Meno male! " />
Ok, ho letto con più calma e passo ai commenti.
In questa edizione ho intenzione di partecipare (ho un racconto quasi pronto, giusto qualche modifica qua e la, accidenti a me che mi sono rimesso a scrivere, non riesco a staccarmi " /> )
Motivo per cui, questa volta, non mi tiro indietro con le critiche.
In compenso pubblicherò qualcosa su cui vi potrete accanire.
Per i testi di prosa ho usato un criterio simile a Sposa del Re. L'ho trovato molto funzionale sia per chi il commento lo riceve, ma anche per me che lo scrivo,( perchè facendo così faccio prima e razionalizzo meglio)
Assieme alle sue voci, ho provato anche a valutare la costruzione (nel senso di inizio, crescendo, climax, finale), il personaggio e il dialogo (se presente)
Gli asterischi vanno da uno a cinque.
Ovviamente, parlo di opinioni.
@Hackuana
Con la poesia sono sempre un po in difficoltà, ma dal momento che questa volta racconti un storia più 'lineare', lo sono meno del solito.
Bello il personaggio, ne parli in modo molto umano, mi è anche piaciuto il contesto in cui lo hai inserito (la gente al bar, le scale etc) e il modo in cui sviluppi il tema della sua presenza.
Nonostante le rime in -are (che qualcuno ha legittimamente fatto notare), io devo dire che a me non ha poi dato tanto fastidio, perché in compenso per me ha una buona ritmica. Buona parte della poesia, secondo me, potrebbe anche essere rappato (e con questa spero di non aver offeso il nostro nonno metallaro " /> ).
Ad ogni modo, poesia che é piacevole leggere a voce alta.
Storia****
Stile ???
Finale****
Ritmo*****
Particoalre: Giosafatte e l'ultima strofa ( 'Non voglio che porte...' a 'che io sono Giosafatte.)
@Brezza
argomento spinoso affrontato in modo sottile. Ho apprezzato il modo in cui hai cercato di lasciare qualcosa tra le righe, e il dialogo che nel suo complesso é architettato bene.
Efficace la caratterizzazione di Lucia nella prima parte, anche se forse svia il lettore in modo un po brusco. Da un immagine di 'cattolica puritana”, si passa alla seconda parte, dove il personaggio si ribalda , (apparendo molto più provocatoria e maliziosa.) Non so se era un effetto voluto, ma un po mi ha spiazzato,. Forse un po di foreshading, intendo anticipazione velate, renderebbe lo stacco meno netto.
Milo, invece, l'ho visto poco. Credo che tagliando qualcosa su Lucia e aggiungendo a lui avresti equilibrato meglio.
Storia ****
Costruzione****
Stile ** (ci ho trovato diversi passaggi che mi sono piaciuti e meriterebbero ben più di due stelline, ma anche altri che mi hanno convinto meno. Ogni tanto mi è mancato il 'mostrare senza dire'. In particolare mi riferisco al non parlato)
Finale ***
Dialoghi *** (architettato bene ma potrebbe, secondo me, essere limato)
Personaggi
Lucia ***
Milo*
Particolare: “Si sentiva come le bambole con cui giocava.” Una frase, ad inizio testo, che rivela più di quanto non potrebbe sembrare, sul resto del racconto
@Thee Eye crow
Mi è piaciuto l'idea. Ho apprezzato il modo in cui ti cali nei panni del pittore, la cura di descrivere i dettagli e il linguaggio ricercato. Forse avresti potuto limare un po lo stile sul finale, giocando sul ritmo della frasi (anche solo flash), per trasmettere quel senso di pittura invasata...
Storia ***
Costruzione***
Stile *** (Tirchio apposta come invito a sperimentare un po più sul ritmo e lunghezze delle frasi)
Finale ****
Personaggi ***
Particolare: Le prime frasi trasmettono bene il senso di pittura
@Sposa del Re
Ho riso un quarto d'ora.
