Umh... Penso di non aver capito bene quale è la traccia da seguire...
cosa intende per pulp fiction? Una specie di tema libero?
Per le domande, chiedere al Prete Rosso.
Mi ha detto che avrebbe fugato ogni dubbio qui nel topic " />
Anche la Dama attende delucidazioni...
Non potevo rischiare di perdere l'occasione con temi più tradizionali. Chissà quando lo rivinco un contest. " />Buahaha, il Prete è pazzo. Sapevo che non mi avrebbe deluso. " />
Umh... Penso di non aver capito bene quale è la traccia da seguire... " />
cosa intende per pulp fiction? Una specie di tema libero?
Ho fatto una riflessione mentre vi preparavate ad andare al raduno e ho pensato che molti brani presentati nei contest precedenti mancavano di due cose essenziali nella mia scala di gradimento: la narrazione di una vicenda vera e propria e dei dialoghi belli da leggere, perciò mi son detto che era giunto il momento di rimediare. Così la mia mente contorta ha partorito questo tema. " />
Vi sono diverse definizioni di Pulp. Quella letteraria di Lovecraft o di Ammaniti, quella cinematografica di Tarantino, Rodriguez, e Miike.
In effetti, più che un argomento inteso come nucleo narrativo, l'obiettivo di questo contest potrebbe essere proprio sviluppare un'idea con uno stile molto vivido, realistico, dai dialoghi serrati.
Pulp significa "poltiglia", "polpa"; il che presupporrebbe un racconto in cui si debbano sprigionare
violenza e sangue inaudite, ma una delle scene più belle del cinema tarantiniano per me è quella in cui tarantino spiega Like a Virgin di Madonna, quindi direi che c'è ampio spazio per i brani divertenti e dissacranti. L'unico limite del tema è che non si può essere politically correct, imho.
Fatemi ridere, fatemi piangere, fatemi spaventare e disgustare, ma soprattutto fatemi vedere la vostra storia.
Dama spero che sia più chiaro adesso. Ho ritenuto maturi i tempi per buttare l'amo un pò più in là. Lo so che chiedervi di inserire degli elementi tecnici in una storia non è facile, però credo che in generale questi contest ci stiano facendo migliorare un pò tutti, quindi mi piacerebbe vedere dove ci possa portare questa cosa. Non preoccupatevi però. Non mi sottrarrò al vostro giudizio. " />Anche la Dama attende delucidazioni... " />
Quindi la traccia è piu che altro uno stile da usare.. Ho capito bene?? " />
Interessante...
Uhm, sembra interessante, ma la Dama ancora non è convinta di aver del tutto capito ... Per cui aspetterà con molta curiosità che venga postato qualcosa, per farsi un'idea... " />
Prete Rosso, io credo che tu sia un genio. Fantastico tema. Ora mi ci metto: devo riuscire a tirare fuori tutta la mia vera verità...
Una domanda a Qho (metti il moderatore mode on): è chiaro che in questi racconti il linguaggio rischierà di essere parecchio esplicito. Che faccio: metto sotto spoiler?
A mio parere, inserire dei limiti sull'argomento in questo caso non ha alcun senso.Quindi la traccia è piu che altro uno stile da usare.. Ho capito bene?? " />
Interessante... " />
Dai brani che hai postato nei contest precedenti, credo che non avrai problemi a trovare una bella storia da raccontarci. " />
Tyrion mi aspetto molto da te! " />Prete Rosso, io credo che tu sia un genio. Fantastico tema. Ora mi ci metto: devo riuscire a tirare fuori tutta la mia vera verità...
Dama ti prometto che entro mercoledì pubblico il mio brano fuori concorso perchè ho già un'idea e domani pomeriggio non ho nulla da fare, quindi ci posso lavorare su. " />Uhm, sembra interessante, ma la Dama ancora non è convinta di aver del tutto capito ... Per cui aspetterà con molta curiosità che venga postato qualcosa, per farsi un'idea...
E anche la Dama, che è davvero molto curiosa di vedere cosa riuscirai a tirar fuori con un (non)argomento così particolare! " />Tyrion mi aspetto molto da te!
