GDN: veramente il brano è lungo più di 4.800 battute
A me su Word da 4000 preciso "> .Mi dici come mai a te ne da ben 800 in più?
Sul genere mi dispiace,io adoro scifi e action movie americani ^^.
Guardiano della notte, mi spiace ma il tuo testo non mi è piaciuto particolarmente. Ho trovato carina l'ambientazione, ma la narrazione e lo stile non mi hanno saputo prendere. Per quanto riguarda la forma, ti consiglio di fare più attenzione a due cose:
- la punteggiatura: usi molto spesso le virgole e i punti fermi, anche in contesti in cui non servirebbero o dove sarebbe meglio usare altri segni di interpunzione (due punti, punto e virgola, ecc.)
- pronomi e aggettivi personali: a volte non sono proprio utilizzati in modo chiaro, ho dovuto rileggere alcune frasi due volte epr essere sicuro di chi stessi parlando.
Attento anche alle ripetizioni, come in questa frase: "I primi sei entrarono sparando all'impazzata, sacrificando la precisione per la velocità. Non furono abbastanza veloci. La Magnum vomitò proiettili con una velocità ed una precisione inumane, spegnendo quel primo assalto sul nascere."
Spero tu non ti offenda per le osservazioni
Tranquillo,nessuna offesa.
Sui segni d'interpunzione,li ho usati in quel modo perchè prediligo uno stile rapido e asciutto,dove i periodi tendono ad essere brevi.Mi sembrava inoltre che rendesse più rapido il racconto. Inoltre,francamente,il punto e virgola è una vita che non lo vedo usato.
Sulle ripetizioni,effettivamente non ci ho fatto caso e si che l'ho riletto almeno 3 volte.Non avendo però tempo i giorni successivi,ho dovuto mandare il racconto quest'oggi ^^''. A parte quella da te citata,non mi pare ce ne siano di così gravi,no?
GDN: veramente il brano è lungo più di 4.800 battute " />
GDN: veramente il brano è lungo più di 4.800 battute
A me su Word da 4000 preciso " /> .Mi dici come mai a te ne da ben 800 in più?
E' vero " />
GDN, nei circa 4000 caratteri concessi, sono inclusi anche gli spazi tra le parole. Ecco spiegato l'arcano
Se vuoi modificarlo e accorciarlo, forse sarebbe meglio " />
Uhm,chissà perchè allora Word mi da 4000 caratteri "> . Se qualcuno mi spiega il perchè,mi eviterei parecchi casini per il futuro "> .
Non so se avrò il tempo di lavorarci,al limite lo ritiro dal contest.
Uhm, qui sinceramente proprio non saprei... ampliare di più quei passaggi a me sembra una verbosità un po' inutile, nel contesto di un brano così breve.Nella forma ho notato però una cosa che non mi piace affatto: potremmo chiamarla "tendenza all'elencazione/conclusione frettolosa"? Mi spiego meglio con degli esempi:
1) "[...]quella era una trovata di cui il folletto non capiva lo scopo. Però non stonava con l’amena atmosfera generale."
2) "dal taschino tirò fuori uno fazzoletto, ripulì il bidone dalla scia di cenere."
3) "gli allungò un vassoio, nella tazza c’era una curiosa bevanda."
Non so come spiegarmi altrimenti " /> E' come se tu avessi fretta di concludere, e per farlo sacrifichi immagini/preposizioni/locuzioni. Non mi piace molto.
Forse mi sono spiegato male: non dovevi dare a questi dettagli più importanza di quella che è strettamente necessaria, ma potevi migliorare la forma. Ad esempio, modificando le frasi che ti ho citato:
1) due punti, e poi: "una trovata di cui il folletto non capiva lo scopo, che però non stonava con l’amena atmosfera generale."
2) "dal taschino tirò fuori uno fazzoletto, con il quale ripulì il bidone dalla scia di cenere."
3) "gli allungò un vassoio su cui era poggiata una tazza contenente una curiosa bevanda."
E' proprio una questione prettamente estetica. Il tuo stile mi è sembrato troppo sbrigativo in quei punti, ecco... Gusti personali ^^
Tranquillo,nessuna offesa.
Sui segni d'interpunzione,li ho usati in quel modo perchè prediligo uno stile rapido e asciutto,dove i periodi tendono ad essere brevi.Mi sembrava inoltre che rendesse più rapido il racconto. Inoltre,francamente,il punto e virgola è una vita che non lo vedo usato.
