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Contest di scrittura creativa
Q di Qhorin Halfhand
creato il 11 giugno 2009

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AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 28 giugno 2009 8:44

Per gli ultimi due brani...

 

Ser Losdream: Buono! Uno dei più validi che abbia letto in tutto il gioco, per quanto mi riguarda. La trama è ben gestita e non è nemmeno troppo prevedibile (meno della precedente). Inoltre, hai la capacità di scrivere brani quasi esclusivamente di dialoghi e farli bene. Nello stile alla prima lettura non ho trovato nessun difetto particolare.

 

Tyrion Hill: <img alt=" /> Sicuramente molto, ma molto, meglio del precedente. Almeno per me: come ben sai, quello di prima mi ha fatto proprio schifo, questo invece mi è piaciuto! Per gusto personale tendo a storcere un po' il naso davanti ai brani scritti in prima persona e al presente, così come a questi brani di "psicologia applicata alla vita quotidiana", però era comunque piacevole e soprattutto... che bellino il colpo di scena finale <img alt=" /> (a dire il vero, quel modo di scrivere mi stava dando un filino fastidio fino alla fine... però proprio col colpo di scena il brano mi si è alzato. In realtà non sono una grande amante nemmeno dei suicidi... però mi è piaciuto per la sorpresa e il modo in cui è stato impostato).

Nella forma ti segnalerei un paio di cose e lo faccio subito, dato che sono solo due:

 

Comincio ad aver fame, quindi sono andato in cucina, com'è logico.

Direi che sarebbe decisamente meglio "ho cominciato ad avere fame", mah...

 

Poi faremmo l'amore. Per questo, alla fine, non trovo mai il coraggio. Sono troppo vigliacco: ci arrivo vicinissimo, e poi all'ultimo momento non oso, mi ritiro spaventato dall'ineluttabilità dell'idea.

Ecco, qui rischia davvero di far pensare sul momento che non trova mai il coraggio per fare l'amore, con quel "per questo" scritto subito dopo <img alt=" /> A me ha dato fastidio perchè per un attimo sono proprio rimasta un po' perplessa.

 

Ecco, i difetti che ho notato sono solo questi due, anche se mi hanno abbastanza infastidita. Per il resto alla prima lettura mi sembra tutto ok!

 

PS: come al solito, grazie a tutti quelli che commentano il mio brano. Di nuovo: tutte le segnalazioni di difetti nello stile sono benvenute <img alt=" /> E chi le vuole per il proprio brano chieda pure.


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Inviato il 28 giugno 2009 11:43

Ser Lostdream: Il tuo brano mi è piaciuto moltissimo, uno di quelli che mi ha colpito di più fino ad ora *-* bravissimo!

 

Tyrion Hill: Anche il tuo brano mi ha colpito, l'ho trovato originale <img alt=" /> la cosa della memoria a breve termine poi mi ha fatto ripensare al film animazione "Alla ricerca di Nemo" e mi son ritrovata a sorridere xD Molto buono davvero!


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Inviato il 28 giugno 2009 12:16

LauraStark Inviato il Oggi, 11:43 AM

Ser Lostdream: Il tuo brano mi è piaciuto moltissimo, uno di quelli che mi ha colpito di più fino ad ora *-* bravissimo!

AryaSnow Inviato il Oggi, 08:44 AM

Ser Losdream: Buono! Uno dei più validi che abbia letto in tutto il gioco, per quanto mi riguarda. La trama è ben gestita e non è nemmeno troppo prevedibile (meno della precedente). Inoltre, hai la capacità di scrivere brani quasi esclusivamente di dialoghi e farli bene. Nello stile alla prima lettura non ho trovato nessun difetto particolare.

 

Grazie mille per gli apprezzamenti! <img alt=" />

Ma fatevi pure avanti con qualche critica.. se no mi monto la testa <img alt=" /> ehehe

 

 

Ho letto tutti i brani postati fino ad ora e chi piu e chi meno mi sono piaciuti molto.. complimenti davvero! Per qualche commento in più aspetto però che si chiuda il contest, così da averli tutti <img alt=" />


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Inviato il 28 giugno 2009 12:35

Per gusto personale tendo a storcere un po' il naso davanti ai brani scritti in prima persona e al presente, così come a questi brani di "psicologia applicata alla vita quotidiana",

 

