Ma questo lo dici tu che poi ogni tot cacci fuori Bandera, che ti ricordo essere stato nazionalista ucraino in quel periodo.
Comunque, cominciano defezioni dall'esercito russo a causa dell'intervento in Ucraina. Un pò di frasi significative dall'articolo:
http://www.dailymail.co.uk/wires/reuters/article-3075397/Russian-soldiers-quit-Ukraine.html
Inutile dire che la soluzione del cremlino consiste nel... pagare profumatamente:
Non c'è una foto un documento un video di ribelli del Maidan che protestano contro il comunismo o i crimini sovietici che forse hanno colpito i loro nonni o bis nonni mentre di svastiche e inni e foto a Bandera ve ne è a iosa. Se tu credi che tutto sto pandemonio, un golpe e quasi 10.000 morti abbiano a che fare con i crimini del comunismo sovietico mi permetto con rispetto di dire, senza alcuna offesa bada, che di questa vicenda ucraina hai compreso ben poco. Anche tutto questo armamentario neonazista che certamente in certi gruppi davvero è spontaneo perchè ci credono viene tuttavia molto utilizzato strumentalmente come opposizione alle radici della lotta patriottica che nella maggioranza degli ucraini è ancora presente come si vede ad Odessa nonostante la giunta cerchi di nasconderlo.
Il comunismo non centra assolutamente nulla con il Maidan che è un prodotto dell'America attraverso la CIA è questa la verità che pure Obama ha confessato quando disse che loro erano i garanti della transizione di potere a Kiev.
Gil Galad - Stella di radianza
Ancora i simboletti? :) Ti ricordo che bandera era proprio un nazionalista ucraino, di quelli che combattevano contro sovietici per i genocidi condotti dai sovietici (e non dimentichiamo per l'invasione sovietica), ergo, quello che tu o altri potreste chiamare banderismo o altri termini, state semplicemente dicendo che gli ucraini ce l'hanno ancora a morte per i crimini di cui sono stati vittime. Poi francamente sta storia delle svastiche è proprio ridicola. Mi spieghi che caspita c'entrano gli ucraini con la pura razza ariana o altre amenità del tipo? Tralasciando il fatto che qualcuno possa averlo fatto, il substrato etnico-culturale è in buona parte slavo similmente a quello russo, ergo non c'è nessuna componente idelogica di razza o altre menate del tipo. Piuttosto, quello che invece hanno subito gli ucraini sono state proprio le menate sovietiche e il conseguente sotto sviluppo che hanno subito è stato proprio indotto dall'unione sovietica i cui massimi eredi, i russi, oggi cercano di mantenere lo stato ucraino in condizione di vassallaggio. Ergo, gli ucraini fanno benissimo a liberarsi dello stivale chiodato russo. E i russi cosa fanno in risposta? Leggere l'articolo precedente, gli mandano addosso un'invasione.
Tanto per fare un esempio:
Foto 1) simboletti
https://aurorasito.files.wordpress.com/2014/10/1901679.jpg
Foto 2) Manifestazione ad Odessa davanti al luogo del massacro di un anno fa.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/6/62/Odessa_Russian_Sring_20140413_02.JPG
Scopri le differenze....
Gil Galad - Stella di radianza
Beh? Perché invece dei simboletti non rispondi sui concetti? Ti ripongo la questione:
il substrato etnico-culturale è in buona parte slavo simile a quello russo, ergo non c'è nessuna componente ideologica di razza o altre menate del tipo. Piuttosto, quello che invece hanno subito gli ucraini sono state proprio le menate sovietiche e il conseguente sotto sviluppo che hanno subito è stato proprio indotto dall'unione sovietica i cui massimi eredi, i russi, oggi cercano di mantenere lo stato ucraino in condizione di vassallaggio. Ergo, gli ucraini fanno benissimo a liberarsi dello stivale chiodato russo. E i russi cosa fanno in risposta? Leggere l'articolo precedente, gli mandano addosso un'invasione. Perché gli ucraini non dovrebbero lottare per liberarsi dei loro oppressori? E, ricordiamo, oppressori da secoli.