Sulle ripetizioni,effettivamente non ci ho fatto caso e si che l'ho riletto almeno 3 volte.Non avendo però tempo i giorni successivi,ho dovuto mandare il racconto quest'oggi ^^''. A parte quella da te citata,non mi pare ce ne siano di così gravi,no?
Anche il passato remoto è poco usato, ma mi sembra un pò poco per far finta che non esista, no? " />
Quelle sono le ripetizioni più evidenti. Ad ogni modo non è una questione di "gravità": ci si scambiano idee/consigli, ognuno è poi libero di farne tesoro o di ignorarli. Quelli che ho visto postare qui finora sono tutti pezzi validi, si tratta sempre di fare le pulci a brani che di per sé sono già molto molto buoni! ^^
Infatti l'ho usato il passato remoto ^^.
Scherzi a parte,quello che volevo dire è che, IMHO, da parecchio tempo vedo sempre meno scrittori usare il punto e virgola. Non credo sia tanto una questione di ignoranza o di pigrizia, quanto piuttosto di scelta consapevole. Il punto e virgola, da quello che ricordo dai tempi della scuola, rappresenta una pausa più lunga della virgola ed una più corta del punto. Nella pratica, però, questa attribuzione è troppo sfumata per essere usata pienamente con precisione. Di qui la scelta di usare o il punto o la virgola, tagliando in pratica la testa al proverbiale toro (povero toro...).
Tra l'altramente infrattamente,ho notato come questo accorgimento venga usato per lo più dagli anglosassoni, laddove invece i nostri autori italiani mi sembrano usarlo ancora.Che sia anche una questione di gusti nazionali?
Ripeto comunque che apprezzo le critiche,il mio chiedere circa la gravità del fatto è dovuto al fatto che ci sono errori che sono veri e propri pugni nell'occhio (tipo quello che mi hai fatto notare tu "> ) e altri magari più veniali. Evitare almeno i primi sarebbe già cosa buona e giusta,ecco perchè mi informavo sulla gravità,tutto qua ^^.
Quello che mi preoccupa ancora è il fatto di non sapere come calcolare esattamente i caratteri. Se il mio Word mi ha mentito,allora non so come fare... ">
Uhm,chissà perchè allora Word mi da 4000 caratteri " /> . Se qualcuno mi spiega il perchè,mi eviterei parecchi casini per il futuro " /> .
Non so se avrò il tempo di lavorarci,al limite lo ritiro dal contest.
Io ho semplicemente usato il Conteggio Parole che c'è nel menù a tendina "Strumenti".
Cliccandoci si apre una finestrella dove, tra le altre cose, è scritto il numero di caratteri usati, sia nel caso in cui venissero contati anche gli spazi sia in quello in cui non venissero contati.
Grazie Qho,non sapevo esistesse quella funzione "> .
Ora spero di avere il tempo per ridurre il brano "> . Ovviamente,lascerò l'errore segnalatomi da Alekseij,oltre a tutti quelli che non saranno tritati nel lavoro di taglia e cuci.
Sono riuscita a scrivere qualcosa che mi convinca (ho scartato il primo racconto che avevo concepito perchè non raggiungeva lo scopo che mi ero prefissa - non faceva ridere - ma forse lo posterò su "Scrivere" per avere dei consigli su come renderlo più divertente), e finalmente ho l'anima in pace. Mentre lascio il mio racconto a maturare un po', mi dedico al commento dei vostri
Quello di GDN lo commenterò poi, perché voglio rileggerlo (magari già accorciato: anche secondo me 800 caratteri sono un po' troppi in più " /> ) con più attenzione, non mi piace commentare a caldo.
khal Rakharo: conoscendo già in parte l'ambientazione forse mi ha colpito meno degli altri, ma è molto bello, sicuramente, bravo. Sei riuscito a creare un colpo di scena con un tema che, purtroppo, rivela già dall'intestazione i vari finali, praticamente, e questo ti fa onore. Stilisticamente è molto buono, ma come ha già fatto notare Seetharaman, in qualche punto la lettura si inceppa e non scorre come il resto. Ho notato alcune ripetizioni (t'avevo detto io di starci attento) e in generale anche una certa sovrabbondanza di possessivi e pronomi (imho). Ne segnalo qualcuna:
Passi la prima, che è espressiva, ma poi anche la seconda no éèMa sono i guerrieri a far avanzare una guerra, i guerrieri come lo ero io. E ben vedevo che senza i guerrieri di Tekos, Merustar mai avrebbe assaggiato la dolce frutta del sud.
