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Ucraina: L'invasione Russa
E di Exall
creato il 09 marzo 2015

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Exall
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Inviato il 28 aprile 2015 21:14 Autore

E per farla sembrare più credibile uso le stesse parole di Gil, le stesse immagini già postate da Gil, le stesse "fonti" di Gil, apro gli stessi topic che usa aprire Gil, nonchè mi invento anche un immaginario duetto iniziale con Gil che mi lascia il testimone (ah, ovviamente fra qualche tempo gli farò anche fare la scenata periodica di commiato annunciando il sommo ritiro). Il genio del male proprio :stralol:

 

Tornando IT, vediamo i sommi capi dell'intervento di Mark Laity, capo delle comunicazioni strategiche NATO in una conferenza internazionale a Brussels:

It's not an internal conflict, it is not a bilateral Russia – Ukraine war, it is an attack on the global security order, which ceased to exist.

the hybrid war needs the hybrid response; we have to fight together in this war; European and international community should stand with Ukraine in order to defend themselves.

There are hundreds of Russian supplied tanks in Eastern Ukraine, and thousands Russians have gone into Ukraine to fight Ukrainians.

http://uatoday.tv/politics/hundreds-of-russian-tanks-have-been-supplied-in-east-ukraine-nato-official-423976.html

Direi più che sufficiente.

 

Non basta? E' in procinto di pubblicazione il lavoro postumo di Nemtsov sul ruolo del Cremlino nell'invasione dell'Ucraina.

https://meduza.io/en/news/2015/04/27/nemtsov-s-final-work-on-russian-troops-in-ukraine-is-being-published-posthumously

Tra l'altro, ci sarebbero prove che parenti dei soldati russi uccisi nell'invasione dell'ucraina nell'estate del 2014 sarebbero stati pagati con circa 58000 dollari in cambio del silenzio circa le circostanze della dipartita dei militi russi:

Yashin stated previously that Nemtsov had uncovered evidence that the relatives of Russian soldiers killed in Ukraine in the summer of 2014 were paid 3 million rubles (about $58,000) to sign nondisclosure agreements about the circumstances of the soldiers’ deaths.


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Inviato il 29 aprile 2015 19:03

Un bell'esempio di coerenza da parte del presidente ucraino.

Come è possibile fare affari col nemico invasore??? Evidentemente i suoi guadagni vengono prima di ogni considerazione politica.

Alla faccia delle migliaia di morti.

L'oligarca Poroshenko: regna in Ucraina e fa quattrini in Russia:

http://ndnews.it/it/politica/135.html

L'ennesima " figura da cioccolataio"


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Inviato il 29 aprile 2015 21:53 Autore

Giornataccia nell'ucraina invasa. Come risposta all'annuncio del prolungamento delle sanzioni europee, la fazione filorussa ha lanciato razzi che hanno ucciso un civile

http://www.kyivpost.com/content/ukraine-abroad/bloomberg-ukraine-rebels-launch-rockets-as-eu-envoy-says-sanctions-to-stay-387396.html

E aumentano le pressioni contro i filorussi per le uccisioni e torture che hanno inflitto a soldati ucraini catturati in battaglia. Prima o poi si dovrà fare luce su questi crimini di guerra.

http://www.kyivpost.com/content/ukraine/volunteer-accuses-separatists-of-killing-more-ukrainian-prisoners-387469.html

Ne mentre, l'OSCE attesta la presenza di artiglieria pesante nelle zone controllate dai filorussi, anche se dovrebbero essere state rimosse...

http://www.kyivpost.com/content/ukraine/smm-osce-again-notices-heavy-artillery-in-donbas-387471.html

 

Infine, altra grana per Putin. A seguito delle sanzioni occidentali e all'embargo su alcune attrezzature, Putin starebbe cercando di aumentare ulteriormente il controllo sulla produzione petrolifera nazionale ponendo sotto controllo l'importazione di materiali dall'estero, ponendoli sotto il controllo di apposite commissioni e spingendo per l'utilizzo di prodotti interni. I petrolieri avrebbero lamentato in una lettera di perdere capacità di programmazione e in definitiva efficienza produttiva.

http://uk.reuters.com/article/2015/04/29/uk-russia-oil-imports-idUKKBN0NK15020150429


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Inviato il 01 maggio 2015 12:51 Autore

Qualche aggiornamento dal fronte nell'ucraina invasa.

Dall'inizio della tregua, circa 100 soldati ucraini sono stati uccisi nei combattimenti e circa 500 feriti. Le posizioni ucraine bombardate o prese di mira oltre 2500 volte.

http://www.kyivpost.com/content/ukraine/100-ukrainian-military-killed-over-500-wounded-since-ceasefire-declared-on-feb-15-387493.html

 

E cambio di denominazione da parte americana della fazione filorussa. Date tutte le evidenze (prove) raccolte finora, gli stati uniti stanno modificando il modo in cui si riferiscono alle truppe filorusse che stanno invadendo l'ucraina. La mole di prove è tale che si può parlare senza dubbio di invasione, data anche la presenza di equipaggiamenti e mezzi in dotazione alle sole forze russe che sono state viste combattere in intere formazioni da battaglia, informazioni confermate dall'OSCE, oltre ovviamente che confermate dalle parole dei filorussi, di Putin, dai satelliti etc., per cui nei rapporti americani si parla ormai di "combined Russian-separatist forces.", un termine di sicuro meno politically correct, ma che per lo meno contribuisce a diradare la nebbia di guerra che circonda gli eventi e che i russi cercano di mantenere più densa possibile.

http://www.rferl.org/content/russia-ukraine-us-says-directing/26986417.html

Inoltre, si tratta anche di un messaggio ai vertici russi che sperano di mantenere fuori il resto del mondo dalla loro invasione dell'ucraina. Il messaggio è che il mondo non starà a guardare indifferente la loro invasione, anche dovessero riempire siti internet e forum di profili che non fanno altro che ripetere l'incoerente propaganda russa.


