Ma (parola che mi verrebbe asteriscata, usata per indicare in modo volgare l'organo riproduttivo della specie animale Homo Sapiens), per me era proprio la cosa che rendeva il racconto speciale. Prete, è stata per me una intuizione stupenda - non farti sviare!!! " />Il tradimento è nella testa del protagonista.
Ma non dire (cose fatte in modo disordinato e volgare dall'organo riproduttivo di cui sopra)!!! Quella è un'idea originalissima - la più originale sul tema "tradimento" che ho visto su questo contest.A me è successo alcune volte di sentirmi tradito da qualcuno solo per il fatto che le azioni di Tizio hanno avuto un certo effetto negativo su di me o su altre persone. Non è un'idea originale, ma in questo caso non mi interessava l'originalità.
Sí, il monologo mi ha preso per la sua naturalezza, ma non solo: per la ricchezza di dettagli "naturali" (non so come spiegarmi).Dei dialoghi invece m'importa, visto che è fondamentalmente un monologo esplicativo. Una tipologia che non avevo mai provato prima. Se è piaciuto me ne rallegro. " />
Mah, ti rendi conto che questo è bellissimo?Il racconto versione Extended lo avete letto in 3: tu, AryaSnow e Idriel Stark (A proposito non smetterò mai di ringraziarvi. Siete Editor nati, quando vi mettete d'impegno. " /> ). Ne sono usciti fuori pareri talmente diversi che sembra abbiate letto 3 racconti diversi.
Può darsi, ma non è mica detto. Cercare di mettere tutti d'accordo conduce a un lavoro... "commerciale". A meno che tu non abbia intenzione di vendere! " />Motivo in più per continuare a lavorarci.
Per me non è mai andato al di la' di una battuta di spirito, anche se resto convinto che sia importante evitare gli "sbrodolamenti" del troppo... Considera Martin: se guardi le Cronache, sono lunghissime, e l'idea di fondo è abbastanza semplice. Ma le parole ci vanno tutte, perché all'espansione del testo corrisponde un arricchimento del bagaglio di cose effettivamente espresse, di idee, sotto-storie... In altre parole, se vuoi espandere il tuo testo, allora non basta l'idea originale, ma occorre aggiungere altre cose, nuove, non espresse già in modo completo nel racconto breve.Non si può mettere d'accordo tutti con il proprio gusto personale, però c'è ancora tanto da sistemare. " />
Comunque a parte questa precisazione, direi che la diatriba Less/more is better la lascerei per un altro topic, magari Scrivere se volete parlarne lì.
@ Nymeria Sand: grazie per l'info... Ora ho capito. E' un peccato però, perché chi non lo sa può scorgervi un errore di forma (ma non m isembri il tipo, per quello ho chiesto " /> )
che il tradimento fosse nella testa del protagonista s'intuisce bene, anche perchè non è una cosa nuova, per questo dicevo che non suonava tanto originale: non intendevo che fosse stereotipato " />.Il Prete Rosso:
Il tradimento è nella testa del protagonista. A me è successo alcune volte di sentirmi tradito da qualcuno solo per il fatto che le azioni di Tizio hanno avuto un certo effetto negativo su di me o su altre persone. Non è un'idea originale, ma in questo caso non mi interessava l'originalità. Quello su cui volevo migliorare era il coinvolgimento emotivo: l'empatia con i personaggi. Se non sono riuscito a comunicarlo in modo chiaro è un mio errore. " />
Dei dialoghi invece m'importa, visto che è fondamentalmente un monologo esplicativo. Una tipologia che non avevo mai provato prima. Se è piaciuto me ne rallegro. " />
I dialoghi andavan più che bene, se era il primo tentativo doppio complimento.
Sull'emozionare...non ti so dire, il brano a me ha trasmesso una pacatezza malinconica, l'obiettivo era questo " />? Falso non suonava.
La lunghezza non l'ho trovata un handicap, d'altronde ci sono certi racconti che son molto più brevi del tuo, e sono comunque bellissimi " /> . Certo, più accorci è più ti complichi l'impresa, ma io non sopporto i passaggi inutili, anzi nemmeno le parole inutili, più si taglia e meglio è.
Uhm, per quanto mi riguarda non in modo particolare.Quello su cui volevo migliorare era il coinvolgimento emotivo: l'empatia con i personaggi. Se non sono riuscito a comunicarlo in modo chiaro è un mio errore. " />
Il monologo è fatto abbastanza bene e mi piace molto la descrizione delle sue azioni nel frattempo.
Però boh, a livello di "emozioni umane" non mi ha preso granchè.
Ma sarà anche questione di gusti soggettivi, ripeto che non nemmeno è troppo il mio genere.
