn and fled.

If she had lost a child before, that might explain Father’s words, and much else besides... Lysa’s match with Lord Arryn had been hastily arranged, and Jon was an old man even then, older than their father. An old man without an heir. […] He needed a young wife if House Arryn was to continue... a young wife known to be fertile. […] “Lysa was the price Jon Arryn had to pay for the swords and spears of House Tully.” Small wonder her sister’s marriage had been so loveless.

 

Edmure, poveretto, non ne fa una giusta: respinge Tywin e informa Roose della perdita di Jamie ostaggio. Se non fosse bastato l’affronto ai Frey di cui avevamo letto a fine ACOK, ecco giù qualche altro carico.

 

Arya I

Se abbiamo visto nel POV di Jamie una Brienne in fuga fermarsi a dare degna sepoltura alle donne impiccate, che richiamava la Arya che torna a seppellire Yoren di ACOK, il primo POV di Arya la vede impegnata in una scena simile, ma si limita a staccare una mela passando oltre:

 

Later they passed through a burned village, threading their way carefully between the shells of blackened hovels and past the bones of a dozen dead men hanging from a row of apple trees. When Hot Pie saw them he began to pray, a thin whispered plea for the Mother’s mercy, repeated over and over. Arya looked up at the fleshless dead in their wet rotting clothes and said her own prayer. Ser Gregor, it went, Dunsen, Polliver, Raff the Sweetling. The Tickler and the Hound. Ser Ilyn, Ser Meryn, King Joffrey, Queen Cersei. She ended it with valar morghulis, touched Jaqen’s coin where it nestled under her belt, and then reached up and plucked an apple from among the dead men as she rode beneath them.

 

Bisogna riconoscere che le due situazioni di fuga sono estremamente diverse e che Brienne è ancora impregnata degli ideali cavallereschi, mentre Arya è stata esposta per lungo tempo ad una estrema situazione di pericolo e traumatizzante.

Mi piace pensare che da lontano Arya e Nymeria si siano per un attimo ritrovate. E’ credibile che dall’episodio del Tridente Nymeria possa essere in questa zona:

 

Once, from the crest of a ridge, she spied dark shapes crossing a stream in the valley behind them, and for half a heartbeat she feared that Roose Bolton’s riders were on them, but when she looked again she realized they were only a pack of wolves. She cupped her hands around her mouth and howled down at them, “Ahooooooooo, ahooooooooo.” When the largest of the wolves lifted its head and howled back, the sound made Arya shiver.

 

Oltre a questo incontro, la vediamo wargarsi in Nymeria ed il suo branco e cacciare ed uccidere i loro inseguitori. Probabilmente è la paura di Arya di essere presa e la vicinanza con Nymeria che lo rendono possibile. Nel corpo di Nymeria, Arya partecipa all’uccisione di uno degli inseguitori. Quindi, non solo Bran “assaggerà” carne umana in unione al proprio metalupo:

 

Filled with rage, she leapt onto his back, knocking him head-first from his saddle. Her jaws locked on his arm as they fell, her teeth sinking through the leather and wool and soft flesh. When they landed she gave a savage jerk with her head and ripped the limb loose from his shoulder. Exulting, she shook it back and forth in her mouth, scattering the warm red droplets amidst the cold black rain.

 

Continua la curiosità di Arya per Gendry o il rimarcare alcune sue caratteristiche che le ricordano la persona che le manca veramente: Jon.

 

“NO!” Arya and Gendry both said, at the exact same instant. Hot Pie quailed a little. Arya gave Gendry a sideways look. He said it with me, like Jon used to do, back in Winterfell. She missed Jon Snow the most of all her brothers.

 

Tyrion I

Condordo di base con quanto già detto da @Aegon il mediocre. Anche io avevo scelto di citare più o meno la stessa frase dal suo dialogo con Bronn, che evidenzia bene come tutto ciò che Tyrion aveva passato il tempo ad intessere in ACOK è stato distrutto dai suoi familiari (avente come climax i sospetti del tentato omicidio da parte della sorella):

 

Whilst Tyrion lay drugged and dreaming, his own blood had pulled his claws out, one by one.

 

Parzialmente inquietante è il pensiero che fa su Tommen. Pur di non darla vinta a Cersei si sentirebbe obbligato a fare al nipote ciò che Cersei ha fatto ad Alayaya, come promesso. Ma si sente sollevato che Cersei lo abbia recuperato e gli renda questa eventualità impossibile. Minaccia che Tywin trova inaccettabile e glielo rende ancora più inviso, nonostante Tyrion cerchi di ammettere quanto le sue minacce fossero vane di fronte al padre.

Tyrion incontra anche Tywin e le sue importanti mosse politiche, non tanto il compimento dell’unione di Joffrey e Margaery, a dire il vero idea di Tyrion, quanto le sue missive:

 

Some battles are won with swords and spears, others with quills and ravens.

 

Dai commenti su Duskendale si può ulteriormente intuire come Tywin e Roose fossero già in combutta sicuramente al tempo dell’ultimo POV di Arya in ACOK: era un trappola.

L’importanza del sofferto rapporto con Tywin esce urlante da questo incontro. Tyrion di fronte a Tywin perde tutta la sua accortezza e la sua scaltrezza. E’ deluso di quanto, a suo avviso, Tywin si soffermi di fronte alle apparenze e lo si può dedurre dal modo in cui raffronta la propria uscita durante la battaglia all’impulsività di Jamie (ma parliamo di due fisici e di due abilità militari diverse), dal modo in cui raffronta le proprie trovate strategiche a quelle di Cersei, dalla diversità strategica che intercorre anche tra lui stesso e Tywin, Tywin che accetta malvolentieri i termini dell’alleanza coi Martell perché a differenza di Tyrion sa cosa è successo davvero all’epoca della Ribellione di Robert, o semplicemente perché una tale alleanza non vale la cessione di Myrcella né il sacrificio della Montagna ai suoi occhi. E tutto questo – chiamiamolo malessere – di Tyrion si fa lampante quando egli reclama Casterly Rock. Ed anche ciò che Tywin prova per lui: disgustato dalla sua deformità, sentimento profondamente acuito dal fatto che la sua nascita ha causato la morte della moglie, incapace di seguire i dettami impostigli e continua causa di vergogna.

