@Aegon il mediocre @AemonTargaryen @***Silk***
La consueta pausa non sarebbe male, almeno per me, di questo periodo. Ma in ogni caso non fa differenza. Casomai vi raggiungerò in ritardo!
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
@JonSnow; te da quando saresti disponibile?
Ci siamo sempre aspettati, sarei per aspettarci tutti anche a questo giro, se siamo tutti d'accordo.
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Massima disponibilità.
Fissate pure una data, mi adeguo, non ho particolari necessità.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Io e Aemon ne avremo fino a metà Marzo più o meno. Però ribadisco il concetto di prima, non c'è problema se avete voglia di proseguire. Recupereremo, nel caso!
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
No dai, ripartiamo tutti insieme. Ci fa piacere aspettarvi!
Diteci che giorno vi torna comodo ricominciare a marzo e si riparte tutti insieme. Preferite il 12 o il 19 per i commenti?
Nel frattempo si può decidere se vogliamo fare una lettura dei POV così come sono o inserire qualche sperimentazione come si è fatto con ACOK...
Magari qualche altro utente durante la pausa si aggiunge...
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
A me tornerebbe più comodo il 19. Per quanto riguarda la struttura, si potrebbe fare lo stesso con un nuovo Pov a parte. Tecnicamente dovrebbe essere tra quelli brevi, di modo da poter essere preso in esame alla fine.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Bene, direi allora che possiamo fissare la ripresa il 19 marzo con A Storm of Swords.
Sulla rilettura tematica abbiamo un ampio ventaglio di opportunità, pur volendo rimanere su qualcosa di non troppo impegnativo, con ben sei POV comprendenti fra i quattro ed i sette capitoli.
Ok, quindi si riprende dal 19 Marzo.
Sulla tematica mi astengo e rimetto a voi, rileggere Dany da sola non penso mi abbia cambiato qualcosa, riflettendoci bene. Per cui mi va bene rileggere nell'ordine o isolare qualsivoglia POV, come preferite.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Chiudo anch'io la Rilettura di questo volume con Daenerys.
Daenerys I:
La ragazza compie qui il passo successivo, confermando una crescita fin troppo rapida a cui gli eventi l'hanno costretta. Ella cerca di trovare forza negli spiriti della perdita ed attribuendo alla Cometa Rossa un presagio positivo. Nel capitolo corrente emergono non solo ulteriori dettagli e soggetti, quanto anche altre sfumature, già parzialmente note, della personalità di Dany. Ella è risoluta, cerca che in pubblico il suo cuore si indurisca affinché possa trasmettere sicurezza e consapevolezza, tuttavia la sua indole non le permette di sottrarsi da una benevolenza di fondo.
Nonostante i cavalli scarseggino e non godano di ottima salute, nonostante il tempo non sia dalla loro parte, Daenerys sceglie comunque di fermarsi per celebrale il rito funebre di un anziano caduto secondo tradizione e per assistere Doreah sino all'ultimo. E' un segnale inequivocabile del fatto che nonostante gli eventi possano forzare l'essere umano verso uno smodato cinismo, talvolta si ha la forza di resistergli per natura. E lei lo fa con forza del tutto inedita e rispetto della vita.
Interessante poi come ella sogni di cavalcare un drago, immaginando la sensazione in questione. Cosa che poi si avvererà nei volumi successivi. In ogni caso finalmente le tre creature hanno un nome, ognuno a suo modo significativo, che si ricollega con i propri defunti. Ancor più degno di nota è che ella scelga un Drago a turno da portare sulla propria spalla durante il suo peregrinare. E' segno che volesse creare un rapporto equiparato e singolare con ognuno di essi.
Jorah racconta finalmente la sua triste storia coniugale. Per quanto, nell'occasione, sia davvero difficile non essere preda dell'empatia, resta per me un soggetto di cui non ho buona opinione. Dany coglie perfettamente le sue intenzioni e, colpita dal racconto, si fa un'ennesima promessa da mantenere: il ripristino dell'onore di Jorah.
E' poi nel finale di cap che c'è il passaggio più interessante. Dopo una notte di ristoro Daenerys si affida nuovamente al suo istinto, dimostrandosi all'altezza in una situazione disperata e inviando così i suoi uomini in cerca di terre. Una sua iniziativa, del tutto frutto di sé stessa. Iniziativa che darà appunto i suoi risultati, lasciando entrare in scena tre soggetti sui generis a loro modo.
