Sono d'accordissimo che la mia opinione e' discutibile: e' solo una mia sensazione!Tyron:invece io l'ho visto molto in tema. Infatti ha un valore ambivalente:
1- nonostante la protagonista abbia provato a togliersi la vita, i medici all'spedale l'hanno sempre fatta sopravvivere.
2- se si arriva a questi livelli vuol dire che, anche quando non si prova a togliersi la vita, non si vive nel vero senso della parola, rendendosi conto che la vita non è solo vuoto e dolore, ma si sopravvive.
Almeno nella mia ottica il brano è completamente IT. " />
L'ho trovato meraviglioso... Seeth sta mandando racconti sempre piu' stupendi, ogni volta.Seetharaman Toral:molto carino! mi ha fatto uscire anche un sorriso! Difetti grossi di scrittura non mi pare ne abbia. Ad istinto mi è propio piaciuto! " />
Infatti, caro nonno, ti ho solo spiegato le molle che me lo hanno fatto vedere come adatto al tema del contest " />
18° contest di scrittura creativa: Sopravvivere
"E se fosse per sempre?"
“L’immortalità. È questa la mia offerta” il ragazzo in nero estrasse dalla tasca un piccolo portagioie e glielo sventolò davanti “La vita eterna. Pensaci”.
“Ah! Bella ca***ta” Harry tracannò una lunga sorsata di birra. Ruttò e la finì d’un fiato.
“Offrimi un’altra birra, quello sì che sarebbe gentile”.
“L’alcool ti ucciderà prima o poi lo sai? Io posso far sì che tu non te ne debba più preoccupare”.
“Alla mia età? Bello mio penso proprio che sarà ben altro a farmi fuori prima. E comunque, questa birra?” Harry alzò la bottiglia vuota “potrei prenderla io, ma è più buona quando è offerta”.
Il ragazzo sbuffò spazientito, ma quel vecchio aveva le tasche belle piene. Doveva solo lavorarselo un po’ e l’affare sarebbe stato concluso.
“Bravo ragazzo” sorrise compiaciuto Harry quando ricevette la sua bottiglia.
“Ecco, ora ascoltami bene”.
“Salute amico” sbiascicò partendo all’attacco della bottiglia.
“Esatto! Salute. È di questo che parlo. Salute e vita. Centinaia di migliaia di notti a fare quello che più ti piace”.
“Fammi capire. Essendo immortale non dovrei più preoccuparmi di mangiare, bere o dormire giusto?”.
“Potrai farlo, ma solo per saziare fame, sete o sonno. Non perché devi!”.
“Bello. E le tasse? Dovrò continuare a pagarle? Non mi piacciono le tasse”.
“Bè, presumo di no. Cioè, che mai ti potrebbero fare? Ucciderti?” il ragazzo scoppiò a ridere.
Rise da solo.
“Un tempo infinito tra le quattro mura di una prigione sono una bella seccatura sai?” Harry lo fulminò con uno sguardo “E poi toglimi una curiosità, coso, se ti colpisco con questa bottiglia dritto in testa, cosa succederebbe? Sei immortale no?”.
Il giovane deglutì.
“Sai, è come una maledizione. Conosco il segreto, ma non posso farne uso. Io muoio”.
“Oh! Ma che sfiga!” Harry finì la birra e ne ordinò un’altra “Anzi, lascia che ti spieghi io una cosa ragazzo. Tu forse ancora non lo capisci”.
Il vecchio fece una pausa, iniziò la nuova birra e continuò: “La vita è come quel gioco del domino, hai presente? Ecco. Le caselline sono le sfighe che ci capitano, partendo dalla prima quando quel bastardo con il camice ci sculaccia senza motivo apparente, fino all’ultima con l’arrivo dell’allegra mietitrice” Harry lo fissò serio “Ora spiegami, cosa succede se togliamo madama morte alla fine del gioco? Semplice, una serie infinita di mattoncini che cadono. Non mi sembra troppo allettante”.
Il ragazzo non rispose.
“Vedo che hai capito il concetto” farfugliò tra un sorso e l’altro “Prima di vivere per sempre, bisognerebbe almeno imparare a farlo ogni tanto. Non come me, o te o qualsiasi altro essere umano in questo dannato posto, città o mondo che sia. Noi prendiamo i nostri sogni e li appallottoliamo bene bene”
Harry prese un tovagliolo ed iniziò a farne una piccola pallina
“prendiamo la mira”
portò il braccio indietro
“lanciamo”
lanciò.
La pallina colpì il bordo del cestino e cadde indietro sul pavimento.
“Ecco, solo che con i nostri sogni facciamo sempre centro”.
Niente affari quella sera. Solo una perdita di tempo ed in seguito sarebbe arrivata l’umiliazione di tornare a casa da una donna e una bambina a mani vuote. Ancora.
“E poi dannazione, non puoi venire ad offrirmi l’immortalità vestito da becchino!” Harry si alzò barcollando e si avviò verso l’uscita “Forza, facciamo due passi”.
La notte non era ne calda ne fredda. Era giusta.