Ecco, è proprio quello che volevo dire io sull'allungare/non allungare.In altre parole, se vuoi espandere il tuo testo, allora non basta l'idea originale, ma occorre aggiungere altre cose, nuove, non espresse già in modo completo nel racconto breve.
Peccato che non si capisca bene. " />" /> Vabbè dopo la sessione d'esami m'impegno poco poco di più. " />Ma (parola che mi verrebbe asteriscata, usata per indicare in modo volgare l'organo riproduttivo della specie animale Homo Sapiens), per me era proprio la cosa che rendeva il racconto speciale. Prete, è stata per me una intuizione stupenda - non farti sviare!!! " />
Il tradimento è nella testa del protagonista.
Hai usato la parolina magica: naturali. " /> Spero lo siano davvero. Tyrion dammi tempo e quando avrò fatto un pò di pratica inizierò a dedicarmi alla scrittura di dialoghi stile Like a Virgin. " />Sí, il monologo mi ha preso per la sua naturalezza, ma non solo: per la ricchezza di dettagli "naturali" (non so come spiegarmi).
Dei dialoghi invece m'importa, visto che è fondamentalmente un monologo esplicativo. Una tipologia che non avevo mai provato prima. Se è piaciuto me ne rallegro. " />
Se 3 persone mi segnalano tutte degli "errori" diversi secondo me le cose sono due:Mah, ti rendi conto che questo è bellissimo?
Il racconto versione Extended lo avete letto in 3.[...] Ne sono usciti fuori pareri talmente diversi che sembra abbiate letto 3 racconti diversi.
1 ogni persona è pignola in un particolare campo, mentre del resto "se ne frega"
2 Il racconto è ancora acerbo e ci sono tante cose da aggiustare/limare.
Io propendo per la seconda.
Nono..non devo mettere d'accordo nessuno. Solo che mi sembra manchi ancora qualcosa. Sicuramente dal punto di vista tecnico, almeno. " />Può darsi, ma non è mica detto. Cercare di mettere tutti d'accordo conduce a un lavoro... "commerciale". A meno che tu non abbia intenzione di vendere!Motivo in più per continuare a lavorarci.
Se ti dicessi: rassegnazione, accettazione del dolore, consapevolezza che "il giocattolo è rotto"? Credo che si possa accordare con quello che dici. " />Sull'emozionare...non ti so dire, il brano a me ha trasmesso una pacatezza malinconica, l'obiettivo era questo " />? Falso non suonava.
Si ma in questo caso non aveva senso, imho, aggiungere paragrafi. Certo la difficoltà è stata avvertita molto da alcuni in un senso d'incompiuto, di troppo semplice. Ma la storia era questa. " />La lunghezza non l'ho trovata un handicap, d'altronde ci sono certi racconti che son molto più brevi del tuo, e sono comunque bellissimi " /> . Certo, più accorci è più ti complichi l'impresa, ma io non sopporto i passaggi inutili, anzi nemmeno le parole inutili, più si taglia e meglio è.
Allora questo è un obiettivo mancato dal racconto. Dovrò migliorare questo aspetto comunicativo. " />Uhm, per quanto mi riguarda non in modo particolare.Quello su cui volevo migliorare era il coinvolgimento emotivo: l'empatia con i personaggi. Se non sono riuscito a comunicarlo in modo chiaro è un mio errore. " />
Il monologo è fatto abbastanza bene e mi piace molto la descrizione delle sue azioni nel frattempo.
Però boh, a livello di "emozioni umane" non mi ha preso granchè.
E' ovvio che sia così. Non credo di aver mai detto il contrario. Nel caso di questo brano sono rimasto sotto i 3000 caratteri perchè se avessi aggiunto un nucleo narrativo, sarei andato OT con il tema del contest. Almeno credo. " /> Già adesso alcuni hanno fatto fatica a inquadrare il racconto. Evidentemente non è riuscitissimo.Ecco, è proprio quello che volevo dire io sull'allungare/non allungare.In altre parole, se vuoi espandere il tuo testo, allora non basta l'idea originale, ma occorre aggiungere altre cose, nuove, non espresse già in modo completo nel racconto breve.