 

You ask that? You, who killed your mother to come into the world? You are an ill-made, devious, disobedient, spiteful little creature full of envy, lust, and low cunning. Men’s laws give you the right to bear my name and display my colors, since I cannot prove that you are not mine. To teach me humility, the gods have condemned me to watch you waddle about wearing that proud lion that was my father’s sigil and his father’s before him. But neither gods nor men shall ever compel me to let you turn Casterly Rock into your whorehouse.


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

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sharingan
Confratello
Bannato
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Bannato
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Inviato il 24 marzo 2018 19:11

PROLOGO

Come tutti i prologhi di ASOIAF, non mi ha fatto impazzire perchè preferisco sempre leggere POV di persone che hanno un ruolo continuo e attivo nella vicenda. E' comunque un capitolo che può essere utile per comprendere l'inadeguatezza dell'ordine dei Guardiani della Notte: il contrasto tra la bassezza morale di Chett e i paroloni altisonanti che vengono replicati dai generali è esemplare di un dissidio che avrà ripercussioni sia in questo libro che in quelli futuri. I guardiani sono semplicemente un gruppo impreparato ad affrontare la situazione, possono essere al massimo sufficienti per contenere i bruti ma non hanno le forze materiali e psicologiche per far fronte ad un nemico mistico e millenario. Non è solo un problema di preparazione militare ma qualcosa di più profondo, un senso di arretratezza e di incomprensione verso qualcosa che è troppo al di là della loro portata. Si tratta di persone per le quali è difficile capire i bruti, che sono pur sempre esseri umani con le debolezze di tutti, figuriamoci quanto possa essere alienante trovarsi di fronte a esseri mitologici che affondano le proprie origini nell'alba dei tempi. Interessante anche il discorso relativista su Jon e Sam, generalmente visti come reietti delle rispettive famiglie ma che agli occhi di un Chett qualsiasi sono percepiti come dei privilegiati. Nel mondo di Martin essere vittime non è solo una condizione oggettiva dettata dalle circostanze ma anche e soprattutto frutto di un'autonarrazione che i personaggi fanno di sè; a fianco dell'autonarrazione c'è però anche l'eteronarrazione, ovvero come una determinata persona viene percepita e raccontata dagli altri. Le due versioni possono anche non essere coincidenti.

 

JAIME I

Primo POV di Jaime, non particolarmente bello ma interessante perchè Martin getta piccoli semi che in seguito cresceranno con la crescita del personaggio stesso. Jaime nei primi due libri è stato il vero villain della storia, lo Sterminatore di Re, il freddo assassino, l'amante incestuoso senza rimorso, reale simbolo della superbia e del senso di superiorità caratteristico della famiglia Lannister; il passaggio al Jaime successivo non poteva avvenire di colpo, non poteva bastare la prigionia presso Delta delle Acque e infatti vediamo subito qualcuno che non è poi così distante da quello che conoscevamo prima. Qualche segno però c'è. Quella frase detta a Brienne: "Il mio nome è Jaime, non Sterminatore di Re" verrà ripetuta in un altro punto del romanzo, molto più importante e molto più significativo, quando la transizione verso qualcosa di nuovo (o il ritorno a qualcosa di vecchio?) sarà più marcata, segnata da un evento traumatico. Importanti anche le prime interazioni con Brienne, persona apparentemente distante anni luce da Jaime ma in realtà molto più simile di quanto lei pensi. Qui è forte il tema dell'identità: il volto di Jaime è identico a quello di Cersei mentre Brienne ne è praticamente l'opposto; ma il figlio maggiore di Tywin si specchia nell'acqua e nota come questa somiglianza con la sorella non sia più così precisa, così netta. Così come il suo volto è ora scavato e pallido, il corpo più debole, le gambe molli, all'opposto Martin si premura di far risaltare il vigore fisico di Brienne dai polpacci muscolosi e dalle guance rosse, agile e forte come lo era Jaime un tempo. Sono due persone diversissime ma l'autore suggerisce che questa distanza è in parte ingannevole, in parte superabile e che in questa dicotomia si nasconde anche la complessa dinamica narcisistica che è alla base del rapporto tra Jaime e Cersei.

 

CATELYN I

Bisognerebbe provare pena e comprensione per la decisione presa da Catelyn ma confesso di essere d'accordo solo sulla prima. E' normale compatire una donna che ha perso marito e due figli, che ha le figlie prigioniere e l'altro figlio in guerra, ma il piano ideato è davvero la cosa più sbagliata che potesse fare. Si tratta di un personaggio complessivamente razionale e controllato che sovente perde il lume della ragione quando si tratta di difendere la sua famiglia. Dopotutto lei è fedele alle parole del suo casato ("Family, Duty, Honor") e non a caso in questo capitolo la vediamo riflettere sul marito e sui figli, sul padre, la sorella e il fratello e anche sui vassalli del padre, una sorta di famiglia allargata in un contesto di signoria feudale come è quella di Westeros. Rileggendo questa parte con il senno di poi, è inevitabile un senso di disagio dovuto al fatto di sapere che l'atto compiuto da Cat avrebbe sancito l'inizio della fine di Casa Stark; non a caso veniamo pure a conoscenza di un evento relativamente secondario della guerra (la caduta del Crag) che nel gioco delle sliding doors darà il via ad un effetto ancora più devastante della liberazione di Jaime. Il servitore dice che Robb ha ricevuto una piccola ferita: in realtà sarà proprio la cura di quella ferita a dare senso compiuto alla superstizione che viene più volte ripetuta durante tutta la saga e anche in questo capitolo: "Ali oscure, oscure parole".