Alcuni sono necessari, ma l'effetto ripetizione può essere eliminato optando magari per altri costrutti.Ashwil stava sfruttando le nostre truppe per arricchirsi, il suo re usava tutta la sua sottigliezza e la disponibilità di mio padre per prendersi sempre una parte immeritata del bottino. Avvisai mio padre, ma non mi ascoltò, mi chiamò invidioso e manesco. Merustar aveva avvelenato pure il suo cuore.
Sette anni sopportai quell’insana alleanza, finché tre anni fa mio padre ammainò le vele della sua vita e serenamente si spense.
Per due anni non invitai Merustar e rifiutai i suoi inviti
Anche in questi due passi, si poteva evitare ^^Quattro mesi fa i nostri eserciti si incontrarono al confine dei nostri territori
Poi c'è qualche espressione qua e là che appesantisce e altre cosine poco rilevanti.
La parte migliore è senza dubbio quella finale, bella e coinvolgente. Come già detto, ottimo il colpo di scena. " />
(ah, Merustar... quante volte l'ho ucciso giocando a Worms... XDD)
Erin: bello. Per certi versi è inferiore al precedente, che era più coeso e scorrevole, mentre per altri mi è piaciuto di più. La trama è più originale, sicuramente, anche se nemmeno io avevo afferrato il ruolo del medaglione " /> Rileggendolo dopo averlo saputo, devo dire che effettivamente non si capisce granchè :/ ed è un peccato perchè è una bella trovata.
Piccola notazione: quel "scritte" lo trovo un po' brutto " /> non sarebbe stato meglio un "incise" o "dipinte"?Alla fine lo trovò: un medaglione incastonato con pietre preziose, con delle rune scritte intorno.
Nel complesso è bello " /> Non mi ha emozionata particolarmente ma mi è piaciuto, brava ^^
Alekseij: sicuramente migliore del precedente, meno banale e più "concreto". Anche troppo, però.
Concordo abbastanza su quanto detto dal khal:
Sulla "banalità" della storia c'è poco da fare, perchè è un fatto storico: chi già lo conosce sa come va a finire, chi lo ignora no, quindi non lo trovo un demerito. Apprezzo che tu abbia scelto Caligola e non un più "facile" Giulio Cesare, perché allora sì che sarebbe stato banale. Da "addetta ai lavori" ho apprezzato molto i vari riferimenti, ma... secondo me sono un pochino troppi. La parte centrale soprattutto è troppo esplicativa e poco narrativa. Ho letto e compreso le tue spiegazioni in merito, ma trovo che aggiunga ben poco alla storia, una divagazione che poteva (sempre secondo me) essere eliminata per raccontare di più, ma soprattutto per concentrarsi maggiormente sulla parte finale e accentuare il pathos, che allo stato attuale per me è poco.Alekseij: eccellente narrazione, fluida e gradevole, bravo. Banale la storia, è il più scontato dei tradimenti, e appena leggi "Caligola" puoi immaginare la fine; manca di struttura (prime due parti descrivono Caligola e basta, non c'è racconto; succede tutto alla fine) e di pathos (compaiono i nemici, lo pugnalano, fine). Troppi secondo me i dettagli storici; sono convinto che siano tutti veri e reali, nomi e parenti e fatti. Gli accenni a Claudio e al cavallo, che ho riconosciuto, mi son piaciuti, gli altri mi hanno dato un senso di pesantezza: sembra un'ostentazione delle tue conoscenze di storia, all'interno della storia non hanno uno scopo.
Per il resto è bello, lo stile è praticamente impeccabile e molto "umano" (Tyrion ha usato l'aggettivo "delicato" e devo dire che si addice bene al racconto). ^^
AryaSnow: alla seconda lettura mi è piaciuto molto di più! Finora è il mio preferito ^^ L'idea è molto originale e ben realizzata nel contrasto tra la "puccettosità" iniziale e la crudezza della conclusione. Purtroppo è un racconto che risente del limite di caratteri, e penso anch'io che meriti una versione "extended", che sarei curiosa di leggere " /> , però, come già detto, alla seconda lettura si apprezza meglio anche in 4000 battute. Insomma, come racconto funziona.
