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XXVIII Contest di Scrittura Creativa
di Viserion
creato il 21 giugno 2014

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hacktuhana
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hacktuhana
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Inviato il 22 giugno 2014 12:39

Ma che bello il tuo racconto, invece, Brezza :)

 

Mi ha fatto sorridere e pensare, riflettere su domande che, penso proprio ci poniamo o ci siamo posti un po' tutti, su dio, sull'esistenza e sui tanti perché :)

 

Benvenuto ad un altro, nuovo, confratello(o consorella???) <img alt=" />


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Three-EyedCrow
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Three-EyedCrow
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Inviato il 22 giugno 2014 13:31

XXVIII CONTEST DI SCRITTURA CREATIVA

TITOLO: Il vuoto

BATTUTE (con Letter Count): 2631

 

La cappella era satura di incenso con un vago odore di umidità. Vuota. Il silenzio era interrotto solo dal lieve strusciare del pennello, quel suono era il preferito del pittore. C'era un altro suono che non riusciva a dimenticare, la risata del suo bambino così piena di allegria ma lui non la sentiva da ormai troppi anni e aveva sempre paura di dimenticarsi, un giorno, quella musica dolce e triste. Il profumo degli impasti di colore si mescolava con gli odori della sala creando una fragranza che gli era ben nota. Accanto ai pennelli giaceva una crosta di pane raffermo con un po' di formaggio e il cesto che sua moglie gli aveva preparato con un fiaschetto di vino, il pittore decise di fare una piccola pausa e sorseggiare un po' il succo così forte da dargli alla testa, compagno inseparabile di quegli ultimi quarant'anni.

Si discostò dal dipinto e provò ad immaginarsi il suo affresco ideale. Non somigliava affatto a quello commissionato. Tanto per cominciare il soggetto non doveva essere rappresentato sfarzoso e ingioiellato ma povero, con una veste semplice, marrone o grigio non bianco o celeste. Non era quello che i preti dicevano sempre nelle loro omelie infarcite di paroloni? La semplicità contraddistingue la Santa Vergine. Semplicità e purezza. Cose a cui lui aveva smesso di credere da tempo e che non gli avrebbero mai restituito la felicità perduta. Sospirò e si accostò alla parete cominciando a delineare, col pennello, il volto della Madonna; lo dipinse di getto dandole un cipiglio severo e giudicatore. Passò al velo e lo tratteggiò in modo marcato a sottolineare la sua rabbia e frustrazione nel dover sempre, costantemente, rappresentare soggetti sacri. Sarebbe stato il suo ultimo lavoro poi si sarebbe dedicato ai ritratti di nature morte oppure sarebbe andato nella bottega del suo allievo e, nel retro, avrebbe dipinto soggetti licenziosi assieme ai giovani apprendisti percependo il suo modesto salario quotidiano da portare alla moglie la sera. La sua vita non era mai stata ricca di divertimenti ma, dopo la tragedia, perfino l’amore era diventato solo un semplice dovere.

Cominciò a dare forma al corpo e lasciò volutamente un seno scoperto alla Vergine e la abbigliò con un corpetto di quelli che usano le donnacce per attirare i clienti delle bettole che era solito frequentare, poi, con pennellate sempre più decise ed adrenaliniche, fece le gonne strappate, e, sotto il piede sinistro, mise un serpente.

Gli venne tutto di getto, senza pensare, senza sapere a quali conseguenze sarebbe andato incontro. Ad un tratto si fermò e chiuse gli occhi e immaginò che morire era come dormire.



Lady Monica
Pasticcera Reale della Barriera
Guardiani della Notte
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Lady Monica
Pasticcera Reale della Barriera



Guardiani della Notte

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Inviato il 22 giugno 2014 13:53

Domanda per Francesca: ma Fede intesa solo in seno alla religione o anche come fiducia nelle persone?


È Frittella il nostro Re

Fa i pasticci, fa i bignè 

Io ne mangio pure tre

È Frittella il nostro Re!!! 

 

 

You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.

 

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La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )

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Ygritte baciata dal fuoco
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Ygritte baciata dal fuoco
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Inviato il 22 giugno 2014 14:58

Lady Robyn non intesa solo in senso religioso [emoji6]

 

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Erin
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Erin
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Inviato il 22 giugno 2014 15:12

ok, l'idea è arrivata, ma sarà molto difficile metterla giù...


