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Contest di scrittura creativa
Q di Qhorin Halfhand
creato il 11 giugno 2009

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Qhorin Halfhand
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Qhorin Halfhand
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Inviato il 19 novembre 2009 2:12 Autore

Non c'è che dire Carlo, il titolo è azzeccatissimo >_>



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 19 novembre 2009 10:42

A me non è piaciuto >_>

 

Non mi piace tanto com'è scritto. All'inizio non mi piace la punteggiatura (uso un po' eccessivo del ":", frasi della stessa struttura attaccate tra loro, qualche altro particolare...). Poi non mi piace la gestione dei dialoghi. Troppe battute consecutive hanno la struttura: X fece Y "...", diventa monotono.

I contenuti non mi dicono molto, queste tematiche non sono tanto il mio genere. Poi, più che un racconto, sembra un dialogo-danuncia-lamentela della cattiveria delle donne. Non dovrebbe essere politicalmente corretto e in effetti non lo è verso lel donne, ma nonostante questo alla fine mi sembra troppo "predica". Poi per carità, come idea non è nemmeno tanto male, non eccessivamente banale...

E' carino qualche passaggio in cui la tizia lo insulta, ma il discorso di lui non mi suona particolarmente energico e accattivante, e non mi fa sorridere (cosa che invece succede coi dialoghi di Tarantino, se era quello l'intento... un obiettivo molto difficile da raggiungere :-P). Forse manca un po' di intervalli...

 

Comunque non è nulla di così scandaloso, non mi sembra tanto più forte del mio racconto sul quattro.


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 19 novembre 2009 10:50

sembra un dialogo-danuncia-lamentela della cattiveria delle donne. Non dovrebbe essere politicalmente corretto e in effetti non lo è verso lel donne,

 

Ma... non mi sembra. Non c'e' alcuna denuncia della cattiveria delle donne, o almeno non era questa la mia intenzione. >_> Volevo solo indicare che ognuno si approfitta (uomini o donne non importa) a seconda delle armi che ha a disposizione, per prendere il massimo di ogni cosa al prezzo minimo. Nessuno e' "str***o" - oppure lo sono tutti (il che e' lo stesso). Anton si limita a ribattere all'accusa di essere uno str***o: se e' str***o lui, beh, allora lo e' anche lei. A me pareva chiaro...

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lysmaya
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lysmaya
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Inviato il 19 novembre 2009 11:10

Questo pezzo ha ricordato alla Dama un suo vecchissimo brano (circa sei anni fa... Com'era cucciola, all'epoca, andava ancora al liceo...)intitolato "Il rovescio della medaglia" dove parlava di amore ed egoismo...

La cosa triste è che nella maggior parte dei casi le cose funzionano davvero come da te descritto...

Per quanto riguarda un vero e proprio commento la Dama deve rileggerlo, chè questa è stata solo una rapida lettura...

Come prima impressione, comunque, non l'ha trovato male, ma nemmeno eccelso (e a parte una singola frase, nemmeno eccessivamente "spinto")... Si lascia leggere, senza però davvero entrare nel lettore...

Non si riesce a provar solidarietà per Trilli, perchè di suo non c'è molto, e non si riesce ad apprezzare/disprezzare Anton per le sue azioni e i suoi discorsi, perchè sembra troppo distaccato, quasi stesse parlando della riproduzione delle rane...

Per cui, almeno alla Dama, l'idea che ha dato è stata quela di leggere un banale scambio di battute di due persone che le sono completamente estranee e che non son riuscite a coinvolgerla più di tanto, come una conversazione ascoltata per caso su un pullman... E questo un po' le spiace, perchè il discorso poteva essere molto più appassionato... Ecco, forse è proprio questo di cui la Dama ha sentito un po' la mancanza, una vera e propria passione, sia nelle parole dei personaggi che, forse, nel brano stesso, come se tu stesso non ti sentissi trasportato dalla tua stessa scrittura...

Cmq, la Dama promette di rileggerlo quando avrà un po' più di tempo, chè ora deve prepararsi per andare a Torino... <img alt=" />

@ Prete Rosso: &gt;_&gt;<img alt=" /><img alt=" /> La Dama ieri sera aspettava il tuo brano per andare a nanna... E adesso dovrà aspettare qualche giorno, perchè fino a domenica difficilmente riuscirà a connettersi...