Le notazioni fatte da Alekseij sono vere, ma è una questione di gusto, e a me personalmente piace com'è scritto ora, lo trovo più adatto al contesto. Ricordo che alla prima lettura avevo notato qualcosa che volevo segnalarti, ma così non è stato alla seconda. Probabilmente erano cosine di poco conto.
Nel mio scorso racconto è stato censurato il nome di una città, vedi un po' tu XDDDMi è stato automaticamente censurato un "insulto", vabbè...
Seetharaman Toral: ahimè, appena letto, senza le tue spiegazioni, non avevo capito praticamente nulla " /> Spero che fosse soltanto un problema mio, non l'ho letto al massimo delle mie capacità. Con la spiegazione funziona certamente meglio, e la seconda lettura me l'ha fatto apprezzare molto di più. Come già detto da Arya:
E' un peccato, veramente. L'idea era ottima, il testo è buono, emotivamente prende. Solo che non si capisce... :/ (ti dirò, anche io avevo pensato a Star Wars, sarà stato il fatto che il tuo primo racconto aveva un'ambientazione sci-fi e quel "principessa" ripetuto tante volte... " /> )Però l'idea di base, che è anche fonte dell'originalità del brano, si dovrebbe cogliere. Altrimenti a che serve? [...] Le emozioni non derivano dall'idea, ma dal modo in cui sono espressi appunto i sentimenti del personaggio (e potevano essercene tanti altri al suo posto). E' positivo che comunque ci siano e che quello che provava il personaggio sia stato reso, ovviamente.
Però resta un grande peccato che l'idea originale di base di Adamo ed Eva non sia arrivata al pubblico. Doveva invece essere trasmessa, a mio avviso (se no sembra una storiella estremamente banale). E se non arriva a nessuno il fatto che ci sia perde molto di valore.
In conclusione: è un bel racconto, scritto bene (a parte la frase segnalata dagli altri e la ripetizione secondo me eccessiva di "principessa" non ho trovato pecche), emotivamente coinvolgente e originale: ma l'originalità non può essere apprezzata dal fatto che è troppo difficile cogliere e interpretare gli indizi sull'ambientazione.
Anche io alla prima lettura pensavo che fosse stato uno scambio di condizionale con congiuntivo, e infatti ne ero rimasta parecchio shockata. Se non avessi spiegato tu che era un futuro anteriore non l'avrei mai letto come tale. Secondo me la soluzione è di "spezzare" la frase, con qualcosa del tipo: "Non avrei mai potuto avere la possibilità di guadagnare la sua attenzione, ma se anche ci fosse stata, scomparve in quel terribile istante" oppure solo "Non avevo possibilità di guadagnare la sua attenzione etc.".allora, a quella frase ho pensato moltissimo anche io, ma non m'è venuto in mente qualcosa che suonasse meglio. Poi tempo di rielaborarlo in questi giorni non ne ho proprio, quindi appena sono riuscita acollegare i vari spezzoni che avevo scritto l'ho postato. Non soddisfa del tutto nemmeno me.
Sulla correttezza grammaticale, corretta lo è, non intendevo scrivere "se anche non avessi mai avuto" " />...quell' "avrei potuto" è un futuro anteriore, non un condizionale .
Concordo con te su questo " />curioso, però.
Quando ho scritto il pezzo, mai ho pensato a elementi fantasy, assolutamente, e non ho usato una sola parola che potessi rimandare al fantasy. Se mi dite invece che l'immagine che si fa il lettore è quella, è un risultato buffo e interessante... riabilito un po' il brano ai miei occhi, allora " />
Pant, pant.
Adesso torno a Manzoni e al mio esame di letteratura italiana " />
Ah, ho capito " />Forse mi sono spiegato male: non dovevi dare a questi dettagli più importanza di quella che è strettamente necessaria, ma potevi migliorare la forma. Ad esempio, modificando le frasi che ti ho citato:
1) due punti, e poi: "una trovata di cui il folletto non capiva lo scopo, che però non stonava con l’amena atmosfera generale."
2) "dal taschino tirò fuori uno fazzoletto, con il quale ripulì il bidone dalla scia di cenere."
3) "gli allungò un vassoio su cui era poggiata una tazza contenente una curiosa bevanda."