 

ARYA I

Capitolo introduttivo che segue l'uscita di Arya da Harrenhal insieme ai compari Gendry e Frittella. Emerge qui la volontà della ragazzina di essere leader, di condurre il branco. La metafora del branco è piuttosto calzante per questo POV: si tratta di qualcuno che è stato spossessato della propria famiglia e della propria casa, una vagabonda in cerca proprio di quel ritorno alla normalità che in fondo ha sempre disprezzato e messo in discussione. Gendry e Frittella sono una sorta di simulacro dei suoi fratelli, soprattutto il primo le ricorda Jon e non è un caso che il suo obbiettivo sia Delta delle Acque ovvero tutto ciò che in quella zona è più vicino al concetto di casa.

 

TYRION I

Il periodo da Primo Cavaliere è stato senza dubbio quello più denso di soddisfazioni per Tyrion, rampollo reietto della casata più ricca e potente dei Sette Regni. E' stata la sua occasione per dimostrare quello che vale, per avere una rivincita sulla sorella, per essere apprezzato dal padre e da tanti altri, per essere finalmente considerato un Lannister in tutto e per tutto. E' bastato poco, qualche giorno di inattività, per tornare alla brutta, vecchia vita, quella dove il Folletto è colpevole soprattutto di essere quello che è. Questo brusco risveglio e questo incontro-scontro con il padre aprono un arco narrativo che si concluderà alla fine di ASOS in maniera circolare e simmetrica, quando Tyrion non arriverà più solo a minacciare di versare il sangue della sua casata ma a farlo per davvero.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 


AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
Guardiani della Notte
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AryaSnow
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Guardiani della Notte

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Inviato il 25 marzo 2018 18:10

Scusate, ma per ora sono riuscita a leggere solo i primi tre capitoli:unsure:

 

Prologo

Questo è uno dei miei prologhi preferiti in assoluto di ASOIAF. A me piace quando Martin, abbandonando i soliti personaggi PdV a cui i lettori sono tanto affezionati (e che spesso hanno un qualche aspetto "eroico", o anche solo "speciale", che spinge a fare il tifo per loro) concentra per un attimo la sua attenzione su questi esemplari di mediocrità assoluta. Probabilmente può permetterselo solo per questi PdV così isolati (ad eccezione forse del Theon di ACOK), e quando succede la trovo quasi una boccata di aria fresca. Ci vedo una sorta di realismo, un ricordarci che esistono anche loro, e trovo che anche questi soggetti rappresentino un tassello fondamentale nell'affresco sociale di Westeros. Mi piace anche il fatto che questi PdV, nel loro avere un solo capitolo, riescano comunque a creare una sorta di micromondo che a modo suo ha un approfondimento e una mini-storia

 

Detto questo, Chett non è nemmeno sveglio come crede di essere: l'idea di stabilirsi nella Fortezza di Craster dopo la diserzione non mi sembra tra le più geniali, visto che da quello che abbiamo letto è un posto che ai ranger capita di visitare, e penso che quindi prima o poi Chett sarebbe stato facilmente trovato.

 

Tra l'altro mi è venuto un dubbio. Siamo poi così sicuri che Chett si trovi lì al freddo per colpa di Samwell e Jon Snow? Se Chett avesse mantenuto la sua posizione, sarebbe sicuramente rimasto al Castello Nero? Perché Samwell, che ha preso il suo posto, non ci è mica rimasto... E' anche vero però che forse Sam è stato mandato lì principalmente per via della sua capacità di scrivere (per mandare messaggi con i corvi), quindi forse se l'attendente di Aemon fosse rimasto Chett non sarebbe stato così necessario portarlo in missione...

Altro dubbio invece su Jeor Mormont: la sua scelta finale di attaccare i Bruti non è in effetti un'idea un po' folle e suicida? Chett ha poi tutti i torti a riguardo? 

 

Comunque, tornando al giudizio sul capitolo, altre due cose che ho apprezzato molto: lo scambio con Edd l'Addolorato e gli altri amici di Jon (piacevole vederli per una volta da una prospettiva diversa dal solito, una prospettiva che non sia quella dei soliti amici) e soprattutto il colpo di scena finale. Ho trovato geniale l'idea di concludere il capitolo con i suoni del corno, di descrivere tutti i brevi momenti intermedi tra un suono e l'altro. Tra l'altro questo significato dell'uso del corno è già stato accuratamente descritto nei libri precedenti e qui finalmente c'è il payoff dell'attenzione dedicata a questa usanza dei GdN. Molti critici di Martin gli rimproverano le troppo rare scene d'azione, in particolare il fatto che proprio quando sembrano esserci tutti i presupposti per una battaglia si scelga di non concentrarsi su di essa. Io invece apprezzo molto il fatto che in questo caso, invece di mostrare il massacro, l'autore abbia optato per qualcosa di più "intimista" e preparatorio.

 

Jaime I

Altro capitolo che mi piace davvero tanto. In particolare l'accoppiata tra questo capitolo e il prologo la trovo molto efficace: un capitolo introduttivo pieno di tensione seguito da uno relativamente "rilassato", un capitolo al gelo seguito da uno contornato ambientato in un contesto climatico ben più piacevole, un capitolo tutto incentrato sull'attesa seguito da uno che racconta un viaggio. Trovo che nella premiere della terza una stagione di una serie tv sarebbe stato azzeccato trasporre le cose così in maniera più fedele di quanto sia stato fatto, ma ovviamente sarebbe servita una capacità di sceneggiatura ben superiore per farlo bene.

Comunque è uno di quei capitoli dove Martin sfoggia la sua capacità scrivere bei dialoghi e soprattutto mettere in scena accoppiate vincenti tra personaggi "diversi ma in fondo un po' affini". Tra l'altro la rilettura mi ha permesso di ricordare un paio di battute ironiche molto carine che mi ero scordata. A livello di umorismo Jaime non ha poi molto da invidiare al fratello.