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 19 novembre 2009 11:17

Insomma... per me decisamente peggiore l'immagine con cui è dipinta la donna rispetto a quella dell'uomo... magari questa sera spiegherò meglio il perchè.


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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 19 novembre 2009 13:10

@ Prete Rosso: &gt;_&gt;<img alt=" /><img alt=" /> La Dama ieri sera aspettava il tuo brano per andare a nanna... E adesso dovrà aspettare qualche giorno, perchè fino a domenica difficilmente riuscirà a connettersi...

 

Beh, spero non sia troppo tardi. Avrei dovuto rileggerlo ma vabbè, fa niente. <img alt=" />

Spero vi piaccia e mi raccomando le critiche. <img alt=" />

 

Decimo contest di scrittura creativa: Pulp/fiction (fuori concorso)

 

Caramel

“Quanto dobbiamo aspettare?” disse Eddy guardando la casa con il portone verde dall’altra parte della strada “Comincio a stare scomodo qua dietro.”

Vinnie lo squadrò dal finestrino retrovisore per un attimo, poi tornò con gli occhi alla casa. La luce nella stanza da pranzo era ancora accesa.

“Siamo qui solo da due ore,” disse “non è che adesso mi chiederai anche di andare a pisciare?”

“Lascialo stare Vinnie,” lo interruppe John, “il ragazzino è al primo appostamento. Non ci è abituato.”

Eddy si tirò su cercando di sembrare più minaccioso e si accese una sigaretta. “Lascialo dire a me se ci sono abituato o no.”

John si mise a ridere. Armeggiò con la tasca del giubbotto, prese un pacchetto e glielo lanciò addosso.

“Tieni, prendine una. E’ il nostro rito portafortuna.”

“Che cosa sono?”

“Caramelle.”

“No grazie, non mi piacciono,” disse Eddy tornando a guardare fuori dal finestrino.

“Avanti, a tutti piacciono le caramelle.”

“Beh, non a me. Mi fanno acidità allo stomaco.”

“Questa mi è nuova.”

John riprese il pacchetto e si accese una sigaretta. “Vinnie non possiamo freddare il Guercio senza il nostro rito. Ti ricordi come era ai vecchi tempi? Prima la caramella, poi la sigaretta spenta sulla porta d’ingresso, il discorsetto di Sal.”

“Ehi! Ho solo detto che non mi vanno,” disse Eddy “se avessi saputo che la facevi così lunga me lo sarei preso tutto quel pacchetto. Vinnie digli di starsene zitto.”

Vinnie appoggiò la mano sinistra sul volante e si girò verso John. Sotto le guance flaccide, il volto era contratto in una smorfia.

“John, c’inventeremo qualcosa da fargli fare. Adesso vedi di darti una mossa perché ci hanno pagato per fare un lavoro e, scaramanzia o meno, lo porteremo a termine.”

“Ok, ok. Però la cosa non mi piace.”

Eddy fece un ultimo tiro e buttò il mozzicone fuori dal finestrino.

“Vinnie, qual è la macchina del Guercio?” disse mentre una nuvola di fumo riempiva l’abitacolo.

“E’ la Pontiac grigio scuro nel vialetto.”

“Non ci sono macchine nel vialetto.”

Vinnie esplose in una serie di bestemmie. Aprì la portiera dell’auto e si precipitò in strada usando la pistola come paletta per fermare i veicoli. John fu dietro di lui in attimo.

“Lo sapevo che la cosa andava a finire male,” disse mentre tirava un calcio sul portone della casa “Pezzo di me**a, esci. Esci!”

“Fatti indietro.” Vinnie puntò la pistola alla serratura e fece fuoco. La porta si spalancò e una pioggia di schegge si sparse in tutto l’ingresso. “Eddy controlla le stanze da letto, John la cucina. Se si viene a sapere che quello str***o ci è sfuggito da sotto il naso, siamo rovinati.”

 

“Abbiamo controllato dappertutto, ma non abbiamo trovato alcun indizio su dove possa essere diretto,” disse Eddy “Che facciamo adesso?”

“Siediti e legati questa intorno alla coscia.”

“Cosa?”

Vinnie gli passò una cinta di cuoio nero “Avanti, legala stretta. Ti devo sparare.”