Ho apprezzato il modo in cui il racconto parte, affrontando la tematica del 'senso di colpa' e poi il modo in cui si sviluppa (straordinaria). Sul finale diventa amabilmente grottesco, quasi surreale. I dialoghi mi sono piaciuti, trasmettono bene i personaggi.
Qualche dubbio di stile ce l'ho per quanto riguarda singoli passaggi (ma non sui dialoghi), dove secondo me, sforzandosi un po, avresti potuto trovare frasi meno scontate e più vive. In particolare la scena di rivelazione con l'altare di Totti, poteva valer la pena lavorarci di più.
In linea generale, io nei tuoi scritto ho notato un netto distacco tra il parlato (quasi impeccabile) e il non parlato (dove secondo me, varrebbe le pena ci lavorassi)
Altra perplessità sul modo in cui il prete rivela la sua vera identità. Forse leggermente 'improvvisata'. Mi chiede se forse, nella prima parte, non si potrebbe trovare un modo per 'preparare' il lettore al finale, senza però per quello prendergli l'effetto a sorpresa.
Ma nel complesso il racconto mi è piaciuto (molto) e anzi devo dire, più vado avanti, più sto imparando ad apprezzare il touch dei tuoi racconti.
Storia *****
Costruzione****
Stile ** (Tirchio e perfido apposta per invitarti a concentrati sullo stile del non parlato)
Finale *****
Dialoghi ****
Personaggi***
Particolare:”E ora, palleggia Giulio. Palleggia, e butta fuori tutto il male che c'è in te! Fino alla salvezza” Geniale... " />
@Erin
Come già detto, passa bene messaggio emotivo, lo strazio e dubbi di Risa.
Per quanto riguardo lo stile, scritto bene, forse qualche limatura qua e la ci poteva stare, ma anche questione di gusti personali.
Per quanto riguarda la saga nella sua visione globale, rimando al prossimo brain storming.
Storia ****
Costruzione***
Stile***
Finale****
Dialoghi***
Personaggi
Risa ****
Particolare: “... le sembrò che a quelle parole il viso del bambino si rilassasse leggermente, dandole una risposta diversa da quella della fede...”
@Cavalier Stampella
Ti cali bene nel personaggio, e su certi passaggi devo dire che mi toccato. Ho apprezzato la genuinità, ma anche il messaggio più profondo. A dire il vero non mi vengono apppunti da fare.
Forse su singoli parti, potevi essere un po meno 'esplicitativo'. Intendo quando spieghi la malattia, anche al costo di non spiegare proprio tutto, ma in compenso fare risultare il linguaggio più spontaneo... ma é un appunto che lascia il tempo che trova, gran bel racconto.
Storia ****
Costruzione***
Stile ***
Finale ** (qui son tirchio non perchè non mi sia piaciuto, anzi mi ha commosso, ma perchè in termini di storia, mi ha sorpreso poco.)
Personaggi*****
Particolare:”Grazie per avermi fatto così”
@Maya
Ho apprezzato la tematica portante (Quando tutto sta per finire, tutto comincia), e in particolare la prima scena, che in qualche modo introduce a tematica . Quando si parla di fede o credo, il concetto di ciclo è un concetto che mi affascina molto, dunque già solo per quello, il racconto l'ho trovato interessante.
Ho apprezzato le diverse scene, e i dettagli che hai scelto per raccontare il tuo Excursus. .
Lo stile, nulla da dire, come sempre ben ricercato.
Purtroppo a tratti il racconto l'ho percepito però come frammentario. Non è sempre stato facile registrare il cambio di scena, e ogni tanto, non sapevo neanche a quale personaggio storico di riferivi (lo ammetto sono ignorante). Di conseguenza, alcuni frammenti li ho visualizzato male.
Ogni tanto avrei avuto bisogno di più coordinate. Ma solo su certe scene, perché altre invece le ho trovato azzeccate e riuscite.