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Inviato il 02 maggio 2015 10:34

Effettivamente in questi giorni i media raccolgono allarmi ucraini che sostengono di essere sul punto di essere invasi.

Invece tutto lascia pensare che sono loro che stanno organizzandosi per un'offensiva, non tanto contro il Donbass, quanto contro la Crimea.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ucraina-arrivo-i-primi-carri-armati-dagli-stati-uniti-1109349.html

http://it.sputniknews.com/mondo/20150417/271277.html

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=10761

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-03-14/poroshenko-avverte-accordi-forniture-armi-letali-11-paesi-095305.shtml?uuid=AB1FIM9C

Ipotesi questa molto pericolosa in quanto Putin ha detto più volte che un'attacco contro la Crimea è da considerarsi un attacco contro la Russia.

Allora, visto la sproporzione esistente tra le forze ucraine e le forze Russe,viene da chiedersi cosa ci sia dietro questo.

Molti analisti sostengono che gli ucraini cerchino di provocare la Russia per costringere gli occidentali a schierarsi al fianco dell'ucraina contro i Russi e a quel punto saremmo davvero nell'anticamera di una guerra vera.

Queste ed altre considerazioni:

http://www.agoravox.it/Ucraina-che-succede.html


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Inviato il 02 maggio 2015 11:40

E per distendere gli spiriti, facciamoci 2 risate:

Expo 2015: Il padiglione Russo invade quello dell'ucraina:

 

http://www.lercio.it/expo-2015-padiglione-della-russia-invade-quello-dellucraina/


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GIL GALAD
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Inviato il 02 maggio 2015 13:25

Impossibile attaccare la Crimea ora. È stata ultra fortificata dalla Russia con batterie di S 400 e con decine di SU 27 per non parlare dei sottomarini nucleari presenti a Sebastopoli.. Se qualche folle pensa di fare guerra lì è meglio che ci ripensi.

Odessa un anno dopo, ricordiamo lo scempio di Pravi Sektor:


Ennio Bordato
ODESSA 2 maggio 2014 - 2 maggio 2015
02
Mag
101




Riceviamo e pubblichiamo



Mi chiamo Laslo (nome non vero ma scelto da chi scrive ) e sono nato 23 anni fa in una città 40 km dal confine con la Polonia. I miei genitori hanno voluto che nascessi dopo la caduta dell' Unione Sovietica perché fossi così un ukraino libero ed indipendente. Nella mia città il 90 per cento della popolazione è ukraina e difficilmente ha rapporti d'amicizia con chi ha origine russa . Mio padre e mia madre sono sempre stati uniti nel darmi un'educazione onesta che però non transigesse dal farmi capire l'importanza della mia razza e della storia della mia famiglia. Mio nonno ha avuto, comunque, il ruolo più importante nell'imprimermi nella mente quanto i bolscevichi hanno fatto di male al mio popolo ed in particolare alla Galizia.

Fin da piccolo mi ha raccontato tante storie di uomini col cappotto lungo nero che prendevano possesso delle nostre case obbligandoci a dividerle con gli altri. Mi ha raccontato di quanto i russi; anziché essere ospiti, si siano a poco a poco sentiti come padroni in casa nostra obbligandoli a vivere con uomini che di umano non avevano niente. Le storie finivano però con la loro vittoria e la soddisfazione della vendetta quando alla guida di Stepan Bandera erano riusciti a scacciare ed uccidere gli usurpatori. Poiché questi racconti erano la base d'insegnamento per tutte le famiglie noi ragazzi giocavamo sempre in un'immaginaria guerra contro i bolscevichi che chiamavamo dopo l' indipendenza russi o moscalin . Già verso i 15 anni i racconti erano più particolareggiati, i film della guerra contro i tedeschi che davano alla televisione servivano solo ad incattivirci ancora di più e di solito, io no, ma alcuni dei miei amici più grandi dopo questi film cercavano qualche ragazzo di origine russa e lo picchiavano o lo seviziavano in vari modi. Nella nostra cultura, ma anche nella nostra storia il vero modo di eliminare un nemico è di bruciarlo vivo e sempre veniva rievocato quella che durante la guerra era stata la caratteristica della divisione Galizia e cioè di chiudere gli abitanti dei villaggi nelle loro case e di incendiarle. Si raccontavano i vecchi che levato le grosse eliminazioni dove i tedeschi preferivano fucilarli quando i catturati erano pochi il compito di impiccarli era riservato ai galiziani. Io non ho mai partecipato a nessun pestaggio anche se non ho mai stretto amicizia con un russo o un bielorusso e non mi sono mai sentito discriminato dai miei compagni che lo facevano. L'educazione che ho avuto è sempre stata d'onestà e di lealtà e non sono mai stato educato alla violenza, anche se solo il nonno avrebbe voluto che fossi un po' più impegnato nei gruppi patriottici specie se vicini a pravi sector. Nella mia città il 1 maggio ed il 9 maggio sono sempre state feste segnate in rosso ed i festeggiamenti sono sempre stati organizzati dal Comune con nastrini arancio (oro) e neri e con discorsi antifascisti tenuti in piazza, e questa cosa è sempre stata vissuta con rabbia repressa ed impotenza da parte dei vecchi e dei giovani più nazionalisti, perciò i miei compagni più impegnati quando sono diventati più grandi hanno prima cominciato con le scritte sui muri inneggianti a Bandera , poi col sovrapporre o la svastica o il simbolo di Pravi Sektor sui manifesti (specie quelli dell'9 maggio) ed infine da due anni lo sfidare tutti sfilando per alcune vie della periferia con gagliardetti della divisione Galizia, con la foto di Bandera e le bandiere ukraine con i nastrini nerorossi . Io non ho mai partecipato a nessuna azione ne' a nessuna parata anche se la solidarietà della gente nei confronti di queste manifestazioni è sempre stata molto calorosa . Già da novembre i miei compagni dicevano che stava per succedere qualcosa di grande, alcuni ragazzi, che però io non frequentavo perché più grandi, erano andati a fare degli addestramenti in campi che avevano per addestratori dei veri ufficiali americani. A gennaio i vari luoghi di riunione più nazionalisti erano in fermento, c'erano state le prime proteste a Kiev ed a metà gennaio si erano formati i primi convogli che partivano dalla mia città per conquistare Piazza Maidan. Io non ha mai partecipato per volontà di mia madre, anche se mio padre diceva che non sarebbe successo niente, e non ho mai chiesto il permesso di seguirli .