Daenerys II:
Il cap si disperde in una narrazione variopinta e avventurosa. Dalle prime conversazioni con i due uomini si comprende la loro ambiguità ed il fatto che sia l'uno che l'altro abbia probabilmente dei doppi fini. Daenerys stessa è sull'attenti nei loro confronti, ma non si nega la possibilità di un compromesso in virtù del suo obiettivo finale. I consigli di Jorah a loro riguardo non sono affatto errati, tuttavia perderebbero di risonanza qualora provenissero dalla solita matrice composta di gelosia e intolleranza ad altre presenze maschili intorno alla sua Regina, che tuttavia è in grado di notarlo.
Dalle riflessioni sui Sette Regni prima e dal confronto col capitano poi, si comprende come la ragazza debba ancora raggiungere una certa maturità nonostante l'esperienza accumulata sinora. Ella si fida ciecamente delle parole di Viserys e dei suoi racconti su Robert e amici, per quanto lo reputi comunque uno sciocco. Qui Jorah non sbaglia nel farle notare che non bastano solo le migliori intenzioni e che tutto può accadere. Ma altrettanto non è in errore Daenerys nell'affermare che anche gli Sterminatori di Draghi cadono.
Singolare l'uscita di Jorah su Ned Stark. Per quanto venga da un punto di vista comunque sprezzante, di chi sa di non essere all'altezza, egli conferma l'impossibilità di atti nefandi da parte del Lord di Winterfell.
Daenerys III:
La Madre dei Draghi è tradita dal suo senso di impazienza e insofferenza a seguito delle richieste negate. Il suo carattere focoso finisce dunque per influenzare la sua visione delle cose, portandola ad essere ancor più reticente e mal riposta nei confronti della città di Qarth e chi la domina. Cerca dunque di giustificare il meno possibile quei rifiuti, vedendovi solo un interesse egoistico. Lo stesso fa nei confronti di Xaro, che cerca vanamente di sedurla. Ella lo definisce difatti Uomo dell'Oro. E non è affatto detto che nonostante sia stata piuttosto brutale in quelle riflessioni, non abbia ragione a pensarla in un determinato modo, per quanto comunque sia più distante dal comprendere che Qarth non ha alcun motivo di sollevarsi per lei e rischiare. Singolare che con Illyrio non mostri lo stesso pragmatismo, forse influenzata da ricordi positivi passati.
La punta di diamante del capitolo resta il consiglio criptico di Quaithe, che le offre una prospettiva contraria per raggiungere ciò che ella desidera esattamente. Tra i tre nuovi ingressi ella è l'unica che sembra non ambire a un tornaconto materiale.
Un po' per impazienza, un po' per impulso, Daenerys sceglie infine di rischiare con gli Stregoni pur di seguire la propria ambizione.
Daenerys IV:
Nonostante il suo personaggio non sia tra i miei favoriti, questo è sempre stato che il capitolo che ho preferito per quanto concerne il suo arco narrativo. Pregno di significati e di libera interpretazione, oltre che scritto in modo così febbricitante e convulso, al punto da ispirare una sorta di viaggio onirico.
Com'è ovvio ella assiste in modo diretto alla distruzione, alle ambizioni e alle atrocità che stanno deturpando Westeros, continente di per sé meraviglioso, ma irrimediabilmente conteso. Vi è il preludio al Red Wedding. Mi ha sempre colpito il passaggio di muta invocazione con cui l'uomo dalla testa di Lupo accoglie Daenerys. Si ricollega perfettamente al tipo di shock subito da Robb quando ha incontrato la propria fine.
Il pezzo più ambiguo è sempre stato quello del sovrano. Non si capisce per inciso se in un primo momento si tratti di Aerys o sempre di Rhaegar, anche se l'affermazione sulle ceneri parla chiara in quel senso. Eppure gli occhi sono quelli del secondo, dato che il Principe di Roccia del Drago è noto per aver posseduto una tonalità ben più scura del consueto viola Targaryen per quanto riguarda l'iride. In ogni caso questa è l'unico collegamento diretto con la sua ricerca del Principe che Fu Promesso e l'ossessione per le Tre Teste del Drago. Se non ricordo male Martin ha più volte confermato che la visione mostri Rhaegar ed Elia.
Il passaggio sul Drago e la menzogna da sterminare lascia intendere che Aegon fosse a quel tempo probabilmente già nei progetti di Martin. Si può intuire che riesca forse anche a prendere Approdo del Re. Daenerys e il suo esercito si ritroveranno così a fronteggiare Aegon e la menzogna da egli rappresentata, non i Lannister. Seconda Danza dei Draghi.
Il Re dagli occhi azzurri con spada rossa dev'essere per forza Stannis. Per il resto sì, tutti i tradimenti, i fuochi e i destrieri sono annunciati e affermati al futuro. Si è discusso moltissimo su di essi. E' possibile che per quanto concerne l'amore si tratti di Jon Snow. Tutto è comunque molto confuso e ampiamente interpretabile in più modi.
