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Contest di scrittura creativa
Q di Qhorin Halfhand
creato il 11 giugno 2009

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AryaSnow
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AryaSnow
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Inviato il 01 marzo 2010 21:44

triex: lo trovo abbastanza ben scritto. L'unica cosa che mi ha dato fastidio è quel "3 o 4" scritto con i numeri e non con le lettere, ma nel complesso di difetti ce ne sono davvero pochi.

La trama è quasi assente e il tema non è tanto originale... però è ben espresso, l'atmosfera e il sentimento arrivano.

 

Metal Duchess: i personaggi mi sembrano abbastanza riusciti, così come le scene nel complesso. Ci vedo però un po' di imperfezioni nella scrittura, di cui il più evidente proprio nell'incipit:

 

Mirco stava in piedi davanti alla finestra del salotto, le braccia incrociate sul petto. Mio fratello maggiore guardava con interesse fuori dal vetro, con la tipica faccia di quando pensava.

Toglierei quel "mio fratello maggiore" nella seconda frase, il soggetto qui è meglio sottinteso. Chiamare in due modi diversi la stessa persona sul momento può fare venire il dubbio che si parli di due personaggi diversi (ma anche ripetere la stessa parola starebbe male).

 

Il tema della paura del buio mi piace ed era una delle idee che erano venute anche a me. Per altri versi però la storia è troppo quotidiana per i miei gusti, non avviene nulla di speciale per interessarmi in modo particolare. Vabbè, comunque è carina.

Per me è decisamente in tema, ma in ogni caso non sono molto puntigliosa su questo aspetto.


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Inviato il 01 marzo 2010 21:54

Mmmm...forse hai ragione Nasty...però a me filava. Anche il modo di narrare...sarà perchè conosco la storia <_< cmq per me non deve esserci per forza azione. Voglio dire, spesso secondo me le storie migliori nascono dalla quotidianità. Ma anche qui sono gusti. <_<



AryaSnow
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Inviato il 01 marzo 2010 22:21

La mancanza d'azione non è un problema nemmeno per me. Va benissimo una trama costruita tutta coi dialoghi.

Più che altro, per leggere qualcosa con interesse ho anche bisogno che si parli di qualcosa di non troppo ordinario.

Ad esempio, per estremizzare: non me ne frega niente di leggere la descrizione di uno che si alza, fa la doccia, fa colazione, si veste (a meno che oltre a questo non ci sia anche qualcosa di particolare...). Sono cose che faccio tutti i giorni anch'io, molto comuni e normali, e non ho interesse a leggere un racconto per sentirmi dire solo questo. Io cerco emozioni "forti" e qualcosa di un po' insolito.

Il contenuto del tuo racconto è più interessante di questo esempio, ma comunque per me presenta una situazione un po' troppo "normale" e "tranquilla".

 

Ovviamente questo è davvero una questione di gusti <_<


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Inviato il 01 marzo 2010 22:26

Beh...normale per te !!! <_< io ti posso dire che è stato un cambiamento epocale della mia vita! XD


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Inviato il 02 marzo 2010 0:17

Detto francamente, la maggior parte di noi non ha nemmeno le competenze per giudicare la prosa (io per primo), per cui non vedo che problemi ci siano a giudicare la poesia.


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Inviato il 02 marzo 2010 0:30

Molto bello il racconto di Metal Duchess, pur concordando con tutto quanto detto da AryaSnow. Anche per me è in tema. Bellissimo il finale, anche se credo sarebbe stato possibile renderlo meglio - è il punto più importante, è chiaro che si vuole sottolineare un "cambiamento epocale". Stupendo il modo in cui è stata resa l'intimità tra fratello e sorella. Concordo molto con Metal Duchess che spesso le storie migliori nascono dalla quotidianità (è ovvio, comunque, che nella storia qulcosa di speciale deve esserci - e qui c'è).


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Inviato il 02 marzo 2010 0:32

Sarà anche che ho una cultura della narrazione fortemente influenzata dal gioco, ma io ritengo che l'originalità sia un valore sopravvalutato. E' molto più importante il modo di raccontare, il modo di comunicare.

 

E le immagini e le scene più vicine a noi sono anche quelle che sono sentite maggiormente.