Rispondo anche a Seetharaman Toral: la cosa bella, qui, non è solo che il protagonista consideri come "tradimento" il fatto che la moglie lo abbia lasciato solo. Ma è soprattutto che il protagonista è consapevole che non è esattamente un tradimento. Insomma, c'è ironia. Un po' come dire "destino crudele": il destino ovviamente non è "crudele"... il destino è quello che è. Però si dice lo stesso!Peccato che non si capisca bene. " />" /> Vabbè dopo la sessione d'esami m'impegno poco poco di più. " />
Prete, è stata per me una intuizione stupenda - non farti sviare!!! " />
Anche tu hai usato una parolina magica: ecco, Tarantino è proprio quello che ho in mente quando penso a "dialoghi naturali". Pensa ai dialoghi fra John Travolta e Samuel Jackson in Pulp Fiction, o per l'appunto quello che hai citato tu (che è un mito). Anche Lostdream, nel racconto precedente (L'Altro) era riuscito a raggiungere questa naturalezza.Hai usato la parolina magica: naturali. " /> Spero lo siano davvero. Tyrion dammi tempo e quando avrò fatto un pò di pratica inizierò a dedicarmi alla scrittura di dialoghi stile Like a Virgin. " />
Sí, il monologo mi ha preso per la sua naturalezza, ma non solo: per la ricchezza di dettagli "naturali" (non so come spiegarmi).
Intanto se chiedi a qualcuno di andare a caccia di difetti, beh, ti assicuro che li trova anche in Martin. Perché nulla è mai perfetto, e i gusti sono infiniti - e le cose che si vedono anche. Quindi occorre prendere le critiche con una certa cautela, non in modo eccessivamente serio... Sono utili, ovviamente, ma a un certo punto occorre darci un taglio. La ragione per cui dicevo che avere critiche differenti - se non addirittura opposte - è una cosa bellissima è che questo non significa tanto che quasi nulla va bene, ma piuttosto che quasi tutto va bene... Perché, se le cose criticate da uno un altro non le ha neppure notate, allora dopotutto lo scritto non è cosí male.Se 3 persone mi segnalano tutte degli "errori" diversi secondo me le cose sono due:
1 ogni persona è pignola in un particolare campo, mentre del resto "se ne frega"
2 Il racconto è ancora acerbo e ci sono tante cose da aggiustare/limare.
Io propendo per la seconda. " />
ma infatti non dico che il brano fosse stereotipato, è solo che non ho trovato nulla di eclatante il fatto che il protagonista si facesse di queste pippe mentali, ovvero il sentirsi immotivatamente traditi da gesti o comportamenti di altri, non accettando anche cose che più naturali e "innocenti" non si potrebbe, e addirittura di rovinarsi seriamente la vita per questo (ed essendo nel frattempo consapevoli che si sente un tradimento che in realtà tale non è per niente)...sarà che sono situazioni che ho incrociato spesso anche a livello di parenti stretti, o che mi son fatta un po' di funerali di gente non proprio allegra " /> ...in generale il brano del Prete non m'ha colpito perchè non rientra nei miei gusti personali, non perchè sia fiacco di suo: i dialoghi stanno bene, la scena è ben narrata, il tono appropriato...è a me che non piace " />.
Rispondo anche a Seetharaman Toral: la cosa bella, qui, non è solo che il protagonista consideri come "tradimento" il fatto che la moglie lo abbia lasciato solo. Ma è soprattutto che il protagonista è consapevole che non è esattamente un tradimento. Insomma, c'è ironia. Un po' come dire "destino crudele": il destino ovviamente non è "crudele"... il destino è quello che è. Però si dice lo stesso! " />
Per esempio per ora uno dei miei racconti da podio è quello di Aryasnow, che a livello di scrittura in alcune parti non m'è piaciuto granchè, ma l'ho apprezzato nel suo insieme; a quello del Prete pecche stilistiche non ne trovo, però non m'ha personalmente coinvolto.
mmm...noto che in questo contest anche la proposta cinematografica è sempre elevata " />
Più che altro, non ci ho trovato nemmeno qualcosa di così incredibile. L'idea di base a me non colpisce granchè. E' un raccontino piccolo-piccolo e ben fatto, piacevole ma che non mi lascia niente di speciale. Se i contenuti aumentano, e magari si combinano tra loro dando origine a qualcosa di più complesso, è invece tendenzialmente più probabile trovare qualcosa che mi colpisca di più. Ecco. Lo "svantaggio" della semplicità estrema è questo: o quella precisa idea di base ti prende molto, oppure no. Nel secondo caso, il racconto dirà poco.Si ma in questo caso non aveva senso, imho, aggiungere paragrafi. Certo la difficoltà è stata avvertita molto da alcuni in un senso d'incompiuto, di troppo semplice. Ma la storia era questa. " />
Non penso che uno vada "a caccia difetti" sforzandosi di trovarne a tutti i costi, nè penso che lui volesse questo. Semplicemente si segnalano le cose che ad una lettura abbastanza attenta si presentano.Intanto se chiedi a qualcuno di andare a caccia di difetti, beh, ti assicuro che li trova anche in Martin. Perché nulla è mai perfetto, e i gusti sono infiniti - e le cose che si vedono anche.