 

Da notare che questo al momento non è ancora il "nuovo" Jaime. E' un Jaime ancora più vicino a quello di AGOT, ancora totalmente perso per Cersei e spesso del tutto amorale. Ecco, la cosa che mi ha sempre dato più di tutte fastidio del vecchio Jaime è proprio la prima: il fatto di essere invaghito di quella donna ad un livello così estremo e malato. Non riesco molto a concepire un amore così "sottomesso", soprattutto verso un soggetto del genere. E' una sfaccettature psicologica con cui faccio davvero fatica a empatizzare. Anche la stessa scelta di buttare Bran dalla finestra... la capirei di più se fosse stata frutto di un mero calcolo utilitaristico o magari di una paura del momento, mentre il fatto che sia in buona parte dovuta al desiderio di accontentare Cersei mi lascia parecchio perplessa. Si tratta però di considerazioni che non hanno nulla a che fare con quelle sul valore letterario del personaggio, che trovo in effetti tra i più riusciti. Bel capitolo e bel personaggio PdV che ne è protagonista, nulla da ridire. Apprezzo anche il modo molto sottile in cui, tra una presa in giro e l'altra, tra un pensiero sprezzante e l'altro, in Jaime si notano anche alcuni segni di parziale stima (o comunque qualcosa del genere) nei confronti di Brienne. Anche la scelta di porgerle il remo quando nulla gli avrebbe vietato di fare altrimenti è forse un po' il culmine di questi segnali disseminati in precedenza. Quoto inoltre l'osservazione di sharingan sul cambiamento di aspetto fisico di Jaime, molto più significativo di quello che ad uno sguardo frettoloso potrebbe apparire.

 

Chiudo citando un altro importante protagonista di questo capitolo: l'ambientazione delle Terre dei Fiumi. Non è certo tra le location più suggestive a livello di spettacolarità (anzi, è molto "normale"), ma è una delle più rappresentative e probabilmente più "espressive". E' il teatro principale della realtà più cruda della Guerra dei Cinque Re. Nel corso della saga viene vista da tanto punti di vista diversi, percorsa in tante direzioni diverse, descritta a con tutte le condizioni climatiche possibili e immaginabili... Spesso si abbina perfettamente con lo stato d'animo dei personaggi e quello che il capitolo vuole raccontare. In questo caso, l'attenzione sul clima piacevole rende il capitolo quasi "allegro" nonostante in realtà esso abbia alcuni contenuti tutt'altro che piacevoli. Si tratta dello stato d'animo di Jaime, per il quale probabilmente la gioia di tornare finalmente libero supera ogni altra cosa.

 

Catelyn I

Su questo personaggio ho delle opinioni abbastanza impopolari, nel senso che a me è sempre piaciuto. Mi piace a livello letterario e anche umanamente non mi suscita tutto questo fastidio. Anche in questa occasione, riesco a provare una certa empatia per quanto riguarda il suo gesto. E' sicuramente una grande follia, ma appunto come dice anche Desmond Grell "la follia di una madre". Nonostante Catelyn si ostini ad affermare di essere lucida, si capisce che in realtà non lo è poi così tanto, com'è anche umano che sia. Mi viene più spontaneo soffermarmi sul drammatico percorso che l'ha portata a fare questa scelta che sulla fin troppo ovvia stupidità della cosa (anche se, sinceramente, non penso che l'idea di Rickard Karstark di uccidere Jaime sia tanto più geniale. Per quest'ultimo invece ho molta meno comprensione, ma spero di parlarne a tempo debito).

 

Pur premettendo il mio apprezzamento per il personaggio, dico anche che secondo me il capitolo in sé non è coinvolgente quanto i due precedenti. Ha aspetti apprezzabili: la reazione dei servitori di Delta delle Acque è ben resa, e anche lo stato d'animo di Catelyn che continua a guardare il fiume nella speranza di non vedere la barca che dà la caccia a Jaime tornare vittoriosa. Ma soprattutto va notata una certa "contraddittorietà" nel comportamento di Catelyn, che dà un lato ammette apertamente le sue colpe e si dichiara disposta a subire le peggiori punizioni, ma dall'altro, dopo che le è stata concessa una situazione relativamente "privilegiata" (una mera limitazione della libertà di muoversi per il castello, con possibilità comunque di andare in alcuni posti come il Parco degli Dei), cerca in un certo senso di strappare nuove "concessioni" chiedendo continuamente a chi viene a farle visita informazioni sui vari eventi. E' una sfumatura che può anche essere antipatica, ma anch'essa fa pienamente parte dell'umanità del personaggio, che non riesce a trattenere la sua brama di avere notizie sul figlio e in generale sulla sua famiglia.

 

In realtà comunque l'argomento principale del capitolo ha poco a che fare con il personaggio PdV e le dinamiche politiche a Delta delle Acque. La vera protagonista finisce per essere Lysa e la sua storia. Un altro personaggio su cui forse sono un po' impopolare: spesso si continua a far notare soprattutto quanto sia odiosa e folle, deridendo le scenate eccessive a cui dà luogo, quasi dimenticando che in realtà ha pure un lato drammatico, approfondito discretamente per un personaggio secondario e che si vede poche volte. Ecco, ho apprezzato il fatto che nel capitolo ci sia questa sorta di finestra sul suo passato, proprio nel momento in cui forse un lettore si sarebbe aspettato altri argomenti come tema centrale. Peccato solo che forse il tutto è stato raccontato in maniera un po' didascalica, senza il pathos che traspare invece in altri casi. Mi viene in mente ad esempio il ricordo del duello tra Brandon e Ditocorto, parallelo alla scena del duello tra Bronn e Ser Vardis, raccontato tramite un espediente a mio parere molto più espressivo.