Gli eventi di piazza Maidan gli hanno dato ragione ed a rivoluzione avvenuta altri ragazzi ed anche alcune ragazze sono partiti per Kiev salutati da molta gente come veri combattenti ukraini. I mesi successivi nella mia città sono stati sempre tranquilli anche se quelli di etnia russa hanno vissuto spesso delle prepotenze quasi da tutti . Verso il 1 maggio alcuni dei più grandi hanno cominciato a pubblicizzare un viaggio ad Odessa per dare, come dicevano loro, una svegliata alla città mamma . Si doveva trattare di una scampagnata di due giorni con viaggio e mangiare tutto pagato per cui io ho deciso di partecipare ed ho convinto anche mia sorella con una sua amica a venire con noi. L'atmosfera del viaggio era quella di una festa e levato qualche sfottò fra gli ultras di altre squadre di calcio il clima era del tutto sereno e la sera addirittura c'era stata la visita ed un saluto per noi tutti del premier Jazenjuk venuto a salutarci con la moglie.


Così era passato il primo maggio . Contrariamente a quello che tutti pensano non c'è stata una azione coordinata ma il frutto di improvvisazioni fatte da vari gruppi più o meno autonomi. C'era si un gruppo più grande che già dalla mattina si era organizzato per entrare alla Casa del Sindacato ma per quanto ne sapessi io le persone che avevano partecipato al 1 maggio erano ancora fuori e dentro potevano esserci solo quelli che ci lavoravano . La notte l'avevo passata con mia sorella nell'autobus ed avevamo già programmato di fare un giro per Odessa prima di cominciare la sfilata , poi tutto è precipitato. Il nostro gruppo si è unito a quello di Lvov che sarà stato di 4 o 5 autobus ed è da li che sono cominciati gli ordini che ci riguardavano .

Le ragazze, compresa mia sorella e la sua amica, sono andate via fra di loro e noi abbiamo cominciato a fare un po' di schiamazzo ed ad attaccare quelli che c'erano in piazza distruggendogli le tende. Qualcuno, a questo punto dirò che sono stati i più fortunati, ha avuto uno scontro con i più aggressivi mentre la maggioranza è scappata per proteggersi nella Casa del Sindacato .


Io, con altri che non avevano partecipato alle botte, li abbiamo rincorsi all'interno dove però abbiamo visto che c'erano altri di noi con delle taniche di vari colori e tutti rigorosamente col volto mascherato . C'è stato lì un primo scontro con quelli che venivano dalla piazza per scappare mentre molti di quelli che noi inseguivamo riuscivano ad entrare nelle stanze del primo piano (credo piano atrio) ed a chiudersi dentro. Abbiamo provato a sfondarle ma è stato inutile ed è li che qualcosa è cambiato in me ma penso in molti di noi. Il senso d'impotenza davanti a quei portoni che resistevano mi ha reso via via sempre più aggressivo ed abbiamo provato con tutto prima di deciderci a dargli fuoco, poi ,la lentezza con cui si incendiavano, faceva crescere sempre più la rabbia che sfogavamo con quelli che continuavano ad entrare per sottrarsi al linciaggio che era cominciato fuori in piazza. Avevo l'adrenalina al massimo ed ero riuscito a staccare il piede di una seggiola così quando ho avuto un odessino vicino l'ho colpito e poi non sono più riuscito a fermarmi. Di quei momenti ricordo pochissimo ma solo che ho picchiato altri con quel legno fino a farmi sanguinare la mani poi ho riacquistato una certa lucidità che serviva solo a farmi eseguire gli ordini che mi venivano dati . Di tutto quel caos e quelle urla ricordo solo che il portone era ceduto, che per le scalinate c'era il fuoco e che alcuni dei capi (quelli col cappuccio che erano poi gli ultra del Dnipo) avevano le pistole in mano e di tanto in tanto sparavano. Al nostro gruppetto ci portavano dei ragazzi e noi dovevo legargli le mani con della corda già tagliata, poi loro li portavano via ed altri ne portavano altri. Mi ricordo di un paio di ragazzi che si ribellavano e che non c'era verso di legarli ed a quel punto è venuto uno con la pistola a gli ha sparato nella testa. Era la prima volta che vedevo uccidere una persona ma gli ordini di continuare erano incalzanti per cui dopo un po' tutto è passato ed abbiamo continuato poi non ne hanno portati più e a noi che legavamo ci hanno detto di salire sopra e ripensandoci adesso non so perchè non sono scappato . Non c'erano grandi incendi ma sia per le scale che nel salone al primo piano c'erano ragazzi (quelli stessi che avevamo legati) che stavano bruciando alcuni ancora vivi si rotolavano altri ormai immobili già spenti e neri dalla cintura in su.