E a proposito di Jon Snow e delle sue origini si ha l'indizio finale: un fiore blu nasce da un muro di ghiaccio. Passaggio meraviglioso.
Daenerys V:
Xaro dimostra tutta la sua avidità, rivelando una volta e per tutte il suo vero fine. Daenerys ha ancora una volta rotto gli equilibri magici ed è costretta ad andare avanti, ripartendo ancora una volta quasi da zero. Ella è profondamente colpita dalle visioni avute nella Casa degli Eterni, cercando una spiegazione che però tende a peccare di un giudizio troppo affrettato e della mancanza di ulteriori informazioni più nitide. Uno dei tradimenti non può quindi essere quello della Maegi, in quanto esso è già avvenuto e la visione profetica ha invece parlato al futuro.
Per il resto Daenerys, ancora una volta assistita dalla fortuna, scampa dall'ennesimo tentativo di omicidio grazie ad Arstan, ossia Ser Barristan rigorosamente in incognito. Sempre più consapevole e sicura di sé, ella fa rinominare le navi, sempre più Drago.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Sempre coi tempi biblici che mi hanno contraddistinto ultimamente, mi accodo anche io alle vostre analisi sui POV di Danaerys, a conclusione della rilettura di ACOK.
Daenerys I
Anche nei POV di Dany troviamo il tema della cometa e le sue molteplici interpretazioni. Dany sceglie di vederla come un segno positivo e di seguirla, sia per superstizione ma anche perché il terribile luogo che essa indica è, per assurdo, l’unico luogo un po’ più sicuro verso cui Dany e i suoi seguaci possano andare.
Viene subito introdotto il valore inestimabile dei 3 cuccioli di drago:
Your dragon eggs were more precious than rubies. A living dragon is beyond price. In all the world, there are only three. Every man who sees them will want them, my queen.
Secondo la sensazione di Dany, le 3 uova hanno preso la loro essenza vitale dalle 3 vite consumate di Drogo, Rhaego e Mirri. Questo pensiero potrebbe esserci utile ad interpretare il comportamento dei 3 draghi e/o a fare ipotesi sul loro futuro:
“They are mine,” she said fiercely. They had been born from her faith and her need, given life by the deaths of her husband and unborn son and the maegi Mirri Maz Duur. Dany had walked into the flames as they came forth, and they had drunk milk from her swollen breasts. “No man will take them from me while I live.”
Dany è passata dal ruolo di consorte di Drogo a quello di guida e possiamo notare subito il senso di responsabilità che prova verso il suo popolo, rafforzato dal fatto che questo popolo è composto principalmente da soggetti deboli e fragili:
They are not strong, she told herself, so I must be their strength. I must show no fear, no weakness, no doubt. However frightened my heart, when they look upon my face they must see only Drogo’s queen. She felt older than her fourteen years. If ever she had truly been a girl, that time was done.
Il cammino nella desolazione rossa è molto duro: muoiono in molti, Dany stessa è fisicamente provata, ma è determinata a trovare una salvezza, dopo tutti quelli che ha perso non può non deve e non vuole perdere anche i cuccioli di drago. E sceglie di chiamarli proprio coi nomi dei cari che gli dei le hanno portato via:
I would name them all for those the gods have taken. The green one shall be Rhaegal, for my valiant brother who died on the green banks of the Trident. The cream-and-gold I call Viserion. Viserys was cruel and weak and frightened, yet he was my brother still. His dragon will do what he could not.”
“And the black beast?” asked Ser Jorah Mormont.
“The black,” she said, “is Drogon.”
Scopriamo che Jeor Mormont entra nei GdN prima della morte della prima moglie di Jorah, o più o meno contemporaneamente. Come diceva qualcun altro, curioso:
The last time she never recovered. She died not long after.”
Dany put her hand on his and gave his fingers a squeeze. “I am sorry for you, truly.”
Ser Jorah nodded. “By then my father had taken the black, so I was Lord of Bear Island in my own right.
Il POV si chiude con l’incontro tra Dany, Pyat Pree, Xaro Xoan Daxos, e Quaithe. Quaithe from the Shadow, guarda caso proprio come Melisandre. Quaithe che parla la common tongue. Quaithe che è tra coloro venuti a vedere i draghi.
Daenerys II
A Qarth, Pyat pree mira fin da subito a portarla nella House of the Undying. E Xaro la ospita nella sua modesta dimora. Quaithe si distingue dagli altri 2: non cerca di adularla, ma le presenta fin da subito un avvertimento, quello di diffidare di tutti gli adulatori:
“Beware,” the woman in the red lacquer mask said.
“Of whom?”