E sì, ci sono diversi brani in cui di difetti non ne trovo per nulla o quasi. Sicuramente in ogni caso a livelli (qualitativi e quantitativi) di molto inferiori. Se poi non esiste la perfezione assoluta... chissenefrega... bisogna comunque tendere al meglio " />
Questa è una frase pericolosa, però. Rischia davvero di ostacolare l'autocritica, visto che praticamente sempre si troverà qualche persona che dei difetti non li nota, se le fai leggere e le chiedi "che c'è che non va?"Perché, se le cose criticate da uno un altro non le ha neppure notate, allora dopotutto lo scritto non è cosí male.
Ad esempio, una persona può anche non notare un difetto perchè non è abituata a individuarlo "razionalmente", però magari rileggendo il brano senza quei difetti poi lo troverebbe meglio anche lei.
Forse però questi sono discorsi generali che andrebbero in un altro topic.
Quale è più adatto? "Scrivere"? Non ne sono sicura, per questo chiedo prima di spostarmi per prima " />
Per il fatto dei salti, oppure ci sono altre cose?Per esempio per ora uno dei miei racconti da podio è quello di Aryasnow, che a livello di scrittura in alcune parti non m'è piaciuto granchè, ma l'ho apprezzato nel suo insieme; a quello del Prete pecche stilistiche non ne trovo, però non m'ha personalmente coinvolto.
Segnala, segnala " />
Mi accorgo di avere dimenticato, tra una cosa e l'altra, di dire la mia sul pezzo di Idriel Stark. Provvedo subito.
La cosa che piu' mi ha confuso e' che non mi sembrava la stessa persona che ha scritto il pezzo precedente sull'Eneide. Non so quante volte ho riletto il nome dell'autore, per essere sicuro che fosse lo stesso.
Come si ricordera', avevo dato un punteggio molto basso al pezzo precedente perche' non lo capivo, non so niente dell'Eneide, e le citazioni latine mi fanno venire l'orticaria. Per questo pezzo daro' un punteggio ben piu' alto, perche' l'ho capito, non implica alcuna conoscenza dell'Eneide, e non contiene citazioni latine... Eppure penso che il pezzo precedente fosse migliore, in se'. Cioe', intuisco che era senza dubbio di altissimo livello - il fatto che io non l'abbia capito non era un giudizio sul pezzo, ma su di me.
Insomma, credo che questo pezzo sia inferiore, e lo stesso gli do' un voto piu' alto. Capito il paradosso? " /> Si', lo so, sono pazzo... " />
Nello specifico: scritto molto bene. Inoltre, anche se tecnicamente non e' cosi', in pratica e' un racconto in prima persona - cosa che a me va pure a genio (se fatta bene).
Il contenuto pero' e' un po' povero: il protagonista viene "incastrato" dal tradimento del compagno. Gli viene attribuito un crimine che non ha commesso. E promette che si vendichera'. La forma in cui e' reso tutto questo e' ottima (bello ad esempio che ci sia un "ascoltatore" della storia, intimo con chi racconta e pronto a sostenerlo, consolarlo). Anche la frase finale, per quanto comunichi solo un desiderio di vendetta, giunge improvvisa, e quindi ha ugualmente un effetto potente. La storia raccontata contiene dettagli davvero interessanti, come la caduta accidentale del protagonista sulla scena dello stupro - che ha un che di sinistro (a mio parere il punto migliore del racconto, una pennellata di ambiguita', forse l'ombra di un desiderio represso di crimine anche da parte di chi invece non l'ha commesso - davvero ottimo).
La cosa che non mi convince e' il modo in cui il protagonista viene incastrato: la testimonianza della ragazza sarebbe sufficiente a scagionarlo, ma lei non viene ascoltata. La spiegazione di questo e' che non la si vuole turbare, riconducendola a pensare alla traumatica esperienza: ma non convince, perche' quando il tipo si vede condannare e' chiaro che insisterebbe e pretenderebbe che la ragazza sia interrogata sul fatto. Insomma, non dico che non possa stare in piedi, ma mi convince davvero molto poco. Piu' convincente sarebbe stato se la ragazza fosse stata assassinata dopo lo stupro, in modo da eliminare il rischio, oltretutto secondo me non cosi' remoto, di un testimone scomodo.
Prima di leggere gli interventi postati nelle ultime 12 ore e rispondere, devo un commento più approfondito a Idriel Stark.