Ma davvero ci credi che tutta sta faccenda sia una liberazione dallo stivale chidato sovietico oramai defunto? Il comunismo non c'è più, la Russia è più capitalista dell'occidente, il Partito Comunista russo di Ziuganov ancora forte negli anni'90 oramai è ridotto al nulla quindi di che paura parliamo? Dov'è il pericolo? Non vedo ritorni di bandiere rosse con falce e martello all'est dove i partiti comunisti o eredi di quella storia sono spariti o quasi a zero mentre di rigurgiti neonazisti in europa soprattutto ad oriente ve ne a iosa. Parli di componenti etniche slave coincidenti tra russi e ucraini quindi appunto di che si dovrebbero odiare? Invece dovrebbero abbracciarsi per essere usciti da 70 anni di totalitarismo insieme, ma lo Zio Sam ci ha messo lo zampino e da oltre 15anni tenta di infiltrarsi e frantumare il mondo ucraino per porre un cuneo contro la Russia. Ormai è chiaro come il sole e Sozehenitsy lo aveva profetizzato non molti anni fa.
Gil Galad - Stella di radianza
Ma proprio quello che succede è la dimostrazione che non sono "usciti insieme dal totalitarismo" ma c'è ancora la componente grande e grossa che fa la voce grossa e pretende che la componente piccola sia l'orticello di casa e se ne stiano zitti e cuccia viceversa c'è lo scarpone chiodato. Questa dello zio Sam è una fissazione, mentre se proprio ti diverti con i simboletti cui ci tieni tanto, sbaglio o l'acquila della bandiera dell'inesistente novorussia stringe tra gli artigli proprio falce e martello?
Come vedi, se vuoi parlare di "rigurgiti neonazisti" puoi parlare pure di "rigurgiti comunisti", con il tentativo di rimettere al loro posto le statue di Lenin e così via. Invece, molto più prosaicamente, quello che è in atto è un tentativo russo di tenere sotto il suo controllo quelle terre che un tempo per loro disgrazia (e invasioni militari) facevano parte del mondo sovietico. Del resto, è stato Putin durante un'intervista a dire che tutto quello che era unione sovietica oggi deve essere russia.
Insomma, se c'è un "rigurgito", è un "rigurgito revanscista russo".
E del resto me l'o hai confermato, la storiella dei simboletti fa ridere, il problema è che la russia pretende di tenere a vassalli gli altri stati dell'orbita sovietica.
Allora la Bandiera del Donbass non ha alcuna falce e martello comunista come erroneamente dicevi, ma l'aquila bicefala tiene tra gli artigli un martello e un'ancora a ricordo della marina russa con la croce di Sant'Andrea bianco blu su sfondo rosso simbolo appunto della Marina russa che ebbe un ruolo determinante nella liberazione di quelle terre dai turchi. Al centro un cosacco con fucile dato che quella regione è stata la culla dei Cosacchi
Breve storia del Donbass:
Si estende in tre oblast dell'Est del Paese, dividendosi in "Donbass orientale" (confinante con la Russia; comprende l'oblast' di Donec'k, la cui parte meridionale appartiene alla Prijazovia, e l'oblast' di Luhans'k, la cui parte settentrionale appartiene alla Slobozhanschyna) e "Donbass occidentale" (interamente ucraino; comprende l'estremo orientale dell'oblast' di Dnipropetrovs'k). La città di Donec'k è il centro principale della regione.
Il toponimo "Donbass" nasce verso la fine del XIX secolo, quando in tale area furono scoperti numerosi giacimenti di carbone e fu coniato questo termine, derivante dal nome del fiume Donec che vi scorre attraverso, per indicare questa nuova regione carbonifera nella sua interezza.
Nel 1676 venne fondata la prima città del bacino del Donec, Solanoye (rinominata Slov"jans'k nel 1784), nata come presidio militare di confine (fortezza di Tor, costruita per difendere i territori meridionali dello Zarato russo dagli attacchi dei tatari di Crimea) e sviluppatasi in seguito in vera e propria città grazie alla vicinanza di numerosi laghi salati che diedero impulso ad una fiorente attività di estrazione e commercio di sale.
Nel 1721 la scoperta di grandi e ricchi giacimenti di carbone innescò il "boom industriale" che portò alla fioritura economica della regione che durò dal XIX secolo alla prima metà del XX.
Il termine Donbass può occasionalmente indicare una grande regione sovranazionale che comprende parte del confinante oblast' di Rostov in Russia. Il Donbass come capitale regionale aveva la città portuale russa di Novorossiysk.