Forse usando l'espediente che usa spesso Lostdream, cioè quello che segnare il cambio di scena con gli asterischi (o comunque staccando 'visivamente' le scene), avresti facilitato la lettura. Ma mi rendo conto della difficoltà, dal momento che sono sopratutto le parole (e il loro uso) a collegare le varie scene.
Storia***
Costruzione**(qui son tirchio non perchè costruito male, ma perchè a tratti mi sono sentito disorientato)
Stile****
Finale***
Dialoghi***
Personaggi (in questo caso salto perchè son troppi. Alcuni li ho visti bene, altri meno)
Particolare: il concetto di: “La fede non è una scienza ma in compenso la scienza è una fede”
@Lostdream
Ho apprezzato il modo in cui sei riuscito a costruire una storia complessa con cosi poche battute. Hai scelto bene le tue scene. Devo dire anche questa volta in termini di crescendo/climax/finale sei uno di quelli che mi convince di più.
Qualche perplessità sullo stile, non che in sei abbia qualcosa che non vada, ma l'ho trovato molto secco, per il tipo di racconto.
Devo anche dire che ho capito relativamente tardi (fine della prima scena) che il contesto è medioevale. Forse se al posto di 'soldato' all'inizio avessi usato 'guerriero' o 'guardia cittadina', oppure avessi inserito qualche riferimento sul tipo di arma che il soldato porta con se, riuscisti a mettere il lettore prima nel contesto giusto.
Storia***
Costruzione*****
Stile***
Finale***
Dialoghi***
Personaggio**(qui sono tirchio perchè secondo me con pochi particolari in più avresti reso tutti più vivi)
Particolare: difficile scegliere un particolare, perché appunto lo stile é molto secco. Si limita a dire quello che deve essere detto. E forse é anche quello che mi è mancato di più: la descrizione di particolari. Ad ogni modo, direi l'ultima frase, che é d'effetto.
@Ygritte
Anche qui ci sarebbe ottimo materiale per un manga. Ho dato la prima lettura senza aver letto l'altro capitolo, rimanendo un po disorientato, poi rileggendo quello che mi mancava, l'ho apprezzato di più. Ad ogni modo universo interessante, colorato, mi chiedo fin dove tu abbia messo i paletti e razionalizzato la magia.
Lo stile mi è piaciuto, ma forse, certi passaggi, potevano essere resi in modo ancora più fisica o cinematografica.
Storia*****
Costruzione***
Stile*** (qui sono tirchio, perché potresti migliorare il 'mostare senza dire'. Singoli passaggi che non mi hanno convinto del tutto)
Finale***
Dialoghi ** (qui sono volutamente tirchio perchè so che sai fare di meglio. Dialoghi un po a stampatello. Potrebbero forse essere spezzettati)
Personaggio***
Particolare: Si vedeva riflesso nei lustri vetri a specchio della Sky tower. (sull'ambientazione americana, in senso letterario, si può discutere, ma in senso di fumetto, grattacieli e giochi di riflessi, possono essere efficaci)
Grazie Misterpirelli per il commento, i complimenti e le utilissime osservazioni.
Ho iniziato a scrivere su questo forum proprio per imparare a migliorarmi, soprattutto dove ho delle lacune. Ma per pigrizia, alla fine, mi sono buttata sui dialoghi quasi sempre, dato che sono quelli che mi vengono fuori con più facilità (e meno impegno).
Quindi, per temprare la mia penna (o la mia tastiera) per il prossimo tema scriverò un racconto senza nemmeno un dialogo (o comunque pochissimi) e mi metterò alla prova.
Grazie, inoltre, per aver ripreso e arricchito la mia tecnica di commento, l'hai usata meglio di me!
Concordo sul metodo de La Sposa, anche secondo me è funzionale e rende meglio quindi invito a continuare su questa scia (se posso permettermi di suggerire un metodo di valutazione) " />
Rispondo al commento di misterpirelli sul mio scritto:
Hai perfettamente ragione. Il limite delle frasi corte l'ho acquisito al liceo dalla profesoressa di italiano che ci aveva imbeccati con barbatrucchi onde evitare di incappare in temi dove le subordinate aumentavano a dismisura finendo per rendere meno fluida la lettura. Al prossimo scritto cercherò di osare di più.