Eddy fece un passo indietro e alzò le mani cercando di proteggersi. “Stai scherzando, vero?”

Nessuno si mosse. Eddy cercò riparo dietro il corpo di John, ma questi gli torse un braccio e lo obbligò a sedersi. “Avanti ragazzi, non potete fare sul serio. Possiamo trovare un altro modo, ce la caveremo.”

I due uomini non risposero.

“Non ti voglio ammazzare, idiota” disse Vinnie “dobbiamo convincere il capo che il Guercio è riuscito a scappare aprendosi la strada a colpi di pistola.”

“John digli che è una ca***ta! Non ci crederà nessuno, non ci crederà nessuno.”

“Non ti preoccupare. Sarai in piedi in meno di un mese,” disse John cercando di farlo rimanere immobile sulla sedia.

Vinnie alzò la pistola e gli sparò due colpi in pieno petto.

John schizzò lontano dal corpo, una pozza di sangue si allargava sotto i piedi.

“Lo hai ammazzato,” disse voltandosi verso l’altro.

“Aveva ragione. Non ci avrebbe creduto nessuno,” disse Vinnie soddisfatto.

“E poi non è un dramma. Non gli piacevano le caramelle.”


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Tyrion Hill
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Inviato il 19 novembre 2009 13:24

La cosa triste è che nella maggior parte dei casi le cose funzionano davvero come da te descritto...

Per quanto riguarda un vero e proprio commento la Dama deve rileggerlo, chè questa è stata solo una rapida lettura...

 

Uhm... ma perche' triste? E' la vita. Se la si accetta per quello che e' diventa bella, e se la si rifiuta per come dovrebbe essere (secondo un ideale assegnato convenzionalmente) diventa un incubo...

Come prima impressione, comunque, non l'ha trovato male, ma nemmeno eccelso (e a parte una singola frase, nemmeno eccessivamente "spinto")...

 

"Spinto" non volevo esserlo, anzi, l'ho evitato per quanto possibile (cioe' senza correre il rischio di rendere il dialogo troppo poco credibile). Per me la volgarita' fine a se' stessa e' sempre un errore.

Non si riesce a provar solidarietà per Trilli, perchè di suo non c'è molto, e non si riesce ad apprezzare/disprezzare Anton per le sue azioni e i suoi discorsi, perchè sembra troppo distaccato, quasi stesse parlando della riproduzione delle rane...

 

Ma infatti, lui parla esattamente della riproduzione delle rane. Il suo "ragionamento" tratta gli esseri umani da un punto di vista prettamente biologico, puramente materialistico. Non ha ideali. Per questo e' sereno, distaccato.

Per cui, almeno alla Dama, l'idea che ha dato è stata quela di leggere un banale scambio di battute di due persone che le sono completamente estranee e che non son riuscite a coinvolgerla più di tanto, come una conversazione ascoltata per caso su un pullman... E questo un po' le spiace, perchè il discorso poteva essere molto più appassionato...

 

Ma non c'e' passione: non ci deve essere (in questo racconto). C'e' solo cinismo, fredda consapevolezza, e totale assenza di rancore (in Anton: in Trilli il rancore c'e', perche' ancora reagisce in risposta a ideali convenzionali e non a fatti reali - e questo rende "convenzionale" anche il suo rancore ovviamente).

 

Insomma, qui c'e' solo la semplice constatazione che gli esseri umani "calcolano". Se le donne calcolano, anche gli uomini calcolano. Anche invocare la "morale", o denunciare la "scorrettezza politica", sono calcoli, compiuti (piu' o meno consapevolmente) nel contesto di una strategia precisa, dove si vedono contrapposti (sia nell'uomo che nella donna) dominio ed emancipazione. Ovviamente non ci sono solo i due casi presentati in questo racconto (uomini che "usano e gettano" le donne, senza cercare minimamente di approfondire una relazione, donne che si mettono con un uomo debole allo scopo di farsi mantenere da lui dando in cambio il minimo). Ci sono ad esempio donne che si rendono totalmente indipendenti economicamente, e gli uomini li usano solo per divertirsi (una posizione per la quale simpatizzo molto, incidentalmente), e uomini che sfruttano le donne mandandole a battere (questa cosa mi piace molto di meno, ma succede).