Da un armadio ne hanno trovato uno nascosto e prima lo hanno picchiato poi gli hanno versato un liquido verde e gli hanno dato fuoco e mentre, in fiamme, cercava di scappare da tutte le parti lo facevano cascare e cosi per varie volte poi non si è più rialzato. Dopo un paio d'ore è arrivato l'ordine di uscire tutti perché con le molotov stavano attaccando da fuori mentre gli ultras del Dnipro davano fuoco dall'interno . Non riuscivo a trovare mia sorella anche se sapevo che l'avrei rivista all'autobus, così sono rimasto con gli altri a fare festa fuori ed a familiarizzare con gli altri gruppi , fra cui ho conosciuto anche un italiano a cui ho detto di avere una zia vicino a Firenze (non scrivere la località ) . Verso le 6/7 la sera siamo tornati agli autobus, ognuno raccontando i particolari di ciò che aveva fatto ma io non avevo più la carica di adrenalina e sinceramente mi sentivo un po' vuoto anche se cercavo di comportarmi come gli altri . Arrivato all'autobus ho trovato mia sorella che stava rannicchiata addosso alla sua amica e quando mi ha visto mi ha abbracciato ed ha cominciato a piangere ed a dirmi che si sentiva male e che voleva tornare a casa. Io gli ho detto che saremmo partiti la mattina successiva ma lei ha insistito a dirmi che voleva andare via perchè si sentiva male e quasi gli sono prese le convulsioni allora sono andato dal capo del nostro gruppo a chiedergli cosa dovevo fare e lui mi ha detto che avrebbe cercato una macchina per mandarla via tanto aveva ancora molti soldi per la trasferta così dopo poco, infatti, è venuto un ragazzo di Odessa con una Crysler per portarla a casa. Fra le lacrime ha cominciato a dirmi che voleva che andassi con lei ma io ho cercato di fargli capire che non potevo lasciare il gruppo, che l'avrebbe accompagnata la sua amica ma poi siccome non voleva sentire ragioni,quasi a forza l'hanno caricata e sono partiti . Questa cosa mi ha dato molta noia e la sera, anche se tutti festeggiavano e bevevano, io sorridevo a tutti ma non mi divertivo ed alle 10 ero già sul bus a cercare di dormire.

Ho avuto continui dormi veglia ma nessun cattivo sogno ed aspettavo solo la mattina per telefonare a casa e sapere se era andato tutto bene . Intanto gli altri erano ritornati alla casa del sindacato ed avevano cercato di portarmi con loro per fare un sopralluogo anche perchè la milizia faceva passare solo alcuni di noi che appartenevano a non so a quali gruppi anche se il nostro capo era uno di quelli . Io non avevo la minima idea di cosa ci fosse dentro perchè la sera prima quando ci avevano detto di uscire c'era poca luce ed io praticamente non mi ero mosso dal salone dell'ingresso ed solo un po' per la scale, ed anche se avevo si visto dare fuoco a qualcuno in quell'atmosfera euforica sembrava quasi un video game ed i corpi che erano sulle scale si intravedevano appena per il buio e perchè scuriti dal fumo . Per non essere diverso anch'io sono entrato e con la luce ho visto uno spettacolo diverso per quanto altri ragazzi come noi sembravano muoversi con disinvoltura salendo e scendendo ai piani di sopra mentre alcuni erano di guardia alle scale che scendevano nel sottosuolo e non facevano passare che quelli che loro conoscevano . Con la scusa di dover telefonare sono uscito e mi sono incamminato all'autobus da dove verso le 11 ha chiamato a casa . Mi ha risposto mia madre molto arrabbiata perché stava cercandomi dalla sera prima quando alla tv avevano cominciato a parlare degli scontri ad Odessa, poi quando gli ho detto che mia sorella non era con me ma stava arrivando a casa per conto suo mi ha letteralmente aggredito minacciandomi di non tornare a casa se avesse saputo che avevo partecipato alle risse . Alle 3 del pomeriggio siamo ripartiti con l'atmosfera più euforica di quando eravamo arrivati ed io non avevo avuto il coraggio di telefonare a casa e stavo con la speranza che mi chiamasse mia sorella e questa è stata anche la scusa che adducevo del perchè non partecipavo alle loro feste. Fortunatamente verso le 11 dormivano tutti ed anche io nonostante il pensiero e la voglia di sapere se era arrivata mia sorella mi sono addormentato . Il giorno successivo alle 9 di notte dopo 18 ore di viaggio siamo arrivati a .. e con molta incertezza vi sono avviato a casa. Ho aperto il portone e sono salito, c'era silenzio e quando sono entrato mia madre non mi ha degnato di uno sguardo . Ho chiesto se .. era arrivata ma lei non mi ha risposto allora sono andato in camera da mio padre che mi ha minacciato di non lasciare più sola mia sorella e di non portarla più dietro quando c'erano queste cose , poi mi ha chiesto cosa avevamo fatto poiché alle tv già cominciavano ad esserci le immagini ed il numero dei morti anche se lui era convito che si fosse trattato di scontri fra di noi e che quindi avevamo fatto bene a dargliele. Ho chiesto di vedere mia sorella prima di andare a letto ma mia madre mi ha detto che lei non mi voleva vedere poi ha aggiunto che col tempo gli sarebbe passata. Lei non è più uscita dalla sua stanza, non mi ha voluto vedere e dopo tre giorni il 7 maggio una mattina mia madre l'ha trovata morta . Eravamo tutti ancora a letto quando si è messa ad urlare e quando sono arrivato con mio padre ci ha aggredito urlando e ritenendoci gli unici responsabili, maledicendoci assieme alla nostra politica ed al fatto che non l'avremmo dovuta coinvolgere con le nostre storie. Intanto i vicini richiamati da quelle grida erano accorsi prima davanti alla porta e poi dentro e proprio uno di questi si è accorto che c'era una specie di biglietto sul comodino di mia sorella, ma mia madre glielo ha strappato di mano urlando a tutti di uscire e chiudendosi a chiave in camera con lei . A nulla sono valse le richieste e le minacce di mio padre per poter entrare e solo l' arrivo della milizia l'ha costretta ad aprire la porta . Uno dei due milizionieri che conosceva mio padre ha cominciato a farsi raccontare qualcosa da lui perchè mia madre stava attaccata al letto e non smetteva di piangere. Nessuno ha saputo mai di quel biglietto e la causa della morte è stata attribuita a suicidio per eccesso di sonniferi, quegli stessi che mia madre gli aveva portato per aiutarla a dormire. Il giorno dopo mia madre è sparita ed alla milizia hanno cominciato a cercarla pensando al peggio poi dopo 2 giorni ci hanno comunicato che era da una sua sorella (cugina) e che non aveva per il momento voglia di tornare a casa, così io e mio padre siamo partiti per il villaggio di .