In un certo senso anche io ho pensato di non aver reso meglio nel blocco finale perché non ho coniugato pittura-stato d'animo come avrei voluto. Grazie dei suggerimenti.
Piccolo OT
Posso fregiarmi anche io del logo della confraternita? Se si dove posso trovarlo?
Fine OT
Piccolo OT
Posso fregiarmi anche io del logo della confraternita? Se si dove posso trovarlo?
Fine OT
Certo che puoi!
Credo basti fare copia prendendo l'immagine da una delle nostre firme e incollandola nella tua. Prova e sa hai problemi, dicci pure.
Cavolo si! Se volete mettetelo subito il gagliardetto della confraternita, è un gran piacere vederlo in diverse firme!
riguardo i commenti, io non riesco a essere così tecnico da dividere per sezioni un racconto, per cui non so se sarei in grado di farne di buoni e funzionali.
Mi baso molto sulle mie emozioni, e su chi riesce a entrare nel mio modo di leggere, toccando certe corde " />
Di base noto che siete tutti bravi del resto, per cui, stile, finale, personaggi o altro, probabilmente li giudicherei sempre bene, o troppo personalizzato.
Però trovo il metodo interessante da leggere.
Ok, ho letto con più calma e passo ai commenti.
In questa edizione ho intenzione di partecipare (ho un racconto quasi pronto, giusto qualche modifica qua e la, accidenti a me che mi sono rimesso a scrivere, non riesco a staccarmi " /> )
Motivo per cui, questa volta, non mi tiro indietro con le critiche.
In compenso pubblicherò qualcosa su cui vi potrete accanire.
Per i testi di prosa ho usato un criterio simile a Sposa del Re. L'ho trovato molto funzionale sia per chi il commento lo riceve, ma anche per me che lo scrivo,( perchè facendo così faccio prima e razionalizzo meglio)
Assieme alle sue voci, ho provato anche a valutare la costruzione (nel senso di inizio, crescendo, climax, finale), il personaggio e il dialogo (se presente)
Gli asterischi vanno da uno a cinque.
@Erin
Come già detto, passa bene messaggio emotivo, lo strazio e dubbi di Risa.
Per quanto riguardo lo stile, scritto bene, forse qualche limatura qua e la ci poteva stare, ma anche questione di gusti personali.
Per quanto riguarda la saga nella sua visione globale, rimando al prossimo brain storming.
Storia ****
Costruzione***
Stile***
Finale****
Dialoghi***
Personaggi
Risa ****
Particolare: “... le sembrò che a quelle parole il viso del bambino si rilassasse leggermente, dandole una risposta diversa da quella della fede...”
grazie mille per il commento più dettagliato ^___^
il brain storming procede as usual, ti ho appena risposto
e sono felicissima che tu riesca a pubblicare il tuo racconto!
Spero di farcela a finire in tempo... purtroppo il secondo capitolo della tesi e il contest hanno la stessa scadenza per me " /> e mi trovo costretta a dare la precedenza alla prima ovviamente " /> però qualcosa ho abbozzato! e ho letto quasi tutti i vostri racconti (che non riuscirò a commentare prima di martedì).
Ne approfittiamo per comunicare, che abbiamo deciso di dare alcuni giorni in più per la consegna dei pezzi. Il tempo per la consegna dei pezzi in concorso viene posticipato a giovedì 3 luglio. Speriamo di avervi fatto cosa gradita e di vedere la partecipazione di chi per impegni non pensava di farcela.
Oh grazie! Da parte mia è cosa decisamente gradita! Così dovrei riuscire a finirlo tra martedì e mercoledì! " /> e avrò anche più tempo per commentare i vostri " />
XXVII Contest di Scrittura Creativa
Titolo: Fallen
Caratteri: 3350
Camminava spedita, le nuvolette di vapore si condensavano in fretta nella fredda aria di febbraio. Il terreno era duro, congelato, ma lei non ci faceva caso, conosceva quei sentieri tra i campi come le sue tasche. Ci andava solitamente per pensare e stare un po’ in pace, in quel momento cercava di non annegare nelle sue stesse lacrime.