Dama ti prometto che entro mercoledì pubblico il mio brano fuori concorso perchè ho già un'idea e domani pomeriggio non ho nulla da fare, quindi ci posso lavorare su. " />
La Dama ringrazia e attende con ansia il tuo racconto per vedere se questa volta riuscirà a cimentarsi anche lei! " />
Una domanda a Qho (metti il moderatore mode on): è chiaro che in questi racconti il linguaggio rischierà di essere parecchio esplicito. Che faccio: metto sotto spoiler?
Forse è meglio fare così, unito ad un avviso di "contenuti espliciti". Se poi il linguaggio e/o la situazione lo permetteranno, lo spoiler verrà levato
Non per fare la pedante, ma il termine pulp fiction deriva dal fatto che le riviste che pubblicavano storie fantasy/fantascientifiche/horror/noir erano stampate su carta fatta di polpa di legno, più economica e meno durevole (quella che si ingiallisce in pochi anni, per intenderci. Con il tempo è passato a significare letteratura d'evasione di bassa/bassissima qualità, spesso caratterizzata da toni splatter e violenza. Le riviste pulp erano anche note come penny dreadfuls (orribili da un penny)
Anche Lovecraft scriveva per riviste pulp, in effetti.
Fine della nota a margine pedante. scusate, mi è scappata.
Che felicità rivederti, Nymeria!
Hai fatto bene a ricordarlo Nymeria ed è a quello che mi riferivo nel sottotitolo del tema parlando, in generale, di "polpa". In effetti se uno volesse scrivere un racconto horror ambientato in una cartiera direi che anche questo sarebbe in tema.Non per fare la pedante, ma il termine pulp fiction deriva dal fatto che le riviste che pubblicavano storie fantasy/fantascientifiche/horror/noir erano stampate su carta fatta di polpa di legno, più economica e meno durevole (quella che si ingiallisce in pochi anni, per intenderci. Con il tempo è passato a significare letteratura d'evasione di bassa/bassissima qualità, spesso caratterizzata da toni splatter e violenza. Le riviste pulp erano anche note come penny dreadfuls (orribili da un penny)
Anche Lovecraft scriveva per riviste pulp, in effetti.
Fine della nota a margine pedante. scusate, mi è scappata.
Ma, come ricordi tu, la letteratura pulp passa da geni come Lovecraft a letteratura d'evasione di bassa qualità, quindi direi che non ci sono molti limiti ad ambientazioni e generi. " />
Spero proprio di leggere un tuo brano. Bentornata. " />
P.s. Dama non ho fatto in tempo a finire il brano oggi. Ieri dovevo fare un esame e sono rimasto bloccato all'uni più del previsto. Il prof si è dato latitante tutta la mattina. Ma vabbè, ormai è fatta. " /> Oggi una cosa dietro l'altra mi hanno bloccato, ma l'ho quasi finito. Anche se non sono in concorso voglio dargli una rilettura. " />
Contest di Scrittura Creativa: Pulp/fiction
4992 caratteri.
Il testo contiene un linguaggio un filino esplicito: niente di serio, ma per sicurezza lo metto sotto spoiler.
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Amore
Trilli era contenta: ancora nuda, sul letto, guardava il suo ragazzo finire d'infilarsi la camicia: ancora un ultimo sguardo a quel petto glabro, armonioso, da toccare. Anton era il nuovo della compagnia, un ragazzo tremendamente affascinante: tutte le sue amiche impazzivano per lui. E lui si era messo con lei. Ma non era solo questo: col sesso ci sapeva fare davvero. Lui non chiedeva: faceva. La costringeva a cose che lei non si era mai sognata di fare. Beh, costringeva... non è che proprio la costringesse... a lei piaceva. Non si era mai sentita così libera, e soddisfatta. E ne voleva ancora.
"Resta un altro un po'," gli disse, facendo la gattina.
Lui si voltò un momento a guardarla, poi tornò a occuparsi dei bottoni della camicia. Parlò al muro: "Trilli, devo proprio andare."
Lei scalciò via il lenzuolo, e cominciò ad avanzare verso di lui a quattro zampe sul letto, sorridendo: "Vuoi che te lo succhio?"
Anton finì di abbottonarsi, e raccolse i calzini: "Trilli, che ne pensi di non vederci per un po'?"
Lei si immobilizzò, ma riuscì a mantenere il sorriso: "Ma che dici?"
Anton si voltò a guardarla: "Così ci pensi un po' su. Puoi anche vedere altri ragazzi, non mi dà fastidio," concluse.
Ora Trilli aveva smesso di sorridere: "Cos'è questa stronzata?"