Anch'io, abbastanza: i brani in prima persona sono anche i più difficili da gestire bene (ci sono molti "rischi", che adesso non mi metto a enumerare...). Ma in questo caso era necessario, per rendere l'effetto di "perdita della memoria" senza doverlo spiegare da un punto di vista di narratore onnisciente (che sarebbe stato comunque orribile)... È vero che in terza persona limitata sarebbe stato anche possibile, ma avrebbe allontanato di più (credo) dalla sensazione di solitudine del personaggio (si sarebbe aggiunta la "presenza" del narratore).

però era comunque piacevole e soprattutto... che bellino il colpo di scena finale <img alt=" /> (a dire il vero, quel modo di scrivere mi stava dando un filino fino fastidio alla fine... però proprio col colpo di scena il brano mi si è alzato. In realtà non sono una grande amante nemmeno dei suicidi... però mi è piaciuto per la sorpresa e il modo in cui è stato impostato).

 

Al solito, sono partito da un problema "impossibile": si può essere traditi da altri, ma come si potrebbe essere traditi da se' stessi? Avevo trovato altre possibili soluzioni, ma tutte più o meno implicavano la perdita della memoria, in qualche modo... quindi alla fine ho scelto la soluzione in cui la perdita della memoria era proprio il tema dominante. Il bigliettino finale, poi, non servirebbe solo a svelare in qualche modo al lettore in quale modo il personaggio ha "tradito" se' stesso, ma anche a esprimere quel patetico sentirsi in dovere di chiedere perdono a se' stesso, e di informarlo che sta morendo piuttosto che lasciarlo morire come un cane, senza consapevolezza... Qualcosa del genere.

Nella forma ti segnalerei un paio di cose e lo faccio subito, dato che sono solo due:

 

Comincio ad aver fame, quindi sono andato in cucina, com'è logico.

Direi che sarebbe decisamente meglio "ho cominciato ad avere fame", mah...

 

Sí, però visto che il pezzo è tutto al presente, preferirei: "Comincio ad aver fame, quindi vado in cucina...". In ogni caso hai ragione, la frase è sbagliata.

Poi faremmo l'amore. Per questo, alla fine, non trovo mai il coraggio. Sono troppo vigliacco: ci arrivo vicinissimo, e poi all'ultimo momento non oso, mi ritiro spaventato dall'ineluttabilità dell'idea.

Ecco, qui rischia davvero di far pensare sul momento che non trova mai il coraggio per fare l'amore,

 

Esatto!

con quel "per questo" scritto subito dopo <img alt=" /> A me ha dato fastidio perchè per un attimo sono proprio rimasta un po' perplessa.

 

Era quello che volevo: mi piace l'ambiguità. Voglio che esista una specie di mescolanza fra la paura di morire, e la paura di fare l'amore... e magari scoprire che Laura in realtà non lo ami (dopotutto lo ha lasciato, è evidente, ma il protagonista tiene questo pensiero seppellito, sarebbe troppo doloroso per lui riconoscerlo).

 

La parte di conflitto fra la disperazione che conduce al suicidio, e le pie illusioni, è quella che ho amato di più scrivere. Ci tenevo molto a questo punto, l'ho riletto molte volte (cercando di "estraniarmi" dal fatto che l'avessi scritto io). A un certo punto ho sentito un groppo in gola, per tutta quella solitudine, e mi sono sentito soddisfatto. <img alt=" />


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Inviato il 28 giugno 2009 12:46

Tyrion Hill: Anche il tuo brano mi ha colpito, l'ho trovato originale <img alt=" /> la cosa della memoria a breve termine poi mi ha fatto ripensare al film animazione "Alla ricerca di Nemo" e mi son ritrovata a sorridere xD

 

<img alt=" /> Io invece mentre lo scrivevo pensavo a "Memento", l'hai visto?


AryaSnow
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Inviato il 28 giugno 2009 15:55

Ma fatevi pure avanti con qualche critica.. se no mi monto la testa <img alt=" /> ehehe

Eheh, magari mi verranno quando sarà passato un po' di tempo e rileggerò.

Sicuramente si può fare molto di meglio, ma non perchè ci abbia trovato (per ora) particolari difetti, ma perchè potevano esserci più pregi. Però comunque mi è piaciuto.

 

Anch'io, abbastanza:

Davvero? Visto che hai scritto due brani così, ho pensato che quello invece fosse il tuo genere <img alt=" />

 

Al solito, sono partito da un problema "impossibile": si può essere traditi da altri, ma come si potrebbe essere traditi da se' stessi?

Sì, molto carina come idea...

 

Era quello che volevo: mi piace l'ambiguità. Voglio che esista una specie di mescolanza fra la paura di morire, e la paura di fare l'amore...

