Vede Rickon vivo e scopre quindi che qualcuno in quegli anni lo ha tenuto nascosto, nutrito eccetera. Sansa è rimasta a quello che Theon le aveva detto no? Che i fratelli erano insieme. Poi scopre che Rickon è vivo, ma di Bran non si parla. Cosa dovrebbe pensare? Che è morto. Lei mica lo sa che si sono separati per un motivo bla bla. È più preoccupante a mio modo di vedere che non dica una parola su Arya che è viva, che non lo dica a Jon o non faccia un tentativo per cercarla ora che è rientrata a Winterfell.Giustissimo che per quanto ne sa lei Bran può essere comunque spacciato da solo nel Nord, ma vedendo che Rickon alla fine era vivo potrebbe pensare che allora anche Bran si è salvato.
Su Rickon lei dice in maniera esplicita che conosce Ramsey e sa che se non lo ha ancora ucciso è solo per usarlo contro Jon, sa che è spacciato e cerca di avvertire Jon di questo, che avrebbe dovuto pensare?
Ho rivisto ieri The Batte of Bastards... e niente, quando arriva l'esercito della Valle l'espressione di Sansa che scruta il muro cadaveri tra l'impassibile e il compiaciuto per me dice tutto: quella si era fatta i conti suoi e degli altri chissene. Bruti quasi rasi al suolo, fratellastro morto in battaglia con onore ma comunque fuori dai piedi, lei regina del Nord. E invece no, ciccia.
Comunque veramente odiosa quando strilla a Jon prima della battaglia, che di suo non ha tutti i torti, ma allora dillo prima e in un altro modo.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Sansa ha sempre avuto (volente o nolente) come modello cersei e infatti crede di essere una grande stratega e politica. Ovviamente per il solo fatto di essere scappata da ramsey crede di essere la migliore opzione per governare il nord..
più che altro la scenata a jon ( "" nn chiedi la mia opinione"),e' seguita da :" Nn so cosa fare"
Perché la freddezza verso Rickon ?
Che infatti è scappata con le sue sole forze. Tra l'altro io non ho ancora capito l'improvviso interesse per Theon con tanto di abbraccio nella 6X2.Sansa ha sempre avuto (volente o nolente) come modello cersei e infatti crede di essere una grande stratega e politica. Ovviamente per il solo fatto di essere scappata da ramsey crede di essere la migliore opzione per governare il nord..
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Ho rivisto ieri The Batte of Bastards... e niente, quando arriva l'esercito della Valle l'espressione di Sansa che scruta il muro cadaveri tra l'impassibile e il compiaciuto per me dice tutto: quella si era fatta i conti suoi e degli altri chissene. Bruti quasi rasi al suolo, fratellastro morto in battaglia con onore ma comunque fuori dai piedi, lei regina del Nord. E invece no, ciccia.
Comunque veramente odiosa quando strilla a Jon prima della battaglia, che di suo non ha tutti i torti, ma allora dillo prima e in un altro modo.
Ci avevo pensato anch'io guardando l'episodio, anzi a dirla tutta ci speravo. Invece a quanto pare Sansa non stava pianificando niente del genere, occasione sprecata ancora una volta.
Quando se la prende con Jon ha torto marcio intanto per l'atteggiamento, ma poi perché non spiega nulla, gli dice di aspettare ma non gli dà alcun motivo per farlo (cosa totalmente insensata, peraltro).
Comunque gli Stark nella serie ormai mi sembrano tutti abbastanza stereotipati, forse solo Bran potrebbe potenzialmente avere risvolti più interessanti..
Jon che va a chiedere alle famiglie del Nord delle truppe è il bastardo di casa Stark,il problema vero è che non vogliono inimicarsi i Bolton notoriamente molto sensibili a certi sgarbi e che, come dice Lord Glover non se la sentono di combattere per la casata Stark dopo il comportamento di Robb
Qui è proprio Sansa che non ha appeal causa suoi matrimoni precedenti e non solo...non ha argomenti neanche con Lyanna Mormont...che inizialmente voleva rifiutare ogni alleanza
Circa Sam, beh Jon incassa quanto seminato,lo ha protetto e nei libri la cosa è anche sviscerata meglio, e non dimenticherei che,nella serie Sam ha un conflitto di interesse grande come una casa che si chiama Gilly: cosa avrebbe disposto per lei il nuovo comandante Thorne?