Modificato il 05 July 2024 17:07

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Inviato il 27 marzo 2018 18:21

Per prima cosa: scusatemi, è stata una settimana folle, per cui arrivo in ritardo… Ma sono qui e procediamo:

 

 

PROLOGO

Parto dritta al sodo.
Non vi sembra un caso che Chett si immagini Jon Snow cadavere e speri che anche il suo lupo sia ucciso e qualche capitolo dopo avremo Robb Stark cadavere e il suo lupo pure? E che dire dello stesso Chett che pianifica di dire a Sam, prima di ucciderlo, "Porta il mio affetto a Lord Snow"? Mi ha ricordato il "Jaime Lannister manda i suoi saluti." Inoltre c'è enfasi sul taglio delle gole; ed è un caso che il padre di Chett faccia proprio il raccogli-*sanguisughe* e che lui immagini il suo vessillo da lord come sanguisughe su campo rosa? E anche Walder Frey viene citato. E il nome Lannister, pure. Forse sono paranoica, ma in tutto questo capitolo, sapendo già che cosa succederà dopo (è bello rileggere XD), ci ho visto un mucchio di 'prewiev' sul voi-sapete-cosa. Non male per essere solo al prologo, vero? Ho paura di cosa potremmo trovare più avanti.

 

Chett, un po' è da simpatizzare. Voglio dire, mettendoci nei suoi panni, a chiunque girerebbero se arrivasse qualcuno a rubargli il lavoro, no? Non che l'ammutinamento sia da elogiare, comunque.
Sì, ha ragione @***Silk***, va tutto secondo la legge di Murphy. XD
Mi è piaciuta la scena in cui i Guardiani della Notte ricordano il loro giuramento, è forte, sono tutti lì con le spade sguainate, fighissimo! Per l'appunto, si ricorda il giuramento proprio prima di mettere a punto il piano. Qualcuno, magari quelli meno convinti o più impauriti, potrebbero cambiare idea e spifferare tutto a Mormont, forse? Non ci voleva, eh? Si arriva infine al 'poteva andare peggio, poteva nevicare!' [semicit.] e nevica. E Chett tipo si soffoca imprecando (XD), ma decide di farla finita con Sam. Ma poi il corno suona tre volte. Insomma, non era proprio destino che funzionasse...

 

Mi ha fatto piacere rileggere di Edd l'Addolorato, troppo divertente nel suo modo originalissimo, riesce sempre a strapparmi un sorriso...
Menzione speciale a Piccolo Paul che vuole il corvo di Mormont. Anche io lo voglio, è troppo figo! Dite che potrebbe essere

Bloodraven in warging mode?

(è una delle teorie che trovo più affascinanti!)

 

Si è davvero iniziato con il botto: prologo: minaccia di ammutinamento e arrivo degli estranei. Qualsiasi persona che si mette a leggere ASOS potrebbe pensare: se già il prologo è così, ho paura di ciò che potrebbe succedere più avanti.

 

 

 

JAIME I

Prima cosa: adoro quell'uomo e adoro quella donna e anche Cleos Frey mi è simpatico (uno dei pochi Frey che si salva... guardacaso poi crepa). Tipo "Hey perché non ti togli i vestiti e mi fai vedere che sei una donna" e l'altro "Controllati, cugino!" XD
Mi piace molto il contrasto tra Brienne mega-seria e Jaime che fa di tutto per punzecchiarla... Quanta pazienza. Pure quando litigano sembra che stiano duellando con le spade: sferzanti, parata e controbattute su parate e controbattute es. “You will call me Brienne. Not wench.” “My name is Ser Jaime. Not Kingslayer.” “Do you deny that you slew a king?” “No. Do you deny your sex?"
Li adoro! Martin con questi due è stato un genio! Che dinamica! Vi confesso che i capitoli di entrambi, anche se si trovano separati, ma soprattutto quando sono insieme, mi divertono molto. Non nel senso di fare necessariamente ridere (più avanti avremo una mano mozzata, per dire), quanto proprio di trovarmi lì a leggerli e senza saperlo essere arrivata alla fine. Spettacolo puro. Questo non fa eccezione. L'ho trovato molto piacevole.

 

Brienne rema meglio di Cleos e Jaime ne è incuriosito, giustamente. Si può dire tutto ciò che si vuole di lei, ma non che sia una donna ordinaria. Avendo di fronte l'immagine di Gwendoline Christie del telefilm faccio un'enorme fatica 1) a considerarla diciannove-ventenne (ma non è l'unica) e 2) soprattutto, a considerarla brutta che più brutta non si può.
Ma andiamo avanti. Brutta, ma non stupida. Accoppiata infelice, ma meglio così. Senza contare che, se partecipasse alle olimpiadi, spaccherebbe tutto e tutti tra vela, rafting, tuffi, arrampicata su roccia e quant'altro. Ora sta sulla difensiva perché non ha conosciuto tanti uomini che la valorizzino per le sue qualità e Jaime non fa eccezione, anche se in un punto arriva a complimentarsi con lei per la sua abilità di navigazione, e soprattutto ce l'ha a morte con Jaime perché rappresenta per lei tutto ciò che un cavaliere della Guardia Reale assolutamente non dovrebbe essere. Oathbreaker, kingslayer, ecc. ecc.
In ogni caso, mi viene sempre da piangere ogni volta che Jaime si nasconde dietro il suo essere un kingslayer. Perché non dice a tutti come stanno le cose? Chi lo capisce è bravo. Ma risulta anche diverte:

 

Ser Cleos coughed nervously. “Lady Brienne had those lies from Catelyn Stark, no doubt. The Starks cannot hope to defeat you with swords, ser, so now they make war with poisoned words.” They did defeat me with swords, you chinless cretin.

 

XDD Come si fa a non amarlo?
Ed ecco che presto si arriva alla parte in cui si vedono delle donne impiccate. Già qui iniziamo a vedere le credenze naive di Brienne sulla cavalleria scontrarsi con la cruda realtà della cavalleria conosciuta da Jaime. Ne vedremo delle belle, ma per ora, è interessante vederle cozzare.
Credo che Jaime la aiuti a risalire sulla barca perché dentro di sé, anche se non vuole mostrarlo, resta comunque un uomo d'onore e molto cavalleresco. E credo che sia stupito assai della testardaggine di Brienne nel tener fede al suo giuramento di condurlo ad Approdo del Re. Insomma, come inizio questo viaggio promette bene, no?