Anton finì d'infilare i calzini, e passò alle scarpe. Lei si lasciò sedere sulle lenzuola gualcite, raccogliendo le gambe: "Credevo che mi amassi," disse. Poi, non ricevendo risposta, aggiunse: "Cos'è che non ti va bene?"
"Nulla," rispose lui, "sei fantastica."
"E allora..."
"E allora niente. Devo andare."
Lei afferrò il cuscino e glielo sbattè in faccia con forza: "Sei una mèrda!" urlò. "Voi uomini siete tutti delle merde!"
Lui ora era in piedi, e la guardava: "No: nessun uomo è una mèrda," la corresse, tranquillo. "Beh, quasi nessuno," rettificò.
"Ma tu lo sei!" ora gridava davvero a pieni polmoni. Subito però ritrovò il controllo: "Dimmi almeno che cosa c'è che non va. Spiegami."
Anton rimase a fissarla. Poi, con un sospiro, tornò a sedersi sul letto: "E va bene. Anche se so che è inutile: non capirai."
"Puoi sempre provarci," insistette lei, rigida.
"Lo vedi che tipo di ragazzo sono, no?" esordì lui.
"Certo, sei uno strònzo. Che novità."
"Anche quello, se vuoi, però sai bene che... beh, io piaccio. Non ho mai avuto problemi a mettermi con qualsiasi ragazza volessi. Di conseguenza... non ho alcuna ragione per legarmi a una in particolare. Cambiare mi piace."
Trilli afferrò di nuovo il cuscino, ma lui la fermò: "Con ogni donna è diverso, mi piace provarle tutte. È ovvio che sia così. Non ci hai pensato, quando ti sei messa con me?"
"Avevi detto che ti piacevo," obbiettò lei, debolemente.
"Infatti sei bellissima. Anche tu ti puoi scegliere tutti i ragazzi che vuoi."
"Ma io voglio te."
"E domani ne vorrai tanti altri: tranquilla."
"Mi hai preso per una che scopa a destra e a manca?"
"E che male ci sarebbe? Ma se cerchi uno che ti ami, e che ti sia fedele, scegliti un uomo un po' più... sfigato." Anton sorrideva, mentre lei lo fissava furibonda. "Amore... che cos'è l'amore?" continuò lui. "L'amore non esiste: esiste la competizione, esiste il possesso... il piacere di vincere, di ottenere il meglio - pagandolo il minimo possibile. Vuoi giocare a questo gioco? Allora devi capire certe cose."
"Ho capito che sei uno strònzo sparacazzate."
"Pensaci bene: devi scegliere fra uno strònzo e uno sfigato. Chi sarà il padre dei tuoi figli? Lo sfigato, naturalmente. Perché sai di poter contare su di lui. Tuttavia lo disprezzerai, perché non potrai nasconderti il fatto che il suo amore dipende solo dalla paura di perderti. In realtà anche lui vorrebbe quello che vogliono tutti gli uomini: scopare, e andarsene. Ma sa di non poterselo permettere, perché è uno sfigato. Se ti perdesse, per lui sarebbero mesi, anni a farsi seghe guardando clip porno su internet. Perché lo sai," qui il tono di Anton si fece allegro, "la maggior parte degli uomini passa lunghissimi periodi senza amore, e per un po' di sesso magari si mettono con una donna dalla quale non si sentono minimamente attratti mentre quei pochissimi strònzi come me si dividono tutte le altre."
Anton si alzò per andare a prendere la giacca: "Inoltre, questi disgraziati non sanno nemmeno fare sesso come si deve: e sai perché? Perché temono di mancarti di rispetto. Temono di offenderti. Sono ometti cui è stato rubato tutto. Pure tu, a tuo marito gliela darai con il contagocce, aumentando ulteriormente le sue frustrazioni - invece di aiutarlo, invece di amarlo come sapresti fare. Gli metterai le corna, sapendo che se ti scoprisse avrà tanto bisogno di te da finire col perdonarti. E avanzerai le tue pretese, i tuoi capricci, perché è lui che deve pagare per tutti gli strònzi come me che ti hanno sedotta e abbandonata. Poi divorzierai, accusandolo di quello che ti pare, portandogli via tutto - casa, soldi, figli."
Anton aveva ormai la mano sulla maniglia della porta: "Ora dimmi, Trilli: dopotutto, chi è lo strònzo?"