 

Nel mio ambiente si dicono diverse massime:

 

"Nel dubbio, fai l'ovvio" ovvero non cercare l'originalità a tutti i costi, rischi solo di fare qualcosa di sconclusionato.

 

"Gioca vicino a casa" ovvero non parlare di cose lontane e astratte. Parla di quello che conosci e che senti.

 

Poi è ovvio che parlare di uno che fa banalità è noioso. Non vorrei però che si cadesse nell'estremo che "se non è fantasy non mi interessa"

 

Questo non per criticare i tuoi commenti, AryaSnow. Semplicemente mi sembrava una discussione interessante.



AryaSnow
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Inviato il 02 marzo 2010 2:08

Il "problema" è che, anche senza essere degli specialisti, ci sono comunque campi in cui si ha più esperienza rispetto ad altri campi. E' tutto relativo.

Io ho grandi problemi a dire la mia sulla poesia perchè non solo non mi è mai interessato documentarmi e riflettere su questioni "tecniche" in quel senso (mentre nella prosa l'argomento almeno un po' comunque mi interessa), ma è pure qualcosa che non leggo mai, per niente. Non si possono mettere le due cose sullo stesso piano. E' chiaro che ci si sente molto più a proprio agio nell'esprimere opinioni su qualcosa per cui si ha la passione che su qualcosa di cui non è mai fregato un tubo <_< Non esistono solo i due estremi "grandi esperti" e "ignoranti al 100%".



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Inviato il 02 marzo 2010 2:33

Allora, sono stati tirati in ballo due argomenti diversi.

L'originalità è una cosa, il raccontare qualcosa di "particolare" è un'altra. Nessuna delle due cose per me è sopravvalutata, ma sono due cose diverse.

 

Se leggo un romanzo che parla di una guerra civile (tanto per fare un esempio), il tema non è certo originale. Però non è "quotidiano" o "ordinario". O meglio... per lo meno non lo è per me. Ci leggo qualcosa di diverso rispetto alla mia solita quotidianità e sicuramente è anche una situazione "più forte". Mi interessa e mi incuriosisce molto di più calarmi in un contesto del genere che nei panni di uno che si alza la mattina e si prepara le fette biscottate (a meno che non ci sia qualcosa di particolare nella storia oltre a questo). Se investo il mio tempo nella lettura, è perchè voglio provare emozioni che nella quotidianità non provo, vedere qualcosa che di solito non sono abituata a vedere. Altrimenti non so proprio perchè dovrei leggere invece di limitarmi a vivere la quotidianità.

Mai detto che tutto debba essere fantasy. Anzi, non sono nemmeno un'appassionata di fantasy. Parlo di "qualcosa di particolare" in senso ampio, non è che deve per forza esserci un mondo con giraffe volanti che si illuminano al buio <_<

Non mi importa se uno conosce benissimo cosa si prova a fare colazione con le fette biscottate e quindi mi scrive un ottimo racconto su questo "perchè è una cosa vicina". Non metto in dubbio che riesca ad essere molto realistico e concreto nel parlarne, ma resta sempre un argomento per il quale non vado certo leggermi un libro. Poi l'abilità dell'autore consiste anche nel rendere vicine pure le cose in sè lontane.

 

Con "le storie migliori partono dal quotidiano" dipende cosa si vuole dire.

Un conto è partire dalle proprie esperienze (quotidiane e non) e svilupparle. Ma se invece si parla della riproposizione nuda e cruda delle cose quotidiane che sono quotidiane anche per me che le leggo, allora dico che invece questo tipo di storie non mi interessa molto.

 

L'originalità invece non è tanto la non ordinarietà rispetto alla vita quotidiana, quanto lo scrivere qualcosa di diverso dalle solite cose che si leggono. Non parlo per forza di chissà quale rivoluzione e innovazione letteraria (non so nemmeno quanto ciò sia davvero possibile...), ma di metterci comunque qualcosa in più, qualche idea o concetto almeno un po' diversi dalla roba più trita e ritrita. E' ovvio che poi conta moltissimo il modo in cui si dicono le cose. E' ovvio che le cose debbano essere dette bene, è un requisito base che ci deve sempre essere (tra l'altro, anche il "dire in modo non banale" fa parte del "dire bene", quindi ci si collega ancora con l'originalità...). Ma ciò non toglie la questione dell'originalità. Se un'idea è ultrasuperabusata, vuol dire che ci sono già parecchi grandi scrittori che se ne sono occupati. Vuol dire che già tantissime persone hanno detto le stesse cose bene, e probabilmente anche molto meglio. Perchè un lettore dovrebbe leggere un'opera che dice una determinata cosa, quando ci sono già 456346 altre opere che dicono le stesse cose e pure meglio? Probabilmente non è il modo migliore per fargli investire il suo tempo. Meglio tentare di dargli qualche motivo per leggere la propria opera invece di 1346778 altre, cercare di fare in modo che essa abbia qualcosa di "unico".