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Three-EyedCrow
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Three-EyedCrow
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Inviato il 22 giugno 2014 15:14

@hacktuhana

 

 

 

questo verso mi martella in testa:

 

Mi dissero che non sarebbe più venuto,

parole atte a farmi aprire gli occhi alla ragione,

dedicate alla speranza di non doverne più ascoltare

 

sono rimasta senza parole. Veramente una poesia profonda, so che magari è un commento banale ma altre parole non mi vengono. Ottima.

 

 

 

@ Brezza

 

 

 

intanto benvenuta (anche io sono una new entry dallo scorso contest).

Il tema che hai toccato è ingenuo e allo stesso tempo comune a tutti i credenti. Mi hanno colpito molto queste battute:

 

“Ci credi?”.

“Che mi spii?”, rise Milo. “Ma lo farà anche quando vado in bagno? E con una ragazza?”.

“Tu osservi i The Sims quando lo fanno”.

“è diverso”.

“Perché? In fondo, noi giochiamo a fare Lui e se è vero che siamo a sua immagine e somiglianza…”.

 

E qui mi rimanda ad un film, Capriccio all'italiana, dove Dio è impersonato da un burattinaio e Totò se ne esce con una perla made in Pasolini su cos'è la verità. Brava.

 

 


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hacktuhana
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hacktuhana
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Inviato il 22 giugno 2014 15:40

Intanto grazie anche a Three EyedCorw :)

 

Anche per aver postato il suo triste e bellissimo scritto!

 

Complimenti, decisamente diverso dal precedente, seppure scritto con egual bravura.


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Brezza
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Brezza
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Inviato il 22 giugno 2014 17:04

@hacktuhana

 

 

 

questo verso mi martella in testa:

 

Mi dissero che non sarebbe più venuto,

parole atte a farmi aprire gli occhi alla ragione,

dedicate alla speranza di non doverne più ascoltare

 

sono rimasta senza parole. Veramente una poesia profonda, so che magari è un commento banale ma altre parole non mi vengono. Ottima.

 

 

 

@ Brezza

 

 

 

intanto benvenuta (anche io sono una new entry dallo scorso contest).

Il tema che hai toccato è ingenuo e allo stesso tempo comune a tutti i credenti. Mi hanno colpito molto queste battute:

 

“Ci credi?”.

“Che mi spii?”, rise Milo. “Ma lo farà anche quando vado in bagno? E con una ragazza?”.

“Tu osservi i The Sims quando lo fanno”.

“è diverso”.

“Perché? In fondo, noi giochiamo a fare Lui e se è vero che siamo a sua immagine e somiglianza…”.

 

E qui mi rimanda ad un film, Capriccio all'italiana, dove Dio è impersonato da un burattinaio e Totò se ne esce con una perla made in Pasolini su cos'è la verità. Brava.

 

 

 

Grazie! ;)

Non l’ho visto, ma è appena entrato ufficialmente nella lista dei film da vedere! Poi non posso perdermi ancora Totò che cita Pasolini, devo rimediare subito! <img alt=" />

 

Ma che bello il tuo racconto, invece, Brezza :)

 

Mi ha fatto sorridere e pensare, riflettere su domande che, penso proprio ci poniamo o ci siamo posti un po' tutti, su dio, sull'esistenza e sui tanti perché :)

 

Benvenuto ad un altro, nuovo, confratello(o consorella???) <img alt=" />

 

Consorella! <img alt=" />

 

Grazie ;)


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La Sposa del Re
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La Sposa del Re
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Inviato il 22 giugno 2014 17:16

Ecco i miei commenti ai primi racconti postati.

vi ricordo che questa volta sarò molto più cattiva :)

 

@Hacktuhana

 

Anche questa volta si ripropone il mio rapporto complicato con la poesia, tuttavia sto iniziando a comprendere il tuo stile. Questa mi è piaciuta più di quella precedente perché ci ho visto dentro una storia.
Mi piace: Mi piace il nome Giosafatte, molto biblico. E poi mi piace il fatto di trovare una storia raccontata in versi. Ci ho visto una sorta di staffetta tra il primo Giosafatte e quello che ne narra le vicende, che diventa Giosafatte a sua volta, come per un’esigenza più grande di lui stesso. Hai azzeccato il tema della Fede. Secondo me se la sistemi un po’ la puoi mandare a qualche concorso.
Non mi piace: Non apprezzo le rime baciate in -are, soprattutto quando sono fatte da due verbi, mi sembrano un po’ infantili. Ho apprezzato di più l’assonanza affrontare/puntuale, e anche apparenze/gente.
Storia: ***
Finale: ***
Stile: **
Particolari: “quelle mura di cementi quotidiani” è una bella immagine.