“Come ti chiami?”
“Percy”
“Percy” disse Harry “Quando andavo a scuola, la mia vita era scandita dalle vacanze estive. Vivevo per arrivare a quelle, passando inevitabilmente per le pagelle semestrali e quelle finali”.
Le stelle, la luna e la luce fioca dei lampioni. La lunga strada deserta e il rumore dei loro passi a far compagnia al vento.
“Dopo la scuola mi misi a lavorare. Volevo soldi subito, senza doverci studiare troppo dietro,” Harry si accese una sigaretta “iniziai a lavorare e da lì in poi, per quaranta e otto anni, la mia vita è girata attorno al ventitre del mese. Ricevevo lo stipendio ed iniziavo a calcolare il modo di pagare le bollette godendomi un po’ di tempo libero senza morire prima del mese successivo”.
Il ragazzo non sapeva cosa rispondere, quindi restò zitto.
“Non sono ricco Percy, ma tieni questo” Harry gli allungò un rotolo di banconote bello grasso “dammi la tua medicina e sparisci”.
Stupito, Percy non se lo fece ripetere. Obbedì e scappò via.
Harry non sapeva perché aveva sprecato tutta la pensione ricevuta quella mattina stessa solo per non deludere un piccolo delinquente, ma questo non cambiava le cose. Camminava solo, ubriaco e al verde per la strada deserta.
Sbirciò più per curiosità che per interesse, quello che conteneva il piccolo portagioie.
“Così facile? Prendo la pillola blu ed è fatta?”.
La notte non rispose e all’orizzonte le prime luci dell’alba fecero capolino tra le vette delle montagne.
“Se mi va bene, al limite mi fa drizzar l’uccello” prese la pillola e la lanciò via “maledetto furfante”.
Il vecchio continuò a camminare. Socchiuse gli occhi, accecato dalla luce di un altro giorno.
Mi sarà difficile non votare il racconto di Ser Lostdream. Leggendo mi veniva da pensare: "Quanto siamo migliorati, tutti quanti," e "Un giorno andremo a leggere i racconti dei primi contest, e ri-de-remooo...!"
Comunque, giusto per sicurezza, mi spieghi il finale? Sempre che Neshira non s'arrabbi perché te lo chiedo... " />
Ricordo che con solo 4 brani in gara, il tempo disponibile per proporre il proprio aumenta di altri 4 giorni, cioè fino alla mezzanotte di lunedì 24 maggio. Scaduta quella data si procederà in ogni caso alle votazioni. " />
Tyrion Hill: non mi ha detto molto. Non ci ho visto nulla di particolare, nè a livello di forma nè nei contenuti, che mi colpisse un minimo. L'ho trovato un po' "pigro"... non è che ti sei impigrito per il fatto di essere fuori concorso? :-P
Comunque, in particolare l'incipit è fiacco: a parte essere molto "astratto" e non dare al lettore qualcosa di definito da visualizzare, è un insieme di frasi abbastanza banali consecutive, usate insieme anche più volte riguardo allo stesso concetto.
Erin: il messaggio di fondo poteva anche essere molto stimolante, ma è tutta la trama che proprio non rispecchia i miei gusti. Troppo melodrammatica, troppo piagnucolosa e melensa (anche in alcuni passaggi particolari). Hmm... nel dialogo uno dei due interlocutori a tratti mi sembra parlare in modo troppo piatto, come un professore che spiega. Poi boh, anche l'irrealismo della lucidità finale del bambino (che ha anche compreso benissimo tutti i dialoghi) mi ha un po' infastidito.
Insomma, a questo giro con te sono proprio cattiva " />
Metal Duchess: premetto che il brano non mi è dispiaciuto. In linea generale, tutta la scena è ben gestita. Ho alcune critiche relative ad alcune cosette particolari:
- "ronzio" non mi pare la parola adatta per indicare il rumore del pianto
- i riferimenti al gusto si ripetono troppe volte e ciò mi sà un po' di ripetitivo (specialmente il riferimento al dolce).
- Ci sono alcuni passaggi in cui mi sono chiesta se qualche parola potesse essere tolta. Insomma, come al solito c'è forse un po' di barocco eccessivo... ma non troppo eccessivo. Nel complesso comunque va bene, è anche adeguato all'atmosfera.
- "Io non posso stare senza di te." A questo punto ho provato una certa delusione, perchè mi sembra troppo banale come frase, specialmente detta in quel momento. Cioè... si suicida per amore?
Nonostante tutto ciò, il racconto mi ha abbastanza coinvolto, questi problemi non mi hanno rovinato molto l'immersione globale.
Anch'io però non l'ho trovato molto in tema...
Gli altri li leggerò più avanti, credo.