E' proprio una questione prettamente estetica. Il tuo stile mi è sembrato troppo sbrigativo in quei punti, ecco... Gusti personali ^^
No, su questo personalmente non sono proprio d'accordo, mettere sempre per forza pronomi relativi e cose simili mi sa... un po' di pesante e scolastico. In certi momenti preferisco frasi accorciate e stile più asciutto. Immagino sia una questione di gusti...
GDN: quella specifica ripetizione, se devo essere sincera, l'ho trovata molto grave: proprio un pugno nell'occhio " /> Per il resto, se ti interessa sapere altre cose che nella forma non mi sono sembrate il massimo, se vuoi quando lo rileggerò per la seconda volta te li segnalo...
No, non ritirarlo dal contest, che ti importa? Alla fine è solo un modo per confrontarsi e divertirsi, è sempre bello vedere tanti brani diversi " />
No, non ritirarlo dal contest, che ti importa? Alla fine è solo un modo per confrontarsi e divertirsi, è sempre bello vedere tanti brani diversi
Ok,ma 800 caratteri in più è "un tantino" troppo rispetto agli altri. E' una questione d'onore,non posso sforare così tanto.Confido però di avere il tempo,visto che ho appena saputo di avere il mar libero al lavoro.Il che significa,oltre a 3 giorni di fila di vacanze "> ,anche una giornata intera per lavorarci su (dom e lun ho da fare).
Contest di scrittura: Tradimento
Splendid
La ragazza allungò il braccio per cercare il suo uomo nell’altro lato del letto, ma non lo trovò.
Guardò verso la porta del bagno, ma la luce era spenta.
Cercò sulla sua sedia, ma niente vestiti. Solamente un biglietto.
Ti prego di perdonarmi e dimenticarmi.
Quello che è tornato non è l’uomo che amavi.
Scusa.
Addio.
La calligrafia era frettolosa e disordinata. Le parole confuse. La ragazza rilesse velocemente una seconda e poi una terza volta il breve messaggio, prima di capire la terribile verità nascosta dietro a quelle parole.
“Ti prego, fa che tutte quelle notti insonni non siano passate invano”
Diciotto mesi di preghiere per vederlo ritornare a casa vivo. Un anno e mezzo di terrore ogni volta che squillava il telefono o suonava il campanello. Tutto quel tempo passato ad aspettare.
Non poteva finire così.
Ripensò a quel che le aveva detto la sera prima.
“Mentre eravamo in missione, il mio amico Jhonny mi disse: Se non muoio oggi, vivrò per sempre e quando tornerò, mi godrò una notte allo Splendid con la mia Maya. Lo giuro” Aveva fatto una lunga pausa.“Lo promise mentre i proiettili ci passavano a tanto così dalla testa.”
Era sopravvissuto, Jhonny. Era tornato appena due giorni prima. E la notte allo Splendid, la sua ultima notte, l’aveva passata da solo. Si era sparato.
È lì che lo troverò.
La ragazza si vestì di corsa e corse fuori. Prese un taxi e si diresse all’hotel più lussuoso della città.
All’inizio provò ad ignorare l’insistente bussare, ma quando sentì la sua voce, qualcosa dentro di lui si ruppe. La risoluzione che l’aveva portato fin lì svanì.
Aprì la porta.
Non si stupì nel leggerle la paura negli occhi. Indossava la divisa al gran completo, con le medaglie al valore e tutto il resto e in mano stringeva la pistola.
“Dunque è così?”
“È così.”
Non disse altro, si voltò e tornò a sedersi sul letto. Tremava. Gli occhi fissi sul pavimento.
“Amore, posso immaginare quel che hai passato. Ho letto molti libri sui problemi dei soldati alla fine di una guerra. Possiamo uscirne insieme.”
“Tu non puoi immaginare niente tesoro. Non hai idea di quello che ho fatto. Cose che avrei giurato di non fare mai, invece…” lasciò la frase in sospeso e spostò lo sguardo sulla ragazza che aveva chiuso la porta della suite e lo osservava immobile.
“Invece cosa?”
“Si erano nascosti tra la folla in piazza dopo aver attaccato alcuni dei nostri. Ci hanno ordinato di sparare sulla folla” la fissò negli occhi e disse “Non ho neppure esitato.”
“Non è per questo che vi addestrano? Eseguire gli ordini.”
Il soldato abbassò la testa. Lo sguardo fisso sull’elegante moquette della camera.
“Sapevi quel che andavi a fare. Nessuno ti ha obbligato ad arruolarti.”
