@re del nord: se non mi dicevi cos'erano Gorn e Zefil, li avrei scambiati per degli alieni. Comunque bel racconto. Tematiche attuali e di pubblico interesse.
@Erin: brava anche tu. Questo tuo raccontolo lo trovo un po' misterioso. Nel senso che il lettore crede una cosa e poi, invece, ecco non era quello che pensava. Per esempio io pensavo che chi volava era un gabbiano o qualche altro volatile e le ali nere erano ali sporche di petrolio. Poi mi sono accorto che non era quello che pensavo. Brava. Complimenti.
P.S.: per non far superare il limite di caratteri al mio racconto ho dovuto tagliare un po'. Spero che ciò non infici in esso e che i tagli non si notino troppo. Buona lettura. " />
@Re del Nord: non è per niente squallido mi è piaciuto il tema e anche il modo in cui hai fatto percepire ai protagonisti gli elementi creati dagli "abitanti precedenti" (come quando dici un essere che tendeva un’appendice ad un altro essere, aveva l’aria di essere importante e faceva sentire sia Gorn che Zefil minuscoli, insignificanti…), rendi bene come debbano sentirsi davanti a queste opere immense di cui non capiscono l'esistenza... E non avrei intuito la rivelazione finale, avrei detto che Zefil e Gorn fossero una qualche forma aliena o di mutazione umana, mai formiche!
Un appunto che mi viene in mente riguarda la punteggiatura, che a volte è assente e che avrebbe aiutato a spezzare periodi piuttosto lunghi...
Spero di riuscire a mandare anch'io il mio racconto entro la fine di questa settimana!
Il finale l'ho fatto apposta a sorpresa,un piccolo colpo di scena che porta il sorriso(c'erano vari indizi,la regina,le scarpe che richiedono diversi minuti,ma niente di rivelatore)
Riguardo alla punteggiatura ... ahimè,hai ragione
Mettevo un sacco di virgole e ci pensavo ma ci va?la tolgo?vabbè la lascio!
Metto un punto?non lo metto? ecc. ecc.
Non per niente in italiano avevo 6 xD
@Re del nord:il racconto non è squallido,anzi mi è piaciuto molto e anch'io sono stato sorpreso nel capire che erano formiche.
@Eddard Greyjoy complimenti per il racconto e non preoccuparti per le parti tagliate il testo era comunque molto bello
@Re del nord:il racconto non è squallido,anzi mi è piaciuto molto e anch'io sono stato sorpreso nel capire che erano XXXXXXXX
@Eddard Greyjoy complimenti per il racconto e non preoccuparti per le parti tagliate il testo era comunque molto bello
Si vabbè regà, non spoilerate nei commenti, volevo leggermeli domani i racconti :P
avete ragione, meglio mettere sotto spoiler i commenti... non mi pare di aver detto molto di spoileroso ma non si sa mai " />
@Re del nord,
davvero carino il racconto e anche secondo me non è scontato: quando ho letto il finale, scoprendo l'identità dei protagonisti, mi sono detta "adesso capisco perché ci hanno messo parecchio tempo per mettersi le scarpe" xD
Mi sono trovata molto coinvolta con le sensazioni dei protagonisti: l'eccitazione e la paura per la fuga, il senso di smarrimento davanti a quel mondo enorme di cui non sanno niente. Il senso di scoperta che svanisce davanti a quella perplessità di non capire quell'enormità che si trovano davanti, tanto da prendere la decisione di tornare indietro verso casa.
Io l'ho trovato molto carina come idea " />
@Eddard,
beh, davvero impietosa la storia di questo ragazzo: dalle stelle alle stalle è proprio il caso di dirlo.
Per ogni cosa che ha fatto ne ha pagato le conseguenze, anche in maniera esagerata... eppure tutta la storia scorre in maniera così liscia che a un certo punto sono arrivata alla fine e mi sono detta "oh diamine, ha davvero subito tutto questo?"