Idriel Stark: Inizio col dire che ad una lettura veloce il tuo brano mi era piaciuto di più, ma comunque anche dopo rimane di ottimo livello. Solo che rileggendo attentamente si avvertono delle insicurezze di cui ti sarai accorta anche tu se dici che "sta diventando un'ossessione". Alcune di queste riguardano più propriamente la scorrevolezza del monologo. Per esempio nella parte iniziale non condivido la separazione che hai dato ai vari spezzoni del racconto di Zsolt. E' una struttura molto regolare, credo ti piacciano le simmetrie " /> , ma molto spesso non si accordano con ciò che dice il personaggio.
Non so se la ripetizione era volta ma il concetto appesantisce il dialogo, imho.Lei aveva la fronte corrugata, ma ascoltava con attenzione. Zsolt sospirò.
«Era un incarico molto semplice, il nostro. Dovevamo solo accompagnarla a casa, c'era solo da attraversare quel bosco, due giorni di cammino in tutto. Pausa?Ero felice di essere stato affiancato a lui: era il mio più grande amico, compagno di mille esperienze. Aveva tutta la mia fiducia. Ero felice soprattutto perché era la prima volta che ci assegnavano in coppia: non si fidavano, capisci? Temevano che avremmo fatto delle ca***te, insieme. E a poche ore dalla partenza eravamo già sbronzi...»
Tra il primo blocco ed il secondo inserisci solo questa frase. A me non suona bene letta senza interruzioni. Anzi proprio questa ha l'effetto di annullare i puntini di sospensione che avevi lasciato prima. La continuità che cercavi viene spezzata. Forse è il tempo dell'azione, il passato remoto. Io lo avrei sostituito cn un più dolce imperfetto ed un periodo di qualche sillaba più lungo. Siamo nell'ambito dei gusti personali. comunque.Scosse la testa.
Concordo con Tyrion. Questo è il pezzo più pulito di tutto il dialogo. " />«Comunque mi addormentai. Mi risvegliai dopo qualche tempo (non so sinceramente quanto) perché avevo sentito delle urla. Mi girai, intontito, e lo vidi sulla ragazza: la teneva bloccata e le diceva, ridendo, di stare ferma, perché se non si fosse mossa sarebbe stato molto più bello, le sarebbe piaciuto... Non so se capii subito che la stava violentando. So solo che mi alzai barcollando, inciampai al primo passo e caddi su di loro. Lui scoppiò a ridere; si disse contento che avessi deciso di unirmi, però non aveva alcuna intenzione di dividere quel bocconcino con me. Mi spinse via, con forza, e battei la testa su qualcosa e attorno a me tutto prese a vorticare. La ragazza gridava, gridava, e io non capivo niente e non riuscivo ad alzarmi, ero completamente stordito... Così restai lì, fermo... a sentire quelle urla».
I corsivi sono necessari? Anche qui gusti personali.La voce gli si spezzò, e fu costretto a fare una pausa, carica di dolore. Lo sguardo di Irina si era incupito: stava cominciando a capire.
Anche qui i corsivi sono necessari? Credo che il lettore capisca i sottintesi..abbastanza evidenti. Comunque sempre di opinioni personali si tratta.«A un certo punto mi riaddormentai, o forse persi i sensi, non lo so. Mi ripresi verso mezzogiorno, ma non ero ancora lucido. Mi guardai intorno: nessuna traccia di Mihaly né del suo cavallo. La ragazza invece era raggomitolata su se stessa, stretta nelle coperte... oscillava avanti e indietro e fissava il vuoto, assente... Poi una folata di vento mi fece render conto di essere nudo. Non riuscii a capire. Non ricordavo di...»
Sulla parte finale tecnicamente non ho nulla da eccepire, ma a livello logico forse hai saltato alcuni passaggi che avrebbero potuto rendere il testo più fruibile. Per esempio: dove sono Irina e Zsolt? Quando avviene questo dialogo? Zsolt ha già scontato la sua pena? Perchè adesso è libero? Ecc.«Sentii dei cavalli avvicinarsi. Era Mihaly, e con lui due ufficiali e altri soldati. Non c'era nulla che potessi dire per discolparmi, tutte le prove erano contro di me. Mi ordinarono di rivestirmi, mentre uno di loro badava alla ragazza. Poi mi legarono i polsi e mi misero di peso sulla sella. Non guardai Mihaly, né lui guardò me.
«In caserma mi processarono. Sarebbe stato crudele chiedere alla ragazza di testimoniare, così fece fede la sola parola di Mihaly, e quella degli ufficiali che mi avevano visto nudo e ubriaco sull'erba. Non dissi quel che mi ricordavo, tanto nessuno mi avrebbe creduto: lui descrisse persino i dettagli. Non immaginavano neanche che quello in realtà era il racconto delle sue imprese...»
Strinse forte i pugni.