 

Ah, un'ultima cosa: Jaime che pensa a Tyrion! Io adoro il rapporto tra questi due fratelli! E' molto tenero... (per ora, almeno...)

 

 

 

CATELYN I

Capitolo piuttosto cupo e serio. Si apre con Ser Desmond e Utherydes che hanno una questione spinosa da affrontare il tradimento di Catelyn. Situazione imbarazzante a cui la stessa Catelyn dà la soluzione.
Devo dire che la sua decisione è stata piuttosto sconsiderata, ma credo che, avendo conosciuto Tyrion per qualche tempo, in fondo sapesse che ci si poteva fidare di lui. Almeno un minimo. Non credo che avrebbe agito come ha agito se dall'altra parte ci fosse stata Cersei o lo stesso Tywin. O no?
Quando nomina la perdita dei figli, il padre nomina Tansy. Che Catelyn crede essere al principio una donna che aveva avuto suo padre e con cui potrebbe avere generato un figlio bastardo. Poi si rende conto che invece si riferiva a Lysa. Non credo nemmeno che cerchi di capire perché suo padre avesse fatto una cosa simile, quanto che si schieri dalla parte della sorella subito. Probabilmente perché avendo perso i suoi figli da poco, capisce che dolore deve aver passato.
Un capitolo molto più cupo, molto meno leggero del precedente, in cui non succede nulla, ma abbiamo una rivelazione che ci sarà utile a capire perché Lysa si era spinta tra le braccia di Baelish.
Alla fine, Edmure torna e affronta Catelyn, dicendole che farà ricatturare lo Sterminatore di Re. Catelyn si dispera. Tutto questo non preannuncia nulla di buono.

 

 

 

ARYA I

In questo capitolo abbiamo il viaggio di Arya, Gendry e Frittella nelle terre dei fiumi, mentre fuggono da Harrenhal. Viaggio che sembra tranquillo.
Arya prende il comando. Mi piace la metafora del branco ed è ammirevole che si prenda le sue responsabilità da leader: "Non ci prenderanno, cascasse il mondo non ci prenderanno. Se lo fanno, gli dico che sono la figlia di Ned Stark e gli dirò di non fare del male ai miei amici" Eccola là, la Arya che conosciamo! Come diceva prima @***Silk***, c'è un contrasto tra ciò che fa Brienne e ciò che fa Arya. Inoltre, mi suona come un presagio Frittella che prega per la 'mother's mercy' sotto gli impiccati... Se davvero non sono paranoica e non vedo indizi anche dove non ci sono, Martin è stato davvero un genio a disseminare briciole dovunque...

 

"[...]We could have us a fire -”
“NO!” Arya and Gendry both said, at the exact same instant.

 

Ora, a parte che di solito le succede con Jon Snow, il fatto che pure con Gendry abbia sta coordinazione è interessante: i loro padri erano ottimi amici, no? Non dovrebbe stupire che pure loro vadano d'accordo in qualche modo! XD

 

Tutto sembra tranquillo, alla fine ci troviamo con un grande botto: il sogno da metamorfo di Arya.
Mi piace pensare che il lupo più grosso che aveva visto possa essere Nymeria.
Come sempre, trovo molto interessante questi sogni o comunque le parti in cui ci troviamo nella testa delle bestie, che siano lupi o altro. Infatti ho apprezzato molto anche il capitolo di Varamyr di ADWD, ma non è questo il momento di parlarne.
Nel sogno, Arya sogna i Guitti che li inseguono, ma lei e gli altri lupi li uccidono. Niente male, eh?
Ciao ciao guitti!

 

Un appunto: posso dire che davvero merita la lettura in lingua originale? Trovate scene come questa:

 

Exulting, she shook it back and forth in her mouth, scattering the warm red droplets amidst the cold black rain.

 

Al posto di:

 

"Scosse il braccio mutilato da una parte all'altra, sempre stringendolo tra le fauci, e lanciando fontane di rosso sangue caldo nella pioggia nera".

 

Se il senso è uguale, si perde il contrasto freddo-caldo, l'accostamento gocce di sangue-pioggia e quello dei colori rosso e nero... Che senso aveva piazzarci la bella immagine della fontana, non si poteva semplicemente tradurre con 'spargendo le calde gocce rosse nella fredda pioggia nera?'
Piango.
Andiamo avanti, concludo con...

 

 

 

TYRION I
Un capitolo che fa un po' un recap di ciò che è accaduto alle Acque Nere. La battaglia è vinta, molti sono stati fatti cavalieri tra cui Bronn, Tywin è tornato e si è ripreso la sua carica, il Mastino è fuggito, Tyrion è rimasto ferito, ma non ucciso, da Ser Mandon Moore, ecc. ecc.
Per Tyrion è una brutta notizia dopo l'altra. Poi decide di andare ad affrontare suo padre, e comincia il bello.
Tywin è intento a scrivere lettere, lettere che non preannunciano nulla di buono. Ma certe guerre di vincono con le lettere, non con le spade. Soprattutto quelle che non si riescono a vincere con le spade, vero Tywin? Tutto più facile, anche io avrei potuto vincere la guerra, in quel modo...
Tywin è davvero il miglior padre di Westeros:

 

"You are an ill-made, devious, disobedient, spiteful little creature full of envy, lust, and low cunning."


Wow... Certe cose mi fanno rabbrividire, ma lui è fatto così e pazienza... Comunque povero Tyrion.
In ogni caso, bello il foreshadowing quando Tywin dice al figlio: "You are done with whores. The next one I find in your bed, I’ll hang.”. Infatti succederà così, anche se i ruoli non saranno proprio questi...

 

Concludo con una chicca di Tyrion:

 

"There was this to be said for weddings over battles, at least; it was less likely that someone would cut off your nose."