“Of all. They shall come day and night to see the wonder that has been born again into the world, and when they see they shall lust. For dragons are fire made flesh, and fire is power.”
Mi colpiscono le parole di Jorah in riferimento a Qarth:
“Sweet smells are sometimes used to cover foul ones.”
Come al solito il mio pensiero va a Varys e al suo profumo in veste di Lord Varys su cui è stata fatta questa affermazione, ma anche all’odore contrapposto che emana quando si traveste.
Si intravede una maggiore consapevolezza in Dany: capisce che i Dothraki potranno essere utili per conquistare ma non per regnare e si rende anche conto che il suo khalasar è molto debole. Ha ancora molta strada davanti a sé prima di potersi ritenere pronta alla conquista per il mantenimento del potere a KL.
C’è da dire che Dany non ha mai visitato i sette regni e li conosce soltanto attraverso le parole di Viserys e, recentemente, di Jorah. Quando il suo pensiero va alla – chiamiamola – “patria”, lei fa un sunto di ciò che sa, ma conclude anche dicendo:
The Dothraki sacked cities and plundered kingdoms, they did not rule them. Dany had no wish to reduce King’s Landing to a blackened ruin full of unquiet ghosts. She had supped enough on tears. […]
But his khalasar had been vast, while hers was meager. Her people had followed her across the red waste as she chased her comet, and would follow her across the poison water too, but they would not be enough. Even her dragons might not be enough. Viserys had believed that the realm would rise for its rightful king... but Viserys had been a fool, and fools believe in foolish things.
Credo che sia evidente che dubiti dei racconti in cui è vissuta finora. Credo anche che sia lecito che abbia un pensiero negativo verso Robert, Ned, Tywin e Jamie. Del resto sono il gruppo che, per le loro ragioni/interessi, hanno rovesciato la dinastia regnante a cui Dany appartiene quel minimo di rancore contro l’avversario credo che possa far parte dell’umano sentire, non dice neanche niente di falso, è un sunto dei fatti secondo l’interpretazione della propria fazione:
The Usurper will kill you, sure as sunrise, Mormont had said. Robert had slain her gallant brother Rhaegar, and one of his creatures had crossed the Dothraki sea to poison her and her unborn son. They said Robert Baratheon was strong as a bull and fearless in battle, a man who loved nothing better than war. And with him stood the great lords her brother had named the Usurper’s dogs, cold-eyed Eddard Stark with his frozen heart, and the golden Lannisters, father and son, so rich, so powerful, so treacherous.
Certo, stenta ancora a credere all’onorevolezza di Ned, anche se rimarcata da Jorah, ma è più imputabile al rancore ed alle poche informazioni di cui dispone rispetto al soggetto stesso. Per lei, Ned è solo il braccio destro di chi ha spodestato i Targaryen, famiglia di cui sa ben poco, il tutto filtrato attraverso le poche informazioni che il fratello stesso aveva, quelle di un bambino di 8 anni, rielaborate poi da un adulto non troppo a 100.
Daenerys III
In questa ricerca di rivendicare la propria eredità, Dany continua ad imparare una serie di cose che le saranno utili per il suo futuro di regnante, la prima delle quali è cosa significa stare dalla parte di chi non ha il potere/una posizione :
They listened, but they did not hear, or care, she thought. They are Milk Men indeed. They never meant to help me. They came because they were curious. They came because they were bored, and the dragon on my shoulder interested them more than I did.
E’ molto dolce e anche molto preoccupata di seguire la stessa sorte quando ripensa a Viserys e riconosce le cause che lo hanno portato alla pazzia. Senz’altro, non ha tutti i torti nel riconoscere nell’ambiente e nelle condizioni di vita toccategli in sorte, una rilevante causa della sua follia, eppure lei stessa a parità di ambiente non ha sfociato in essa. E continua a convincersi delle possibilità della propria rivalsa e del proprio successo grazie a ciò che in lei fa adesso la differenza: i draghi.
I have something Viserys never had. I have the dragons. The dragons are all the difference.
Anche in questo POV si rimarca il suo prendere coscienza di sé e dell’impresa che si accinge a preparare. E lo si nota nel momento in cui, staccandosi dalle convinzioni del fratello, ricorda la fedeltà di Lord Redwyne ai Targaryen, fedeltà che a distanza di anni e con diversi attori non dà per scontata:
Lord Redwyne had fought for her father against the Usurper, she remembered, one of the few to remain true to the last. Will he fight for me as well? There was no way to be certain after so many years.