Il soldato iniziò a ridacchiare e finì col ridere a squarciagola.
Un pazzo.
Il ragazzo che amava forse se n’era veramente andato. L’uomo che rideva rotolandosi sul grande letto le sembrava uno sconosciuto.
“Cosa ci trovi di divertente?”
“L’ho scelto io vero? Ne sei davvero convinta? Eppure hai conosciuto mio padre.”
L’aveva conosciuto sin troppo bene, un fanatico che non aveva mai nascosto il desiderio di vedere il figlio seguire le sue orme.
“Ho tradito anche te, tesoro. Ho tradito anche te.”
Quelle parole la raggelarono. Aveva sposato un soldato e non la disturbava stare con un uomo che uccideva, ma prima che partisse per la guerra gli aveva chiesto una cosa sola. Restarle fedele.
“Ti senti invincibile e pensi di poter avere tutto. Così prendi quello che vuoi, con le buone o le cattive. Mi dispiace.”
La ragazza chiuse gli occhi e respirò a fondo. Guardò fuori dalla grande finestra che dava sulla città illuminata. Il cielo si stava schiarendo. Avrebbe voluto andarsene via subito, ma nonostante tutto l’aveva amato e lo amava ancora, per questo tornò indietro. Si sedette davanti a lui, prendendogli le mani.
“Dunque sei convinto di aver tradito tutti?” Gli strinse le dita sulla pistola. “Bene, allora non ti resta che tradire anche Dio. Fai la tua scelta.”
Si alzò ed uscì dalla stanza, lasciandolo solo con i suoi fantasmi.
Beh, "serve" a evocare emozioni. È quasi comune che un'opera d'arte non sia immediatamente comprensibile al pubblico, eppure desta emozioni. E diciamo lo stesso che è "bella", anche se non sappiamo perché. Poi possono anche arrivare le "spiegazioni", che sicuramente possono aggiungere alla bellezza, ma che importa? Prendi un film come "Mulholland Drive": non si capisce nulla, eppure ti cattura, ti emoziona. Poi vai su IMDB, trovi la spiegazione (è sogno mescolato con realtà, ecc.), e lo apprezzi magari di più - eppure se ci pensi su ti rendi conto che se la spiegazione fosse stata nel film, ne sarebbe risultata una porcata: il film si poteva fare solo cosí (solo cosí poteva funzionare).Non sono tanto d'accordo con questo.Uguale per me. Però devo dire che per me era solo uno scritto che evocava sensazioni, emozioni, e ci riusciva benissimo. Una cosa che ho imparato a scuola di teatro è che, in un pezzo, non è tanto importante che l'idea si capisca, quanto il fatto che l'idea ci sia. Un po' come il noumeno inconoscibile, che però genera una fenomenologia conoscibile. Le emozioni contenute nell'idea interna "passano" comunque (se non ci fosse idea non "passerebbe" nulla).
Non è che per forza si debba capire tutto nei dettagli. Però l'idea di base, che è anche fonte dell'originalità del brano, si dovrebbe cogliere. Altrimenti a che serve?
Sarebbe stato dunque banale: mentre il pezzo di Seeth era tutto fuorché banale. E proprio per questo lo voterò sicuramente... (salvo nuovi arrivi). A proposito, ci sono ancora due preferenze? Perché al primo posto, almeno al momento, ci metto il Khal (più che altro perché , oltre a essere un racconto ben riuscito, è pure scritto stupendamente).Tanto valeva fare la classica ambientazione fantasy o storica, con vere principesse e cavalieri.
L'idea sottostante da' 1) coerenza e 2) potenza a quello che viene scritto. Io posso descrivere "emozioni" fino a diventare blu in faccia, ma queste non passano se non hanno un terreno su cui poggiare. Il punto è proprio questo: leggendo il racconto di Seeth si "sente" che dietro c'è qualcosa di coerente, e questo, in qualche modo misterioso, motiva e da' forza alle emozioni.Le emozioni non derivano dall'idea, ma dal modo in cui sono espressi appunto i sentimenti del personaggio (e potevano essercene tanti altri al suo posto).
Per me queste sono cose evidenti. Per questa ragione non sono molto interessato a continuare questa sotto-discussione: mi limito a comunicarti questa "informazione". Se poi nella tua risposta troverò qualcosa che mi convincerà che ho torto, solo in quel caso ti risponderò. " />
Al contrario: sarebbe stata una storiella estremamente banale se tutto fosse stato spiegato.E' positivo che comunque ci siano e che quello che provava il personaggio sia stato reso, ovviamente.