Due anni che non lavorava, aveva ripreso in mano i libri per tentare un concorso pubblico dove, se tutto sarebbe andato bene, si sarebbero presentati in ventimila per un paio posti in tutto. Sapeva che era una situazione disperata, eppure si era buttata con fiducia nell’avventura: cosa che evidentemente non aveva fatto la sua famiglia. Una frase sbagliata ed era ripiombata nell’abisso della depressione che aveva, erroneamente, creduto di aver sconfitto cercando di riprendere in mano le redini della sua stessa vita.
La musica martellante nelle orecchie quasi non la sentiva, i suoi singhiozzi erano più forti di tutto in quel momento. Non sapeva neanche dove stava andando, le sue gambe si muovevano da sole, seguendo un percorso già fatto centinaia di volte in precedenza. Si fermò solo davanti all’Isonzo: il grande corso d’acqua rifletteva il cielo plumbeo somigliando ad una lingua di acciaio fuso. Non era in piena, la stagione invernale ancora non aveva lasciato il posto al tepore primaverile adatto a sciogliere i ghiacciai sulle lontane montagne a nord-est dove nasceva il fiume.
Si sedette su un grosso pilone dell'astostrada, vagamente consapevole delle automobili che passavano ad una decina di metri sopra la sua testa, nella sua mente solo la discussione con i suoi e la voce del suo cantante che le voleva dire qualcosa... cosa però?
Fissò un punto fisso davanti a se e cercò di togliersi dalla testa tutto il brusio sulla sua incapacità e sul peso che portava in casa facendosi mantenere e riuscì, dopo parecchio sforzo a sentire una strana calma. Guardò il fiume ed una voglia di caderci dentro la prese.
“Sarebbe facile, solo un saltino.” Mormorò. “L’acqua gelida ci metterebbe poco a stroncarmi. Solo un funerale e poi tutti sarebbero liberi.” Chiuse gli occhi e riuscì a vedere solo immagini dei suoi che rinascevano senza di lei, senza la preoccupazione di dover sostenere finanziariamente un'adulta che non riusciva a trovare lavoro. Li poteva immaginare, tristi per il primo periodo, ma poi sollevati, una bocca in meno da sfamare. Sì, non c’era altra soluzione a tutti i problemi e il fiume era lì a braccia conserte ad attenderla: non sarebbe stato così doloroso no?
Why are you here?
Are you listening?
“Sì, ti sento” si ritrovò a pensare riaprendo gli occhi. La voce di lui che le urlava senza pietà nelle orecchie.
Is this who you are?
Some sweet violent urge
A weak fallen man
With the promise of an end?
La sorprese un singulto: voleva veramente la fine?
Ma era una frase a tormentarla: a weak fallen man. Era debole?
E la risposta le arrivò come un fulmine: sì, lo era. Avrebbe dovuto combattere per trovare e prendersi il suo posto nel mondo, abbandonarsi all’oblio era la risposta sbagliata. Doveva alzarsi da li, asciugarsi le lacrime ed aver semplicemente fiducia in se stessa e ricominciare, un tassello dopo l’altro.
Si alzò di scatto e tornò indietro, verso casa: il fiume non la chiamava più, restava la placido a scorrere verso il mare, ignaro dei suoi tormenti.
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Accidenti Lady Robyn, in certi momenti sembrava che leggessi alcuni pensieri della mia vita...
Uno scritto interiore, tra l'altro molto ben riuscito, sentito, direi quasi vissuto, perché, in effetti, come detto, seppure in luoghi e posti diversi, quel pensiero di scomparire mi ha accompagnato più volte, e di certo non solo me.