 

EHM.
Da come sono messi i matrimoni a Westeros, credo che in molti preferirebbero le battaglie XD

Modificato il 05 July 2024 17:07

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- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -

 

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Inviato il 28 marzo 2018 17:56

@*Khaleesi* circa il prologo non so se siano indizi consapevoli o meno, ma comunque, conoscendo già gli eventi futuri, sono elementi interessanti  e sibillini. E personalmente ho sempre trovato strano il corvo di Mormont e mi è capitato di chiedermi se non fosse wargato da Bloodraven. Però le informazioni che "escono" dal corvo sarebbero un modo di comunicare? Non sarebbe efficace. Non penso nemmeno un modo del 3 occhi di passare il tempo prendendo in giro i guardiani. Ho sempre pensato che, sapendo il corvo parlare ed essendo una potenziale pelle di BR (in fin dei conti potrebbe wargarsi in qualunque corvo), esso abbia acquisito come effetto collaterale delle specie di ricordi o visioni di conseguenza.

 


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" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "

 

Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Inviato il 28 marzo 2018 18:08

Davos

 

Sete, fame,  ambiente ostile… e disperazione… per i figli persi in battaglia. Si sente complice della loro morte e complice di Melisandre e Stannissimo nell’aver rinnegato i propri dei e nell’aver aiutato la donna rossa nei suoi artifizi. Ma la fortuna non lo abbandona e viene tratto in salvo.

Il westerosiano medio è ancora vivo.

 

Sansa

 

Sansa si trova in una nuova situazione. Figlia di un traditore, appartenente ad una delle più importanti casate dei sette regni, non più promessa sposa del re, sorella di un ribelle, con un destino indipendente dai suoi voleri, ma pienamente nelle mani dei suoi carcerieri. E giustamente ha paura. L’invito dei Tyrell le suona giustamente sibillino.

"Potrebbe essere solo una cena. Ma questa è la Fortezza Rossa,  Approdo del Re, la corte di re Joffrey Baratheon, primo del suo nome, e se c'era almeno una cosa che Sansa aveva imparato in questo luogo, era non fidarsi". Apprendimento per esperienza.

E subito dopo scade nuovamente nella stupidità, al fianco di Loras Tyrell. Giustamente, è l’età.

Per dare poi una prova di perspicacia: "Ma è solo una vecchietta piccola piccola. Non c'era proprio niente di spinoso in lei”

E la regina di spine è l’interessante novità di questo capitolo. Una donna arguta, diretta, capace, ma non per questo insensibile. Matriarca di casa Tyrell e forse quella che regge tutta la baracca Tyrell. Sappiamo che Mace è uomo dal dubbio intelletto, grasso e (scopriamo ora) di scarso buonsenso, “il fesso Lord di Alto Giardino”. Garlan è un abile guerriero, Loras un raffinato ed elegante ragazzo, più combattente da torneo che da battaglia.

Splendido il siparietto del pesce palla.

“In verità tutti gli uomini sono dei buffoni, ma quelli con il berretto a sonagli sono più divertenti di quelli con la corona.” Ho sempre adorato leggere Olenna, questa simpatica vecchietta.

Ed infine il motivo dell’invito. Alla fine tutti vogliono qualcosa, in questo caso informazioni di prima mano. Interessante la finta civetteria di Margery, nel momento in cui prega Sansa di acconsentire, perché le piacerebbe tanto pucci pu…

Ma non solo, i Tyell vorrebbero far sposare Sansa a Willas erede di Alto Giardino.

Mi domando però, perché non farla sposare invece con Garlan, di modo da assicurargli il Nord, prevedendo la venitura sconfitta di Rob. E perché no? I Tyrell permettono ai Lannister di avere Approdo del resto.

E Sansa che pensava a Loras… ma come ci ricorda Olenna, visto che di sicuro fino a questo punto stavamo pensando il contrario, Sansa è sciocca…

Bel capitolo.

  

Jon

 

Troviamo un Jon a disagio, con la testa piena di onore e compiti per casa, che pensa incessantemente al fatto di non essere un bruto e a carpire più informazioni che può.

E così abbiamo la descrizione dell’accampamento dei bruti, Mance, Tormund, Styr.. il motivo della diserzione di Mance e l’intortamento di Mance da parte di Jon.

Nulla da dire.

 

Daenerys

 

6 giorni e sei notti di bonaccia, lo spettacolo dei draghi liberi di volare e la paura dei dothraki. Storie di draghi e di Targaryen. Jorah che difende il territorio e Arstan che sa un po’ troppe cose, osserverei…  Rhaegar praticamente è descritto come il cavaliere perfetto, in più colto, intelligente, amante della musica, anche se col difetto di essere alquanto cupo. E chissà che pergamena trovò in quel dì, alla Roccia del drago.

Poi Jorah ha un’idea che delineerà tutto il percorso a noi noto della regina Dany, fare rotta per la baia degli schiavisti. Assistiamo infine alla scena del bacio. Jorah va all’attacco e Dani (cosa che non ricordavo) se lo gusta tutto, un lungo bacio. Addirittura lei prova a darsi un contegno ma viene tradita dai capezzoli. Jorah è risoluto: dani va baciata spesso e bene, inoltre dovrebbe avere 2 mariti. Ma Dani è giovane e inesperta e le manca il cinismo per ragionamenti di questo genere. Sogna l’amore e la passione, ma per Jorah c’è solo la friendzone.


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Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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*Khaleesi*
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Inviato il 28 marzo 2018 20:25
2 hours fa, Aegon il mediocre dice:

@*Khaleesi* circa il prologo non so se siano indizi consapevoli o meno, ma comunque, conoscendo già gli eventi futuri, sono elementi interessanti  e sibillini. E personalmente ho sempre trovato strano il corvo di Mormont e mi è capitato di chiedermi se non fosse wargato da Bloodraven. Però le informazioni che "escono" dal corvo sarebbero un modo di comunicare? Non sarebbe efficace. Non penso nemmeno un modo del 3 occhi di passare il tempo prendendo in giro i guardiani. Ho sempre pensato che, sapendo il corvo parlare ed essendo una potenziale pelle di BR (in fin dei conti potrebbe wargarsi in qualunque corvo), esso abbia acquisito come effetto collaterale delle specie di ricordi o visioni di conseguenza.