«E' per questo che mi hanno cacciato», precisò infine.
Anche il suo sguardo era freddo, ora. Gelido. Irina ne fu spaventata; ignorava che da quel momento in poi non avrebbe mai più visto uno sguardo diverso, nel verde di quegli occhi.
«Cosa farai ora?» gli chiese.
«Nell'esercito ho imparato a fare solo due cose: obbedire, e uccidere. D'ora in poi ucciderò, obbedendo ai desideri più oscuri degli uomini che vorranno assoldarmi.
«E poi, alla fine, ucciderò anche lui».
Sì, direi proprio di sì. Strano come da un pezzo così semplice si scateni tutta questa discussione sui massimi sistemi " />Forse però questi sono discorsi generali che andrebbero in un altro topic.
Quale è più adatto? "Scrivere"? Non ne sono sicura, per questo chiedo prima di spostarmi per prima unsure:
Oh come sono avvilita ._.
Allora, in ordine di post:
L'ambientazione è complessa, in fase di elaborazione e lontana dall'essere conclusa. Se vuoi informazioni in più sarò lieta di dartene privatamente, qui non mi sembra il caso di andare OT. Senza dilungarmi, c'è un motivo per cui l'etica è "moderna". Inoltre quell'affermazione è fatta da Zsolt, dal punto di vista di una persona che ha sentito quella ragazza urlare per tutta una notte... " />Uhm, sè è vero...
Però: sono in un'ambientazione medievale (o qualcosa del genere)? Perchè in tal caso mi sembra un po' troppo da etica moderna occidentale questa preoccupazione per il suo stato psicologico.
In tal caso, sarebbe stato meglio dire che semplicemente non parlò, o che non l'hanno condotta al processo perchè era impazzita/ammutolita completamente e hanno visto che era inutile.
Che il tradimento fosse nella testa del protagonista per me era ovvio, e mi è piaciuto. Se io non lo trovo originale è perchè... è qualcosa che faccio troppo spesso, per me è la norma... non è qualcosa che non mi sarebbe mai venuto in mente, anzi, al contrario " />Il tradimento è nella testa del protagonista. A me è successo alcune volte di sentirmi tradito da qualcuno solo per il fatto che le azioni di Tizio hanno avuto un certo effetto negativo su di me o su altre persone. Non è un'idea originale, ma in questo caso non mi interessava l'originalità. Quello su cui volevo migliorare era il coinvolgimento emotivo: l'empatia con i personaggi. Se non sono riuscito a comunicarlo in modo chiaro è un mio errore.
Dei dialoghi invece m'importa, visto che è fondamentalmente un monologo esplicativo. Una tipologia che non avevo mai provato prima. Se è piaciuto me ne rallegro.
Il coinvolgimento emotivo secondo me c'è, comunque. Non trovo che tu non sia riuscito a comunicarlo, anzi. La gestione della scena è bella. Probabilmente il racconto non mi ha convinta perchè mi ero creata un'aspettativa particolare data dal fatto che il tuo precedente racconto era stato in assoluto il mio preferito tra quelli del primo contest...
Beh, non uso certo un linguaggio aulico per scrivere di qualsiasi cosa Quello era un pezzo particolare, che richiedeva un linguaggio del genere " />La cosa che piu' mi ha confuso e' che non mi sembrava la stessa persona che ha scritto il pezzo precedente sull'Eneide. Non so quante volte ho riletto il nome dell'autore, per essere sicuro che fosse lo stesso.
e che male c'è? Volevo solo raccontare una storia " /> Dev'esserci per forza qualcosa in più? " />Il contenuto pero' e' un po' povero:
Zsolt non insiste... pensavo di aver fatto capire che è più che rassegnato sin dal primo momento " /> Dice che "tanto tutte le prove erano contro di me" e "tanto nessuno mi avrebbe creduto"... lui non fa il minimo tentativo di discolparsi, ha la possibilità di dire qualcosa in sua difesa ma non lo fa: "Non dissi quel che mi ricordavo", e questo perchè il dolore dell'essere tradito dall'unica persona di cui si fidava è troppo grande, lo svuota di ogni voglia di lottare... Quindi figurati se si mette a obiettare che non abbiano portato la ragazza a testimoniare, ragazza che, come ho scritto più sopra, lui ha sentito urlare per tutta la notte, e per il cui dolore è dispiaciuto e si sente comunque colpevole: perchè era ubriaco e non ha potuto evitarglielo. Lo so che in un pezzo breve è difficile che passi tutto questo, però con quelle frasi ho cercato almeno di farlo sospettare, si vede che non ci sono riuscita " />La cosa che non mi convince e' il modo in cui il protagonista viene incastrato: la testimonianza della ragazza sarebbe sufficiente a scagionarlo, ma lei non viene ascoltata. La spiegazione di questo e' che non la si vuole turbare, riconducendola a pensare alla traumatica esperienza: ma non convince, perche' quando il tipo si vede condannare e' chiaro che insisterebbe e pretenderebbe che la ragazza sia interrogata sul fatto. Insomma, non dico che non possa stare in piedi, ma mi convince davvero molto poco. Piu' convincente sarebbe stato se la ragazza fosse stata assassinata dopo lo stupro, in modo da eliminare il rischio, oltretutto secondo me non cosi' remoto, di un testimone scomodo.