Quando ci ha visti non ci ha neppure degnati di uno sguardo poi l'odio verso di noi ha avuto il sopravvento ed è partita da me buttandomi in faccia il suo ultimo biglietto vorrei morire come sono morti quei ragazzi ma sono troppo vigliacca allora mi ha chiesto cosa le avevo fatto fare e quanto io avessi fatto di tutto quello scempio che ormai le televisioni avevano cominciato a mandare in onda.

Cercavo di rispondergli ma non mi ascoltava e subito si è scagliata contro mio padre che mi aveva allevato facendomi destinatario dell'odio suo e di suo padre senza mai porre un limite a quello che era umano e quello no. Io continuavo a dirgli che noi non avevamo fatto niente solo delle passeggiate ad Odessa e che c'eravamo tenuto lontani dai tafferugli ma ormai lei non mi ascoltava ed urlava a mio padre che aveva allevato un mostro , che avrebbe chiesto il divorzio e che non avrebbe più voluto vederci per tutta la vita poi era scappata in casa ed il marito di mia cugina ci aveva detto di andare via e che se fosse cambiato qualcosa ci avrebbe telefonato . Mio padre in quei giorni ha cercato di sapere il mio ruolo in tutti quegli eventi ed io mi sono limitato a dirgli che sono sempre stato fuori dall'edificio ed al massimo ha tirato qualche molotov. Non so se ci avesse creduto perchè mi ha ricordato di non avermi mai incitato ad uccidere nessuno e li allora sentendomi il solo responsabile di tutto gli ho ricordato che lui ed il nonno sempre mi hanno detto che era nel la nostra storia e nel nostro DNA di uccidere i nemici con il fuoco e che era sempre andato fiero di come anch'io odiavo i russi. Tornati a casa una sera è venuto il padre dell'amica di mia sorella e senza mezzi termini mi ha detto che se fosse capitato qualsiasi cosa a sua figli mi avrebbe ammazzato così e per tante altre cose ho detto che sarei partito per l'Italia, che avevo contattato su Odnoklassnik la cugina di mamma e che il capo del nostro gruppo mi avrebbe fatto avere il visto in un paio di giorni con i suoi appoggi all'Ambasciata Italiana. Non ha portato che poca roba tanto ormai era già caldo e da Lvov sono andato alla frontiera . C'era una lunghissima coda perché i controlli erano stati affidati alla guardia nazionale che respingeva tutti i ragazzi giovani anche con i documenti in regola e maltrattava anche pesantemente tutti quelli con cognome di origine russa anche se con documenti ukraini. Per me è stata la stessa cosa prima mi hanno spintonato in un angolo poi con la scusa di interrogarmi mi hanno tirato qualche cazzotto e solo quando ho fatto vedere la lettera che mi aveva dato il mio capo gruppo mi hanno lasciato in terra in attesa di un superiore . Quando questo è venuto mi ha fatto sedere ed ha cominciato ad interrogarmi sul mio ruolo ad Odessa e li mi ha fatto venire alla mente quel che avevo fatto, gli ho detto che io avevo il compito di legarli , che ho dato fuoco ad un paio di ragazzi (anche se non era vero ormai avevo paura anch'io ) e che essendo senza passamontagna adesso dovevo andare via . Era quanto era scritto sulla lettera ed una volta descritto come era fatto il salone del piano terreno del palazzo dei sindacati ha capito che ci ero stato veramente , mi ha offerto un pacchetto di fazzolettini una bottiglia di vodka per il viaggio delle birre e dei sacchetti di roba da mangiare anche se gli dicevo che c'avevo tutto . Sono arrivato in Italia a Firenze dopo 1 giorno e mezzo ed ho trovato alla stazione del bus la cugina di mia madre e suo marito.

CONCLUSIONE


Le poche pagine che ho scritto non sono dettate da nessun rimorso perchè quello che è successo ha avuto nella mia esperienza il turbamento che può lasciare l'aver causato un incidente nel quale sono morte alcune persone. Non ho incubi ne' sogni ricorrenti ed anche se in un primo momento ho pensato che le idee di mio padre e di mio nonno potessero aver pesato su quello che ho fatto poi un'altro ragionamento li ha completamente scagionati. Nessuno insegna ai propri figli il ribrezzo verso i serpenti eppure la quasi totalità di noi li detesta e se ha la possibilità gli schiaccia la testa. La stessa cosa i ed i miei compagni la proviamo verso i russi e verso la loro lingua.