Veniamo ora ai "rigurgiti": secondo me Exall e cerco di capire tu non sei tanto antirusso o russofobo ma anticomunista cosa legittima e per di più contro il comunismo sovietico chi non lo è? Altra cosa il comunismo in sé su cui la penso diversamente e soprattutto il Partito Comunista Italiano che certo anche con ombre ed errori nel periodo di Togliatti ha una storia democratica e la nostra Repubblica e Costituzione si fonda anche sul suo contributo determinante. Inoltre con Berlinguer uno dei politici italiani più amati ed onesti il partito ebbe un allontanamento netto da Mosca ecct. Ma siamo in OT. Mi dai l'impressione di accumunare o sovrapporre la Russia di oggi ancora al comunismo quando tutto si può dire della Russia di Putin tranne che sia comunista. Come si può temere in questo paese un ritorno al comunismo che nessun russo se non in ristrettissima minoranza rimpiange? Putin disse che la caduta dell'URSS fu un disastro,una sciagura, ma inteso come entità Statuale unitaria delle 15 Repubbliche e non come regime comunista. Infatti per anni ha sempre detto che loro hanno fatto la scelta democratica nel 1991. Poi che questa scelta negli anni si sia annacquata con regressioni autoritarie ne convengo, ma un ritorno al comunismo non esiste e non c'è alcun fattore che lo preannunci o che ne getti la basi, anzi è praticamente impossibile recuperare quel sistema. Invece con la Cina finta comunista e più fascistoide dove oggi le repressioni sono ancora fortissime e le libertà politiche religiose e personali totalmente inesistenti e solo quelle economiche capitalistiche vengono incentivate dal Governo in una sorta di gigantesco paradosso "Statuale" si è al livello internazionale più teneri e si fanno affari a go go senza problemi o pregiudizi. Francamente tra Russia e Cina la scelta non si dovrebbe neppure porre per l'Europa e la stessa America. La Russia è un baluardo contro il fondamentalismo islamico, è da un punto di vista spirituale e valoriale (dopo gli innegabili sbandamenti degli anni'90 che hanno visto la popolazione totalmente abbandonata al nuovo corso e ai nuovi messaggi occidentali e che ne hanno peggiorato la caduta di quel periodo) sta tornando alle sue origini cristiane e alle sue tradizioni con una riscoperta appunto dei valori autentici, mentre l'Occidente cade nella perdita di quasi ogni valore e non lo dico io che conto un piffero ma politologi e sociologi a ogni piè sospinto.
Quello che voglio dire è che seguendo gli USA in questa porcata prodotta in Ucraina l'UE si sta condannando in futuro al nulla più totale peggio di quello di oggi. E' tutta una montatura americana per bloccare lo sviluppo galoppante che la Russia aveva intrapreso, per incunearsi nel suo blocco storico nel suo grembo. Per fare questo si rianimano pure i neonazisti in maniera vergognosa altro che simboletti. Come con i Talebani, con l'Isis e ultimo con Gheddafi si compiono azioni che poi si ritorceranno contro in futuro. Se fra 5 o 10 anni l'Ucraina o probabilmente l'ammasso di regioni ognuna per suo conto senza alcuna entità Statuale unitaria divenissero il centro di un regime nazista vero e proprio in tutto e per tutto cosa faremo? Tu temi il comunismo, ma stai tranquillo in Europa non ve ne è più alcuna traccia dal Portogallo agli Urali: è morto sepolto non resuscitabile mentre i fascismi ritornano. In Polonia ieri al primo turno per le Presidenziali è in testa il candidato di destra estrema, altro allarme altro pericolo! Attenzione!
Gil Galad - Stella di radianza
Intanto ieri a Donetzk, con una parata, militare,si sono celebrati i 70 anni dalla vittoria sul nazismo.
Impressiona la quantità di persone presenti nonostante il rischio di bombardamenti ed il brutto tempo:
E mentre l'esercito di kiev attacca le postazioni dei patrioti nel tentativo di sfondare con carri armati,GRAD, e mortai nei pressi di Mariupol
http://tvzvezda.ru/news/vstrane_i_mire/content/201505110156-ebs6.htm
In Novorossia si festeggia il primo anniversario del referendum che ha decretato con larghissima maggioranza l'indipendenza delle 2 regioni:
https://www.youtube.com/watch?v=jUDAoEprJHg&feature=youtu.be
Auguro a questo popolo un avvenire grandioso.
Un mio contatto su fb è rientrato ieri dal Donbass, a breve un ampio resoconto di chi ha visto con i propri occhi....