La vittoria della battaglia dei bastardi, anche se sono stati decisivi i cavalieri della Valle, è tutta di Jon che ha affrontato pure uno contro uno Ramsay a mani nude e la vittoria di Jon è tutta sua perchè lui comandava le truppe dello schieramento antiRamsay
Quando c'è una grande ed insperata vittoria non si dice che quella vittoria è degli alleati per giunta dell'ultimo secondo,ma si dice che ha vinto chi comandava le truppe , chi ha dichiarato ed iniziato la guerra
ps: l'incoerenza nel racconto sta nel fatto che vogliono dare importanza e ruolo chiave, negativo, a Sansa
pss: l'offerta di un duello uno contro uno è ovviamente psicologica ,certamente Ramsay non avrebbe accettato di combattere contro uno spadaccino leggendario ( è anche un modo questo per dare importanza e peso alla figura di Jon Snow)
Proseguo qua, perché mi pareva una discussione interessante.
Sull'appeal di Sansa Lannister-Bolton siamo d'accordo: va fal mettersi contro il marito Bolton all'aprire un claim sul Nord da parte dei Lannister, sottozero direi.
Purtroppo pure Jon non ha un appeal migliore: è un bastardo, GdN che quindi dovrebbe aver rinunciato agli affari dei 7 regni, le sue truppe sono prevalentemente formate da bruti.
Tra i 2 ha più appeal Jon, ma non è abbastanza per inimicarsi i Bolton.
Anche su Sam siamo d'accordo: Jon lo protegge e lo inserisce tra i GdN. Giustamente Sam gli è debitore. Ciò non toglie che ha un influsso determinante per l'elezione a comandante di Jon: Jon ha carisma e Sam presta a suo vantaggio le proprie abilità politiche. Senza il carisma le macchinazioni di Sam sarebbero valse a poco e viceversa.
Sulla battaglia dei bastardi non sono d'accordo. Narrativamente parlando lo trovo un grosso nonsense.
La strategia basata sui fatti noti non ha senso: sanno che all'80-90% perderanno e ad un certo punto decidono bisogna attaccare al più presto perché sì.
(Qua avrebbero dovuto temporeggiare per mettere in atto una rescue mission che poteva andare male facendo comunque morire Rickon. La sequenza del tentato salvataggio ha molto pathos, ma fa apparire Jon prima sprovveduto - si fida di Ramsey - e poi stupido - è il condottiero, il suo sacrificio equivale a perdere e sa che Ramsey non grazierà nessuno delle sue truppe, al max Sansa per violentarla finché non produrrà un erede.
Davos per fortuna fa partire le truppe sperando che coprano Jon solo e appiedato.
In battaglia poi lui dimostra il suo valore di soldato, as usual. Si comporta come un giovane Robert combattendo in prima linea. Ma il suo esercito sta chiaramente soccombendo.
All'arrivo dei cavalieri della Valle, grazie ai loro numeri che ribaltano la situazione, l'esercito di Jon ha la meglio.
Qua la serie ci dice che i cavalieri della Valle sono determinanti per la vittoria. Chi li ha portati? Ditocorto. Chi lo ha chiamato? Sansa. Glielo ha chiesto Jon? No. Morale:
La serie vuole far passare Sansa per stratega glaciale e spietata come se fosse una novella Tywin in gonnella. Lo è? No. Quando Tywin propone strategie e tattiche, tutti lo ascoltano, mentre lei si rivolge di nascosto, quasi per capriccio a Ditocorto, conscia dell'ascendente che ha su di lui. Inoltre Tywin è anche riconosciuto dall'esercito nella sua interezza, mentre lei no.
Ne esce come un personaggio spietato gratuitamente, volitivo, e poco formato sia a livello politico-strategico, se lo scopo non era eliminare i concorrenti alla successione a Winterfell. Nelle prossime serie mi aspetto che o non maturi mai nel suo percorso di crescita politica o che quando farà comodo agli eventi ci diranno adesso è matura politicamente perché sì.
Jon, a questo punto, appare come un condottiero riconosciuto per il suo valore di combattente sul campo, ma dal punto di vista strategico, durante la battaglia, non ne azzecca una, finendo per vincere grazie all'intervento esterno non orchestrato da lui.