PS: mi piace un sacco il gatto!!!!!!!

 

 

@Brezza

Innanzitutto benvenuta. Esattamente come il tuo nome, hai soffiato su questo contest un argomento tostissimo, anche se Martin ne ha fatto uno dei pilastri portanti dei suoi libri, è un aspetto dei rapporti che porta sempre turbamento, soprattutto associato a questo tema.

Mi piace: li fatto che prima ci fai presagire che trai due ci può essere qualcosa di più, per poi confermarlo ma non del tutto verso il finale. Non sappiamo se tra i due c’è già stato qualcosa o se ne parlano solamente. In effetti, non sappiamo nemmeno quanti anni ha Milo, potrebbe anche essere più piccolo di lei. La storia scorre bene. Mi piace il finale.

Non mi piace: sappiamo pochissimo di Milo. Sebbene capiamo che Lucia sia una tipa intrapendente, intelligente e sfrontata nonostante la giovane età, di lui abbiamo solo l’immagine un po’ stereotipata e poco profonda del fratello premuroso. Non capiamo cosa vuole. Quando dici "Milo li trovava buffi e a loro modo teneri.” passiamo all’improvviso al punto di vista di Milo. Forse dovresti adattarla tutta dal suo punto di vista.

 

Storia: ****

Finale: ***

Stile: ***

Particolari: “Forse dovresti fare il prete” detto a una ragazza ci fa capire quanto Milo sia fuori dalle convenzioni, è l’unico spiraglio che vedo sulla sua personalità.

 

 

@Three Eyed Crow

E poi? Cosa succede poi? I preti si tengono l’affresco così com’è? O lo fanno sostituire? Sarebbe stato bello vedere un po’ di gente inginocchiarsi e segnarsi turbata. Ma se hai scelto di lasciare in sospeso, lo accetto.

Mi piace: il tuo stile mi piace e lo sai già. La storia mi stuzzica il cervello. Le scene descritte le vedo.

Non mi piace: Forse era meglio non mettere nemmeno una sorta di “motivazione” dovuta alla perdita del figlio (che gli ha fatto perdere la fede?). Sarebbe stato più bello, a parer mio, se lo avesse fatto senza un motivo preciso, per puro atto di Fede verso la sua personale visione.

“Passò al velo e lo tratteggiò in modo marcato a sottolineare la sua rabbia e frustrazione nel dover sempre, costantemente, rappresentare soggetti sacri” Attenzione: qui non si capisce il “sua” a chi si riferisce, nella frase precedente lo hai usato riferendoti alla Vergine. Ho avuto un attimo di labirintite.

Storia: ***

Finale: **

Stile: ***

Particolari: mi piace un sacco il modo in cui hai descritto l’aggiunta progressiva di elementi al quadro con le pennellate “adrenalitiche”

 

 

 

Detto ciò, credo che il tema si presti molto per la prosecuzione delle saghe che sono venute fuori negli scorsi contest. Potremmo vedere nuovi aspetti inaspettati :) di questi mondi immaginari.

 

Io ci ho provato a essere meno sperimentale questa volta, ma mi è venuta una storia fuori dalle righe ancora una volta...la scrivo e la posto.