Riconosco che la cugina di mia madre mi ha accolto come un figlio ma quando ho saputo che il suo nome e cognome ukraini erano solo acquisiti ma lei era ukraina di etnia russa non ho potuto fare altro che andare via da quella casa. L'unico ricordo triste è quello per mia sorella ed il dolore per averla mandata via da sola ma anche questo verrà metabolizzato al pensiero che una razza sarà grande quando riuscirà a far sopravvivere solo i più forti.



http://comunicati.russia.it/come-sono-stati-ammazzati-i-cittadini-di-odessa-dettagli-dello-scenari.html



L'ONU disse:

http://it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/news/2014_06_18/LONU-ammette-la-partecipazione-di-Pravy-Sektor-alla-strage-di-Odessa-8780/

La strage censurata:

http://m.tiscali.it/articolo.php?article=http://notizie.tiscali.it/politica/socialnews/politica/Petrosillo/14096/articoli/Odessa-la-strage-censurata-Intervista-all-attivista-odessita-Serghey-Markhel.html

 

A Ceriano Laghetto in Lombardia innaugurato monumento ai martiri di Odessa con Giulietto Chiesa, Nikolai Lilin, Vauro e tanti ucraini e russi:

 

https://fbcdn-sphotos-f-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xpa1/v/t1.0-9/11196294_935227199850159_242728198687690107_n.jpg?oh=35fd318c35026d1c198d760610631ef4&oe=55E47842&__gda__=1440531583_ef9880f6a1790cc38170168fdee21739

 

http://it.sputniknews.com/mondo/20150502/331482.html

 

La procura militare ucraina definisce i neonazisti di Pravi Sektor: "Patrioti"

 

http://it.sputniknews.com/mondo/20150503/335087.html

 

Rappresentante del partito Radicale ucraino dice della strage di Odessa: "Giornata memorabile!"

http://it.sputniknews.com/mondo/20150502/332411.html


Gil Galad - Stella di radianza





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Inviato il 04 maggio 2015 12:10

E' l'esercito ucraino il primo fornitore di armi ai separatisti del Donbass???

Ecco la lista dei mezzi abbandonati dall'esercito ucraino durante la disfatta di Debaltseve fornita dal ministero della difesa della Repubblica Popolare di Donetsk.

Tra i "trofei dei separatisti" vi sono oltre 200 veicoli corazzati e 60 carri armati.

E' probabile che almeno altrettanti siano caduti nelle mani delle forze della Repubblica Popolare di Lugansk.

Molti, riferisce il portavoce del ministero, sono utilizzabili da subito, altri verranno riparati, altri ancora saranno usati come fonte per pezzi di ricambio.

Come si vede sono tutti armamenti di produzione Sovietica o Russa.

Questo a dimostrazione che il fatto che i separatisti del Donbass anche se hanno mezzi Russi non è detto per forza che siano forniti dalla Russia altrimenti potremmo dire che la Russia fornice di armi anche l'ucraina.

Veicoli da combattimento corazzati:
58 carri armati - 15 immediatamente utilizzabili
104 veicoli BMP (corazzati da combattimento per la fanteria) - 38 utilizzabili
37 corazzati da trasporto truppe APC - 12 utilizzabili

Veicoli da Trasporto:
180 camion - 76 utilizzabili
28 veicoli speciali per il trasporto di equipaggiamenti - 9 utilizzabili
11cingolati MT-LB - 4 utilizzabili

Pezzi di artiglieria:
3 lanciarazzi multipli GRAD- 2 utilizzabili
14 obici semoventi Gvozdika (da 122 millimetri) - 9 utilizzabili
13 obici 2A65 (da 152 millimetri) - 12 utilizzabili
6 obici D30 (da 120 mm) - 6 utilizzabili
2 mortai PM-38 (da 120 mm) - 2 utilizzabili
2 mortai 2B9 (da 82 millimetri) - 2 utilizzabili
1 mortaio semovente 2S9 - inutilizzabile

Sistemi anticarro e antiaereo:
6 cannoni automatici antiaerei ZU 23-2 (da 23 millimetri) - 4 utilizzabili
3 cannoni anticarro MT-12 (da 100 mm) - 3 utilizzabili
3 sistemi 9P148 con missili guidati anticarro - 3 utilizzabili

http://dan-news.info/defence/opolchenie-dnr-evakuirovalo-iz-debalcevo-pochti-pyatsot-edinic-texniki-protivnika-basurin.html


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Inviato il 04 maggio 2015 17:49

La situazione nelle centrali nucleari in Ucraina sarebbe fuori controllo e con pericoli esplosivi, dobbiamo preoccuparci a quasi 30 da Chernobyl? Mi sa proprio di sì:

 

http://www.vita.it/it/article/2015/05/04/la-crisi-nucleare-di-kiev-parla-kirijacenko/133986/


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Inviato il 04 maggio 2015 18:42

Tutte le centrali in ucraina sono di costruzione Sovietica e solo i Russi ora sono in grado di farle funzionare.

Mi sà che tra poco oltre al gas gli manca pure l'energia elettrica...


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Inviato il 04 maggio 2015 19:57 Autore

Solo i russi sono in grado di fare funzionare l'energia elettrica in ucraina? Come vedi, fanno bene a staccarsi da un paese che si mette a fare questi ricatti.

 

E nel mentre continua l'afflusso di artiglierie pesanti russe nel Donbass:

http://www.rferl.org/media/video/ukraine-donetsk-heavy-weapons/26992450.html

 

E a Mariupol i residenti protestano contro la possibile smilitarizzazione di Shyrokyne, il timore è che la cittadina venga rioccupata dalla fazione russa che la riutilizzerebbe come base per attaccare Mariupol stessa, come già avvenuto nel passato.

http://euromaidanpress.com/2015/05/04/mariupol-residents-protest-against-demilitarization-of-shyrokyne/


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Inviato il 04 maggio 2015 20:27

Dove c'è scritto che sono Russe??? Scusami ma lo hai aggiunto tu??


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Inviato il 04 maggio 2015 20:48 Autore

Non crescono nei campi e basta leggersi i rapporti OSCE.

Lamberto Zannier: Well, what we have seen in the last weeks is that the separatists got a fresh supply of equipment, among which there is also heavy weaponry. They don’t get these weapons from Ukraine and they also didn’t capture them. The only other option is that those weapons must come across the Russian border.