La morte sembra davvero quasi una liberazione considerando la vita triste che si è ridotto a condurre, senza alcuna possibilità di andare via da quel posto. Però quell' "o no?" finale ci fa capire come lui non fosse del tutto rassegnato a quel destino, ma è tipico dell'uomo rifiutare la morte sino all'ultimo.
Anche tu hai dovuto tagliare? Qua la mano... però a parer mio non ha influito sul racconto
(invece più rileggo il mio più mi dico che è così x_x )
Ah, Eddard, grazie per il commento... davvero pensavi fosse un gabbiano?
insomma adoro "storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" ma sarebbe stato troppo simile.
@Re del nord:il racconto non è squallido,anzi mi è piaciuto molto e anch'io sono stato sorpreso nel capire che erano XXXXXXXX
@Eddard Greyjoy complimenti per il racconto e non preoccuparti per le parti tagliate il testo era comunque molto bello
Si vabbè regà, non spoilerate nei commenti, volevo leggermeli domani i racconti :P
Hahahaha mi dispiace,sorpresa fallita " />
Bisognerebbe metterla tre le regole "il non spoilerare sui racconti"
XXIV Contest di Scrittura Creativa
Titolo: Il muro (banale,ma non mi viene niente di meglio)
Non è per niente banale poiché questo titolo l’ho già usato io nel precedente contest.
XXIV Contest di Scrittura Creativa
Titolo: Il muro (banale,ma non mi viene niente di meglio)
Non è per niente banale poiché questo titolo l’ho già usato io nel precedente contest.
E' che,purtroppo,sono iscritto da poco e dei vecchi contest non so niente:)
XXIV Contest di Scrittura Creativa
Tema: Oltre il limite
Titolo: Il mostro del buio
Caratteri (spazi inclusi): 4985
«Aaaaaaaaaah mamma! Mamma! MAMMA!» la sponda del letto mi trattiene appena dal cadere, sono avvolto da mostri che mi stanno stritolando. Mi sembra di avere un peso sullo stomaco e se non smetto di tossire finirò per vomitare.
«Davide, tesoro svegliati! Non è niente, solo un brutto sogno, amore sono qui.»
La luce antibuio è sempre accesa, ora la vedo, non c'è nessuno. Tremo ancora, anche quando sento le carezze sul viso e un braccio che mi sostiene. Mi arriva il suo profumo: vaniglia e biscotti. Sembrano quelli che mette nel mio latte la sera. Li bevo ancora dal biberon, ma papà dice che sono cresciuto e non dovrei.
La mamma è bellissima. Ha gli occhi grandi, i capelli lunghi e a fusilli. A volte ci attorciglio le dita dentro, e alcuni si strappano. Ma lei non dice niente, mi stringe forte e mi bacia.
Spesso giochiamo insieme. Sono i momenti più belli, quando mi prende in braccio e mi fa volare in alto, fino in cielo. Poi corriamo in tondo tenendoci per mano, e cantiamo una canzone.
Ora che mi sono calmato ho ancora voglia di dormire, ma la mamma mi dice che è tardi e dobbiamo preparaci. Me ne ero scordato!
Oggi vado a scuola, dopo l'influenza. La dottoressa ha detto che sono guarito, e mi stanno aspettando tutti. Faccio parte della squadra dei power rangers, perchè ormai ho cinque anni e sono nel gruppo dei grandi.
«Amore fai il bravo e mangia tutto, torno subito dopo pranzo.» Mi accarezza i capelli dolcemente, ed io sento il gusto del moccio e gli spilli negli occhi.
«Mamma non te ne andare!» “Non è vero che sono grande, non mi lasciare qui. Ho bisogno di te.”
«Tesoro stai tranquillo, c'è la maestra Nadia con te. Torno presto.» Mi scendono le lacrime, se mi vedono Luca e Matteo, poi mi prendono in giro, ma piango lo stesso.