Bella anche l'interazione con una canzone e le sue parole, l'affermazione della poesia, e di quanto sappia arrivare al cuore, in momenti difficili, cosa che, consentitemelo, manca di immediatezza nello scritto in prosa.
Bravissima, la fede in se stessi, è credo, la cosa più importante e difficile da mantenere sempre!
Poi.
Ringrazio di cuore Misterpirelli per il suo commento!
Sempre preciso e costruttivo, mi dai davvero l'impressione, forte eh, che tu sia in qualche modo immerso nel mondo artistico.
Ci siamo scambiati bellissime parole in privato, e questa sensazione ha avuto conferma.
Come sempre, il contest lo trovo uno dei momenti più belli da vivere su questo forum!
Dal momento che è scoppiato il boom delle saghe, io dopo avere letto la traccia, ci ho visto un occasione troppo ghiotta per sviluppare ulteriormente un personaggio che ho presentato in una delle precedenti edizioni.
Si può dire che grazie e voi (e alla traccia) mi é tornata la voglia di scrivere.
Per questione di completezza lascio il link al precedente capitolo, ma credo che si possa capire il racconto anche se letto a se stante...
ma non ne sono del tutto così sicuro... spero di avere feedback anche su questo.
Ad ogni modo non tiratevi dietro. Questa volta, nei miei commenti, sono stato un po più severo, apposta, perché volevo che superaste ogni timidezza nel criticarmi...
XXVIII Contest di Scrittura Creativa
Traccia: Fede
Battute:4975
Titolo: Ombre di Ilios
Da fuori i pianti funebri dei sacerdoti entravano smorzati. Si confondevano con gli ululi delle iene che echeggiavano dall'ombra calata sul campo di battaglia.
Gli Achei erano andati avanti sin dal calar del sole, con le onoranze e con i canti, e sarebbero andati avanti ancora.
Interrompevano il loro lamento solo per brevi istanti, come guidati da un unica volontà, si fermavano e riprendevano con più sfogo. Era in quel vuoto tra le strofe che si nascondeva il maggior potere, versi spettrali che aprivano uno spiraglio dall'Ade. In quei silenzi, chiudendo gli occhi ad Isilea parve quasi di percepirle, le ombre dei dannati vagare sotto le porte di Ilios.
“Un giorno non basterà.”, mormorò.
Si guardò attorno, in quel tendone da bagno dove si lavavano le schiave di spada.
Allungò la mano verso il drappo di lana e iniziò a strofinarsi le ciocche bagnate.
Si era appena purificata. Aveva sciacquato il corpo nel rito della Madre, strofinato la pelle con olio e sale, inalato i vapori della salvia.
Ma non era servito, il bagno di acqua e aceto bollente non era riuscita a toglierle di dosso il sapore. Sentiva ancora il gusto di bronzo, cuoio, sangue.
“Non basterà, che cosa?”
“Il giorno di tregua. Non basterà mai per dare a tutti una sepoltura.”
“No, certo, non basterà. La Madre ce ne salvi, non basterebbe la legna dell'intero Ellesponto.”
Eubeka si sfilò la tunica, la lasciò cadere sui tappeti e con un movimento fluido si immerse nella vasca.
“Ma i dannati non sono un mio problema. Piuttosto il mio problema è di nuovo quel dolore alla spalla.”
“Dovresti provare ad utilizzare uno scudo più leggero.”
“Forse. Mentre tu potresti provare a sciogliermi la schiena.”
Dal giorno in cui erano state marchiate, Isilea aveva massaggiato il corpo di Eubeka migliaia di volte, eppure a vederla nuda, ne rimaneva ancora stupita: così avanti negli anni, ma allo stesso tempo così forte e fiera, così diversa da lei. Sfoggiava le cicatrici del suo clan con orgoglio.
“Gli Achei sono gente strana.”, riprese a parlare Eubeka. “Gente strana con credenze strane. Vivono nel terrore di non ricevere sepoltura, ma poi, pur di farsi ammazzare lontano da casa non esitano ad affrontare i mari. Solo un popolo governato da uomini fa cose così. Non sarò certo io a piangere per loro.”