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 19 novembre 2009 13:34

Beh, spero non sia troppo tardi. Avrei dovuto rileggerlo ma vabbè, fa niente. <img alt=" />

Spero vi piaccia e mi raccomando le critiche. <img alt=" />

 

Ma scusa, se avresti dovuto rileggerlo allora dovevi farlo... &gt;_&gt; Che fretta c'era, scusa? <img alt=" />

 

Il racconto e' scritto bene, anche se non mi sembra veicolare messaggi particolari. Sicuramente lo puoi migliorare: qualcosa non mi convince nel dialogo - ad esempio, non mi suona bene nella bocca di questi individui la parola "scaramanzia".


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Erin
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Inviato il 19 novembre 2009 14:43

Tyrion Hill : come Arya anche io ho immediatamente notato l'uso eccessivo dei ":". Per il resto il testo non presenta particolari pecche a livello di scrittura. E' scorrevole, soprattutto all'inizio, forse nel monologo finale di lui rallenta un pò, ma niente di grave. Il contenuto è anche valido, ma non mi ha dato quell'impatto che credevo...non so, forse alla fine si sentono tanti discorsi di questo tipo che ne risulto ormai disincantata. E' un pezzo certamente buono, ma tu hai fatto di meglio <img alt=" />

 

Prete Rosso (fuori concorso) :scorrevole e carino. Mi aggiungo a Tyrion quando ti rimprovera la fretta nel postarlo &gt;_&gt; Mi piace, per quanto non sia propriamente il genere che preferisco. E' stata molto scena alla Tarantino, mi ha ricordato le Iene. Bravo <img alt=" />

 

Per quanto mi concerne, nemmeno questa volta sono ispirata...e la cosa mi dispiace <img alt=" /> Sto decandendo..sigh



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 19 novembre 2009 19:27

Prete Rosso: i dialoghi sono gestiti bene, nella scrittura di pecche non ne ho viste molte. Carino. Peccato che sia un genere molto trito e ritrito (classica storia dei gangster cinici e "cool" che fanno un po' ridere), senza particolare originalità. Vabbè, un racconto piacevole e nel suo genere valido.

 

Tyrion: dicevo che a me appare di gran lunga più st***a la donna (o meglio, la donna presentata da quel discorso). Lui alla fine non ha fatto nulla di così grave: si divertivano a sc****e e lui ha deciso di tirarsi indietro prima che la storia diventasse troppo seria, non le aveva mica promesso di sposarla, nè lei sembrava poi così innamorata. Poi dice pure le cose sinceramente, dà anche una sorta di lezione di vita. Lei invece rovina proprio la vita a questo poveraccio, poi addirittura lo lascia portandogli via tutto quello che ha, e lo fa pure con cattiveria (volendosi vendicare contro altri uomini). Insomma... ho ricevuto un'immagine molto peggiore della donna, quindi mi è sembrato un brano più di accusa e di lamentela contro il genere femminile. La frase finale sembrava un po': "ti lamenti tanto di me, ma in realtà voi donne siete ancora più st***e".


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Inviato il 19 novembre 2009 19:41

 

Beh, spero non sia troppo tardi. Avrei dovuto rileggerlo ma vabbè, fa niente. <img alt=" />

Spero vi piaccia e mi raccomando le critiche. <img alt=" />

 

Ma scusa, se avresti dovuto rileggerlo allora dovevi farlo... &gt;_&gt; Che fretta c'era, scusa? <img alt=" />

 

Il racconto e' scritto bene, anche se non mi sembra veicolare messaggi particolari. Sicuramente lo puoi migliorare: qualcosa non mi convince nel dialogo - ad esempio, non mi suona bene nella bocca di questi individui la parola "scaramanzia".

 

Si Tyrion avrei dovuto rileggerlo e magari nel farlo ne sarebbe venuto fuori qualcosa di meglio, però c'è sempre un però. <img alt=" />

In questi giorni ho avuto davvero poco tempo da dedicare alla scrittura e questo fine settimana non ci sarò perciò le scelte erano due: postarlo stamattina dall'università o farlo stasera. In entrambi i casi non avrei avuto il tempo di fare grandi modifiche, perciò ho optato per la prima ipotesi in modo da dare più tempo a chi scrive i lavori che saranno in concorso di farsi un'idea sul tema.