Gil Galad - Stella di radianza
Gil, inutile dire che la sezione dove parlare delle sfumature di totalitarismo è altra e che in ogni caso il comunismo è una ideologia d'odio visto che è basata sull'etichettatura di aberrazione tutto quello che concerne il D-M-D (cosa tra l'altro priva di senso, ma lasciamo stare). Inutile riaffrontare l'argomento.
Sulla bandiera probabilmente mi sono sbagliato, ma resta il fatto che tra le truppe invasori il rifacimento è alla simbologia sovietica e il tentativo di rimettere ai loro posti le statue di Lenin la dice lunga. Ma, come ti dicevo anche qui, son simboletti, amenità prive di senso logico dato che non parliamo di un conflitto ideologico ma del tentativo di schiacciare nel sangue "velleità di indipendenza".
Ora giusto un attimo all'attenzione di lor signori:
http://www.bbc.com/news/world-europe-32671002
Inutile aggiungere che l'invasione avanza no? :)
Ovviamente lamentano "che gli si risponde al tiro", ma poi avanzano. Inutile dire quindi che la russia ha violato la tregua. O non è inutile?
PS "Exall non sei antitusso[...]" caspita ci sei arrivato ;) Saranno solo due anni che te lo dico e che semplicemente ti faccio notare che la russia aveva un modo molto più semplice, efficace ed efficiente di far rientrare la crisi senza dover passare per un pandemonio.
Il piccolo Vanya alla parata del 9 Maggio sulla Piazza Rossa
Vanya (Ivan), una delle tante vittime innocenti dell'aggressione contro la popolazione del Donbass.
Questo bambino di 8 anni viveva nella sua casa di Shakhtersk (Donetsk) quando la "democrazia" americana ha deciso di venire a fargli visita ed un proiettile di artiglieria ha sventrato la sua abitazione. Ha perso la vista, le gambe e la mano destra.
Dallo scorso Gennaio viene curato in una clinica di Mosca dove i dottori sono riusciti a salvargli la vita.
Il 9 Maggio anche lui ha potuto essere presente alla parata sulla Piazza Rossa, dove è stato accompagnato dalla mamma.
Non dimentichiamoci di lui.
Gil Galad - Stella di radianza
Dopo che li hanno invasi, è il minimo che possono fare.
Comunque, qualche curiosità viene dalla spedizione della Merkel in terra russa e, indovinate indovinate, anche qui la propaganda russa ha colpito. La cancelliera ha parlato di annessione e conflitto "criminali", oltre che illegale, al che ovviamente gli organi della propaganda russa hanno frettolosamente evitato di tradurre la parola, omettendola, evitandola nei relativi trascritti. Mentre ovviamente la parola, chiaramente pronunciata durante il discorso, compare tranquillamente sui rapporti tedeschi.
"We achieved cooperation between NATO and Russia, due to the criminal and illegal, under international law, annexation of Crimea and the military conflicts in eastern Ukraine, this cooperation has suffered a serious setback."
http://www.rferl.org/content/russia-merkel-putin-translation-criminal-word-omitted/27011285.html
Putin conosce bene il tedesco, per cui la questione non gli sarà sfuggita, per cui a chi è rivolta questa censura? Ma ovviamente "per i loro", ossia per quelli che vogliono credere alla propaganda russa.
Ed è in uscita la versione post mortem del rapporto di Nemtsov sul coinvolgimento russo nelle operazioni nell'est ucraino, l'operazione con gli omini verdi insomma. Qualche punto principale:
- Annessione della crimea e interferenze nell'est pianificate in dettaglio in anticipo
The report alleges that Russia's annexation of Crimea and interference in eastern Ukraine were planned in detail in advance.
- Coinvolgimento attivo dei soldati russi
testimony of several paratroopers who were captured by Kyiv's forces in eastern Ukraine, testimony of soldiers from a tank unit who were captured in August 2014 near Ilovaysk
- Soldati russi uccisi in combattimento
at least 220 Russian soldiers have been killed fighting in eastern Ukraine. At least 150 Russian military personnel were killed during a Ukrainian offensive in August 2014. Relatives of soldiers in the latter group approached Nemtsov for help because they could not get compensation from the government.