“Eppure tu uccidi per gli Achei.”
“Uccido per loro, è vero, ma di certo non sono miei amici.”
Isilea prese l'argilla impregnata di cenere, la bagnò per bene e iniziò a strofinarle la schiuma attorno alle spalle. Lo fece nel modo in cui le era stato insegnato: movimenti ciclici, perché ciclico è il disegno della Madre, ma non riuscì a metterci attenzione. Era turbata dai versi funebri da fuori.
“Che cosa ti succede?”
“Niente...”
“Niente? Puoi mentire a me, ma non alla mia schiena.”
Isilea smise di strofinare, era difficile mettere ordine nei pensieri.
“È solo che prima mi veniva più facile. Intendo, quando ero ancora libera...”
“Viene tutto più facile da liberi, lo so. Ma ora tu sei quella che sei.”
“Sono un assassina.”
“Direi piuttosto una donna di spada.”
“E dove sta la differenza?”
Eubeka diede una scrollata di spalle.
“Capisco. Stai pensando ancora a quello storpio.”
“Quello storpio aveva un nome.”
“Beh, farai bene a dimenticarlo, quel nome. Dico sul serio.”
“Non sono forte come te.”
Isilea fece per alzarsi, ma fu bloccata. Eubeka la teneva ferma per un braccio, con una presa gentile ma decisa. Non potette fare a meno di guardarla, in quegli occhi che conosceva bene, grigi e severi.
“Non va bene. Finirai divorata dai demoni. Dimentica quell'uomo, era solo un Acheo...”
“Non meritava di morire.”
“Ognuno di loro meriterebbe la morte. Non dimenticarti chi eravamo.”
“Non puoi incolpare tutti loro.”
“No certo, non posso incolparli tutti, però posso tenermi in guardia. Non fidarti di loro e alla prima occasione, uccidi. Sono infami e blasfemi, come i loro Dei. Venerano una generata dalla testa del padre...” disse e sputò nell'acqua.
Isilea sfruttò l'occasione per svincolarsi. Aveva sentito quel genere di discorsi migliaia di volte.
“Non capisco. Perché la loro dea ti fa così paura?”
“Non mi fa paura. Ma mi guardo bene dal pronunciare il suo nome. Io venero la Madre, colei che genera, nutre, protegge. È grazie a lei se gli uomini ci temono.”
“Ci temono solo perché siamo assassine.”
“Esatto, perché siamo donne che uccidono. Guerriere. Come lo sono state le nostre madri. Se ora siamo schiave di spada, lo dobbiamo alla Madre. Non dico sia un destino facile, ma è meglio che finir stuprate da p*ttane.”
“Uccidere... sarebbe questo il volere della Madre?”
“La Madre ha donato a noi donne il potere di dare e di togliere.”
“E allora perché ha smesso di parlarmi?”
Le parole le erano uscite fuori da sole.
Ne seguì un silenzio. Breve, ma totale.
“Ho dato fuoco al corpo di Tersite.”
“Che cosa hai fatto?”
“L'ho seppellito secondo il credo del suo popolo.”
“Hai offeso la Madre per uno storpio?”
“Ho tolto e ho dato.”
@ Lady Robyn Snow
Racconto molto attuale date i tempi che corrono. Il messaggio è positivo e questo mi piace. Il tuo stile è sempre molto asciutto e oggettivo e ciò che scrivi si legge facilmente.
@ misterpirelli
Sconfiniamo nell'epica, un genere da me molto amato (seppure qui non è in versi). Ho letto ambedue i racconti e mi ricordo perfettamente la figura di Tersite, brutto, sporco e cattivo. Tra parentesi sono una fan sfegatata dall'età di sei anni (o forse anche meno) di Odisseo.