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Inviato il 04 maggio 2015 21:07
[Spoiler]Piu di 75 anni fa, il 23 agosto 1939, venne firmato uno dei più famosi documenti diplomatici nella storia dell'umanità, il Patto sovietico-tedesco di non aggressione.
Ignorando il nome ufficiale del documento, i politici e gli storici occidentali lo chiamano "il Patto Molotov-Ribbentrop". Hanno accusato l'Unione Sovietica ed oggi se la prendono con la Russia, sostenendo che stipulando un accordo con la Germania nazista, il Cremlino ha reso il nostro Paese complice dei nazisti nello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Questa tesi è una bugia sfacciata e cinica, ideata per scaricare la responsabilità della Seconda Guerra Mondiale da sé stessi su di noi, da una testa malata ad una sana.


Chi ha liberato Hitler dalle "catene di Versailles"

In realtà il nazismo tedesco è un sottoprodotto della civiltà occidentale, così come i complici di Adolf Hitler nello scoppio della "Seconda Guerra Mondiale" erano le cosiddette "democrazie occidentali", come provato da una valanga di fatti ben determinati. Non è un caso che l'Occidente cerchi di evitarli, come il diavolo con l'acqua santa.

Le prime tracce del cammino verso una nuova guerra sono state lasciate dagli inglesi e francesi subito dopo che i nazisti salirono al potere in Germania. In meno di sei mesi, il 15 luglio 1933 a Roma, la Gran Bretagna, la Francia, l'Italia fascista e la Germania nazista firmarono il "Patto a quattro." Se i leader della Repubblica di Weimar Londra e Parigi li tenevano al "guinzaglio", la Germania di Hitler è subito entrata nel circolo delle grandi potenze ed hanno iniziato a parlare con essa da pari a pari!

Le democrazie occidentali non avevano trascurato il fatto che Hitler aveva da molto tempo sollecitato i tedeschi a marciare verso Est per conquistare le risorse e lo "spazio vitale." Con la firma del "Patto a quattro", il fuhrer del Terzo Reich non solo ottenne un grande successo diplomatico, ma guadagnò il "Drang nach Osten" ("Spinta verso Est") verso "le vaste distese della Russia", piano coerente con gli interessi di Londra e Parigi. Proprio loro spinsero i nazisti in questa direzione! È interessante notare che, demonizzando il "Patto Molotov-Ribbentrop", l'Occidente mette in secondo piano il "Patto a quattro", che ha dato il via alla politica di "appeasement" ("accomodamento dell'aggressore") a scapito dei territori e degli interessi di Paesi terzi.

E' finito nell'oblio l'accordo navale anglo-tedesco — estremamente vantaggioso per Berlino- firmato il 18 giugno 1935 dai ministri degli Esteri di Gran Bretagna e Germania Samuel Choir e Joachim von Ribbentrop con uno scambio di note. Questa firma concesse alla Germania l'opportunità di creare una flotta tedesca pari al 35% delle forze navali del Regno Unito e dei Paesi del Commonwealth britannico e il diritto di intraprendere un ambizioso programma di costruzione di sottomarini, sconfessando di fatto il Trattato di Versailles. 


© SPUTNIK. CLUB ZINOVIEV
Oleg Nazarov, membro del Club Zinoviev
Il successivo colpo alle "catene di Versailles" Hitler lo inflisse nel 1936, occupando militarmente la Renania, lasciata dalla Germania nel 1919. Londra e Parigi non reagirono. Dopodichè con la Guerra Civile Spagnola, in cui la Germania e l'Italia diedero il loro sostegno al generale Franco, la Spagna divenne il terreno dove i "superuomini" tedeschi acquisirono una preziosa esperienza di combattimento.

 

Patti di Monaco

Il picco della politica di "appeasement" fu l'accordo firmato nel settembre 1938 a Monaco di Baviera tra Hitler, il duce Benito Mussolini e i primi ministri di Gran Bretagna e Francia Neville Chamberlain ed Edouard Daladier. La regione dei Sudeti che apparteneva alla Cecoslovacchia venne strappata via e trasferita con tutti i beni materiali di valore al Terzo Reich. Pezzi di Cecoslovacchia se li sono presi l'Ungheria e la Polonia, che Winston Churchill paragonava ad una iena.

Chamberlain e Daladier non si sono preoccupati di aver fatto spartire a dittatori sanguinari il territorio di una democratica e pacifica Cecoslovacchia, in assenza dei capi di Stato ed in violazione della Costituzione della Repubblica Cecoslovacca. Li rendeva felici che l'Unione Sovietica non potesse venire in soccorso della Cecoslovacchia, sebbene ci avesse provato, e che in campo internazionale Mosca rimase isolata.

Giunto euforico, Chamberlain si era "dimenticato" che prima di partire per Monaco di Baviera aveva promesso alle autorità della Cecoslovacchia di tenere conto dei loro interessi. In realtà ha ricordato né più né meno come avevano ricordato le loro promesse al presidente ucraino Viktor Yanukovych i ministri degli Esteri di Germania, Francia e Polonia nel mese di febbraio 2014. Dopodichè Chamberlain non si dimenticò il 30 settembre di firmare con Hitler un patto di non aggressione. Secondo lo storico Oleg Rzheshevsky, come l'accordo analogo tra Parigi e Berlino del 6 dicembre 1938, entrambi "erano essenzialmente dei patti di non aggressione."

Dopo le grandi potenze, hanno firmato con la Germania patti di non aggressione anche Danimarca, Lituania, Lettonia ed Estonia. È interessante notare che gli stessi paesi baltici non rinnegano di aver firmato patti di non belligeranza con la Germania nazista.