La maestra mi viene a prendere e inizia a raccontare una storia, poi tutti insieme cantiamo. Ora che ci sono i miei amici, mi sento meglio. Dobbiamo fare un disegno per Natale da regalare ai genitori e ai nonni. Ho pensato di fare un orsetto grandissimo, così proteggerà la mia mamma dal mostro del buio. Deve essere un mostro molto furbo, io non riesco mai a vederlo, ma lei quando siamo a tavola per la colazione ha gli occhi tristi e bagnati.
Dopo pranzo sono stanco, i rumori mi arrivano piano e la testa diventa pesante, così mi appoggio sul banco e chiudo gli occhi. Tornano le voci che urlano, e i rumori che mi svegliano sempre. Forse è di nuovo il mostro, anche se papà mi ha detto di averlo buttato via insieme alla spazzatura.
Spalanco gli occhi e lei mi sta guardando, e mi sento strano ma sono contento di vederla.
«Ciao mamma! Mi sei mancata.» Ho voglia di piangere, ma mi trattengo come fanno i veri uomini, sono sicuro che i supereroi non frignano mai.
Il mio papà è di sicuro un vero uomo. Quando siamo a casa spesso dice alla mamma cosa fare, e a volte si arrabbia perchè lei non è severa. Dice che è assente e non mi sgrida. Papà non vuole farlo vedere, ma anche lui ha paura del mostro. L'ho sentito una notte, era vicino al mio letto e pregava.
Salgo in macchina e faccio il bravo, pure se non mi piace stare legato. Però se sto buono sentiamo la musica, e cantiamo. Mi ricordo quando siamo andati dai nonni, al mare, e siamo stati tanto tempo in viaggio. Papà e mamma cantavano insieme e ridevano. Il mostro del buio non c'era, forse perchè faceva molto caldo.
«Mamma andiamo al parco? Ti prego. Non sta piovendo! Andiamo allo scivolo, ci vanno tutti! Dai ti prego!». Devo ripetermi due o tre volte, così la mamma mi ascolta.
«Va bene, ma quando dico che andiamo via, non fai capricci, ok?» Il suo sorriso è piccolo piccolo.
Al parco sono il più veloce, salgo la scaletta e poi sono una freccia! Matteo mi sta vicino e giochiamo insieme.
Torniamo a casa. Mamma dice che deve preparare la cena, e mi lascia guardare un po' Peppa Pig. Stasera papà va a giocare a calcetto, quindi è la serata hamburger e patatine!
Mangiamo sul tappeto davanti alla tv.
«Mamma hai il mal di pancia?» E' tutta rossa, forse ha l'influenza.
«No tesoro, va tutto bene.» Stiamo un po' abbracciati sul tappeto, mi sento confuso. Non va tutto bene: lei sta piangendo. Le mie braccia non arrivano a toccarsi mentre la stringo, ma faccio uno sforzo.
«Mamma ti voglio bene.» Ci alziamo, mi tendo verso di lei e mi prende, anche se dice sempre che peso troppo. Ci sdraiamo sul lettone, e mi canta la ninna nanna. Mi addormento con la testa sulla sua spalla. Le voci che urlano ci sono ancora, però ce n'è una più forte delle altre, che geme.
Le palpebre non si vogliono aprire, e l'urlo mi esce strozzato.
«Mamma! Aiutami!»
Ho gli occhi aperti e la stanza si muove. Si ferma. Si muove ancora. Mi volto. Lei piange. Non capisco cosa mi succede. Ho freddo. La voce è un sussurro.
«Aiutami mamma. Fa male! Il mostro, mamma! Il mostro mi ha preso. Mi ha punto, qui mamma, proprio qui, vedi?»
Seduta accanto a me, dondola piano. La bocca si muove, non esce alcun suono.
“Perchè mamma, perchè?”
Lei fissa le mani e lo vedo, il fiume rosso che esce da me.