Poi si può dire che ha vinto lui perché era il capo supremo anche dopo l'intervento della Valle. Ma senza quell'intervento non ce l'avrebbe fatta. Non sarebbero entrati nel castello e non avrebbe sconfitto Ramsey nel corpo a corpo finale.
Quella che tu giustamente chiami incoerenza del racconto, se vogliamo anche insensatezza, va a scapito di entrambi i personaggi perché rende una Sansa stratega spietata nella forma ma non ha i contenuti per esserlo ed un Jon di conseguenza sprovveduto e impoverito delle sue capacità strategiche mostrate per altro in stagioni precedenti (!!!).
"And now at last it comes. You will give me the Ring freely! In place of the Dark Lord you will set up a Queen. And I shall not be dark, but beautiful and terrible as the Morning and the Night! Fair as the Sea and the Sun and the Snow upon the Mountain! Dreadful as the Storm and the Lightning! Stronger than the foundations of the earth. All shall love me and despair!”
She lifted up her hand and from the ring that she wore there issued a great light that illuminated her alone and left all else dark. She stood before Frodo seeming now tall beyond measurement, and beautiful beyond enduring, terrible and worshipful. Then she let her hand fall, and the light faded, and suddenly she laughed again, and lo! she was shrunken: a slender elf-woman, clad in simple white, whose gentle voice was soft and sad.
“I pass the test”, she said. “I will diminish, and go into the West and remain Galadriel.”
***
"A ruler needs a good head and a true heart," she famously told the king. "A cock is not essential. If your Grace truly believes that women lack the wit to rule, plainly you have no further need of me." And thus Queen Alysanne departed King's Landing and flew to Dragonstone on her dragon Silverwing. [...] The queen died of a wasting illness in 100 AC, at the age of four-and-sixty, still insisting that her granddaughter Rhaenys and her children had been unfairly cheated of their rights. "The boy in the belly," the unborn child who had been the subject of so much debate, proved to be a girl when born in 93 AC. Her mother named her Laena. The next year, Rhaenys gave her a brother Laenor.
Sansa mi ha fatto venire in mente Kagemusha https://it.wikipedia.org/wiki/Kagemusha_-_L'ombra_del_guerriero. In pratica la serie tv ha bisogno di un personaggio politico di corte al nord, capace di intrighi e con legami con altri regni (la valle). Nei libri probabilmente non ci sarà (aspettiamo di vedere cosa uscirà dalla penna di george) un personaggio simile. A questo punto i D&D prendono il personaggio di sansa (nei libri promessa sposa ad un lord della valle) la caricano di carattere e capacità politica e strategica e la mandano al nord a fianco del fratello bastardo che va bene solo come condottiero e non come re. Assistiamo quindi alla finzione di un personaggio che sembra il deus ex machina del destino del nord ma che dietro la facciata nasconde il vuoto. Nella prossima stagione la vedremo fare la cersei del nord a grande inverno mentre il fratello si occupa dei sette regni. Non so se i D&D dopo aver creato questo personaggio lo faranno anche evolvere con la situazione nella settima stagione. Sinceramente mi aspetto una sfilata di abiti nuovi su sansa mentre ditocorto fa il bello e il cattivo tempo..
Jon che va a chiedere alle famiglie del Nord delle truppe è il bastardo di casa Stark,il problema vero è che non vogliono inimicarsi i Bolton notoriamente molto sensibili a certi sgarbi e che, come dice Lord Glover non se la sentono di combattere per la casata Stark dopo il comportamento di Robb
Qui è proprio Sansa che non ha appeal causa suoi matrimoni precedenti e non solo...non ha argomenti neanche con Lyanna Mormont...che inizialmente voleva rifiutare ogni alleanza
Circa Sam, beh Jon incassa quanto seminato,lo ha protetto e nei libri la cosa è anche sviscerata meglio, e non dimenticherei che,nella serie Sam ha un conflitto di interesse grande come una casa che si chiama Gilly: cosa avrebbe disposto per lei il nuovo comandante Thorne?