Nel settembre 2013 i patti di Monaco e l'accordo "Chamberlain-Hitler" hanno compiuto 75 anni. I motivi per cui la ricorrenza è stata ignorata dall'Occidente e dalla sua "quinta colonna" in Russia sono chiari. Più difficile da capire, perché l'evento più determinante nel cammino verso la Seconda Guerra Mondiale sia stato ignorato da quasi tutti i media nazionali… Ai colleghi smemorati ricordo che contro la Russia si conduce una guerra psicologica di massa e implacabile e continuare a fare concessioni all'Occidente nel terreno storico del fronte dell'informazione è più che un errore.


© AFP 2015
Hitler, Mussolini, Chamberlain e Daladier alla firma dell'accordo di Monaco.
La trave e il fuscello

Per tutti gli anni '30, fino al 23 agosto 1939, il regime stalinista dell'Unione Sovietica insistentemente e costantemente aveva perseguito la politica di "sicurezza collettiva". Non è né per colpa né per disgrazia di Mosca che gli sforzi della politica di "appeasement" l'avevano costretta a rinunciarvi. La svolta in politica estera del Cremlino era stata preceduta dai negoziati trilaterali delle delegazioni militari di Gran Bretagna, Francia ed Urss a Mosca. La responsabilità del loro fallimento ricade sugli inglesi e i polacchi. I primi, con l'obiettivo di evitare il ravvicinamento tra l'Unione Sovietica e la Germania, hanno negoziato solo per il bene di condurre negoziati. I secondi, sperando in vano in Parigi e Londra, si erano categoricamente rifiutati di accettare aiuti militari dall'Unione Sovietica, nonostante l'ascia tedesca era già stata puntata sul loro Paese.

E' importante capire che nell'agosto 1939, il discorso non riguardava la spartizione della Polonia, dell'Europa o del mondo tra l'Urss e la Germania, ma piuttosto dove dopo l'inevitabile sconfitta della Polonia Hitler avesse mosso le sue orde: ad Est o ad Ovest. Si può avere qualsiasi giudizio su Stalin e sulla sua politica interna, ma non si può non ammettere che sia stato spinto in un angolo ed abbia fatto la scelta giusta. Inoltre ha battuto gli arroganti e troppo sicuri di sé inglesi, vincitori più volte di battaglie diplomatiche. Concludendo l'accordo con la Germania, Stalin ha fatto assaggiare a Parigi e Londra il frutto amaro della politica di "appeasement", ha guadagnato tempo per prepararsi alla resa dei conti finale con la Germania ed ha evitato al Paese la minaccia di una guerra su due fronti: era appena scoppiato il conflitto di confine sovietico-giapponese ed era in corso la battaglia di Khalkhin Gol.

"Il patto sovietico- tedesco non era un'alleanza, è stato solo un reciproco scambio di promesse di non aggressione e neutralità… In Occidente è stato fatto clamore sui crimini della Russia sovietica, che ha firmato un patto con la potenza fascista. E' stato difficile capire al contrario le accuse dei politici britannici e francesi che attivamente avevano contribuito alla divisione della Cecoslovacchia ed avevano anche cercato un nuovo accordo con la Germania a spese della Polonia,"- osserva lo storico britannico Alan John Percivale Taylor.

Tuttavia tali accuse da persone che vedono il fuscello nell'occhio di altri e non scorgono la trave nel proprio risuonano ancora oggi.

Il 31 agosto 1939 si svolse la sessione straordinaria del Soviet Supremo dell'Urss. Nel suo intervento il presidente dei Commissari del Popolo dell'Urss e Commissario del Popolo per gli Affari Esteri Vyacheslav Molotov disse:

"Il patto di non aggressione tra la Germania e l'URSS è un punto di svolta nella storia d'Europa, e non solo in Europa… Questo accordo, così come i naufragati negoziati anglo-franco-sovietici,  dimostrano che è ormai impossibile affrontare le questioni importanti in Europa orientale senza il coinvolgimento attivo dell'Unione Sovietica e che qualsiasi tentativo di aggirare l'Unione Sovietica e di risolvere tali questioni dietro l'Unione Sovietica è destinato al fallimento."

L'Urss, emarginata dall'Occidente nella soluzione della crisi cecoslovacca, un anno dopo tornò sulla scena mondiale, diventando uno dei principali protagonisti. Fu un successo sensazionale della diplomazia sovietica. C'è ragione di pensare che non valga la pena ricordare il 23 agosto nel calendario storico della Russia. Naturalmente, questa idea provocherà un acceso dibattito. Indiscutibilmente si tratta di altro: 75 anni fa le autorità sovietiche non hanno fatto nulla di cui dovremmo vergognarci o pentirci.

 

Oleg Nazarov, Dottore in Scienze Storiche e membro del Club Zinoviev per l'agenzia russa di stampa internazionale "Rossiya Segodnya" [/spoiler]

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Inviato il 05 maggio 2015 10:05

Resta il fatto che tu posti un link che, assolutamente, non riporta quanto da te affermato nella presentazione.

 

Riguardo a Mariupol il tuo link (euromaidanpress) parla di diverse migliaia di residenti, strano che essendo una fonte molto di parte, pubblichi le foto di poche centinaia di manifestanti e non faccia vedere le folle oceaniche.

Da quanto vedo i manifestanti saranno 2/300 che in una città di 500.000 abitanti sono ca. lo 0,06%.

 

Ti ricordo che la città di Mariupol è stata occupata dall'esercito di Kiev con i carri armati contro la popolazione e facendo stragi di civili.

Nei video che seguono si vede chiaramente la popolazione che tenta di fermare a mani nude i carri armati ucraini e l'esercito che apre i fuoco sulla popolazione inerme:

http://ilmanifesto.info/kiev-non-si-ferma-21-morti-a-mariupol/

 

Tanto per far capire con chi stà la popolazione.


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