 

Ad libitum sfumando

 


K
kinginthenorth
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kinginthenorth
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Inviato il 22 giugno 2014 17:26

Qualcosa mi sta ronzando nel cervello, spero di riuscire a dargli forma :P


L
La Sposa del Re
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Inviato il 22 giugno 2014 18:38

Contest di Scrittura creativa

Caratteri: circa 4.600

Titolo: Il Capitano

 

- Padre mi perdoni perché ho peccato. -

- Andiamo Giulio, - disse sbuffando Don Andrea - di quale cosa non grave si tratta questa volta?-

- Ma Padre! Perché parla in questo modo? Io sono un peccatore renitente, e lei deve intercedere per me e chiedere a Dio qual è la mia punizione, in modo che io possa liberarmi definitivamente dal male. Ne ho bisogno, capisce?-

Don Adrea spostò la tenda viola del confessionale, si alzò lentamente e uscì alla luce azzurra e oro delle vetrate. Era una giornata splendida, e lui doveva passarla ad ascoltare le stupide lagnanze di quel parrocchiano idiota. Si passò le mani lungo le cosce per stirare la nera tunica stropicciata e gioì nel sentire i muscoli delle gambe che pulsavano. Il suo rito quotidiano, la sua strada per il paradiso: avrebbe finalmente potuto percorrerla una volta liberatosi dallo scocciatore.

Si diresse verso il parrocchiano e gli poggiò una mano sulla spalla.

- Mi ascolti, Giulio, lei si deve rilassare. Ieri è venuto a confessare di aver stirato male una camicia di sua moglie per punirla di non averle passato il sale a tavola, il giorno prima era distrutto per aver rivolto un sorriso, a suo dire, compromettente, alla cassiera del supermercato. Mi lasci dire che un sorriso non ha mai ucciso nessuno e che Nostro Signore ha in gloria chi dispensa serenità quotidianamente senza voler nulla in cambio.- Lo afferrò per un braccio e lo invitò a sollevarsi.

- Ma Padre, io le avevo sorriso perché avevo pensato che aveva delle belle tette, ho fatto pensieri impuri su una donna che non è mia moglie!- sputò fuori le parole come se il solo pronunciarle lo liberasse già dall’angoscia.

- Eh che sarà mai! - rispose Don Andrea sollevando la mano come a voler buttare dietro la schiena tutte le preoccupazioni - Lei non lo sa mica che pensavi alle sue tette no? E quindi Dio ti perdona perché non hai creato confusione in quella povera ragazza.-

- E per la questione delle camicie di mia moglie?- il parrocchiano si aggrappava alla tunica di Don Andrea con gli occhi pieni di speranza e le mani tremanti.

- Te l’ho detto già ieri - lo intimò scocciato il prete - che dovresti farle stirare a lei qualche volta. E quindi hai fatto bene a fare... quel che hai fatto! - disse distogliendo gli occhi dal volto implorante del fedele. Non ricordava più qual era il millantato peccato da perdonargli.

- E per oggi padre? Oggi mi sono aperto la via per l’inferno! - il parrocchiano si inginocchiò e scoppiò in un silenzioso pianto disperato.

- Avanti, tirati su e dimmi tutto - ordinò tra un sospiro e l’altro il prete.

- Ho investito il cane del mio vicino perché mi ha fatto la ca**a in giardino! - le parole erano interrotte dai singhiozzi.

- Ma questo è grave, Giulio! Non le è servito a niente allora essere punito per le sue precedenti malefatte! - Don Andrea rimase di pietra. Forse era giunto il momento, per Giulio, di abbracciare la vera fede. Dove le omelie e le preghiere non potevano più raddrizzare una schiena piegata al male e alla crudeltà, solo Egli, con i suoi insegnamenti, poteva rinsavirlo e restituirlo alla ragione e alla salute.

- Alzati Giulio, e vieni con me.- disse deciso il prete.

L’uomo si sollevò a stento dal pavimento freddo della chiesa e seguì il prete nell’area posta dietro l’altare sacro. Qui stava, nascosto alla vista ma illuminato dai raggi del sole che si coloravano passando attraverso le vetrate sante, un altro altare, più piccolo. Non c’era traccia di oro né di fiori, ma solo candele profumate, una borraccia e un pallone. Al centro, la foto incorniciata di Francesco Totti.