Quaithe, sulla stessa linea delle battute intercorse tra Hallyne e Tyrion, ribadisce il concetto che i draghi sono la fonte della magia:
“Half a year gone, that man could scarcely wake fire from dragonglass. He had some small skill with powders and wildfire, sufficient to entrance a crowd while his cutpurses did their work. He could walk across hot coals and make burning roses bloom in the air, but he could no more aspire to climb the fiery ladder than a common fisherman could hope to catch a kraken in his nets.”
Dany looked uneasily at where the ladder had stood. Even the smoke was gone now, and the crowd was breaking up, each man going about his business. In a moment more than a few would find their purses flat and empty. “And now?”
“And now his powers grow, Khaleesi. And you are the cause of it.”
“Me?” She laughed. “How could that be?”
The woman stepped closer and lay two fingers on Dany’s wrist. “You are the Mother of Dragons, are you not?”
2 credenze fanno una mezza prova? Chi lo sa. Ciò detto, anche io propendo per un interessamento di Quaithe verso Dany a fini positivi: la invita a lasciare Qarth quanto prima e finalmente le enuncia la sua profezia.
“To go north, you must journey south. To reach the west, you must go east. To go forward you must go back, and to touch the light you must pass beneath the shadow.”
Asshai, Dany thought. She would have me go to Asshai. “Will the Asshai’i give me an army?” she demanded. “Will there be gold for me in Asshai? Will there be ships? What is there in Asshai that I will not find in Qarth?”
“Truth,” said the woman in the mask.
Dopo tanto scervellamento, un’ipotesi su possibili sviluppi futuri sulla base di questa profezia non mi viene. Senz’altro è un invito alla consapevolezza, la ricerca dell’identità, delle radici, della conoscenza e degli antichi saperi.
Piccoli incisi:
- La curiosa gentilezza e cortesia dei Qartheen portata all’estremo come segno di avanzata civiltà è molto inquietante.
- Quanto ho adorato Dany in questo frangente:
“Did you weep?”
“The blood of the dragon does not weep”
Danaerys IV
E finalmente il capitolo della Casa degli Eterni!
Prima dell’ingresso vorrei soffermarmi su questo:
Within, you will see many things that disturb you. Visions of loveliness and visions of horror, wonders and terrors. Sights and sounds of days gone by and days to come and days that never were.
Pyat Pree, quando spiega a Dany come affrontare la Casa degli Eterni, fa riferimento a echi di tempi passati, di tempi futuri e di tempi che non si sono mai realizzati. Un discorso di questo genere sembrerebbe avvalorare l’idea di un libero arbitrio e di una non fissità del futuro se non a fronte del compimento di azioni passate e presenti che lo rendano inevitabile.
Anche io ho visto un parallelismo tra la pasta di weirwood dei COTF e lo shade of the evening: c’è una contrapposizione albero bianco dalle foglie rosse vs albero nero dalle foglie blu scure come l’inchiostro, ma la funzione di amplificare il loro sentire sembra essere la stessa ed anche la reazione che Dany e Bran hanno all’approccio con questa sostanza è similare. Anche quando viene al cospetto con gli eterni il loro aspetto è di un colore bluastro/livido/scuro quasi nero, come i loro alberi, come i colori dell’aspetto di BR saranno gli stessi dei weirwood.
Veniamo alle visioni:
Farther on she came upon a feast of corpses. Savagely slaughtered, the feasters lay strewn across overturned chairs and hacked trestle tables, asprawl in pools of congealing blood. Some had lost limbs, even heads. Severed hands clutched bloody cups, wooden spoons, roast fowl, heels of bread. in a throne above them sat a dead man with the head of a wolf. He wore an iron crown and held a leg of lamb in one hand as a king might hold a scepter, and his eyes followed Dany with mute appeal.
Danaerys V
La cortesia di mostrarsi aperta, flessibile ed integrata non ha portato frutti a Dany che quindi ritorna alle vesti e alla cultura che più le appartengono in questo momento, quelle dothraki. E guadagna la sua prima bell per aver distrutto gli eterni. Ma guadagna anche l’aperta avversione di Qarth. Barristan in disguise la salva da un attentato. Insieme a Belwas, è stato mandato a Qarth da Illyrio per riportare Dany a Pentos con 3 navi: eccone un altro che vuole i draghi. Ma la Danaerys che salpa da Qarth non è la bambina che aveva lasciato Penthos:
The ships that bring me home must bear different names.”
“As you wish,” said Arstan. “What names would you prefer?”
“Vhagar,” Daenerys told him. “Meraxes. And Balerion. Paint the names on their hulls in golden letters three feet high, Arstan. I want every man who sees them to know the dragons are returned.”
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Per riprendere il discorso di ASOS:
- abbiamo 80 POV, prologo ed epilogo: ci si potrebbe organizzare genericamente in prologo+4, 4 POV per volta, 4+epilogo.