Poi è ovvio che la questione è complessa. Ad esempio, entra in gioco anche il fattore dei gusti personali: ci sono temi che di per sè mi prendono di più e che quindi mi stufano più difficilmente. Ma resta il fatto che l'originalità (che il più delle volte significa anche solo "non eccessiva banalità", perchè far esclamare davvero "oh, che idea originale!" è assai difficile...) è comunque un fattore abbastanza importante.

 

 

-----

 

Vabbè, tornando al brano di Metal Duchess...

 

Anche per me è in tema. Bellissimo il finale, anche se credo sarebbe stato possibile renderlo meglio

Forse sarebbe stato meglio dare più spazio alla questione della "paura dal buio e modo per superarla" in sè che a tutta quella storia che il fratello è uno scienziato...

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Inviato il 02 marzo 2010 10:02

Non sto dicendo che un racconto sulle fette biscottate non sarebbe noioso. D'altronde nessuno qui lo scriverebbe mai, no?

 

La discriminante è il conflitto. E' il conflitto che rende interessante la narrativa. Senza conflitto forse non è nemmeno narrativa.

 

Nel racconto di Metal Duchess il conflitto c'è, e quindi il racconto diventa interessante (poi ovvio che non è detto che debba piacere).

 

Anche nel mio c'è conflitto, anche se ammetto che è sottile :P

 

In ogni caso le cose che stiamo dicendo non sono in contrapposizione.

 

Diamo più significato a valori differenti, forse, ma ripeto, è anche per via del mio background ludico.



AryaSnow
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Inviato il 02 marzo 2010 12:46

Quello delle fette biscottate è un esempio estremo per rendere il concetto.

 

Dipende anche che conflitto è. Se consiste in "spalmo la marmellata alla pesca o alla fragola?", sinceramente non me ne frega niente. Se consiste in "Mamma, la marmellata è finita, perchè non ne hai comprato un barattolo nuovo?", nemmeno di questo me ne frega. Se sfocia in qualcosa di più insolito e più forte, magari potrebbe essere interessante.


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Tyrion Hill
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Inviato il 02 marzo 2010 13:14

Dipende anche che conflitto è. Se consiste in "spalmo la marmellata alla pesca o alla fragola?", sinceramente non me ne frega niente. Se consiste in "Mamma, la marmellata è finita, perchè non ne hai comprato un barattolo nuovo?", nemmeno di questo me ne frega. Se sfocia in qualcosa di più insolito e più forte, magari potrebbe essere interessante.

 

"Mamma, perche' la marmellata di fragola sa di sangue?" <_<

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Inviato il 02 marzo 2010 14:28

(poi ovvio che non è detto che debba piacere)



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Inviato il 02 marzo 2010 15:19

Hai anche detto che la presenza in sè di un conflitto basta a rendere il racconto interessante. Per me no.

Perchè una cosa può non piacere? Anche perchè certi tipi di conflitto messi in un certo modo non li si ritiene interessanti :-P

 

"Mamma, perche' la marmellata di fragola sa di sangue?" <_<

<_< Può essere già un'idea migliore, poi bisogna vedere come la si sfrutta.

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Inviato il 02 marzo 2010 15:21

Non so che dire, ruguardo al finale. Io ho solo raccontato i fatti; certo, ovviamente ho aggiunto un pathos diverso e l'avvenimento è descritto secondo i sentimenti di tenerezza che provo ora ricordando quel periodo della mia vita (il più bello, tra l'altro); anche aggiungendo o magari modificando, il ricordo sarebbe stato manipolato, e non era certo questo il mio obbiettivo. <_<


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