Se non ho una "sfida" non è che m'impegni tanto, questo è vero. Anzi, in generale non scrivo del tutto... " />Tyrion Hill: non mi ha detto molto. Non ci ho visto nulla di particolare, nè a livello di forma nè nei contenuti, che mi colpisse un minimo. L'ho trovato un po' "pigro"... non è che ti sei impigrito per il fatto di essere fuori concorso? :-P
Vero. Non me n'ero accorto.Comunque, in particolare l'incipit è fiacco: a parte essere molto "astratto" e non dare al lettore qualcosa di definito da visualizzare,
Questo non c'entra: il PdV è sul personaggio, e i suoi pensieri sono quelli: ossessivi, furiosi... e sgrammaticati! Concordo che sia stato sbagliato usarlo nell'incipit, ma quella parte (fatta di pensieri del protagonista) andava scritta così.è un insieme di frasi abbastanza banali consecutive, usate insieme anche più volte riguardo allo stesso concetto.
Solo una volta non hai scritto.Se non ho una "sfida" non è che m'impegni tanto, questo è vero. Anzi, in generale non scrivo del tutto...
Comunque allora la prossima volta evito direttamente di leggerlo, ecco :-P
Ah guarda... fai un po' tu... a me hanno fatto subito sospirare per la banalità.Questo non c'entra: il PdV è sul personaggio, e i suoi pensieri sono quelli: ossessivi, furiosi... e sgrammaticati! Concordo che sia stato sbagliato usarlo nell'incipit, ma quella parte (fatta di pensieri del protagonista) andava scritta così.
Poi ovviamente non posso sapere come sarebbero state scritte da un'altra parte. Sarebbe proprio stato un altro racconto.
In tutta la mia vita non ho scritto: mi riferivo a quello. Qui sento un "dovere" a scrivere.Solo una volta non hai scritto.Se non ho una "sfida" non è che m'impegni tanto, questo è vero. Anzi, in generale non scrivo del tutto...
(Facciamo partecipare Zio Martin al contest di scrittura creativa? " /> )
Ahhh!In tutta la mia vita non ho scritto: mi riferivo a quello. Qui sento un "dovere" a scrivere.
Vabbè, però quando sei fuori concorso hai pur sempre un certo numero di lettori assicurato che ti legge! Quindi sbattiti " />
Sarebbe una sfida leggermente squilibrata(Facciamo partecipare Zio Martin al contest di scrittura creativa? " /> )
AryaSnow:Veramente è proprio l'opposto!!! XD E' proprio quella frase che la spinge a riprendere coscienza!!! Proprio il contrario di ciò che hai capito tu. Il tutto non è riferito a un lasciarsi fisico, ovvero che lei è stata lasciata. Quella frase presuppone che la persona che l'ha pronunciata conosce le tendenze di lei, e non vuole perderla...ma in senso definitivo, vedendola morire.
Per quanto riguarda il senso del gusto, è proprio quello che ho voluto sottolineare. Non voglio entrare nei fatti miei, ma in quei momenti il gusto è davvero l'unico senso di cui si ha ricordo dopo, quando ci si riprende.
Invece, parlando del ronzio, visto che la madre è nell'altra stanza, e in quei momenti non c'è una percezione precisa dei rumori, il ronzio che qualsiasi suono produce sotto le persone in tale stato è amplificato. Tantopiù che si presuppone che la madre pianga piano, senza far rumore. Con quella parola volevo indicare parecchie cose, ovvero il modeo in cui si percepiscono i suoni in certe condizioni, l'effetto di un pianto sommesso in una stanza vicina, e il fatto in sè che il pianto sia sommesso. " />
Uh, meno male che c'è la proroga così ho un po' di tempo per leggere con calma!
Tyrion Hill: in effetti l'incipit è fiacco, ma tutto il resto m'è piaciuto un sacco, bella idea " />
il dialogo poi " />
E gracias a tutti dei complimenti " /> ... sto imparando a sfruttare meglio i 5000 caratteri, anche se con le scene d'azione sono ancora un disastro " />
Seetheraman Toral: Wahah, ma che roba è? :-P Un racconto abbastanza demenziale e folle... no? Carino^^
Non ha livello di genialità che di solito pretendo da questo tipo di racconti, ma comunque una lettura gradevole.
Tra l'altro... hmm... non mi sembra di aver notato difetti particolare nello stile, così alla prima lettura...
Ser Lostdream: un buon racconto.
E' fatto quasi esclusivamente di dialogo e già si sa che questo genere di racconti ti riesce bene. Questo brano qui non delude. Mi sembra scritto abbastanza bene, diverte, non è tanto banale, l'idea mi piace... insomma, così su due piedi non ho niente di particolare su cui rompere le palle " />
Io i miei vecchi racconti li ho riletti tante volte a diverse distanze di tempo, facendo numerosi aggiustamenti man mano."Un giorno andremo a leggere i racconti dei primi contest, e ri-de-remooo...!"
Quindi, se li rileggo adesso non rido affatto. Mi piacciono ancora " /> (poi ovviamente il fatto che piacciono a me non implica certo che siano belli davvero).
Comunque, forse miracolosamente riesco a partecipare a questo contest...
Per il dialogo, tesoro, mi sono permesso di rubare il tuo stile! " />Tyrion Hill: in effetti l'incipit è fiacco, ma tutto il resto m'è piaciuto un sacco, bella idea " />
il dialogo poi " />