La vittoria della battaglia dei bastardi, anche se sono stati decisivi i cavalieri della Valle, è tutta di Jon che ha affrontato pure uno contro uno Ramsay a mani nude e la vittoria di Jon è tutta sua perchè lui comandava le truppe dello schieramento antiRamsay
Quando c'è una grande ed insperata vittoria non si dice che quella vittoria è degli alleati per giunta dell'ultimo secondo,ma si dice che ha vinto chi comandava le truppe , chi ha dichiarato ed iniziato la guerra
ps: l'incoerenza nel racconto sta nel fatto che vogliono dare importanza e ruolo chiave, negativo, a Sansa
pss: l'offerta di un duello uno contro uno è ovviamente psicologica ,certamente Ramsay non avrebbe accettato di combattere contro uno spadaccino leggendario ( è anche un modo questo per dare importanza e peso alla figura di Jon Snow)
Proseguo qua, perché mi pareva una discussione interessante.
Sull'appeal di Sansa Lannister-Bolton siamo d'accordo: va fal mettersi contro il marito Bolton all'aprire un claim sul Nord da parte dei Lannister, sottozero direi.
Purtroppo pure Jon non ha un appeal migliore: è un bastardo, GdN che quindi dovrebbe aver rinunciato agli affari dei 7 regni, le sue truppe sono prevalentemente formate da bruti.
Tra i 2 ha più appeal Jon, ma non è abbastanza per inimicarsi i Bolton.
Anche su Sam siamo d'accordo: Jon lo protegge e lo inserisce tra i GdN. Giustamente Sam gli è debitore. Ciò non toglie che ha un influsso determinante per l'elezione a comandante di Jon: Jon ha carisma e Sam presta a suo vantaggio le proprie abilità politiche. Senza il carisma le macchinazioni di Sam sarebbero valse a poco e viceversa.
Sulla battaglia dei bastardi non sono d'accordo. Narrativamente parlando lo trovo un grosso nonsense.
La strategia basata sui fatti noti non ha senso: sanno che all'80-90% perderanno e ad un certo punto decidono bisogna attaccare al più presto perché sì.
(Qua avrebbero dovuto temporeggiare per mettere in atto una rescue mission che poteva andare male facendo comunque morire Rickon. La sequenza del tentato salvataggio ha molto pathos, ma fa apparire Jon prima sprovveduto - si fida di Ramsey - e poi stupido - è il condottiero, il suo sacrificio equivale a perdere e sa che Ramsey non grazierà nessuno delle sue truppe, al max Sansa per violentarla finché non produrrà un erede.
Davos per fortuna fa partire le truppe sperando che coprano Jon solo e appiedato.
In battaglia poi lui dimostra il suo valore di soldato, as usual. Si comporta come un giovane Robert combattendo in prima linea. Ma il suo esercito sta chiaramente soccombendo.
All'arrivo dei cavalieri della Valle, grazie ai loro numeri che ribaltano la situazione, l'esercito di Jon ha la meglio.
Qua la serie ci dice che i cavalieri della Valle sono determinanti per la vittoria. Chi li ha portati? Ditocorto. Chi lo ha chiamato? Sansa. Glielo ha chiesto Jon? No. Morale:
La serie vuole far passare Sansa per stratega glaciale e spietata come se fosse una novella Tywin in gonnella. Lo è? No. Quando Tywin propone strategie e tattiche, tutti lo ascoltano, mentre lei si rivolge di nascosto, quasi per capriccio a Ditocorto, conscia dell'ascendente che ha su di lui. Inoltre Tywin è anche riconosciuto dall'esercito nella sua interezza, mentre lei no.
Ne esce come un personaggio spietato gratuitamente, volitivo, e poco formato sia a livello politico-strategico, se lo scopo non era eliminare i concorrenti alla successione a Winterfell. Nelle prossime serie mi aspetto che o non maturi mai nel suo percorso di crescita politica o che quando farà comodo agli eventi ci diranno adesso è matura politicamente perché sì.
Jon, a questo punto, appare come un condottiero riconosciuto per il suo valore di combattente sul campo, ma dal punto di vista strategico, durante la battaglia, non ne azzecca una, finendo per vincere grazie all'intervento esterno non orchestrato da lui.
Poi si può dire che ha vinto lui perché era il capo supremo anche dopo l'intervento della Valle. Ma senza quell'intervento non ce l'avrebbe fatta. Non sarebbero entrati nel castello e non avrebbe sconfitto Ramsey nel corpo a corpo finale.
Quella che tu giustamente chiami incoerenza del racconto, se vogliamo anche insensatezza, va a scapito di entrambi i personaggi perché rende una Sansa stratega spietata nella forma ma non ha i contenuti per esserlo ed un Jon di conseguenza sprovveduto e impoverito delle sue capacità strategiche mostrate per altro in stagioni precedenti (!!!).