- MH17
The report alleges that Malaysia Airlines flight MH17 was shot down by the separatists with a Buk missile system. Here and elsewhere, the authors say they have primarily "systematized" openly available information. Among other things, the report points to social-media statements picked up by Russian state news outlets in which rebels initially confirmed they had shot down a plane -- until the statements were deleted. It also cites investigations by Western media and a group of investigators from Australia, Belgium, Malaysia, Netherlands, and Ukraine, which said MH17 -- whose downing killed all 298 people on board -- was most likely shot down by a Buk.
- Controllo del cremlino
The report asserts that the unrecognized separatist entities, the so-called Donetsk People's Republic and Luhansk People's Republic, are under direct control of the Kremlin administration. It names Vladislav Surkov, an aide to President Vladimir Putin, as a key figure.
- Combattenti ceceni
http://www.rferl.org/content/russia-nemtsov-report-ukraine-war/27011532.html
E seguono le conclusioni del rapporto:
Donbass, Carovana antifascista in movimento da tutta Europa:
"Per Kiev qua in Donbass siamo tutti terroristi. I nostri uomini, naturalmente. Ma per loro anche le nostre donne, i nostri vecchi, i nostri bambini sono dei terroristi. Nel suo ottimo italiano e con una determinazione che ci colpisce Lyudmila rivendica il punto di vista suo e quello di una intera popolazione che immediatamente dopo il golpe occidentale del febbraio 2014 il nuovo regime sciovinista ucraino ha indicato come il nemico interno, il corpo estraneo da annichilire. I russi che nella propaganda ufficiale avrebbero occupato le regioni orientali dellUcraina altro non sono che gli abitanti di quelle terre che non hanno accettato il cambio di regime e armi alla mano hanno cominciato ad opporsi alle persecuzioni.
Un nemico da eliminare e da ridurre al silenzio, anche a costo di scatenare quella cosiddetta operazione antiterrorismo che si è subito tramutata in uninvasione del Donbass da parte delle forze armate del regime di Kiev e dei battaglioni punitivi formati da miliziani di estrema destra. Prima sono arrivati gli arresti, i pestaggi, gli omicidi, i pogrom contro le sedi politiche delle formazioni comuniste e anche del Partito delle Regioni dellex presidente Yanukovich defenestrato dallala più violenta di Maidan.
Ma presto le persecuzioni hanno lasciato il posto alla guerra, e così un popolo europeo ha di nuovo dovuto subire i bombardamenti indiscriminati, le fucilazioni, limposizione della legge marziale, la fame, lesodo.
Se buona parte del Donbass oggi non è una provincia normalizzata dellUcraina sciovinista è perché la sua popolazione ha deciso di resistere, costi quel che costi. Non pochi gruppi istigati da Mosca, come continuano a raccontare le veline ufficiali di un sistema mediatico lontano dalla realtà quanto dallobiettività di cui la professione in questione richiederebbe ampio uso. Se non ci fosse stato il sostegno attivo di una consistente quota degli abitanti di Donetsk e Lugansk le milizie popolari e i combattenti accorsi dalla Russia e da altri paesi dellUnione Sovietica non avrebbero potuto fare molto per arrestare le imponenti offensive scatenate a più riprese dalle forze armate di Kiev sostenute dalla Nato, dagli Usa e dallUnione Europea. Lyudmila è una delle tante che nel periodo che abbiamo trascorso in Donbass grazie alliniziativa organizzata dalla Banda Bassotti ci ha mostrato laltra faccia di un conflitto che media e politica raccontano esclusivamente dal punto di vista degli aggressori. Ci ha fermato mentre sfilavamo insieme alle varie delegazioni internazionali nella parata organizzata in occasione del Giorno della Vittoria nelle strade di Alchevsk, un centro che prima dellinizio della guerra civile aveva 115 mila abitanti, e che sorge a pochi chilometri dal fronte. E qui che la Carovana Antifascista ha fatto base per tutta la durata della missione, ospite nella caserma dei combattenti comunisti della Brigata Prizrak.
Quando ha sentito parlare e cantare in italiano ci ha bloccato, non le pareva vero che dallItalia fossero arrivate in Donbass così tante persone dallItalia sono almeno 50 gli attivisti che si sono uniti alla Carovana - per esprimere solidarietà e vicinanza alla sua gente. Nonostante la martellante propaganda ufficiale dei governi europei.