 

 

Se ben ricordo per esempio quando c'è l'elezione di Jon dovrebbe sbilanciarsi dicendo Snow, poi addirittura King...

Secondo me è un modo di comunicare. Solo che non può comunicare come un umano, logico il corvo non è in grado di intavolare un discorso...

Però potresti avere ragione anche tu, magari è un effetto collaterale... Teoria molto interessante pure questa!

 

Lo escludo che prenda in giro, se davvero è Bloodraven dovrebbe essere stato un guardiano della notte, inoltre sa i pericoli e la guerra imminente cosa comporta, non credo che sia un così buotempone XD


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***Silk***
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Inviato il 28 marzo 2018 20:31
2 hours fa, Aegon il mediocre dice:

@*Khaleesi* circa il prologo non so se siano indizi consapevoli o meno, ma comunque, conoscendo già gli eventi futuri, sono elementi interessanti  e sibillini. E personalmente ho sempre trovato strano il corvo di Mormont e mi è capitato di chiedermi se non fosse wargato da Bloodraven. Però le informazioni che "escono" dal corvo sarebbero un modo di comunicare? Non sarebbe efficace. Non penso nemmeno un modo del 3 occhi di passare il tempo prendendo in giro i guardiani. Ho sempre pensato che, sapendo il corvo parlare ed essendo una potenziale pelle di BR (in fin dei conti potrebbe wargarsi in qualunque corvo), esso abbia acquisito come effetto collaterale delle specie di ricordi o visioni di conseguenza.

 

 

Qua c'è la discussione sulle varie ipotesi fatte sul corvo di Mormont con annessa teoria del linguaggio usato dal corvo.

A me ricordo che colpì molto il comportamento del Corvo di Mormont in AGOT Jon VIII, vi riporto quanto dissi allora:

 

Cita

Anche io credo che le parole del corvo non siano casuali. Ripete Father quando si parla di Ned, boy quando si parla di Joffrey sul trono, take it quando Mormont lo invita a prendere la spada, who will quando Mormont si chiede chi si ricorderà come si combattono gli estranei quando la lunga notte scenderà, claw quando Mormont pronuncia il nome della spada. Su questa ultima affermazione del corvo però non saprei dire… Ripete anche crow quando Mormont spiega che Ser Alliser possa avere più credibilità a corte di una qualsiasi “corvo” che ha trovato nei di GdN una sorta di scala sociale.

Sebbene fosse già evidente dai POV precedenti il fatto che Mormont volesse crescere Jon come suo attendente in quanto potenzialmente lo ritiene l’unico degno dei propri confratelli a cui passare il comando dei GdN, questo rapporto trova il suo culmine in questo capitolo, dove Mormont lo sostituisce metaforicamente al figlio che ha perduto nella nuova famiglia della confraternità. Questa metafore è sigillata dal passaggio “ereditario” della spada di famiglia dei Mormont. Jon si pone come il vero erede dei GdN sia nelle intenzioni di Mormont, sia spiritualmente: è colui che saprà come combattere gli estranei quando arriveranno, non tanto perché lui abbia dimostrato o abbia delle conoscenze perdute ai più ma perché ha saputo ascoltare e connettersi con gli elementi peculiari del Nord, in ultimo il corvo di Mormont nel POV precedente (Burn!).

 

 

Molto interessanti poi gli indizi rilevati da @*Khaleesi* in prologo, Jaime I e Arya I, col senno della rilettura. E' un gran guaio cercare gli stessi per eventi futuri purtroppo...

 

Mi ha colpito molto anche questa considerazione:

Il 24/3/2018 at 18:11, sharingan dice:

Interessante anche il discorso relativista su Jon e Sam, generalmente visti come reietti delle rispettive famiglie ma che agli occhi di un Chett qualsiasi sono percepiti come dei privilegiati. Nel mondo di Martin essere vittime non è solo una condizione oggettiva dettata dalle circostanze ma anche e soprattutto frutto di un'autonarrazione che i personaggi fanno di sè; a fianco dell'autonarrazione c'è però anche l'eteronarrazione, ovvero come una determinata persona viene percepita e raccontata dagli altri. Le due versioni possono anche non essere coincidenti.

E in effetti, Jon e Sam sono proprio l'emblema di questa parabola. Jon, in particolare, che lo abbiamo visto considerarsi anche come una vittima finché era a Winterfell, ma che poi, inizialmente con un po' di acerba arroganza, in seguito con una crescente consapevolezza della condizione da cui provengono i suoi confratelli (mi vengono in mente le fantastiche battute di Edd). In questo senso ho sempre trovato emblematico questo passaggio di ACOK, Jon II. Almeno agli occhi dei lettori:

 

Jon had to stoop to pass through the low door. Within he found a packed dirt floor. There were no furnishings, no sign that people had lived here but for some ashes beneath the smoke hole in the roof. “What a dismal place to live,” he said. “I was born in a house much like this,” declared Dolorous Edd. “Those were my enchanted years. Later I fell on hard times.” A nest of dry straw bedding filled one corner of the room. Edd looked at it with longing. “I’d give all the gold in Casterly Rock to sleep in a bed again.” “You call that a bed?” “If it’s softer than the ground and has a roof over it, I call it a bed.”


"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

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Inviato il 28 marzo 2018 20:36

@***Silk*** perché è un guaio? Non ho capito... :ehmmm:

 


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Inviato il 28 marzo 2018 20:39

La stessa operazione che tu hai fatto molto bene per gli eventi già noti è molto più difficile per quelli che Martin deve ancora scrivere in TWOW e ASOS, Io sono un po' fissata con questa cosa, più che altro per via dell'attesa... Sarebbe un bel taglio da dare, a riuscirci! :)

Modificato il 05 July 2024 17:07

"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”

 

She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.

 

“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”

 

***

 

"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor. 

 

 

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