- se vogliamo fare a parte dei POV, abbiamo: Bran (4), Samwell (5), Dany (6), Davos (6), Sansa (7), Catelyn (7). Mi sembra che i POV più isolabili possano essere o quelli di Bran o quelli di Dany, nel caso volessimo proseguire l'esperienza di avere un mini-focus.
- AOB. Se avete delle altre proposte diverse per dare un taglio ancora più diverso a questa parte di rilettura ben vengano.
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Grandioso e ambizioso progetto! Se riesco mi piacerebbe molto partecipare!
- Most have been forgotten. Most deserve to be forgotten. The heroes will always be remembered. The best. The best and the worst. And a few who were a bit of both. -
- If I look back I am lost. -
- There are ghosts everywhere. We carry them with us wherever we go. -
Ed ecco che mentre voi terminate la rilettura di ACOK io, alla velocità di una tartaruga ultracentenaria, termino la mia rilettura di AGOT...
Ma un Lannister paga sempre i propri debiti, e perciò, su gentile invito di @***Silk***, vorrei condividere con voi alcuni pensieri sul primo tomo dell’opera martiniana. Non sarà un’analisi la mia (anche perché visti i bravissimi esegeti che si aggirano per questo topic sarebbe difficile aggiungere qualcosa di utile!), piuttosto sarà una raccolta di sensazioni, una sorta di “inno alla rilettura”.
Personalmente, ho conosciuto ASOIAF dalla serie TV. Dunque, immerso com’ero nella trasposizione televisiva, alla mia prima lettura della saga i personaggi avevano le fattezze degli attori del cast. Ma ora, grazie alla rilettura, eccoli che si stagliano come Martin li avrebbe voluti: Robb con lunghi capelli ramati, Arya con la faccia da cavallo, Tyrion claudicante e mostruoso, Ser Jorah calvo e di brutt’aspetto. E allo stesso modo, i luoghi: il Castello Nero diventa diroccato e in declino come l’Ordine che lo popola, Nido dell’Aquila simile a un porcospino di marmo con le sue torri, Approdo del Re ancora più caotica e sovraffollata.
Leggendo AGOT ho sempre avuto l’impressione di un mondo a colori: gli stemmi araldici, le armature smaltate dei personaggi, il blu del cielo d’estate e il verde dei campi fertili, tutto contribuisce a darmi l’immagine di una situazione ancora positiva, pacifica. Andando avanti con la saga, nella mia mente i colori svaniscono, rimpiazzati dal grigiore dell’autunno della devastazione dei campi, tinte fosche per un mondo sempre più brutale e sfibrato dalla guerra. In realtà, nonostante (come direbbe Martin) il caleidoscopio di colori di AGOT, la tinta dominante è già il rosso sangue che contraddistinguerà ancor di più i volumi successivi. Eppure mi sarebbe piaciuto trascorrere ancora qualche tempo nella pax robertiana, magari leggendo di qualche nuovo torneo od osservando un allegro banchetto di corte. Ma andiamo avanti.
Ciò che più mi ha colpito è la capacità della trama di sorprendermi ancora, sebbene sappia il destino dei personaggi a memoria. Ho avuto i brividi quando Robb è stato acclamato Re del Nord, tanto che se non fossi stato in pubblico mi sarei alzato anch’io per unirmi al coro. Mi ripetevo ovviamente “Tanto Robb è spacciato”, ma allo stesso tempo mi dicevo “Vai Robb, vinci questa dannata guerra, faccio il tifo per te!”. E quanto sono stato affascinato della scena della pira di Khal Drogo, tanto immerso nella scena da dimenticarmi di scendere dal pullman e da finire al capolinea (per fortuna a tre fermate da casa mia ): le descrizioni del rogo sono stupende, ma dove è finito questo Martin?
Altro aspetto che mi ha sempre colpito della scrittura di Martin, e che si rivela soprattutto in questo libro, è la capacità di tratteggiare il disegno generale pur rimanendo nella cornice dei POV. Per esempio veniamo a sapere delle prime scaramucce tra Tully e Lannister dal POV di Ned, senza mai vederle da vicino, oppure apprendiamo dell’incoronazione di Renly senza che ci sia una descrizione dal vivo dell’evento. La stessa morte di re Robert è trattata nel medesimo modo. Mi è sempre piacuta quest’ottica non onniscente della narrazione, una modalità che avvicina la storia alla vita reale.
Inoltre, rileggere ha cambiato la mia disposizione verso alcuni personaggi: se alla prima lettura Ned mi lasciava indifferente (non lapidatemi per questo), ora invece mi sono ritrovato a fare il tifo per lui, nonostante sapessi della sua fine; Daenerys ora mi sempra una folle sanguinaria e adesso temo che cosa potrebbe fare nella modalità Fire&Blood di fine ADWD; ora apprezzo persino il corvo di Mormont, che prima mi urtava i nervi con le sue interruzioni.