Però resta un grande peccato che l'idea originale di base di Adamo ed Eva non sia arrivata al pubblico. Doveva invece essere trasmessa, a mio avviso (se no sembra una storiella estremamente banale).
Qui concordo completamente. I salti ci andavano, e sono stati resi benissimo a mio parere. In più, riferendomi a un altro post, trovo che il tuo stile "asciutto" vada benissimo.Ehh, si sono più staccati " /> E' che qui l'arco temporale (e anche spaziale, perchè c'era una caratterizzazione politico-sociale da fare) è più ampio, quindi i momenti erano meno ravvicinati tra loro.il problema è che mi suonano troppo staccati l'uno dall'altro unsure.gif...nell'altro brano i pezzi legavano molto meglio, qui invece i salti si sentono un po' troppo.
Non volevo nemmeno raccontare tutto come un riassunto, secondo me avrebbe raffreddato il brano. Ho preferito "far vivere i momenti". Quindi ho deciso di mostrare le scene essenziali e indispensabili a rendere la storia e il suo significato, siccome a me personalmente i "salti" a livello stilistico non dispiacciono nelle opere degli altri.
Contest di scrittura creativa: Tradimento
Trovo il biglietto sul tavolo della cucina: bene in mostra, come dev'essere. Comincio ad aver fame, quindi sono andato in cucina, com'è logico. Sul biglietto c'è scritto: "La borsa della spesa è di fianco alla credenza". Non faccio fatica a trovarla, mentre accartoccio il foglio e me lo infilo in tasca. Ci sono carote, sedano, cipolla, conserva di pomodoro, carne macinata, un pacco di pasta. Quindi oggi pasta. Occorre fare il ragù. Ci metterò un po'. Cerco lungo gli sportelli della credenza finchè non leggo: PENTOLE. Apro, e trovo subito quello che mi serve.
Recupero facilmente anche tutto il resto, seguendo le indicazioni, ed eccomi a tagliare la cipolla a fettine sottili. L'olio è davanti a me, sul ripiano di fianco ai fornelli: non ho bisogno di aiuto per questo. Lo verso nella pentola assieme alle cipolle, accendo il fornello, e mentre frigge preparo rapidamente il resto, poi lo aggiungo, copro.
Prendo nota dell'ora, e la scrivo su un biglietto che pongo sul tavolo: ora occorre aspettare un bel po'. Non oso uscire dalla cucina: è troppo grande il rischio di dimenticare quello che sto facendo. Soffro di un disturbo della memoria a breve termine: conservo intatti ricordi lontani, e dimentico quello che stavo facendo anche solo cinque minuti prima. Ma con un po' di attenzione me la cavo bene. Se resto in cucina, so che sto cucinando. E mi aiuto coi bigliettini: li scrivo per ricordarmi dove sono tutte le cose che mi servono, e tutte le cose che ho fatto e che devo fare. E faccio tutto da solo: non ho i soldi per pagarmi una badante. Non è difficile come sembra, però è vero che limita molto la mia vita.
Spesso mi perdo nelle memorie passate, quelle che non mi sono state rubate, e rivivo quella vita perduta - con lucidità gratificante: a volte mi sembra davvero di essere lí. Le gite con gli amici, la nascita del mio primo figlio, la casa dove Laura e io vivevamo... Dov'è Laura ora? Questo non lo ricordo.
C'è una pentola, sui fornelli. Vado, alzo il coperchio: è ragù. Mi chiedo se ho messo il sale. Dimentico sempre di mettercelo. Mi tocca assaggiare... No, non l'ho messo. Vedo la ciotola del sale proprio lí, vicino all'olio. Aggiungo il giusto e torno a sedermi sul tavolo, lasciando penzolare le gambe. La mia mano tocca un biglietto: mi volto per leggerlo. È scritto: "19:30". Chiaramente è l'ora in cui ho iniziato a cucinare il ragù. Ora sono le 20:14. Ancora un po'.