@Ygritte: un commento al volo...Peppa Pig fino a cinque anni? !?! " /> Ti prego dimmi che stai scherzando. :p;)
Temo di si.... La mia bimba non ha ancora 4 anni ed è stufa ma ho sentito di bambini di 9 anni che non si perdono una puntata! " />
Come non detto, pensavo di ridurmi all'ultimo e invece stasera mi è venuta l'ispirazione e ho scritto... Questa volta niente horror! "> Più rileggo e più vorrei cambiare cose, per cui lo posto, così via il dente via il dolore... Sono arrivata al pelo dei caratteri (4993), ma per fortuna ho dovuto tagliare meno dell'altra volta.
XXIV CONTEST DI SCRITTURA CREATIVA
TITOLO: "UN ALTRO MONDO"
La giornata di Alpha era iniziata come sempre: la sveglia era suonata alle 6 in punto, si era alzata, aveva indossato i vestiti della settimana per l’Attività e poi era andata in refettorio.
Mentre aspettava in fila con gli altri il suo turno per ritirare il vassoio della colazione, aveva sentito una voce appena percepibile sussurrarle all’orecchio: “Stasera dopo cena, in biblioteca. C’è anche Rho.” Non si voltò a guardare chi era: conosceva quella voce e sapeva che Omicron stava cercando di non farsi notare dalle telecamere del Sistema, così fece finta di nulla.
A cena ritirò il pasto e mangiò in fretta (ma non troppo, per non insospettire le Tute Bianche), poi andò subito in biblioteca per non perdere neanche un minuto della sua ora libera. I suoi amici erano già seduti su due poltrone, immersi in un’accesa conversazione.
“Ancora con questa storia? Finirai per metterci tutti nei casini!” stava dicendo Rho esasperato.
“Quando ti crescerà un po’ di spina dorsale avvertimi” rispose freddo Omicron.
“Di grazia, mi dite cosa succede?” si intromise Alpha, in piedi tra loro con le mani sui fianchi e lo sguardo torvo.
“Ci sono nuovi documenti che sostengono la mia teoria” rispose Omicron, mentre Rho si abbandonava sullo schienale scuotendo la testa. “Nel ripostiglio del mio alloggio ho trovato una scatola, nascosta sotto il pavimento, piena di ritagli di carta e pagine scritte a mano. Forse era dei precedenti inquilini.. Comunque un foglio era datato 4 marzo 2014 e diceva: -Oggi quello s***o di Marco mi ha lasciata.. Voglio ingozzarmi di Nutella e non alzarmi più dal letto.-“
“Marco è un nome di persona? E cos’è la Nutella?” chiese Alpha curiosa.
“Sì è un nome, e da quello che ho capito la Nutella è come quel quadratino marrone che ci danno la domenica a fine pranzo, solo che più dolce e così morbida che puoi spalmarla sul pane e..”
“Non dovremmo nemmeno parlare di queste cose, è proibito” lo interruppe Rho.
“Ma non capisci? E’ una prova!” riprese Omicron, che si era alzato in piedi e camminava nervoso su e giù per la stanza. “Questa ragazza stava con qualcuno che poi ha scelto di lasciarla e allora voleva mangiare fino a ingozzarsi.. Significa che loro due erano liberi, potevano decidere con chi stare, come nutrirsi, forse anche che Attività svolgere per mantenersi.. Lo sapevo che esisteva un mondo del genere prima! E se c’era allora, perché non potrebbe esserci in futuro?” concluse trionfante.
“Tu sei ossessionato! Perché ti affascina così tanto questo fantomatico mondo del passato? Il Sistema ci protegge, ci dà da mangiare secondo i nostri bisogni, ci assegna le Attività più adatte al carattere e al fisico.. E’ una buona cosa” disse Rho.
Omicron lo fissò: “Il Sistema vuole solo controllarci. Ci dicono che lo fanno per il nostro bene ma è una str***a, il loro unico scopo è tenerci docili per lasciare a loro il potere. Non vorreste poter decidere da soli della vostra vita? Tu cosa ne dici, Alpha?”