 

Non c'è messaggio, è vero. Più che altro i tre personaggi non sono sviluppati per portarne uno. Quando ho iniziato a scrivere il testo ho pensato solo che volevo omaggiare la versione Tarantiniana del tema, con una scenetta che sa tanto di riferimento alle Iene, ma non solo; e allora ho pensato che in Pulp Fiction gli spezzoni del film sono scollegati apparentemente uno dall'altro e che questo brano avrebbe potuto benissimo essere uno di quelli.

 

Non è un brano riuscitissimo, ma almeno spero abbia dato un'idea a qualcuno. Chi si offre per la versione alla Lovecraft del tema? <img alt=" />



AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 19 novembre 2009 19:48

Io conosco abbastanza Tarantino e conosco solo Planet Terror di Rodriguez.

Gli altri autori non li conosco affatto, solo di nome.

Non sono quindi affatto sicura di avere ben chiaro il tema &gt;_&gt; Vedremo...

Ma devono esserci per forza dialoghi lunghi?


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Qhorin Halfhand
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Qhorin Halfhand
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Inviato il 19 novembre 2009 20:09 Autore

Diciamo che la lunghezza non è la discriminante principale, quanto lo è invece la tensione e la sensazione di immobilità della scena. Questo elemento viene chiamato Stallo alla messicana.

Se hai visto qualche film di Sergio Leone, di esempi li ne trovi un sacco.

 

Comunque quello del dialogo non è comunque l'elemento principale dei film di Tarantino o di Rodriguez.

Esempi e spiegazioni di ciò che è Pulp li puoi trovare qhi &gt;_&gt;


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lysmaya
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lysmaya
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Inviato il 19 novembre 2009 21:05

Forse la Dama ha una mezza idea alla Lovecraft, ma non promett niente... Intanto perchè fino a domenica è a Torino, e poi perchè mom è sicura di riuscire a tirare fuori una storia dalla sua idea... Si vedrà...


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Tyrion Hill
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Tyrion Hill
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Inviato il 20 novembre 2009 1:29

Tyrion: dicevo che a me appare di gran lunga più st***a la donna (o meglio, la donna presentata da quel discorso). Lui alla fine non ha fatto nulla di così grave: si divertivano a sc****e e lui ha deciso di tirarsi indietro prima che la storia diventasse troppo seria,

 

Esatto. La differenza è che succede qualcosa: lui si prende la pena di spiegare in modo esplicito, quasi didattico. Nelle mie intenzioni, la parte più interessante del racconto doveva essere quella dove lui sospira, e invece di andarsene direttamente (come ha già fatto tante altre volte), torna a sedersi sul letto e si mette a spiegare perché si comporta così.

non le aveva mica promesso di sposarla, nè lei sembrava poi così innamorata. Poi dice pure le cose sinceramente, dà anche una sorta di lezione di vita. Lei invece rovina proprio la vita a questo poveraccio, poi addirittura lo lascia portandogli via tutto quello che ha, e lo fa pure con cattiveria (volendosi vendicare contro altri uomini). Insomma... ho ricevuto un'immagine molto peggiore della donna, quindi mi è sembrato un brano più di accusa e di lamentela contro il genere femminile. La frase finale sembrava un po': "ti lamenti tanto di me, ma in realtà voi donne siete ancora più st***e".

 

Vero. Il problema qui è che il discorso lo sta facendo un maschio, e quindi finisce così. Per esprimere il concetto di "tutti cercano di ottenere il meglio al minimo prezzo" avevo anche pensato a una situazione in cui fosse la donna ad andarsene, dando "lezioni di vita" al maschio. Ma non mi funzionava... dopotutto, sono un maschio io stesso. Purtroppo.

 

Voglio anche ricordare (nel caso ce ne fosse bisogno) che un racconto è un racconto: non fate l'errore di confondere il protagonista con l'autore. Certamente (e lo sapete) non sono un cinico come Anton: io penso che gli "ideali" ci servono a cambiare il mondo, nella speranza di migliorarlo. E in ogni caso stasera sono di buonumore: per la prima volta dopo un anno e mezzo ho sco***o. Incredibile. &gt;_&gt;

 

P.S.: Nei Promessi Sposi potete trovare quale uso smodato Manzoni facesse dei duepunti ( : ). Ne metteva in fila tre o quattro, nella stessa frase, prima di arrivare al punto. È sicuramente buon italiano! <img alt=" />


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