E' un problema già affrontato. Tutto nasce dall'idea che D&D hanno di Sansa, che a sua volta trova i propri prodromi in Sophie Turner e nella stima che essi hanno per quest'ultima. In poche parole pur di non accantonare momentaneamente il personaggio seguendo la scia dei libri, hanno voluto sfruttare la presenza scenica della Turner per creare una femme fatale in grado di attirare l'interesse del pubblico maschile medio e al contempo sparpagliare più carte e intrecci possibili a causa di una dubbia morale. In poche parole semi malamente piantati e falliti di una conversione al lato oscuro da cui hanno voluto sviscerare solo attesa, per non dire ridicoli arabeschi di fumo. C'è stata un'idea iniziale stravolta dall'incoerenza e soprattutto da una sceneggiatura codarda che ha congelato il percorso della stessa Sansa per un capriccio e una contraddizione di fondo: la volontà di farne una manipolatrice, una donna di ghiaccio, sexy e mentalmente al di sopra di ogni personaggio maschile. Ma al contempo con la pretesa di tenerla tra le file dei buoni, bloccandole così il passaggio all'altra sponda. Quella che emerge è una figura ambigua, totalmente illogica, che non segue una vera e propria crescita introspettiva. E' solo un labirinto bucolico nel quale è ancora intrappolata, non formula giudizi, non compie passi avanti. E si ritroverà, probabilmente, ancora alle prese con Ditocorto.
Di quanto sopra ne ha risentito in primis l'arco di Theon e nella 6 l'arco di Jon, che oltre alla sceneggiatura già mediocre si ritrova a fare i conti con la necessità di uno spazio maggiore per la sorella.
Non mi meraviglia, comunque, che Sansa non faccia presa e non abbia leadership. Essere così narrativamente ed emotivamente ambigui non porta a nulla, non crea seguito alcuno. Non si ritroverà seguita né da uomini privi di morale, né da uomini onorevoli. E' priva di benevolenza quanto di totale malizia. Quello della Serie Tv è un personaggio monco. Dall'altro lato sono proprio carisma e benevolenza a portare seguito a Jon.
Per il resto, rinnovo l'amarezza per un rapporto che poteva essere tra i più interessanti - non necessariamente con finalità romantiche- e che invece finirà molto probabilmente nel nulla.
« I did what I thought was right. » Jon Snow
« There are no men like me. Only me. » - Jaime Lannister
« No one can protect me. No one can protect anyone. It's true, I am a slow learner, but I learn. Winterfell is Our Home, we have to fight for it. » - Sansa Stark
« Leave one wolf alive and the sheep will never be safe. » - Arya Stark
« A good act does not wash out the bad, nor a bad act the good. » - Stannis Baratheon
Take my Heart when You go _ Take Mine in It's Place.
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale. Ed io avrò cura di te.
Piccola premessa.
Inutile ripetere come una serie di, ad oggi, 60 ore complessive, tratta da un ciclo di romanzi ottimamente strutturati, dovrebbe essere organica nel suo sviluppo. Purtroppo, invece, ci ritroviamo buchi di trama, out of character, nonsense, per i più svariati motivi, più o meno giustificabili. Però nella puntata della battaglia dei bastardi (come pure nella successiva) c'è un impatto emotivo talmente forte, la puntata è stata talmente ben costruita cinematograficamente, sia dal punto di vista tecnico che emozionale, che le incongruenze non saltano immediatamente all'occhio dello spettatore, se questi si lascia "distrarre", o meglio "astrarre", dall'opera in sè, svincolata dalla trama complessiva della serie. L'impressione che mi dà infatti questa puntata, come pure la successiva, è che siano piccoli capolavori concepiti per avere vita propria. Un espediente, forse, per salvare il salvabile in un'opera che si trascina più per inerzia che per autentica passione degli autori.
Ragionando a mente fredda, i punti interrogativi sono molti. Tutti facilmente spiegabili, in ogni caso, se circoscriviamo le azioni al momento.
Acclamano Jon dopo la figura da fesso che fa in battaglia? Ovvio, la battaglia è vinta e lui è il comandante, perciò ogni onore va a lui.
Sansa tace l'arrivo dei cavalieri della Valle? Eh, ma come poteva chiedere al fratello di attuare una strategia che comprendesse l'arrivo di un esercito che poteva pure non arrivare?