Su questo racconto che devo dire si legge molto bene ed è fluido, ho trovato solo un piccolo refuso:
“Sono un assassina.”--> manca l'apostrofo
Non ho annotazioni particolari ma ho trovato un po' ostica questa frase:
Vivono nel terrore di non ricevere sepoltura, ma poi, pur di farsi ammazzare lontano da casa non esitano ad affrontare i mari.
Mi ha molto rilassata la lettura di questo racconto perché hai tirato fuori un aspetto del tema ancora inesplorato.
rispondo a Three Eye Crow
Se mi dici che Odisseo é sempre stato il tuo eroe, posso solo dirti 'benvenuta del club'. Anche io l'ho sempre adorato, e in questo forum di scrittura, non siamo gli unici.
grazie del commento (e di avere pure letto entrambi i racconti), e grazie anche per avermi segnalato l'apostrofo. Sono i classici errori che mi scappano sempre. (a scuola, in italiano, combattevo sempre con la sufficienza).
Per quanto riguarda la frase che mi hai segnalata, ti devo dare ragione. Effettivamente è un po ostica. Diciamo che avevo la necessità di 'dire al lettore' che per gli Achei la sepoltura è importante (gli appassionati di mitologia lo sanno, ma altri forse no).
Ad ogni modo, quando lo riprenderò in mano, vedrò di dire la stessa cosa in modo forse più fluido.
Ad ogni modo, grazie del commento.
Lady Robyn
Sono perplessa. Non ci ho visto narrazione, se non a tratti. Anche qui, come in precedenza e in altri racconti (non tuoi) trovo più un serie di apountiper un storia, uno studio di un personaggio. Spesso queste descrizioni di sensazioni e fatti accaduti prima del momento del racconto servono piuttosto a noi per capire chi è il nostro protagonista e perché fa quello che fa. Infatti l'inizio era interessante, fino all'arrivo al fiume. Poi questa ragazza non fa più niente. Ci dici quello che le è successo ma è freddo, non sento quello che sente lei. Mi sei piaciuta di più l'altra volta.
Piccolo suggerimento: non stare a spiegare al lettore che la piena del fiume è in primavera per lo scioglimento dei ghiacciai e bla bla bla. Se il lettore non lo sa (come me) si va a informare, ma se glielo spieghi si sente trattato da stupido.
Storia: *
Stile: *
Finale:*
Particolare:
Misterpirelli:
Clap clap clap! Li senti? Sono i suoni dei miei applausi. Mi è piaciuto tantissimo. Bello, ci inoltriamo nella scena come con un piano sequenza che ci mostra prima dove siamo, cosa accade, poi si scostano i veli delle tende e la telecamer si sofferm sulla mostra protagonista. Bei dialoghi, anche se a tratti ripetitivi, qualche frase in meno (da che pulpito!) e qualche sguardo o gesto in più sarebbe stato meglio. Non ho letto il prequel e posso dire che il racconto si regge bene anche da solo, ha un'aperturs e una chiusura.
Bravo!
Storia: *****
Stile: *****
Finale: *****
Particolare: "La Madre ha donato a noi donne il potere di dare e togliere" un racconto femminista, alla Martin!
Aspetto altri racconti eh!
@misterpirelli
Sono contenta della tua partecipazione e che il tema ti sia piaciuto!
Il sequel che hai scritto in realtà si regge bene anche da solo, ma nel precedente racconto ho trovato più pathos, forse il personaggio che qui è ricordato resta più impresso rispetto alla guerriera.
Una perplessità appena inizio a leggere sul termine "ululi" che come sostantivo non sono sicura esista (perché non ululati? ).
Un racconto ben scritto e mi piace, anche se il primo forse ho avuto modo di metabolizzarlo per più tempo e rimane il mio preferito.
@ Lady Robyn
Un racconto molto intimo, è facile immergersi nei pensieri della protagonista, perché nella vita capita spesso che ci attraversi la mente lo stesso pensiero e la stessa sensazione di debolezza. Bisogna poi reagire e non farsi prendere dallo sconforto e in questo il tuo racconto è positivo. Il tuo stile è sempre molto riconoscibile e questo mi piace.