Lei si sentiva frastornata. “Non lo so.. Questo mondo di cui ci parli mi attira ma mi fa anche un po’ paura. E poi se scoprissero che ne parliamo..” “Se stiamo attenti non ci scopriranno” la rassicurò Omicron “Ma è troppo importante conoscere la verità. Ora torniamo nei nostri alloggi, mancano solo 10 minuti al coprifuoco. ”
Quando si mise a letto Alpha impiegò molto tempo ad addormentarsi: continuava a pensare alle parole di Omicron e al mondo che ormai da mesi descriveva a lei e Rho, combattuta tra la paura di essere scoperta e l’eccitazione di quelle nuove rivelazioni.
Chissà come sarebbe stato vivere in quel mondo: stare con qualcuno che perché ti piaceva e non perché il Sistema vi aveva assegnato, mangiare i tuoi cibi preferiti fino a scoppiare, uscire per tutta la sera e non solo in quell’unica ora prima del coprifuoco.. Il pensiero di quella libertà la elettrizzava e la spaventava allo stesso tempo.
Il mattino seguente, mentre aspettava il suo turno per la colazione e scrutava la fila per cercare Omicron e Rho, un gruppo di Tute Bianche spalancò le porte e marciò fino al centro della sala. Subito calò il silenzio.
“Purtroppo abbiamo una cattiva notizia” annunciò il capo “Ci ha prematuramente lasciato Omicron, uno dei nostri compagni più operosi. È stato trovato morto questa mattina nel suo letto. Il medico dice che forse aveva una malformazione cardiaca di cui non era a conoscenza.”
Alpha alzò gli occhi e incontrò quelli di Rho che, incapace di sostenere il suo sguardo, subito li riabbassò pieno di vergogna. Lei indurì il volto trattenendo ogni emozione, fece colazione e cominciò la sua Attività; ormai aveva deciso.
A fine turno chiese a un Responsabile di vedere il corpo del suo amico e due Tute Bianche la accompagnarono all’obitorio. Lo trovò disteso su un tavolo e quando scostò il lenzuolo vide che aveva il viso rilassato, come se stesse dormendo. Si chinò su di lui per baciarlo e gli mormorò all’orecchio: “Grazie per avermi aperto gli occhi, Omicron. Non so ancora come, ma continuerò la tua missione.”
PS Piccola nota sui nomi: all'inizio volevo chiamare i personaggi con delle sigle di lettere e numeri, ma quando ho provato mi sembrava che poi fosse troppo confusionario, così ho optato per le lettere greche (fingendo che in realtà siano infinite in modo da distinguere tutti gli abitanti controllati dal Sistema)
@La Sposa del Re
il tuo racconto mi è piaciuto. Hai caratterizzato bene i personaggi, soprattutto l'insegnante, che mi sembra di riconoscere. Forse effettivamente hai esagerato con la parola in causa, e secondo me si poteva evitare e sarebbe stato comunque scritto bene. Brava!
@Erin
il tuo racconto è commovente e mi ha davvero preso. Mi piace anche il personaggio di Keroy, anche se è più accennato rispetto a Risa. Il racconto è scorrevole e scritto bene (solo la ripetizione di ali nelle prime due frasi con la lettura a voce alta stona un po').
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E va bene... vedo già altri racconti... ed ho la solita voglia di leggerli!
Ma intanto, notte tempo ho partorito " />
Stavolta m'è venuto fuori un papiro... uno scritto, e la poesia è andata a farsi un giro...
Eccolo, meglio che lo posto, sennò poi ci ripenso e faccio un patatrac!
XXIV CONTEST DI SCRITTURA CREATIVA
PUM <<No li fuori che fa freddo!>>
Giulio continuava, proprio come gli avevano detto la prima volta.
<<E’ un po’ irrequieto, e parla in seconda persona ad un amico immaginario, da dei pugni al finestrino, ma è bravo>>, del resto Angelo lo diceva di tutti quelli che accompagnava, la faccia da bonaccione, e un senso di tristezza, però sembrava ci avessero proprio azzeccato alla nascita, un angelo, di nome e di fatto…
Luca era seduto davanti… e starnutiva, ancora.