- Ecco Giulio. Se tutto ciò che ti è stato detto finora non è valso a renderti savio e buono, è giunto per te il momento di conoscere la verità autentica. Tu ora sei pronto a ricevere il Suo dono immenso. Lui ti salverà dal male che si è insinuato dentro di te, e tu sarai, dopo, il più alto tra i suoi discepoli. Grande è la sua visione, ché dai più peccaminosi Egli trae i migliori tra gli ambasciatori della Sua parola e li riporta alla santità. - il prete, lo sguardo da dannato, prese con delicatezza il pallone dall’altare, si inginocchiò costringendo il parrocchiano a fare lo stesso. Afferrò la borraccia e ne schizzò l’acqua contenuta dritta in faccia al fedele. Poi, con una luce mai vista prima negli occhi, passò il pallone all’uomo che lo guardava a bocca aperta.

- E ora, palleggia Giulio. Palleggia, e butta fuori tutto il male che c’è in te! Fino alla salvezza!.

E Giulio iniziò a palleggiare, mentre Don Andrea, in ginocchio con le mani giunte, intonava il suo canto di fede.

- Un Capitano, c’è solo un Capitano…-


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Brezza
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Brezza
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Inviato il 22 giugno 2014 19:30

Ok, formulo anch’io le mie impressioni sui vostri racconti :)

 

Three-EyedCrow

 

 

Il tuo racconto è molto vivido. Vedevo il quadro prendere forma, mentre leggevo. E anche i sentimenti del protagonista, li ho sentiti chiaramente in tutta la loro interezza, drammaticità e frustrazione. Anche ribellione.

Oh, quanto mi piacerebbe entrare in Chiesa e vedere un’artista uscirsene davvero fuori con un affresco del genere! Penso che lo amerei ahahah

Bello! Bravo!

 

 

 

La Sposa del Re

 

 

Intanto, grazie dei consigli! E del benvenuta :)

 

Sto ancora ridendo per la fine del tuo racconto! Ben scritto e goliardico al punto giusto.

Ho in testa il coro cantato da quel bizzarro e geniale prete e la faccia allibita del “parrocchiano idiota”. Secondo me, devi inviarlo a Totti. Trova il modo e faglielo leggere!

Magari ci faranno su il prossimo spot pubblicitario, o la scena di una qualche fiction, tipo i Cesaroni, ovviamente a te i diritti! <img alt=" />

Bello, bello!

 

 

 

 

hacktuhana

 

 

Come ti ho già scritto, mi è piaciuto molto.

Ogni volta che lo rileggo, rilevo una sfumatura in più nelle tue frasi e concetti.

Trovo che sia un racconto poetico, non tanto (o non solo) per le rime, ma per la delicatezza e la profondità del tema. bello :)

 

 


H
hacktuhana
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Inviato il 23 giugno 2014 0:05

Grazie anche a Brezza la nuova CONSORELLA <img alt=" /> per il bel commento.

 

e grazie anche a Sposa del Re, mi è piaciuto il tuo commento terribilmente cattivo <img alt=" />

normalmente anche a me non piace andare di rime classiche, in questo caso sono uscite più per costruzione a se dei periodi, e delle parole che non ricercate volutamente.

Personalmente non lo trovo infantile, comunque, ma scontato, e direi che magari è pure peggio :)

Si è vero ho una gattina bellissima, tra le altre 4 <img alt=" /> altrettanto belle, sono le mie figliolette!

 

Il tuo scritto invece mi è piaciuto, ma questa per il contest non è una novità, il prete romanista non me l'aspettavo proprio <img alt=" />

fossi stato io però al posto del prete, gli avrei spezzato le gambe per aver investito il cane, al parrocchiano, con cortesia magari :) Ma questo è un altro discorso...


E
Erin
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Inviato il 23 giugno 2014 10:21

Eccomi arrivata per una prima carrellata di commenti dato che, ahimè, la mia idea langue sul documento word... <img alt=" />

 

@hack

 

 

mi piace il fatto che tu posti quasi sempre per primo (mi pare che negli ultimi contest è sempre stato così, vero?) è come se nelle tue poesie recepisca questo "uscire di getto", senza attendere chissà cosa.

Anche questa volta hai dato una bellissima interpretazione del tema proposto: quasi una rilettura del detto "nemo profeta in patria", le parole che non vengono ascoltate se non da un'unica persona che poi in qualche modo ne raccoglie l'eredità, spinta da quell'esigenza di andare oltre i discorsi quotidiani fatti da persone che disdegnano quello che non è la vita perbene.