Certo, tutto questo è deprimente. La solitudine spesso diventa insopportabile. A volte, lo confesso, ho pensato al suicidio. Ci sono momenti nei quali davvero credo di non potercela far più a sopportare questo... niente. Questa attesa. Perché un giorno forse potrei guarire, certo, e allora tornerei a vivere una vita vera. Ritroverei Laura, le spiegherei che è tutto passato, che sono di nuovo con lei. Le racconterei in quale modo buffo mi sono arrangiato per tutto questo tempo. E lei sarebbe felice, di nuovo mia. Poi faremmo l'amore. Per questo, alla fine, non trovo mai il coraggio. Sono troppo vigliacco: ci arrivo vicinissimo, e poi all'ultimo momento non oso, mi ritiro spaventato dall'ineluttabilità dell'idea. Userei il veleno, credo: è più sicuro di gettarsi dalla finestra - non voglio rischiare di rimanere in carrozzella per tutta la vita. Sarebbe peggio.
Sto facendo il ragù. Confronto l'orologio con l'ora sul bigliettino: sí, dev'essere pronto. Posso mettere a bollire la pasta - ancora pochi minuti...
È in tavola. Sono orgoglioso di me, ce l'ho fatta di nuovo. E che fame! Divoro tutto, anche se forse è troppo salato. Sparecchio in fretta e porto tutto nel lavello, faccio scorrere l'acqua calda: mi è venuto improvvisamente sonno. Allungo la mano verso il detersivo per piatti, e noto un bigliettino attaccato alla bottiglia: "Il veleno era nel sale. Ti chiedo perdono, non c'era altro modo."
ahahah che forza... " />
bon appetit
Non metto in dubbio che il brano nel complesso possa evocare emozioni anche se non si è capita l'idea, però quella specifica idea in quel caso poteva a questo anche essere sostituita con un'altra più banale, l'originalità dell'idea è un po' "sprecata".Beh, "serve" a evocare emozioni. È quasi comune che un'opera d'arte non sia immediatamente comprensibile al pubblico, eppure desta emozioni. E diciamo lo stesso che è "bella", anche se non sappiamo perché. Poi possono anche arrivare le "spiegazioni", che sicuramente possono aggiungere alla bellezza, ma che importa? Prendi un film come "Mulholland Drive": non si capisce nulla, eppure ti cattura, ti emoziona. Poi vai su IMDB, trovi la spiegazione (è sogno mescolato con realtà, ecc.), e lo apprezzi magari di più - eppure se ci pensi su ti rendi conto che se la spiegazione fosse stata nel film, ne sarebbe risultata una porcata: il film si poteva fare solo cosí (solo cosí poteva funzionare).
Infatti...
Sicuramente l'idea e il contesto sarebbero stati molto più banale, ma le emozioni del personaggio e lo "scheletro" della storia potevano essere tranquillamente uguali. Non è nulla di originale, infatti, letto senza capire non colpisce certo per l'originalità (fino a un certo punto comunque, certo) dell'idea. Si può emozionare anche senza idee di base troppo originali. In Martin stesso, per prendere qualcuno che conosciamo tutti, ci sono tante cose per nulla originali ma che emozionano lo stesso.Sarebbe stato dunque banale: mentre il pezzo di Seeth era tutto fuorché banale.
Infatti io ho pensato a quel tipo di ambientazione lì, quindi a me è apparso più banale di quello che in realtà è.
Sì, ma quel qualcosa di coerente e potente poteva tranquillamente essere ambientato in contesto meno originale.L'idea sottostante da' 1) coerenza e 2) potenza a quello che viene scritto. Io posso descrivere "emozioni" fino a diventare blu in faccia, ma queste non passano se non hanno un terreno su cui poggiare. Il punto è proprio questo: leggendo il racconto di Seeth si "sente" che dietro c'è qualcosa di coerente, e questo, in qualche modo misterioso, motiva e da' forza alle emozioni.
Nessuno ha parlato di "spiegare tutto direttamente e subito", ma far in qualche modo capire sì. Non è che si deve cambiare tutta l'impostazione del brano, basta rendere gli indizi (dove vengono lanciati) un po' più chiari.Al contrario: sarebbe stata una storiella estremamente banale se tutto fosse stato spiegato.
Comunque così com'è la storiella si presenta già banale, poi può piacere ed emozionare lo stesso. La banalità diminuirebbe se si intuisse la maggiore originalità dell'ambientazione.
E io sento che a me sarebbe piaciuto di più se fosse stato fatto capire, così come anche altri. E la stessa intenzione dell'autrice era quella di far capire, anche se non in modo immediato.