<<Li separiamo per precauzione, sono due discoli, vai tu dietro con Giulio… ah, e Luca è solito starnutire per farsi dire :”salute”, che così risponde che sei gentile>> ETCI’ ETCiU’ <<Salute>>.
<<Salute Luca>> dissero tutti, quasi in coro, tanto da strappare un sorriso
<<Grazie, molto gentile>> rispondeva sempre, la scenetta durava tre o quattro volte.
Angelo accese la radio, come al solito…
…el purtava i scarp de tennis… el g’aveva du occ de bun… L’era il prim a mena via, perché l’era un barbun…
Marco era lì, davanti al muretto di casa, col papà che lo teneva per mano, l’ultimo da andare a prendere, sistemati seggiolino e cinture, era pronto a partire, non rispondeva ai saluti del papà, non rispondeva a nessuno, e sembrava guardasse nel vuoto, anche quando ti guardava in faccia.
PUM <<No lì!>> Giulio parlava al suo amico come se stesse fuori dal bus.
<<Aspetta, prova a dare colpi meno forti, guarda>> Toc Toc. Giulio fece una lieve espressione felice, e furba…
<<No, così non mi sente>> rispose, ma col gomito diede un colpo alla portiera, e si girò con un cenno d’assenso compiaciuto, continuò a dar colpetti di tanto in tanto, soddisfatto.
C’era sempre da controllare come stesse Marco, dietro a tutti, silenzioso, che ogni volta rimandava lo sguardo, con quegli occhi innocenti che penetravano, oltrepassandoti, a finire chissà dove. Rimettendoti dritto, potevi seguire quella linea immaginaria… e pensare… guardando dove vorresti essere.
Ferma signore, che sono arrivato “come arrivato?” Sono arrivato chi …Un piaseè, ch’el me lasa gio’ chi Che anca mi mi go avu il mio grande amore…
continuava la radio.
Un tremendo istante di puro e freddo dolore, come la morte!
“Guardando dove vorresti essere”. Quei pensieri…
<<Devi cercare un modo per continuare ad andare avanti, le medicine non ti basteranno per sempre, ti ho presentato Angelo, vedrai che assieme a lui, scoprirai quanti altri motivi ci sono per preoccuparsi della vita e non pensare alla morte, almeno provaci…>>. Questo aveva detto il dottore.
E così era cominciato l’impegno di accompagnare bambini autistici, col volontariato. Non solo Angelo, poi, riconosceva la bravura a instaurare un rapporto con i bambini, anche le maestre da cui li si portava, da cui li si prendeva, gli dicevano che loro, i bimbi, gli volevano bene, gli parlavano di lui, "dell’amico grande".
E ogni volta che li riportavi a casa, ti abbracciavano, soprattutto Giulio e Luca, proprio loro.
Ma Marco… non parlava, e ti guardava. Voler bene a quel bambino, fragile e innocente, era così spontaneo, che ti veniva voglia di dare la vita pur di sentirlo dire una parola. Avresti anche pregato un dio a cui non credevi più, di concedere questo, almeno questo.
<<Sai, è dura, la vita e tutto il resto, ma da quando ho iniziato a fare questo servizio, molte cose le prendo con più filosofia e meno ansia…>> stava dicendo Angelo, ora che erano rimasti solo loro e il piccolo Marco, dentro quel pulmino blu.
La radio continuava la sua canzone… e tra le parole di Angelo e quelle di Iannacci… la sensazione di sentir cantare Marco, con un suono, a bocca chiusa…
fermò il mondo per un momento!
Interrotto Angelo nel suo discorso istintivamente il dito stava già indicando Marco, dietro di loro…
Niente, un colpo di tosse.