Mi è piaciuto, anche le rime sono scorrevoli e portano ad una facile lettura. :)

 

 

 

@Brezza

ben arrivata tra di noi <img alt=" />

 

 

Già il titolo del tuo racconto mi ha intrigato e leggendolo mi ci sono ritrovata. Capita spesso che ci poniamo domande simili su quanto Dio possa essere veramente interessato a quello che facciamo. Sicuramente la tua protagonista estremizza un po' questa caratteristica dando un'eccessiva importanza a tutti quello che le viene insegnato a catechismo: a pensarci bene il suo ragionamento è quello in teoria più corretto in quanto tutto il suo non sentirsi pronta fa parte di un'esame di coscienza che gli altri certamente non si sono fatti. Forse è l'unica che riflette veramente sul significato dei sacramenti che mano a mano riceve, specie se confrontata con i genitori ed i parenti interessati solo a festeggiare.

Ed è anche bello il confronto con il fratello, voce più realistica e pratica ma pronto ad ascoltare i turbamenti della ragazza.

Alla fine è il confronto a farla uscire da quel circolo vizioso e a farla arrivare alla conclusione che dio si annoierebbe ad osservare una vita perfetta ^^

Davvero particolare e ben scritto.

 

 

 

@Three-eyedCrow

 

 

Bellissima idea che in qualche modo mi ha rimandato ad un film a me molto caro ossia "Il tormento e l'estasi" relativo a Michelangelo che affresca la Sistina.

Ho trovato davvero profonda l'immagine del pittore che, proprio nel rappresentare l'immagine della fede, si trovi invece a riflettere su quanto ha perduto e su quanto sia vuota la sua vita. E trovo altrettanto significativo che spinto da questo vuoto e questa disillusione ne faccia pagare le conseguenze anche alla Madonna: basta purezza e bellezza, la vita con lui è stata dura e dunque anche quell'immagine deve esserlo, senza più nascondere la crudeltà dell'esistenza dietro la semplicità ed il sorriso benevolo.

Molto brava che perché hai fatto un racconto relativamente breve rispetto al numero di caratteri consentito, ma hai reso perfettamente lo stato d'animo del protagonista.

 

 

 

@La sposa del re

 

 

l'ho trovato davvero surreale questo finale, con un Totti a farla da padrone O___ò

L'inizio sembrava abbastanza normale, riprendendo l'idea di quei fedeli troppo ligi e paranoici che sono assillati dal commettere un peccato anche solo respirando. Pensavo che il tuo racconto si sviluppasse in quella direzione. Invece poi l'atteggiamento del prete mi ha completamente spiazzato xD L'idea dell'altarino di Totti e dell'inno finale con il poveraccio che palleggia è davvero notevole.

L'unico appuntino è una sbavatura: a inizio quarta riga hai scritto Don Adrea, hai perso la n XD

 

 


T
Three-EyedCrow
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Three-EyedCrow
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Inviato il 23 giugno 2014 11:52

Intanto per i commenti al mio scritto.

 

@ La Sposa del Re

 

 

 

Il finale è volutamente aperto perché la reazione dei committenti non è importante ai fini della storia, non avrebbe avuto molto senso vedere le reazioni altrui perché ad un nichilista come il protagonista, non interessano.

La motivazione è la base del racconto: il pittore non è credente in seguito alla morte del figlio, ha perso ogni contatto con la fede e il ricordo della risata del figlio gli ha solo riportato alla mente la rabbia e la frustrazione nel dipingere soggetti sacri che non gli sono stati di nessun conforto nella vita.

Riguardo al pronome invece, il soggetto è riconoscibile:

Passò al velo e lo tratteggiò in modo marcato a sottolineare la sua (del pittore) rabbia e frustrazione nel dover sempre, costantemente, rappresentare soggetti sacri. (qui è palese che si tratti del pittore)

 

 

 

@ Brezza

 

 

 

Grazie, era proprio la sensazione che volevo suscitare.

 

 

 

@ Erin

 

 

 

Pensa che ho preso spunto dal film Decameron di Pasolini dove proprio il regista si cimenta nella storia dell'allievo di Giotto che ha il compito di rappresentare, con un affresco, la Madonna e il dipinto viene così bene che sembra prenda vita.

Era veramente quello l'intento: il pittore sfoga la sua rabbia e la sua frustrazione nel lavoro.

 

 


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