Eh, io invece non ho apprezzato questa cosa.

Mi è sembrato... bah... strano e basta, infatti l'ho preso subito per un difetto stilistico non voluto.

Che abbia paura di pensare che lei non lo ami e voglia illudersi ok, si è capito e andava bene, però scelta di far sembrare che "per fare l'amore alla fine non trova mai il coraggio" non mi convince molto <img alt=" />


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Inviato il 28 giugno 2009 16:45

 

Anch'io, abbastanza:

Davvero? Visto che hai scritto due brani così, ho pensato che quello invece fosse il tuo genere <img alt=" />

 

No, in effetti hai ragione: la prima persona è la mia voce narrante preferita, proprio perché evita la "presenza" di un narratore esterno alla storia - una cosa che trovo sempre fastidiosa. Però è vero che, ogni volta che leggo una cosa in prima persona, alla minima stonatura (che è facile) mi irrito molto. La prima persona singolare rischia di far confondere il protagonista con l'autore (anche se qualche volta è proprio voluto - vedi ad esempio Bukowski), che conduce a un sospetto di narcisismo, di auto-celebrazione - ma anche di auto-denigrazione o auto-commiserazione, che è forse peggio... Ma preferisco comunque rischiare, pur di liberarmi del "narratore".


AryaSnow
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Inviato il 28 giugno 2009 16:55

A me no, la terza persona non mi dà per nulla fastidio. Tendenzialmente la preferisco di molto alla prima, anche quando quest'ultima è gestita bene. Non saprei nemmeno io spiegare perchè, ora come ora. Non me lo sono mai chiesta <img alt=" />


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Inviato il 28 giugno 2009 17:05

allora, letti gli ultimi brani, per quello di GDN aspetto al versione definitiva <img alt=" />

 

Ser Lostdream: non mi è piaciuto molto, non perchè sua scritta male, ma le storie dei soldati di ritorno dalla guerre non le reggo proprio <img alt=" />

 

Tyrion Hill: insieme a quello dei puffi per ora il tuo è il mio preferito, molto meglio del precedente e con una bella storia, con tanto di colpo di scena finale. Nella prima parte non mi sono piaciuti molto quegli "un po'", ma niente di grave <img alt=" />

Gran bel film, Memento, l'avrò visto almeno tre volte.

 

 

Quanto alle voci narranti, si sarà notato che anche io preferisco la prima alla terza...soprattutto odio un narratore onnisciente in terza persona, puah <img alt=" />. Per il resto, non che mi dia fastidio, ma preferisco sempre quando il narratore descrive anche tramite le sensazioni dei protagonisti, non mi piace quando si tratta di un semplice far la cronaca...quindi in sintesi mi piace che la focalizzazione sia interna, anche se la narrazione è in terza persona.


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Inviato il 28 giugno 2009 17:12

GDN: Mi dispiace molto dirlo, ma non mi è piaciuto. A me la fantascienza piace, e mi piacciono soprattutto due sotto-categorie: viaggi nel tempo, e macchine coscienti (che provano emozioni, sentimenti). Quindi eri proprio in sintonia con i miei gusti! <img alt=" /> Tuttavia non mi è sembrato scritto molto bene: probabilmente non hai avuto il tempo di rileggerlo, lasciarlo riposare, e poi rileggerlo ancora... Riguardo alla scrittura insoddisfacente (a mio parere), porto come esempio l'inizio:

Il barista non aveva detto una parola quando era entrato, ma ora lo fissava con curiosità. Non capitava tutti i giorni di vedere un federale da quelle parti. Tutti sapevano che la zona meridionale dello spazioporto era terra franca, dove polizia e criminali potevano circolare senza temere guai, nei limiti del ragionevole. Sfortunatamente, il trattamento di favore non si estendeva ai federali, odiati cordialmente da tutti. Il barista si domandava quindi per quale motivo Jack avesse scelto di venire a crepare proprio nel suo locale.

 

Allora, leggendo il racconto si capisce che il punto di vista è su OAR (tranne alla fine, perché è morto, ma in questo caso uno stacco con cambio di PdV è accettabilissimo): ma non è immediatamente evidente che il PdV sia il suo, anzi, l'ultima frase può essere solo scritta adottando il PdV del barista. In generale, alla prima lettura, l'inizio disorienta il lettore (non capisce se è narratore onnisciente, o se è un PdV di quello che entra, del barista, del frequentatore generico del locale...). Alla seconda rilettura, poi, il lettore lo rileva proprio come un errore e basta.

Con un sorriso stanco, Jack si disse che probabilmente l'uomo non aveva tutti i torti.