<<Ogni tanto tossisce, è fragile, prende spesso la bronchite…>> continuò Angelo,
<<Lo so, ma… ho avuto la sensazione che stesse cantando>>,
restarono in silenzio tutti e due…
<<No… non parla…>> disse Angelo scuotendo la testa, sarebbe un miracolo eh,
<<Si, lo sarebbe davvero>>.
Avevano finito il giro, anche per quel pomeriggio, si salutarono, si diedero l’arrivederci alla prossima. “Una brava persona” pensavi di Angelo, tutte le volte che lo vedevi andare via, verso casa.
Poi, la porta della propria, di casa… davanti e in fondo alla strada,
forse era tempo di… provarci, a rientrare dove si eran vissuti giorni intensi,
l’amore di una vita, il senso dell’essere tra le mani,
e sentirne il profumo… ancora, di lei, oltre quella porta chiusa.
Ma lei era andata… forse proprio dove lo sguardo di Marco indicava ogni volta.
“E’ così che Marco ti parla… leggendoti dentro… si, è così, lui sa, e non ha bisogno di parole per dirtelo”.
No… dietro quella porta non c’era niente, e il coraggio di aprirla di nuovo per tornare a casa, non sarebbe mai arrivato.
“Il mondo è fatto di porte chiuse, io vivo dentro, sotto le stelle.”
El purtava i scarp de tennis, el parlava de per lu El purtava i scarp de tennis, perché l’era un barbun.
Vado anche con le prime impressioni ricevute al leggere almeno due volte ogni racconto...
Buona idea, quella degli spoiler, la uso!
Sposa del Re:
Un racconto scorrevole e con insegnamento morale, finale. Canonico(che non è una brutta parola, anzi), e decisamente piacevole.
Onestamente mi sei piaciuta di più nel contest precedente, ma è questione di gusti per le cose contorte e ricercate, difficili anche.
D'altra parte, penso sia più giusto dare un proprio giudizio, senza troppo guardare a cosa si è letto della stessa persona, in passato, e comunque la versatilità è un pregio, non certo un difetto!
Alla fine dei conti, mi hai lasciato con un sorriso gradevole in bocca, e nel cuore. Penso proprio sia una buona cosa " />
Erin:
Semplicemente fantastica!
La storia, la tua scrittura, oserei dire... te! Ma non vorrei la scambiassi per una confidenza troppo esuberante.
No, è che son tre volte che mi catturi con stile e racconto(sia per ritmo che per idee, oltre che per "figure"), devo considerare che quando leggo qualcosa di tuo, evidentemente sto per leggere qualcosa che mi tocca nelle corde più sensibili dell'animo artistico ed emozionale.
Risa, Keyron... e quelle ali nere... mi piacerebbe leggere tutta la loro saga e tutta la storia del popolo "aquila"!
Semplicemente fantastica! Ah... l'avevo già detto " />
Re del Nord:
Complimenti, bel viaggio, la tematica mi sapeva di già letto... sai, città dentro le mura, situazioni post atomiche o post apocalittiche, informazioni mancanti e voglia di scoprirle, Insomma c'è tutto quello che di solito si legge in questo tipo di racconto/storia. Però guardando il lato narrativo e scorrevole, bisogna farti i complimenti, personalmente non ho trovato fastidio nella mancanza di punteggiatura, non sono praticissimo nemmeno io per quello, e in più, spesso, la personalizzo pure, per cui figurati, diciamo che me la sono semplicemente "immaginata", dando ai momenti giusti, le pause adeguate.
Probabilmente questo è un pregio del tuo racconto, che infatti si lascia leggere con molta naturalezza. Bravo(qui ci vuole).
Il finale non me lo aspettavo, ma non mi ha sorpreso, nel senso che pur non intuendo si trattasse di formiche, di qualcosa di diverso dal solito, di una sorpresina insomma, si doveva trattare. La cosa è simpatica comunque, e mi è piaciuto quell'osservare i simboli del cerchio e della montagna al centro dei quattro "caratteri", La capitale? " />, ecco quella per me è stata la vera trovata geniale!