Sì, la ripetizione era voluta. Comunque è una modifica dell'ultima stesura, che quindi non è stata poi riletta e riguardata, perchè, appunto, mi ci stavo impuntando troppo.Non so se la ripetizione era volta ma il concetto appesantisce il dialogo, imho.
La pausa non mi andava di segnalarla esplicitamente perchè non volevo intromettermi troppo, da narratore, nel racconto di Zsolt... per lo stesso motivo mi sono limitata, dopo, a uno "scosse la testa", cioè per sottolineare che si è fermato senza entrare troppo nel racconto, e poi il gesto mi sembrava eloquente " />
Beh, non mi sembrava così scontato che la voce gli si spezzi dal dolore, perchè non è l'unico sentimento che prova...I corsivi sono necessari? Anche qui gusti personali.
Sul secondo corsivo... perchè pensi che non dovrebbe esserci?
Io l'ho messo perchè Irina lì comincia a sospettare del tradimento. Voi sapevate che c'era un tradimento perchè è il tema del contest, ma magari chi non lo sa non lo immagina ancora, e quella frase lo mette sull'attenti. Poi non so " />
Beh, la questione qui non è far caipre o non capire al lettore, ma far emergere le emozioni di Zsolt. Lui sente il bisogno di specificare, sente il bisogno di discolparsi, almeno agli occhi della sorella, ha bisogno di farle sapere che lui non capiva... Quello è il momento più forte del ricordo, il momento che più lo colpisce - infatti la pausa successiva dura per diversi minuti - quindi mi era sembrato giusto mostrarlo più debole, meno attento alla narrazione e più preoccupato per le implicazioni che essa porta " /> Poi non so " />Anche qui i corsivi sono necessari? Credo che il lettore capisca i sottintesi..abbastanza evidenti. Comunque sempre di opinioni personali si tratta.
Non potevo mettere tutto in 4000 caratteri.. ho preferito concentrarmi su un solo aspetto della cosa, anche perchè... beh, tutto il resto Irina lo sa già, non ha bisogno che Zsolt glielo spieghi... le spiegazioni che lei chiede sono sul motivo per il quale è stato cacciato " />Sulla parte finale tecnicamente non ho nulla da eccepire, ma a livello logico forse hai saltato alcuni passaggi che avrebbero potuto rendere il testo più fruibile. Per esempio: dove sono Irina e Zsolt? Quando avviene questo dialogo? Zsolt ha già scontato la sua pena? Perchè adesso è libero? Ecc.
Comunque: Irina e Zsolt sono in casa, il dialogo avviene qualche giorno dopo il viaggio di ritorno di Zsolt dalla caserma a casa, è libero perchè la pena era semplicemente l'espulsione dall'esercito... " />
Sono un pochino avvilita " />
Credo che sia perche' hai selezionato solo le critiche, ed escluso i complimenti. E ne hai dovuti escludere tanti... e pure belli grossi! " />Oh come sono avvilita ._.
[...]
Sono un pochino avvilita " />
... eppure intende ucciderlo. Allora vuole lottare.Zsolt non insiste... [...] perchè il dolore dell'essere tradito dall'unica persona di cui si fidava è troppo grande, lo svuota di ogni voglia di lottare...
Non mi sembravano critiche trascurabili, è per questo " />Credo che sia perche' hai selezionato solo le critiche, ed escluso i complimenti. E ne hai dovuti escludere tanti... e pure belli grossi!
Oh come sono avvilita ._.
[...]
Sono un pochino avvilita " />
Solo dopo aver elaborato la cosa. Il dialogo con Irina avviene alcuni giorni dopo il fatto, giorni durante i quali ha avuto modo di ragionare sul fatto. Il processo invece è immediatamente successivo, e lui è ancora stordito da quanto accaduto. E poi l'hai detto tu stesso: il proponimento finale arriva improvviso, e infatti così è. Improvviso, ma "in ritardo".... eppure intende ucciderlo. Allora vuole lottare.