 

Ecco, alla frase immediatamente successiva il PdV ritorna su OAR (i suoi pensieri). Allora è narratore onnisciente? Anche ammesso, resta la voce narrante più "brutta" e in disuso che esista.

 

Poi, verso il finale, c'è secondo me un grave errore di "struttura" della storia:

I cecchini lo colpirono più volte, ma nessun colpo intaccò gravemente le giunture.

Il terzo assalto venne sotto forma di un fuoco infernale che pioveva da ogni parte, bruciando la pelle e danneggiando il plastacciaio sottostante. Con un movimento rapido, Jack si proiettò fuori sul piazzale, un turbine di morte argentata che frantumava tutti quelli tra lui ed il flyer bianco. Per un attimo, riuscì a sfondare il muro di laser e morte intorno a lui. Per un attimo, tornò ad essere quel robot d'assalto orbitale che era stato un tempo, prima di Aldebaran e di Laureen. Prima che dal flyer bianco partisse il lampo verde di un cannone tattico al plasma...

 

Laureen scese cautamente dal flyer, dirigendosi come in trance verso il cratere poco distante. Thomas stava imprecando contro i suoi pochi uomini ancora vivi, che l'avevano costretto a usare il suo nuovo giocattolo invece di crepare per lui. Laureen non gli badò, chinandosi per raccogliere la piastra di identificazione del torace, bruciacchiata ma integra. "Jack OAR 15", recitava la scritta in galattico universale. OAR, cioè Orbital Assault Robot. Una macchina. Un essere privo di emozioni. Che l'aveva amata con tutto se stesso e si era fatto ammazzare pur sapendo di essere finito in una trappola. Pur sapendo di essere stato tradito.

 

Le lacrime presero a scorrere non volute, bagnando la piastra dell'OAR.

La piastra di Jack, si corresse Laureen. La piastra di Jack...

FINE

 

Allora, la prima sequenza marcata in grassetto fa già sospettare che Jack sia una macchina. Con questo "buzz" in testa arriva la seconda sequenza in grassetto che lo conferma praticamente al 99%. La terza frase in grassetto è quella che dovrebbe svelare di colpo al lettore che Jack è una macchina: ma con tutte quelle anticipazioni, la sorpresa ha perso tutta la sua forza.

 

Una cosa però: la descrizione della sparatoria era una vera fi***a! <img alt=" /> Non è affatto facile descrivere scene "movimentate", e tu ci sei riuscito benissimo! Non è cosa da poco.



AryaSnow
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Inviato il 28 giugno 2009 17:21

Anche a me piace quando si descrivono le sensazioni del personaggio, però si può appunto fare benissimo anche in terza persona.

Il narratore onnisciente... dipende... a volte ci sta tutto, specialmente quando l'autore deve fare particolari e interessanti riflessioni sulla vicenda e sui suoi personaggi. Certo, le riflessioni devono essere davvero interessanti e acute, se no rischia di diventare solo una palla.

In prima persona non so dire bene perchè non mi piaccia tanto, non amo molto quel "raccontare di sè stessi". Forse sì, finisce inevitabilmente per darmi un po' l'aria di egocentrismo. Però non sono sicura...


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Inviato il 28 giugno 2009 17:24

 

Il narratore onnisciente... dipende... a volte ci sta tutto, specialmente quando l'autore deve fare particolari e interessanti riflessioni sulla vicenda e sui suoi personaggi. Certo, le riflessioni devono essere davvero interessanti e acute, se no rischia di diventare solo una palla.

 

 

certo, se uno è bravo riesce a utilizzare alla grande qualsiasi narratore, però quello onnisciente esterno lo trovo quello che se usato male fa più danni di tutti <img alt=" />

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Inviato il 28 giugno 2009 17:42

Ser Lostdream: Mi è piaciuto di più L'Altro (che frase furba! <img alt=" /> ). Può anche darsi che sia perché non mi ha trasmesso molte emozioni... e non sono nemmeno sicuro di averlo capito. Dunque, all'inizio Lui dice che il suo amico Johnny si è sparato allo Splendid, giusto? Poi sparisce, lasciando un biglietto. Lei capisce che Lui vuole fare come Johnny (giusto?). Quindi corre allo Splendid. Quando arriva c'è un dialogo che ho trovato deludente, stereotipato:

“Dunque è così?”

“È così.”

[...]

Amore, posso immaginare quel che hai passato. Ho letto molti libri sui problemi dei soldati alla fine di una guerra. Possiamo uscirne insieme.”