Eddard Greyjoy:
Hai senza dubbio il dono di saper creare strutture più complesse per racconti poi così brevi, è un vantaggio, di solito, perché presenti personaggi che hanno già uno spessore ed un background, che è scritto oltre il racconto stesso, serve in pratica a farti immaginare le persone, e gli ambienti.
Ho trovato qualche errore di disattenzione, di cui io stesso non sono immune, per cui... non li faccio pesare, se uno scrive così e mi sbaglia un congiuntivo(ad esempio), è perché non se ne è accorto, non perché non conosce l'italiano.
Insomma mi piace guardare di più il messaggio che la forma.
E personalmente, ti trovo bravo, secondo me sei pronto per provare una grande avventura da saga ad ampio respiro... probabilmente è quello che stai già facendo, ricordando anche il tuo primo scritto piratesco... a proposito, questo non mi pare si discosti tanto... che sia un altro stralcio del tuo universo? " />
Se è così... la curiosità è sempre alta. In merito allo scritto preso a se: scorrevole, descrittivo, nomi che mi piacciono un sacco, e protagonista perfetto, per mostrare l'uomo a cui ben poche gliene vanno bene... " />
Ygritte:
Ci sono rimasto di stucco! La prima volta, e pensavo di aver capito... coi capelli che si staccavano...
Ma che finale è? " />
Ok, torniamo a noi, letto due volte come fosse una riga di un giornale, velocissimo.
Scorrevole, emozionante e intrigante, tutto insieme appassionatamente.
Sei dannatamente brava a raccontare!
Il finale mi ha spiazzato, e a dire il vero la mia interpretazione non lo spiega, per cui, sarà un piacere rileggerlo e immaginare altre motivazioni in merito.
Il mostro...
Scritto mostruosamente bene!
Emma:
Altro tema abbastanza letto e riletto, il sistema, il controllo totale ed un passato o comunque un ideale di libertà cui aspirare, per poi venir soppresi... lasciando una speranza, che non muore mai, perché insita nell'esistenza consapevole.
Va bene, questa era la parte critica "negativa", ma non ha importanza, perché per me quel che conta è lo scritto in se e come lo si affronta, d'altra parte trovare temi originali è praticamente impossibile.
Anche tu, cara Emma, continui a scrivere in maniera piacevole e scorrevole, stavolta ti sei scostata dall'horror o thriller, ma il gusto amaro... chissà perché rimane quasi più in questo racconto che negli altri.
Forse perché mi aspettavo come andasse a finire... non si scappa al potere... e filosoficamente fa molto più tristezza questo assunto, che non tanti altri.
Ma come detto precedentemente ad altri, il paragone con gli altri scritti, lo faccio pesare molto relativamente.
Semplicemente mi son ritrovato alla fine della storia, senza aver avuto nemmeno un attimo di esitazione.
Chiarissima e "semplice"(termine che per me nella scrittura è sempre positivo, per precisare).
Brava!
Bene, penso di aver finito... per ora " />
aggiungo solo una cosa... faccio fatica a trovare il nesso col tema "oltre", non che non lo riconosca nei racconti, ma... boh, immaginavo storie abbastanza diverse, come tematica. E' una constatazione, non una critica negativa.
Scusate... modifico perché volevo chiedere se era il caso di inserire un altro scritto, qui, magari sotto spoiler, che in realtà sarebbe dovuto essere quello "prescelto" per questo contest...
Solo che avendone scritto la traccia tempo fa, non sono per niente sicuro di non averlo mai pubblicato, anche parzialmente, o in maniera diversa, da qualche altra parte. Ho cercato un po' dappertutto ma non l'ho trovato... però nel dubbio... ho preferito farne un altro...
Solo che mi dispiacerebbe non poterlo postare e lasciarlo nel limbo... certo, c'è sempre la propria pagina, ma... non lo so, non mi sembrerebbe la stessa cosa
Ditemi voi.