La signora, ci racconta, è nata in Siberia, ma vive ad Alchevsk ormai da quando ha un anno. E il suo cruccio, dati i suoi forti legami con lItalia sono le falsità e le cattiverie gratuite diffuse dai mezzi di informazione italiani sul conto della sua gente e di quanto sta accadendo nella sua terra. Quando sento i miei amici italiani al telefono mi riferiscono le cose che si dicono i tv e i giornali su quanto starebbe succedendo qui. Bugie senza ritegno. Dico sempre ai miei amici, in particolare ad un Carabiniere di Firenze, di smettere di credere a tutto ciò che racconta la tv. Che noi siamo gente pacifica, che vogliamo solo il rispetto dei nostri diritti, della nostra dignità, non siamo barbari assetati di sangue. A chiusura della breve intervista che le facciamo allombra degli ombrelloni del modernissimo Caffè Celentano di Alchevsk, la signora Lyudmila lancia un appello al governo italiano. Un appello secco, lucido e inequivocabile: Che la smettano di appoggiare, di finanziare, di sostenere il regime di Kiev che ci bombarda e che ammazza la nostra gente. Noi vogliamo solo vivere in pace. La salutiamo emozionati, e ci accorgiamo che a poca distanza, in un angolo dellenorme e bella piazza Lenin dominata dal monumento al rivoluzionario bolscevico, i due rappresentanti della sinistra rivoluzionaria turca che fanno parte della Carovana stanno parlando animatamente con un miliziano. E un cittadino turco, ci spiegheranno poi, che ha servito nellesercito di Kiev quando il colpo di stato nazionalista filoccidentale dellanno scorso lo ha convinto a unirsi alla resistenza novorussa. Vedere due esponenti del Grup Yorum confrontarsi con un loro concittadino in divisa ci fa un certo effetto, mentre la Banda Bassotti suona gli ultimi pezzi al termine della parata. Per tutta la mattina abbiamo sfilato, con le nostre bandiere e i nostri striscioni, nelle vie di Alchevsk cantando canzoni partigiane e di lotta. Ogni delegazione lo ha fatto nella sua lingua, anche se spesso i motivi sono gli stessi. A contendersi letere sono stati gli italiani la delegazione più numerosa gli iberici e i greci, una trentina e una quindicina rispettivamente. E difficile non notare come la componente ultramaggioritaria della Carovana Antifascista giunta il Donbass il 6 maggio provenga dai paesi maiali, e infatti David Cacchione dalla Banda ce lo fa notare spesso con una nota di orgoglio. Davanti e dietro ai nostri spezzoni sfilano migliaia di persone, in divisa e non, mentre in alcuni angoli i miliziani armati vegliano sulla sicurezza della popolazione (il fronte è vicino e cè comunque il rischio che i commandos di sabotatori che Kiev infiltra nel territorio delle Repubbliche Popolari possano passare allazione). I bambini e non solo si fanno fotografare accanto a qualche mezzo blindato esposto durante il percorso della marcia, mentre i più intraprendenti scalano un carro armato addobbato con fiori e bandiere rosse.
In testa alla parata ci sono i veterani della Grande Guerra di Liberazione che riuscì a liberare lUnione Sovietica e lintera Europa dal cancro del fascismo e del nazismo, ma solo a costo di tremende distruzioni e della perdita di decine di milioni di vite. I bambini e anche molti adulti soprattutto le vedove - sfilano vestiti a festa mostrando le foto dei caduti. Il momento clou è rappresentato dal passaggio delle persone davanti al monumento ai morti della Grande guerra patriottica, davanti al quale arde una fiamma perenne accanto alla quale in moltissimi depongono bei mazzi di fiori mentre musica e interventi ricordano limportanza della memoria. Nonostante il diluvio che si scatena improvviso non ci sottraiamo e tra gli applausi anche noi deponiamo mazzi di fiori sul monumento ai caduti. Mentre dallItalia ci arriva la notizia che è Silvio Berlusconi lunico esponente politico italiano di spicco che definisce un errore madornale lassenza del premier e del presidente italiano alle imponenti celebrazioni di Mosca, ci rendiamo conto di vivere in quei momenti quel 25 aprile ridotto ormai nel nostro paese a festa di pochi, svuotato dei suoi contenuti forti e trasformato in giornata neutrale dagli eredi smemorati di chi 70 anni fa combattè eroicamente contro fascisti e nazisti.