“Tu non puoi immaginare niente tesoro. Non hai idea di quello che ho fatto. Cose che avrei giurato di non fare mai, invece…” lasciò la frase in sospeso e spostò lo sguardo sulla ragazza che aveva chiuso la porta della suite e lo osservava immobile.

“Invece cosa?”

“Si erano nascosti tra la folla in piazza dopo aver attaccato alcuni dei nostri. Ci hanno ordinato di sparare sulla folla” la fissò negli occhi e disse “Non ho neppure esitato.”

“Non è per questo che vi addestrano? Eseguire gli ordini.”

Il soldato abbassò la testa. Lo sguardo fisso sull’elegante moquette della camera.

“Sapevi quel che andavi a fare. Nessuno ti ha obbligato ad arruolarti.”

Il soldato iniziò a ridacchiare e finì col ridere a squarciagola.

 

Amore, tesoro, possiamo uscirne insieme... in quello che mi sembra il clichè del reduce del Vietnam, ormai irrecuperabilmente disumanizzato (pensa ad esempio alla scena madre in "Tra Cielo e Terra" - un film meraviglioso BTW). Ma anche se la scena mi appare debole in sè, resta pur sempre il fatto che il tema è comunque grande: tuttavia anche questo viene enormemente rimpicciolito (secondo me) dalla cosa che segue: e cioè che il vero, grande peccato di questo povero disgraziato, è l'infedeltà:

prima che partisse per la guerra gli aveva chiesto una cosa sola. Restarle fedele.

 

Con tutto quello che quest'uomo ha passato, e dopo tutte le belle frasi su "ne usciremo insieme", "capisco quello che hai passato", "ho letto libri", la ragazza "si raggela" per questa sciocchezza cosí piccola in confronto? Che poi si sarà trattato di prostitute, quindi ovviamente nulla di serio. Allora, o la protagonista è incredibilmente cretina, oppure si deve accettare che a questo soldato non è realmente successo nulla di serio.

Nella scena finale la donna lo lascia solo, dopo avergli messo la pistola in pugno. Se ne va, proprio. Sarebbe amore? Boh, non mi convince... O forse, appunto, non ho capito niente! <img alt=" />



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Inviato il 28 giugno 2009 17:48

Con tutto quello che quest'uomo ha passato, e dopo tutte le belle frasi su "ne usciremo insieme", "capisco quello che hai passato", "ho letto libri", la ragazza "si raggela" per questa sciocchezza cosí piccola in confronto? Che poi si sarà trattato di prostitute, quindi ovviamente nulla di serio. Allora, o la protagonista è incredibilmente cretina, oppure si deve accettare che a questo soldato non è realmente successo nulla di serio.

Nella scena finale la donna lo lascia solo, dopo avergli messo la pistola in pugno. Se ne va, proprio. Sarebbe amore? Boh, non mi convince... O forse, appunto, non ho capito niente! <img alt=" />

 

Lui le confessa di averla tradita perchè evidentemente sa che quella è la cosa che pesa di più a lei, quindi decide di confessarle anche il peggiore peccato secondo lei.

Certo che non è "vero amore", la protagonista è estremamente antipatica, le interessa solo la sua egoistica gelosia. Ma secondo me è proprio questa una delle cose che rende interessante il brano. Mi piacciono opere con protagonisti antipatici, che rappresentano esempi di persone antipatiche che si possono realmente incontrare tutti i giorni. Per me vale il discorso: antipatia o simpatia, approvazione o disapprovazione... basta che l'opera non mi lasci indifferente <img alt=" /> Fare protagonisti poco simpatici è anche meno scontato, se vogliamo.


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Inviato il 28 giugno 2009 17:52

Lui le confessa di averla tradita perchè evidentemente sa che quella è la cosa che pesa di più a lei, quindi decide di confessarle anche il peggiore peccato secondo lei.

Certo che non è "vero amore", la protagonista è estremamente antipatica, le interessa solo la sua egoistica gelosia. Ma secondo me è proprio questa una delle cose che rende interessante il brano. Mi piacciono opere con protagonisti antipatici, che rappresentano esempi di persone antipatiche che si possono realmente incontrare tutti i giorni. Per me vale il discorso: antipatia o simpatia, approvazione o disapprovazione... basta che l'opera non mi lasci indifferente <img alt=" /> Fare protagonisti poco simpatici è anche meno scontato, se vogliamo.

 

Ah, OK. In effetti non avevo pensato che fosse intenzione dell'autore rendere antipatica questa donna. Però funziona, hai ragione.

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