Infine, un appello ai non-rilettori: rileggete! Noterete sicuramente qualche dettaglio sfuggito a prima vista e comprenderete meglio vicende dei libri seguenti. Nel mio caso, essendo passato qualche annetto dalla prima lettura, la storia ha preso tutt’altro significato. La mia indole, la mia disposizione d’animo, le mie prospettive sono cambiate nel tempo, e così di conseguenza è mutato il libro. Si potrebbe filosoficamente dire che rileggere ASOIAF è un rileggere se stessi. Almeno lo è stato nel mio caso.
E ora è il turno di ACOK! Mi mancheranno i paragrafi-spiegone del primo libro, così come quell’atmosfera di novità che pervade ogni capitolo. Ma così è. Lo spettacolo deve andare avanti. Le basi di un incredibile avventura sono gettate: e ora di procedere!
La tua è una bella riflessione, @NonnoOlenno. Traspare vera passione verso questi libri.
Una riflessione nella quale ritrovo molto di me nell’approccio alla saga di Martin, opera letteraria che ha finito, letteralmente, per stregarmi. Fin da subito. Una sorta di innamoramento paradossalmente accentuatosi nel corso degli anni, nonostante la mancata (finora) pubblicazione del sesto volume.
Quando assieme ai compagni di rilettura decidemmo di far ripartire il progetto da AGOT le motivazioni furono, per me, quelle di analizzare l’opus magnum di Martin alla luce di prospettive nuove. Prospettive che effettivamente i miei colleghi (da quelli sempre presenti come Silk e JonSnow ad altri meno costanti ma ugualmente in grado di farsi “risorsa”) hanno offerto nei primi due romanzi riletti finora. Alcune loro interpretazioni e analisi hanno persino cambiato il mio modo di vedere alcuni aspetti dell’opera, come minimo dal punto di vista di una maggiore ampiezza di prospettiva nell’approccio analitico. Ma è successa anche un’altra cosa nel rileggere AGOT e ACOK.
Cita“Si potrebbe filosoficamente dire che rileggere ASOIAF è un rileggere se stessi. Almeno lo è stato nel mio caso.”
Questa considerazione la esprime al meglio. La rilettura di un’opera con questa profondità e complessità è anche un’interessante occasione di arricchimento personale. Martin ci costringe a “sporcarci le mani”. Siamo sempre liberi di giudicare personaggi come (ad esempio) Jaime, Sandor, Stannis, lo stesso Jon Snow o Daenerys come buoni o cattivi tout court. Ma prima di far questo, più importante ancora – e direi anzi fondamentale – sarebbe coglierne le mille sfumature, comprenderne la complessità di fondo. Arrivare a capire il perché dietro le loro azioni, siano esse, ai nostri occhi, buone o cattive. E magari finire per ritrovare delle affinità con alcuni lati di sé. Magari anche in negativo.
Aver potuto affrontare questo percorso letterario (e umano, perché no) con colleghi come quelli che ho avuto è stata una delle esperienze più interessanti dell'ultimo anno di forum. E ne approfitto per ringraziarli.
Detto questo, riflessioni come la tua credo siano la prova più pura di quanto il fatto che si attenda da anni che George pubblichi i restanti due volumi, vada ben oltre il semplice "venire a sapere il finale della storia."
Buon proseguimento nella tua rilettura, NonnoOlenno.
@NonnoOlenno ma che piacere! Non mi aspettavo proprio questa sorpresa!
E' bello leggere che anche tu che hai conosciuto la saga grazie alla serie TV, sei riuscito ad andare oltre l'aspetto degli attori, ricreando le effigi dei personaggi nella tua testa secondo le descrizioni di Martin. E' anche un po' strano averli pensati per un tot con certe fattezze e poi averli completamente stravolti (con Sansa/Sophie devo ammettere di non riuscirci però, ed anche con Margaery/Natalie). Gli ambienti, come descritti su carta sono senz'altro, più affascinanti e accattivanti ed anche meno appiattiti da quei filtri che caratterizzano i vari luoghi. E' molto calzante quando dici che la tinta predominante è il rosso sangue, si parte, come dici te, da un mondo a colori, che tende ad uniformarsi di più verso il rosso: il virare verso il seppia dell'autunno, il rosso del sangue, delle carneficine, della guerra, il rosso della cometa, il rosso della pira finale.