Non possiamo fare a meno di notare che se dallaltra parte del fronte le strade se le sono prese con la violenza e con linganno - i nazisti, i razzisti, i nostalgici e i continuatori dei battaglioni di ucraini che dopo linvasione nazista si arruolarono nelle SS tedesche facendo strage del loro stesso popolo, noi sfiliamo insieme a uomini e donne che cantano con noi lInternazionale e Bella Ciao, che indossano orgogliosi il nastro di San Giorgio, che sventolano le bandiere rosse con la Falce e Martello. Compresi centinaia di miliziani e cosacchi, e non solo quelli della Brigata Prizrak che ci ospita. Siamo circondati dalla nostra gente, e ci sentiamo a casa.
Nonostante tutto lUnione Sovietica non ha lasciato dietro di sé soltanto macerie, e la toccante partecipazione popolare al settantesimo anniversario della Vittoria sul Nazifascismo ci riempie il cuore perché non è possibile spiegarla solo come frutto della nostalgia o dellinerzia. Certi valori oggi sono, come dire, tornati di moda da queste parti insieme non è possibile nasconderlo ad un nazionalismo pan russo (non necessariamente sciovinista) al quale molti russi si attaccano per difendersi da una ostilità crescente del mondo, dallaccerchiamento al quale la cosiddetta comunità internazionale condanna queste popolazioni e alla minaccia di una guerra globale che la situazione ucraina potrebbe incubare. Quando passiamo la gente ai nostri lati alza il pugno e grida insieme a noi No pasaran, in tanti ci vengono incontro, ci baciano, ci abbracciano, ci ringraziano commossi per aver rotto il silenzio e lisolamento. Le lacrime sgorgano rigano le guance degli abitanti così come i volti degli attivisti e delle attiviste arrivate dallItalia, dalla Grecia, dal Paese Basco, dalla Catalogna, da varie regioni dello Stato Spagnolo, dallInghilterra, dallIrlanda, dalla Turchia, dalla Polonia, dalla Russia, dalla Francia, dalla Germania e da altri paesi. Il viaggio di andata, passando per la Russia, è stato lungo e massacrante e quello di ritorno ne eravamo tutti già consapevoli lo sarebbe stato ancora di più. Ma il calore umano e politico sincero respirato il 9 maggio ci ha ripagato in pieno. La sera prima, mentre la Banda Bassotti e alcuni componenti del Grup Yorum suonavano davanti alla sede del municipio di Alchevsk davanti ad un pubblico curioso, un anziano ci ha avvicinato e ci ha chiesto se fossimo italiani. Purtroppo non parliamo il russo e la comunicazione è minima, ma alcune delle cose che ci ha detto commosso in un misto di russo, francese e spagnolo (reminiscenze degli studi) erano inconfondibili: internazionalismo, solidarietà, compagni, libertà
Se nei primi giorni della nostra presenza ad Alchevsk era evidente che quasi nessuno sapesse del nostro arrivo anche per evidenti necessità di tutelare la nostra sicurezza nei giorni seguenti il calore attorno agli internazionalisti è cresciuto. Girando tra i banchi del mercato cittadino non mancavano saluti e sorrisi compreso anche qualche No pasaran a pugno chiuso e la domanda più ricorrente era: Italiani o spagnoli?.
Mentre cerchiamo di cogliere ogni particolare della situazione in cui siamo immersi siamo fortemente coscienti del valore che ha per questa gente anche solo la nostra presenza lì, insieme a loro, in questa terra martoriata che ci regala un momento di festa e di sincera e intima partecipazione popolare che ci riempie il cuore. Una breve anche se intensa pausa di pace e normalità che non sappiamo quanto potrà durare. In molti, in particolare i comandi militari della resistenza, sono convinti che il periodo di relativa tranquillità determinato dagli accordi di Minsk sia ormai agli sgoccioli e che lesercito ucraino con il sostegno degli istruttori militari arrivati da Washington e Londra sia sul punto di sferrare una nuova micidiale offensiva.
Ora che la Carovana è finita la responsabilità di chi tra noi ha potuto incontrare una popolazione il cui punto di vista viene sistematicamente cancellato dal nostro sistema mediatico è ancora più grande.
http://contropiano.org/images/1alc.jpg
http://mobile.agoravox.it/Donbass-antifascisti-da-tutto-il.html
Gil Galad - Stella di radianza
MODERATORE MODE ON
GIL, il brano sotto spoiler sei pregato di citare da quale fonte l'hai preso.
MODERATORE MODE OFF