Zsolt non insiste... [...] perchè il dolore dell'essere tradito dall'unica persona di cui si fidava è troppo grande, lo svuota di ogni voglia di lottare...
Le aspettative elevate causano sempre una parziale delusione. Sorry. La prossima volta se non piace a me al 110% non lo posto. " />Probabilmente il racconto non mi ha convinta perchè mi ero creata un'aspettativa particolare data dal fatto che il tuo precedente racconto era stato in assoluto il mio preferito tra quelli del primo contest...
Vorrei specificare che la mia osservazione riguardava puramente il ritmo del dialogo, non il contenuto su cui non c'è niente da obiettare. " />Sì, la ripetizione era voluta. Comunque è una modifica dell'ultima stesura, che quindi non è stata poi riletta e riguardata, perchè, appunto, mi ci stavo impuntando troppo.
Non so se la ripetizione era volta ma il concetto appesantisce il dialogo, imho.
La pausa non mi andava di segnalarla esplicitamente perchè non volevo intromettermi troppo, da narratore, nel racconto di Zsolt... per lo stesso motivo mi sono limitata, dopo, a uno "scosse la testa", cioè per sottolineare che si è fermato senza entrare troppo nel racconto, e poi il gesto mi sembrava eloquente " />
Sara, due cose:Beh, non mi sembrava così scontato che la voce gli si spezzi dal dolore, perchè non è l'unico sentimento che prova...I corsivi sono necessari? Anche qui gusti personali.
Sul secondo corsivo... perchè pensi che non dovrebbe esserci?
Io l'ho messo perchè Irina lì comincia a sospettare del tradimento. Voi sapevate che c'era un tradimento perchè è il tema del contest, ma magari chi non lo sa non lo immagina ancora, e quella frase lo mette sull'attenti. Poi non so
-1 non ti scusare di niente. " /> Se a te è piaciuto va bene così. Queste, l'ho specificato prima, sono solo opinioni personali. Della serie "cose che avrei fatto io".
-2 Dovresti fidarti del lettore. Mentre una persona confessa un delitto alla sorella e gli si spezza la voce non vedo molti sentimenti diversi dal dolore che potrebbero causare lo stesso effetto, (non valgono i sinonimi! ) Poi lo darò io per scontato. " /> Il secondo corsivo invece anticipa una sorpresa futura, quindi perchè mettere sull'attenti un lettore che potresti spiazzare? Inoltre eliminando queste frasi e rimoduilando il periodo si snellisce la lettura e il dialogo risulta più fluido. E' sempre una opinione personale. " />
Sono due modi di raccontare la stessa vicenda i cui scopi sono diversi. Tu vuoi sviluppare un pò meglio la crisi di Zsolt, la mia preoccupazione principale era suggerire un modo per rendere più fluida la narrazione perchè la crisi, secondo me, sei riuscita a renderla bene senza quelle aggiunte. Se non sei convinta di questo allora la versione postata è più che giusta per ribadire un concetto. Imho non ce n'era bisogno. " />Beh, la questione qui non è far caipre o non capire al lettore, ma far emergere le emozioni di Zsolt. Lui sente il bisogno di specificare, sente il bisogno di discolparsi, almeno agli occhi della sorella, ha bisogno di farle sapere che lui non capiva... Quello è il momento più forte del ricordo, il momento che più lo colpisce - infatti la pausa successiva dura per diversi minuti - quindi mi era sembrato giusto mostrarlo più debole, meno attento alla narrazione e più preoccupato per le implicazioni che essa porta Poi non so " />Anche qui i corsivi sono necessari? Credo che il lettore capisca i sottintesi..abbastanza evidenti. Comunque sempre di opinioni personali si tratta.
Ma io non lo so. " /> Forse sono domande che mi faccio io senza alcun senso, ma mi distolgono dal nucleo del racconto, che invece è molto chiaro. Comunque non fraitendere. Per ancorare questo racconto alla realtà bastavano pochi riferimenti sparsi qua e là nel monologo di Zsolt.Non potevo mettere tutto in 4000 caratteri.. ho preferito concentrarmi su un solo aspetto della cosa, anche perchè... beh, tutto il resto Irina lo sa già, non ha bisogno che Zsolt glielo spieghi... le spiegazioni che lei chiede sono sul motivo per il quale è stato cacciato " />Sulla parte finale tecnicamente non ho nulla da eccepire, ma a livello logico forse hai saltato alcuni passaggi che avrebbero potuto rendere il testo più fruibile. Per esempio: dove sono Irina e Zsolt? Quando avviene questo dialogo? Zsolt ha già scontato la sua pena? Perchè adesso è libero? Ecc.
Non esserlo! Il tuo è un bel racconto. " />" />" />Sono un pochino avvilita " />