Anche il cambio di disposizione verso i personaggi è un'altra caratteristica delle riletture: ho iniziato la rilettura con delle idee e ho continuato a portarla avanti talvolta stravolgendole, talvolta in parallelo con alcuni colleghi ed altre volte cambiando opinione in corso d'opera grazie ad alcuni di loro. Non posso non quotare Aemon quando, riprendendo anche parte del tuo post dice:
20 minutes fa, AemonTargaryen dice:Quando assieme ai compagni di rilettura decidemmo di far ripartire il progetto da AGOT le motivazioni furono, per me, quelle di analizzare l’opus magnum di Martin alla luce di prospettive nuove. Prospettive che effettivamente i miei colleghi (da quelli sempre presenti come Silk e JonSnow ad altri meno costanti ma ugualmente in grado di farsi “risorsa”) hanno offerto nei primi due romanzi riletti finora. Alcune loro interpretazioni e analisi hanno persino cambiato il mio modo di vedere alcuni aspetti dell’opera, come minimo dal punto di vista di una maggiore ampiezza di prospettiva nell’approccio analitico. Ma è successa anche un’altra cosa nel rileggere AGOT e ACOK.
Cita“Si potrebbe filosoficamente dire che rileggere ASOIAF è un rileggere se stessi. Almeno lo è stato nel mio caso.”
Avevo già riletto l'opera di Martin prima di imbarcarmi in questo progetto e la stavo rileggendo per la seconda volta, all'epoca ero tra ACOK e ASOS, ma mi è sembrato più entusiasmante ricominciare da capo in gruppo, aprendomi ad altre prospettive, perché potessero completare le mie, espanderle, confermarle, o anche confutarle del tutto. E tutto questo immerso in un contesto di passione per l'opera e di continua scoperta, perché l'importante non è avere ragione, ma ricercare, analizzare, capire, scoprire nuovi dettagli e nuove prospettive.
Sei completamente nel giusto quando affermi che questa rilettura è un po' come rileggere sé stessi. Lo è stato anche nel mio caso. Non mi dilungo oltre. Quoto di nuovo Aemon:
35 minutes fa, AemonTargaryen dice:Martin ci costringe a “sporcarci le mani”. Siamo sempre liberi di giudicare personaggi come (ad esempio) Jaime, Sandor, Stannis, lo stesso Jon Snow o Daenerys come buoni o cattivi tout court. Ma prima di far questo, più importante ancora – e direi anzi fondamentale – sarebbe coglierne le mille sfumature, comprenderne la complessità di fondo. Arrivare a capire il perché dietro le loro azioni, siano esse, ai nostri occhi, buone o cattive. E magari finire per ritrovare delle affinità con alcuni lati di sé. Magari anche in negativo.
Mi unisco nell'invito a cogliere le innumerevoli sfaccettature dei personaggi menzionati, pensare, ad oggi, di considerare uno di questi personaggi solo come buono o cattivo tout court per me adesso è inimmaginabile. Tra l'altro di Jamie mi ero trovata a parlare recentemente, e, in questo momento, in cui ci stiamo apprestando a riprendere in mano ASOS, finalmente coi POV di Jamie, è forse il personaggio che sento più caro. Insieme all'onnipresente Stannis, a Dany, Jon Snow, Cat, Sansa, Arya, Rickon, Bran. Sto correndo il rischio di citarli tutti, meglio che mi fermi.
49 minutes fa, AemonTargaryen dice:Aver potuto affrontare questo percorso letterario (e umano, perché no) con colleghi come quelli che ho avuto è stata una delle esperienze più interessanti dell'ultimo anno di forum. E ne approfitto per ringraziarli.
Colgo questo slancio per fare altrettanto. Anche per me questa è stata l'esperienza più interessante e che più mi ha arricchito in quest'ultimo anno del forum. Certo non che possa dire di essere arrivata tanto prima. E vorrei ringraziare di cuore gli irriducibili @AemonTargaryen e @JonSnow;, tutti coloro che sono passati di qua a lasciare il loro contributo tra AGOT e ACOK - è stato più breve ma non meno fondamentale - e @Aegon il mediocre, che è stato meno costante ma altrettanto rilevante. Ricordo con piacere l'ultima discussione più entusiasmante che abbiamo avuto tutti e 4 insieme sull'ultimo POV di Theon in ACOK. Per cui, di nuovo, grazie. A tutti.
NonnoOlenno, sarei tentata dal proporti la pazzia di iniziare ASOS con noi lunedì, perché avere delle voci in più, come all'inizio della rilettura di AGOT, arricchirebbe di gran lunga la descrizione. Ma saltare ACOK sarebbe terribilmente innaturale e sommamente empio. Per cui ti auguro un buon proseguimento nella tua rilettura. Saremmo felici di leggere di nuovo le tue impressioni quando avrai terminato!
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.