Jon si studia tutta la strategia bella bella a tavolino e poi rischia di rovinare tutto? Povero cucciolo, però, è emotivo!
L'amarezza sopraggiunge non per le azioni in sè, ma perchè arrivano al termine di un percorso di sviluppo positivo per entrambi i personaggi, segnando una sorta di frenata, se non un passo indietro nel caso di Jon, o un'impennata iperbolica nel caso di Sansa. E non voglio fare l'impietoso confronto tra il giovane uomo che nei libri zittisce i lord alfieri di Stannis suggerendo al re la strategia giusta per iniziare la conquista del nord e questo ragazzo generoso e sprovveduto che cerca a fatica di togliersi di dosso l'etichetta di vittima. Jon Snow è un personaggio talmente complesso, strutturato, realistico, emotivamente vivo, che anche nella sua versione "ridimensionata" (per non dire rovinata), riesce ad ammantarsi della sua aura di eroe della saga ed a risultare gradevole. L'errore che commette sul campo di battaglia è purtroppo una macchia. E' il momento in cui Sansa dà una lezione a Jon (conosci il tuo nemico...), altro che tirare fuori Ditocorto dal cinlindro! Un ribaltamento di ruoli assolutamente inutile, se non fatto allo scopo di alimentare illazioni riguardo uno scontro, che mai ci sarà, tra i due.
C'è stata un'idea iniziale stravolta dall'incoerenza e soprattutto da una sceneggiatura codarda che ha congelato il percorso della stessa Sansa per un capriccio e una contraddizione di fondo: la volontà di farne una manipolatrice, una donna di ghiaccio, sexy e mentalmente al di sopra di ogni personaggio maschile. Ma al contempo con la pretesa di tenerla tra le file dei buoni, bloccandole così il passaggio all'altra sponda. Quella che emerge è una figura ambigua, totalmente illogica, che non segue una vera e propria crescita introspettiva. E' solo un labirinto bucolico nel quale è ancora intrappolata, non formula giudizi, non compie passi avanti. E si ritroverà, probabilmente, ancora alle prese con Ditocorto.
Hai riassunto perfettamente. Forse c'è stata anche una certa reticenza a mostrare una Sansa più segretamente maliziosa, di ghiaccio nelle emozioni, sì, ma pura, silenziosa, ammantata di cortesia, anche per timore di non cadere in un clone di Margaery. Oltre che la voglia/necessità di presentare un personaggio più facilmente fruibile dalle masse e più incline ad incarnare la voglia di riscatto/vendetta che il pubblico anelava.
La strategia basata sui fatti noti non ha senso: sanno che all'80-90% perderanno e ad un certo punto decidono bisogna attaccare al più presto perché sì.
Devono attaccare il prima possibile perché in inverno non ci sono le risorse per tenere in piedi un esercito per troppo tempo, e la situazione può solo peggiorare col tempo. Quindi, tralasciando il fatto che l'inverno esiste solo quando serve alla trama, la decisione di Jon e i suoi di affrettarsi mi sembra ragionevolissima. Lo dice lo stesso Jon a Sansa quando lei gli chiede di aspettare, è il rifiuto di lei di giustificare la sua richiesta ad essere completamente privo di senso.
Presenza scenica di Sophie Turner? Ma dove? Ma quando? A parte l'aria perennemente annoiata e qualche piagnisteo non mi pare offra questa interpretazione da Oscar.
Tra l'altro parlando di leadership è imbarazzante il modo in cui attacca con Lyanna Mormont, e pure quando si inalbera con lord Glover.
Jon nemmeno ci fa una bella figura, ma quello è un nonsense di scrittura perché molte altre volte lo abbiamo visto tenere testa ai suoi interlocutori. Sansa invece non ha pregressi e come dice bene JonSnow; soffre del non essere completamente né una cosa nè l'altra, salvo restando che non ha leadership, non è una stratega e non sembra nemmeno avere gran cuore e passione a differenza del fratello.
Tra l'altro lei vuole vendicarsi di Ramsay per quello che le ha fatto, qualcuno l'ha mai sentita menzionare quello che Bolton ha fatto a Robb e Cat, al Nord? Il suo è un conto aperto solo personale e la sua è decisamente una posizione egoista (cosa che Sansa è sempre stata), Jon invece agisce solo per altruismo e senso del dovere.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi